Tumgik
#ma è mai possibile
omarfor-orchestra · 2 years
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Il cinema del mio paese la deve smettere di fare le masterclass solo dei film americani e cominciare a ospitare cast e registi dei film italiani così da evitarmi 5 ore a Milano ogni sera che poi per tornare a casa mi ci vuole un miracolo
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killiandestroy · 3 months
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non potete comprendere la situazione in cui sto c'è un vicoletto che dà sulla via in cui abito (su cui dà camera mia) e sono più di 24 ore che hanno la musica a palla ininterrottamente e okay che fino alle 6 era tutto acceso perché si è festeggiato tipo il patrono però mi chiedo. questi non dormono proprio?
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jabeur · 5 months
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youtube recced me the jannik ao championship point and i watched it and i've been crying for 5 minutes
#vaffanculo vedete io quando non vedo né sento per anche solo un giorno o due nessuno parlare di jan#niente titoli clickbait niente santificazioni niente opinioni stupide niente cose drammatiche non vere idiote ecc#poi mi guardo semplicemente jan che gioca a tennis. niente più niente meno. solo il suo tennis e il suo sorriso e i suoi abbracci al team#e mi ricordo cazzo quanto gli voglio bene#e in questi momenti divento super emotivo perché cavolo in un certo senso l'ho visto crescere questo qui...#e boh ci sto provando a tune out tutto il “rumore” intorno a jan perché mi rovina tutto sempre di più purtroppo#però minchia devo praticamente stare senza social e internet per evitarlo ormai#però eh quando lo faccio e poi appunto mi trovo passatemi il modo cringe di dirlo “solo con jannik” e il suo tennis. beh niente vale tutto#non so se niente di ciò abbia senso lol è che mi manca ma tipo#non necessariamente solo perché è infortunato e solo che per un po' non lo vedrò (a roma :( )#ma anche perché è un po' che non riesco a leggere e sentire parlare di lui senza dover tipo. nuotare tra chilometri di melma controcorrente#non so se è la mia subconscia irritazione che ammetto di avere a volte quando qualcuno che conosco/tifo da tanto diventa famoso#un po' sì forse però ne ho parlato vagamente con altre persone che lo seguono da un po' e dicono la stessa cosa quindi um magari non sono i#è diventato davvero insopportabile il modo in cui si parla di jan e a me dispiace perché credo sinceramente che si meriti il successo#e più che il successo l'amore e l'ammirazione delle persone e il riconoscimento del suo talento#però cristo non così. è diventato la nuova sensation e intendo in senso più derogatory possibile#appena c'è una notizia su di lui se non vado direttamente alla fonte (lui stesso al massimo il suo team) non so letteralmente mai la verità#è tutta merda clickbait e drammatica e palesemente esagerata e sono pieno! che palle!#non la voglio l'attenzione sul tennis se dev'essere così. lo dico onestamente#vabbè rant finito. andate in pace. ti voglio immensamente bene gianni del mio cuore#e cercherò di ignorare tutto il nonsense che c'è in giro sul tuo conto così non me ne scordo più <3
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Cara Sofia,
Sto amando un'altra donna e la sto amando con tutta quella serenità che tu non mi hai mai concesso, ora capisco che l'amore è questo,
mettere in fila giorni di felicità non per forza conquistata con continue lotte.
Lei è bellissima e coerente, la magia della coerenza è così stupefacente che non saprei descrivertela, a te quest'incantesimo
non è mai riuscito.
Sto bene, lei ha preso in mano la mia vita e la mia testa e ha fatto combaciare ogni cosa, ha dato un senso e un ordine alla mia casa, è stata il posto in cui mi sono salvato.
Ci sono giorni di sole e tutti mi dicono che sono una persona nuova e anche io mi sento come se potessi mangiare le nuvole.
Esco prima dal lavoro perché a volte mi manca troppo e ho bisogno di vederla, ci vediamo
tutti i giorni ma solo quando sono con lei non penso a niente e credo di poter salvare il mondo quindi capiscimi perché ogni volta corro per abbracciarla il prima possibile.
Non ti amo più e non mi ami più ma quando ci incontriamo io lo vedo come mi guardi e posso anche vedere come io guardo te, io Sofia non ti amo più ma resti l'amore della mia vita, esiste un solo amore della vita e noi l’abbiamo conosciuto, amato e poi abbiamo smesso di sentirne la mancanza ma tu resti l'amore della mia vita, è difficile farlo capire agli altri ma io mi smonto quando ti vedo, cambio occhi e cuore, ritorno vecchio, dura solo un attimo perché io, e neppure tu, possiamo più permetterci noi, però quell'attimo c'è sempre, come quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, quell'attimo c'è sempre perché tu
sei l'amore della mia vita, l'incoerenza, le lotte, le ostinazioni io con te e per te tutto questo lo potevo sopportare.
Se devo descrivere l’amore io parlo di lei ma se mai mi chiedessero di qualcosa che va oltre
l'amore io parlerei di te perché tu resisti nonostante io abbia smesso
di amarti molto tempo fa.
- Charles Bukowski
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“Cara Sofia, sto amando un’altra donna e la sto amando con tutta quella serenità che tu non mi hai mai concesso, ora capisco che l’amore è questo, mettere in fila giorni di felicità non per forza conquistata con continue lotte. Lei è bellissima e coerente, la magia della coerenza è così stupefacente che non saprei descrivertela, a te quest’incantesimo non è mai riuscito. Sto bene, lei ha preso in mano la mia vita e la mia testa e ha fatto combaciare ogni cosa, ha dato un senso e un ordine alla mia casa, è stata il posto in cui mi sono salvato. Ci sono giorni di sole e tutti mi dicono che sono una persona nuova e anche io mi sento come se potessi mangiare le nuvole. Esco prima dal lavoro perché a volte mi manca troppo e ho bisogno di vederla, ci vediamo tutti i giorni ma solo quando sono con lei non penso a niente e credo di poter salvare il mondo quindi capiscimi perché ogni volta corro per abbracciarla il prima possibile. Non ti amo più e non mi ami più ma io ti scrivo perché quando ci incontriamo io lo vedo come mi guardi e posso anche vedere come io guardo te, io Sofia non ti amo più ma tu resti l’amore della mia vita, esiste un solo amore della vita e noi lo abbiamo conosciuto, amato e poi abbiamo smesso di sentirne la mancanza ma tu resti l’amore della mia vita, è difficile farlo capire agli altri ma io mi smonto quando ti vedo, cambio occhi e cuore, ritorno vecchio, dura solo un attimo perché io, e neppure tu, possiamo più permetterci noi, però quell’attimo c’è sempre, come quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, quell’attimo c’è sempre perché tu sei l’amore della mia vita, l’incoerenza, le lotte, le ostinazioni io con te e per te tutto questo lo potevo sopportare. Se devo descrivere l’amore io parlo di lei ma se mai mi chiedessero di qualcosa che va oltre l’amore io parlerei di te perché tu resisti nonostante io abbia smesso di amarti molto tempo fa.”
Charles Bukowski
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nomeutenteerrato · 5 months
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« Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.
Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su sé stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose, primavera del '24, primavera del '44, proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così.
Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana. »
- Antonio Scurati
Monologo (censurato dalla Rai), ma qui per condividerlo perché: antifascismo sempre!
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finestradifronte · 4 days
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SULL' ALLUVIONE...POST LUNGO. Ma doveroso, quindi... buona lettura.
L'ennesima alluvione in Emilia Romagna, con quantitativi di acqua caduta con picchi perfino superiori al disastro del 2023, riportano alla luce le solite questioni sulla pulizia dei fiumi. Al netto dell'evento eccezionale ecco quindi molte risposte.
MANUTENZIONE. La manutenzione, che è sacrosanta, va bene per far fronte ad eventi moderati. Quello in atto è tutto tranne che moderato. Se non si analizza il problema partendo da questo fatto, sarà difficile trarre qualche ragionamento serio. Evidentemente il sistema di scolo delle acque, con fiumi ristretti nel tempo, i cui tratti arginati sono stati costruiti molto tempo fa, non sono più sufficienti a far defluire questi carichi idraulici. C’è poco da fare, con questo assetto territoriale, la questione è diventata ingestibile, soprattutto nei confronti dell’attuale e futuro regime di precipitazioni piovose.
PULIZIA FIUMI. E sulla pulizia dei fiumi quindi?
Questo concetto precotto, che ogni volta viene ripetuto fino allo sfinimento, trae la sua origine in una distorsione storica, ovvero che “una volta” si facesse manutenzione. In realtà non è così, ma molto semplicemente “una volta” i fiumi godevano di maggior rispetto da parte dell’uomo, come il territorio ad essi circostante.
Dal secondo dopoguerra in poi, i fiumi sono stati visti come cave a cielo aperto per inerti, sabbie e ghiaie, e aree di scolo in cui far transitare il più velocemente possibile le acque dai rilievi al mare.
Questo ha fatto si che, soprattutto relativo alle gigantesche estrazioni di sedimenti in alveo, i fiumi iniziassero un processo di incisione dell’alveo stesso, attraverso il fenomeno di erosione che si manifesta sia in maniera regressiva, ovvero a monte di dove io ho estratto i sedimenti, che progressiva, a valle del punto di estrazione.
I fiumi sono andati incontro quindi ad un processo di canalizzazione innaturale che ha portato numerosissimi problemi con sé, tra cui: aumento della velocità della corrente, aumento dell’incisione, minor espansione e, soprattutto, minor ricarica delle falde acquifere. Perché le falde acquifere più ricche nel sottosuolo sono rappresentate dalle conoidi alluvionali dei fiumi le quali si alimentano attraverso il contatto idraulico diretto con il fiume sovrastante. Se noi trasformiamo il fiume in un canale che cerca la massima velocità, la ricarica del sottosuolo per infiltrazione è ridotta al minimo. Avrete capito che questa problematica è strettamente correlata con le problematiche di siccità degli ultimi anni.
FIUMI DI PIANURA.
I nostri fiumi sono notoriamente detti pensili, in quanto l’alveo del fiume è in quota più alto delle campagne circostanti. L’uomo per difendersi ha iniziato a costruire argini, iniziando una lotta infinita, ovvero si alza il fiume ed io alzo l’argine.
Gli argini sono manufatti vecchi che soffrono per tanti fattori: qualità ed epoca costruttiva, lunghi periodi siccitosi, manutenzione, tane di animali… Quasi mai però leggo, o sento, qualcuno che si soffermi sul parametro più importante: la sezione idraulica. I fiumi/torrenti sono ridotti a canali sopraelevati in pianura estremamente stretti, e questa è un’eredità pesantissima che ci portiamo dal passato. Su questi argini è necessaria la manutenzione, in quanto questi abbiamo e al momento come difesa passiva abbiamo loro.
Abbiamo però soprattutto sezioni idrauliche ridotte all’osso, argini enormi costruiti in più riprese, e al piede dell’argine manufatti come case ed aree industriali. Se avviene una piena devo quindi pensare in primis alla pulizia? Eh, direi di no in quanto come ha mostrato il Lamone (anche nell’evento maggio 2023), le sezioni di questi “fiumi” non sono in grado di fare defluire forti colmi di piena.
La pulizia risolve tutto? Bisogna definire cosa si intende per pulizia: l’unica pulizia fluviale che ha senso è la rimozione del legname secco in quanto quello viene subito preso in carico dalle piene e potrebbe creare sbarramenti in sezioni critiche come, ad esempio, ostruire la luce di un ponte. Il resto, sono leggende metropolitane.
Gli alberi “vivi” rappresentano una difesa idraulica passiva, in quanto sono in grado di far rallentare la corrente idraulica. Pensate che dove non ci sono, vengono impiantate delle opere di ingegneria con la stessa funzione degli alberi, detti pennelli.
Il cavare sedimento “a mo’ di pulizia” è quanto di più sciocco si possa fare, come dimostrato sopra: aumento velocità, erosione e il sano trasporto solido dei fiumi. Si sano, perché i fiumi portano a mare quel sedimento fondamentale per il mantenimento dei nostri litorali: i fiumi portano sedimento, le correnti marine lo distribuiscono lungo costa e così si sono sempre mantenute le nostre coste. Almeno fino a 70 anni fa, perché poi le pesanti estrazioni di sedimento in alveo hanno rotto questo equilibrio dei fiumi, ed infatti noi emiliano-romagnoli paghiamo una ditta tedesca che, ogni anno, draga la sabbia a 40-60 m dalle coste dell’Adriatico per fare il ripascimento delle nostre spiagge. Geniale no? Ma l’abbiamo cercata noi.
Le sezioni dei fiumi, quindi, appaiono sempre più insufficienti, in primis perché noi le abbiamo ristrette all’osso, ed in seconda battuta perché il territorio, fortemente cementato e antropizzato è andato incontro all’impermeabilizzazione. Questa strana parola racchiude in realtà uno degli aspetti più critici. Se io ho, ad esempio, un’area di 1 km quadrato a terreno naturale, questa assorbirà le precipitazioni in funzione ovviamente delle litologie di cui è composta, ovvero terreni più permeabili e terreni meno permeabili.
Se di quel km quadrato metà lo perdo perché ho cementato, asfaltato, rendendo di fatto impermeabile metà della mia area pilota, dove andrà l’acqua che piove? Non verrà mai assorbita e finirà velocemente nelle reti scolanti, quindi nei canali ed infine nei fiumi.
Si, quei fiumi che già li abbiamo ristretti e poi caliamo giù l’asso come surplus idrico da gestire. E le precipitazioni intense, concentrate, degli eventi estremi mettono la ciliegina sulla torta.
Quindi quando sentite dire da qualcuno “bisognerebbe dare spazio, o meglio, ridare lo spazio che abbiamo tolto ai fiumi e qualcosina di più ..” non è un pazzo, non è un “verde”, non è un “ambientalista”.
E’ uno che ha capito come funzionano i fiumi.
La pulizia radicale non risolve uno stupro al territorio che si è perpetrato per 60 anni.
Soluzioni possibili? Quando si dice “dare spazio ai fiumi” in molti criticano, storcono il naso, perché non hanno idea delle soluzioni proposte. Nessuno dice di lasciare, soprattutto in pianura, i fiumi al naturale come migliaia di anni fa. Bisgogna concentrarsi su aree di intervento dove qualcosa è effettivamente possibile applicare: devono essere interventi organici e mai interventi spot o puntuali, quelli non servono a nulla.
Il sistema va "allargato" in maniera da far riprendere di norma certe aree golenali ai fiumi. Inoltre, ci sono le fasce tampone dei fiumi, perse grazie all'incisione, che sono importantissime in in ottica di ricarica idrogeologica e per la biodiversità. Si deve fare in modo di ripristinare i canali abbandonati dalle nostre opere siano ripresi dai corsi d'acqua che tornano a situazione multicanale e non a canale singolo modello "canale scolante" come li vediamo ora.
In alcuni casi sono stati progettati anche gli arretramenti di argine e/o eliminazione degli stessi. Se riusciamo a fare questo in maniera organica la sezione si allarga e tutto ne trae beneficio. In alcune aree si dovrà giocoforza andare in contro ad espropri, non lo nego, ma i nostri errori di pianificazione li stiamo pagando a caro prezzo.
In aree critiche dobbiamo prevedere e realizzare aree di laminazione, come casse di espansione e/o aree appositamente allagabili.
Se non capiamo questo concetto sarà sempre peggio: la cementificazione e il cambiamento climatico comportano un notevole surplus idrico che i fiumi, ristretti fino all'osso, non riusciranno mai a smaltire.
Testo di Giulio Torri, geologo
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occhietti · 3 months
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E aridaje...
Ancora a postare senza mettere l'autore e facendo passare per propri pensieri le frasi o i brani scritti da altri. Potete ingannare solo chi non legge, vi applaude nei commenti, vi fa i complimenti per come scrivete bene... E voi ringraziate pure. Ma che tasso di falsità avete? La gente legge (non chi vi mette i like, ma gli altri), sa chi è l'autore...
Mi è capitato ora di leggere uno scritto di Clarissa Pinkola Estes passato per proprio... e uno di Letizia Cherubino, e in questo ultimo caso il post è stato preso da me, pacchetto completo, immagine + frase, tolto l'autore e messa la proprio firma. E voilà, il post è "creato". Ma che idiozia. Chi vi vuole mettere like ve li mette lo stesso e... incredibile... ve li mette anche se scrivete il nome del vero autore, non vi spacciate per ciò che non siete.
Poesie e scritti di Alda Merini, Bukowski, Pavese, addirittura Shakespeare, grandi autori ma anche autori minori che sfilano nel vostro blog spacciati per vostra opera. Ma vi siete bevuti il cervello? E chi vi mette like e vi fa i complimenti per la vostra abilità di scrittrice/scrittore possibile che non si è mai accorto di nulla?
Potrei fare nomi di blog fondati interamente su questa falsità, a tutti i loro post potrei aggiungere nome e cognome di chi li ha veramente scritti, ma evito, non si fanno guerre con chi è disarmato. È proprio vero che qui dentro il verbo apparire ha superato di gran lunga il verbo essere.
Buona continuazione a voi nel vivere nella falsità e buona continuazione a chi ha gli occhi foderati e vi mette like applaudendovi.👏👏👏
@occhietti
Post scriptum Per chi non è di Roma preciso che nel dialetto romanesco aridaje è un’espressione che rimarca la pesantezza e la noia che una certa situazione può emanare. Si usa infatti nei momenti di esasperazione...
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omarfor-orchestra · 8 months
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Vi ricordate quando Cardio voleva fare di tutto per mandare via Gemma per salvarla ma quando ha battuto i pugni sul tavolo e lei si è spaventata le ha chiesto scusa?
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odioilvento · 28 days
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Sono ormai cinque anni che sono nel campo sanitario, l'ho scelto per imparare certe cose pratiche che mi sarebbero potute servire in futuro, ma credo di stare imparando anche altre cose, sia non pratiche sia di me stessa.
L'empatia è una delle principali. Ti metti nei panni dell'altro e soddisfi i suoi bisogni primari, ma non solo quelli. Io sono un semplice OSS, ma fare questa parte del lavoro ti permette di conoscere bene le persone, che in quel momento sono anche pazienti.
Prima in RSA, adesso in ospedale. Vedi continuamente malattie, sofferenze ed anche morte. Io non ho mai avuto problemi a vedere, pulire, parlare di vomito, scariche, urina, sangue, escreato, lesioni da decubito, tanto che dopo un po' ti abitui a parlarne anche mentre mangi, riesci a scollegare le due cose, diventa tutto routine.
E poi c'è il fine vita, ti abitui in un certo senso anche alla morte.
Prima accudivo una persona per farle finire la sua vita nel migliore modo possibile, adesso i pazienti che mi passano davanti sono tutti diversi. Chi sta un giorno e mezzo, chi rimane settimane. Chi torna a casa sulle sue gambe, chi dopo giorni, leggi in consegna: attende hospice. E ti chiedi in qualche modo perché.
Hai già visto infarti che non si riescono a recuperare. Hai già visto chi non si cura e dopo due settimane a casa torna in ospedale un mese. Hai già visto tante persone, tanti caratteri, tante storie di vita, ma poi arriva quella che ti lascia con i pensieri. Quella che non è anziana, quella che deve fare tante cose ancora, quella che entra per un dolore, ma il problema non è lì. Quella che fino ad un minuto prima è in piedi, autonoma, e poi le dicono che deve restare a letto, che arriva il medico a parlarle. Quella che cambia la luce degli occhi dopo che forse non le hanno neanche detto tutto davvero, ma che ha capito tutto lo stesso.
E rifletti che forse non vedrà il Natale. Che avrà mille cose da sistemare. Che non sta reagendo, non si sta arrabbiando, non sta piangendo. E ti chiedi come reagiresti tu. Perché io so benissimo cosa vorrei, lo dico sempre alle persone intorno a me, ma ti devi trovare nelle situazioni prima di sapere veramente come reagirai. E pensi al "dopo di noi", a tutto quello che sarà dopo di me...
E pensi a come la vita ti cambia, quello che ti succede ti cambia, quello che vedi negli altri ti cambia. Di quanto la vita sia breve, imprevedibile, a volte bastarda.
E l'empatia ogni tanto ti molla ed hai bisogno di raccontare come stai, per buttare fuori quello che stavolta non è uscito a fine turno, uscendo semplicemente dalla porta del reparto. E ringrazi chi ti ascolta. E chiedi scusa perché ti senti un po' in colpa perché stavolta hai dovuto raccontare e ti sembra di aver lasciato un pezzo di dolore in chi ti ha ascoltato.
Boh, anche questo mio sfogo è un modo per buttare fuori, e quindi chiedo scusa anche a voi se mi avete letto fino qui. Grazie.
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falcemartello · 2 months
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Il 6 Agosto di 79 anni fa il lancio della prima bomba atomica sul Giappone.
Polverizzarono all'istante più di 70000 persone ed altrettanto morirono per cro negli anni successivi.
Lo ricordiamo oggi come il primo lancio di bombe chirurgiche e democratiche di chi da li a breve penso' che in fondo, lanciarne un'altra, non era poi così disumano perché la pace prima di tutto.
I criminali di guerra USA non dovranno comparire davanti ad un tribunale militare stile Norimberga, non verranno mai giudicati.
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Il Giappone voleva arrendersi. Lo aveva detto chiaramente a più riprese e loro, gli Usa, lo sapevano. Lo sapevano perfettamente!
Ma non gli bastava una resa, a loro non è mai bastato raggiungere l'obiettivo della pace, non gli è mai importato nulla di tutto ciò. Hanno sempre mirato a mostrare al mondo intero uno strapotere militare criminale per i propri vantaggi economici e per riscrivere la storia a proprio piacimento. L'obiettivo è stravincere e umiliare gli avversari spargendo sangue e macerie, soprattutto per dare benzina al motore della propaganda Hollywoodiana, per fare in modo che tutti pensino di essere di fronte al paese perfetto che salva sempre il mondo dai cattivi e che persegue la democrazia per sé e per conto terzi.
Nessuno ancora oggi, almeno nella parte occidentale, chiama le bombe atomiche sganciate a Hiroshima il 6 agosto e a Nagasaki il 9 agosto del 1945 "crimini di guerra". Nessuno in quel pezzo di mondo occidentale ha il coraggio di pronunciare questa frase nonostante siano stati inceneriti in mezzo secondo centinaia di migliaia di civili bambini, donne e anziani Giapponesi che non c'entravano nulla. Il crimine di guerra più atroce della storia pari solo ai crimini di guerra israeliani ai danni dei Palestinesi.
In quel lontano 1945, come dicevamo, il ministro degli esteri Giapponese aveva inviato un messaggio al suo ambasciatore a Mosca. Quel messaggio diceva che volevano far finire la guerra perché ormai si erano resi conto di essere stati sconfitti. In sostanza avevano offerto la resa a patto che l'imperatore non subisse ritorsioni. Cosa peraltro successa anche dopo le bombe atomiche perché gli Usa imposero che l'imperatore diventasse un loro fantoccio. Oltre a questo c'è un'altra cosa altrettanto importante, c'è il Memorandum MacArthur: questo documento riporta ben cinque richieste di resa arrivate agli Usa da alte personalità Giapponesi che agivano per conto dell'imperatore.
Ma agli USA non interessava nulla. Loro dovevano sganciare quelle bombe, bruciare vivi civili e contaminare per le successive generazioni un intero territorio per far vedere al mondo intero, soprattutto alla Russia che era stata già designata come prossimo avversario strategico di avere a disposizione queste armi nucleari. Qualcuno nei ranghi dell'esercito statunitense propose di sganciare le bombe in un'isola remota per evitare una strage. Ipotesi scartata perché quando sei un criminale naturale nato da un genocidio, la cosa più importante è continuare a delinquere. Allora come oggi.
Questa è storia che viene scientemente tenuta nascosta subdolamente. Infatti in nessun libro di storia dei cicli di istruzione nel mondo occidentale la si trova. Intere paginate sullo sbarco in Normandia mentre le bombe atomiche relegate come nota a margine. Esattamente come la battaglia di Stalingrado dove venne sconfitto Hitler per mano del sangue Russo. Ma non può essere cancellata. Bisogna fare in modo che non venga cancellata, costi quel che costi! È necessario coltivare la memoria per non essere fuorviati dalla propaganda che continua a trattarci come degli imbecilli.
Si continua a far credere, con ogni metodo possibile e immaginabile, che ci sia un paese detentore di verità e giustizia. Un paese che si erge e viene eretto a più grande e perfetta democrazia del mondo. Credo che queste siano le bugie più grandi della storia dell'umanità. Ma non perché lo dica io, semplicemente perché i fatti smentiscono categoricamente questa narrazione. Parliamo dello stesso paese che, ed è bene rammentarlo continuamente, a oggi è stato l'unico a sganciare l'atomica. Senza alcuna motivazione. Solo perché avevano deciso così...
GiuseppeSalamone
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i-am-a-polpetta · 3 months
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ho 29 anni e mi ritengo una persona abituata alla morte. o almeno penso di esserla mentre guardo fuori dalla finestra ingnorando il telefono che mi suona in cuffia. se fossimo in quel film con tutte le emozioni probabilmente ora sarebbero tutte chiuse sottochiave mentre in plancia di comando ci sarebbe solo l'apatia. non ho ancora ben capito quale emozione provo nei confronti della morte, se paura, tristezza o rabbia. in questo momento provo apatia. poi mi fermo a rivedere le foto di Leo e mi dico che a volte qualcosa di buono questa famiglia del cazzo lo sa fare. Eri un bravo micio, ciecato completamente e quando ti abbiamo trovato in mezzo a quella boscaglia era un miracolo se il tuo cuore ancora continuasse a battere. eppure oh possiamo girarci intorno finché vogliamo ma quando dicono che l'amore è prendersi cura hanno ragione. sei arrivato che eri molto più morto che vivo e probabilmente te ne sei andato nello stesso modo, con quella stessa immensa incredibile voglia di rimanere attaccato alla vita. tutto ciò che su sull'amore l'ho imparato dagli animali non dalle persone. e ti giuro che abbiamo fatto davvero tutto il possibile ma a volte non è sufficiente cazzo, non basta, perché a volte i miracoli succedono ma non sono eterni e mi dispiace così tanto.... eri bellissimo anche se eri un gattino disastrato e adoravo giocare con te prima di andare a letto perché volevi saltarmi addosso anche se non ci vedevi un cazzo. eppure tu vedevi molto più di quanto si possa fare, anche se non avevi più gli occhi. un micetto con la 104 ti dicevo sempre.
mi sono sempre ritenuta una persona abituata alla morte.
soprattutto perché quando lavori con gli animali ne vedi tanti andarsene. la loro vita è breve, un soffio e forse tutto ciò che possiamo fare e voler loro bene e fare in modo che questa esistenza gli faccia meno male possibile. e mi fa sorridere questa cosa che non ci vedevi una minchia ma sapevi perfettamente dover'ero sempre, in ogni momento. e che quando mi sentivi rientrare a casa scendevi le scale. a raccontarla così sembra na cosa impossibile ma vi giuro che lui saliva sul divano, scendeva le scale, si arrampicava sul tetto.
e adesso che non ci sei più mi sento un pochino persa. sei solo un gatto sì, però sei uno di quegli animali che ti lasciano qualcosa quando incrociano la tua esistenza.
ah comunque non è vero che sono abituata alla morte, perché a quella non ti abitui mai.
ti porto nel cuore, ovunque io vada.
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tulipanico · 1 month
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Ho perso l’abitudine dello sviscerare quello che sento, quello che vedo, con le parole. Avere dalla mia parte le immagini è un aiuto, ci danzo attorno con qualche lettera in fila per farne una cornice, per guidare lo sguardo, ma nulla di più. Solo che poi finisco per sentire troppo e sento la necessità di decomprimere.
E’ un mondo fatto per due, e questo mi fa paura. Ho imparato così bene a stare da sola da non capire davvero ciò che voglio, sento la necessità di carezze balsamiche fatte col dorso di una mano, di baci dati con la punta delle dita, e mi chiedo: è ciò che voglio o ciò che sento di dover desiderare? Sono così bloccata dall’ansia o semplicemente, in realtà, non è quello che bramo? In questa vita da grandi, le settimane passano svelte svelte, un po’ come quando giro le pagine dell’agenda. Contare i giorni che mancano a qualcosa, tranquillizzarmi sapendo di averne a sufficienza, è una strategia che ho fatto mia quando ancora non sapevo dare un nome alle cose. Ora le cose arrivano semplicemente, e se conto quei giorni non bastano mai, mi sembra di non avere il potere di fermare nulla. Il primo di giugno mi sembra passato da due giorni appena. Continuo a pensare che l’idea di te che mi sono dipinta nella testa sia l’unica opzione di vita felice possibile, l’unico amore (non necessariamente romantico, anche se ho la tendenza a romanticizzare tutto) che potrebbe incastrarsi con me. Ma le idee restano idee e il tempo continua scorrere troppo veloce. Chissà se ci pensi mai, a come sarebbe stato, se.
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dandyshoecare · 5 months
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Viviamo in un’epoca di grande ipocrisia. La follia umana sta raggiungendo un livello veramente esagerato. Attivisti verdi che sporcano di vernice le opere d’arte e gli edifici di importanza storica e culturale; adolescenti che invece di studiare a scuola, e capire che l’energia elettrica non nasce dal nulla, gridano sputando saliva di rabbia che dobbiamo salvare il nostro pianeta passando all’ energia alternativa. I centri storici sono pieni di spacciatori, che vendono l’erba. Ma non possiamo legalizzarla! No! Viviamo in un paese cattolico, dicono. Abbiamo il Vaticano…Ogni ragazza sogna di vendere il suo corpo o le sue immagini nude, invece di studiare e diventare un’insegnante o un dottore. Ma riaprire le case chiuse!- guai! Cosa dirà la chiesa?! Siamo tutti pieni di rabbia e invece di trovare soluzioni, trasciniamo questo mondo verso una terribile ed inevitabile fine.
Non sono né un profeta né un scienziato, ma anche con la mia scarsa preparazione posso e devo ricordare a tutti che esiste da tanti anni un modo per produrre l’energia, sostituire la plastica e ridurre al minimo l’inquinamento. Tutto quello che dobbiamo fare è togliere l’etichetta del demonio dalla cannabis! Immagino che qui mi accuseranno della propaganda della droga, ma non abbiate fretta con il vostro giudizio. Vi rinfresco la memoria, raccontando un po’ di fatti riguardo al nemico del popolo: la Cannabis.
Da 1 ettaro di canapa si ricava tanta carta quanto da 4 ettari di bosco. 1 ettaro di canapa emette tanto ossigeno quanto 25 ettari di bosco. I tessuti di canapa superano persino il lino nelle loro proprietà. La canapa è una pianta ideale per realizzare corde, funi, tessuti , borse e cappelli. Ciò che è anche molto importante: tutti i prodotti in plastica possono essere realizzati con la canapa, la ‘plastica’ di canapa è ecologica e completamente biodegradabile. Questo è solo un piccolo elenco delle qualità uniche della canapa: un'altra cosa- la canapa cresce in soli quattro mesi e un albero in 20-50 anni. Può essere coltivata in qualsiasi parte del mondo con poca acqua, inoltre è in grado di difendersi dagli insetti parassiti, non ha bisogno di pesticidi. È davvero un paradosso? Perché stiamo ancora abbattendo le foreste? Stiamo usando la plastica dannosa per sconvolgere l'equilibrio del pianeta? Sì, perché la società dei consumi giova solo ai problemi, non alle loro soluzioni.
E della Hemp Body Car creata da Henry Ford in 1937 vogliamo parlare?!… Ma finché ci sono l’interessi di compagnie petrolifere non vedremo mai queste macchine sulle nostre strade. Il Dio denaro sta comandando questo mondo e costringe ognuno di noi a fare le scelte che porteranno sempre più verso la distruzione. Dobbiamo pensarci e tutto può cambiare!
Adesso, dopo questa introduzione, che ho cercato di fare più breve possibile, voglio condividere con voi la mia esperienza personale. Perché non c’è niente più convincente e dimostrativo, come la prova tecnica.
Ho una grande passione per i mercatini delle pulci. Una volta, facendo la mia ricerca dei tesori ad un mercatino mi sono imbattuto in rullo del tessuto. Non sapevo cosa era, ma l’aspetto estetico e le caratteristiche tattili di questa stoffa mi hanno fatto battere il cuore! Per fortuna avevo davanti a me un venditore, che sapeva tutto su questo grande rullo tessile. Si trattava di canapa lavorata a mano negli anni ’50. E si è accesa subito la lampadina della mia creatività! Da anni volevo farmi fare un abito chiaro, non solo bello , ma soprattutto comodo e leggero. Un abito che fa fresco d’estate e che mi dà il sollievo in questo clima padano. Inizialmente ero concentrato sul procurarmi un pezzo di lino, il classico intramontabile per ogni gentiluomo. Ma dopo avere visto la Grande Bellezza dell’ antico manufatto in canapa non avevo più i dubbi. Comprato il rullo pesante di canapa dal felice venditore, ad un prezzo veramente simbolico di 20 € mi sono recato direttamente dal mio sarto, il signor Franco Parmelli, un sarto che ha più di 80 anni, la maggior parte di quali trascorsi nell’ accumulare un’impagabile esperienza nel campo di creazione di abiti su misura. La bellezza della stoffa che ho portato ha commosso il vecchio Maestro e abbiamo iniziato subito la realizzazione di questo progetto che io ho chiamato “ Legalize it!” Si tratta di un un completo fatto di pantaloni, pantaloncini corti, gilet e giacca a due bottoni, naturalmente di canapa. É un po’ bizzarro, lo so, ma proprio questi elementi di guardaroba possono essere giocati durante l’estate con il massimo piacere e conforto, senza rinunciare all’eleganza. Un taglio semplice e classico, i bottoni in madre perla e poco altro. Ed ecco a voi il risultato finale. Un abito così comodo e bello non l’ho mai avuto in vita mia! E’ diventata la mia seconda pelle. Sicuramente dà un po’ nell’occhio, in mezzo alla massa di infradito, pinocchietti e t-shirts… Ma preoccuparmi di cosa ne pensano gli altri di me non è stato mai per me un problema. Mi sentirò un combattente della piccola armata di uomini eleganti e a testa alta continuerò di vestirmi e non coprirmi… e a contribuire a salvare il pianeta!
Photos by https://www.instagram.com/giovannigarritano_ph?igsh=MTE2anU5d3BsZ2owdA==
59 notes · View notes
alexiadenise · 1 year
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ma come cazzo è possibile che oramai chiunque cerca sempre e solo una scopata e mai niente di più
cioè che cazzo vi passa per la testa per preferire una cosa del genere ad una persona stabile con la quale scopare sempre e magari passarci anche del tempo insieme
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omarfor-orchestra · 2 years
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Allora un paio di anni fa quando mia sorella stava decidendo il nome per il pupo io ero ferma su due opzioni: Damiano ed Enea
Guess how Damiano's character in NO is named
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