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#meritocratico
ideeperscrittori · 1 month
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LOLLOBRIGIDA
Il concetto di meritocrazia mi lascia perplesso. Non solo perché la cosa che chiamano "merito" spesso ha alle spalle il privilegio. Ma anche perché la persona che si vanta di "essere partita dal nulla" ha avuto vantaggi che tende a dimenticare, come salute, energia fisica e mentale, ambiente favorevole, fortuna. Bisogna aiutare chi è in difficoltà, invece di disseminare moralismo meritocratico.
Detto ciò, è curioso il fatto che la parola "meritocrazia" sia usata soprattutto da gente il cui unico merito è stato conoscere le persone giuste o farsi strada calpestando gli altri.
Giorgia Meloni ha detto che la meritocrazia è l'unico ascensore sociale. Ma al governo, tanto per fare un esempio eclatante ed emblematico, c'è Lollobrigida, uno che per numero di figuracce sta facendo impazzire i curatori del Guinnes dei Primati ("Sto riposando. Che c'è ancora?", "Dobbiamo aggiornare il record", "Cheppalle, ancora quel Lollobrigida?).
FINE [L'Ideota]
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crosmataditele · 7 months
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L’altra sera alle 20 passate arriva la comunicazione che il concorso a cui mi sono iscritta un anno fa si farà e anzi entro fine mese ci sarà la prova scritta. Siccome i posti sono 271 e le persone iscritte 19260, sarebbe logico ci fosse una forte scrematura agli scritti, e invece no. Ci sarà una banca dati di 1722 domande da cui verranno selezionati 40 quesiti. L’altra volta, per una cazzata simile, da 20mila che eravamo siamo arrivati all’orale in 15mila e aivoglia a scremare con domande di merda che spesso non c’entravano niente con l’infermieristica.
Io non voglio un cazzo regalato, ma a conti fatti, tutta sta cazzata dei concorsi c’è solo in Italia. E non c’è niente di meritocratico in un concorso, solo tanto tanto ma tanto culo.
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orotrasparente · 2 months
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quando hai 13/15/17 anni non ti rendi conto della bellezza della vita, pensi solo che vuoi crescere per guidare, iniziare ad emanciparti e quant’altro, il che va bene o andrebbe bene se vivessi in un paese normale e meritocratico, invece da quando sono diventato maggiorenne (quasi 8 anni fa) la mia vita ha avuto al 90% bassi e qualche alto sporadico e manco tanto alto, la realtà è che se potessi tornare ragazzo mi prenderei a pugni in bocca e direi a quel ragazzo di pensare a godersi quegli anni perché dopo fa tutto schifo
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raffaeleitlodeo · 5 months
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Visto che molti giornali stanno riprendendo la campagna contro l'istruzione pubblica e per una scuola "meritocratica", bombardandoci quotidianamente con improbabili storie di fantomatici geni laureatisi a 15 anni solo grazie alla forza di volontà, vorrei riportare un breve aneddoto personale. Alcuni mesi fa sono stato accettato per un dottorato (PhD) in Relazioni Internazionali dall'Università di Cambridge. Il processo di selezione, più che meritocratico, mostra come le università più conosciute ("d'eccellenza", direbbero quei giornali) siano sempre più luoghi inaccessibili per chi non ha un privilegio di classe. Per potersi candidare sono necessari una serie di pre-requisiti ufficiali, come le certificazione linguistiche, e ufficiosi, (per esempio, è quasi impossibile essere presi senza aver fatto esperienze di studio all'estero). Tutte cose estremamente dispendiose a cui solo una minoranza può avere accesso. Uno studente che va in Erasmus, per esempio, riceve circa 300€ mensili come borsa di studio, una cifra con la quale in una grande città europea si può a malapena coprire il vitto. Tutto il resto è a spese proprie. Per non parlare di esperienze lavorative utili al curriculum ma sottopagate o non pagate affatto (l'ONU, per nominarne uno, offre tirocinii di 6 mesi a New York senza prevedere alcuna remunerazione). Chi viene da una condizione abbastanza agiata e si può permettere alcune di queste cose, con un po' di fortuna e un po' di bravura, può riuscire a venire accettato in un'università conosciuta e rinomata. Le disuguaglianze più rilevanti e i maggiori privilegi, però, non si mostrano durante il processo di selezione dei candidati, ma dentro l'università stessa. Molte delle "università d'eccellenza", infatti, non forniscono stipendio ai loro dottorandi/ricercatori e anzi chiedono loro un'ingentissima retta. Di fatto, i dottorandi (che nella pratica sono lavoratori dell'università) devono pagare per poter lavorare gratis in cambio della nomea dell'università. È vero che esistono alcune borse di studio, ma queste sono generalmente poche, spesso esterne all'università, e non di rado portano a una commisitione moralmente discutibile coi più variegati gruppi privati. Il loro criterio di assegnazione è infine generalmente opaco e spesso finiscono paradossalmente per essere vinte dagli studenti più benestanti e altolocati che meno ne necessiterebbero. Per ritornare alla mia esperienza personale, io non ho vinto borse di studio. L'Università di Cambridge ha stimato che per affrontare il dottorato, tra retta e costi di vita, avrei dovuto pagare di tasca mia 52 000€ l'anno, ossia più di 200 000€ per i quattro anni di studio/lavoro. Poiché non dispongo di tale cifra (e anche avendola, non la regalerei a un'università con un patrimonio di 20 miliardi di € che semplicemente non vuole pagare i suoi dottorandi) ho rifiutato l'offerta di dottorato. In futuro forse farò altre domande di dottorato, anche se in università con una maggiore attenzione alle condizioni dei suoi studenti/lavoratori. Tuttavia, questa esperienza pratica mi ha confermato alcune cose: che l'unico modello universitario veramente di eccellenza è quello pubblico, gratuito e accessibile a tutti, anche e soprattutto ai più svantaggiati. Che nel modello della fantomatica "università del merito", sempre più privatizzata e a pagamento, la norma non sarebbero gli scintillanti adolescenti geniali rallentati dalla burocrazia dell'istruzione pubblica (una minoranza statisticamente inesistente), bensì i ricchi ereditieri ed emiri che si possono permettere un diploma dal costo di una Maserati per fare bella figura in alta società. E che, in quel modello, cultura e istruzione non sarebbero degli straordinari fattori di emancipazione sociale e collettiva, quali dovrebbero essere, bensì puri e semplici strumenti di disuguaglianza, esclusione e oppressione. Alessandro Maffei, Facebook
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tacabanda · 26 days
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Meritocrazia nell'arte. Clubhouse speec.
L'arte è meritocratica? Rispondo a questa domanda in un confronto pubblico su Clubhouse, partendo dall'origine distopica del concetto stesso di meritocrazia: un governo meritocratico, per poter assegnare i ruoli in base al merito, definisce anche i canoni di quel che è merito. Li definisce in modo tale che il merito sia funzionale al potere politico, economico, religioso, quindi una società meritocratica è semplicemente una società che seleziona i suoi dirigenti in base ai canoni che i dirigenti stessi hanno determinato. Il concetto di meritocrazia dunque non è un concetto di giustizia ed equità sociale, ma il suo esatto opposto. L'arte è meritocratica? Per avere successo nell'arte si deve essere per forza figli o amici di qualcuno? La risposta a questa domanda è più complessa: dipende dagli obiettivi che ci si vuol porre. Chi vuole aver successo in un'arte funzionale al potere, deve affiliarsi e farsi amico il potere, in quel caso la collaborazione richiede una macchina sociale del lavoro molto complessa e articolata, che può offrire maggiori risorse ma toglie necessariamente all'artista una parte significativa della sua libertà di ricerca e composizione. Questo perché le sue produzioni dovranno dar 'da mangiare' a molte persone, e quindi richiederanno una distribuzione imponente. Questo è possibile? In una società fondata sul libero mercato e sulla mobilità tra le classi sociali, questo è possibile. L'istruzione obbligatoria e la lotta all'analfabetismo, aveva proprio questa finalità, di rendere tutti in grado di portare avanti una propria maturità intellettuale, offrire a tutti la preparazione per poter attraversare il sistema delle classi costruendo una propria rete di conoscenze e affiliazioni. Il mito del 'self made man' nasce proprio in questo modo, ed è un prodotto tipico della società capitalista. Chi invece vuole portare avanti un'arte antagonista rispetto al potere, che si diffonda nel sottobosco, tra realtà culturali di nicchia, per portare la propria influenza ad altri artisti e compositori, non ha bisogno di un sistema produttivo tanto complesso e articolato, non cerca la produzione 'industriale' e quindi non necessita di particolari affiliazioni o conoscenze.  Può costruire un proprio sistema di microeditoria e portarlo avanti senza bisogno di risorse particolari. Molti grandi artisti hanno lasciato un segno nella storia dell'arte proprio in questo modo.
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bitcoinreportitalia · 27 days
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😡 Un Minatore Solista Trionfa: Jackpot da $218.000! Un Sogno Decentralizzato
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🖤 In un mondo dominato da grandi pool di mining, un singolo minatore ha sbaragliato la concorrenza, estratto un blocco di Bitcoin e incassato un premio di 218.000 dollari. Una vittoria che celebra la natura decentralizzata del mining di Bitcoin e dimostra che, con tenacia e fortuna, anche i piccoli attori possono avere successo.
🖤 Il 29 aprile, un minatore Bitcoin solitario ha battuto le probabilità, risolvendo un blocco e portando a casa l'enorme ricompensa di 218.544 dollari. Il minatore del blocco 841286 è diventato il 282esimo minatore solista nella storia di Bitcoin su oltre 841.000 blocchi a raggiungere questa impresa.
🖤 Le sue probabilità di successo erano solo dello 0,02%, o circa 1 su 5.000. Un'impresa eroica che dimostra la resilienza e la natura decentralizzata del mining di Bitcoin, dove anche i piccoli attori possono avere voce in capitolo.
🖤 Secondo Con Kolivas, sviluppatore principale del fornitore di software di mining CKpool, il minatore ha contribuito in media con 12 petahash al secondo, ovvero lo 0,02% dell'hash rate totale della rete. Un numero relativamente piccolo rispetto ai grandi pool minerari, ma sufficiente per portare a casa il jackpot.
🖤 Kolivas ipotizza che il minatore sia passato dal mining in pool al mining solista dopo l'halving di Bitcoin, per aumentare le sue chances di successo. Una strategia audace che ha dato i suoi frutti.
🖤 Questo evento ci ricorda che Bitcoin è un sistema meritocratico, dove il lavoro e la dedizione vengono premiati. Non c'è bisogno di grandi poteri o di costose infrastrutture per partecipare alla rete: basta un computer e un software. Il mining di Bitcoin è un'incarnazione concreta dell'ideale anarchico-capitalista, dove il potere è distribuito tra individui sovrani, non concentrato nelle mani di poche élite.
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bergamorisvegliata · 3 months
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STUDIO DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
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Torniamo a riprendere lo studio della nostra Costituzione attraverso alcuni esempi di situazioni che potrebbero farci superare determinate tematiche/problematiche, facendoci affidare proprio alla carta costituzionale.
In esame, di recente, il “Titolo II - Rapporti etico-sociali” con gli articoli 33 e 34.
All'articolo 33 la Costituzione dice che "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato."
Un articolo evidentemente privo di molte interpretazioni: secondo la Costituzione il diritto allo studio è garantito nelle varie forme, sia pubbliche che private.
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Non si scosta di molto l'articolo 34 per cui "La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."
In questo caso il diritto allo studio non solo è garantito, ma è meritocratico nel senso che vengono premiati -idealmente- coloro che più si ergono e si caratterizzano per gli studi fatti, dimostrando la loro preparazione.
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Esaurita la parte dedicata al "Titolo II" della Costituzione Italiana, dal prossimo articolo entreremo ad analizzare il  “Titolo III - Rapporti economici”.
Intanto studiate la Costituzione al seguente link:
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ladymelisande · 3 months
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Cada ves que miro gente entrevistada en la calle diciendo que 'hay que aguantar' o 'a Milei se lo dejó un país destrozado, está haciendo lo que puede' o que defienden el hecho de que laburan como esclavos con sueldos de mierda para llegar a fin de mes porque 'hay que laburar' me hace pensar que quizás merecemos a este psicópata insensible como presidente. Si claramente la Argentina está lavada por el pensamiento gringo meritocratico que odia a los pobres. Para los estúpidos de clase media es fácil hacerse los idiotas porque ellos no son los 'negros' qué apenas pueden comprar comida. Es por ellos que estamos así, no por los pobres. Ellos son los que votaron a este enjendro para acabar con sus 'enemigos' porque son unos psicópatas llenos de odio.
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marikabi · 5 months
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Caro Babbo Natale, war edition (cosa chiedevamo nel 2022)
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Carissimo.
Carissimo insomma...
Rieccomi. Sono la tua coscienza pessimista e critica, il tuo Grillo Parlante cinico e sconsolato, la tua jella annuale (ormai da decenni).
Con la mia tazzona di caffè, fedele compagna di scrivania, anche quest'anno ti rompo le scatole, scrivendoti una lettera aperta.
Buon Natale, caro Babbo Natale.
Ma che dico? Ma buon natale manco pe' gnente.
Ma lo vedi, lo vedi come stiamo combinati?
Tra tutti i guai (pandemia, guerra, Calenda in Ukraina, crisi energetica, disastri idrogeologici, vernice rossa delle casette del mercatino che cola sulla piazza), ci mancava l'ultima ciliegina: la beffa del Qatar che minaccia ritorsioni energetiche all'Europa perché l'Europa ha accusato l'emirato di aver corrotto alcuni europarlamentari.
Della favola di lupus et agnus (Do you remember, Santa? Hai studiato Fedro, spero, babbonata' ?) nun je fa 'nbaffo a 'sti qatarioti, come si dice nel nuovo politichese.
Imbrodati nella nostra convinzione di superiorità morale e civile ci siamo fatti incastrare malamente sui fondamentali del nostro europeo snobismo: le fonti energetiche. Già, anche noi ci siamo scordati di Fedro, evidentemente.
Eh no, non resisteremo per i trent'anni necessari a sviluppare lo sfruttamento industriale della fusione nucleare, una delle poche belle notizie del 2022. L'evento - sai - mi ha ricordato il film Ritorno al Futuro, quando Doc metteva la buccia di banana e la lattina ammaccata nel reattore nucleare miniaturizzato della DeLorean. Ah, quei bei tempi futuri. Ou sont les neiges de demain?
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Stiamo proprio messi male e chissene della vittoria dell'Argentina ai Mondiali. Alla fine, meglio non aver partecipato (anche se per demeriti sportivi, non per meriti etici, precisiamo) ad un mondiale da dimenticare.
Eh no, babbo boomer non ci provare: non è la stessa condizione della Davis in Cile.
La tristezza generale (su tutti quella di Macron, sfanculato pure da 'Mbappè) non viene rischiarata mica dalla gloria di Leo Messi (il quale gioca in una squadra francese di proprietà del Qatar, che garbuglio!). Ma davvero vi siete emozionati quando Messi ha dovuto alzare la coppa indossando l'abito da cerimonia tipico dell'emirato?
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Anyway.
Il 2022 è stato ancor di più l'anno del populismo. Come persone, come classi sociali e come nazioni, siamo stati ancora - statisticamente ed elettoralmente parlando - abbacinati da discorsi demagogici, pensieri magici, istanze grossolane ed iper-egoistiche.
D'altronde, come ben puoi immaginare anche tu - che sei il personaggio fantasy nato per dare una direzione, per quanto stagionale, ai desideri da centro commerciale - quando non c'è raziocinio o buonsenso ad aiutare le genti (in tempi di 'grossa crisi' guzzantiana) ci si butta sull'assurdo, sull'impossibile, sulle istanze intestinali, quelle grossier.
Un po' come già c'insegnavano (i pur politicamente antitetici) Gramsci e Croce, ovvero come ci raccontava la Serao (caro Klaus - in amicizia - hai letto Il ventre di Napoli, sì vero?): la magia premiante del gioco del lotto, ovverosia la speranza di un falsamente meritocratico riscatto per mano d i un misericordioso e giusto Destino (Dio, Babbonatale, Sorte, Fede, Provvidenza, fate Voi) quale oppio della miseria. Anche morale, non solo economica.
Oggi, più che nel lotto, intontiti dalla politica social, abbiamo deciso di riporre fiducia nello scostamento di bilancio statale, come se ci fosse una inesauribile fabbrica dei soldi; chiediamo una rigorosa e restringente regolamentazione dei porti, come se solo così si potesse mettere fine alle ondate migratorie; tifiamo per l'abolizione delle restrizioni anti-covid per debellare un morbo che non è ancora endemico. E abbiamo votato, sicuri di estrarre il terno vincente.
Ci potevamo ribellare agli evasori fiscali, alle tangenti, alla corruzione, al pizzo, all'usura. Potevamo scendere in piazza contro i tagli alla sanità, il lavoro precario, la violenza contro le donne, il caporalato, le morti sul lavoro (stagisti e studenti compresi), la mafia, gli extra-profitti delle aziende energetiche, un distorto mercato del lavoro. Invece abbiamo scelto di protestare contro i vaccini e la 'spietata' dittatura sanitaria, contro il MES, contro il POS ed il limite al contante, contro lo SPID e i rave parties. Abbiamo inneggiato al bonus fiscale per chi si sposava in chiesa e fatto la ola all'abolizione del reddito di cittadinanza per punire i fannulloni.
Babbonata', dillo agli Italiani tutti che qui, da noi, di lavoro proprio non ce n'è e quando si trova qualcosa, questo qualcosa è quasi sempre a nero, a chiamata, a voucher, a sfruttamento, sottopagato, sottodimensionato, precario, ricattato, mischiato alla NASPI, travestito da CIG fittizia (come è massicciamente accaduto durante il lockdown). Vale per gli operai, come per i ricercatori universitari, per gli âgée come per le giovani generazioni.
Ti vorrei chiedere, dunque, caro barbuto buonuomo, di dire la verità, ti prego, sull'economia. Almeno un anno, almeno per il prossimo: facci aprire gli occhi. Spiega a chiunque che le commissioni sulle transazioni elettroniche sono azzerata sotto i 5 euro e che per 20 euro si pagano solo 10 centesimi.
Però, mi voglio allargare. Ti chiedo un investimento per il futuro, non solo di elargire utili informazioni e nozioni economico-finanziarie, che con la nostra memoria di pesce rosso durano l'espace d'un matin.
Ti ricordi, Babbonatale, quello che scrisse Isaac Asimov agli inizi degli Anni '80? «Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"».
Ecco, quell'insinuazione oggi è il mainstream ('uno vale uno') ed è per questo che oso chiederti di dare maggiori e migliori strumenti cognitivi alle persone: falle leggere di più ("Il fascismo si cura leggendo", scrisse Miguel de Unamuno), aiutale a smascherare rapidamente bufale e fattoidi, cialtronerie e imbonimenti.
Rinforza il sistema scolastico ("La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari, sentenziò Gesualdo Bufalino), fai capire ai genitori che prima del tablet ai bambini vanno dati e letti libri, sennò verranno schiavizzati dal primo e schiferanno i secondi, alimentando, tra gli altri, anche il mito populista dell'uguaglianza nell'ignoranza, ahimè blandito e rinforzato dai social.
Ed infine, un mio desiderio personale: introduci massicciamente la fisica quantistica nei programmi scolastici. Come tanti, nonché per irreparabili mie ferite famigliari, ricado spesso nel terrore di non poter rivedere più i miei più profondi affetti. Pure Stephen Hawking (un serio laico, l'astrofisico teorico dei buchi neri) diceva che «L'universo è poca roba di per sé, se non fosse per le persone che ami». I legami sono tutto e la meccanica quantistica - con il multiverso, con Dirac (a proposito dei legami indissolubili), con l'entanglement, con la relatività del tempo e dello spazio, con l'incompletezza di Goedel - di sicuro ci darebbe più speranze che non un dio (uno qualunque), un Verbo, un mito o un rito.
Sostituiamo l'ora di religione con l'ora di Meccanica quantistica, insomma.
Come puoi leggere, quest'anno ribatto sulla buona istruzione e sull'investimento culturale, beni immateriali (ancorché fin troppo labili nelle popolazioni, le quali hanno memorie cortissime) che devono essere gratuiti e diffusi, come una eterna endemia buona.
Per il resto, proprio come scriveva Cesare Pavese, c'è una vita da vivere ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere.
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(Qui è Gallipoli)
P.S.: Bene, anche per quest'anno la letterina è andata ed il caffè è pure finito. Non cambia niente, lo so, ma cambiare le persone non sarà mai affar tuo, che sei un feticcio consumistico, né pietto mio (come direbbe il Direttore Staglianò). Ma almeno, anche quest'anno, te ne ho cantate quattro. Cià.
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notiziariofinanziario · 7 months
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McDonald’s apre un nuovo ristorante a Cardito
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McDonald’s cerca 60 persone a Cardito in provincia di Napoli. Sono aperte le selezioni online per individuare i candidati che parteciperanno alla tappa di Cardito del McDonald’s Job Tour che si terrà nella seconda metà di novembre. Il McDonald’s Job Tour è l’evento itinerante di selezione del personale organizzato per le nuove aperture e le assunzioni McDonald’s su tutto il territorio italiano. Voglia di mettersi in gioco, di lavorare in squadra e a contatto con i clienti: queste sono alcune delle principali caratteristiche che l’azienda ricerca nelle persone che lavorano nei suoi ristoranti. McDonald’s offre un’opportunità di lavoro concreta, grazie a contratti stabili (che rappresentano il 92% del totale) e possibilità di crescita professionale rapida, grazie a un programma di formazione strutturato. Entrare in McDonald’s significa lavorare in un contesto dalla forte identità di gruppo, giovane, inclusivo e meritocratico, capace di garantire a tutti i dipendenti le medesime opportunità. Entro il 23 novembre, i candidati interessati a lavorare per il nuovo McDonald’s di Cardito potranno partecipare alla prima fase di selezione sul sito McDonalds.it rispondendo a un questionario e inserendo il proprio cv. Ai candidati idonei verrà richiesta la compilazione di un test volto a individuare i loro punti di forza.  Coloro che supereranno il test riceveranno dall’azienda una convocazione con data e orario per partecipare alla tappa del McDonald’s Job Tour, dove avranno accesso ai colloqui individuali. L’evento sarà l’occasione per i candidati di raccogliere informazioni sull’azienda e sul lavoro in McDonald’s, direttamente da chi vi è coinvolto in prima linea: saranno infatti presenti presone che lavorano nei ristoranti della zona che racconteranno e condivideranno la propria esperienza. Per la nuova apertura di Cardito McDonald’s è alla ricerca di 60 posizioni che rientrano nel piano di crescita nazionale, che quest’anno prevede l’assunzione di 5.000 nuove persone in tutta Italia. Read the full article
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giancarlonicoli · 7 months
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2 nov 2023 09:21
“QUANDO RIVEDO CERTI VIDEO MI VERGOGNO, NON SONO IO, È IL MIO GEMELLO SCEMO” – EZIO CAPUANO, IL MISTER STRACULT DEL TARANTO (CHE URLA AI GIOCATORI “IO VI SQUARTO!”), APRE LE VALVOLE: “SONO AUTOREVOLE E AUTORITARIO. GLI ORECCHINI AL CAMPO NON CI DEVONO ESSERE, LA MUSICA NELLO SPOGLIATOIO NON DEVE ESISTERE” – ALLENA DA 30 ANNI MA NON HA MAI SUPERATO IL CONFINE DELLA SERIE C: “MI CHIAMANO PER MISSIONI IMPOSSIBILI. SONO UNA SPECIE DI PRONTO SOCCORSO, SUCCEDE UN INCIDENTE, CHIAMANO ME ”– I SOLDI: “HO GUADAGNATO TANTISSIMO. LI HO BRUCIATI TUTTI, PENSO A...” – VIDEO -
Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Allena da più di 30 anni, non ha mai superato il confine della C. Eppure Ezio Capuano, tecnico del Taranto, è diventato di culto sui social per le esternazioni senza filtri.
«Lo so, ma quando rivedo certi video mi vergogno, perché quello non sono io: è il mio gemello scemo».
La tradisce la tensione?
«Purtroppo vivo il calcio pensando a chi non ha soldi per la pizza perché li spende per la partita».
A volte si commuove.
«Quando la vivi così, piangi pure, perché il calcio non è altro che l’essenza di emozioni. È l’attesa della gioia, come il Sabato del villaggio di Leopardi: quando la gioia si concretizza, poi non esiste più».
Con i calciatori com’è?
«Un allenatore deve essere come un padre e far crescere i giocatori: i miei figli li baciavo mentre dormivano, ma di giorno gli davo torto».
Le minacce di allenamenti all’alba sono rimaste tali?
«Sì. Sono autorevole e autoritario, ma niente follie».
In spogliatoio la democrazia non funziona?
«L’allenatore è un totem: devi essere seguito e per riuscirci devi essere meritocratico, onesto nelle scelte. Ma non tutti sono diligenti».
Cosa la fa arrabbiare?
«Gli orecchini al campo non ci devono essere, la musica nello spogliatoio non deve esistere. Un calciatore mi fa arrabbiare quando si allena male, quando non dà il meglio di se stesso e toglie la gamba in un contrasto».
Un giocatore diffuse l’audio in cui lei urlava «vi squarto» che le valse il Tapiro d’oro. Come l’ha vissuta?
«Quello che accade in uno spogliatoio non può essere riportato. Per me fu un fatto grave, fui costretto a mettere fuori il giocatore».
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Zeman dice che lei non ha mai avuto grandi squadre, ma si fa sempre seguire dai giocatori. È così?
«Un allenatore deve valorizzare al meglio il materiale che ha. In uno spogliatoio devi portare dalla tua parte trenta persone, che non ti devono temere, ma rispettare e ritenere bravo. E lo devi dimostrare ogni giorno, con coerenza. Se sbagli una volta non ti seguono più».
[…]
Spesso l’hanno chiamata per le missioni impossibili.
«Per questo mi sono paragonato a Santa Rita da Cascia, protettrice dei casi disperati. Ma anche a Robin Hood. Sono una specie di pronto soccorso: succede un incidente, chiamano me. Ho fatto imprese e vissuto degli esoneri».
Anche per immoralità?
«In un Puteolana-Tricase di 21 anni fa mi fu chiesto di favorire il Tricase, vincemmo la partita e fui cacciato. La mia storia è una storia di grande professionalità e sensibilità: vivo per far felice la gente».
Qualche suo collega potrebbe risentirsi?
«Non lo so, io conosco la mia storia: non ho mai barattato una panchina importante per una categoria superiore».
Rifiutò l’Empoli in B?
«Sono un uomo d’onore e avevo un triennale col Modena. Poi sono stato l’unico tesserato che non ha preso un euro nel fallimento».
Ma non è che ha paura di allenare più in alto?
«Sono un uomo di grande coraggio: convivo con la paura, ma non mi faccio attanagliare. Purtroppo è mancato ad altri il coraggio di darmi questa possibilità. Perché poi avere a che fare con Capuano non è facile. Capuano non lo puoi gestire».
Ma chi è Ezio Capuano?
«Nell’intrinseco bisognerebbe conoscerlo. Nasco da una famiglia di cultura, anche a livello ecclesiastico, perché il fratello di mia madre è stato generale dei Domenicani.
Mio padre era professore universitario. Mio fratello è uno dei diabetologi più importanti, dirige l’azienda farmaceutica Lilly. Un altro fratello è stato manager della Menarini».
[…]  
I complimenti via social di Allegri per la salvezza del Taranto come nascono?
«Conosco un po’ tutti e con lui c’è un grande rapporto, nato quando ancora giocava».
Anche lui viene accusato di non dare spettacolo.
«L’essenza del calcio è risultato, il resto è aria fritta. Gioca bene la squadra che ha equilibrio. E un allenatore deve un essere bravo pittore: con i colori a disposizione deve fare un buon quadro. Ma nel calcio tutti possono parlare».
È vero che con Mourinho lei si definì «Mini One»?
«No, me l’hanno appioppato altri quel soprannome».
[…]
 «Mio padre non voleva che facessi questo mestiere, ma veniva a vedere le partite di nascosto. Era orgoglioso, non dava mai un cenno, anche se era illimitatamente felice».
Se non avesse allenato?
«Mi sarebbe piaciuto fare il giudice, perché avrei agito secondo principi sani, senza mai farmi influenzare».
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Che rapporto ha coi soldi?
«Li ho bruciati, penso a far vivere bene la famiglia. Ho guadagnato tantissimo, senza dare mai valore al denaro».
Ma il gatto nero nella gara decisiva per il Taranto dello scorso campionato?
«Non so chi l’ha buttato, ma in quella porta abbiamo preso tre pali. La vittoria è stata portare cinquemila tifosi. Al mio arrivo erano trecento».
È il suo marchio.
«Friggo il pesce con l’acqua: mi interessa far crescere i giocatori, costruire».
Perché cita spesso il manicomio di Montelupo?
«Era vicino a Empoli e ci lavorava il suocero di Montella, che accompagnavo a Montelupo. Quando vedevo cose assurde, gli dicevo “sei da manicomio di Montelupo”. Ma uso spesso anche Alcatraz. Perché nel calcio si vede di tutto».
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gcorvetti · 10 months
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Tristezza si.
La scorsa settimana la piccoletta bergamasca mi scrive che è in città e di incontrarci per pranzo e parlare di sto nuovo lavoro che ho e altre cose. Poi restiamo bloccati anche piacevolmente al caffè da una pioggia intensa e martellante il che esaurito già l'argomento del lavoro a pranzo, iniziamo a parlare di altro e finiamo nel consigliarci film, mi consiglia Triangle of sadness dicendomi che è bellissimo e mi manda il trailer via whatsapp una volta arrivati a casa, lo guardo e penso wow sembra figo, lotta di classe. Ieri l'abbiamo visionato con la mia metà che a quanto pare me l'aveva chiesto tempo fa, una cagata pazzesca come direbbe il caro ragionier Ugo F. Lotta di classe? Ma dove, l'unico momento dove c'è della lotta di classe e quando arrivano nell'isola ed è anche fatto male, il mozzo che diceva di lavorare nel comparto macchine? Perché si unisce o viene inserito tra i ricchi, che cazzo c'azzecca? E poi sempre sta cosa dei ricchi, fare vedere la ricchezza di certe persone che è vomitevole, i comportamenti sempre irriverenti verso chi lavora, sembra un film scritto da Briatore. L'unica parte divertente è quando Woody e il russo ubriachi marci si barricano e all'interfono iniziano a sparare cazzate, la nave affonda :D hhahahhah. Siamo lontani dai film di lotta di classe di Lina Wertmuller quando la lotta di classe c'era veramente, adesso i poveracci vogliono diventare come i ricchi, li vedono come idoli solo perché hanno i soldi e magari nessuna capacità particolare, guarda gli inflencer, cosa sanno fare in realtà, niente, si ok ci sono quelli che qualcosa la fanno ma non in maniera superlativa che su 8 miliardi di persone non c'è una che la fa meglio? Dai. Due ore e mezza di film superficiale, privo di intensità, di colpi di scena, di momenti d'attrito tra ricchi e poveri, non il gruppetto canoro :D. Va bè andiamo oltre, ma penso che il cinema abbia soltanto perso la sua verve come in passato perché forse le persone oramai sono così, superficiali e non capirebbero un film magari profondo.
Poi leggo un paio di articoli che parlano delle scuole parificate che il governo dei risultati, l'ha detto ieri la chuwawa dal bidello americano e ribadito in un'intervista su un canale americano di propaganda, che tali scuole saranno sovvenzionate dal governo. A parte che ci sono sempre state, conosco tizi che di scuola non ne volevano sapere e nonostante tutto hanno un diploma comprato dai genitori, però la destra è questo privatizzazione, ovvero scaricano il barile delle loro responsabilità ai privati che si lisciano le mani facendo la metà della metà della metà tanto i soldi li prendono lo stesso e il risultato poi si vede, ma si sa che certi politici non vogliono un popolo istruito per evitare che si ribella, ma in Italia chi si è ribellato mai allo stato? Si nel 68 gli scioperi e le proteste infuocavano le strade delle grandi città, ma in linea di massima se hai un piatto di pasta e un lavoretto tiri a campare, senza grandi aspettative e senza pensare di poter salire di livello con la meritocrazia, perché l'Italia non è un paese meritocratico ma puramente paraculistico agevolato come nell'impero romano dal favore dell'amico, del parente o del conoscente, Cetto Laqualunque docet, tu mi voti io ti do un lavoro, non mi voti 'ndo culu a ttia e tutta a famigghia. All'estero le cose non sono diverse anche se in percentuale minore, in UK puoi fare carriera per esempio per anzianità anche se non quando sei vecchio, un mio amico ha iniziato a lavorare per Ramsey e dopo un anno e mezzo è diventato manager del suo ristorante, poi ne ha aperto uno suo ma con scarso risultato, questo perché è bravo a fare il suo lavoro e nel sistema britannico ti premiano dandoti più responsabilità e più soldi, giustamente. Qua a me è capitato di lavorare più di due anni in due posti diversi, ma non hanno neanche pensato di farmi floor manager per esempio nonostante ne sapessi più del manager e più del proprietario, posti che vai meritocrazia che trovi, beh c'è da dire che qua non gli piacciono gli stranieri e che mai nessuno si sognerebbe di avere un manager che non parla benissimo la loro lingua afona e difficilissima, nonostante la bravura. Il mondo dell'arte più o meno è lo stesso, sempre qua in Estonia almeno nella città dove vivo io, Tartu, per suonare ti devi affidare alle conoscenze se le hai, se fai qualcosa di unico, cioè che non fa nessuno, non è neanche calcolato non ha il suo peso sei comunque uno che viene da fuori, non so se hanno nella testa la frase "ci ruba il lavoro", di sicuro avendo una cognizione della musica bassa e poco acculturata vedono che quando c'è qualcuno con più preparazione e che suona meglio cercano di buttarlo giù in tutti i modi e il primo è quello di non farti suonare, se vuoi suonare devi fare quello che dicono loro, ma io a suonare Al bano e Romina o Toto Cutugno non per sputare sopra a sti qua, rispetto tutti, ma non sono proprio il tipo; poi questo discorso non vale solo per me e non è incentrato al mio operato musicale, ma anche altri stranieri mi hanno detto sta cosa "Si ho fatto 3 concerti l'anno scorso, ma non sono riuscito a farne di più perché nessuno mi caga" detto da un tizio americano. Concludo e vado a tagliar l'erba sperando che non piova. Qua non esiste tanto la lotta di classe, cioè non ci sono i Briatore milionari, ci sono quelli che guadagnano di più e quelli meno a seconda del lavoro che si fa, gli insegnanti universitari prendono di più di un cameriere e così via, ma quando il prof si siede al tavolo tratta il cameriere come se fosse un poveraccio che lo deve servire e riverire, per fare un esempio ho servito Giorgio Armani in persona a Venezia e non ho avuto per niente questa sensazione di inferiorità, anzi, è stato gentilissimo.
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tarditardi · 1 year
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"NON PIANGERE”: nuovo singolo per Bracco di Graci
Dal 26 maggio 2023 è disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "NON PIANGERE", il nuovo singolo di Bracco di Graci.
"Non piangere" è un brano che elogia a tutte quelle persone che non sono in vendita e che si danno da fare per raggiungere i loro obiettivi in modo meritocratico, che rifiutano qualunque tipo di presunto successo se questo dovesse comportare il dover vendere l'anima al diavolo.
Il brano è stato prodotto e arrangiato da Giordano Mazzi.
Commenta l'artista a proposito del nuovo brano: "Se tutto brucia in questa vita ti sarà offerta prima o poi la tua contropartita o in questa vita o nell'altra"
Il videoclip di "Non piangere" è un lyric video che alterna le frasi salienti del testo andando a tempo con le animazioni create da Penelope Petrucciani, graphic design e animazione, con la supervisione del regista Daniele Balboni. La produzione del video è stata curata da Route 9 Production.
Guarda qui il videoclip su YouTube: https://youtu.be/1-C_S0I1xzs 
Biografia
Il cantautore Domenico Di Graci, in arte Bracco di Graci di origine siciliana ma bolognese d'adozione, scopre proprio nel capoluogo emiliano la passione per la musica. 
Da ragazzo si guadagnava da vivere facendo il carpentiere in ferro, al contempo prende qualche lezione di pianoforte e sull'onda dell'entusiasmo trova l'ispirazione per comporre le sue prime canzoni; debutta con il suo primo 45 giri, inciso usando il suo vero nome proprio a Bologna, a seguito con l'incontro con Lucio Dalla (di cui, in un primo tempo ne è l'autista) ha l'opportunità di firmare il suo primo contratto discografico presso l'etichetta del cantautore bolognese.
Nel 1991 vince il Festival di Castrocaro con il brano "Vivo muoio e vivo".
Nel 1992 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione giovani con il brano "Datemi per favore".
Nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo di nuovo nella sezione giovani con il brano "Guardia o ladro", classificandosi al 4 posto e sempre nello stesso anno, vince il Cantagiro nella sezione giovani ed il Premio Rino Gaetano.
Nel 1994 partecipa al Festivalbar con il brano "Uomo", pubblicato anche come singolo.
Dopo un periodo di fugace successo dal 1998 torna al lavoro di operaio in fabbrica, continuando però la sua attività di autore, che lo porta a scrivere anche per artisti di grosso calibro come Gianni Morandi. 
Oggi, fuori tempo massimo, punzecchiato dagli amici che gli hanno sempre fatto pesare il suo abbandono alla musica decide di lasciare qualche traccia di sé, scrive ed incide un nuovo Album che contiene 11 inediti.
"Non piangere" è il nuovo singolo di Bracco Di Graci disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 26 maggio 2023.
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impsolari · 1 year
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OFFERTA di LAVORO: IMPIEGATO UFFICIO TECNICO Energie Rinnovabili (con esperienza) - Richiedente: IMPIANTI SOLARI Ing.Patrizi&Patrizi s.r.l. Azienda storica, in costante crescita ed espansione, con due sedi in Italia e rappresentanze in Svizzera. Operante dal 2007 nella progettazione, realizzazione chiavi in mano, collaudo ed ottenimento incentivi, di impianti energetici da fonti rinnovabili, con uno storico di oltre 2.000 impianti già realizzati. - Ricerca IMPIEGATO/A UFFICIO TECNICO ENERGIE RINNOVABILI, con comprovata esperienza in analogo ruolo, di almeno 2 anni, da inserire nell'ufficio TECNICO della sede di Ravenna. - MANSIONE LAVORATIVA: IMPIEGATO TECNICO per Dimensionamento e Progettazione Impianti Fotovoltaici con Accumulatori di Energia, Sistemi di Ricarica Veicoli Elettrici e Pompe di Calore. Gestione ed Espletamento Pratiche E-Distribuzione, Terna, GSE, ENEA. Elaborazione Attestati di Prestazione Energetica ed Elaborazione di Relazione Ex L.10. - LUOGO DI LAVORO: via Murri,15 - Ravenna. REQUISITI RICHIESTI: - Buona/ottima Conoscenza di Autocad 2D. - Richiesta comprovata esperienza, di almeno 2 anni, all'interno dell'ufficio tecnico nel settore energie rinnovabili ed efficienza energetica. - Formazione: Perito Industriale indirizzo Energia/Elettrotecnica/Meccanica - Ingegnere indirizzo Meccanica/Energia/Elettrica/Elettronica - Geometra. - Automunito - Buona conoscenza di software per il calcolo e l'elaborazione di APE (Attestati di Prestazione Energetica degli edifici) SI OFFRE: - Formazione continua e Ampia possibilità di Carriera in contesto organizzativo MERITOCRATICO e di successo. - PREMI PRODUZIONE a riconoscimento del MERITO PROFESSIONALE con avanzamenti di carriera, di livello e di retribuzione. - Inquadramento a norma di legge, come dipendente. Oppure come collaboratore a partita iva con compenso mensile tra 2.400 e 3.000 €/mese più eventuali premi, incentivi e benefit ai massimi livelli. - Orario: Tempo pieno dal lunedì al venerdì con orario 8.00 - 13.00 / 14:30 - 17:30 PER CANDIDARSI: se in linea con i requisiti richiesti Inviare il curriculum vitae con eventuale lettera di presentazione a [email protected] https://www.instagram.com/p/CmyhUsis8z7/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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delinquenzanews · 2 years
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RC Pasian di Prato: l'U19 accede al girone meritocratico
RC Pasian di Prato: l’U19 accede al girone meritocratico
Quando un progetto di collaborazione fa bene al movimento e valorizza i giovani sul territorio: ecco quanto successo con l’U19 del RC Pasian di Prato; la società friulana, infatti, fa da tutor ad altre società regionali così da riuscire a far giocare assieme tanti ragazzi in una categoria, dati alla mano, falcidiata da abbandoni e ritiri a livello nazionale come l’U19. Con il tutoraggio si…
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forzaitaliatoscana · 2 years
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