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#lombetto
lasbrook · 6 years
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Virato all'ultimo minuto per una super pizza proteica....gongolando di piacere 🤤🤤🤤 #pizzaproteica #albumibio #lenaturelleofficial #lenaturelleintavola #cavolonero #lombetto #sanpatrignano #pranzo #gnam #passataperadabruzzo #chebuono #chefperdiletto #nellamiacucina #buonappetito (presso Abruzzo) https://www.instagram.com/p/BpEl_rtFvSc/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=jr28ymango28
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manifestocarnivoro · 2 years
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POGGIO DIAVOLINO, GALLINE DI RAZZE ANTICHE E UOVA COLORATE
Poggio Diavolino (poggiodiavolino.it) è una bella realtà agricola a due passi da Suvereto, in provincia di Livorno, territorio noto alle cronache gastronomiche per i vini di qualità e la presenza di cantine importanti. E infatti l’azienda produce olio evo, coltiva farine da grani antichi, ha un piccolo allevamento di suini e trasforma le carni di Cinta Senese e Landrace in salumi: guanciale, capicollo, salsicce, lombetto, porchetta, ecc…
L’agricoltore Fabiano Busdraghi, però, ex fotografo laureato in Fisica e Oceanografia, ha deciso di fare anche qualcosa di più originale: allevare razze di galline antiche ornamentali che fanno uova colorate. APoggio Diavolino troviamo 8 razze di polli, galline e galli antichi ornamentali, razze un tempo abbandonate perché poco redditizie. Tra queste si aggirano in pollaio la Ayan Cemani, una razza indonesiana completamente nera, anche nella carne e nelle ossa, poiché accumula continuamente melanina nei tessuti. Considerata sacra, questa razza arriva a costare 3-4.000 euro a capo. C’è la Araucana, razza precolombiana senza coda, che “sforna” uova azzurre, dal tuorlo azzurro e ceruleo; la Olive Egger, razza nata da un incrocio tra la Marans e la Araucana, che fa uova color cioccolato fondente grazie alle ghiandole coloranti presenti nell’ovodotto; la Moroseta dell’estremo Oriente, graziosa, delicata e dal piumaggio setoso; la razza turca Denizli, la più artistica di tutte, allevata per la sua bellezza e soprattutto per la lunghezza del canto. Quando il gallo si schiarisce l’ugola arriva a cantare senza pausa fino a 20 secondi. Da concorso canoro (in foto: l’allevatore Fabiano Busdraghi con un esemplare di gallo Marans, photo © Massimiliano Rella).
Fonte: “Poggio Diavolino, galline di razze antiche e uova colorate” di Massimiliano Rella Eurocarni, 1/22
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ristorantelamicasa · 6 years
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Ristorante La Mi Casa aperti pranzo e cena. Lombetto di vera cinta senese su insalata di finocchi #cintasenese #vegetarian #cibosano #nonsolopesce #carne #orbetello #ristoranteitaliano #ristorantelamicasa (presso Ristorante La Mi Casa)
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cento40battute · 6 years
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Cristallo Resort & Spa: il piacere di una fuga sulle Dolomiti ampezzane
Il Cristallo Resort & Spa si aggiudica l’Italy’s Best Ski Hotel e qualificandosi così al terzo posto nella classifica del World’s Best Ski Hotel. È la quarta volta in cinque anni che viene riconosciuto all’albergo il primato italiano in questa categoria. 
Questo tipo di riconoscimento porta il Cristallo Resort & Spa a confermare la sua posizione in una dimensione internazionale, grazie alla sua personalità e alla capacità di ascoltare le esigenze di clienti e turisti.  
Quali sono le novità dell’inverno 2018?
Il Cristallo Resort & Spa ha introdotto dei miglioramenti per i propri clienti, iniziando con un rebranding e con il rinnovo delle camere e delle suite, fino all’upgrade di dotazioni tecnologiche e di sicurezza. Questo perché l’Hotel 5 stelle Lusso delle Dolomiti ha a cuore le esigenze dei propri ospiti, portando tutti a vivere un esperienza unica nel suo genere. È così che vi sentirete a proprio agio come se fosse a casa vostra ma contemporaneamente coccolati in ogni aspetto della vostra permanenza per rendere il vostro soggiorno indimenticabile. Ogni aspetto legato all’accoglienza è stato aggiornato e potenziato per i propri guest.
Quali sono gli eventi da non perdere?
È sotto queste feste che cerchiamo tutti quell’atmosfera un po’ più magica del solito ed è quella che possiamo trovare proprio al Cristallo Resort & Spa che ci regala un panorama esclusivo immerso in un ambiente ricco di festeggiamenti.
Capodanno: 31 dicembre
Una notte molto speciale, trascorsa tra show, musica e sapori, per iniziare il nuovo anno in grande stile e con raffinatezza. Gala Dinner: insalatina di scampi condita agli agrumi e pepe rosa su zattera d’asparagi, melograno e pancetta croccante; conchiglioni gratinati farciti con polpa di granchio, zucchini, mozzarella e ricotta su una bisque di scampi; turbante di salmone affumicato, scalogno in agrodolce capperi di Pantelleria con valeriana e cialda di tapioca; sorbetto al lime e menta; lombetto d’agnello profumato al rosmarino servito con fagiolini avvolti nel lardo su velo di zucca, con sugo profumato al timo; torta al cioccolato fondente con gelato di pistacchi e mandorla sbriciolata, piccola pasticceria. Dopo mezzanotte, tra i brindisi, saranno serviti, come vuole la tradizione, cotechino e lenticchie e panettone e pandoro. 
Natale Ortodosso: 6 gennaio:
Il Cristallo Resort & Spa accoglie tutti i suoi ospiti celebrando con loro le feste, compreso il Natale Ortodosso, che cade il 6 gennaio, in concomitanza con l’Epifania. Menù: lombatina di vitello mi-cuit con salsa Cipriani, porcini scottati, crescione e lamelle di Parmigiano con pinoli tostati; crema di cavolfiore con tocchetto di salmone gravlax e le sue uova con polvere di capperi; crespelle con crema acida e caviale; spalla d’agnello cotta a bassa temperature e poi scottata, tuberi glassati al miele e fondo aromatizzato alla citronella; tortina di grano, ricotta e canditi con gelato alla nocciola; piccola pasticceria.
Maria Elisa Altese
  SOCIAL FB Cristallo Resort & Spa Via Rinaldo Menardi 42 - 32043 Cortina d'Ampezzo - BELLUNO - Italia Telefono: +(39) 0436 88 1111
http://www.starwoodhotels.com
Cristallo Hotel Spa & Golf. L’ospitalità 5 stelle Lusso Cristallo Resort & Spa: il piacere di una fuga sulle Dolomiti ampezzane Il Cristallo Resort & Spa…
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Pizza KAMUT® Pizza
Nueva receta publicada en http://exquisitaitalia.com/pizza-kamut-pizza/
Pizza KAMUT® Pizza
La noche anterior a la preparación de la piscina. Disolver la levadura de cerveza en un recipiente con agua tibia, añadir la harina y mezclar hasta obtener una masa blanda, cubrir con una película transparente, dejar a temperatura ambiente durante 15 horas o toda la noche. Al día siguiente, poner el agua tibia en un bol y disolver la levadura de cerveza y mezclar, añadir la harina y revolver, añadir el carro y la sal. Pasar todo sobre la tabla de pastelería y amasar durante 10 minutos hasta que se forme una masa lisa y homogénea después de cubrirla con una película transparente y dejar reposar durante 45 minutos a temperatura ambiente.
Desinflar la masa para obtener un rectángulo y proceder con el primer grupo de pliegues: plegar uno encima del otro los dos lados, derecho e izquierdo, para un tercio del rectángulo total, girar 90º y repetir la operación. Tapar y dejar reposar otros 45 minutos. Dividir la masa en 8 trozos de unos 270 g y formar bolitas, cepillar un recipiente grande con aceite y colocar las bolitas de masa, cubrir con una película transparente y guardar en la nevera durante 4-6 horas.
En la tabla de pasta ligeramente enharinada, extender cada bolita presionando con las manos desde el centro hasta que alcance un diámetro de 25-30 cm. una vez extendida la masa, colocarla sobre la pala bien enharinada y rellenar la pizza. Poner un par de cucharadas de salsa de tomate, unos tomates cortados por la mitad, un puñado de mozzarella picada y bien exprimida, un poco de aceite, una pizca de sal y hornear. Hornee en un horno precalentado a 250°C con la piedra refractaria colocada en la superficie central durante 6-7 minutos. Escurra, agregue las rebanadas de lomo de cerdo sazonado, algunas hojas de albahaca fresca y sirva inmediatamente! Reciclaje tomado del libro “KAMUT®, 60 recetas para conocerlo y aprovecharlo al máximo” de Antonella Scialdone (2012, Calderini).
Dosis para 4 personas
00 min
Fácil
khorasan harina de kamut 200 gr de agua 100 g de levadura de cerveza fresca 2 gr de agua
chunky (todos) 400 gr harina de trigo khorasan kamut® 900 gr agua 500 gr levadura de cerveza fresca 6 gr sal 20 gr cucharadas soperas de aceite de oliva virgen extra 2 uds.
cucharadas de salsa de tomate 20 pzs leche fior 600 gr de tomates cherry – 25 lombetto cerdo maduro 150 gr de sal de albahaca sal de albahaca aceite de oliva extra virgen
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jucks72 · 7 years
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Tartufi bianchi e vini rossi toscani per una sera al Four Seasons di Firenze
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Tartufi bianchi e vini rossi toscani per una sera al Four Seasons di Firenze
“The reds & the white – Grandi sapori e profumi” è il tema della serata a Il Palagio del Four Season di Firenze in programma venerdì 1 dicembre, dove i grandi rossi toscani incontreranno sua maestà il tartufo bianco.
Una cena con menu creato dallo stellato Vito Mollica in abbinamento ai tartufi bianchi di Savini Tartufi, con la partecipazione di Elisabetta Geppetti e dei migliori vini di Fattoria Le Pupille.
Menu Egg benedict con lombetto di cinta senese al vapore Poggio Valente 2000 Morellino di Scansano Docg Riserva
Zuppa di farro della Garfagnana mantecata al pecorino con fagioli zolfini Saffredi 2012 Igt Maremma Toscana
Risotto di zucca su carpaccio di capriolo profumato al fieno Saffredi 2008 Igt Maremma Toscana
Pollo di Laura Peri disossato con fricassea di creste di gallo e crema di sedano rapa Saffredi 1998 Igt Maremma Toscana
Biscotto morbido alle castagne, cremoso ai pinoli e gelato al fior di latte e rosmarino Salotto 2007 Igt Maremma Toscana
Durante l’evento verrà eseguita un’asta di solidarietà il cui ricavato sarà devoluto alla Cooperativa Sociale Parco del Mulino, che si occupa di formare professionalmente e inserire soggetti svantaggiati nelle proprie attività di organizzazione eventi, grazie allo sviluppo delle loro capacità personali.
Nell’occasione saranno messi in palio, tra le altre cose alcuni gift voucher per soggiorni in proprietà Four Seasons Hotels & Resorts, di due notti ciascuno (colazione e iva incluse) in:
Four Seasons Hotel New York e Four Seasons Hotel New York Downtown
Four Seasons Resort Dubai at Jumeirah Beach e Four Seasons Hotel Dubai International Financial Centre
Grand-Hotel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel
Tra i gift anche un bracciale in argento e un paio di gemelli in argento Buccellati offerto da “Gioielleria Vaggi”.
Prezzo della cena: 170 a persona (vini inclusi e tavoli conviviali)
Per prenotazioni: Tel 055 2626450 [email protected]
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sportpeople · 7 years
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Panino con lombetto di cinghiale powered by Marco, birre e un Andrea in forma smagliante. Stazione Tiburtina già nera di gente alle 7 del mattino e conducente del Flixbus in vena di scherzi. Il mix giusto per partire alla volta di quella che ormai – per certi versi – rappresenta la stracittadina più partecipata del Paese. Almeno se pensiamo al Derby di Roma danneggiato dalla repressione, a quello di Torino che ormai si gioca con il settore ospiti limitato come se fosse una partita qualunque e a quello di Milano sempre troppo “soft” per i nostri gusti.
Genova. La pioggia scroscia prepotente sul nostro pullman che lentamente sta percorrendo gli ultimi metri prima di fermarsi accanto alla stazione di Piazza Principe. Siamo ignari che contemporaneamente la Questura stia facendo più di qualche pensiero sul rinviare la partita per l’allerta meteo che incombe sulla Liguria. Il che farebbe diventare la situazione a dir poco tragicomica, pensando ai moccoli piovuti quando – una settimana prima – si era paventata l’opportunità di spostare la gara alla domenica per far giocare Roma e Juventus al sabato e favorire così i giocatori impegnati in Nazionale.
Effettivamente il Derby della Lanterna negli ultimi anni ha sempre avuto quel non so che di sofferto. Eternamente stretto tra il rischio rinvii, spostamenti di data e posticipi al lunedì contestatissimi (giustamente) dai tifosi genovesi.
Alla fine si giocherà regolarmente. Perché sebbene la pioggia sia diventata un motivo di psicosi collettiva, una scusa per mettere ancor più a nudo le falle di un sistema calcio destinato soltanto alle zampine delicate delle prime donne, un po’ di acqua non ha mai ucciso nessuno. Anzi, fa parte del gioco e lo rende ancor più avvincente. E ovviamente non intaccherà lo spettacolo sugli spalti. A quello in campo invece ci ha già pensato da anni il palese ridimensionamento tecnico del nostro sport nazionale. Ma questo è un altro discorso.
Prima di portarci in zona stadio optiamo per il classico giro della città vecchia. Quella cantata da De Andrè e descritta sempre con un certo riguardo dalla miriade di poeti e cantautori che bene hanno reso l’idea dell’austerità e della compostezza di Genova. I suoi banchi di pesce all’aperto, i suoi negozietti incastonati dentro ai carruggi e le sue bandiere ora rossoblu e ora blucerchiate che di tanto in tanto sbucano qua e là sono sempre un bel vedere. Ne fa le spese il buon Andrea, che sembra un bambino a cui Babbo Natale ha appena portato i regali e scatta all’impazzata. Del resto gli abbiamo dato terreno fertile per fomentare la sua follia, non possiamo di certo lamentarci ora che ha imparato a “nuotare da solo”.
Lentamente raggiungiamo Brignole e ci inoltriamo per le stradine che conducono allo stadio, mischiandoci alla masnada di tifosi che cammina nella stessa direzione. Prima di varcare i cancelli d’ingresso facciamo un bel giro attorno al perimetro del Ferraris, imbattendoci prima nei doriani e poi nei genoani impegnati a scaldare l’ambiente. Diverse torce fanno già capolino e fungono soltanto da antipasto alle tantissime che vedremo accese sulle gradinate.
Personalmente sono al mio terzo derby, anche se mentalmente il primo (qualche stagione fa) non lo considero: con i genoani in sciopero e la Nord spoglia e silenziosa non fu derby. Quella volta fui ingenuo io a non informarmi e mi ripromisi di cancellare quella delusione successivamente. Direi che ci sono riuscito appieno.
Certo, per me che vengo da Roma è sempre difficile analizzare una stracittadina non pensando alla mia. E, non me ne voglia nessuno, difficilmente riuscirò (almeno in Italia oggigiorno) a trovare un qualcosa di appagante come un Roma-Lazio di qualche lustro fa. C’è da dire che però, almeno a livello di folklore e vivere quotidiano, a queste latitudini i punti di incontro sono tanti. La vera differenza, a mio parere, la gioca il fattore tensione. Roma, per lungo tempo, è stata forse la città dove il derby ha incusso più timore per quanto riguarda l’ordine pubblico e chi ci è stato almeno una volta ricorderà il clima di pesantezza che si respirava fin dalle prime ore del mattino attorno all’Olimpico. Non che la mia sia un’induzione a compiere atti sconsiderati. Trattasi di semplice riflessione.
Ritirato il mio accredito siamo sulle gradinate del bellissimo impianto genovese. Come di consueto i i tagliandi venduti offrono un gran bel colpo d’occhio e con l’approssimarsi dell’inizio anche le due tifoserie cominciano a scaldare i motori fronteggiandosi a suon di cori. L’ambiente è carico e le prime scaramucce tra i semplici tifosi in tribuna che mal sopportano la vicinanza dei “cugini” offrono senza dubbio degli spunti pittoreschi sui quali farsi due grasse risate.
Ore 20:40, le squadre sbucano dal tunnel e in tre settori su quattro si compongono le coreografie. La Nord opta per i cartoncini fosforescenti che nella parte inferiore sembrano riprodurre le due maglie (da casa e da trasferta) del Grifone, mentre nell’anello superiore si staglia la classica croce di San Giorgio, simbolo della Repubblica di Genova. Una buona scenografia alla quale però mi sento di fare due appunti: il primo per la mancanza di qualche cartoncino blu nello specchio di gradinata bassa alla mia sinistra e la seconda per la realizzazione non proprio lineare della croce in quella superiore. Comprendo ovviamente che realizzare spettacoli simili non sia affatto facile e nell’era dei social e della virtualità resta sempre più complicato istruire il pubblico non appartenente allo zoccolo ultras: tanto bravi a mettersi le foto della curva sul desktop del computer o dello smartphone e un po’ meno a dare una mano concreta nel momento del bisogno.
Molto bello il telone calato dai Distinti dove la grande scritta “Il Genoa è del suo popolo” fa da corollario al telone che raffigura centinaia di tifosi rossoblu impegnati a proteggere l’effige sociale. Una coreografia che lancia probabilmente anche un messaggio a una dirigenza sentita sempre più distante dai tifosi e sempre più responsabile delle ultime, tribolate, stagioni.
Una classica è anche la coreografia realizzata dalla Gradinata Sud, dove come di consueto non vengono esposti striscioni se non un eloquente “Né fax, né autorizzazioni”. Tantissimi invece i bandieroni con la croce di San Giorgio che mischiandosi a quelli blucerchiati e a diverse torce producono davvero un bell’effetto.
Il derby della Lanterna è iniziato, non possiamo che stropicciarci gli occhi.
Una sfida che spesso – quasi sempre – ha fatto registrare lo spettacolo vero sugli spalti più che sul manto verde. E anche stasera questo assioma non verrà disatteso.
Se sul terreno di gioco infatti è la Sampdoria ad imporsi tutto sommato con facilità, contro un Genoa davvero spaesato e povero di contenuti, sulle gradinate la battaglia sarà serrata e sostanzialmente si concluderà con un pirotecnico pareggio. Uno di quei 3-3 che lascia il segno per anni.
Parte come sempre forte la parte superiore della Sud, quella occupata dagli Ultras Tito Cucchiaroni. Un gruppo che davvero ha saputo resistere al tempo e ai cambiamenti obbligati da anni di repressione e torpore. Come sempre bellissime le loro manate e le loro sbandierate, così come la tanta pirotecnica utilizzata. Nella parte inferiore i Fedelissimi si coordinano abbastanza bene e alla fine il popolo blucerchiato fa sentire il proprio ruggito durante tutti i 90′ con il solito spettacolare repertorio corale che attinge a tante hit della musica italiana e lascia trasparire una passione autentica e viscerale. Meritano menzione anche le due esultanze.
Lo ripeterò fino allo sfinimento, dalle esultanze si vedono tante cose: l’amore per il calcio, l’attaccamento ai propri colori a prescindere dalle modo e dalle situazioni e l’ardore che ancora si prova nell’andare allo stadio. Troppo spesso vediamo festeggiamenti impostati e plastificati ai gol. Andare in curva non è un lavoro da svolgere obbligatoriamente o un posto dove scattare selfie da mostrare poi il lunedì al lavoro.
Logico che un discorso simile valga anche per la Gradinata Nord. Sui genoani voglio fare anche un altro discorso: quelli visti questa sera mi hanno lasciato finalmente una sensazione di piena soddisfazione. Troppe volte negli ultimi anni mi è capitato di avere di fronte una Nord scompatta e un po’ spenta. Stasera mi è sembrato invece di risentire quel coinvolgimento che udii la prima volta che li vidi all’opera, in un Ternana-Genoa di tanti anni fa. Certamente la reintroduzione di tamburi e megafoni ha aiutato moltissimo il popolo rossoblu. Tuttavia va ricordato che, considerato il pessimo campionato disputato sinora e un derby mai in discussione a favore dei cugini, non era per nulla scontato che il tifo dei Grifoni si mantenesse su standard così buoni.
La ciliegina sulla torta è senza dubbio il voler restare all’interno dello stadio ben oltre il fischio d’inizio. Una dimostrazione d’amore molto toccante. Mentre i blucerchiati festeggiano e sfottono i dirimpettai, la Nord continua a tifare, accendendo torce in quantità industriale e producendosi nella seconda sciarpata della serata sulle note di “Ma se ghe pensu”, canzone popolare scritta da Mario Cappello agli inizi del ‘900 che narra con triste nostalgia la lontananza dei tanti genovesi emigrati e quindi lontani dalla loro terra.
Si sono fatte le 23:30 e dobbiamo smontare le tende e tornare indietro. Usciamo che nelle due gradinate ancora ci sono focolai di tifo mentre per le strade il traffico e i clacson dei doriani in festa diventano parte integrante dello spettacolo.
Una vera e propria festa popolare, dove anche se qualcuno ne esce ciclicamente sconfitto si riesce sempre ad avere un quadro chiaro e sentimentale di Genova. Alla prossima e che il calcio italiano salvaguardi spettacoli come questi. Il calcio che piace e attira è il Derby della Lanterna, non certo alcuni stadi smorti e grigi in cui è vietato persino respirare!
Simone Meloni
Genoa-Sampdoria, Serie A: è una questione di passione e amore per il calcio Panino con lombetto di cinghiale powered by Marco, birre e un Andrea in forma smagliante. Stazione Tiburtina già nera di gente alle 7 del mattino e conducente del…
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marcobechi · 7 years
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Lombetto di agnello, peperoni, yogurt e menta #food #foodblogger #foodies #foodnetwork #foodography #foodpictures #foodpassion #foodlover #tuscany #florence #cibostellato #1starmichelin #toscana #cenagourmet #ma (presso Winter Garden by Caino)
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telegianna · 7 years
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Tre eccellenze gastronomiche protagoniste di quattro serate speciali, per scoprire, a tavola, tutte “Le Sfumature del Montefeltro”. Si chiama così l’iniziativa enogastronomica promossa da Confesercenti, Consorzio dei Legumi di San Sisto, Slow Food Urbino, Camera di Commercio e Compagnia del Montefeltro, che permetterà di gustare menù completi a prezzo convenzionato dedicati ai legumi, ai funghi spignoli e al prezioso zafferano rosso Fedux, tutti prodotti nel nostro entroterra. “Rilanciare il consumo dei prodotti tipici locali significa aiutare la ripresa di tutta la filiera, dall’agricoltore al ristoratore e, quindi, l’economia ed il turismo –spiega il direttore Confesercenti di Pesaro e Urbino Giorgio Bartolini- sappiamo bene, infatti, che la buona tavola è un volano fondamentale per far conoscere ed apprezzare un territorio, sia in Italia, sia all’estero”. “In questa iniziativa –afferma Risiero Severi del Consorzio Legumi di San Sisto- ai nostri ceci e alle nostre lenticchie abbiamo abbinato non solo il gusto dei funghi, ma anche il prezioso zafferano rosso Fedux, per far conoscere un’altra delle ricchezze enogastronomiche del Montefeltro, terra dalle molteplici risorse, dove benessere e qualità della vita, anche a tavola, rappresentano davvero il principale biglietto da visita”. “Slow Food ha accettato l’invito a partecipare a queste serate dedicate alla promozione del territorio del Montefeltro –aggiunge Giulio Lonzi, presidente Slow Food Urbino- in qualità di garante dei prodotti legumi di San Sisto, funghi spignoli e zafferano rosso Fedux, in quanto legumi e zafferano fanno parte delle coltivazioni di eccellenza nel territorio del Montefeltro che la nostra associazione si impegna a promuovere per incentivare il ritorno alla terra dei giovani attraverso il lavoro agricolo”. Tutte le degustazioni saranno guidate dal sommelier ed enogastronomo Otello Renzi, che ha curato l’organizzazione dell’iniziativa ed, in particolare, l’abbinamento cibo e vino. Per tutti i partecipanti in omaggio una confezione di legumi del Consorzio di San Sisto. Ecco le quattro serate in programma (inizio cena ore 20,30 – è consigliata la prenotazione):
Sfumature Montefeltro, Confesercenti
La presentazione di “Sfumature Montefeltro”
Giovedì 25 maggio
Ristorante Arca (Sassocorvaro) (via Circonvallazione, 71 – tel. 0722.769239 – costo del menù 27 euro tutto compreso) Menù in tavola: salumi Geminiani; formaggi Cau & Spada; tagliatelle con prugnoli; lombetto di coniglio disossato allo zafferano con contorno di lischeri; mascarpone con le fragole. Vini della cantina ‘Il Conventino’ di Monteciccardo. Martedì 30 Maggio
Ristorante Osteria Vini e Crostini (Pesaro) (viale Londra 3 – zona Baia Flaminia – tel. 0721.404488 – costo del menù 22 euro tutto compreso Menù in tavola: crostini con prodotti del territorio, pizza “Terre Rossini e Raffaello”, zuppette di ceci e lenticchie di San Sisto, tagliatelline ai funghi spignoli e salsiccia, filetto “Giulio Cesare “ allo zafferano rosso Fedux, semifreddo torroncino e zafferano rosso Fedux. I vini sono della ‘Tenuta Cà Sciampagne’ di Urbino. Giovedi’ 8 Giugno
Ristorante Oasi (Talacchio) (via del Foglia, 20 – tel. 0721.478413 – costo del menù 27 euro tutto compreso) Menù in tavola: tagliere di salumi, formaggi con miele, ceci alla contadina, focaccia, risotto con zafferano, tagliolini con prugnoli, pasticciata di manzo con verdura cotta salatata in padella e lenticchie di San Sisto in umido, coniglio in porchetta con patate al forno e insalata mista, crostata e torta di mele. Vini dalla cantina ‘Terracruda’ di Fratterosa. Giovedì 15 Giugno
Ristorante Piccolo Mondo (Mombaroccio) (via Villagrande,175 – tel. 0721.470170 – costo del menù 30 euro tutto compreso) Menù in tavola: tagliere di salumi gran riserva ‘Fattoria Piccolo Mondo’, pane bruscato con crema di funghi spignoli; zuppa di ceci e lenticchie di San Sisto al profumo di maggiorana; gnocchetti di patate con guanciale, zucchine e zafferano; involtino di vitello con aglietto, timo e funghi spignoli; gelato con zafferano e olio dop di Cartoceto; caffè. I vini in abbinamento sono della Cantina “Il Conventino” di Monteciccardo e una selezione della ‘Fattoria Piccolo Mondo’.
Confesercenti, legumi, funghi e zafferano: le sfumature del Montefeltro tutte da gustare Tre eccellenze gastronomiche protagoniste di quattro serate speciali, per scoprire, a tavola, tutte “Le Sfumature del Montefeltro”.
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ristorantelamicasa · 6 years
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Ristorante La Mi Casa aperti pranzo e cena. Lombetto di vera cinta senese su insalata di finocchi #cintasenese #vegetarian #cibosano #nonsolopesce #carne #orbetello #ristoranteitaliano #ristorantelamicasa (presso Ristorante La Mi Casa)
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