Il mio migliore amico, laureato con me in traduzione e che parla tedesco molto meglio di me, sta facendo un concorso pubblico dove domani ha la prova di tedesco e mi ha mandato un messaggio per chiedermi di rispiegargli le declinazioni dell'aggettivo.
E magari per voi non vuol dire nulla, ma nella nostra cultura è un segno di immenso rispetto.
Ho un modo così sottile e perverso di farmi affondare, soprattutto dalle persone che amo di più, che mi rende totalmente unico. So farmi fare a pezzi senza opporre difesa. E quando solo dopo me ne accorgo ci resto doppiamente una merda
Wee update update! I’m working on acropolis chapter 4 (almost done). As I suspected I’m not strapped with much time to write these days and am hitting exhaustion induced writers block. But! I’m collecting music inspo for all other in progress fics and meditating on these stories.
I promise I’ll be back to updating and also answering dms soon!
Also! Thank you thank you thank for the folks commenting on said fics they’ve been making my day
Oggi il mio direttore mi ha scritto su Teams se il mio onboarding sta andando bene e se ho problemi. Avrei voluto sfilargli tutta la corona di lamentele: mi stanno insegnando tutto troppo lentamente, sembra che disturbo e rompo le palle alla mia tutor ogni volta che le chiedo qualcosa perché pare sembra indaffaratissima e io stessa ho paura di disturbare, etc etc... ma a che pro? Quindi via con il "va tutto bene grazie". Alla fine è solo una settimana che sono qua quindi pretendere che mi sia insegnato tutto forse è pure pretenzioso.
Poi oggi ho dovuto rispondere alla prima telefonata perché la mia tutor ha (giustamente) detto che se non le prendo mai, mai imparerò. Il povero cliente ogni volta che gli chiedevo di ripetere, mi parlava sempre più lento, scandendo bene le parole ma io gli volevo dire:"amo io il tuo giapponese lo capisco benissimo, è che proprio non so di cosa tu stia parlando e cosa ti devo rispondere"... però vabbè alla fine con qualche risata di troppo, è andata.
Qua sta facendo un caldo assolutamente inumano in questi giorni e un altro diritto che vedo tolto ai lavoratori è il diritto di non andare in ufficio quando devi uscire di casa alle 7 e fanno già 32°C. Sto sistema ci vuole proprio morti.
La domenica è sempre un giorno riflessivo, se poi piove tutto si dilata, oggi c’è anche il vento; non so bene quanto possa incidere sulle riflessioni, ma so che mi piace. Piacciono anche a che a me le giornate di sole, ma la pioggia mi rinfranca sempre.
Ho preparato con cura il caffè, mi piace il profumo che riempie casa. Ho acceso la radio scegliendo con attenzione la colonna sonora sonora. Fa freddo, mi sono guardata i piedi nudi chiedendomi quando imparerò… Il mio vissuto mi dice che, se non l’ho fatto fin ora! tempi, luoghi e persone. Non ne becco uno, manco per sbaglio. E, si che di errori, cazzo se ne ho fatti! Pioggia e vento mi hanno bagnato i vetri, se fossi una brava casalinga mi preoccuperei dei vetri macchiati. Ma non lo sono, dunque almeno questo problema pare risolto. Sono settimane lunghe e faticose, mi rincorro. Non mi pare di far nulla di più, ma sento la stanchezza. Saranno gli anni. E probabilmente così è. Intanto la colazione è pronta, il profumo è quello giusto, il pesce rosso raggiunge il filo dell’acqua e pare felice, Vinicio Capossela mi culla con una ballata tutto pare perfetto. Tranne i miei piedi, nudi e freddi. Imparerò! Prima o poi.
J.:"Se ci pensi non siamo mai del tutto presenti, abbiamo solo un'eternità di momenti frammentati, contraddizioni e confusione, con solo qualche minima particella di tempo in cui tutto ha davvero senso..."
E.:"Vuol dire che imparerò ad apprezzare quelle minime particelle."