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Su ( (( aitanblog )) ) parlo de "L'Ideale", l'ultimo album di canzoni di Patrizio Trampetti.
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Il testo presenta un evento musicale che mette in evidenza artisti di diverse nazionalità e culture, contribuendo a una fusione di stili e tradizioni. Tra i protagonisti figurano Tricarico, un cantautore italiano noto per le sue liriche evocative e il suo stile unico, che sa mescolare pop e musica folk. L'evento promette di essere un’esperienza vibrante, richiamando l’attenzione su temi universali attraverso le canzoni dell'artista. Un altro grande nome è Inti-Illimani, un celebre gruppo musicale cileno che ha dedicato la propria carriera alla diffusione della musica andina e della cultura latino-americana. La loro musica è spesso caratterizzata da melodie tradizionali e temi sociali, rispecchiando la lotta e la resilienza dei popoli latinoamericani. La presenza di Inti-Illimani arricchisce ulteriormente l’evento, consentendo agli spettatori di immergersi nel calore delle sonorità sudamericane. Claudia Gerini, oltre a essere un'attrice di successo, ha dimostrato una forte passione per la musica, partecipando attivamente a progetti culturali e artistici. La sua versatilità le consente di interpretare canzoni che spaziano tra diversi generi, portando così un ulteriore livello di espressione all'evento. Con il suo carisma e la sua presenza scenica, Claudia promette di coinvolgere e affascinare il pubblico. Infine, Pietra Montecorvino rappresenta un’altra voce significativa della musica italiana, con un repertorio che celebra la tradizione e l’innovazione. La sua capacità di coniugare suoni folk con influenze moderne la rende una protagonista unica nel panorama musicale italiano. La sua esibizione è attesa con entusiasmo, poiché è in grado di trasmettere emozioni forti attraverso la sua musica. In sintesi, l’evento è un incontro di culture e stili, un’opportunità per esplorare e celebrare la ricchezza delle tradizioni musicali. Con artisti come Tricarico, Inti-Illimani, Claudia Gerini e Pietra Montecorvino, il pubblico potrà godere di un’esperienza indimenticabile, in cui il potere della musica unisce le persone, superando le barriere linguistiche e culturali. Con questo mix di talento, passione e diversità, l’evento si preannuncia come una celebrazione della musica e della sua capacità di connettere le persone.
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Peppe Barra: Il teatro va preso come la vita
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Peppe Barra: Il teatro va preso come la vita
Venerdì 17 l’attore napoletano si esibirà a Catanzaro
Un amore immenso per la sua città, Napoli, e una passione per la musica e, soprattutto per il teatro fanno di Peppe Barra uno dei Maestri che il mondo ci invidia.
Disponibile come solo i grandi sanno essere, si è raccontato in attesa dell’appuntamento che lo vedrà protagonista venerdì 17 gennaio, alle ore 21:00 al Teatro Comunale di Catanzaro, con la commedia “I cavalli di Monsignor Perrelli”, una storia accattivante dalla incontenibile allegria inserita nella stagione teatrale catanzarese di AMA Calabria, che rientra fra gli eventi promossi con il sostegno del Fondo Unico dello Spettacolo del MiBACT Direzione Generale dello Spettacolo e il cofinanziamento della Regione Calabria Assessorato alla Cultura nell’ambito del piano di Azione e Coesione 2014/2020 Asse 6.7.1 triennio 2017/2019 Azione 1° Grandi Festival ed Eventi Internazionali.
Con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, nel 1976, ha messo in scena “La gatta Cenerentola”, scritta da Roberto De Simone, in cui interpretava la matrigna. Quanto ritiene di aver dato a quell’opera?
“La gatta Cenerentola” è stato uno degli spettacoli più importanti degli anni settanta. Io ho dato e al tempo stesso ricevuto molto da Roberto De Simone e dalla Compagnia che esisteva già dal 1967 e avevano già studiato il mondo popolare partenopeo. Poi di quell’opera nulla è rimasto alle nuove generazioni. Neanche una registrazione video. Certo, ora è stata rimessa in scena da un’altra compagnia. Sicuramente un lavoro gradevole, ma non paragonabile alla nostra prima edizione.
Memorabile fu la serata al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
E’ vero. Ma, come ho detto, di quella serata non vi è alcuna testimonianza. Tranne una registrazione video del terzo atto, effettuata dal telegiornale della RAI in occasione del Festival di Spoleto. Ma il successo arrivò ovunque. Oggi mi sento di dire che abbiamo fatto conoscere la cultura napoletana in tutto il mondo.
Nel 1995 fu incaricato da Fabrizio De André di scegliere una canzone del suo repertorio per cantarla in napoletano. La sua scelta cadde su “Bocca di rosa”. Cosa ricorda di quel momento?
Fui sorpreso dalla sua telefonata. Fu un rapporto breve ma intenso. Di quel brano fece la traduzione, che ritengo geniale, Vincenzo Salemme. La mia fu una interpretazione personale e molto apprezzata da De Andrè che mi disse che quel brano era diventato mio. E, probabilmente aveva ragione.
Nonostante le sue “incursioni” nel mondo della musica, la sua passione più grande è il teatro che lei vive intensamente.
Ognuno vive il teatro in maniera diversa. Gli spettatori lo “subiscono” attraverso le emozioni e le sensazioni che noi riusciamo a trasmettergli. Spesso riusciamo a farli commuovere. Per me è vita, è allegria. Senza non sarei la persona gioiosa che mi sento di essere. Nonostante sia finzione, il teatro è lo specchio della vita e della società in cui viviamo. Il teatro è come la vita, va vissuto e non va preso troppo seriamente.
Lei come si prende?
Con allegria e con quel pizzico di ironia e follia necessaria per la sopravvivenza.
Nonostante sia nato a Roma lei è innamorato della sua città, Napoli
Io sono nato a Roma per caso. Napoli per me è tutto, è mia madre, sono i miei ricordi; Napoli è la mia adolescenza. Se non fossi stato napoletano, non avrei potuto essere quello che sono a teatro. E’ grazie alla mia città, con la sua cultura, che mi sono realizzato come attore e artista. Non riuscirei a vivere lontano da Napoli. Credo di essere l’unico attore che non è scappato da una città vittima di molti pregiudizi.
Alcuni veri, altri falsi. Mi piace ricordare sempre ciò che diceva Eduardo, “‘o presepio è buono, ‘e pasture so malamente”. E aveva ragione. Napoli è quella descritta da Pino Daniele, piena di contraddizioni ma ricca di fascino.
Napoli rivive ne “I cavalli di Monsignor Perrelli”, in cui interpreta Meneca travestendosi da donna per la prima volta dai tempi de “La gatta Cenerentola”.
Monsignor Perrelli è un personaggio realmente esistito nella Napoli di Ferdinando IV di Borbone. E’ stato un uomo di chiesa eccentrico che aveva il difetto di inventare storie inverosimili e, proprio per questo motivo, era deriso dal popolo napoletano, e anche dal re. Ancora oggi appartiene al mondo popolare. Meneca è un po’ innamorata di quell’uomo e lo accudisce con i suoi manicaretti. Ma sa diventare anche furiosa quando il Monsignore assume atteggiamenti eccessivi.
Accanto a lei, nei panni del Monsignore, Patrizio Trampetti.
Patrizio, con cui ho condiviso l’esperienza della Nuova Compagnia di Canto Popolare, è perfetto nei panni del Monsignore. Con lui sul palcoscenico c’è molta complicità e riusciamo a mettere in atto una sorta di duello teatrale che porta a situazioni buffe ed esilaranti che non mancheranno di divertire gli spettatori.
I biglietti per assistere alla commedia “I cavalli di Monsignor Perrelli” potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Comunale di Catanzaro, sito su Corso Mazzini, 82, aperto tutti i giorni dalle 17:00 alle 21:00, presso la sede di AMA Calabria sita in Via P. Celli, 23 a Lamezia Terme dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16: alle 19:00. Il sabato dalle 9:00 alle 13:00, e i biglietti sulla biglietteria on line www.amaeventi.org/stcz1920. Per ulteriori info sui singoli spettacoli è disponibile il numero WhatsApp 339 160 1953.
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AMA Calabria Catanzaro, grande attesa per l’incontenibile allegria di Peppe Barra e Patrizio Trampetti
http://www.cosenzapage.it/media/2020/01/barra_trampetti-300x200.jpg - #CosenzaPage Dopo la pausa natalizia la stagione di AMA Calabria riprende con uno spettacolo per grandi e per piccini. Sabato 21 gennaio, alle ore 21:00, al Teatro Comunale di Catanzaro, sarà di scena la commedia I cavalli di Monsignor Perrelli, una storia accattivante dalla incontenibile allegria con Peppe ...
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Un poker 2020 fuori programma al Teatro Lendi, in via A. Volta 176 (strada provinciale Grumo Nevano-Sant’Arpino). «Già in conferenza stampa avevamo annunciato un cartellone con nomi belli e importanti del teatro e tante anteprime – racconta il direttore Francesco Scarano –. Per il 2020 abbiamo inserito appuntamenti fuori abbonamento, che renderanno molto felice il pubblico. San Valentino avrà come protagonista Valentina Stella (14 febbraio); il 20 e 21 febbraio c’è Massimo Ranieri con “Sogno e son desto 500 volte”; il 28 febbraio arriva Eduardo De Crescenzo con “Essenze jazz”; il 13 marzo c’è Franco Ricciardi. Tanta musica d’autore, che contribuisce alla crescita del teatro e all’importanza del progetto culturale, a cui mi sto dedicando da sei anni, per accendere i riflettori sulla periferia della città, che merita di crescere e progredire».
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Il 2020 si apre con il sold out di Maurizio Casagrande, in palcoscenico dall’8 al 10 gennaio (ore 21), con “Mostri a parte”, di Maurizio Casagrande e Francesco Velonà; regia Maurizio Casagrande. Dal 15 al 17 gennaio (ore 21) arrivano Massimo Lopez e Tullio Solenghi in “Massimo Lopez e Tullio Solenghi SHOW”, scritto da Lopez e Solenghi, in palcoscenico con la Jazz Company, diretta dal maestro Gabriele Comeglio. Sempre a gennaio, Sal Da Vinci è al Teatro Lendi con “La Fabbrica dei Sogni”, spettacolo di cui è autore, insieme a Ciro Villano (dal 29 gennaio al 31 gennaio, alle 21, in abbonamento; l’1 febbraio, alle 21, fuori abbonamento).
Dal 5 al 7 febbraio, alle 21, in scena ci sarà Serena Autieri in “Rosso Napoletano”, scritto e diretto da Vincenzo Incenzo. A grande richiesta di pubblico, torna in scena, il 18 e il 19 febbraio, alle 21, Biagio Izzo con “Tartassati dalle tasse”, scritto e diretto da Eduardo Tartaglia, che ha aperto il cartellone della stagione 2019/2020.
Marzo si apre con Simone Schettino in “Se tocco il fondo sfondo”, scritto da Schettino e Vincenzo Coppola (dal 4 al 6 marzo: ore 21) e riserva un appuntamento con un pezzo importante della storia teatrale nazionale, dal 25 al 27 marzo (ore 21), con Peppe Barra in “Monsignore”, in scena con Patrizio Trampetti, scritto da Peppe Barra e Lamberto Lambertini, che ne cura anche la regia.
Dall’1 al 3 aprile, alle 21, ci sono Lucio Pierri e Ida Rendano in “La scommessa”, scritto da Lello Marangio insieme a Pierri, a cui è affidata la regia. Chiude il cartellone “Verso il mito Edith Piaf”, con Francesca Marini e Massimo Masiello, in scena dal 15 al 17 aprile.
TEATRO LENDI Informazioni e prenotazioni: 0818919620 – 3478572222 – 3403810912
TEATRO LENDI 2020: POKER DI NOVITÀ. Arrivano Eduardo De Crescenzo, Massimo Ranieri, Valentina Stella e Franco Ricciardi Un poker 2020 fuori programma al Teatro Lendi, in via A. Volta 176 (strada provinciale Grumo Nevano-Sant’Arpino).
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Teatro Auguisteo: PEPPE BARRA in scena con “I cavalli di Monsignor Perrelli”
Teatro Auguisteo: PEPPE BARRA in scena con “I cavalli di Monsignor Perrelli”
Al Teatro Augusteo di Napoli, da venerdì 8 a domenica 17 novembre 2019, Peppe Barra sarà protagonista con lo spettacolo “I cavalli di Monsignor Perrelli”, scherzo in musica in due tempi, di Peppe Barra e Lamberto Lambertini, che cura anche la regia; con Patrizio Trampetti, e con Luigi Bignone ed Enrico Vicinanza.
Le scene sono di Carlo De Marino, I costumi di Annalisa Giacci, le musiche di…
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Dal 7 Febbraio al Teatro Diana "Don Chisciotte della Pignasecca"
Dal 7 Febbraio al Teatro Diana “Don Chisciotte della Pignasecca”
TEATRO DIANA
da mercoledì 7 febbraio ore 21.00
Artisti riuniti
presenta
Don Chisciotte della Pignasecca
Adattamento di Maurizio De Giovanni
Liberamente tratto da “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes
con
PEPPE BARRA
NANDO PAONE
e con
Biagio Musella, Emanuela Emma Tondini,
Luciano D’Amico, Luca Saccoia, Michele Di Siena
RegiaAlessandro Maggi
Musiche
Patrizio Trampetti
Scene e…
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Dopo averne parlato senza aver visto né sentito, ieri ho ascoltato finché ho potuto, passando dalla tivvù alla radio fino a quando non è sopravvenuto il sonno.
Solo Tananai e Levante mi hanno fatto sollevare lo sguardo dal block notes su cui mi metto a fare disegnini quando sono davanti a un apparecchio radiotelevisivo, a un forno o a una lavatrice, in attesa che finisca.
Poi ho trovato che anche Madame ha un suo strano perché (se solo si riuscisse a sentire cosa dice, che, dal contesto musicale e dal titolo, pare pure una cosa importante). Infine, mi pare che la canzone di Giorgia non sia proprio così brutta come si dice in giro; sarà che a me la pasta della sua voce e la maniera in cui la sa modulare non sono mai dispiaciute.
Mi dispiace, invece, non aver visto Elodie né sentito la Oxa e Ariete. Stu Rosa Chemical, po', è fluido come l'acqua dello scarico. Degli altri, purtroppo, non ricordo neanche il nome. A parte i Cugini di Campagna che confondo sempre con i Camaleonti.
Per il resto, ho l'impressione che sia all'Ariston che da casa, senza Blanco (che in spagnolo vuol dire pure bersaglio) la gente si annoi e applauda nervosamente per mascherare un po' di delusione. Come alle feste di piazza.
E restano sparsi
Disordinatamente
I vuoti a perdere mentali
Abbandonati dalla gente
Dalla gente
Abbandonati dalla gente
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Ambrogio Sparagna LIVE - Intervista a Patrizio Trampetti - www.HTO.tv
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"Una vita a precipizio".
Ieri, all’Auditorium Bianca D’Aponte di Aversa, si è tenuto un concerto dedicato a Piero Ciampi.
Ne parlo qui. E ne approfitto per parlare alche d'altro.
https://aitanblog.wordpress.com/2023/01/23/una-vita-a-precipizio/
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Il mio report della seconda serata dell'ottava edizione Mediterraneo Reading Festival.
#festival#mediterraneo#mediterraneo reading festival#patrizio trampetti#trampetti#nathalia sales#enrico de angelis#il cantautore in pelle umana#dario sabatini
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Il disertore (feat. Capone, Bungt Bangt)
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"Vivrò di carità sulle strade di Spagna,
di Francia e di Bretagna e a tutti griderò
di non partire più e di non obbedire
per andare a morire per non importa chi
Per cui se servirà del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro se vi divertirà
e dica pure ai suoi se vengono a cercarmi
che possono spararmi io armi non ne ho"
Composta nel 1954, "Le déserteur" di Boris Vian è una delle più celebri canzoni contro la guerra del XX secolo.
Un canto antimilitarista, sì, ma non radicalmente pacifista, tanto che nella sua versione originale la strofa finale recitava:
"Prévenez vos gendarmes,
que je serai en arme
et que je sais tirer"
"Avvisate i vostri sgherri
che sarò armato
e che so sparare"
Col tempo il testo ha subito numerose modifiche sia nella versione francese che nelle sue innumerevoli traduzioni, ma ormai si parla quasi sempre di un disertore che aspetta i gendarmi inerme e pacifico. Come in questa versione in lingua italiana interpretata dai Letti Sfatti e da Patrizio Trampetti, con la partecipazione di Maurizio Capone (dall'album del 2009 "Come fiori tra i marciapiedi e l'asfalto").
P.s. Proprio ieri è uscito "L'Ideale", l'ultimo lavoro artistico di Patrizio Trampetti prodotto da Jennà Romano, che è anche coautore dei brani inediti dell'album.
#guerra#disertore#vian#boris vian#cantiantimilitaristi#antiwarsongs#music#musica#Patrizio Trampetti#Jennà Romano#Youtube
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'O Sud è fesso
Il link in cui cerco di illustrare perché 'o Sud è fesso, parlandovi dello spettacolo di Patrizio Trampetti, Sandro Ruotolo, Jennà Romano e Francesco Del Prete jr.
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Ecche qua, l'ho preso 'O Sud (è fesso), l'ultimo album di Patrizio Trampetti prodotto, arrangiato e missato da Jennà Romano (che è anche autore di quasi tutte le musiche e coautore dei testi, salvo un brano che si deve a Filippo "il Buono" Piccirillo).
Dai pezzi che ho avuto modo di ascoltare in anteprima so già che si tratta di un bel lavoro.
E costa solo 5 euro e 90. Lo trovate per una quarantina di giorni nelle edicole in cui un tempo si vendevano i giornali.
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“Il mio nome è Mario ma mi chiamavano Tonino anche quando quella sera ho rubato il primo motorino. Il coltello nella mano destra, la paura nella sinistra e poi correre, correre forte fino a perdere la vista.”
Un brano molto bello che oggi che è morto ammazzato un ragazzo di 15 anni fa più male.
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Nel giorno in cui nei social riecheggia la benvenuta vittoria internazionale dei Måneskin realizzata suonando dal vivo strumenti veri (vivaddio!) e seguita dall’innesco di tutta una sequela di polemiche sulla presunta mancanza di originalità della loro proposta pop-rock, trovo finalmente un po’ di tempo per parlarvi dell’ultimo cd di Patrizio Trampetti; un disco vero, di un artista autentico, realizzato con lentezza e attenzione sotto la produzione e la collaborazione artistica di Jennà Romano, che, peraltro, è anche coautore di quasi tutti i brani dell’album.
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