Tumgik
#passaparola
okuryazarlar · 6 months
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Bir süredir yoğun bakımda tedavisi süren tiyatrocu, yazar ve sunucu Metin Uca, 62 yaşında yaşamını yitirdi.
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milanodabere · 2 months
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Gerry Scotti
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enkeynetwork · 4 months
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N invece?
non so chi sia ma vi prego BASTA con le lettere, io non sono Gerry Scotti e questa non è Passaparola
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omarfor-orchestra · 1 year
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Ho pianto di nuovo però questa volta perché mi sono commossa cioè in fondo ce li ho portati io su quel palco
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der-papero · 10 months
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Ah, dimenticavo, per chiunque fosse interessato.
Mi son scritto una app Android al volo per ridimensionare i video in locale e poterli caricare su Tumblr, senza passare dal PC.
Potete acquisire video con qualsiasi risoluzione volete, pure giga e giga di video, lo date in pasto alla app, potete anche selezionare i marker di inizio e fine, e la app taglia il video (se i marker sono stati inseriti), lo ridimensiona ad una risoluzione orizzontale di 540 px e lo salva in formato MP4, preciso per essere caricato su Tumblr, tutto usando il solo smartphone e senza usare alcun servizio online (quindi non vi serve manco Internet per la conversione).
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Non c'ho cazzi di mettermi a fare una app seria da caricare su Play Store, è giusto per me, ma se volete vi passo l'APK e ve lo installate.
Passaparola, please.
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heresiae · 10 months
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eqquindi, io sono l'unica del gruppo di amiche di merende che è rimasta con quella che era la dottoressa base di partenza per tutte. il motivo è che, a differenza loro, non ho mai incontrato particolari problemi, ma forse perché non ne ho mai veramente avuti.
un mesetto fa mi rendo conto che il mio stomaco non collaborava più. una telefonata alla dottoressa mi ha guadagnato un farmaco antigastrite con l'indicazione di chiamare dopo 2 settimane.
2 settimane dopo la situazione era migliorata, ma non risolta, il che mi ha guadagnato la prescrizione per degli esami (NB: nessuna visita fisica finora).
beh, gli esami sono risultati negativi, quindi dopo un passaparola con la segretaria, mi sono guadagnata un'altra impegnativa, per una visita gastronenterologica (di nuovo, senza visita). peccato che nel frattempo sia iniziato anche un po' di fastidio addominale (che non posso più attribuire agli effetti collaterali del farmaco).
lo avevo già scritto precedentemente, ma per questo tipo di visita il periodo di attesa minima con l'SSN è di 10 mesi e sul momento ero più indignata sul "come fa chi non può permettersi il privato a farsi curare?", ma non sapevo ancora un paio di cose: il privato non ha convensioni con l'SSN per le visite gastroenterologiche e il prezzo minimo per una visita privata è tra i 110 e i 120 euro. ok, non sto con le pezze al culo, ma questa sarebbe SOLO la prima visita, senza contare analisi e successivi consulti.
e me cojoni anche.
in tutto questo ho solo ricevuto una mail in cui mi chiedeva come stavo dopo che le avevo inviato via mail i risultati degli esami e, alla mia risposta, silenzio.
in un mese non mi ha mai vista.
ora, forse rischio di cadere un attimo nella tipologia di paziente che vuole assolutamente essere assistita causa ansia, ma mi sento un fiiiilo come una patata bollente scaricata malamente.
spero ci siano delle recensioni sui medici di base, perché nessuno che conosco vive nel mio quadrato di quartiere e se c'è una caratteristica che il medico di base deve avere, è di essere raggiungibile in meno di 10 minuti a piedi.
nel frattempo mi preparo a un coro a tre di "TE L'AVEVAMO DETTO".
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crazybutsensible · 10 months
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In Liguria la mamma chiede un piattino per condividere la pasta (trofie al pesto 18 euro ) con la bambina che ha già mangiato.
Due euro per il piattino.
A Como chiedono di tagliare un Toast e il “taglio” lo fanno pagare due euro.
Manca solo che ci mettano in conto pure l’aria che respiriamo.
Si lamentano che non hanno camerieri perché dicono che i ragazzi non vogliono lavorare 🤷‍♂️se sono “Onesti” con i ragazzi come sono “Onesti” con i clienti 🤷‍♂️che andassero affancul@.
Stanno esagerando.
Stanno tirando la corda.
Io come consumatrice mi sento veramente presa per il cul@.
Per quanto mi riguarda una bella recensione negativa lunghissima e condivisa da milioni di persone a passaparola.
Fortunatamente non sono tutti così…
O almeno lo spero 🤞
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diceriadelluntore · 3 days
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Storia Di Musica #326 - Tame Impala, Lonerism, 2012
L’edificio in copertina del disco di oggi (che ricordo è il fil rouge dei dischi di Maggio per questa rubrica) è un particolare di uno degli edifici dei Giardini di Lussemburgo di Parigi. È mostrato sovraesposto alla luce, un po' sfocato in una giornata soleggiata estiva, come potevano farlo le decine di migliaia di turisti in quel luogo quel giorno, ed è opera di Leif Podhajsky, grafico e artista visuale australiano, che decise di editarla proprio come se fosse una foto fatta quasi per caso, mancando il fuoco del soggetto. Con questa copertina, l’artista di oggi voleva esprimere la sottigliezza e spesso l’indifferenza dell’isolarsi contemporaneo, come simboleggia il cancello più a fuoco dell’edificio e del giardino di sfondo. Kevin Parker è stato sin da subito un tipo dalla fervente immaginazione e creatività. Australiano di Perth, sin da giovanissimo inizia a suonare in gruppi rock amatoriali, fin quando non ha un piccolo successo con i Dee Dee Dums, un rock duo dove lui canta e suona la chitarra e Luke Epstein la batteria. È quasi per scherzo che registra in maniera casalinga delle canzoni che pubblica su una pagina di MySpace (ode al leggendario social network), dando a questa idea il nome Tame Impala, in omaggio alla grande antilope africana. Sorprendentemente ottengono un successo per passaparola sulla piattaforma, tanto che una piccola casa editrice australiana, la Modular Recordings, lo scrittura. Parker è “costretto” a ingaggiare altri due musicisti per suonare dal vivo i brani, Dominic Simper (basso) e Jay Watson (batteria). Il 2008 è l’anno del loro lancio: firmano un Ep a nome Tame Impala (sebben la copertina con la scritta la scritta di tre stelle lo fa diventare famoso come Antares, Mira And The Sun) una loro canzone, Half Full Glass Of Wine diviene una piccola hit, suonano come supporter band ai The Black Keys e in numerosi festival, dove il loro suono proto-psichedelico ha un grande successo. Che perdura nel 2009: nuova canzone di successo, Sundown Syndrome, che addirittura è inserita nella colonna sonora del film pluricandidato agli Oscar I ragazzi stanno bene, ancora festival, concerti, critica innamorata di questo suono vintage-moderno peculiare. Nel frattempo Epstein se ne va, e Parker da solo scrive testi e musica del primo (tranne una canzone con Jay Watson), attesissimo, disco dei Tame Impala: nel 2010 viene alla luce Innespeaker, apoteosi di questo gusto del nostro per il rock psichedelico degli anni d’oro (metà anni 60) ma con tocchi pop spiazzanti, ma che funzionano a meraviglia. Disco acclamato dalla critica e dal pubblico, Parker è con il nome di una band una delle nuove sensazioni della musica.
È con curiosità che quando esce nel 2012 Lonerism ci si approccia a questo nuovo lavoro: c’è già chi lo aspetta alla prova del secondo disco modesto dopo un grande inizio. Ma quasi tutti vengono smentiti da un lavoro che prosegue in questo binomio creativo quanto meno singolare tra psichedelia e pop music, ma stavolta lo fa abbandonando le chitarre e il rock per spingersi molto di più sull’elettronica, echi di new wave, accentuando la spinta psichedelica con cascate di tastiere e effetti di sampling. Parker non si nasconde e vuole creare una musica che “sia psichedelica ma che abbia la grazia pop di Britney Spears”. Registrato tra Perth e Parigi, spesso in totale solitudine, solo con il fido ingegnere del suono Dave Fridmann al mixing, il disco si apre con il gioco di campionamenti di Be Above It (quasi un mantra pop), che si ripetono in Endors Toi, in una atmosfera solare, quasi da serie Tv californiana. La stupenda Apocalypse Dreams, primo singolo estratto e una delle canzoni più belle dell’intero repertorio Tame Impala, ha echi lennoniani e un finale che in più punti sembra un omaggio a David Bowie e alle sue esplorazioni spazial-musicali di qualche decennio precedente. La parte centrale del disco è invece quella più marcatamente psichedelica. Nel trittico Mind Mischief, Music To Walk Home By e Why Won't They Talk to Me? si sente il lavoro dietro il mixer di Dave Fridmann, già produttore dell'esordio, ma soprattutto collaboratore fisso di quei pazzerelli dei Flaming Lips. Elephant sfoggia un riff sporco e quasi funk e un determinato assolo di tastiere acide, bellissime sono l'onirica ballata Nothing That Has Happened So Far Has Been Anything We Could Control e la quasi marcetta pianistica di marcetta Sun's Coming Up. Discorso a parte merita l’ultimo singolo, Feels Like We Only Go Backwards, che lo stesso Parker ammetterà di aver scritto pensando a Walk In The Park dei Beach House: una sognante ballata power dream pop, che diventerà una delle canzoni dell’anno, usata in film (Divergent del 2011), serie Tv (The Imperfects su Netflix), e spingerà il disco ai posti più alti delle classifiche redatte dalle riviste specializzate come miglior lavoro dell’anno. Anche le vendite sono sbalorditive: solo Feels Like We Only Go Backwards vende un milione di copie tra fisiche e digitali. Nonostante per alcuni sia un divertissement, il secondo lavoro è portentoso per l’accuratezza di certi particolari, per il lavoro di produzione certosino e per la freschezza generale delle musiche, caratterizzate dall'uso spectoresco degli arrangiamenti, dalla stratificazione degli effetti e da una pomposità e magniloquenza che faranno scuola.
Ancora meglio farà Currents nel 2015: scritto, suonato e registrato tutto da solo, molto più dance, virando ancora di più sul pop psichedelico e sul synth-pop, venderà milioni di copie e vincerà il Grammy come Miglior Disco Rock e miglior Disco dell’anno nel 2016, decine di altri premi e scaraventa canzoni come Let It Happen, ‘Cause I'm A Man, Eventually e The Less I Know The Better a miliardi di visualizzazioni sui siti di streaming facendo di un ragazzo di Perth il nuovo Re Mida del pop internazionale.
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massimogilardi · 10 months
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GIAN LORENZO BERNINI: NETTUNO E TRITONE
Il cardinale Alessandro Damasceni Peretti Montalto, pronipote di Sisto V, era un uomo magnanimo e gioviale, un munifico committente tanto benvoluto che, alla sua morte, il pittore Giovanni Bricci (padre di Plautilla, futuro architetto) licenziò un libello molto apprezzato nel quale si tessevano le lodi di quello che, se non fosse mancato prematuramente – per una congestione – a poco più di cinquant’anni, avrebbe potuto diventare papa nel conclave del 1623, che vide poi invece eletto Maffeo Barberini.
Il cardinale Montalto, come tutti lo chiamavano, era figlio della nipote Sisto V e, ad appena quattordici anni, fu adottato dal prozio che lo creò così giovanissimo cardinale. La nonna di Alessandro, Camilla, era la sorella di Sisto V, colei per la quale fu coniato il modo di dire “Camilla, tutti la vònno, nessuno pija…”, nonché proprietaria del terreno che avrebbe poi ospitato la favolosa villa che, con lui, sarebbe divenuta la villa privata più estesa di Roma. Un posto che, a giudicare dalle incisioni e da alcune foto di fine Ottocento, doveva essere incantevole e che il cardinale, raffinato collezionista, arricchì con tante opere d’arte.
La peschiera Montalto era la più grande “piscina” di Roma e si trovava a due passi dalla casa paterna di Bernini (Via Liberiana), sua prima casa romana. A pianta ovale con diametri di mt 36,50x24,50 essa, secondo la descrizione di Giuseppe Bianchini a commento della tav. 194 del X Libro delle Magnificenze di Roma di Giuseppe Vasi, 1761: “Nasce dal clivo del colle Viminale […] a destra si alza, quasi custode della delizia, un Ercole colla mazza, e a sinistra un Fauno con una zampogna, come se volesse accrescere il delizioso mormorio delle acque. Gira attorno alla peschiera una balaustra con di marmo con dodici statue sopra, e fra una e l’altra tante tazze dalle quali si drizzano altrettanti zampilli di viva acqua verso il centro della peschiera. Nel sito più alto, ove spiccano più copiose le acque, si alza la statua di nettuno col suo tridente in atto di domare quell’elemento e ai lati in sito più basso le statue di Orfeo e di Mercurio…”. (In realtà le statue a decorazione erano sedici, tutte raffiguranti dèi pagani e imperatori dell’Antica Roma).
La peschiera, che fu ancora per l’Ottocento un acquario molto vario, aveva anche uno “scherzo”, uno di quei trucchi tanto apprezzati nel Seicento: uno scalino calpestabile che correva tutt’intorno alla vasca sotto il pelo dell’acqua così che, nel calpestarlo, bagnava le caviglie degli ospiti, e fu descritto come: “Uno scalino falso che inaqua un poco le gambe”.
La fontana-laghetto creata da Domenico e Giovanni Fontana ai tempi di Sisto V – le cui insegne ricorrevano sotto le statue della balaustra – fu “coronata” dal Nettunoberniniano per volontà del cardinale Alessandro, con un basamento che recava le proprie insegne: al momento della commissione, attorno al 1619, Bernini aveva appena 20 anni. Per Leone Strozzi, che aveva la propria villa vicina a quella di Monalto, suo padre Pietro aveva già licenziato alcune statue (e lo stesso Gian Lorenzo gli venderà, sebbene l’avesse scolpito per sé stesso, il San Lorenzo sulla graticola oggi coll. Contini Bonacossi presso Uffizi, Firenze) per le quali aveva in parte coinvolto anche il giovane figlio. Potrebbe esser stato dunque un “passaparola” tra ricchi mecenati a far sì che Montalto affidasse al giovane Lorenzo un gruppo da porre in piena vista nel suo fantastico giardino. Che il giovane avesse talento per i gruppi, il cardinale lo sapeva comunque avendo visto senz’altro il gruppo di Enea, Anchise e Ascanio (o Fuga da Troia) licenziato nel 1619 per il cardinale Scipione Borghese.
A Gian Lorenzo Bernini Montalto avrebbe commissionato tre opere in tutto: il Nettuno, il busto ritratto oggi ad Amburgo (1622) e il David oggi alla Galleria Borghese (1621-3).
Alcune incisioni mostrano come il gruppo del Nettuno e Tritone fosse posto a coronamento della peschiera che si ergeva all’estremità della proprietà, smembrata a fine ‘800 per far posto alla stazione Termini, nella parte più rialzata (l’unico edificio rimasto della villa, cmq modificato, è l’attuale Palazzo Massimo alle Terme): da lì si aveva una vista sopraelevata dell’abside di Santa Maria Maggiore, dov’era sepolto il prozio del cardinale, Sisto V, e dove Montalto stesso sarebbe stato prematuramente sepolto (sebbene il suo cuore si trovi in Sant’Andrea della Valle, i cui lavori di realizzazione aveva profusamente finanziato).
Il Nettuno ha una resa aspra, quasi ruvida, coerente con la destinazione all’aperto e l’esposizione alle intemperie: troneggia sulla vasca a gambe divaricate su una conchiglia, barba e baffi arruffati, quasi imbrinati di salsedine, e punta il tridente in basso con piglio deciso in un avvitamento turbinoso come il mare in tempesta che gli spazza il viso mentre il panneggio gli lambisce i fianchi come fosse al centro di un ciclonico mulinello.
Tra le gambe del dio spunta un tritone che con la sx si aggrappa al suo polpaccio sx, mentre con la dx tiene una buccina della quale pare ancora di udire il richiamo. Sotto al gruppo, l’acqua fluiva nel bacino sottostante formando una cascata su tre gradini.
Si è a lungo supposto che la fonte iconografica fosse da individuare in Virgilio, EneideI, 132 e segg., ma è più probabile che la fonte sia da ricercarsi in Ovidio, MetamorfosiI, 330-48:
“Cessò l’ira del mare, il dio delle acque depose l’asta tricuspide, chiamò il ceruleo tritone che sovrastava il pelago profondo con le spalle coperte di natie conchiglie e gli comandò di dar fiato alla conca fragorosa, per fare ormai, con quel segnale, rientrare i flutti e le correnti. Quegli prese la cava buccina tortuosa che va dal principio allargandosi in ampia spirale, la buccina che, quando in alto mare si empie d’aria, introna del suo suono i lidi che si stendono dall’oriente all’occaso. E anche allora, appena ebbe toccato la bocca del dio dalla barba stillante, e gonfia annunziò l’ordine della ritirata, fu udita da tutte l’acque della terra e del mare, e tutte le onde che l’udirono raffrenò e respinse. Il mare ebbe ancora le sue rive, i letti contennero i fiumi rigonfi, si abbassarono le correnti, si videro i colli riapparire fuori, sorse la terra, si ingrandirono le cose col decrescere delle acque e, dopo lunghi giorni, le selve mostrarono le loro cime, spogliate, e avevano ancora su le fronde il limo lasciato dai flutti. Il mondo era rinato.”
Rispetto al testo ovidiano, che Gian Lorenzo avrebbe letto a fondo di lì a breve anche per Apollo e Dafne, il suo Nettuno non ha ancora posato il tridente e sembra ancora piuttosto contrariato: Bernini lo rappresenta nell’acme dell’azione. Il tritone invece è stato reso abbastanza calzante al testo, e in esso vediamo un concetto che tornerà in tutte le sue fontane successive: l’acqua che emerge alla luce da un essere umano, mitologico o animale.
L’episodio ovidiano, che narra del mito di Pirra e Deucalione, trova corrispettivo nel racconto biblico del diluvio universale; la clemenza di Nettuno che, di concerto col fratello Giove, permette alla coppia di sopravvivere e rigenerare il genere umano, corrisponde al passo di Genesi: 8,1: “Or Iddio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame che era con lui nell’arca, e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si calmarono.”
La pietasdivina che dopo il caos ristabilisce la quiete era allusione alla munificenza del cardinale Montalto, mentre il senso del contrasto tra l’agitazione di Nettuno e lo specchio piatto dell’acqua nella peschiera era chiaro: Nettuno aveva appena placato una tempesta per permettere che gli ospiti di Montalto potessero ammirare con calma i pesci che la popolavano e, in generale, il suo elemento.
Chi poteva aver suggerito un collegamento pagano-cristiano così sottile? Se è vero che il cardinale faceva segretamente parte dell’Accademia degli Intronati con lo pseudonimo di Profundus, è stato suggerito anche tuttavia il nome dell’allora cardinale Maffeo Barberini, da sempre appassionato di poesia, ma il quesito rimane senza risposta.
Nettunolasciò Roma parecchio tempo prima della demolizione di villa Montalto ormai Negroni: nel 1784 il ricco commerciante Giuseppe Staderini comprò la villa dai Negroni (che l’avevano acquistata a loro volta nel 1696) e iniziò una vendita sistematica di tutto ciò che essa conteneva, alberi compresi.
Tuttavia, da una lettera scritta da Raphael Mengs da Madrid nel 1767 al cav. D’Azara, deduciamo che forse i Negroni avevano già tentato di piazzare il gruppo berniniano: “Desidererei sapere quanto costerebbe il gruppo del nettuno del Bernini”. Non se ne fece evidentemente nulla se nel 1777 il viaggiatore De la Roque, in visita alla villa, affermò che Nettuno si trovava in una rimessa annessa alla peschiera, dunque già “smontato” in vista di un trasloco ma ancora a Roma. Dopo un periodo in custodia presso Villa Borghese, infine, nel 1786, il gruppo fu acquistato da sir Joshua Reynolds e venduto, dopo la sua morte, a Lord Yarborough nella cui famiglia è rimasto fino al 1950.
L’idea del Nettuno sarà ripresa da Bernini per il mai realizzato progetto della Fontana di Trevi al quale aveva dato principio sotto Urbano VIII Barberini poi abbandonato per mancanza di fondi, stornati sulla guerra di Castro: la prima idea prevedeva un complicato gioco architettonico e scultoreo dove sarebbe apparsa la Virgo della leggenda (colei che aveva permesso ad Agrippa e ai suoi soldati di trovare la fonte dell’Acqua Virgo che serve la fontana) mentre la seconda, se la prima non fosse piaciuta al papa, contemplava appunto la figura del dio marino.
Sotto Innocenzo X Pamphili Bernini rispolverò l’idea di una fontana sormontata da un Nettuno per la “terza” fontana di piazza Navona, dopo la Fontana dei Quattro Fiumi e il Moro: anch’essa rimase però irrealizzata per la sopraggiunta morte di papa Pamphili e quella che anche oggi non a caso ritrae il dio del mare (opera di Antonio della Bitta) mostra come l’idea di Bernini per essa fosse nota e tenuta in considerazione. Infine, l’idea del Nettuno fu ripresa da Salvi nella figura di Oceano che oggi vediamo proprio in trionfo nella fontana di Trevi.
di Claudia Renzi ©
In foto: Gian Lorenzo Bernini, Nettuno e tritone (Londra, Victoria and Albert Museum).
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focacciato · 8 months
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Lunedì pomeriggio ho un colloquio informativo con un altro locale a cui serve un SMM (questa persona mi ha conosciuto tramite passaparola di un altro cliente che era rimasto soddisfatto)
Praticamente qui al suddd si lavora solo con il passaparola altrimenti ti attacchi ar cazzo
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mccek · 1 year
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Ma perché non pensi di fare qualcosa per unire qui la community anziché su whatsapp dove siamo in tantissimi sarebbe bello che chi come te ha la possibilità di avere tanta visibilità faccia qualcosa per tutti sarebbe bello veramente vederci più uniti
Ma a me non interessa nulla di sentirmi dire che sono il miglior blog, mi interesserebbe conversare con chi come me ha la “””fortuna””” di avere diversi lettori per poi collaborare assieme e fare qualcosa per chi ne ha bisogno, perché per quanto non mi interessi nulla di avere questa quantità di seguaci, io penso sempre che da un lato sia giusto renderli partecipi delle proprie iniziative, per esempio, non parlo di mettere mi piace, rebloggare o “spingersi/supportarsi” a vicenda, bensì di aiutare chi è in difficoltà, dandogli le attenzioni che si merita, perché penso che qui dentro ci sia chi veramente abbia tanto bisogno di un supporto morale, e spesso basta anche un semplice messaggio e questo potrebbe svoltare completamente certe situazioni, chiaro min siamo qui per guarire nessuno, ma una parola di conforto tramite passaparola fra i vari blog può fare tanto.
Qui dentro c’è chi ha Tumblr solamente per scappare dall’inferno che vive nella vita reale, ma finché nessuno lo calcola, poiché non è per nulla facile farsi notare in mezzo a milioni di blog, e le persone che hanno veramente bisogno sono quelle che non si lamentano ma fammi capire tantissime cose da ciò che pubblicano.
Ecco, mi piacerebbe molto unire i blog più “popolari” per poi iniziare a confrontarci uno ad uno ed aiutare queste persone qui di cui parlavo sopra, al di là del tipo del blog, e dell’età, penso sarebbe una bella cosa riuscire a far sorridere chi magari ormai si è già dato per vinto.
Io sono qui che vi aspetto, non avendo mai usato Tumblr per navigare fra un blog e l’altro non conosco bene l’utenza, ma se è per fare del bene sono il primo ad accettare chiunque mi si presenti davanti!
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unquadernino · 9 days
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Sono in treno, sto tornando da roma. Non so come usare questi verbi che normalmente usiamo senza specificare in modo esplicito il complemento di luogo, come quando si dice "sto tornando". Io sento precisamente che se esistesse una specie di forza di gravità che fosse in grado di muovere il mio corpo quando mi abbandono senza forze, il mio corpo si dividerebbe in due parti, forse non proprio uguali ma comunque in due parti, e tornerebbe in due punti diversi dell'Italia. O forse no? Non so. È un periodo estremamente ricco e stancante, ho iniziato il tirocinio, la prof ha voluto che cominciassi già alla fine di quest'anno anche se poi avrò tutto il prossimo. A me fa piacere, però l'impegno è tanto e ad un mese dalla sessione non riesco a trovare il tempo per studiare. E soprattutto è tanta l'ansia che ho di sbagliare e fare brutte figure ecc ecc. Anche se alla fine ho capito che non mi interessa così tanto, forse perché sono stanca e non mi va di preoccuparmi anche di questo. In realtà penso di aver anche cominciato bene, dopo mesi in cui si andava a passaparola per la ricerca (molto complicata) di una delle due tipologie di partecipanti che ci servono per l'esperimento, ho trovato un database che contiene tutti i nostri potenziali partecipanti e ho aggiunto circa sessanta persone da contattare. Però come è bello non fare niente e non confrontarsi con la possibilità di essere stupidi
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susieporta · 5 months
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𝗦𝗧𝗥𝗘𝗔𝗠𝗜𝗡𝗚 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗨𝗜𝗧𝗢 𝗣𝗘𝗥 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗢 𝗜𝗟 𝗠𝗘𝗦𝗘
Questa settimana sono state veramente tante le persone che hanno visto "𝗩𝗼𝗰𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 - 𝗨𝗻 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗿𝗲𝗺𝗶𝘁𝗶 𝗱'𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮".
Sorpresi da questa grande partecipazione e da un interesse così vivo a distanza di anni, abbiamo deciso di prorogare la visione gratuita per tutto il mese di dicembre.
L'augurio è che le parole raccolte nel documentario possano ancora essere d'ispirazione e contribuire a mantenere vivo quell' "anelito alla vita buona e alla nostalgia d'infinito" che alberga in ognuno di noi.
Forse, in un tempo dominato da rumori e tragedie, una delle vie più incisive e rivoluzionarie resta ancora quella indicata dai protagonisti di questo racconto: seminare bellezza, predisporsi alla cura e all'ascolto, assaporare i silenzi, cogliere l'unità nelle cose, coltivare la gratitudine, aprirsi alla magia dell'essere.
Ringraziamo dunque tutti voi che, attraverso il passaparola e le tante condivisioni, date ancora oggi eco alle testimonianze di Voci dal silenzio!
Il link e la password per lo streaming restano sempre le stesse:
𝗟𝗶𝗻𝗸: vimeo.com/494075255
𝗣𝗮𝘀𝘀𝘄𝗼𝗿𝗱: italiachecambia
Buona visione a tutte e tutti voi!
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Questo è un post a mo'di vera blogger stile Gemma Stone alias Jessica Jupiter la protagonista della saga "Segni d'Amore", una serie di libri meravigliosi a dir poco e romantici che fanno davvero sognare ad ogni sfogliar di pagina e forse inconsciamente anche la lettura di questi romanzi mi ha spinto a voler aprire un blog tutto mio: anch'io voglio avere uno pseudonimo come lei! E paradossalmente nel corso di questi anni su Tumblr ne ho avuti perfino due XD persa-tra-i-miei-pensieri e pensieri-per-la-testa, ma non ho mai scritto un post pensandolo effettivamente come un articolo di un blog tematico, con rubrica, titolo e sottotitolo e quindi vista l'ispirazione di oggi durante il consueto giretto in libreria eccovi qui cari lettori AFFEZIONATI (nome che avete votato voi stessi e finalmente utilizzo) un post dedicato ai bookslovers: affezionati collezionisti di libri e divoratori di racconti, sniffatori di libri vissuti e proprietari di librerie arcobaleno ordinate come il più prezioso dei tesori o come il punto focale della propria casa da far vedere con immenso orgoglio ad ogni ospite e arricchire sempre più.
Rubrica di persa-tra-i-miei-pensieri
BOOKSLOVERS
La scelta di un nuovo libro: le metodologie
Ho notato sia in base ad esperienze personali che sbirciando e origliando altre persone tra gli scaffali della libreria che ognuno utilizza un determinato metodo per scegliere il prossimo libro che gli terrà compagnia.
📖 Il passaparola: oh guarda questo è il libro che mi aveva suggerito tizio oppure di cui ha tanto parlato tizio, perché può esserci un passaparola anche indiretto
📖 La moda del momento: il libro di cui si parla di più sul web
📖 Il cinefilo: dopo aver visto il film ho scoperto essere ispirato a questo libro ma sai che è quasi quasi gli do una letta così da fare un bel confronto con il film (al 90% ci saranno grosse differenze e omissioni nel film il che significa che magari nel relativo libro sono risolte delle questioni lasciate in sospeso nel film). Un altro tipo di cinefilo (lo ammetto sono colpevole vostro onore) è quel lettore che scarta i libri in quanto ha già visto il film relativo e non gli è piaciuto (scusami Sophie Kinsella ma quel film "Sai tenere un segreto?" non mi è proprio piaciuto il che mi rende restia dal voler leggere il libro che l'ha ispirato e devo chiedere scusa anche a "Tutte le volte che ho scritto ti amo" e il seguito "P.S. Ti amo ancora" e l'ultimo capitolo della trilogia "Tua per sempre, Lara Jean" di Jenny Han perché mi sono bastati i film relativi quindi smettila per piacere di comparirmi sugli scaffali dei mercatini tanto non cedo nel comprarti ahah)
📖 Gli youtuber: a quanto pare ormai è diventata una moda che gli youtuber non solo scrivano libri autobiografici ma anche romanzi, addirittura un intero scaffale è dedicato a loro. Quindi può davvero chiunque scrivere un libro se ha una storia da raccontare (ne so qualcosa ihih. PS. Questo messaggio è per i miei carissimi affezionati ci vorrà del tempo perché devo dedicarci un vero e proprio studio approfondito su varie tematiche ma tra idee che sbucano come funghi e ispirazione da altre fonti che mi capitano a tiro presto tornerò a pubblicare gli appunti della Setta degli Elementi, il mio secondo romanzo fantasy)
📖 Le pagine: la scelta del libro può essere data anche dalla sua voluminosità, ci sono lettori che vanno a periodi e quindi può capitare che in un determinato momento per spronarsi a ricominciare a dedicare del tempo alla lettura scelgano di acquistare dei libricini di poche pagine giusto per riabituarsi gradualmente
📖 Il titolo: farsi attirare dal titolo è forse banalmente il metodo più utilizzato, se non incuriosisce minimamente quel titolo lo sguardo è già passato al prossimo libro
📖 La copertina: il colore, lo stile, l'eventuale illustrazione, il font del titolo ed anche la rigidità o flessibilità della copertina sono elementi da poter tenere presenti nella scelta di un libro, magari vedendo una copertina rosa con sfumature azzurre (il riferimento al mio libro preferito "Con un po' di magia" è solo casuale, forse ahah) si è maggiormente attirati dal voler estrarre quel volume dallo scaffale e dargli una possibilità rispetto a copertine anonime o a tinte unite
📖 Suggerito: il fatto di trovare determinati libri girati con il davanti della copertina verso il possibile lettore o negli scaffali posti all'ingresso della libreria può essere un metodo di scelta soprattutto per il lettore che va di fretta e non ha voglia di cercare di leggere ogni singolo titolo che si trova sugli scaffali
📖 Il genere: ovviamente ogni lettore anche il più propenso a variare letture ha dei generi che proprio non leggerà mai nemmeno se costretto, quindi il genere fantasy, fantascienza, horror, giallo, rosa, narrativa per ragazzi, romanzo, saggio, ma anche generi che si stanno affermando sempre più che posso definire rispettivamente: riscatto di una vita, intreccio di storie, libri che parlano di libri, risulta essere un elemento fondamentale nell'ardua scelta che accompagna il lettore
📖 La sinossi: leggere la prima pagina interna della copertina per avere una minima idea di cosa tratta il libro, se c'è una sottotrama differente rispetto a quella immaginata leggendo il solo titolo, spesso il titolo da solo può ingannare portando la mente del lettore da tutt'altra parte rispetto all'effettiva trama che viene trattata al suo interno per cui leggere la sinossi è particolarmente importante durante la scelta
📖 Il retro della copertina: spesso nel retro della copertina o viene fatto un riassunto della sinossi, o viene riportato un passo del libro oppure le recensioni fatte da esperti in tale ambito, in ogni caso dargli una letta chiarisce meglio sia i dubbi sul genere magari leggendo "ricco di colpi di scena, pieno di magia e mistero" oppure "con un finale struggente lo amerete in ogni singola pagina e vi farà versare lacrime alternate a piccoli istanti di ironia", ma anche "romanzo d'esordio che ha conquistato mezzo mondo" sono tutte informazioni che possono spingere o meno un lettore a scegliere proprio quel libro
📖 Il prezzo: banalmente il prezzo è un fattore da tenere presente nella scelta di un libro, magari un libro di sole 60 pagine che costa 25€ non è molto allettante anche se ho notato che i libri si trovano quasi tutti in un range che va dai 12 o 15 ai 18 o 22 euro
📖 L'autore: magari l'essersi affezionati ad un determinato autore dopo ad esempio aver letto una saga o un romanzo di quel determinato autore e aver dovuto dire addio ai personaggi che erano diventati degli amici immaginari può spingere un lettore a voler scoprire altre storie scritte da quell'autore sia per curiosità che per rendere meno amaro il distacco con le precedenti storie, cercando somiglianze tra i nuovi e vecchi personaggi
📖 Il seguito: l'attesa del libro successivo di una saga o trilogia può durare davvero tanto tempo quindi il lettore quando passeggiando tra gli scaffali della libreria nota con suo stupore o cerca proprio quel libro che gli manca per dare un seguito alla storia non se lo lascia di certo scappare e se lo abbraccia come il più prezioso dei tesori
📖 Spoiler: ci sono due tipi di lettori che rientrano in questa categoria entrambi non temono di spoilerarsi la storia e sono rispettivamente colui che legge l'ultima riga o parola del libro a mo'di manga e colui che apre il libro ad una pagina a caso e legge le prime righe che gli balzano allo sguardo a suo rischio e pericolo
📖 Somiglianze: questo metodo è del lettore che ha talmente amato un certo libro che non si capacita all'idea che la storia sia finita e quindi cerca un libro con una trama simile per illudersi in una continuità delle storie
📖 Il pirata: è il lettore che ha già scelto quale libro vuole ma non lo compra in libreria si segna soltanto il titolo o gli fa una foto con l'intento di scaricarlo gratuitamente da internet in formato ebook
📖 Il colpo di fulmine: il lettore in questo caso si affida completamente al destino, si posiziona davanti ad uno scaffale chiude gli occhi li riapre e sceglie il primo libro sul quale si posa lo sguardo
📖 Audiolibri: sono per i lettori che amano i racconti ma preferiscono immergersi a pieno nell'atmosfera suscitata da quel racconto narrato da qualcun altro attraverso musiche di sottofondo attinenti al tema. Un po' anche per tornare bambini coccolati dai genitori durante la favoletta della buonanotte
📖 Parere altrui: per il lettore anche il parere degli altri può essere il motivo per cui scegliere questo o quel libro, se un libro ha tutte recensioni negative meglio lasciarlo lì oppure essere talmente curiosi da dire ora voglio capire perché tutti lo ritengono un fiasco e una volta capito rivenderselo ad un mercatino dell'usato, il che ci porta al metodo successivo
📖 Mercatino: si può essere lettori accaniti e allo stesso tempo non ritrovarsi con il portafoglio vuoto in continuazione? Sì! Facendo un giretto in un mercatino dell'usato si possono trovare tanti libri alcuni ingialliti dal tempo ma altri chiaramente nuovi letti solo una volta e poi forse perché non troppo apprezzati o per necessità di spazio portati ad un mercatino per dargli nuova vita. Se si è fortunati possono capitare tra le mani libri con appunti a matita di cose che non c'entrano nulla tipo una ricetta, una lista della spesa, una dedica d'amore e dal fatto che si trova lì quel volume si può dedurre essere un amore ormai finito. In sintesi attraverso questo metodo si possono anche scoprire aspetti della persona che l'ha posseduto prima ed è una cosa troppo forte!
Per ora mi vengono in mente questi metodi, e voi affezionati quali metodi utilizzate? Lasciate un commentino qui sotto, intanto vi auguro una buona ricerca o lettura e a presto!
La vostra blogger persa-tra-i-miei-pensieri 🌻
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filorunsultra · 1 year
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Heritage: Val di Rabbi - June 23
La settimana scorsa, a URMA, ho visto una vecchia borraccia Ultimate Direction appoggiata su un tavolo. Era venerdì pomeriggio, e i corridori dovevano ancora arrivare, così mi sono guardato attorno per provare a capire di chi potesse essere. Inaspettatamente, era del Michelino Sandri, che mi ha subito ragguagliato su dove l'aveva trovata. È venuto fuori che un negoziaccio di Dimaro, Val di Sole, aveva dei rimasugli di magazzino di UD: roba che nessuno comprerebbe, avanzi di epoche passate, per veri intenditori. Così qualche giorno dopo ho convinto Mattia e Roby a salire in valle con la scusa di fare una corsa in Val di Rabbi.
In realtà non mi capita spesso di andare in Val di Rabbi, ma è il posto perfetto per preparare gare dure, tipo UTMB o Hardrock, e anche per fare un giro in quota prima di Leadville. Siamo partiti dall'ultimo parcheggio gratuito del fondo alla valle, con l'idea di salire al Dorigoni e poi proseguire fino al Rifugio Lago Corvo per scendere dall'altro lato, ma purtroppo il tempo è peggiorato e una volta arrivati al Dorigoni siamo tornati indietro. Abbiamo pranzato con un panino al Casolet pagato 1$, poi ci siamo fermati a raccogliere un po' dell'acqua ferruginosa che esce da una piccola fontanella nascosta nel sottoscala delle terme locali. Entrando nella stanzina con il rubinetto si sente odore di ruggine, e il lavandino su cui cade l'acqua è incrostato di calcare rosso: l'acqua che ne esce non sa da acqua, pare di leccare un cacciavite, con retrogusto da Ferrarelle. Non è pubblicizzata né segnalata, la conosco per passaparola, e il che mi ha sempre fatto pensare che non siano molto soddisfatti se qualcuno la prende; comunque la porta è aperta. Arrivati a Dimaro abbiamo bevuto un caffè e mangiato un pasticcino, poi abbiamo cambiato bar e abbiamo bevuto due birre, e in fine siamo andati in questo famoso negozio.
In tutto, erano rimaste 12 borracce UD, di quelle vecchie, grigie, col beccuccio rosso. Le avevo cercate a lungo, anche su eBay e in altri siti di roba usata, ma in Europa sono introvabili, e quelle erano di certo le ultime rimaste. Il tipo del negozio ci racconta che una volta, prima che il marchio esplodesse, era lui a distribuirlo in Italia, ma quelle borracce non le capiva nessuno, così aveva finito per regalarle come premio alle gare. Il tipo del negozio deve averci presi per dei disagiati e ha fatto il possibile per rifilarci tutto a uno sconto del 60-70%, in modo da liberarsi definitivamente di quelle vecchie cianfrusaglie. UD si è diffusa in Europa solo negli ultimi anni, all'epoca era ancora una piccola azienda di Boulder, CO, fondata da Buzz Burell, ex brand manager di LaSportiva North America ma soprattutto fondatore del sito (e inventore del termine) Fastest Known Time. Una vera leggenda. Abbiamo finito per comprare tutte le borracce che aveva, inoltre Roby ha trovato un vecchio zainetto Ultimate Direction "Scott Jurek", che ha comprato per SwissAlps, e visto che c'era ha deciso di regalarmi in modo del tutto ingiustificato un bellissimo zaino "Anton Krupicka" del 2013 o 2014. In tutto gli abbiamo lasciato giù 300 euro, direi praticamente regalati: spero che almeno il tipo del negozio abbia portato a cena fuori la famiglia, quella sera. Probabilmente non è stato un grande affare, ma sarà divertente andare a correre con quella borraccia oggi, e con una vecchia maglietta Patagonia Montrail comprata a 5$ in un negozio di roba usata in Dakota Ridge a Boulder. Patagonia Montrail è stata la prima squadra professionistica di ultrarunning, e quella maglietta deve risalire agli anni in cui Goeff Roes vinse Western States, forse anche prima guardando il materiale della maglietta. In fondo, nemmeno quella maglietta usata è stata un grande affare, ma mi piace pensare che possa essere stata di Roes, o Jurek, o Koerner. Tra le altre cose, ho trovato anche questo vecchio blog (tutt'ora aggiornato): Run100s ("Run Hundreds") - A Not-For-Profit UltraRunning Corporation. Non lo conoscevo, ma il tipo che lo cura non è l'ultimo arrivato, è un ottimo concorrente di Matt Mahoney.
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