Tumgik
#grotta sonora
horsecockphepner · 2 months
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does anyone want to get me a Grotta Sonora 32" gong
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beyourselfchulanmaria · 4 months
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Grotta Sonora Deep Gong 147cm/58" 
A beautiful giant 147cm/58" Gong from Grotta Sonora. Great harmonies on a powerful & soft bass with endless overtones and a warm and extra extra long finish...
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enkeynetwork · 7 months
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How is everyone FEELing after this Deep Cancer Full Moon? Here are my Intuitive Insights Inspired During the Cancer Full Moon on What Healing Reveals. The Emotional Cancer Full Moon Requires You Go Deep Within to Reflect, Release, Relax, Replenish, & Revel in ALL Your Feels! OWN IT ALL! “What We Feel We Reveal & what We Reveal We Heal…which is why we need to Feel It to Heal It!” Paradoxically, I sense Healing isn’t what we’ve been led to believe — it implies something is broken or needs to be fixed. You are not broken & You don’t need to be fixed! You simply Forgot & it’s time to ReMember! Collect All Your Fragmented Pieces & Put them back together again. Each Part Represents a Piece of Art — Life is about Making that Art Your Peace so that You’re not left in Pieces but You Alchemize those Pieces into Your Peace! And when we’re seeking Healing it’s simply exposing what we aren’t Allowing, it’s really just Accepting this aspect of ourselves to Strengthen Our Own Inner Confidence through ReClaiming Our Pieces that Lead us back to Our Inner Peace! Those Pieces are Your Energy Medicine, Your Magic — Your Life is meant to Become a Work of Art! Check out the full YouTube Video here where I also share a simple Guided Breathing Meditation & Gong Bath with my new Grotta Sonora Deep Desert Rose Gong @grottasonora : 🎥 https://youtu.be/d8mN-0H-Hw4 #healing #healingjourney #addictionrecovery #mentalhealth #mindsetmastery #masteryourmind #mindbodyspirit #gong #grottasonora #intuitiveguidance #intuitivehealer #feelittohealit #cancerfullmoon #fullmoonmagic #pieces #lifehacking #lifestylemedicine #changeyourthoughts #wordsmatter #liveyourpurpose (at Clearwater, Florida) https://www.instagram.com/p/CnKlh1EJ08e/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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sounds-right · 2 years
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Ritual Club - Baja Sardinia, cene da sogno a Le Terrazze e musica di livello con Keep the Secret by Simioli
Tra i non pochi hot spot in Sardegna, si fa notare da sempre Ritual Club di Baja Sardinia, un luogo che fa ballare dal 1970. Affascinante nella struttura, per una volta può davvero essere definito iconico. Più che un locale è una vera e propria istituzione, ricco di contenuti artistici di qualità in un'ambientazione assolutamente suggestiva. 
Il Ritual è castello ricavato all'interno di una roccia secolare, che evoca suggestioni eteree dal primo momento in cui si entra… E non c'è solo musica: le Terrazze del Ritual sono un ristorante lounge d'eccellenza tutto da vivere. Sono la location perfetta per emozionarsi sotto le stelle. Le Terrazze infatti sviluppa in mezzo alle rocce in cima alla collina del locale. La proposta, fine dining di livello assoluto, fonde alta qualità  nei piatti, musica impeccabile, staff attento e professionalle ed un tramonto mozzafiato... In due parole,  è un mix informale, e dannatamente chic.
Merito del sucesso del Ritual e delle sue Terrazze è della titolare Francesca Fiore, e del suo team capitanato da Marco Poltronieri, Tiziano Rossi Marco Pisellini. Appassionati, instancabili, entusiasti del proprio lavoro, questi professionisti sono molto esperti dell'entertainment costiero e con tanta determinazione, hanno creato qualcosa di veramente inimitabile.
La colonna sonora delle Terrazze, ad esempio, è orchestrata da una new entry nel panorama musicale della Costa: al mixer c'è DeeFrans, che ha conquistato immediatamente il favore del pubblico della Costa, da sempre eclettico ed eterogeneo. Grazie alla sua poliedricità nell'interpretare i gusti della clientela, accompagnandola sempre in un percorso sonoro piacevole e rilassante, Dee Frans sa sempre come fare la differenza.
E non è tutto, tra le tante proposte artistiche dell'estate 2022 al Ritual di Baja Sardinia, spicca senza dubbio la programmazione della domenica "Keep the Secret". E' un format originale che fonde teatralità, spettacolo e musica d'eccellenza, in un mix assolutamente coinvolgente. Tra gli anfratti della "Grotta" si alterneranno attori, musicisti, ballerini in modo apparentemente casuale e inaspettato e proprio per questo coinvolgente… La musica è firmata da Simioli (nel club più iconico della Costa, il dj più iconico della Costa!) coadiuvato dal già citato Dee Frans e da Alessio Degortes.
E che musica, è quella di Keep the Secret? Si spazia dall'elettronica all'house nell'accezione più estesa del termine. Nuovo e remember si fonderanno in un unico prodotto musicale fortemente emozionale. Come diceva il grande e indimenticabile dj Marco Trani: Musica per adulti!
https://ritual.it
https://www.instagram.com/ritualclub/
https://www.instagram.com/leterrazzeritual/
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Ritual Club - Baja Sardinia, cene da sogno a Le Terrazze e musica di livello con Keep the Secret by Simioli
Tra i non pochi hot spot in Sardegna, si fa notare da sempre Ritual Club di Baja Sardinia, un luogo che fa ballare dal 1970. Affascinante nella struttura, per una volta può davvero essere definito iconico. Più che un locale è una vera e propria istituzione, ricco di contenuti artistici di qualità in un'ambientazione assolutamente suggestiva. 
Il Ritual è castello ricavato all'interno di una roccia secolare, che evoca suggestioni eteree dal primo momento in cui si entra… E non c'è solo musica: le Terrazze del Ritual sono un ristorante lounge d'eccellenza tutto da vivere. Sono la location perfetta per emozionarsi sotto le stelle. Le Terrazze infatti sviluppa in mezzo alle rocce in cima alla collina del locale. La proposta, fine dining di livello assoluto, fonde alta qualità  nei piatti, musica impeccabile, staff attento e professionalle ed un tramonto mozzafiato... In due parole,  è un mix informale, e dannatamente chic.
Merito del sucesso del Ritual e delle sue Terrazze è della titolare Francesca Fiore, e del suo team capitanato da Marco Poltronieri, Tiziano Rossi Marco Pisellini. Appassionati, instancabili, entusiasti del proprio lavoro, questi professionisti sono molto esperti dell'entertainment costiero e con tanta determinazione, hanno creato qualcosa di veramente inimitabile.
La colonna sonora delle Terrazze, ad esempio, è orchestrata da una new entry nel panorama musicale della Costa: al mixer c'è DeeFrans, che ha conquistato immediatamente il favore del pubblico della Costa, da sempre eclettico ed eterogeneo. Grazie alla sua poliedricità nell'interpretare i gusti della clientela, accompagnandola sempre in un percorso sonoro piacevole e rilassante, Dee Frans sa sempre come fare la differenza.
E non è tutto, tra le tante proposte artistiche dell'estate 2022 al Ritual di Baja Sardinia, spicca senza dubbio la programmazione della domenica "Keep the Secret". E' un format originale che fonde teatralità, spettacolo e musica d'eccellenza, in un mix assolutamente coinvolgente. Tra gli anfratti della "Grotta" si alterneranno attori, musicisti, ballerini in modo apparentemente casuale e inaspettato e proprio per questo coinvolgente… La musica è firmata da Simioli (nel club più iconico della Costa, il dj più iconico della Costa!) coadiuvato dal già citato Dee Frans e da Alessio Degortes.
E che musica, è quella di Keep the Secret? Si spazia dall'elettronica all'house nell'accezione più estesa del termine. Nuovo e remember si fonderanno in un unico prodotto musicale fortemente emozionale. Come diceva il grande e indimenticabile dj Marco Trani: Musica per adulti!
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tarditardi · 2 years
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Ritual Club - Baja Sardinia, cene da sogno a Le Terrazze e musica di livello con Keep the Secret by Simioli
Tra i non pochi hot spot in Sardegna, si fa notare da sempre Ritual Club di Baja Sardinia, un luogo che fa ballare dal 1970. Affascinante nella struttura, per una volta può davvero essere definito iconico. Più che un locale è una vera e propria istituzione, ricco di contenuti artistici di qualità in un'ambientazione assolutamente suggestiva. 
Il Ritual è castello ricavato all'interno di una roccia secolare, che evoca suggestioni eteree dal primo momento in cui si entra… E non c'è solo musica: le Terrazze del Ritual sono un ristorante lounge d'eccellenza tutto da vivere. Sono la location perfetta per emozionarsi sotto le stelle. Le Terrazze infatti sviluppa in mezzo alle rocce in cima alla collina del locale. La proposta, fine dining di livello assoluto, fonde alta qualità  nei piatti, musica impeccabile, staff attento e professionalle ed un tramonto mozzafiato... In due parole,  è un mix informale, e dannatamente chic.
Merito del sucesso del Ritual e delle sue Terrazze è della titolare Francesca Fiore, e del suo team capitanato da Marco Poltronieri, Tiziano Rossi Marco Pisellini. Appassionati, instancabili, entusiasti del proprio lavoro, questi professionisti sono molto esperti dell'entertainment costiero e con tanta determinazione, hanno creato qualcosa di veramente inimitabile.
La colonna sonora delle Terrazze, ad esempio, è orchestrata da una new entry nel panorama musicale della Costa: al mixer c'è DeeFrans, che ha conquistato immediatamente il favore del pubblico della Costa, da sempre eclettico ed eterogeneo. Grazie alla sua poliedricità nell'interpretare i gusti della clientela, accompagnandola sempre in un percorso sonoro piacevole e rilassante, Dee Frans sa sempre come fare la differenza.
E non è tutto, tra le tante proposte artistiche dell'estate 2022 al Ritual di Baja Sardinia, spicca senza dubbio la programmazione della domenica "Keep the Secret". E' un format originale che fonde teatralità, spettacolo e musica d'eccellenza, in un mix assolutamente coinvolgente. Tra gli anfratti della "Grotta" si alterneranno attori, musicisti, ballerini in modo apparentemente casuale e inaspettato e proprio per questo coinvolgente… La musica è firmata da Simioli (nel club più iconico della Costa, il dj più iconico della Costa!) coadiuvato dal già citato Dee Frans e da Alessio Degortes.
E che musica, è quella di Keep the Secret? Si spazia dall'elettronica all'house nell'accezione più estesa del termine. Nuovo e remember si fonderanno in un unico prodotto musicale fortemente emozionale. Come diceva il grande e indimenticabile dj Marco Trani: Musica per adulti!
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corallorosso · 5 years
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La storia dietro la misteriosa foto che il deserto ha "donato" a Graciela Iturbide di Cartier Bresson non è un orologio Angeli e morte hanno segnato la vita personale e professionale della fotografa messicana Graciela Iturbide (Città del Messico, 1942). Entrambe le figure vanno di pari passo nell'esistenza di Iturbide, come due facce della stessa medaglia. La morte è stata la prima a colpire con la morte prematura e traumatica della figlia più piccola , Claudia, a sei anni. Quel fatidico giorno, Claudia smise di essere una ragazza per diventare un "angelo", un nome dato ai bambini deceduti in Messico, poiché si ritiene che, essendo liberi dal peccato, si elevino immediatamente in cielo. Un altro angelo, molto meno terribile del precedente, avrebbe attraversato il suo cammino, anche all'improvviso, alcuni anni dopo, e lo fece nella figura di una donna del popolo Seri che, come apparizione, attraversò il suo cammino in mezzo al deserto di Sonora. Il primo angelo, sua figlia Claudia, gli fece cercare conforto per la sua perdita nella fotografia... Il secondo angelo, quello che si è materializzato attraverso la sua macchina fotografica, ha regalato a Iturbide un "dono" sotto forma di un'immagine iconica che è anche la preferita del fotografo messicano. Quindi parla di come ha scattato la foto e del significato che ha: La mia foto preferita è "Angel Woman", è una donna che cammina nel deserto con un registratore. Sai perché mi piace? Perché non ho mai capito di averlo fatto fino a quando non ho visto i contatti. L'editore che era con me mi disse: "E questa foto ... perché non la includiamo?" Non mi ricordavo di averla scattata. È una foto che sento che il deserto mi abbia dato. Ho scattato la foto nel deserto di Sonora in Messico nel 1979. Stavo lavorando a un progetto sul popolo Seri per l'archivio etnografico del National Indigenous Institute. Ero a Punta Chueca, vicino al confine con l'Arizona, ed ero lì da un mese e mezzo. A quel tempo, la comunità indigena era di soli 500 individui e, essendo così pochi, dovette avere il loro consenso per farli ritratti. All'inizio era molto difficile, ma non passò molto tempo prima che ci conoscessimo bene. I Seris sono antichi nomadi. Per me, questa fotografia rappresenta la transizione tra il loro stile di vita tradizionale e i cambiamenti che il capitalismo ha introdotto in essa. Ad esempio, hanno già costruito le loro case con mattoni anziché rami. Mi piaceva che fossero autonomi e non perdessero le loro tradizioni anche dopo aver adottato ciò di cui avevano bisogno dalla cultura americana. Credevano che il denaro promuovesse la disuguaglianza e l'individualismo e non volevano diventare una società divisa. Il giorno in cui ho scattato questa foto, sono andato con un gruppo in una grotta dove c'erano dipinti indigeni. Ho fatto una sola foto della donna: la chiamo "Angel Woman", perché sembra che stia sorvolando il deserto. Portava con sé un registratore, che è qualcosa che i Seris ottengono dagli americani in cambio di cestini e sculture, e così possono ascoltare musica messicana . Quando sono tornato da Punta Chueca, ho rivelato le mie bobine ed esaminato i fogli di contatto, ma non ho notato questa foto fino a quando il mio editore non me l'ha chiesto . Non è qualcosa che di solito mi capita, dato che so sempre cosa ho fotografato. Ecco perché è la mia foto preferita, perché è un regalo a sorpresa nel deserto.
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elettrisonanti · 5 years
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🎥#elettritv📲💻 Grotta Sonora è il nome del progetto, nato nel 2016, da un’idea di Madhava Carrara, musicista e artigiano costruttore di strumenti musicali, e Margherita Cioffi, Cantante e decoratrice. In una grotta alle porte del borgo degli artisti, #Calcatanella #ValledelTreja “paleotevere”......
]; ) ::\☮/>> http://www.elettrisonanti.net/2018/12/29/la-grotta-sonora-nella-valle-del-treja
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persinsala · 7 years
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L’arte gaia / Ad Arte
L’arte gaia / Ad Arte
Terza e ultima giornata di arte e festa a Calcata con, on stage, sette performance, quattri eventi musicali e tre proiezioni cinematografiche. (more…)
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neko73 · 2 years
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@wyrm06(サカン竜一郎@世界の打楽器)
イタリアの音響彫刻グループGrotta Sonoraの「ハープゴング harp gong」。銅鑼に弦を張るという発想もさることながら、しっかりと調律された銅鑼の打音を加えるとこんなに意識を持って行かれる音になるとは…!!オーダーすれば購入も可能との事…欲しい…。
https://www.grottasonora.com/ https://twitter.com/wyrm06/status/1509778838552969217/video/1
Twitter for iPhoneから
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martaine · 4 years
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Mientras caminábamos🚶🏻‍♀️🚶🏾 por el valle 🌄rosado 🌸, dentro de una cueva encontramos esta tetera. Será que los turcos tienen teteras escondidas en todos lados? Me fascinó todo el ritual que hay alrededor del te. Ya soy adicto 😂😂 Si ustedes han estado en Turquía🇹🇷, también encontraron teteras en lugares random??? 🤔 Mentre camminavamo attraverso la valle 🌄rosa 🌸, all'interno di una grotta abbiamo trovato questo bollitore. Potrebbe essere che i turchi abbiano teiere nascoste ovunque? Sono rimasto affascinato da tutto il rituale intorno al tè. Sono già dipendente 😂😂 Se sei stato in Turchia, hai trovato bollitori in posti inusuali ??? 🤔 #mientrasteolvido #valley #cuevasmedekexercises #quentintarantino #camerasescondidas #memes #alrededordelmundo #siksilk #tambiencaeras #lugaresincriveis #mentrend #valledelcauca #grottapalazzese #bollitoreelettrico #abbianova #sonora #ritualesyreligiones #serietvdipendente #sexyquotes #bollitorico (en Cappadocia / Kapadokya) https://www.instagram.com/p/CGskd1fHOAV/?igshid=1ubmqwp3davjl
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freedomtripitaly · 5 years
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Irlanda, terra di paganesimo e poeti, di Guinness e foreste secolari, ma anche sfondo di numerosi film che l’hanno resa una meta ideale per i cinefili di tutto il mondo. Harry Potter, Star Wars, Braveheart: sono solo alcuni dei titoli più conosciuti, in cui potrete tuffarvi durante una vacanza su quest’isola. Ecco allora quattro itinerari “Hollywood style” che vi lasceranno a bocca aperta. L’Irlanda del Nord Fin dalla primissima serie del Game of Thrones, alcune delle più straordinarie location dell’Irlanda del Nord si sono trasformate nel tormentato mondo di Westeros. Tappa imperdibile il Castle Ward, noto anche come Grande Inverno, la casa della famiglia Stark. Good Vibrations è invece la storia della ricerca di Terry Hooley, mirata a portare nuova musica in città agli inizi degli Anni ’70: un film classico con una fantastica colonna sonora girato proprio qui, nella vivace città di Belfast. Il negozio in realtà è stato chiuso ma è possibile visitare l’Oh Yeah Music Centre della città, dove tuffarsi nel rock’n roll doc. Imperdibile per i fan di Dowton Abbey è il Castle Coole nella contea di Fermanagh, dove è stato ambientato: Miss Julie vi trascinerà con un tour guidato in abiti storici in questo racconto di amore e potere. La Wild Atlantic Way Amanti di Star Wars fatevi avanti: l’Episodio VII ha fatto sosta a Malin Head, nella contea di Donegal. Imperdibile l’aurora boreale visibile sull’antica fortezza in pietra, il Grianán di Aileachs: meravigliosa! Si viaggio all’indietro neònel tempo villaggio di Cong, dove nel 1952 John Wayne girò Un uomo tranquillo: ancora oggi dentro al The Quiet Man Cottage Museum vi sono tutte le trasposizioni e i ricordi legati a quel film. Quando Abus Silente è morto, milioni di cuori si sono spezzati in tutto il mondo. La grotta dell’Horcrux, ambientazione di questo momento drammatico, si trova nelle leggendarie scogliere di Moher. Stiamo parlando di Harry Potter e il principe mezzosangue, come avrete ben capito. I 120 metri delle scogliere, ricche di uccelli marini e con dei panorami stupendi, vi riporteranno nel suo mondo magico. Star Wars. Episodio VII: il Risveglio della Forza è stato girato, nella sua scena finale, su Skellig Michael, l’isolotto il cui insediamento monastico risale al sesto secolo. Nota per la sua vita naturale e le misteriose capanne a forma di arnia che i monaci utilizzavano per ripararsi, Skellig Michael è anche un Sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Le terre millenarie d’Irlanda Brooklyn racconta una storia d’amore molto bella, legata alla casa e alla famiglia, con gli attori irlandesi Saoirse Ronan e Domhnall Gleeson. Le scene si svolgono a Enniscorthy, nella contea di Wexford, dove non potete perdervi il castello datato 1190. Siete pronti a ritrovarvi durante la Seconda Guerra Mondiale, in uno dei film cult di guerra? Cinque Oscar e un posto nell’Olimpo per Salvate il soldato Ryan, girato sulla Curracloe Beach nella contea di Wexford, per la scena dello sbarco in Normandia. Chi non ha mai visto poi Braveheart con Mel Gibson? La location in cui è stato in parte girato, il Trim Castle, lo si può visitar tutto l’anno. Per i paesaggi, basterà prendere le macchina e percorrere l’isola, per innamorarsi come la prima volta. Vikings in realtà è una serie televisiva, ed è stata girata principalmente nella natura incontaminata delle Wicklow Mountains, terra irlandese trasformata nella Scandinavia del XII secolo. Basato sulle leggende norvegesi, coinvolge numerosi attori irlandesi tra cui Gabriel Byrne. Dublino sullo schermo Sing Street è un film completamente irlandese, girato a Dublino, dove le scene principali si svolgono nel villaggio marittimo di Dalkey. Zona tranquilla e ricca di pub tradizionali, è ideale per una fuga dalle zone più trafficate. One (Una volta) racconta di una strana storia d’amore tra Glen Hansard e Markéta Irglová, in una Dublino che li accompagna nella loro liaison amorosa: vincitore del premio Oscar, si possono facilmente ripercorrere le sue scene più famose in luoghi come il Grafton Street, il Temple Bar e St Stephen’s Green. Un’ultima curiosità: mentre siete a Dublino, andate a visitare la storica Kilmainham Gaol. Ha fornito la location perfetta per le scene dell’angusta prigione in cui il mitico orsetto con gli stivali gialli viene rinchiuso in Paddington 2. https://ift.tt/2KLSztJ Irlanda, le location del cinema e della Tv sull’isola verde Irlanda, terra di paganesimo e poeti, di Guinness e foreste secolari, ma anche sfondo di numerosi film che l’hanno resa una meta ideale per i cinefili di tutto il mondo. Harry Potter, Star Wars, Braveheart: sono solo alcuni dei titoli più conosciuti, in cui potrete tuffarvi durante una vacanza su quest’isola. Ecco allora quattro itinerari “Hollywood style” che vi lasceranno a bocca aperta. L’Irlanda del Nord Fin dalla primissima serie del Game of Thrones, alcune delle più straordinarie location dell’Irlanda del Nord si sono trasformate nel tormentato mondo di Westeros. Tappa imperdibile il Castle Ward, noto anche come Grande Inverno, la casa della famiglia Stark. Good Vibrations è invece la storia della ricerca di Terry Hooley, mirata a portare nuova musica in città agli inizi degli Anni ’70: un film classico con una fantastica colonna sonora girato proprio qui, nella vivace città di Belfast. Il negozio in realtà è stato chiuso ma è possibile visitare l’Oh Yeah Music Centre della città, dove tuffarsi nel rock’n roll doc. Imperdibile per i fan di Dowton Abbey è il Castle Coole nella contea di Fermanagh, dove è stato ambientato: Miss Julie vi trascinerà con un tour guidato in abiti storici in questo racconto di amore e potere. La Wild Atlantic Way Amanti di Star Wars fatevi avanti: l’Episodio VII ha fatto sosta a Malin Head, nella contea di Donegal. Imperdibile l’aurora boreale visibile sull’antica fortezza in pietra, il Grianán di Aileachs: meravigliosa! Si viaggio all’indietro neònel tempo villaggio di Cong, dove nel 1952 John Wayne girò Un uomo tranquillo: ancora oggi dentro al The Quiet Man Cottage Museum vi sono tutte le trasposizioni e i ricordi legati a quel film. Quando Abus Silente è morto, milioni di cuori si sono spezzati in tutto il mondo. La grotta dell’Horcrux, ambientazione di questo momento drammatico, si trova nelle leggendarie scogliere di Moher. Stiamo parlando di Harry Potter e il principe mezzosangue, come avrete ben capito. I 120 metri delle scogliere, ricche di uccelli marini e con dei panorami stupendi, vi riporteranno nel suo mondo magico. Star Wars. Episodio VII: il Risveglio della Forza è stato girato, nella sua scena finale, su Skellig Michael, l’isolotto il cui insediamento monastico risale al sesto secolo. Nota per la sua vita naturale e le misteriose capanne a forma di arnia che i monaci utilizzavano per ripararsi, Skellig Michael è anche un Sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Le terre millenarie d’Irlanda Brooklyn racconta una storia d’amore molto bella, legata alla casa e alla famiglia, con gli attori irlandesi Saoirse Ronan e Domhnall Gleeson. Le scene si svolgono a Enniscorthy, nella contea di Wexford, dove non potete perdervi il castello datato 1190. Siete pronti a ritrovarvi durante la Seconda Guerra Mondiale, in uno dei film cult di guerra? Cinque Oscar e un posto nell’Olimpo per Salvate il soldato Ryan, girato sulla Curracloe Beach nella contea di Wexford, per la scena dello sbarco in Normandia. Chi non ha mai visto poi Braveheart con Mel Gibson? La location in cui è stato in parte girato, il Trim Castle, lo si può visitar tutto l’anno. Per i paesaggi, basterà prendere le macchina e percorrere l’isola, per innamorarsi come la prima volta. Vikings in realtà è una serie televisiva, ed è stata girata principalmente nella natura incontaminata delle Wicklow Mountains, terra irlandese trasformata nella Scandinavia del XII secolo. Basato sulle leggende norvegesi, coinvolge numerosi attori irlandesi tra cui Gabriel Byrne. Dublino sullo schermo Sing Street è un film completamente irlandese, girato a Dublino, dove le scene principali si svolgono nel villaggio marittimo di Dalkey. Zona tranquilla e ricca di pub tradizionali, è ideale per una fuga dalle zone più trafficate. One (Una volta) racconta di una strana storia d’amore tra Glen Hansard e Markéta Irglová, in una Dublino che li accompagna nella loro liaison amorosa: vincitore del premio Oscar, si possono facilmente ripercorrere le sue scene più famose in luoghi come il Grafton Street, il Temple Bar e St Stephen’s Green. Un’ultima curiosità: mentre siete a Dublino, andate a visitare la storica Kilmainham Gaol. Ha fornito la location perfetta per le scene dell’angusta prigione in cui il mitico orsetto con gli stivali gialli viene rinchiuso in Paddington 2. Irlanda, terra di paganesimo e poeti, di Guinness e di foreste, ha fatto da sfondo a talmente tanti film da essere la location perfetta per i cinefili di tutto il mondo.
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Asti. Revigliasco d’Asti ha dato il via alle festività natalizie ad Asti ,la città famosa per i suoi vini,gli spumanti,le sagre e il Palio che si corre la terza domenica di settembre,per presentare la Sacra rappresentazione della Natività che avrà luogo a Revigliasco d’Asti il 24 dicembre 2017 alle ore 22.00.
Il presepe vivente con gli antichi mestieri della terra santa,la grotta della Natività e tanta gente in giro per lo shopping natalizio.
La galleria fotografica della rappresentazione della natività ed un riassunto della Sacra rappresentazione della Natività di Revigliasco d’Asti che verrà celebrata nel borgo alle porte di Asti:
Scegliere di trascorrere la Notte di Natale a Revigliasco d’Asti significa entrare fisicamente in una delle più belle pagine del Vangelo in cui,con sobrietà,si parla di un neonato deposto in una mangiatoia….
La Sacra rappresentazione della Natività si differenzia dall’impostazione statica del Presepe Vivente proponendo una recita di tipo teatrale dove l’azione di oltre cento figuranti è supportata da un testo narrativo ispirato alle Sacre Scritture e da una suggestiva colonna sonora che alterna brani musicali a esecuzioni vocali dal vivo.
La prima parte della Rappresentazione si articola nelle seguenti scene:
Annunciazione,visita di Maria a Elisabetta,annuncio del censimento e partenza di Maria e Giuseppe per Betlemme.
Il pubblico da spettatore diventa protagonista mettendosi anche lui in cammino per il villaggio della Giudea il cui risveglio segna l’inizio della seconda parte.
Le voci degli abitanti e i rumori provenienti dalle botteghe degli artigiani fanno da cornice all’arrivo di Maria e Giuseppe per farsi censire.
I momenti che seguono sono densi di emozione e non è raro scorgere sui volti dei presenti la commozione che solo un bambino che viene al mondo può siscitare…
Il ritrovo è alle 22.00 ai piedi della salita che conduce alla chiesa.
Revigliasco d’Asti augura un sereno Natale.
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ASTI. LA RAPPRESENTAZIONE DELLA NATIVITA’ DI REVIGIASCO D’ASTI PER LI’INIZIO DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE. Asti. Revigliasco d'Asti ha dato il via alle festività natalizie ad Asti ,la città famosa per i suoi vini,gli spumanti,le sagre e il Palio che si corre la terza domenica di settembre,per presentare la Sacra rappresentazione della Natività che avrà luogo a Revigliasco d'Asti il 24 dicembre 2017 alle ore 22.00.
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tmnotizie · 5 years
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FANO ADRIANO – Il 26 dicembre si svolge come da tradizione la 53a edizione del Presepe Vivente di Fano Adriano, organizzato dalla Proloco di Cerqueto in collaborazione con il Comune di Fano Adriano, l’Ente Parco, il Consorzio BIM e la Regione Abruzzo.  La suggestiva rappresentazione, che ripercorre i punti salienti del vecchio Testamento e della Natività secondo uno schema teatrale “a quadri”, avrà inizio alle ore 18.30.
L’opera scelta per raffigurare l’edizione 2019 del presepe è “La Natività” dell’artista Riccardo Celommi di Roseto degli Abruzzi, che andrà ad arricchire la nutrita collezione d’arte del Museo Etnografico del Gran Sasso di Cerqueto, fondato nel 1964.
Lo spettacolo vedrà anche quest’anno la partecipazione di circa 200 figuranti, maggiormente nativi del posto. La rappresentazione sarà preceduta da un concerto del chitarrista Riccardo Zappa, che si terrà alle 17.30, all’interno della grotta del presepe. A interpretare la Sacra Famiglia quest’anno saranno Laura Pisciaroli, sua figlia Cecilia, ultima nata del paese, e Francesco Pisciaroli e a rendere il tutto più suggestivo sarà la colonna sonora, con l’alternanza tra parti dialogate e parti narrate e con la voce fuori campo di Carlo Orsini.
Attraverso un gioco armonioso di luci, ombre e musiche accuratamente selezionate, vengono rappresentate le scene della creazione e della cacciata dell’uomo dall’Eden, delle vicende di Caino e Abele e via via fino alla nascita di Gesù, all’adorazione dei pastori e all’apparizione della cometa che guida i Magi fino alla scena conclusiva.
Per la descrizione dei vari episodi vengono utilizzate strutture fisse e mobili, che rievocano lo stato dei luoghi al tempo della Natività, ma anche naturali, come grotte scavate nella roccia e vecchi ponticelli in legno utilizzati un tempo dai pastori. Al pubblico che assiste alla rappresentazione saranno offerte bevande calde e dolci abruzzesi tipici del periodo natalizio.
“Ringraziamo tutti i partner istituzionali e gli operatori economici locali – spiega il presidente della Proloco di Cerqueto, Giuseppe Mastrodascio – che, con il loro supporto, consentono di portare avanti con tenacia e passione da oltre mezzo secolo la grande tradizione del Presepe Vivente“.
In caso di condizioni meteo avverse, la manifestazione si svolgerà sabato 28 dicembre, sempre con inizio alle ore 18.30.
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pangeanews · 5 years
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“Suono Rossini con il monta latte, d’altronde, come diceva Frank Zappa, senza deviazione dalle norme non c’è progresso”: Francesco Consiglio dialoga con Mario Mariani, pianista rivoluzionario
Quando Mario Mariani suona il Waltz 2 di Shostakovich su una melodica appoggiata al pianoforte, io penso a tutti quelli che ritengono la musica classica troppo seria, anzi seriosa. E vorrei dire a ognuno di loro: “Cosa vi state perdendo!”. Ascoltando questo genio pesarese (genio, nel senso del Treccani: “Chi, all’originalità dell’ingegno, unisce la capacità di dare forma e tradurre in atto quanto la fantasia o l’immaginazione gli detta”) mi sono venute in mente le parole di Peter Kivy, filosofo e musicologo: “L’arte dell’interprete è simile a quella dell’arrangiatore, e il prodotto dell’interprete, l’interpretazione, è un’opera d’arte molto simile a un arrangiamento, una versione dell’opera. In musica, come in tutte le arti interpretative, si ottengono due opere al prezzo di una”. Con Mario Mariani le due opere diventano tre, e la terza è la messa in scena, l’ironica rappresentazione che il pianista fa dello spartito interagendo con i più svariati oggetti: un cappuccino shaker dell’Ikea, righe e righelli, biglie che fanno il bending sulle corde e altri bizzarri oggetti usati per accrescere le potenzialità del pianoforte.
Non sto a dilungarmi: dopo avere letto l’intervista visitate il suo canale Youtube. Ha un nome che è un manifesto programmatico: “Mario Mariani – another piano is possibile”.
Sì, è possibile.
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Mario Mariani si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Musica ‘Gioacchino Rossini’ di Pesaro. È un pianista eclettico in grado di spaziare dalla musica contemporanea alle performance teatrali, alla scrittura di colonne sonore per il cinema. Vanta un migliaio di concerti come solista, con ensemble e orchestre in Italia, Europa e Stati Uniti, oltre a numerose tournée negli Istituti Italiani di Cultura all’Estero.
Ha vinto il premio Novaracinefestival (assegnato da Spike Lee) per la migliore colonna sonora con il cortometraggio Under my garden di Andrea Lodovichetti. Nel 2003 ha scritto la musica di scena de Il Borghese Gentiluomo, spettacolo prodotto dal Teatro Stabile delle Marche con Giorgio Panariello protagonista e Giampiero Solari alla regia.
Ha attirato ulteriore attenzione in tutto il mondo con alcune esibizioni non convenzionali, come “Residenza artistica estrema”, dove ha portato un pianoforte a coda nella Grotta di Monte Nerone, sull’Appenino Umbro-Marchigiano, e ha suonato un concerto a notte per un mese intero.
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Amo gli artisti eccentrici, gli scapigliati della musica, i creativi che cercano instancabilmente una bellezza che sta oltre la partitura. Come le è venuto in mente – puro genio all’opera – di usare il montalatte sul rullante per aprire la Gazza Ladra di Rossini?
Come sosteneva Frank Zappa, “senza deviazione dalla norma il progresso non è possibile” e questo è vero non solo per la musica ma in ogni campo. La ricerca che faccio da tantissimi anni sul pianoforte e le sue tecniche estese (preferisco sempre evitare il termine ‘pianoforte preparato’  perché fa pensare troppo al mondo di John Cage e porta fuori strada rispetto a quello che è il mio mondo musicale) è derivata tanto dalla ricerca di un suono ‘utopico’ nel pianoforte – non a caso il mio primo album di pianoforte solo si chiamava Utopiano – che il tentativo di unire altre discipline, come la performance con tutto ciò che di teatrale e fisico comporta. Possiedo uno Steinway “O” del 1906 dai tempi degli studi in Conservatorio e fino a un paio d’anni fa era abbastanza insuonabile, per problemi di meccanica e di corpo sonoro. Ciò mi ha portato probabilmente a cercare all’interno del pianoforte, laddove il suono ha origine, quello che non trovavo suonandolo in maniera canonica e dopo i primi timidi tentativi (unghie su corde, palmi e così via) ho preso gusto a sperimentare tecniche e oggetti dalla più varia natura: biglie, catene, massaggiatori elettrici che aleatoriamente si spostano sulle corde e naturalmente lo sbattilatte IKEA che è diventato un po’ un mio tratto distintivo, dato che spesso lo uso per imitare il suono del mandolino (come nella Tarantella Napoletana di Rossini o nel tema di Amarcord di Nino Rota) o come in questo caso per ricostruire il rullante solo che apre l’ouverture della Gazza Ladra.  Non è solo un sorprendente effetto ma anche un piacevole complemento sonoro, visto che il rullante con la cordiera attaccata, durante la prima parte dell’Ouverture, vibra per simpatia continuando l’effetto percussione mentre sto suonando.
Sulle riviste specializzate sopravvivono (mai verbo fu più esatto, perché solo di strenua sopravvivenza si tratta) le rubriche di recensioni discografiche. Mi chiedo quanto conta oggi per un artista il giudizio di un critico e quanto invece la scrittura di pancia dei tanti appassionati che impugnano il mouse e scrivono sui blog o sui social network.
La critica specializzata conta se non altro per fare curriculum, visto che sulla qualità avrei molto da eccepire essendo una grande quantità di critici affetti dal ‘molliconismo’, cioè parlare bene di tutto, specie se prezzolati e foraggiati da potenti Uffici Stampa. Credo allora più nella ‘scrittura di pancia’ dei tanti appassionati che dedicano le loro energie ad una sincera ricerca della novità in quello che si crede essere lo stagnante panorama artistico, che in verità non è stagnante per niente. Spesso mi capita di essere contattato da giornalisti e blogger indipendenti ed è per me sempre un piacere rispondere alle loro domande, visto che entrambi facciamo parte in un certo senso dell’underground, quello vero.
La musica fa parte di noi, l’ascoltiamo dappertutto: nelle sale d’attesa dei medici, negli aeroporti, nei supermercati, nelle pubblicità televisive. “Non posso immaginare me stesso senza musica, anche quella brutta”, scriveva Stravinskij, rivelando, a metà Novecento, una profetica rassegnazione di fronte al futuro proliferare di sottofondi musicali per clienti, dipendenti e ascoltatori distratti. Tanta musica, poco ascolto.
Quanto è vero! Ho sempre pensato che quando si ascolta musica si debba fare solo quello, e farlo in religioso silenzio. Per me ascoltare un brano di musica è come entrare in un museo e nel poco tempo che si ha solitamente a disposizione cercare di capire e di carpire quanto più possibile dal capolavoro che si sta osservando, e capire quanto quel capolavoro ‘sta lavorando’ in noi. Il rispetto e la comprensione per la musica e per l’opera d’arte porterebbero a rispettare anche gli artisti, visti spesso come creature aliene ‘fuori dal mondo reale’ e quindi compatiti, spesso con una punta di invidia – incomprensibile perché spesso sono persone dallo scarso ‘potere sociale’ e sottoposti a continue umiliazioni – poiché, sotto sotto, si vorrebbe essere come loro.
Una parte della sua attività concertistica è decisamente estrema e non convenzionale. Ha suonato insieme al pittore Giuliano Del Sorbo in una performance dal titolo “Action Music Action Painting”. Ha dato musica a un racconto disegnato con la sabbia dall’artista Massimo Ottoni. Ha collaborato con attori, danzatori e performer vari. E però, lancio una provocazione: questo continuo esplorare linguaggi alternativi, sonorità non convenzionali, nuove modalità di fruizione dello spettacolo musicale, non è come affermare che alla musica pura manca sempre qualcosa?
Tutto questo esplorare fa parte della mia natura, che mi piace definire come un incrocio tra un uomo rinascimentale e un hacker. Questa stessa natura mi ha portato a conoscere e ibridare mondi anche non proprio adiacenti e conoscere artisti e personaggi interessanti che mi hanno profondamente influenzato, e spesso ho direttamente collaborato con loro. Cinema, teatro, danza, performance, discipline scientifiche, psicologiche e anche sciamaniche: tutto per me ha interesse e la musica è un centro polare che attrae e trasforma tutto ciò.  Alla musica ‘pura’ non manca nulla, anzi. Ma nel caotico e distratto mondo di oggi la cosa più complicata come artisti è quella di ‘rendersi esistenti’ e attrarre l’interesse sia degli intermediari che si frappongono fra artista e pubblico e dare un motivo di interesse a quest’ultimo per farlo decidere di uscire di casa, spostarsi e spendere eventualmente i soldi in un biglietto. Inventarsi del ‘valore aggiunto’ rende più appetibile e interessante la proposta artistica e sapere raccontare tutto ciò è fondamentale. Purtroppo nel nostro paese, ma non solo, lo storytelling conta spesso molto di più del contenuto musicale e artistico, ma questo apparente compromesso se utilizzato in maniera ‘proattiva’ può essere però una ulteriore fonte di stimolo e ispirazione.
Lei crede che dietro una sequenza di note debba esserci necessariamente un sentimento, o per meglio dire: l’intenzione di un sentimento? Oppure la musica è pura astrazione e l’unica via per avvicinarsi all’essenza di quest’arte è ascoltare un brano nella sua pura oggettività, mettendo a tacere il cuore?
Le note sono già una codificazione se vogliamo semplificata di quello che è il suono, che una volta organizzato (o comunque, come nel caso della musica indeterminata e aleatoria ascrivendolo in una cornice ‘artistica’) diventa musica. Si può parlare tanto della musica. Solitamente inizio i miei workshop di Creative Music chiedendo ai presenti cos’è per loro la musica, e ogni volta ricevo risposte completamente differenti, ma ognuna di esse è a suo modo giusta essendo un aspetto dei tanti, forse infiniti, che definiscono questa magia che è la musica. Di conseguenza ci sono tanti modi per approcciarvisi. Prova ne è che se esaminiamo il cervello di una persona che ascolta musica vediamo attivarsi numerose aree cerebrali (e infatti la musica è un oggetto di studio tra i preferiti delle neuroscienze), tanto quelle deputate alla logica, che quelle spaziali, uditive, del piacere e così via. Io suggerisco di avvicinarsi alla musica senza sovrastrutture, senza aspettative e lasciarsi trasportare da ciò che arriva e che sorge dentro di sé.
Infine, la più classica e inevitabile delle domande: progetti per il futuro?
La classica risposta potrebbe essere di non dire nulla per scaramanzia! In realtà ci sono molti progetti che sto preparando. Prima di tutto continuando il mio filone delle variations (nel 2017 usciva The Soundtrack Variations e nel 2018 The Rossini Variations) sto preparando, in occasione del 100° anniversario della nascita di Federico Fellini, le Fellini Variations per cui ho già diverse date in giro per il mondo. Sto poi lavorando a un progetto di 10 anni fa, risalente a quando trascorsi un mese in una grotta con un pianoforte a coda in cima al Monte Nerone, tra le Marche e l’Umbria e dove ho registrato diversi brani. Vorrei registrare i rimanenti nel mio studio (sempre sul famoso Steinway, ora finalmente restaurato) e avendo ricostruito il suono della grotta utilizzando la tecnica del riverbero a convoluzione, è come se portassi il pianoforte in quel luogo e sarà probabilmente il mio quinto album di pianoforte solo. Infine ho ideato a Pesaro uno spazio artistico chiamato HOBO all’interno di una bottega solidale per il riuso dove quasi ogni giorno ci saranno concerti, eventi, incontri e performance tutte basate sull’improvvisazione (che preferisco chiamare “improvvisazione istantanea”) che sta riscuotendo molto interesse. Una specie di factory dove confluiscono persone, storie, oggetti e culture. Con la musica ancora una volta al centro.
Francesco Consiglio
L'articolo “Suono Rossini con il monta latte, d’altronde, come diceva Frank Zappa, senza deviazione dalle norme non c’è progresso”: Francesco Consiglio dialoga con Mario Mariani, pianista rivoluzionario proviene da Pangea.
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