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#le cocu magnifique
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Claudia Cardinale's iconic little black dress:
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▪ It was purchased and shown to the public at the "Museo Nazionale del Cinema presso la Mole Antonelliana di Torino" in 2019, Italy.
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/Dress designed by Nina Ricci, Haute Couture, circa 1963, Cocktail dress adorned with silk petals/
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▪ Estimated at: 3,500 - 4,500 EUR by Sotheby's.
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▪ Claudia Cardinale wore this dress in the final scene of the film "Il Magnifico Cornuto", by Antonio Pietrangeli released in 1964.
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▪ As well as on the cover of the Italian magazine ABC from December 1964.
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▪ She also wore this dress in December 1964 in Munich for the press conference for the film "Circus World" (Video below⬇) and then, on February 3, 1965 in Paris, for the tenth screening of "Le Cocu Magnifique" (French title), during which was photographed with Abel Gance.
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🔼🔽 Antonio Pietrangeli, Claudia Cardinale and Abel on March 2, 1965.
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▪ And obviously the photo session done by Claudia's great friend couldn't be missed; the great photographer Angelo Frontoni in 1964:
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/Claudia poses in her room in her house /
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In December 1964:
~ World famous Italian actress Claudia Cardinale spoke about media and fan interest, her career and her private life during her visit to Munich. ~ German press. (If anyone knows German, please send me a message about what the video says, it would be greatly appreciated 😊) Credits: 📷 Claudia's LBD by Sotheby's exhibition. 📷 Photos by Angelo Frontoni, 1964. 🎥 BR Retro Upper Bavaria.
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aurevoirmonty · 3 months
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Les grands lupanars d’arts modernes, les immenses clans hollywoodiens, toutes les sous-galères de l’art robot, ne manqueront jamais de ces saltimbanques dépravés… Le recrutement est infini. Le lecteur moyen, l’amateur rafignolesque, le snob cocktailien, le public enfin, la horde abjecte cinéphage, les abrutis-radios, les fanatiques envedettés, cet international prodigieux, glapissant, grouillement de jobards ivrognes et cocus, constitue la base piétinable à travers villes et continents, l’humus magnifique le terreau miraculeux, dans lequel les merdes publicitaires vont resplendir, séduire, ensorceler comme jamais. 
Louis-Ferdinand Céline
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superkimster · 2 years
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via Twitter https://twitter.com/imola13640
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suis-nous · 2 years
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lamilanomagazine · 2 years
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Fano, "Spaghetti e Cinema" in onore di Ugo Tognazzi
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Fano (Pesaro-Urbino), "Spaghetti e Cinema" in onore di Ugo Tognazzi. Mercoledì 20 luglio "Spaghetti e Cinema", secondo appuntamento di CineFortunae 2022, la rassegna di cinema in programma a Fano fino all'11 settembre.  La terza edizione è dedicata a tre straordinarie figure della storia del nostro cinema e della nostra cultura. Si tratta du Pier Paolo Pasolini, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, in occasione del centenario delle nascite. All'Arena BCC omaggio a Ugo Tognazzi attore e appassionato di cucina con cena e proiezione all'aperto del film di Antonio Pietrangeli "Il magnifico cornuto" Film con Tognazzi, Claudia Cardinale, Salvo Randone, Gian Maria Volonté (inizio proiezione, ore 21.30). "Il magnifico cornuto": un classico della commedia all'italiana  Un'occasione per rivedere un classico della commedia all'italiana. Interpretato da uno dei nostri più grandi attori in vero stato di grazia in questo film del 1964. La pellicola vede tra gli sceneggiatori Ettore Scola e il drammaturgo Diego Fabbri. Tratto dall'omonima pochade francese, "Le cocu magnifique", è un divertente piccolo saggio sull'ossessione, una radiografia della gelosia, che permette al regista di tratteggiare, anche con sarcasmo e cattiveria, un'Italia persa in un vortice di ipocrisia e involgarimento generati e accelerati dal boom economico. L'industriale bresciano Andrea Artusi è un adultero assillato dall'idea che la moglie (a sua volta fedelissima) possa tradirlo. L'ossessione del marito porterà la moglie a confessare di avere un (inesistente) amante. Sconvolto dalla rivelazione, Andrea perde la testa e si precipita alla ricerca del fedifrago ma rimane ferito in un incidente d'auto. È l'inizio della 'guarigione' dalla sua ossessione e proprio quando finalmente si convince della fedeltà della moglie succede qualcosa di inaspettato. Costi e prenotazioni L'evento è in collaborazione con Masetti Cinema. L'accesso alla cena è su prenotazione. Da effettuarsi entro le ore 12:00 del 20 luglio. Ingresso Cena + Cinema € 10,00; ingresso solo Cinema intero € 6,00, ridotto € 5,00. Info e prenotazioni: [email protected] / [email protected] Read the full article
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artist-picasso · 3 years
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Scène de théâtre: Amazone, Vénus de foire, homme au bouquet from Le cocu magnifique, Pablo Picasso, December 5, 1966, published 1968, MoMA: Drawings and Prints
Monroe Wheeler Fund Size: plate: 8 11/16 x 12 5/8" (22.1 x 32.1 cm) Medium: Etching from an illustrated book with twelve etchings (five with aquatint, one with drypoint)
http://www.moma.org/collection/works/15938
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moma-prints · 2 years
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Le Cocu magnifique, Pablo Picasso, 1968 (executed 1966), MoMA: Drawings and Prints
Monroe Wheeler Fund Size: page 11 1/8 x 14 15/16" (28 x 38 cm) Prints: various dimensions. Medium: Illustrated book with twelve etchings (five with aquatint, one with drypoint)
http://www.moma.org/collection/works/15934
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chez-mimich · 3 years
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ELLES FONT L’ABSTRACTION
Visitando la mostra del Centre Pompidou di Parigi, “Elle font l’abstraction”, ora in viaggio verso il Guggenheim di Bilbao, non ho potuto fare a meno di pensare che , quando nel 1980 ho visitato a Milano “L’altra metà dell’Avanguardia”, la curatrice della mostra del Beauborug, Christine Macel, aveva undici anni. La mostra di Milano, allora curata da Lea Vergine, fu una novità assoluta nel campo delle grandi mostre. “Elles font l’abstraction” è, negli intenti, una mostra molto molto simile, e riserva piacevolissime novità nei pezzi esposti. Il modernismo artistico passa attraverso la creazione al femminile e se questa non può essere una grande scoperta, è piacevolissimo passare in rassegna i nuclei tematici che compongono l’esposizione: simbolismo sacro, danza e astrazione, Bauhaus, Espressionismo astratto, scienza e fotografia, e i “focus” sulle singole artiste. L’astrattismo, è la tesi dei curatori, non proviene da un processo unico o univoco, ma da un insieme di flussi, di energie, di ispirazioni diverse, che coprono un spettro temporale che si sviluppa dall’Ottocento fino al 1980 (che, ironia della sorte, è l’anno della famosa mostra milanese di Lea Vergine). E allora diamo una sbirciata, non troppo veloce, a ciò che è appeso alle pareti del Centre. Colpisce e molto l’opera, datata 1862, di Georgiana Houghton fondatrice del cosiddetto “Simbolismo Sacro”, dove una fitta rete di simbologie, rende le opere, coacervi di indicazioni, raccomandazioni, precetti; qui il giallo sta per la saggezza, il blu per la speranza e la verità, il rosso per la carità e l’amore. Una gouache, che se estrapolata da queste un po’ troppo rigide e pesanti simbologie, risulta essere una gioiosa novità visiva. Geometriche e rigorose le opere di Hilma af Klint, così come saettanti e futuristici sono i quadri di Helen Saunders, straordinaria e poco conosciuta artista degli anni Venti. L’astrazione pura compare già nel 1914 con le tele di Vanessa Bell: “Abstract Painting” proprio di quell’anno è di grande impatto. Ma se c’è una artista assolutamente stupefacente, questa è la sovietica Lioubov Popova; esposta una sua rutilante “maquette” per l’opera “Le Cocu magnifique” di Crommelynck del 1922, forse la più bella opera in mostra. A far compagnia alla Popova ecco i disegni di costumi di Varvara Stepanova. E che dire se non ammutolire di fronte alla bellezza misurata della testina di Sophie Taeuber-Arp, artista di spicco del gruppo “Cercle e Carré” che nel suo nome racchiude già tutto il rigoroso manifesto programmatico. Ci vorrebbe un bel po’ per passare in rassegna tutte le opere di questa magnifica mostra e occorrerebbe lo spazio per la pubblicazione di un’adeguato apparato iconografico. Accontentatevi di queste piccole considerazioni e magari mettete in programma un viaggio a Bilbao, almeno per vedere, le uniche cose che valgano davvero la pena di essere viste: la mostra dal titolo titolo “Mujers de l’Abstraccion” e l’avviluppante Guggenheim Museum progettato da Frank Gehry; per vederla avete tempo dal 22 ottobre al febbraio 2022.
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alexar60 · 4 years
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Le mouchoir
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L’automne recouvrait les trottoirs d’un manteau de feuilles sur lequel je marchai en faisant attention de ne pas glisser tandis que la lune imposait son éclat dans le ciel rappelant qu’elle avait maintenant le dessus sur le soleil grâce aux jours en train de raccourcir.
Devant l’immeuble, un petit vieux caressait son chien avant de le promener. Je saluai cet homme qui répondit en levant son chapeau, geste agréable par son côté démodé. On ne voit plus les gens faire ça. Il tira sur la laisse du petit chien qui s’activa, la langue pendante, il souriait, heureux de pouvoir déféquer au pied d’un lampadaire. J’allais sonner à l’interphone lorsque je vis à travers la vitre de la porte  l’ascenseur s’ouvrir. Ses amis discutaient tout en l’accompagnant, deux femmes et deux hommes de notre âge. Les cinq personnes allaient certainement à un spectacle un gala ou je ne sais quoi en voyant leurs smokings et leurs robes de soirée.
Ils sortirent et passèrent devant moi sans même un bonsoir. Son déhanché jouait avec sa robe moulante. Son regard hypnotique fixait ma direction jusqu’à ce qu’un des gars lui parle. Alors, elle se mit à rire de sa blague et le groupe s’enfonça dans la rue obscure. Je la regardai marcher avec adresse malgré ses talons hauts. J’appréciai son cou dénudé, son chignon et ses fesses galbées dans sa robe noire. Étrangement, je gardai en mémoire son regard profond qui me dévisageait comme si un désir l’avait pénétré. Descendant de mon nuage, j’appuyai sur l’interrupteur. Mes potes étaient déjà chez Tony.
Durant notre repas et les parties de jeu vidéo, j’étais complètement absent. Je perdais des matchs faciles au grand plaisir de mes amis qui se moquèrent gentiment de mes gaffes. Par moment, je reprenais les esprits et fis quelques prouesses montrant que je n’avais pas perdu pied. La soirée dura, puis, nous nous quittâmes. Toutefois, je restai encore un peu avec Tony pour demander qui étaient ces gens rencontrés devant la porte d’entrée. Il ne sut pas répondre, il faut dire que l’immeuble est grand avec ses dix étages. Cependant, j’exprimai mes sentiments, ce plaisir d’avoir croisé cette fille aux cheveux bruns et son regard qui m’a transpercé. Il garda son sérieux en m’écoutant attentivement. Il pensa l’avoir déjà rencontrée. Puis je partis après qu’il m’ait dit  qu’elle n’était pas de notre monde.
Durant la descente de l’ascenseur, je pensais à elle me demandant comment savoir qui elle est et comment elle s’appelle. J’envisageai de faire mon enquête lorsque la porte s’ouvrit me faisant sursauter. Elle était là, surprise de voir quelqu’un derrière la porte ! Elle cherchait sa clé dans son petit sac à main faisant tomber sans faire attention un mouchoir de couleur noire. Nous eûmes un léger rire, je présentai mes excuses, son sourire afficha de jolies dents. blanches. Dans un sens, j’étais content de savoir qu’elle habitait bien l’immeuble. Elle me laissa sortir puis entra dans la cage avant d’appuyer sur le bouton de son étage. Mon regard plongea dans le sien avant de disparaitre désespérément derrière cette putain de porte automatique. Je me dirigeai ensuite vers la sortie après avoir soupiré longuement. Mais sur le seuil de l’immeuble, en regardant une dernière fois cet ascenseur avec l’espoir qu’elle en sorte pour me parler, j’aperçus par terre son mouchoir. J’avais une opportunité divine, un prétexte pour l’accoster. Dès lors, je ramassais le morceau de tissu et découvris à mon plus grand étonnement qu’il s’agissait d’un string.
Je ne connaissais pas mon coup de foudre, je ne savais rien d’elle et je me retrouvais comme un con dans le hall de son immeuble avec son string dans la main. J’observai ce petit triangle ficelé, la dentelle semblait propre. Je sortis donc du bâtiment et m’arrêtai devant l’interphone pour lire les noms en espérant retrouver le sien. Hélas, aucun indice ne se présenta. J’éliminai les couples, les noms d’hommes et puis, finalement peut-être était-elle mariée ou divorcée mais le nom de son époux encore affiché ? C’était compliqué ! Dès lors, je quittai l’endroit et marchai à reculons afin de surprendre sa silhouette à un balcon ou une fenêtre. Mais personne ne se montra. Je restai silencieux dans la nuit à observer l’immeuble et me suis mis à soupirer avant de faire ce que n’importe quel amoureux ferait, j’ai humé son string comme pour m’imprégner de son odeur, comme si mon flair la retrouverait. Puis, réalisant que je n’étais pas un chien, je rentrai chez moi afin de finir la nuit à rêver d’elle.
Les jours passèrent sans que je puisse l’oublier. J’allais souvent rendre visite à Tony pour ne rien lui dire. Lui-même savait qu’en réalité, je venais avec l’espoir de la croiser. Alors, j’entrais chez lui, je buvais une bière assis devant la télévision. On se racontait notre journée qui ressemblait beaucoup à la précédente puis je repartais le plus lentement possible. Je cherchai à pouvoir la revoir. Mais jamais je n’ai dit que je gardais son string dans la poche de mon manteau. De temps en temps, je frôlai le tissu comme un porte-bonheur en souhaitant qu’elle jaillisse dans le couloir ou juste dans la rue.
Tony avait organisé son anniversaire. Ce soir-là, il y avait du monde chez lui. Bien que les voisins fussent prévenus, ils n’apprécièrent pas la musique trop forte ainsi que le bordel organisé. Pendant que j’étais en pleine discussion, j’eus soudainement envie de sortir et me promener dans les couloirs. Je voulais tenter de la trouver, la faire sortir de chez elle, j’avais envie de revoir ce regard devenu une sorte de drogue à mon cœur. Je m’habillais donc prétextant avoir oublié un truc et je sortis après avoir promis de revenir.
La musique résonnait dans le couloir. J’entendis un « Il font chier ! » à travers une porte voisine. Je pris l’ascenseur et par habitude, j’appuyais sur le ré-de chaussée. Il était difficile de savoir par où commencer. Soudain, à cause d’une réflexion due à l’alcool ingurgité, je me résignai à ne plus la revoir. Une fois devant les boites aux lettres, je décidai d’entrer le string dans l’une d’elles et tant pis si ce n’est pas la bonne ! Et tant pis, si je passais à côté d’une belle aventure ! J’hésitai entre le numéro trente-quatre et trente-cinq lorsque la porte d’entrée s’ouvrit au son d’un « tac » automatique.
C’était elle ! Malgré sa coupe de cheveux longue et frisée, je la reconnaissais grâce à ses magnifiques yeux. Elle me regarda, me dit bonsoir et continua son chemin, un peu surprise de croiser quelqu’un à une heure pareille. Je la regardai marcher, son manteau cachait sa robe que je devinai moulante. Seuls ses mollets étaient visibles couverts de bas noirs. Elle se retourna, intriguée que je puisse autant la contempler. Dès lors, elle demanda si j’avais un problème. Sa voix m’éjecta hors de mon rêve. C’était bien elle et elle venait de me parler !
« Euh… oui non, enfin… »Bafouai-je avant de me reprendre. « Si, je vous cherchai ! Vous avez perdu ça il y a quelques semaines ! » J’avançai en tendant son string serré dans la main. Elle écarquilla les yeux et resta abasourdit en découvrant son sous-vêtement. Je décidai de me présenter et de jouer les honnêtes en racontant tout. Elle écouta sans me quitter du regard avant de récupérer sa culotte. Son timide merci accompagna ses joues devenues rouges. J’entrai ensuite avec elle dans l’ascenseur et l’invitai à rejoindre la soirée. Tony ne m’en voudrait pas. Cependant, elle refusa. Quand la porte s’ouvrit, je sentis son regard dans mon dos. Puis, elle demanda le numéro de porte de mon ami. Quelques minutes plus tard, elle sonnait à la porte ; elle s’était habillée plus sobrement.
Son prénom lui allait comme un gant. Angélique voulut à toute fin m’inviter au théâtre. Je fus enchanté par la pièce dont le titre fut vite oublié. C’était un classique vaudeville de cocu cherchant à surprendre l’amant caché dans l’armoire tandis que la femme feintait d’être seule en nuisette. C’était drôle et je m’amusais énormément. Après cela, nous bûmes un verre dans un piano-bar à l’atmosphère des années fifties. Ses amis m’accueillirent à bras ouvert surtout en découvrant mon niveau culturel. Angélique rayonnait, elle semblait heureuse. Enfin, je l’imaginais comme cela car en réalité, c’était seulement notre second rendez-vous. Nous discutâmes aussi bien avec les mots qu’avec les yeux. Chaque fois, mon cœur plongeait dans son regard d’une profondeur absolue. Le bar ferma, nous retournâmes dans le parking souterrain où ma voiture stationnait.
Ses talons résonnèrent. Il y avait un tel écho qu’on entendit une voiture freiner alors qu’il était à l’autre bout du parking. Elle marcha à côté de moi dans un silence coupé par nos pas. Son souffle devenait plus rapide. Je pensai qu’elle avait du mal à respirer. Puis, au moment où de ralentissait pour retrouver ma clé de voiture, elle sortit une culotte de son sac-à-main et la laissa tomber à quelques mètres devant moi. Je ramassai le tissu, affichant un sourire assuré et dis à Angélique qui était adossée à un pilier : « Mademoiselle, je crois que ceci vous appartient ». Elle joua l’ingénue entrouvrant la bouche avant de dire : « effectivement mais je croyais l’avoir sur moi. Cela ne vous dérange pas de vérifier si j’en porte une ? » Après avoir tourné la tête vers la gauche puis la droite dans le but de vérifier que nous étions bien seuls, je posai ma main sur son ventre. Elle frémit lorsque mes doigts glissèrent jusqu’à ses cuisse. Ensuite, sans remonter sa robe, je parcourais son entre-jambe découvrant son sexe offert, déjà sa fente s’humidifiait. Elle soupira à mes caresses, elle ferma les yeux. J’avançais la tête et doucement, je l’embrassais pour la première fois. Le baiser avait le goût de son gloss, un goût de fraise. Il fut long sans être intense. Toutefois, elle gémit, son ventre continuait de frémir au contact de mes caresses. Puis elle prit ma main et lécha chacun de mes doigts trempés par la cyprine. Elle me fixa de son regard devenu brulant, m’invita à retourner dans la voiture après avoir chuchoté : « Je vais te sucer, après on ira chez toi». Elle était décidée. Elle mordit ses lèvres et m’embrassa. Au moment de bouger, je demandai : « Et après ? ». Elle soupira et dit fièrement : « Je te larguerai ». Elle était décidée et il m’était difficile de refuser.
Effectivement, elle me largua comme toutes les fois suivantes.
Alex@r60 – septembre 2020
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thethreerobbers · 4 years
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Pablo Picasso (1881-1973), Le Cocu magnifique (1966-68)  
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ntngreece · 4 years
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Οι συσχετισμοί ��ου έργου «Ο μεγαλοπρεπής Κερατάς» με την τέχνη του Κινηματόγραφου και της Ζωγραφικής
Το Κρατικό Θέατρο Βορείου Ελλάδος παρουσιάζει τη νέα μεγάλη παραγωγή, «Ο μεγαλοπρεπής κερατάς» του Φερνάν Κρομλένκ, από την Παρασκευή 17 Ιανουαρίου 2020, στο Βασιλικό Θέατρο. Η Έφη Γιαννοπούλου υπογράφει τη μετάφραση του έργου, το οποίο σκηνοθετεί η Ελεάνα Τσίχλη.
«Ο μεγαλοπρεπής κερατάς» του Φερνάν Κρομλένκ:
To  1964 o  Antonio Pietrangeli σκηνοθετεί την ταινία  The Magnificent Cuckold  βασισμένη στο έργο του  Fernand Crommelynck, “ Le Cocu magnifique ”.
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To   1968 εκδίδεται από το Atelier Crommelynck, στο Παρίσι ένα εικονογραφημένο βιβλίο με 24 γκραβούρες του  Pablo Picasso, που συνοδεύουν  το κείμενο του έργου. Πηγή
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PABLO PICASSO (1881-1973) , Fernand Crommelynck, Le Cocu magnifique © 2019 Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York
Παράλληλα, ως τη 1 Μαρτίου 2020 στην έκθεση «Λιουμπόβ Ποπόβα. Φόρμα. Χρώμα. Χώρος» στο  MOMus – Μουσείο Μοντέρνας Τέχνης – Συλλογή Κωστάκη (Μονή Λαζαριστών),  εκτίθεται η μακέτα του σκηνικού, της θεατρικής παράστασης «Ο Μεγαλόψυχος Κερατάς». Με αυτόν τον τίτλο ανέβηκε το έργο του Κρομλένκ στο Θέατρο Τέχνης  της Μόσχας το 1922 σε σκηνοθεσία του Βσέβολοντ Μέγιερχολντ και σκηνικά και κοστούμια της Λιουμπόβ Ποπόβα. Πηγή
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Φωτογραφίες σκηνικού
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already-14 · 2 years
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«Tous mes recueils de Contes, même ceux qui n'en portent pas le nom, nous découvrent Chaminadour, en y comprenant Les Térébinthe, Tite-le-Long, Le Saladier, jusqu'à L'Arbre de visages. Presque tous, quelques-uns plus particulièrement, composent une suite à La Jeunesse de Théophile.» Marcel Jouhandeau, Essai sur moi-même, 1941. Ce volume contient (1921-1961) :La Jeunesse de Théophile Les Pincengrain Les Térébinthe Prudence Hautechaume Ximénès Malinjoude Le Parricide imaginaire Le Journal du coiffeur Tite-le-Long Binche-Ana Chaminadour Chaminadour II Le Saladier L'Arbre de visages L'Oncle Henri Les Funérailles d'Adonis Un monde (IIe partie) Cocu, pendu et content (IIe partie) Descente aux enfers «Vie et oeuvre» illustré de photographies et de pages des albums composés et légendés par Marcel Jouhandeau Ouvrage dirigé et préfacé par Richard Millet Edition établie par Antoine Jaccottet «Chaminadour, c'est la vie spectrale et irradiée, il y a cent ans, d'une grise petite ville peuplée d'artisans, de fonctionnaires et de ruraux. Chaminadour est un "arbre de visages". Un bouquet d'âmes pures, un roncier d'âmes damnées, un foisonnement de faits et gestes cocasses ou tragiques, éclatants, infâmes, arrachés au secret. "J'ai besoin des passions, des mains jaunes, des coeurs rouges de Chaminadour", disait magnifiquement René Crevel. Nous en avons plus que jamais besoin, nous qui, en une époque morose, déprimée, désenchantée, demandons à la littérature non pas de nous divertir mais de nous délivrer des pesanteurs sociales, de nous rendre la mémoire des siècles, de nous donner la pleine mesure de l'homme sans le discours humaniste, affadi ou psychologisant, et de nous émerveiller dans le pire.» 
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“Le Cocu Magnifique" projet de Costume de Lioubov Popova (1924) à l'exposition “Elles Font L'Asbtraction” au Centre Pompidou, Paris, juillet 2021.
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artist-picasso · 3 years
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Plate (page 107) from Le Cocu magnifique, Pablo Picasso, 1966-68, MoMA: Drawings and Prints
Monroe Wheeler Fund Size: plate: 8 11/16 x 12 5/8" (22.1 x 32.1 cm) Medium: Etching from an illustrated book with twelve etchings (five with aquatint, one with drypoint)
http://www.moma.org/collection/works/15943
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oneyearinreddeer · 6 years
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16e Billet
 Je jure solennellement que je suis VRAIMENT désolé.
Bon, je sais que j’ai un peu manqué à la mission qu’était de continuer mon blog. Pour vous éviter une trop longue lecture (et trop de trucs à écrire), je vais me concentrer sur certains évènements : la conférence du district, ma remise de diplôme (et mes cours), ma journée dans les rockie Mountains et notre diner pour Shelter Box.
Je suis récemment aller à la conférence de mon district qui se déroulait à Calgary. Revoir les étudiants d’échange est toujours un plaisir. J’ai eu la chance de revoir certains rotariens avec qui j’avais construit une maison au Mexique.
Nous avons aussi eu l’opportunité d’assister à d’incroyable conférences qui nous ont appris des choses sur le travail de rotary internationalement mais aussi dans le district.
Surtout, on a pu aller se balader dans le centre ville de Calgary et on a eu droit à une soirée “disco” où le gouverneur du district nous a éblouit de son talent de danseur.
Il y a deux semaines j’ai reçu un deuxième diplôme. La cérémonie était impressionnante et traverser la scène était beaucoup moins stressant que la première fois. Cette remise de diplôme ne m’a pas rendue nerveuse, elle m’a fait réaliser que la conclusion de mon échange s’approchait.
Néanmoins, porter cette robe et le chapeau de diplômé m’a donné quelques “High school Musical” vibes. Et j'ai apprécié avoir la compagnie de Malena, Roxane, Victoria, ses parents et mes conseillers.  J'ai également profité pour regarder mon année scolaire au Canada et ce que j’ai appris.
J’ai eu mon examen d’histoire la veille de ma remise de diplôme. Le cours d’histoire était un cours qui me faisait envie depuis que je savais que j’allais aller à Hunting Hills. J’ai appris beaucoup de choses, j’ai également eu l’opportunité d’avoir un professeur toute l’année (et pas juste un semestre), j’y ai trouvé des amies. J’ai fais de mon mieux durant l’examen, ce cours était définitivement mon préféré.
Hunting Hills était difficile au début, bien que l’école avait mis en place une structure pour “étudiants internationaux”, en tant qu’étudiante d’échange je n’en faisais malheureusement pas partis. Les étudiants canadiens sont fermés, mais très ouverts à la fois. Tous les jours, il y avait quelqu’un pour me faire un compliment, discuter ou juste me faire signe. C’est agréable. C’est quelque chose que je reprendrais à la maison.
Avant ma journée dans les Rockies, je suis allée à Citizen of the Year, un évènement organisé par les clubs de Red Deer pour récompenser un citoyen dans Red Deer qui a aidé la communauté. C’était une soirée agréable que j’aie passée avec les deux autres étudiants dans Red Deer (Malena et Page) et avec les rotariens qui m’ont accompagnés cette année.
Le lendemain, départ à 6h. On est partis via la route près des Rockies, après Rocky Mountain House. Cette route est dans le top 10 des plus belles routes du monde, et j’aimerais vous donner ma confirmation personnelle : c’est magnifique. Sur la route vers le champ de glaciers, Jasper, nous discutions de quelle chance ce serait de voir des ours.
Dix minutes plus tard, deux blackbears : une mère et son bébé. LA CHANCE DE COCU.
Nous avons vu les glaciers, qui sont impressionnant, même si ils sont entrain de fondre (mais tqt, le changement climatique c’est un hoax inventé par les chinois). Je sais pas comment vous décrire les Rockies Mountains, les montagnes sont juste majestueuses et indéfinissable.
Après les glaciers nous sommes allé au Lac Peyto qui est sans doute le plus lac que j’aie jamais vu. On est resté une demie heure et puis on a embarqué pour Lac Louise.
Le lac est toujours aussi magnifique.  Je suis toujours sous le charme.  
On est vite allé à Banff et puis on a embarqué pour Canmore, que je préfère à Banff qui est beaucoup moins touristique.
Et pour le dinner Shelter Box, c'est un dîner organisé pour Shelter box normalement géré par le district et les étudiants d'échange.  On a décidé de le faire quand même à Red Deer. Je vous tiens au courant
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Méfaits accomplis
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moma-prints · 3 years
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Le cocu assistant à la comparution, devant l'inquisition, d'une femme nue enchaînée par un bourreau from Le cocu magnifique, Pablo Picasso, December 11, 1966, published 1968, MoMA: Drawings and Prints
Monroe Wheeler Fund Size: plate: 8 11/16 x 12 5/8" (22.1 x 32.1 cm) Medium: Etching from an illustrated book with twelve etchings (five with aquatint, one with drypoint)
http://www.moma.org/collection/works/15945
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