Tumgik
#mi sa che è proprio l'ultima
odioilvento · 3 months
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Piacere, sembro bergamasca e ho la faccia da stronza.
Torno dal lavoro stasera, parcheggio e un vicino della scala successiva alla mia è fuori con il cane. Mi dice una cosa della macchina e poi mi chiede del mio lavoro. Si ricordava che facevo la geometra, ma gli spiego che lavoravo in un altro tipo di ufficio fino a quattro anni fa, ma adesso sono in ospedale (l'ultima volta che avevamo parlato facevo ancora l'impiegata).
Mi racconta del suo lavoro, facciamo due battute e poi mi dice: ma tu sei di qui? Proprio di qui qui, non di un paese qua intorno? Gli spiego che sono di qui qui, mia mamma abitava in centro e mio papà è sardo ma sa il nostro dialetto meglio di me, e io sono nata e sempre stata qui. Capisco cosa vuole dirmi e lo anticipo: perché pensavi fossi bergamasca o bresciana o cremasca, vero? E lui: sì, bergamasca.
Lo so, non ho l'accento di qui, per fortuna, spesso mi hanno detto che sembro bergamasca e questo mi piace perché amo Bergamo e i bergamaschi, per me è un complimento.
Parliamo ancora un minuto, mi chiede una cosa di mio figlio e poi mi dice: posso dirti un'altra cosa? A parlarti sei diversa da come sembri. E io lo anticipo ancora: perché ho la faccia da stronza? E lui: sì, sembri più cupa, mentre a parlarti sei diversa, sei simpatica, attiva.
E so anche questo, perché me lo hanno già detto. Inizialmente sembro seria, un po' antipatica, ma se parli con me ti accorgi che sono diversa. Gli rispondo che io mi faccio i fatti miei, buongiorno, buonasera, non so neanche tutti i cognomi di chi abita nel mio palazzo. Ma se mi chiedi una cosa, parlo e rido volentieri. Tanti anni fa mi dava un po' fastidio quando mi dicevano che ho la faccia da antipatica, adesso no, meglio, perché credo molto che per sapere chi è una persona devi andare oltre il primo impatto e se mi dicono così è perché non si sono soffermati al fuori.
Comunque sono entrata a casa ridendo e mi sono presentata a mio marito: piacere, bergamasca con la faccia da stronza (e orgogliosa di sembrare entrambi).
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donaruz · 9 months
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Ti ho pensato proprio ieri, quando ho scritto il mio post sull'Acca Laurentia e il possibile collegamento con la nostra Sacra Accabadora.
Ho pensato a quanti inorridiscono a sentirne parlare, come se fosse un'assassina legalizzata da una comunità di incivili, come spesso, ancora ci definiscono.
Pensavo a quanta Bellezza nelle tue parole, per raccontarla, e a quanto le parole hanno potere.
Parole che non si vogliono sentire.
Perché certe verità sono scomode, e la donna deve restare sempre un passo indietro.
Hai deciso di andare via e ritornare alle stelle, da cui sei arrivata, proprio nella notte di San Lorenzo.
Forse la tua 'Accabadora interiore, ti stava chiamando.
Perché ogni vera Donna Sarda, lo è.
Colei che capisce i Misteri della Vita e della Morte, perché è "bogadora" e "accabadora".
"Come sopra, sotto"
L'equilibrio è stato ristabilito
A me, mancherai. Tanto.
Grazie per tutta l'abbondanza e la dignità.
Buon ritorno, Michela💖🌟
"Parlare è un potere e dare potere alle donne è sempre stata una cosa problematica nei monoteismi. «L’unico femminismo che ci piace è quello silenzioso della Madonna, – scriveva nell’editoriale prenatalizio del 2020 il giornalista di un quotidiano sovranista improvvisatosi teologo, per poi proseguire – è una madre giovane, semplice, dolce, il cui pianto non diventa mai piagnisteo e che ci insegna l’importanza della riflessione interiore». Il silenzio è una virtú, ma solo se sono le donne a praticarlo. Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori, anzi sono cosí sollecitati a condividerle che è lecito sospettare che prima di parlare parecchi di loro non abbiano riflettuto a sufficienza. Invece al sesso femminile è consigliato di fermarsi alla fase del pensiero afono, proprio come la Maria di Nazareth che, secondo una certa ermeneutica strumentale tradizionalista, ci venne raccontata come creatura talmente annichilita dalle conseguenze dell’unica volta che ha aperto bocca da non voler aggiungere piú una parola per tutta la vita, dalla mangiatoia di Betlemme alla croce del Golgota".
Tratto da "Stai zitta" di Michela Murgia
Sei nata tu forse da sola, Maria? Sei uscita con le tue forze dal ventre di tua madre? O non sei nata con l'aiuto di qualcuno, come tutti i vivi?
- Io ho sempre... - Maria accennò a replicare, ma Bonaria la fermò con un gesto imperioso della mano.
- Zitta, non sai cosa dici. Ti sei tagliata da sola il cordone? Non ti hanno forse lavata e allattata? Non sei nata e cresciuta due volte per grazia di altri, o sei così brava che hai fatto tutto da sola?
Richiamata alla sua dipendenza con quello che le parve un colpo basso assestato con cattiveria, Maria rinunciò a replicare, mentre la voce di Bonaria si abbassava fino a diventare una litania priva di qualunque enfasi.
- Altri hanno deciso per te allora, e altri decideranno quando servirà di farlo. Non c'è nessun vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada, Maria, e tu dovresti saperlo più di tutti.
L'anziana sarta parlava con la sincerità con cui si fanno le confidenze agli sconosciuti sul treno, sapendo che non si dovrà sopportare mai più il peso dei loro occhi.
- Non mi si è mai aperto il ventre, - proseguì, - e Dio sa se lo avrei voluto, ma ho imparato da sola che ai figli bisogna dare lo schiaffo e la carezza, e il seno, e il vino della festa, e tutto quello che serve, quando gli serve. Anche io avevo la mia parte da fare, e l'ho fatta.
- E quale parte era?
- L'ultima. Io sono stata l'ultima madre che alcuni hanno visto.
Tratto da "Accabadora" di Michela Murgia
Maldalchimia.blogspot.com
Tiziana Fenu ©®
Figlie della Madre
*Un grande libro che non si dimentica *
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catsloverword · 5 months
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-Ciao, è da tanto che non ci vediamo, ma quanti anni saranno passati?
- Ciao, credo un bel po'... Tre anni almeno.
- Già, ricordo che l'ultima volta stavi con lui e progettavate una vita insieme.
- Sì...
- E come è andata a finire tra di voi? Siete andati finalmente a vivere insieme?
-beh...
- Che significa questo beh?
- Beh, vedi...io e lui eravamo proprio belli insieme, ci amavamo ed eravamo felici, e tanto anche.
Insieme eravamo tutti matti, ma...
- Ma cosa?
- Ma prima o poi le cose belle finiscono così come sono cominciate.
- E tra voi è finita?
- E tra noi... tra noi è finita sì!
Uno dei due ha mollato, non è stato forte abbastanza da credere a quel "noi".
- Eppure avrei giurato che un amore come il vostro sarebbe durato in eterno!
- Già, lo pensavo anch'io, ma a crederlo ero solo io...
Non sognava più lo stesso sogno mio e a lottare per tenerlo forte ero solo io.
- Assurdo! Ma come ha potuto lasciarti andare via così?
- Eppure lo ha fatto.
Senza nessuna esitazione, senza neanche lottare decidendo alle parole il silenzio.
Non ha capito che io volevo solo essere tenuta forte.
- Hai saputo più nulla di lui?
-Certo che ho saputo qualcosa..
So che da qualche tempo ha una donna fissa.
Mi hanno detto però una cosa strana...
- Cosa?
-Che non l'hanno mai visto baciare e abbracciare lei per la strada come faceva con me...mah!
So anche che passeggia da solo e siede nella nostra panchina, e sta lì per ore come se aspettasse qualcuno, poi prende e se ne va per la strada che eravamo soliti percorrere noi, ma chi lo ha visto, dice e giura che ogni volta è come se cercasse qualcuno tra i passanti.
-Chissà, forse aspetta e cerca te! magari, spera ancora di vederti in quella via, e tra la gente, spera ancora di ritrovare te.
-Già...spera, ma senza mai trovarmi.
-E chi può dirlo? forse un giorno vi rincontrerete.
-Se lui vuole, sa dove trovarmi:
Lì dove mi ha lasciata.
Ivy Ferrara 🌸
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belladecasa · 1 year
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L'ultima volta che ho sentito il dottore m'ha chiesto se io abbia mai provato a prendermi meno sul serio, domanda che mi ha spiazzata perché io avevo una sola certezza: di essere comica, burlesca, autoironica. Questo magari può essere vero con gli altri, ma con se stessa, con le sue opinioni, la sua visione della vita, riesce a giocare, a fare ironia? A me sembra sempre così seria.
Allora ho capito che si riferiva a quella parte di me che io ho sempre chiamato il mio animo russo, da quando adolescente lessi Le memorie dal sottosuolo e capii che quello che c'era là dentro era molto di più di un'estetica che apprezzavo, ero io: una percezione della vita assoluta, primordiale, una morale manichea, ortodossa. Lo psicologo mi ha parlato della pretese dei Santi, cioè la perfezione. Il mondo scandito tra assoluzione e colpa. La mia individualità è oscillante, indefinibile: sono laconica, ma anche logorroica, tendo al mutismo e al monologo enfatico, all'annullamento ma anche all'egocentrismo, alla sofisticatezza, ma pure alla volgarità.
Io sono troppo consapevole, scriveva. Ed è proprio questo: un difetto della coscienza. La mia coscienza della vita è analitica, chirurgica, come quella di un medico che del corpo conosce l'anatomia precisa, il nome di ogni singola fibra, nervo. Sa che il corpo è carne debole e morente ma si dimentica che è anche magia, possibilità di godere, percepire un profumo, una musica.
Negli ultimi mesi in terapia ho parlato molto della maternità. Ha ragione, i figli si fanno per se stessi, fare figli è un gesto egoistico. Si fanno per vedere qualcuno crescere, perché che ne sa che un giorno non faranno lo stesso, che ne sa che un giorno le cose non miglioreranno.
Di solito quando mi autodisprezzo così tanto lo psicologo mi parla di deliri di onnipotenza: ho delle pretese disumane verso di me, cose che non pretenderei da un altro essere umano, cose che non si possono pretendere da un essere umano. Accetti che l'essere umano alla fine è anche poco di buono, non è lei, è la natura umana.
Ma come si accetta? Come mi accetto? Non lo so, io so solo disprezzare, decomporre così tanto la vita che non ne rimane niente, non rimane che strisciare verso le viscere della terra, il sottosuolo, che sono comunque io, io, io. Che ego smisurato ci vuole a sentirsi l'essere peggiore di questo mondo? Visto, ora sto facendo ironia con me stessa. Il punto è che con l'odiarmi ci possono pure convivere, ma se non imparo come accettarmi, se non imparo l'incoscienza, la magia, non mi amerà più nessuno. Se il seme non muore rimane solo
Di leggere romanzi russi ho smesso da sei anni, ma di essere russa non ho smesso mai
#s
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girulicchio · 8 months
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L'ultima spesa
Forse non tutti sanno che Gesù aveva, in effetti, problemi di insicurezza e autostima bassa. Aveva pochi amici perché la storia del messia, piombatagli tra capo e collo già da bimbo, lo ha emarginato più di un po'. Chiunque abbia visto Dogma questo lo sa già. Quello che non sanno è che, all'atto dell'ultima cena, Gesù ha separato amici, discepoli e famiglia, organizzando, nella realtà dei fatti, tre ultime cene. Solo che, nella sua bontà infinita, non sapeva chi invitare e chi escludere. Avete presente quando torni da un viaggio e non sai a chi prendere o meno un souvenir? Ecco, più o meno lo stesso per Gesù.
Gli amichetti delle medie avevano già rifiutato tutti i suoi inviti precedenti, a causa delle malelingue palestinesi. Gli altri falegnami, figli e compagni di suo padre (quello terreno, insomma), avevano paura di ripercussioni in caso di schieramento con l'unto redentore: si vociferava di minacce da un bel po', dopo la storia dei primogeniti. E anche per questo, Gesù aveva molti scrupoli nel fare gli inviti. Poi, non sapeva come sistemare la gente ai tavoli: i farisei, invitati per bontà nonostante l'idiosincrasia reciproca, non potevano sedere accanto ai peccatori, altrimenti avrebbero battibeccato per tutta la serata, rovinando l'atmosfera triste e solenne. Ma cosa avrebbe dovuto fare, il figlio di Dio? Non invitare gli uni o gli altri? E che figura ci avrebbe fatto?
Poi, riguardo i familiari, i parenti di Giuseppe e di Maria non si potevano proprio sopportare. Mai a pensare di tenerli allo stesso tavolo: accadeva più spesso di quanto si possa immaginare che qualcuno lanciasse una pietra - non figuratamente, attenzione - e da lì si scatenasse una rissa, da raccontare ogni domenica come una giusta battaglia, che ognuna delle due parti sosteneva di aver vinto. Nessuno aveva mai accettato davvero questa storia del figlio della Vergine e ognuno aveva la propria opinione screditante nei confronti di Gesù e di uno dei due genitori. E sui dodici-tredici apostoli, non mi dilungo: la storia è ben nota, ci hanno già fatto dei quadri, anche. Tuttavia, quello che nessuno dice, è che si seppe in fretta che Gesù non sapeva dire di no. E allora, ecco che tutti ad imbucarsi alle ultime cene di Gesù: chi si professava un lontano parente, chi un presunto amico delle elementari, chi un nuovo adepto. Insomma, tutti volevano mangiare e bere a sbafo e a scrocco. Gesù si ritrovò praticamente dissanguato - certo, non è elegante dirlo così, ma tant'è... - e ogni giorno, fino al giorno prima delle cene, andava a ratificare i nuovi invitati alle sale e ad allungare la lista della spesa. Adesso potete capire perché ha accettato di buon grado la crocifissione: diciamocelo, è stata anche una bella liberazione. (Nessun Gesù è stato maltrattato durante la stesura di questa storia. Prima, ahimè, lo è stato eccome. Bastoni e pietre possono ferire, le parole anche, ma una volta che si è morti né questi, né quelli hanno alcun effetto)
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Simone non sa cosa pensare, quando Mina gli fa cenno di alzare le mani e gli accomoda in grembo. Gli hanno sempre detto che non ci deve azzardare a toccare il dæmon di un'altra persona senza l'esplicito consenso di entrambe le parti.
"Rilassati, Simò. Va tutto bene. Ci fidiamo di te." Mormora, alzando il muso per sfiorare il proprio naso contro il suo.
Quella volpacchiotta spelacchiata è sempre stata molto diffidente nei suoi confronti - diffidenza ricambiata da Zoe, che non fa che ricordargli cos'è successo l'ultima volta che non l'è stata a sentire e ha voluto fare di testa sua, con Manuel - e non la può certo biasimare.
È la prima volta che gli capita di vedere un dæmon così malconcio, non credeva neanche fosse possibile. Era convinto fossero solo trovate da film sui gangster e i mafiosi.
"Ti stai ancora chiedendo com'è che mi sono ridotta così, eh?" Gli chiede dopo qualche minuto di silenzio, come se avesse letto nei suoi pensieri. "Be', ormai penso che tu sia guadagnato la verità. Sai, finché è un genitore ad alzare le mani sui propri figli, o il loro dæmon ad imporsi con la forza su quello di un bambino indifeso... La società lo trova un comportamento disdicevole, certo, ma alla fine tutto si conclude con un 'ognuno impartisce l'educazione come meglio crede'. Per essere sicura che quell'omm' 'e mmerda sparisse dalla nostra vita, doveva essere qualcosa di veramente grave... E ferire la parte più fragile, più intima, di una persona... Non c'è giudice che avrebbe potuto chiudere un occhio su un aggressione del genere, perciò ho perso volentieri il mio."
"... ti sei fatta sfigurare di proposito, per proteggere Mimmo?" Chiede, con gli occhi lucidi e la voce spezzata. Non può credere che abbia dovuto conoscere così tanta violenza dalla più tenera età, e ora più che mai capisce il contrasto tra il cinismo e la freddezza di Mina e la solarità e l'ottimismo di Mimmo. Lei è il suo scudo, la sua difesa. Lo è sempre stata.
"Non l'avresti fatto anche tu?" Lo interroga lei, mettendosi più comoda sulle sue gambe, prima di addormentarsi.
La domanda lo tormenta per il resto della notte.
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viaggiatricepigra · 1 year
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Voltando l'ultima pagina, e rendendomi conto che non c'era più altra storia, sono dovuta tornare indietro e rileggere le ultime righe. Davvero finisce così? Magari sono io, ma la sensazione che mi sia imbattuta ancora in un finale ad interpretazione del lettore non mi abbandona. E non sono proprio una grande fan di storie del genere. Facciamo un passo indietro. Sicuramente l'autrice sa scrivere. I Terrestri è un romanzo che ti trasporta lungo la storia folle, confusa e assurda (ma realistica) che narra. Si, ci sono parecchi Trigger Warning che fanno capolino qua e là nel testo, ma parlarne sarebbe un enorme spoiler quindi non voglio svelare nulla (comunque dalla trama se ne intuiscono parecchie). So che tantissime persone ne sono uscite sconvolte. Personalmente, a parte una scena, non mi hanno toccato minimamente. Anche il famoso ultimo capitolo è stato un "tutto qui?". (Questo per darvi un idea di come funziono e quindi come prendere la mia opinione) La storia saltella avanti e indietro nel tempo, parlandoci di Natsuki prendendo un frammento della sua infanzia per poi portarci vent'anni dopo, altalenando queste linee temporali per farci capire cosa successe e cosa sta succedendo nella sua vita. Natsuki è una ragazzina intelligente, ma con una famiglia oscena. La madre non perde occasione per distruggerla in favore della sorella, quest'ultima un concentrato di insicurezze ma soprattutto pestare un cactus a piede nudo è meglio che imbattersi in lei (e la madre), e il padre praticamente inutile, fa presenza fisica e stop. Questo giusto un accenno, conoscendoli questa breve presentazione li rende simpatici. Ogni anno vanno a trovare i nonni ad Akishina, insieme a tutto il resto della famiglia, e lì in particolare c'è Yu un cugino con cui ha legato moltissimo, perché entrambi hanno dei segreti che hanno condiviso fra loro, rendendoli più uniti che mai. Lei infatti gli racconta che si è imbattuta in Piyut, un alieno (ora sotto forma di peluche) del pianeta Poapipinpobopia (se non sapete come si pronuncia, benvenuti nel club!), che le ha dato la missione di salvare la terra. Continua ⬇️ https://instagr.am/p/Cr28m78I_4D/
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gcorvetti · 9 months
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Domenica.
Ieri l'head chef mi dice "Ma domani vieni, vero?", "Eh no, ho da fare", "Cosa devi fare?", "Devo andare alla fattoria che ci sono dei lavori da fare", "Ahhhh, ma domani c'è l'ultima giornata del festival del cinema e del festival del vino", "Ma due settimane fa sono venuto che c'era il rally e domani devo andare per forza", muta. Merike, l'ex lavapiatti di un posto dove lavoravo che ora fa le pizze, per modo di dire, in questo posto dove lavoro per ora, a voce alta dice "Beh, le persone hanno una vita, una famiglia e altro da fare", poi quando va via mi dice "Tubli pois" che sarebbe bravo ragazzo, ora non so se l'ha detto perché ho avuto il coraggio di dire di no oppure perché nonostante i continui attacchi di quella troglodita della sua collega ho saputo mantenere la calma anche in alto mare, cioè quando c'era un sacco di lavoro, senza farmi prendere dal panico come l'head chef, che poi dico io sono vent'anni che lavori là dentro e vai in merda con 3 comande? Non sanno minimamente cosa vuol dire lavorare in cucina, assemblano ingredienti ad cazzum e a modo loro fanno dei piatti "belli", si dice così la chef capa, "mettilo bene che deve essere bello", la decorazione, anche perché il piatto fa schifo di per se :D hahhhaha. Venerdì ho anche declinato il passaggio a fare le pizze, non perché non sia capace con quel sistema anche un bambino saprebbe farle, neanche per il motivo che le ho detto, cioè che non è proprio il mio ramo e poi ci sono troppe pizze da ricordare (22 per l'esattezza), la verità è che non mi accollo di lavorare al fianco di una che non ha neanche la forma di una donna, non è per fare body shaming, ma proprio sta qua ha la faccia da maiale e il corpo di un gorilla di montagna ed è ignorante come la merda, anche perché una che ti dice "Se non fai come dico io ti do un pugno prima in un occhio poi nell'altro e poi nelle palle" (le avrei dato volentieri una testata in quel momento) non è proprio il tipo di persona con cui lavorare, anzi è proprio da evitare, infatti la sto ignorando, il suo razzismo nei confronti di chi non è estone se lo può infilare nel culo, mi punzecchia continuamente come se lei sapesse cosa è una pizza. Va bè scampato pericolo, anche Dr Spock mi ha detto che se è così allora meglio perderli sti soldi che perdere la sanità mentale dietro l'ignoranza totale di sta gente.
Cambiando discorso oggi c'è un'umidità da paura, ho suonato un pò e mi si appiccicavano le dita al manico, ho messo il borotalco ma dopo due minuti scompariva, sudavo e mi è venuto male, anche se ho fatto il mio. Ieri infatti si avvertiva già che con quella pioggerellina si sarebbe creata una cappa umida e pesante, eccola. Adesso mi sa che mi lancio in sauna e poi mi mangio la pizza, ordinata che non c'ho voglia di farle, oggi riposo e relax. Quindi sauna.
Vi metto anche qualcosa da ascoltare, sempre se riusciate ad arrivare alla fine :D
youtube
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k-chips · 1 year
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NOI
Comunque hai ragione, l'ultima scena ha fatto non poco schifo- questo dal nulla, dopo aver provato ad ammazzarti due volte con satana, fa "no basta non mi interessa più"(più o meno) ? Ma anche no💀💀
Comunque se non è una questione di console allora vuol dire che la Nintendo si rompe le balle di fare un gioco fatto bene-
Come quando avevano rilasciato spada e scudo tipo, non so se ti ricordi. Potevano dargli più tempo.
Volo cambia priorità molto velocemente, mi sa 🤣
Più che Nintendo, proprio Game Freak. Nintendo porta l'eccellenza, GF un po' meno 🤣
Spada e Scudo è pigro ma non ha grossi problemi. Non ci vedo tutti i problemi che ci vede certa gente però si, sicuramente non è il miglior gioco di sempre. Non è sicuramente ai livelli di ScarVio ma neanche di Pla. SwSh è nella media
Prima i giochi uscivano ogni 4/5 anni, ora ogni 3. E si vede :'(
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Al netto delle curiosità "pruriginose" di alcuni anonimi, chi ti segue da tempo, dal blog precedente, non può non notare una tua evoluzione, sai cosa pensavo? che potrebbe esser bello, sempre se a te facesse piacere, condividere non quella cosa, ma il tuo percorso, senza scendere nei particolari, che so le difficoltà che sembravano insormontabili dalla patente, alla mobilità in generale e al lavoro, è mia convinzione che il bello sia contagioso, e nello sconforto leggere di chi queste cose le ha vissute è importante, magari qualcuno potrebbe confrontarsi con te e trarne giovamento. Ovviamente non devi fare nulla che non ti vada o se non vuoi condividere libera di farlo, è solo una mia impressione.
Lascia che le cose accadano, potrebbero sorprenderti in bello, mi sa che ho indovinato :)
Ma che bel messaggio anon!
Che dire, in un paio di anni per me è cambiato tutto proprio come hai detto tu, una serie di perle che si sono inanellate una accanto alla altra di cui la mia relazione è solo l'ultima.
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der-papero · 2 years
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Ciao papero, mi consigli dei siti/canali yt o altre risorse dove posso iniziare a studiare la programmazione in C? E dove posso trovare del buon materiale didattico e di esercitazione online? Eventualmente hai qualche consiglio su come migliorare?
Un bacio!
Ask così riempiono fino ai coperchi questo piccolo cuoricino ...
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Iniziamo da un "if", così ti abitui subito all'idea :)
Fossimo nel '95 non te l'avrei scritte queste cose, ma si diventa moderati in tutto col tempo (anche perché così ci si gode di più tutto e meglio).
Se non hai mai programmato in vita tua, ma proprio non sai nemmeno da dove iniziare, allora partire col C non è proprio consigliatissimo. Premesso che, se decidi comunque per il C, ha la Paperbenedizione al 1000%, ma la parte del saggio devo farla da contratto, quindi ... in questo caso, partire con linguaggi tipo Python, che schifo a morte, ma educativamente hanno i loro pro, può aiutare, perché puoi concentrarti sui concetti chiave legati al "come si fa", piuttosto che doverti preoccupare di aspetti IMPORTANTISSIMI ma secondari ai fini del primo apprendimento, tipo la gestione della memoria e i TIPI (maledetti tutti quelli che hanno tolto i tipi, pensando di fare un favore all'umanità, che Satana vi maciulli per l'eternità).
Se invece sai già il fatto tuo, e vuoi iniziare col C, oppure ti è caduta questa cosa in testa come una tegola e tempo non ne hai per un altro linguaggio, allora ti riporto alcuni link.
Quando ho iniziato io con il C, non esisteva Youtube, manco Internet avevo in casa, e il testo universalmente riconosciuto sull'argomento era ed è
ovvero l'unica Bibbia sulla quale giurare la propria carriera (almeno, fino a quando non deciderai di passare al C++).
Cercando un po' di recensioni, pare che questi tutorial non siano male, anche se te li sto postando sulla fiducia:
Per gli esercizi, beh, qui dubbi non ne ho:
Ti iscrivi con un account Developer e hai accesso a zillioni di esercizi, da quelli semplici a quelli complessi, che puoi risolvere in qualsiasi linguaggio ti piace di più, C compreso.
E, superfluo dire, mi trovi qui per qualsiasi aiuto, confronto, supporto, se vuoi controllare esercizi insieme, o se non ti è chiaro qualcosa, scrivimi ogni volta che vuoi.
Ah, avevo saltato l'ultima domanda, sorry ... come migliorare!
Beh, ho cominciato a programmare all'età di 14 anni, e ancora ne ho da migliorare :) l'unico consiglio che posso darti è di appassionarti, non smettere mai di imparare, di esercitarti, di chiedere a chi ne sa di più, di tentare e fallire e ritentare e rifallire e ritentare, risolvi un problema e passa a quello successivo, e vedrai che sarà impossibile fallire in questa scienza :)
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unragazzomorto · 5 days
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ProSecco
Mezzogiorno meno un quarto. Cielo plumbeo,colmo di nuvole pesanti.
Seduto al tavolino del suo solito bar,attendeva il suo caro editore Carlo come da appuntamento. Sul tavolino figurava il suo solito aperitivo. Un fluté colmo di Prosecco ed attorno ad esso degli stuzzichini della casa. Era già il secondo della mattinata. "Se tarda altri 10 minuti mi trova già brillo,e non credo che la prenderebbe benissimo" pensava ad alta voce Tobia. Dall'angolo in fondo alla strada comparve Carlo con la sua classica e inconfondibile camminata molto anni '70. Il passo fortemente cadenzato,faceva muovere l'intero corpo a ritmo,molto 70's appunto. "Ah,ecco a chi somigli quando cammini!" esclamò Tobia in preda a reminescenze adolescenziali. "Somigli ad un incrocio tra Tony Manero e Lupin,cazzo!" scoppiando a ridere da solo. Carlo no. In effetti aveva ragione. Bisogna dire per correttezza di cronaca che il viso di Carlo era identico a quello del Lucarelli nazionale,il giallista più famoso del Belpaese. ("Paura EH!")
12.30 am
Cielo squarciato da flebili raggi di sole. Due losche figure sedute ad un tavolino esterno di un bar qualsiasi. Due volti caratterizzati da occhiali da sole orribili comparsi quasi a tradimento. Due menti pensanti per un unico lavoro.
"Carlo come cazzo la mettiamo con questo mio periodo inconcludente?" "Thò… come metterla non saprei proprio. Ma starsene qui a cercare di guardare la cosa da più punti di vista non serve certo al nostro scopo." "Ah no? Pensavo che qualcosa di buono poteva uscire fuori da questo incontro." "Sei il solito disfattista del cazzo. Con i tuoi discorsi inutili sicuro non s'arriva da nessuna parte" disse guardando in un punto vuoto davanti a se'. Poi come spiritato volse lo sguardo verso Tobia e gli disse:"Tu piuttosto… quand'è che ne esci?" L'amico sorseggiando il 3°prosecco,quasi distrattamente rispose:"Uscire da cosa scusa?" "Dai su'… non prendiamoci per il culo. Saranno già un paio di mesi che continui a viverti addosso". E quasi infastidito continuò:"Cioè non che voglia criticarti;ma visto che io servo a te tanto quanto tu servi a me,non sarebbe meglio sputar fuori tutto quello che porti dentro,così la facciamo finita con questa pantomima?" Il tono della conversazione cambiò come il cielo a primavera,quando le nubi rappresentano un'incognita poco gradita ai più. "Carlo,a parte le cazzate che hai sparato… io sto male! Non so cosa mi sia successo. So solo che ogni volta che prendo carta e penna,il mio cervello si resetta. E' come quando hai la penna che non scrive. Il problema è che la mia penna scrive,ma il mia mente non sa cosa farle scrivere. Mi sento come un fiume in secca. Ecco come mi sento:ARIDO"
"Ok,questo è il risultato… ma l'origine?" disse con tono furbetto "E poi,se forse non te ne sei accorto,non stai facendo altro che tabula rasa attorno a te" "Carlo,ma i cazzi tuoi quando?" rispose Tobia con sufficienza. "Sono CAZZI MIEI CARO!" "Ah Bhè se la metti così….Ultimamente non sopporto altre voci che non siano l'eco della mia." "Detto terra terra,stare qui e parlare con me ti richiede uno sforzo incredibile!" "Non dire cazzate Carlo. Lo sai benissimo che non rientri nella marmaglia. Se così fosse stato,al primo prosecco tracannato avrei già levato le tende. Sei l'unica persona di cui mi fidi veramente,quindi risparmiati queste pippe sentimentali. Mi ricordi Marina!" E carissimi il nostro amico sorrise. Erano almeno due mesi che non lo faceva. "Peccato che nei lavoretti di bocca sia meglio lei!" "Stronzo." "Aivoja! Piuttosto l'hai sentita?" "L'ultima volta che l'ho sentita sarà stato,vediamo un po',circa 3 settimane fa. Aveva bisogno di un mio consiglio" "E da quando dai consigli te?" "Boh,me l'ha chiesto e basta. E io gli ho risposto" "Strano che tra tutte le persone a cui potesse chiederlo l'abbia chiesto proprio a te." "E che ci vedi di strano? Voleva sapere se l'amavo ancora o se era il caso che incominciasse anche lei a vivere una vita che non mi vedesse come protagonista." "E tu?" "L'ho mandata a cagare!" "E il consiglio?" "Andare a farsi fottere no?" "Che stupido! Come ho fatto a non arrivarci da solo?!?" e intanto il suo volto s'increspava in ogni angolo. "Perché la tratti così? Come fai a non renderti conto che quella donna ti ama davvero?" "Il problema e',caro Carlo,che io prima d'amare qualcuno devo imparare ad amare me stesso." "Come darti torto… il discorso fila!" "Attento a non dimenticare mai quello che sono stato e perché sono cambiato." "Dove vuoi andare a parare?" "Carlo,ti rendi conto che sono solo al mondo? Le uniche persone che provavano verso di me amore incondizionato sono morte. In vita hanno sofferto per me e,ironia della sorte,sono morte per colpa di una testa di cazzo come me." "Quindi?" "Quindi un cazzo. E' solo che,ripeto,mi sento Arido"
on air:
Interpol - Rest my chemistry Radiohead - Weird Fishes/Arpeggi UNKLE - Price you pay
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pilardelmare16 · 1 month
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Sono arrivata ad un livello di consapevolezza della mia esistenza non da poco.
E questo ha dei lati positivi e negativi: come per esempio, che noto tutto ciò che mi circonda attorno, ma proprio tutto. Lo notavo anche prima, chiaramente, ma non ero libera abbastanza da provarne tutto l'amore, tutto quello che il mondo sa donare. Non ero libera perché con me portavo sempre una pesante malinconia che stravisava tutto. Sentivo bene ma non vedevo chiaramente.
Un altro esempio è che noto anche ciò che mi fa male, che mi fa rabbia. E non riesco più a lasciarlo andare, non riesco più a farmelo scivolare addosso. No, adesso ho il bisogno di dirlo. Di farlo notare; perché ciò che è ingiusto non merita di passarla liscia, nel silenzio, nell'oscurità. No. Deve essere sputtanato. Si, deve essere umiliata, l'ingiustizia. Umiliata di fronte a tutto il male che reca e alle vittime che miete ogni giorno.
Si potrebbe pensare che questo comportamento sia semplicemente dovuto a una pulizia interiore, ad una pulizia della coscienza. Beh, potrebbe esserlo. Chi non è ingiusto, ogni tanto? Vero, verissimo. Ma c'è modo e modo di fare ingiustizia. Ad esempio, se mio fratello prende l'ultima barretta di cioccolato che a me piace tanto e gliela strappo di mano, ho commesso un'ingiustizia. Ma se io strappassi di mano l'ultima barretta di mano ad una povera ragazza senza una casa, fuori dal super mercato? Questo sarebbe molto più ingiusto. Quindi, avrei commesso due ingiustizie, ipoteticamente. Ma sull'ago della bilancia c'è una sola vera ingiustizia commessa, e sappiamo tutti qual è.
Questo perché io che ho tutto (si fa per dire), non solo ho abusato della mia posizione di vantaggio, ma mi sono anche resa indifferente di fronte a qualcuno che davvero di quella barretta aveva bisogno (anche mio fratello ne aveva bisogno, ma per tappare quel vuoto di anima in pena dovuta agli ormoni irrefrenabili di adolescente che lo costringono a farsi le pippe tutto il giorno, e forse più che una barretta ha bisogno di scopare).
Tutto sto pippone per dì che l'ingiustizia è una merda a prescinde, ma è anche un fatto umano. L'umanità è ingiusta da sempre; ma esiste una scala delle ingiustizie, dove se ti rendi indifferente, ne diventi parte.
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unfilodaria · 6 months
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Da agosto la mia tipologia di lavoro è cambiata di nuovo (non so se in meglio... io credo di no)
- viaggio molto molto di meno (questo è un bene) - ho per la prima volta, dopo 37 anni di lavoro, uno sparuto gruppo di persone sotto la mia responsabilità (stavo per dire comando ma mi sembra così anacronistico di questi tempi). Definirlo (il gruppo) non saprei: sa tanto di Armata Brancaleone. Uno è un arruffone, un po' traffichino - per questo motivo è stato mandato in punizione dalla sua città alla mia - che vuol dimostrare che sa fare ma proprio perché arruffone fa casini. Un altro, bravissimo e competente nel suo lavoro, ma al limite del caso psichiatrico, umorale, depresso, ipocondriaco all'ennesima potenza, tendenzialmente scansafatiche, con problemi familiari che non ve lo dico; ed ogni due sparisce in malattia o ferie. L'ultima ex usciere, promossa di grado, volenterosa ma "ignorante" della materia e va guidata su tutto. Tutte bravissime persone, però. Non posso dire il contrario (ma non so quanto sia un bene) - del precedente incarico ovviamente ho conservato tutte le rogne e gli affidamenti a me assegnati. Insomma sto nella merda. Affogato ancor più di prima dal lavoro, di cui - questo nuovo - devo imparare l'ABC perché lontano anni luce dalle mie competenze. Gli arretrati mi urlano e mi pesano sulle spalle come tanti avvoltoi. Il clima della Direzione Generale è sempre peggio, per cui si avvertono i fucili puntati anche se non proferiscono parola. Ormai lavoro h24, fuori e dentro l'ufficio. E quel po' di spazio personale che mi ero ricavato per volermi bene se ne sta andando pacificamente a puttane.
Qualcuno mi dà consigli su come sopravvivere a tutto questo e non essere travolto dallo tsunami lavorativo? ho bisogno di darmi regole ed orari perché se no a fine anno non ci arrivo.
Intanto qualcuno vuole scappare con me? accendo i motori e si va dovunque ma lontano da qui. Voglio respirare!
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im-tryingtoloveyou · 8 months
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No no no, non hai capito, non ce l'ho con Chiesa e con i calciatori, ""ce l'ho"" con i tifosi, quello di Chiesa di ieri era un esempio, non mi ricordo nemmeno se ho mandato l'ask prima o dopo che ha fatto gol sinceramente, (anche perché tra l'altro ieri sera stavo fuori casa e quindi non ho neanche visto la partita) (cioè non sapevo neanche avesse fatto gol ahahahah non è per Chiesa porello) ma potevo farlo con chiunque altro giocatore.
Ma quello a cui mi riferivo io sono i tifosi che partono prevenuti. Cioè se gli sta simpatico un calciatore è dio sceso in terra, sennò fa schifo.
Questa cosa, manco a farlo apposta, l'ho vista spesso fare agli juventini (Anche qui, solo un esempio, non prendetevela a male amici juventini, non ce l'ho con tutti voi, nè siete gli unici in ogni caso) Non capisco perché molto spesso partano prevenuti.
Facendo un esempio appunto con la Juve: Chiesa (nonostante si sia rotto un crociato, abbia saltato praticamente una stagione intera, e abbia passato l'ultima parte della stagione passata di più bassi che alti) sta simpatico e quindi è dio. Vlahovic (nonostante la stagione passata dove molto spesso sbagliava passaggi e non riusciva neanche a far gol a porta vuota) sta simpatico e quindi è dio. Lukaku, nonostante possa un ottimo attaccante se messo bene, boh, sta antipatico e quindi è un bidone. Di Osimhen ho trovato più di una persona dire che è un bidone.
Cioè, quando devi star messo male per dire che Osimhen è un bidone? Capisco l'odio fra le tifoserie, ma qui bisogna far distinzione fra tifare una squadra e tifare calciatori, e da quel che ho visto molto spesso gli juventini non lo fanno, e questo lo si capisce anche perché alcuni dopo un anno e mezzo vanno ancora dietro a Dybala. Se tifi la squadra vuoi il meglio per la squadra, se un calciatore viene o va non dovrebbe avere un'importanza assurda, attaccarsi troppo a qualcuno nel calcio moderno non fa bene a nessuno. Capisco la nostalgia e tutto, ma così mi pare eccessivo.
Con questo non voglio dire che tutti gli juventini siano così, non è un attacco a loro, lo fanno anche altri tifosi di altre squadre certo, in generale non capisco l'attaccamento quasi morboso ai calciatori che hanno certi tifosi.
Fine, non volevo offendere nessuno.
Ci sono tifosi e tifosi; quelli più obiettivi e quelli meno. Credo sia normale per i tifosi esaltare un proprio giocatore (sia in positivo che in negativo), se poi alcuni tifosi vogliono mettere bocca su giocatori di altre squadre, devono un minimo essere obiettivi o non parlarne, per evitare figuracce. Lukaku bidone mi fa ridere, perché non c'è niente di oggettivo in questa affermazione, solo tanta tanta invidia (e un pizzico di rabbia, soprattutto da parte degli interisti che ora lo rinnegano), stesso discorso per Osimhen.
Forse dipende dal livello simpatia che un giocatore ispira, come dici tu, però chi capisce di calcio sa distinguere i buoni giocatori dai pipponi. Per fortuna non sono tutti così i tifosi.
Che poi ci sono anche delle pippe simpatiche ma che rimarranno eterne pippe<3
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viaggiatricepigra · 1 year
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Voltando l'ultima pagina, e rendendomi conto che non c'era più altra storia, sono dovuta tornare indietro e rileggere le ultime righe. Davvero finisce così? Magari sono io, ma la sensazione che mi sia imbattuta ancora in un finale ad interpretazione del lettore non mi abbandona. E non sono proprio una grande fan di storie del genere. Facciamo un passo indietro. Sicuramente l'autrice sa scrivere. I Terrestri è un romanzo che ti trasporta lungo la storia folle, confusa e assurda (ma realistica) che narra. Si, ci sono parecchi Trigger Warning che fanno capolino qua e là nel testo, ma parlarne sarebbe un enorme spoiler quindi non voglio svelare nulla (comunque dalla trama se ne intuiscono parecchie). So che tantissime persone ne sono uscite sconvolte. Personalmente, a parte una scena, non mi hanno toccato minimamente. Anche il famoso ultimo capitolo è stato un "tutto qui?". (Questo per darvi un idea di come funziono e quindi come prendere la mia opinione) La storia saltella avanti e indietro nel tempo, parlandoci di Natsuki prendendo un frammento della sua infanzia per poi portarci vent'anni dopo, altalenando queste linee temporali per farci capire cosa successe e cosa sta succedendo nella sua vita. Natsuki è una ragazzina intelligente, ma con una famiglia oscena. La madre non perde occasione per distruggerla in favore della sorella, quest'ultima un concentrato di insicurezze ma soprattutto pestare un cactus a piede nudo è meglio che imbattersi in lei (e la madre), e il padre praticamente inutile, fa presenza fisica e stop. Questo giusto un accenno, conoscendoli questa breve presentazione li rende simpatici. Ogni anno vanno a trovare i nonni ad Akishina, insieme a tutto il resto della famiglia, e lì in particolare c'è Yu un cugino con cui ha legato moltissimo, perché entrambi hanno dei segreti che hanno condiviso fra loro, rendendoli più uniti che mai. Lei infatti gli racconta che si è imbattuta in Piyut, un alieno (ora sotto forma di peluche) del pianeta Poapipinpobopia (se non sapete come si pronuncia, benvenuti nel club!), che le ha dato la missione di salvare la terra. Continua ⬇️
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