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Incidenti a danno dei pedoni: servizio Rai TG1 che colpevolizza le vittime [RaiNews]
Immagine da RaiNews al 23 settrembre 2024 Il 22 settembre 2024 è uscito un servizio video del TG1 che merita di essere esaminato per il modo in cui presenta le responsabilità degli incidenti stradali, trasferendole sui pedoni nonostante questi siano responsabili dell’incidente in una minoranza dei casi (dati Asaps/Istat). Il servizio si trova qui: Incidenti stradali, rapporto Asaps: 485 pedoni…
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Ceccano, quell'incidente sarebbe potuto essere una tragedia
Mi permetto, da cittadina che passeggia praticamente tutti i giorni su quel tratto, mano nella mano con le mie figlie, di dire che, forse, bisognerebbe ringraziare per il fatto che nessun pedone si sia trovato in quel momento sul luogo dell’ incidente….i sistemi di sicurezza hanno funzionato alla perfezione, vero, ma se si fosse trovata una qualsiasi persona non sarebbe stato così fortunata. E,…
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Una strana telefonata - su fleximan e altre considerazioni
Venerdì scorso, mentre stavo per rispondere a un messaggio, lo schermo del telefono si è illuminato per una chiamata e ho visto un nome che ricordavo bene ma non sapevo collocare. Ho risposto e una voce ha detto: Buongiorno, sono …, giornalista dell’Huffington post (la mia mente fa ‘ok, ecco chi è’), si ricorda? Eh, faccio io, come no. Come sta? ecc ecc Nel frattempo ero frastornata e pensavo…
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Il 10% utilizza il cellulare in auto per girare video
De Ficchy Giovanni Una pessima abitudine minaccia la sicurezza stradale: l’abitacolo dell’automobile viene sempre più utilizzato come un set cinematografico, utilizzando lo smartphone per fare video riprese mentre si è al volante. Da una indagine condotta dall’Anas ; un dato drammatico che emerge dalla ricerca durante le interviste ad un campione rappresentativo di 4mila automobilisti e…
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guardando la pagina instagram della facoltà di redacted presso l’università degli studi di omitted (usa) e in occasione della sessione invernale sono stati pubblicati dei reel motivazionali con i docenti che augurano buona fortuna agli studenti mentre indossano ridicoli maglioni natalizi, più il preside della facoltà che si presta a una simpatica gag che ha per oggetto una casetta di pan di zenzero. non esiste universo parallelo in cui questa cosa potrebbe succedere da noi
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Polizia di Stato di Casale Monferrato intensifica i controlli stradali: sanzioni per guida senza patente
Due episodi di infrazione a Casale Monferrato evidenziano la necessità di responsabilità alla guida e dell'importanza di una vigilanza continua.
Due episodi di infrazione a Casale Monferrato evidenziano la necessità di responsabilità alla guida e dell’importanza di una vigilanza continua. La Polizia di Stato di Casale Monferrato ha recentemente intensificato i controlli stradali sul territorio, mettendo in evidenza situazioni di grave pericolo e mancanza di rispetto delle norme del Codice della Strada. Durante le operazioni di routine,…
#autoveicoli#Casale controlli polizia#Casale Monferrato#Codice della strada#codice strada Casale#controlli notturni#Controlli Stradali#ebbrezza alcolica#fermo amministrativo#Forze dell’ordine#giovani alla guida#guida pericolosa#guida senza patente#guida sicura#guidatori senza patente#incauto affidamento#infrazioni CDS#infrazioni stradali#normativa CDS#pattugliamenti#pattuglie volante#polizia di Casale Monferrato#Polizia di Stato#prevenzione incidenti#prevenzione rischi#responsabilità alla guida#rispetto norme stradali#Sanzioni#sanzioni amministrative#sanzioni guida senza patente
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La Rivoluzione Digitale per i rapporti di incidente stradale
Dal primo ottobre sarà attivo il servizio per l’acquisizione dei rapporti di incidente stradale avvenuti in Italia In un’epoca in cui la digitalizzazione sta trasformando ogni aspetto della nostra vita quotidiana, il sito www.incidentistradali.com emerge come un faro di innovazione nel settore della gestione dei sinistri stradali. Questa piattaforma telematica offre un servizio unico e…
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QUARGNENTO. CARO AUTOMOBILISTA I NOSTRI ANIMALI HANNO DIRITTO A VIVERE ED ESSERE FELICI.
Caro automobilista, si mi rivolgo proprio a te che hai trasformato la strada consortile Croci, questa come molte altre, nella tua personale pista da corsa, il tuo autodromo personale su cui sfrecciare ad alta velocità, ben oltre i limiti consentiti all’ingresso di un centro abitato. Mi piacerebbe ricordarti che viaggiare ad alta velocitò nei pressi di un centro abitato non è una necessità, un…
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Europa le vittime di incidenti stradali in aumento per la prima volta in un decennio
Sono quasi 20.000 le vittime di incidenti stradali in tutta l'UE nel 2021, secondo gli ultimi dati di Eurostat.
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Come tutti i fine settimana sono numerosi gli Incidenti stradali in Veneto, con conseguenze spesso anche molto gravi #incidentistradaliinveneto #monselice #autostradaA4 #autostradaA13 #meolo #sandonadipiave #termeeuganee #fabriziosbardella
#terme euganee#incidenti stradali in veneto#monselice#autostrada a4#autostrada a13#meolo#san dona di piave#fabrizio sbardella
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Perché pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti NON sono uguali: i mezzi a motore sono AMPLIFICATORI del pericolo
Molti hanno la tendenza a mettere tutti gli utenti della strada sullo stesso piano, dicendo spesso che ‘basterebbe rispettare tutti il codice della strada’ per evitare molti incidenti. È sbagliato: è come mettere sullo stesso piano, come armi, una scarpa, un bastone da passeggio, una pistola e una mitragliatrice. Sono tutte e quattro delle armi (le prime due sono armi improprie), ma hanno…
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RINO GAETANO: UCCISO DAI POTERI FORTI
Era amico della figlia del medico personale di Licio Gelli: era lei la fonte di tante rivelazioni che poi sarebbero finite nelle sue canzoni, in un gioco tanto pericoloso da costargli la vita?
Sono gli interrogativi che l’avvocato salernitano Bruno Mautone solleva, nel suo secondo libro sulla strana morte di Rino Gaetano, fino a chiedere alla magistratura romana di riaprire le indagini sulla scomparsa del cantante, morto nella capitale il 2 giugno 1981, a soli trent’anni di età, dopo esser stato investito da un camion. Impressionante l’elenco delle “stranezze” che Mautone riassume nel pamphlet, “Chi ha ucciso Rino Gaetano?”, edito da Revoluzione nel 2016. Davvero moltissimi i riferimenti, nelle canzoni di Gaetano, a episodi imbarazzanti della politica italiana. Desta scalpore, inoltre, l’infelice sorte di un grande amico del cantautore crotonese, altra possibile fonte di informazioni riservate: una morte-fotocopia (incidente stradale) altrettanto prematura. Il giovane, che lavorava presso consolati stranieri, fu sepolto al Verano accanto all’artista, ma poi disseppellito e trasferito in un altro cimitero. Curiosità: l’autore dello spostamento dei resti mortali, scrive il blog “Scomparsi”, ha una identità «che coincide con un personaggio storico dello spionaggio italiano, collegato addirittura al “Noto Servizio”». Si tratta di apparato riservato dello Stato «che compiva atti di intelligence in modo autonomo rispetto ai servizi istituzionali», prima il Sid e poi il Sismi e il Sisde, «spesso sfociando in atti illegali e gravissimi». Specialità inquietante del “Noto Servizio” «risultò essere, con atti sequestrati e acquisiti dalla magistratura, l’uccisione di persone ritenute “scomode” con incidenti stradali». Nel libro, Mautone ricostruisce le vistose anomalie dell’incidente che causò la morte di Gaetano, travolto da un camion e poi morto dissanguato, nella notte, a bordo di un’ambulanza militare, dopo che il ricovero fu rifiutato dal pronto soccorso di diversi ospedali. Una vicenda su cui inutilmente chiesero di fare luce, subito dopo, due senatori del Msi, Araldo di Crollalanza e Tommaso Mitrotti. Dal governo Forlani, un muro di silenzi e omissioni: il liberale Renato Altissimo, autore della risposta, non precisò l’ora dell’incidente sulla Nomentana, non disse chi allertò i soccorsi e come, né perché intervenne un’unica ambulanza nonostante fosse ferito anche il camionista coinvolto nell’incidente, esanime sull’asfalto, accanto all’artista intrappolato nella sua Volvo. Nella risposta di Altissimo, inoltre, «non si precisa perché l’unica ambulanza intervenuta fosse un mezzo poco attrezzato dei vigili del fuoco e perché Rino, una volta prelevato con una gravissima ferita cranica, venne condotto fatalmente in un ospedale privo del reparto di traumatologia cranica».
Non si fanno neppure i nomi dei medici che avrebbero curato o cercato di curare il ferito in quelle condizioni, né si fa cenno ai presunti motivi che spinsero altri ospedali, pur allertati, a non approntare nessuna forma di soccorso. Non si dice nemmeno chi convocò il medico traumatologo, fatto accorrere al Policlinico, né il nome dello specialista e degli altri sanitari coinvolti. Tanta evidente vaghezza finisce per moltiplicare i sospetti: «Sin dai primi momenti, la morte prematura dell’artista calabrese suscitò interrogativi e dubbi». Oltre alla storia dell’amico impegnato in uffici diplomatici, che di lì a poco avrebbe seguito Rino Gaetano nel cimitero maggiore della capitale (per poi esservi rimosso), Mautone rimarca una clamorosa dichiarazione rilasciata da Rino dopo i trionfi sanremesi al giornalista Manuel Insolera: il festival della canzone viene paragonato in modo esplicito ad «un ordine massonico». In un articolo della “Stampa” di Torino, pubblicato il 3 giugno 1981 all’indomani della morte del cantante, si rileva come i testi di diverse canzoni facessero riferimento alle scabrose cronache della P2. A Mautone non sfugge che Rino Gatano è statoesplicitamente citato da Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia, nel suo discorso ufficiale di insediamento, il 6 aprile 2014, utilizzando un verso del cantante per sottolineare la necessità di concordia: «Vi ricordo che cosa cantava Rino Gaetano: “Chi nuota da solo affoga per tre”».
«Una notizia di grande interesse – aggiunge il blog “Scomparsi” – è rappresentata da una stretta frequentazione di Rino: nel cerchio delle sue più care amiche si annovera la giornalista Elisabetta Ponti, figlia di un medico, Lionello Ponti, che risultò inserito nella lista della P2 ed era il sanitario di fiducia di Licio Gelli». Il libro di Mautone, poi, mette a fuoco i costanti, fittissimi riferimenti (cifrati) con cui Rino Gaetano alludeva, nelle sue canzoni. Nella canzone “La zappa, il tridente, il rastrello” compare direttamente “una mansarda in via Condotti”, che – si scoprirà poi – ospitava il vertice della P2. Decisamente inquietante, poi, il brano “La ballata di Renzo”, inciso nel 1970 ma uscito soltanto nel 2009, postumo. Sembra l’anticipazione, profetica al millimetro, della fine che attendeva l’artista – una sorta di contrappasso dantesco. “Quando Renzo morì, io ero al bar”, cantava Rino. L’incidente, poi l’odissea in ambulanza: “S’andò al san Camillo, e lì non lo vollero per l’orario”. Altro ospedale: “S’andò al san Giovanni, e lì non lo accettarono per lo sciopero”. E quindi l’epilogo, con persino il sinistro riferimento cimiteriale: “Con l’alba, le prime luci, s’andò al Policlinico, ma lo respinsero perché mancava il vice capo. In alto c’era il sole, si disse che Renzo era morto. Ma neanche al cimitero c’era posto”
Rino Gaetano piaceva molto ai giovani. Li faceva riflettere sulla società che li circondava: era scomodo. La sua morte è stata utile al sistema per addormentare i giovani...poco dopo la sua morte infatti il sistema aiuterà l'affermarsi di un tossico ubriacone che insegnerà ai giovani a spegnersi come massimo della ribellione tra una dose di eroina e due litri di alcol come un non plus ultra della vita spericolata e a diffidare di chi cerca di andare oltre le cose...i giovani lo hanno eretto idolo in varie generazioni dagli anni 80 a oggi...alle droghe e all'alcol ha aggiunto il siero come massimo del servilismo edonista a un sistema che si può fregare solo annullandosi come esseri pensanti... embè eh già..
Guardate Maurizio Costanzo (membro della ex-loggia massonica P2) come e' irritato della presenza del cantante...
https://www.youtube.com/watch?v=0Y7eE3gNepI
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Scenario (reale)
Scegli il problema, reale, da risolvere.
Lo dipingi come problema non solo reale ma prioritario, in modo da sopravanzare ogni altro problema, da richiedere priorità massima (i dati? Son lì, evidenti, pronti per essere incosciamente manipolati ooops volevo dire messi in evidenza, come ogni dato che si rispetti).
La priorità, nella mente adolescente talebana come si conviene oggi, diventa ASSOLUTA. Ciò significa che il problema da risolvere si ingigantisce e si afferma come prioritario anche rispetto a LEGITTIMI INTERESSI divergenti. "Senza se e ma", è la frase rivelatrice.
Van quindi limitati, anzi aboliti, non solo i comportamenti direttamente problematici ma anche abitudini e comportamenti definibili come indirettamente colposi, collaterali, financo arrivare ad eliminare possibilità di guadagni, di SOPRAVVIVENZA DI PERSONE in determinati contesti.
Risultato: Pol Pot in Cambogia (2,5 milioni di morti), Holodomor in Ucraina (anche di più) etc.etc di Stalin o Mao in Cina o le Soluzioni Finali - ma che vuoi che sia quel costo in cambio del raggiungimento del Paradiso Equo e Solidale in Terra, garantito.
Chissà perché m'e venuto in mente tutto questo, dopo aver discusso con un paio di adolescenti quarantenni svedesi portatrici sane non asintomatiche di VISION ZERO, cioè assolutamente decise a metter immediata fine alle morti per incidenti stradali: un vero fottutissimo problema articolato e complesso, chi parla ci ha rischiato la pelle più volte. Beh loro sono decisissime, ci lavorano con le Autorità delle loro città, han le SOLUZIONI FINALI costi quel che costi (per capirci, ben oltre i 30kmh: è solo un punto di partenza) e chi dubiti o si sottragga dalla lotta E' PARTE DEL PROBLEMA. Da risolvere, senza se e ma.
Forse li associo perché trovo non ci sia NESSUNA DIFFERENZA tra le mentalità? Non solo io: "Cosa vi inquieta così tanto della purezza, Guglielmo?" La fretta, Adso" (da Il nome della rosa).
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Incidenti Stradali in aumento
Incidenti stradali in aumento
Il bilancio del 2022 della Polizia Stradale conferma alcuni trend preoccupanti. Aumentano gli incidenti con feriti e le sanzioni per uso di sostanze psicotrope e alcolici. L’effetto pandemia con le restrizioni della mobilità e la conseguente riduzione degli incidenti nelle strade, ormai è solo un lontano ricordo. Il numero dei sinistri è tornato a crescere stabilmente, spesso mortali e con feriti…
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che bello guardare il tennis su chissà quale sito e vedere le pubblicità degli americani ceh questi hanno davvero gli spot degli avvocati per gli incidenti stradali raga ma come fate how are you how do you do it
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Ho paura, avendo una malattia degenerativa, di rimanere su un letto per il resto dei miei giorni senza alcuna autonomia ed essendo di peso alle persone che mi stanno intorno. Per lo stesso motivo ho paura dell'intervento che dovrò affrontare entro un mese da ora. Ho paura dell'anestesia, dei possibili danni permanenti, della cicatrice, di perdere la mia voce. Ho paura perché devo tagliarmi tutti i capelli e non so se, guardandomi allo specchio, mi riconoscerò. Ho paura degli incidenti stradali perché il mio primo ragazzo è morto in un incidente stradale, ho paura della povertà e dei debiti perché sono stata con l'acqua alla gola troppe volte, ho paura delle morti inspiegabili perché persone alle quali ho voluto bene sono morte in circostanze non chiare, ho paura della gente aggressiva e che urla, perché ho subito urla e aggressività. Ho paura dei terremoti perché ho partorito durante un terremoto, ho paura delle altezze. E dunque non amo le montagne che mi piace immaginare, ma solo dalla pianura. Ho paura delle droghe pesanti perché amici ne sono morti, e se sono sopravvissuti, sono diventati altro da sé. Ho paura di non provare piu nessun tipo di gioia e di desiderare solo il silenzio e la fine di tutto perche so cos'è la depressione, quella vera, non quella detta per dire, tipo: "oggi mi sento depresso". Ho paura delle bugie, dei raggiri, delle ossessioni altrui, delle persone che vogliono prevaricarmi, ho paura delle vespe perché sono allergica al loro veleno, ho paura di non saper rispondere in modo empatico a chi mi chiede aiuto, ho paura della violenza verbale, della malafede, dell'angoscia generale che vedo in giro, delle facce incazzate che evitano lo sguardo e il contatto fisico, ho paura della tristezza, soprattutto quella altrui - la mia la conosco -, ho paura della rabbia che genera altra rabbia, ho paura della paura perché sono stata una bambina immortale che si sporgeva dalle finestre e andava in bici senza mani e un giorno mi sono scoperta vulnerabile. Non ho paura del sangue, delle ossa rotte, degli ospedali che anzi mi fanno sentire accudita e protetta, non ho paura dell'invisibilità, del fallimento, degli errori, delle sfide, delle aggressioni, degli attacchi terroristici e della morte. Quella mi spiacerebbe soltanto in relazione a mio figlio e all'idea di non poterci più essere per lui, non poterlo ascoltare mentre impara a suonare il pianoforte e a leggere ad alta voce. Grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno risposto ieri e oggi mettendo a nudo le loro "ferite", piccole e grandi. GRAZIE.
Simona Vinci
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