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LA SCARZUOLA - ITALY
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umbriacenter · 2 years
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Posted @withrepost • Grazie a @giusysantamarianova per aver condiviso con noi questo suo splendido scatto della Scarzuola, Montegabbione, Umbria (central Italy). Il profilo di @giusysantamarianova è una spettacolare gallery di bellissimi scatti, molti dei quali mettono in evidenza l’Umbria, sottolineando con eleganza la grande bellezza della nostra regione. La Scarzuola #Scarzuola #umbriaitaly #umbria #umbriacenter #instagood #travelblogger #travelbloggers #montegabbione #visitumbria #vivoumbria #umbriatourism #umbrialovers #picsoftheday #photoofday #picoftheday (at La Scarzuola) https://www.instagram.com/p/CkJgl6AN9S2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Una località rurale dell’Umbria nasconde un tesoro: è la Scarzuola, il luogo dove Tomaso Buzzi costruì la sua Città Ideale. Questa surreale ed eccentrica costruzione si trova nel comune di Montegabbione nascosta tra le colline umbre, e fu famosa per essere stato dimora di San Francesco d’Assisi.
Ma non solo, questo luogo segreto dell’Umbria vi sorprenderà per una meravigliosa costruzione, la città ideale di Tomaso Buzzi. La Scarzuola si trova ben nascosta nella località di Montegiovane, in provincia di Terni, nelle vicinanze di un antico convento francescano.
Nel 1956 il convento e tutta la proprietà circostante vennero acquistati dall’architetto milanese Tomaso Buzzi che edificò una straordinaria costruzione surreale: la Città Ideale. L’artista tracciò un percorso ricco di simbolismi basato sul poema illustrato italiano “Hypnerotomachia Poliphili”: un viaggio iniziatico alla scoperta di noi stessi. L’opera è formata da costruzioni raggruppate in sette scene teatrali, sette rappresentazioni sceniche.
Buzzi progettò e costruì la città ideale come una grande scenografia teatrale in cui sono presenti: Villa Adrian, Villa d’Este (Tivoli), i sette edifici nell’Acropoli (Partenone, Colosseo, Pantheon, Piramide, Torre dei Venti, Tempio di Vesta, la torre dell’orologio di Mantova) e Bomarzo. 🇮🇹❤👏👋
A rural village in Umbria hides a treasure: it is the Scarzuola, the place where Tomaso Buzzi built his Ideal City. This surreal and eccentric building is located in the village of Montegabbione hidden in the Umbrian hills, and was famous for having been the home of St. Francis of Assisi.
But that's not all, this secret place in Umbria will surprise you with a wonderful building, the ideal city of Tomaso Buzzi. Scarzuola is well hidden in Monte Giovane, in the province of Terni, near an ancient Franciscan convent.
In 1956 the convent and all the surrounding property were purchased by the Milanese architect Tomaso Buzzi who created an extraordinary surreal construction: the Ideal City. The artist has traced a path full of symbolism based on the Italian illustrated poem "Hypnerotomachia Poliphili": an initiatory journey to discover ourselves. The work is composed of constructions grouped into seven theatrical scenes, seven stage performances.
Buzzi designed and built the ideal city as a large theatrical setting in which are located: Villa Adriana, Villa d'Este (Tivoli), the seven buildings of the Acropolis (Parthenon, Colosseum, Pantheon, Pyramid, Tower of the Winds, Temple of Vesta, the clock tower of Mantua) and Bomarzo. 🇮🇹❤👏👋
Grazie: Complimenti a📷@instagram.com/kaiserfernando 💚🤍❤️
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Città della Pieve, in Regione l'incontro sul futuro dell’ospedale Sul futuro dell'ospedale di Città della Pieve si è svolto un incontro tra la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e i sindaci di Città de...
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norise-feliceserino · 5 months
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Poesia di Evaristo Seghetta
Seghetta Andreoli è nato nel 1953 a Montegabbione, in provincia di Terni, dove vive. Tra le sue raccolte di versi: Il geranio sopra la cantina (Puntoacapo Editrice, 2023).
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giardinoweb · 10 months
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Un altro po
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Notizie Il Sacro Bosco di Bomarzo presenta dal 4 luglio al 15 settembre 2023 In Arte Vicino, un festival con aperture straordinarie, appuntamenti, incontri e installazioni, a cura di Antonio Rocca, in occasione del quinto centenario della nascita dell'ideatore del Bosco, Pierfrancesco Orsini, detto Vicino (Roma, 4 luglio 1523 - Bomarzo, 28 gennaio 1585). In Arte Vicino è promosso e organizzato dal Sacro Bosco di Bomarzo, in collaborazione con i maggiori giardini d'arte contemporanea dell'Italia centrale: il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle (Capalbio, Grosseto), Hic terminus haeret di Daniel Spoerri (Seggiano, Grosseto), la Scarzuola di Tomaso Buzzi (Montegabbione, Terni) e il Giardino delle Meraviglie di Paolo Portoghesi (Calcata, Viterbo). Il festival ha il patrocinio dell'Accademia Nazionale di San Luca, il sostegno dell'impresa culturale Grandi Giardini Italiani e la convenzione con l'Accademia di Belle Arti di Viterbo e con il Tuscia Film Fest. Presso il Sacro Bosco di Bomarzo si terrà il programma principale con aperture serali e straordinarie, conferenze, visite guidate, approfondimenti storico-artistici, installazioni durante il mese di luglio 2023 e un percorso espositivo, a cura di Susanne Neumann, Lucia Pesapane e Antonio Rocca, con opere di Paolo Portoghesi, Niki de Saint Phalle e Daniel Spoerri, aperta al pubblico dal 4 luglio al 15 settembre 2023. Grazie alla convenzione con il Tuscia Film Fest, inoltre, sono previsti incontri con attori e la proiezione di film in uno scenario d'eccezione. A precedere l'apertura del festival, sabato 1° luglio un evento speciale vedrà impegnato Corrado Augias in una conferenza sulla poliedrica figura di Vicino Orsini. In Arte Vicino nasce dall'idea di Antonio Rocca, storico dell'arte autore di una radicale reinterpretazione del Sacro Bosco di Bomarzo, che riconsegna a Vicino Orsini la piena responsabilità del progetto. Avvalendosi dei Mosca, una famiglia di scultori attivi a Orvieto, il signore di Bomarzo tradusse in pietra la mappa dell'universo redatta dal cabalista cristiano Giulio Camillo ne L'idea del Theatro (1550). Un progetto di natura sacrale che ancora oggi è possibile intravedere all'interno dell'area del cosiddetto Parco dei mostri. Il Sacro Bosco, che si distingue per ecletticità dai giardini coevi fatti realizzare dagli altri signori della zona (come Villa d'Este a Tivoli, Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola), scivola nell'oblio all'indomani della morte del committente, per poi essere riscoperto dal Surrealismo: da quel momento comincia ad essere meta e ispirazione per artisti del calibro di Salvador Dalí, diventando il modello di riferimento per i giardini di Tomaso Buzzi, Niki de Saint Phalle, Paolo Portoghesi e Daniel Spoerri. La prossimità di questi giardini "onirici" non è affatto casuale, come sottolinea Antonio Rocca: "Come attratti da un magnete nuovi giardini vennero disponendosi attorno a Bomarzo, designando un cerchio che delimita una sorta di campo energetico. Tra la Maremma e l'Amiata, tra il Peglia e la campagna romana, si inverarono mascheroni dagli occhi azzurri, labirinti, torri, angeli e demoni, arcani di un'avventura unica seppur variamente declinata. Foreste di simboli, nell'inferno della psiche, per poi tornare a vedere le stelle. Al fondo di sogni differenti c'è forse il medesimo archetipo perduto e questi giardini d'artista ne costituiscono una prova in pietra. Un'intuizione che ci ha invitato a confondere in un unico tessuto onirico, questi luoghi incantati, tutti In arte, Vicino". Read the full article
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kritere · 11 months
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“Abbiamo fatto”, carabiniere si finge ladro e fa arrestare il malvivente durante un furto
DIRETTA TV 7 Luglio 2023 Protagonista è il comandante della stazione dell’Arma di Montegabbione, in provincia di Terni. Ha trovato la radio trasmittente abbandonata dai malviventi sul luogo del colpo e così è riuscito a risalire a un componente della banda, facendolo arrestare. 0 CONDIVISIONI gli arnesi da scasso utilizzati “Abbiamo fatto”, “Okay, arrivo” Si è finto ladro e così il…
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umbriasud · 1 year
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Montegabbione, insediato il consiglio comunale dei giovani
E’ composto da studenti della primaria e della secondaria di primo grado il consiglio comunale dei ragazzi di Montegabbione, insediatosi pochi giorni fa. Quattordici i suoi componenti: Agan Bajrami, Asja Haruni, Lavinia Babei, Elia Ciofo, Livia Marchetti, Adele Piselli, Nuredin Biba, Eva Cherubini, Giacomo Piselli, Arianna Ciurnelli, Anita Andreoli, Alexia Deea Babei, Mara Isabella Babei e…
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umbriaexcellencies · 2 years
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Umbria's land, with its villages, monuments, landscapes, events knows how to conquer the heart and soul of its visitors.
Remember that Umbria is located in the center of Italy.
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We like say:
"Umbria make feel good" but also... "Come to Umbria and fall in love "
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From Instagram Photo by:
riccardo_campana44
ga_ange
michele_corbucci72
mattia_naturephoto
cinzia_fornello
marco.lucarini
pathys8
leylatanci_
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#umbriatourism #igersumbria #peace #stopthewar
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>PROUD TO PRESENT UMBRIA<
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michelangelob · 2 years
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marcoargentati · 3 years
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Nascosta tra le verdi colline umbre, La Scarzuola è un vero sogno ad occhi aperti. Situato nel comune di Montegabbione a pochi Km dalla città di Orvieto, in provincia di Terni, è il posto ideale dove trascorrere una giornata in completo relax. Nel 1956 l’architetto milanese Tommaso Buzzi decise di acquistare il terreno adiacente al convento. Inizialmente non aveva un progetto ben definito e dopo alcuni anni avviò la costruzione in gran segreto della sua “città ideale“. Agli occhi del visitatore, La Scarzuola si presenta come se fosse un particolare itinerario in cui avventurarsi, con elementi che richiamano fortemente correnti surreali e visionarie. Composta da sette teatri, sette rappresentazioni sceniche e da sette monumenti: Colosseo, Partenone, Pantheon, Arco di Trionfo, Piramide, Torre Campanaria e Tempio di Vesta. La Città Ideale di Buzzi rappresenta un capolavoro in pietra che prende ispirazione da il Parco dei Mostri di Bomarzo, il Vittoriale di D’Annunzio, fino a comprendere i visionari effetti ottici elaborati da Escher, il tutto immerso in un giardino da togliere il fiato. L’avete mai visitata? (presso La Scarzuola) https://www.instagram.com/p/COhjxZVBpU-/?igshid=c6xdsiub6ree
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umbriacenter · 2 years
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La Scarzuola: una città ideale costruita dall’architetto Tomaso Buzzi vicino Montegabbione, Umbria (central Italy). #umbria #umbriaitaly #umbriacenter #scarzuola #montegabbione #instagood #picoftheday #picsoftheday #photooftheday #travelblogger #travelbloggers #visitumbria #vivoumbria #umbriatourism #tomasobuzzi (at La Scarzuola) https://www.instagram.com/p/CYe3BaQsGLw/?utm_medium=tumblr
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tindomielthings · 4 years
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La Scarzuola, Montegiove, Montegabbione, Terni, Italia (by Giuseppe Peppoloni on 500px)
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enryka82 · 4 years
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Da una parte la conservazione della struttura originaria del 1200, dall’altra la creazione di una città ideale, ispirata alla follia e alla scenografia. È questa la “poetica” della Scarzuola, la costruzione surreale progettata da Tomaso Buzzi, architetto e artista del ‘900, a Montegiove, nel comune di Montegabbione. Qui a due passi dai boschi che hanno fatto dell’Umbria il polmone verde d’Italia si trova questa costruzione “immaginifica” in cui la filosofia, la psicologia, l’arte e l’architettura si confondono e creano in mondo del tutto surreale e neo manieristico.
La visita parte davanti il convento francescano che, costruito nel 1208, deve il suo nome alla pianta palustre  Scarza che san Francesco d’Assisi avrebbe usato per costruire una capanna. L’intero terreno è stato acquistato da Buzzi nel 1956, poi tra il 1958 e il 1978 ha iniziato la costruzione della sua personale macchina teatrale. La Scarzuola, in cui la visita diventa una sorta di viaggio metaforico nell’io interiore, è infatti costituita da “scenografie teatrali” in cui il mistero si lega inesorabilmente alla filosofia. A causa della morte dell’architetto nel 1981 l’opera è rimasta incompiuta, ma il nipote Marco Solari ha continuato la sua costruzione usando i progetti lasciato dall’architetto.
La città, concepita per essere visitata seguendo un “percorso” anti orario, comprende sette teatri, la metafora della vita di qualsiasi individuo, e  ha il suo acme nell’Acropoli. Qui gli edifici rappresentano gli archetipi che possono rivelare diverse prospettive. Il viaggio parte nell’anfiteatro e in particolare sotto la figura scheletrica di Pegaso, passando da terrazzamenti  si inizia dunque a scendere, per poi finire all’interno dell’anfiteatro. Il viaggio prosegue negli altri scenari: il teatro agnostico, il teatro erboso e finisce sotto la torre colonna rotta, dove un asse orizzontale, delimitato a sinistra dal teatro delle api, al centro dal palcoscenico con labirinto musicale, e a destra dalla città Buzziana conduce all’Acropoli.
Qui sul prato verde si trova una nave in tufo. Sembra adagiata e in attesa dei visitatori, al fianco si trova un teatro romano che, con i gradoni degradanti fino al bagnasciuga, conduce lo spettatore davanti alla bocca del proscenio: un enorme mascherone da cui esce dell’acqua.  Questa che viaggia lungo la città ideale si ritrova dall’altro lato della costruzione, quasi volesse far galleggiare la barca e le sua anime.
Per Solari l’unico modo per visitare questo luogo è avviare una profonda riflessione partendo dalle statue e dagli spazi. Solo così ogni visitatore potrà capire quello che lo circonda.  Gli oggetti e gli spazi per Solari non sono come appaiono ma nascono il vero significato, da qui l’importanza della ricerca, per meglio comprendere come gli spazi e le cose siano in realtà.
La stessa torre dell’orologio, che ha le lancette che vanno all’indietro, avvisa che il tempo non esiste. Al contrario esiste il tempo del mito che, nato prima della storia e del suo inizio, accoglie i visitatori in uno spazio sacro: una sorta di dimensione atemporale. Subito dopo si passa vicino ad una statua di donna, con i seni scoperti. È alta e maestosa. È  la Madre Terra.
Mentre le api d’oro, applicate sulla poppa della nave e in diverse parti della città ideale di Buzzi,  ricordano il tema principale dell’architettura. Perché loro, piccole e operaie, sono i primi architetti del mondo e della natura.
Secondo gli studiosi Buzzi si sarebbe ispirato all’ Hypnerotomachia Poliphili di Frate Colonna, alle idee di Borromini e Filarete, ma anche agli scritti di Polinio e Montagna, ma si potrebbe sentire l’eco della filosofia di Jung e la matita di Escher.
          La Scarzuola, la “città ideale” di Tomaso Buzzi Da una parte la conservazione della struttura originaria del 1200, dall’altra la creazione di una città ideale, ispirata alla follia e alla scenografia.
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sophielongwill · 7 years
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Day 1 of stonecarving/regretting picking this humongous piece of stone! 🙈😂... #stone #stonecarving #italy #traditional #craft #newskills #arteumbria #montegabbione #chippingaway (at Umbria)
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giardinoweb · 10 months
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Notizie Il Sacro Bosco di Bomarzo presenta dal 4 luglio al 15 settembre 2023 In Arte Vicino, un festival con aperture straordinarie, appuntamenti, incontri e installazioni, a cura di Antonio Rocca, in occasione del quinto centenario della nascita dell'ideatore del Bosco, Pierfrancesco Orsini, detto Vicino (Roma, 4 luglio 1523 - Bomarzo, 28 gennaio 1585). In Arte Vicino è promosso e organizzato dal Sacro Bosco di Bomarzo, in collaborazione con i maggiori giardini d'arte contemporanea dell'Italia centrale: il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle (Capalbio, Grosseto), Hic terminus haeret di Daniel Spoerri (Seggiano, Grosseto), la Scarzuola di Tomaso Buzzi (Montegabbione, Terni) e il Giardino delle Meraviglie di Paolo Portoghesi (Calcata, Viterbo). Il festival ha il patrocinio dell'Accademia Nazionale di San Luca, il sostegno dell'impresa culturale Grandi Giardini Italiani e la convenzione con l'Accademia di Belle Arti di Viterbo e con il Tuscia Film Fest. Presso il Sacro Bosco di Bomarzo si terrà il programma principale con aperture serali e straordinarie, conferenze, visite guidate, approfondimenti storico-artistici, installazioni durante il mese di luglio 2023 e un percorso espositivo, a cura di Susanne Neumann, Lucia Pesapane e Antonio Rocca, con opere di Paolo Portoghesi, Niki de Saint Phalle e Daniel Spoerri, aperta al pubblico dal 4 luglio al 15 settembre 2023. Grazie alla convenzione con il Tuscia Film Fest, inoltre, sono previsti incontri con attori e la proiezione di film in uno scenario d'eccezione. A precedere l'apertura del festival, sabato 1° luglio un evento speciale vedrà impegnato Corrado Augias in una conferenza sulla poliedrica figura di Vicino Orsini. In Arte Vicino nasce dall'idea di Antonio Rocca, storico dell'arte autore di una radicale reinterpretazione del Sacro Bosco di Bomarzo, che riconsegna a Vicino Orsini la piena responsabilità del progetto. Avvalendosi dei Mosca, una famiglia di scultori attivi a Orvieto, il signore di Bomarzo tradusse in pietra la mappa dell'universo redatta dal cabalista cristiano Giulio Camillo ne L'idea del Theatro (1550). Un progetto di natura sacrale che ancora oggi è possibile intravedere all'interno dell'area del cosiddetto Parco dei mostri. Il Sacro Bosco, che si distingue per ecletticità dai giardini coevi fatti realizzare dagli altri signori della zona (come Villa d'Este a Tivoli, Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola), scivola nell'oblio all'indomani della morte del committente, per poi essere riscoperto dal Surrealismo: da quel momento comincia ad essere meta e ispirazione per artisti del calibro di Salvador Dalí, diventando il modello di riferimento per i giardini di Tomaso Buzzi, Niki de Saint Phalle, Paolo Portoghesi e Daniel Spoerri. La prossimità di questi giardini "onirici" non è affatto casuale, come sottolinea Antonio Rocca: "Come attratti da un magnete nuovi giardini vennero disponendosi attorno a Bomarzo, designando un cerchio che delimita una sorta di campo energetico. Tra la Maremma e l'Amiata, tra il Peglia e la campagna romana, si inverarono mascheroni dagli occhi azzurri, labirinti, torri, angeli e demoni, arcani di un'avventura unica seppur variamente declinata. Foreste di simboli, nell'inferno della psiche, per poi tornare a vedere le stelle. Al fondo di sogni differenti c'è forse il medesimo archetipo perduto e questi giardini d'artista ne costituiscono una prova in pietra. Un'intuizione che ci ha invitato a confondere in un unico tessuto onirico, questi luoghi incantati, tutti In arte, Vicino". Read the full article
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