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#mausoleo delle fosse ardeatine
adrianomaini · 5 months
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Fosse Ardeatine, ministri Roth e Sangiuliano rendono omaggio alle vittime
ROMA (ITALPRESS) – In occasione dell’ottantesimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, stamane, la Ministra di Stato per la Cultura e i Media del Governo federale della Germania, Claudia Roth, e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano sono stati al Mausoleo delle Fosse Ardeatine per deporre una corona di fiori davanti alla lapide commemorativa dell’eccidio.Presente anche il…
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isacopraxolu · 2 years
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#FosseArdeatine: l’omaggio di #SergioMattarella #news #italia #presidentedellarepubblica #cronaca #24Marzo #tfnews 
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erfigh · 2 years
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𝕄𝕒𝕦𝕤𝕠𝕝𝕖𝕠 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕖 𝔽𝕠𝕤𝕤𝕖 𝔸𝕣𝕕𝕖𝕒𝕥𝕚𝕟𝕖 (Roma) ✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲ Las Fosas Ardeatinas se han convertido en el lugar símbolo de la Resistencia, famoso por el asesinato de 335 prisioneros a manos de las tropas de ocupación alemana. El 23 de marzo de 1944 durante una acción de guerra llevado a cabo en la Via Rasella de Roma, un grupo de partisanos mató a 33 soldados nacistas e hirió a otros 38. La respuesta alemana, bajo la orden directa de Hitler, fue inmediata el 24 de marzo de 1944. Por cada soldado alemán muerto, se cobraron diez vidas italianas. El total de víctimas italianas ascendió a 335, escogidas al azar: entre ellas había numerosos prisioneros políticos sacados de la cárcel de Via Tasso, prisioneros sentenciados a muerte, un nutrido grupo de judíos y algunos civiles. ✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲ #memoriaattiva #memoriacollettiva #strage #fosseardeatinemassacre #pernondimenticare #fosseardeatinememoriaeterna #eccidio #chusayinka #maipiùfascismo #maipiùnazismo #storia #24marzo #24marzo1944 #fosseardeatine #eccidiofosseardeatine #occupazionenazifascista #roma #garbatella #noalfascismo #memoria #commemorazione #memoriacollettiva #paranoolvidar #pernooblidar (en Mausoleo delle Fosse Ardeatine) https://www.instagram.com/p/CmtHRxoM_C8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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paoloxl · 5 years
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Tra pochi giorni ci sarà una data importante per il nostro Paese che, stante l’emergenza sanitaria, sarà disattesa. La ricorrenza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. “Abbiamo contattato il compagno Aladino Lombardi, Presidente dell’ANFIM, l’associazione dei familiari dei Martiri delle Fosse Ardeatine, che ci ha confermato che a seguito dell’emergenza sanitaria per il COVID 19, le celebrazioni della ricorrenza non potranno essere svolte, in alcuna forma, il 24 marzo. Successivamente, ci ha spiegato Lombardi, sia le iniziative istituzionali col Presidente della Repubblica, che delle altre istituzioni, e quindi dell’ANPI e degli antifascisti e democratici saranno svolte in modo differito alla data consueta e comunicateci per tempo.”. Così si esprime Stefano Enderle, comunicando la notizia al Segretario regionale del PCI Oreste della Posta e a tutti i compagni e antifascisti che usualmente, negli anni scorsi hanno utilizzato la commemorazione alle Fosse Ardeatine per confermare l’impegno per gli ideali di libertà e di fedeltà ai valori della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. “Per noi comunisti, e non solo - conferma Oreste della Posta -, la data del 24 marzo ogni anno è stata rispettata come un unicum per le varie manifestazioni che, intervenendo con tutta la società, nelle scuole in particolare, ci ha sempre unito al 25 aprile. Non sappiamo – conclude il segretario PCI del Lazio – se, e con quali modalità, potremo festeggiare il 25 aprile di quest’anno, ma in tutta la regione faremo in modo di confermare che uno dei tratti distintivi del PCI che stiamo ricostruendo sarà proprio quello dell’antifascismo e della fedeltà alla Costituzione. Lottando soprattutto per inverarne i principi mai attuati, ovvero attaccati nel tempo. Come dimostra, in modo tragico oggi, la giustezza del valore della sanità pubblica dettata dalla Carta costituzionale e l’assalto subito dal diritto alla salute favorendo i privati della sanità stessa”. I comunisti di Marino, all’impegno annuale avevano preparato, in questo 2020, una doppia iniziativa che prevedeva sia l’appuntamento alle Fosse Ardeatine con mezzi propri; che una camminata da BiblioPop al Mausoleo che alcuni compagni avrebbero realizzato. “Ebbene, - dichiara Enderle – non appena sarà possibile onorare i martiri, manterremo questa nuova modalità. E’ un impegno che assumiamo.”. Si conferma così l’attenzione prioritaria, che i comunisti di Marino e del Lazio, hanno sempre dato e continueranno a dare ai Martiri e ai valori che la Resistenza ha messo a base della Costituzione della Repubblica e, quindi, alle nostre attuali libertà.
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oriellamontin · 3 years
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"335 Souls" 
(particolare di 4 vittime)
Intervento di cucito su fotografia, filo, fiori secchi Anno 2020/21
Il titolo dell'opera è "335 Souls" e sono le 335 vittime delle Fosse Ardeatine che ho scaricato dal sito del Mausoleo e sulle quali ho fatto un intervento di cucito con ago e filo, a mano, con del filo da ricamo di vari colori. A ciascun individuo anche a quelli rimasti ignoti, ho abbinato un fiore secco o una foglia o comunque un elemento naturale che metaforicamente rimanda alla fugacità della vita e a come questa vita sia stata spezzata. Ho voluto dar corpo, simbolicamente, all'anima di queste persone;  cucendone addosso il germoglio/fiore,  che essendo anche in rilievo rispetto alla foto è come se ne materializzasse la presenza. 
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pietroalviti · 4 years
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24 marzo 1944, Luigi Mastrogiacomo, di Ceccano, veniva trucidato alle Fosse Ardeatine
24 marzo 1944, Luigi Mastrogiacomo, di Ceccano, veniva trucidato alle Fosse Ardeatine
In memoria di Luigi Mastrogiacomo e delle altre 334 vittime delle Fosse Ardeatine, luogo della rappresaglia dopo l’attentato di via Rasella a Roma, il 23 marzo 1944, pubblichiamo un profilo del nostro concittadino a cura di Angelino Loffredi e Lucia Fabi. Luigi Mastrogiacomo è sepolto nel sacello 161 del mausoleo delle Fosse Ardeatine. Questo il suo profilo nel mausoleo dove si legge che Luigi…
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conformi · 7 years
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OMA, MPavilion, Melbourne, Australia, 2017 VS Nello Aprile, Cino Calcaprina, Aldo Cardelli, Mario Fiorentino, Giuseppe Perugini, Mausoleo delle Fosse Ardeatine, Roma, Italy, 1944-1949
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purpleavenuecupcake · 6 years
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Fosse Ardeatine: "75 anni dall'eccidio"
In ricordo delle 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, si è svolta la cerimonia di commemorazione del 75°anniversario In ricordo delle 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, si è svolta lunedì 25 marzo al Sacrario a loro dedicato, la cerimonia di commemorazione del 75°anniversario. La cerimonia, a cui hanno preso parte le più alte cariche dello Stato, si è aperta con la deposizione di una corona di alloro alla lapide posta all'ingresso delle Cave Ardeatine da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ad accompagnarlo, il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Enzo Vecciarelli. Il toccante momento rappresentato dalla lettura del lungo elenco di nomi di quanti caddero per mano delle truppe di occupazione tedesche il 24 marzo 1944 come rappresaglia per un attacco dei partigiani, è stato seguito da un raccoglimento in preghiera da parte dei presenti per poi concludersi con il Presidente Mattarella, che insieme al Ministro Trenta e al Generale Vecciarelli, ha reso omaggio alle vittime dell'eccidio all'interno del Mausoleo Ardeatino. Read the full article
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Le cicatrici dell’Appennino
Gli eccidi nazifascisti rimasti nell’oblio della Giustizia
Tutto era partito da un ordine del maresciallo Albert Kesserling, ferreo comandante a capo delle forze tedesche in Italia. Di fronte all’avanzata dell’esercito alleato i tedeschi si erano asserragliati nelle fortificazioni appenniniche della linea Gotica, ma erano funestati dai frequenti attacchi dei partigiani. Si decise, allora, di fare terra bruciata, sia davanti  all’esercito avanzante, sia attorno alle posizioni tedesche, dove si potevano annidare i combattenti della Resistenza. Ciò voleva dire che all’esercito in avanzata non si doveva far trovare nulla, dai depositi di munizioni alle singole fattorie. Nel caso più brutale, nella lotta alla guerriglia diffusa, significava anche radere al suolo interi villaggi. Le responsabilità di tali azioni sono da imputarsi ai militari tedeschi, spesso supportati dai collaborazionisti della Repubblica Sociale di Salò e solo in parte alle temute SS. È studiando questi avvenimenti che gli storici hanno coniato definizioni come “guerra ai civili” (P. Pezzino), ribadendo quell’atteggiamento di sospetto dei tedeschi verso ogni italiano, visto dopo l’8 settembre come un traditore o sostenitore di quei “briganti” che costringevano l’esercito nazista ad una guerra su due fronti. Kesserling poteva comunque contare su reparti induriti da anni di guerra, soprattutto contro i Russi sul fronte orientale, la cui esperienza risultò tristemente efficacie nel contesto italiano.
Questa brutale opera di rastrellamento ebbe inizio il 13 Aprile 1944. Partina, Moscaio, Badia Prataglia e Vallucciole furono date alle fiamme e distrutte, seguite da Forno (13 Giugno), dove si erano asserragliati i partigiani della brigata "Aldo Mulargia" e Miniera di Niccioleta, fino a Castelnuovo Val di Cecina (14 Giugno). Il 17 giugno 1944 Kesselring inasprì ancora di più la lotta alle bande, assolvendo di fatto da ogni responsabilità ogni ufficiale tedesco che, nella lotta contro i partigiani, avesse assunto metodi anche non conformi all’onore militare. Ne seguì un’escalation che devastò la Toscana Orientale e Nord Occidentale: Bucine, Guardistallo e Civitella della Chiana (29 Giugno), Castelnuovo dei Sabbioni, Massa dei Sabbioni, Meleto e Castelnuovo Berardenga (4 Luglio). In queste azioni furono attivi i tedeschi della Divisione Goering, ma anche reparti italiani della Guardia nazionale repubblicana e della X Mas.
Alle centinaia di morti precedenti se ne aggiunsero molte altre durante l’estate: ad Empoli il 24 Luglio e a Pisa il 1 Agosto furono attuate delle rappresaglie contro altri civili e contro la rimanente comunità ebraica, ma il fatto più sanguinoso doveva avvenire a S. Anna di Stazzema il 12 Agosto 1944. Il piano iniziale era forse quello di far sgomberare i civili presenti in zona, ma qualche reazione degli abitanti avrebbe fatto scattare la feroce rappresaglia. Altri storici propendono per un’azione terroristica premeditata da tempo. In ogni caso, il villaggio fu raso al suolo e gli abitanti sterminati con l’uso di lanciafiamme, mitra e bombe a mano. Il Comune di Stazzema ha ricevuto la Medaglia d’Oro al Valor Militare con questa motivazione:
"Vittima degli orrori dell’occupazione nazista, insigne, per tributo di sofferenze, fra i Comuni della Regione, riassume, nella strage di 560 fra i suoi cittadini e rifugiati di Sant’Anna, il partigiano valor militare e il sacrificio di sangue della gente di Versilia che, in 20 mesi di asperrima resistenza all’oppressore, trasse alla guerra di Liberazione il fiore dei suoi figli, donando alle patrie libertà la generosa dedizione di 2.500 partigiani e patrioti, il sacrificio di 200 feriti ed invalidi, la vita di 118 caduti in armi, l’olocausto di 850 trucidati. Tanta virtù di popolo assurge a luminosa dignità di simbolo, nobile sintesi di valore e di martirio di tutta la Versilia, a perenne ricordo e monito. Versilia, settembre 1943 -–aprile 1945"
Oggi, a Sant’Anna, le vittime del massacro sono ricordate dal Mausoleo- Ossario e da un museo.
Al 28 Settembre si era arrivati al conto di 3622 persone uccise, cifra ovviamente approssimativa e frutto di laboriose ricerche di parenti, storici e studiosi nell’arco degli anni a venire, ma dall’altra parte dell’arco alpino vi era un ufficiale che rivaleggiava con i suoi colleghi del versante toscano. Walter Reder, maggiore delle SS soprannominato “il monco” perché aveva perso l'avambraccio sinistro a Karkov, sul fronte orientale. Considerato da Kesserling uno “specialista” in materia, al comando del 16° Panzergrenadier «Reichsfuhrer», rastrellò e distrusse dal  12 agosto numerosi villaggi tra la Versilia, la Lunigiana e il Bolognese, lasciando dietro di sé più di tremila morti (Gragnola, Monzone, Santa Lucia, Vinca) . In Lunigiana si erano uniti elementi delle Brigate nere di Carrara, fondamentali per la loro opera di guida e coordinazione delle colonne tedesche. Nella zona non c'erano partigiani: lo dirà anche la sentenza di condanna di Reder: «Non c'erano combattenti. Nei dirupi intorno al paese c'era soltanto povera gente terrorizzata...». 
Queste sono le parole di Arrigo Petacco: “A fine settembre il «monco» si spinse in Emilia ai piedi del monte Sole dove si trovava la brigata partigiana «Stella Rossa». Per tre giorni, a Marzabotto, Grizzana e Vado di Monzuno, Reder compì la più tremenda delle sue rappresaglie. In località Caviglia i nazisti irruppero nella chiesa dove don Ubaldo Marchioni aveva radunato i fedeli per recitare il rosario. Furono tutti sterminati a colpi di mitraglia e bombe a mano. Nella frazione di Castellano fu uccisa una donna coi suoi sette figli, a Tagliadazza furono fucilati undici donne e otto bambini, a Caprara vennero rastrellati e uccisi 108 abitanti compresa l'intera famiglia di Antonio Tonelli (15 componenti di cui 10 bambini). A Marzabotto furono anche distrutti 800 appartamenti, una cartiera, un risificio, quindici strade, sette ponti, cinque scuole, undici cimiteri, nove chiese e cinque oratori. Infine, la morte nascosta: prima di andarsene Reder fece disseminare il territorio di mine che continuarono a uccidere fino al 1966 altre 55 persone. Complessivamente, le vittime di Marzabotto, Grizzano e Vado di Monzuno furono 1.830. Fra i caduti, 95 avevano meno di sedici anni, 110 ne avevano meno di dieci, 22 meno di due anni, 8 di un anno e quindici meno di un anno. Il più giovane si chiamava Walter Cardi: era nato da due settimane. Dopo la liberazione Reder, che era riuscito a raggiungere la Baviera, fu catturato dagli americani. Estradato in Italia fu processato dal Tribunale militare di Bologna nel 1951 e condannato all'ergastolo. Dopo molti anni trascorsi nel penitenziario di Gaeta fu graziato per intercessione del governo austriaco. Morì pochi anni dopo in Austria senza mai essere sfiorato dall'ombra del rimorso.(in il Resto del Carlino, 12 aprile 2002)”.
Non serve ricordare che solo in pochi casi (come per Reder e Kesserling, il quale fu condannato al carcere a vita) si riuscì effettivamente a processare e condannare gli autori delle stragi, sia tedeschi, sia collaborazionisti, sia per le oggettive difficoltà nel perseguire la giustizia in tempo di guerra, sia per volontà di alcuni di dimenticare e insabbiare. Vi era un  tacito accordo tra gli ex paesi belligeranti, soprattutto con la Germania (non mancano, comunque, atti terribili anche da parte alleata), per non processare i rispettivi criminali di guerra. I documenti dei processi e i fascicoli raccolti dagli alleati e dagli addetti ai lavori sulle stragi nazifasciste furono chiusi in un armadio, un armadio “fantasma”. Le ante girate verso il muro, in una stanza del Palazzo Cesi Gaddi, a Roma, sede della Procura Generale Militare. Venne scoperto e aperto solo nel 1994 per mano di Antonino Intelisano, magistrato militare che stava indagando sull’autore dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke . Il giornalista dell’Espresso, Franco Giusolisi, lo ribattezzerà l’“armadio della vergogna”, termine che utilizzerà per il suo omonimo libro. In esso vengono ritrovati 695 fascicoli, 2274 voci di reato e fatti che coinvolgono oltre 15 mila vittime rimaste senza giustizia. Giusolisi sarà il primo, assieme a Alessandro De Feo, a parlarne in un articolo sull’Espresso nel 1996. al suo interno vi erano cinquanta condannati all’ergastolo, tra cui i responsabili delle stragi di Cefalonia, Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Fivizzano, Civitella in val di Chiana.
È necessario, oggi più che mai, preservare la memoria sia degli eventi tragici, sia dei nomi delle persone che sono ad essi indissolubilmente legati, perché non si dimentichi né il volto dei carnefici, né la sorte delle loro vittime. Che siano, quindi, le parole del presidente tedesco Rau a Marzabotto nel 2002 a concludere questo saggio:
“La colpa personale ricade solamente su chi ha commesso quei crimini. Le conseguenze di una tale colpa, invece, devono affrontarle anche le generazioni successive”.
Vittorio Trenti
Questo articolo è stato pubblicato sul Cimone, il notiziario del CAI di Modena. Per scaricarlo Cliccate Qui
Bibliografia E. Droandi, Le stragi del 1944 nella Toscana orientale, Edizioni Calosci, 2006 http://www.storiaxxisecolo.it/index.htm P. Pezzino, Guerra ai civili. Le stragi tra storia e memoria, in Passato e Presente 58 (2003) http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/08/04/news/stragi-nazifasciste-quei-fascicoli-archiviati-dell-armadio-della-vergogna-1.223928 http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/02/15/news/stragi-nazifasciste-l-armadio-della-vergogna-adesso-consultabile-online-1.250535
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valeria-manzella · 7 years
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....Papa Francesco in preghiera alle Fosse Ardeatine..Il Papa depone delle rose bianche. Al termine di un momento di silenzio, il rabbino Di Segni canta una preghiera ebraica. A fianco a lui, Papa Francesco. Che prega dopo..Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, con questo nome ti sei presentato a Mosé, quando gli rivelasti il proposito di liberarlo dalla schiavitù d'Egitto..È questo il Dio che..si lega con un patto d'amore con l'uomo per sempre..misericordioso con..ogni popolo e ogni uomo..che viene oppresso..Continua il Papa..Dio dei volti e dei nomi, Dio di ognuno dei 335 uomini trucidati qui il 24 marzo 1944, i cui resti riposano in queste tombe. Tu Signore conosci i loro volti e i loro nomi. Tutti, anche i 12 a noi rimasti ignoti. Per te, nessuno è ignoto..E ancora..Dio di Gesù, Padre nostro che sei nei Cieli. Grazie a lui, il Crocifisso Risorto, noi sappiamo che il tuo nome vuol dire che non sei Dio dei morti, ma dei viventi. Che la tua alleanza di amore fedele è più forte della morte e di garanzia di resurrezione..Dio di Abramo di Isacco e di Giacobbe..ha pregato Francesco..con questo nome ti sei presentato per liberare il tuo popolo dalla schiavitù dell'Egitto, hai osservato la miseria del tuo popolo e hai detto..conosco le sue sofferenze..Dio di ciascuno dei 335 uomini trucidati qui, i cui resti riposano nelle tombe. Tu conosci i loro volti e i loro nomi. Non sei Dio dei morti ma dei viventi. Fa o Signore..ha continuato ad alta voce..che ci togliamo i calzari dell'egoismo e dell'indifferenza e attraverso il roveto ardente di questo mausoleo ascoltiamo in silenzio il tuo nome....Al termine della preghiera, Papa Francesco lascia un messaggio sul libro d'onore..Questi sono i frutti della guerra: odio, morte, vendetta...Perdonaci, Signore...
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greenprintgenova · 7 years
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Immagini tratte da “Vacanze romane / Field study” viaggio studio a Roma degli studenti dei Laboratori di Progettazione Architettonica 2 dei Proff. Valter Scelsi, Carlo Prati, Carmelo Baglivo del Dipartimento Architettura Design e del corso di Composizione Architettonica 3 della del Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura dell'Università di Genova.
Dal 28 al 30 Aprile, tre giorni intensi di visite ed incontri attraverso Roma: dall'Ara Pacis al Villaggio Olimpico, dallo studio Valle 3.0 al Mausoleo delle Fosse Ardeatine fino al MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz città meticcia. Con noi la prof. Carmen Andriani, l'artista Carlo Gori, l'arch. Amanzio Farris ed i collaboratori dei Laboratori Emanuele Crovetto, Chiara Fedele, Livio Frisenna e l'Arch.Fabrizio Polimone.
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Concessioni balneari, Rocca: "Sicuro che ci sara' tutela per chi ha investito e rispetto del diritto"
Il Presidente della Regione Lazio sul 25 aprile: “Visitero’ il mausoleo delle Fosse Ardeatine”source
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Il contributo di Mirko Basaldella al Mausoleo delle Fosse Ardeatine
http://dlvr.it/NR3YNG
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Fosse Ardeatine: Mattarella a Mausoleo per rendere omaggio
(ANSA) – ROMA, 24 MAR – Arrivato al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seguito dal ministro della Difesa Guido Crosetto, ha reso omaggio alle vittime nel giorno del 79esimo anniversario dell’eccidio. È così iniziata la cerimonia, alla presenza del Capo dello Stato.    Sul palco, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente…
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erfigh · 2 years
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𝕄𝕒𝕦𝕤𝕠𝕝𝕖𝕠 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕖 𝔽𝕠𝕤𝕤𝕖 𝔸𝕣𝕕𝕖𝕒𝕥𝕚𝕟𝕖 (Roma) ✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲ Las Fosas Ardeatinas se han convertido en el lugar símbolo de la Resistencia, famoso por el asesinato de 335 prisioneros por mano de las tropas de ocupación alemana. El 23 de marzo de 1944 durante una acción de guerra llevado a cabo en la Via Rasella de Roma, un grupo de partisanos mató a 33 soldados nacistas e hirió a otros 38. La respuesta alemana, bajo la orden directa de Hitler, fue inmediata: por cada soldado alemán muerto, se cobraron diez vidas italianas. El total de víctimas italianas ascendió a 335, escogidas al azar: entre ellas había numerosos prisioneros políticos sacados de la cárcel de Via Tasso, un nutrido grupo de judíos y algunos civiles. ✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲ #memoriaattiva #memoriacollettiva #strage #fosseardeatinemassacre #pernondimenticare #fosseardeatinememoriaeterna #eccidio #chusayinka #maipiùfascismo #maipiùnazismo #storia #24marzo #24marzo1944 #fosseardeatine #eccidiofosseardeatine #occupazionenazifascista #roma #garbatella #noalfascismo #memoria #commemorazione #memoriacollettiva #paranoolvidar #pernooblidar (en Mausoleo delle Fosse Ardeatine) https://www.instagram.com/p/CmMkDl1KSex/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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