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#premio nazionale
paolodechiara · 1 year
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Premio Nazionale Lea Garofalo 2022
VIDEO INTEGRALE DELL’EVENTO DEL 24 NOVEMBRE 2022. di Paolo De Chiara, WordNews.it La I edizione del PREMIO, ideata ed organizzata da Dioghenes APS, con il contributo della testata giornalistica nazionale WordNews.it (in partnership con l’Ufficio Stampa Nazionale Lo Scriptorium e Romanzi Italiani), ha come finalità la diffusione della storia di Lea Garofalo nelle scuole e nei territori…
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sudden-stops-kill · 27 days
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marcogiovenale · 4 months
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tra due ore, alle 17, cerimonia conclusiva del premio pagliarani 2024
nella Sala Cinema del Palaexpo di Roma (Ingresso dalla scalinata di Via Milano 9a) dalle ore 17 e fino alle 19 Cerimonia di premiazione della Nona edizione del Premio Nazionale Elio Pagliarani Conduce Arnaldo Colasanti ingresso libero * Il sito del Premio: https://premioeliopagliarani.it/ La cartella stampa completa relativa alla GIORNATA PAGLIARANI: https://tinyurl.com/pagliarani2024 Il…
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nicolacostanzo · 6 months
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palmiz · 2 months
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Rumble Boxing Italia:
KELLY HARRINGTON fà l’addetta delle pulizie in Ospedale, questa notte è diventata leggenda nella boxe vincendo la sua seconda medaglia d’oro per l’Irlanda.
Non si è mai giustificata, non hai mai cercato scuse , non ha mai parlato più di tanto, ne si è mai piagnucolata addosso, nonostante a 34 anni per essere lì ha sacrificato parte del suo guadagno economico, parte della sua vita privata.
Ha raggiunto questo , senza nessuno stipendio statale, senza gruppi sportivi, senza nessun premio , senza avere delle corsie preferenziali .
Lavoro, sudore, sudore e lavoro!
Fù rifiutata all’età di 15 anni nella palestra St.Mary’s boxing club di Dublino , perché non allenavano ancora donne nei primi anni duemila . Insistette così tanto che alla fine il suo impegno costante la rapida crescita pugilistica , e la dedizione venne premiata dal maestro facendola entrare del club degli atleti agonisti.
Ad una intervista durante la partenza per Parigi ha dichiarato , che intende tornare al suo lavoro part-time di addetta alle pulizie presso l'ospedale psichiatrico St Vincent di Dublino, indipendentemente dal risultato che otterrà alle Olimpiadi.
KELLY HARRINGTON è oggi campionessa Nazionale ,Europea , campionessa del mondo, e due volte medaglia d’oro Olimpica dei pesi leggeri.
Questo è l’esempio che incarna lo sport!
Quello che non siamo in grado di fare noi , in Italia da anni ,per i troppi interessi e poltrone.
8 atleti 0 Tituli!
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bicheco · 3 months
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Incrociamo le dita
"A me la nazionale italiana piace, ma solo perché a casa mia è molto sviluppato il culto dei morti".
Con questa battuta parteciperò al concorso umoristico di Bellinzona edizione 2024. Speriamo di vincere, il primo premio è una friggitrice ad aria.
Daje! 💪
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anchesetuttinoino · 5 months
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Piddini che premiano piddini che fanno film piddini su temi che piacciono ai piddini.
Questa in sintesi l'egemonia culturale che soffoca l'Italia da decenni. Come sapete, il sottoscritto si sgola da sempre su quanto sia essenziale creare nuovi palchi, nuovi eventi, nuovi Festival in cui far esprimere i tanti artisti non allineati.
Sul David di Donatello, sul Leone di Venezia o sul premio Strega non si può che ridere: se la cantano e se la suonano da soli. Nello specifico, a essere premiati sono due film sulle due passioni dei globalioti, ovvero il nazifemminismo e l'immigrazionismo.
Resta la necessità di dare vita a una produzione culturale nuova, libera, coraggiosa. Qualcuno ci sta provando. Ma serve qualcosa di più grande, continuo e coinvolgente.
Sono convinto che avrebbe tutte le possibilità per emergere. A quel punto certe statuette finirebbero dove meritano: nella spazzatura.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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donaruz · 2 years
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Il 5 marzo del 1987 la meravigliosa Merini uscì finalmente dall'ultimo manicomio (i manicomi non vennero chiusi nel 1981 con Basaglia; è giusto saperlo). Era una giornata di sole a Taranto e lei aveva 56 anni. Dopo sedici giorni, il 21 marzo, nel primo giorno di primavera, compi gli anni: 57. Da donna libera. La grande poeta del 900 poté tornare a vivere, o come disse lei: "A camminare".
E io con lei.
Fabrizio De André alla notizia disse semplicemente: "La creatura delle creature torna a casa"
"Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.."
Sei mesi dopo, nel settembre del 1987, vince il premio nazionale di poesia di Bergamo. Una piccola soddisfazione che lei ricorderà sempre con piacere. Dopo quel premio tutti la scoprirono; e l'amarono. Io avevo 18 anni e come "figlio di un matto" corsi subito a salutarla a Milano. Nel suo baretto sul Naviglio. Fu proprio quel giorno che decisi di continuare "A camminare" con la poesia.
Molti e molte di noi hanno un ricordo di questa inarrivabile poeta; io la ricordo sorridente e malinconica con la sua immancabile sigaretta MS. Un sorriso che ammaliava le colombe e le tortore, che quel giorno andarono a salutarla anche loro..
Olmo Losca
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Lunedì 23 Settembre 2024 alle ore 20.30 il GdL "Chiave di Lettura", presso i locali della Biblioteca San Valentino, si incontrerà per discutere insieme del libro “Oltre l’inverno” di Isabel Allende proposto dalla nostra Arianna Pascetta
Lucía, cilena espatriata in Canada negli anni del brutale insediamento di Pinochet, ha una storia segnata da profonde cicatrici: la sparizione del fratello all’inizio del regime, un matrimonio fallito, una battaglia contro il cancro, ma ha anche una figlia indipendente e vitale e molta voglia di lasciarsi alle spalle l’inverno. E quando arriva a Brooklyn per un semestre come visiting professor si predispone con saggezza a godere della vita. Richard è un professore universitario spigoloso e appartato. Anche a lui la vita ha lasciato profonde ferite, inutilmente annegate nell’alcol e ora lenite solo dal ferreo autocontrollo con cui gestisce la sua solitudine; la morte di due figli e il suicidio della moglie l’hanno anestetizzato, ma la scossa che gli darà la fresca e spontanea vitalità di Lucía restituirà un senso alla sua esistenza. La giovanissima Evelyn è dovuta fuggire dal Guatemala dove era diventata l’obiettivo di pericolose gang criminali. Arrivata avventurosamente negli Stati Uniti, trova impiego presso una facoltosa famiglia dagli equilibri particolarmente violenti: un figlio disabile rifiutato dal padre, una madre vittima di abusi da parte del marito e alcolizzata, un padre coinvolto in loschi traffici. Un incidente d’auto e il ritrovamento di un cadavere nel bagagliaio della macchina che saranno costretti a far sparire uniranno i destini dei tre protagonisti per alcuni lunghi giorni in cui si scatena una memorabile tempesta di neve che li terrà sotto assedio.
Isabel Allende (1942) è una scrittrice e giornalista cilena naturalizzata statunitense. Considerata una delle scrittrici più famose dell'America Latina, “La casa degli spiriti” è il suo romanzo più famoso. Ha partecipato a molti tour mondiali per promuovere i suoi libri e ha anche insegnato letteratura in vari college statunitensi. Vive in California dal 1989 e ha ottenuto la cittadinanza statunitense nel 2003. Nel settembre 2010 è stata insignita del Premio Nazionale di Letteratura del Cile. Ha scritto romanzi basati sulle sue esperienze di vita, ma ha anche parlato delle vite di altre donne, unendo mito e realismo, ha scritto anche romanzi storici, come “Inés dell'anima mia”, basato sulla vita di Ines Suarez, la prima spagnola ad aver raggiunto il Perù, oltre a “L'isola sotto il mare” che racconta la vita di una schiava di nome Zarité a Santo Domingo, ora Haiti, alla fine del XVIII secolo. La sua opera viene accostata al movimento letterario conosciuto come posboom, anche se alcuni studiosi preferiscono il termine novisima literatura. Questa corrente è caratterizzata dal ritorno al realismo e da una prosa più facile da leggere. Si abbandona il tentativo di creare nuovi modelli di scrittura (metaletteratura), e si pone l'accento sulla storia e la cultura locale.
Se volete partecipare, contattateci all'indirizzo mail: [email protected] oppure all'indirizzo, sempre mail, [email protected] e riceverete, in prossimità dell’incontro, il link di riferimento.
Vi aspettiamo per confrontarci insieme su questa autrice e scoprire il suo libro, non mancate!!!
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deathshallbenomore · 10 months
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ti prego facci un post-sfogo sul premierato. avrai la mia infinita gratitudine
ALLORA ECCOCI. ve lo buco davvero questo premierato?
intanto capiamo super brevemente il contesto: si parla di modificare la costituzione (per la procedura, art. 138) intervenendo sulla forma di governo, in particolare modificando gli articoli 92 e 94. la forma di governo è, in soldoni, il modo in cui il potere è suddiviso e organizzato all'interno dello stato; per intenderci, ché forse si fa prima: tra le forme di governo più intramontabili ci sono quella parlamentare (la nostra, quella britannica, nonché di moltissimi paesi europei e non solo), presidenziale (usa, molti paesi dell'america latina), semi-presidenziale (francia) [chiaramente si tratta solo di esempi, ce ne sarebbero molti altri e mi limito a quelli più emblematici, letteralmente "da manuale"]. ma ce ne sono altre varietà. il fil rouge che le collega è che tutti questi concetti esprimono in maniera molto diretta quale sia il "traino" dell'organizzazione del potere: nella fdg parlamentare c'è al centro l'organo rappresentativo. da noi attualmente il parlamento dà o meno la fiducia al governo, mentre nella forma di governo presidenziale il capo dello stato è molto più forte e non dipende dal parlamento, ma questo rapporto di forza apparentemente sbilanciato ritorna in pari con dei dovuti contrappesi, come l'impeachment. inoltre, e questo va detto per un po' di chiarezza in più, ciascuna forma di governo assume caratteristiche differenti: il parlamentarismo italiano, quello inglese, quello spagnolo e quello tedesco presentano delle differenze sostanziali tra di loro, e questo dipende da ragioni di evoluzione storica della forma di governo, dal fatto di essere monarchie/repubbliche, stati unitari/regionali/federali, scelte dei costituenti etc.
il punto è che non importa la forma di governo scelta, ma conta che il potere sia diviso in modo tale da essere esercitato senza pericolo di derive arbitrarie e autoritarie, e che questi limiti consistano in un sistema di pesi e contrappesi che garantiscano che ogni organo "controlli" (non arbitrariamente, ma secondo l’architettura costituzionale) l'altro, in modo da assicurare, globalmente, il corretto funzionamento delle istituzioni nel rispetto della costituzione. PERÒ è anche vero che la regola numero uno della comparazione giuridica ci insegna che, per una serie di fattori oltre il giuridico: sociali, storici, culturali..., i "trapianti giuridici" fatti a sproposito non vanno quasi mai a buon fine. pertanto, nella mia onesta e modesta opinione, il "premierato non fa per noi", perché concentra il potere e la legittimazione nelle mani non (solo) del governo, ma proprio del capo del governo, sminuendo il ruolo di garanzia del presidente della repubblica e, soprattutto, depotenziando il parlamento. da quello che abbiamo detto nel paragrafo precedente, infatti, evinciamo che "premierato" è quella forma di governo dove è il primo ministro/capo del governo/premier/presidente del consiglio (anche se ciascuno di questi termini ha accezioni un po' diverse) a rappresentare il centro nevralgico dell'organizzazione del potere.
torniamo quindi alla proposta di riforma costituzionale
L’articolo 92 della Costituzione è sostituito dal seguente: (...) Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. (...) La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio, assegnato su base nazionale, garantisca il 55 per cento dei seggi nelle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri. (...) Il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri.”
All’articolo 94 della Costituzione sono apportate le seguenti modifiche: A) Il terzo comma è sostituito dal seguente: “(...) il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Nel caso in cui non venga approvata la mozione di fiducia al Governo presieduto dal Presidente eletto, il Presidente della Repubblica rinnova l’incarico al Presidente eletto di formare il Governo. Qualora anche quest’ultimo non ottenga la fiducia delle Camere, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere.”; B) dopo l’ultimo comma è aggiunto il seguente: “In caso di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio eletto, il Presidente delle Repubblica può conferire l’incarico di formare il Governo al Presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare che è stato candidato in collegamento al Presidente eletto, per attuare le dichiarazioni relative all'indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui il Governo del Presidente eletto ha ottenuto la fiducia. Qualora il Governo così nominato non ottenga la fiducia e negli altri casi di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio subentrante, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere.”
elezione diretta del presidente del consiglio: non solo costituzionalmente, ma anche simbolicamente, si concentra l'influenza su una sola persona
premio di maggioranza: si spera che in una eventuale nuova legge elettorale venga espressa una soglia minima, una percentuale di voti da raggiungere per ottenere un così significativo premio di maggioranza. altrimenti, se bastasse aver ottenuto anche un solo voto in più rispetto agli avversari, saremmo in odore di incostituzionalità
governabilità-rappresentatività: sono i due princìpi cardine quando si parla di forme di governo e democrazia. un certo livello di governabilità è necessario, ma è indispensabile, a monte, garantire la rappresentatività del sistema (sia intesa come rappresentazione dei partiti politici che ottengono seggi in parlamento, e questo lo si vede nel dibattito sui sistemi elettorali: maggioritario o proporzionale? proporzionale puro o con dei correttivi? ecc., sia come ruolo e centralità del parlamento a legislatura avviata). altrimenti che democrazia è, quasi letteralmente?
ruolo "notarile" del PdR, che si trova semplicemente a ratificare l'avvenuta elezione del PdC. ma questo sbilancia il rapporto tra poteri: oggi il capo dello stato nomina il presidente del consiglio a seguito di consultazioni, poi il PdC e il suo governo debbono ottenere la fiducia del parlamento. qui il rapporto si ribalta perché il presidente del consiglio si trova ad avere una maggiore legittimazione, popolare, rispetto al presidente della repubblica, che quindi deve nominare per forza il presidente del consiglio eletto
l'istituto della fiducia è centrale nel parlamentarismo, ma quasi paradossale in questo premierato: se il Parlamento non dà la fiducia al governo, c'è un cortocircuito: come può un parlamento non approvare la fiducia al governo il cui capo è eletto direttamente dal popolo? considerando anche che in caso di mancata fiducia anche al secondo tentativo, si attiva il meccanismo simul stabunt, simul cadent, e cioè che alla caduta (o mancata fiducia iniziale) del governo corrisponde anche lo scioglimento delle camere e il ritorno a elezioni (oggi non è così, e infatti abbiamo solitamente più governi per legislatura. in occasione di una crisi di governo, le camere vengono sciolte e si torna a votare solo se proprio non si riesce a formare un nuovo esecutivo)
e in generale il parlamento è come "in ostaggio", per certi versi, perché sa che per tutta la durata della legislatura una sfiducia al governo equivale allo scioglimento delle camere, e quindi sarà motivato a prestare sempre fiducia all'esecutivo, che, forte di questo e non necessariamente di particolari meriti politici, tenderà a durare di più, avendo in mano questa carta pronta a ricattare il parlamento
anche qui, attenzione al potere di scioglimento delle camere, che diventa più "funzionale" rispetto alla sua natura di prerogativa del capo dello stato mirata a garantire la costituzione e l'unità nazionale
cercherò di essere breve perché già da quanto ho detto si evincono il mio punto di vista e le mie preoccupazioni (così come quelle di tanti tecnici, quello che dico io non me lo invento di sana pianta, ma è il frutto di riflessioni che partono dal sentire gente più esperta di me). secondo me non è "il premierato" ad essere malvagio (anche se comunque non rientrerebbe mai nella mia top 3 forme di governo). piuttosto, è problematico questo modo di intenderlo, ed è preoccupante l'idea di adottarlo in italia, visti i precedenti storici e vista la tendenza costante alla personalizzazione della politica prima e del potere poi, promossa non solo dalla classe politica stessa, ma anche da una fetta assolutamente non irrilevante della popolazione.
chi sostiene una revisione costituzionale che vada in questa direzione, oltre ad apprezzare il boost di governabilità che ne deriverebbe, afferma anche che verrebbe dato molto più spazio alla sovranità popolare, per via della selezione diretta del capo del governo, ma io, personalmente, concordo con chi invece fa notare che, okay la scelta del presidente del consiglio, ma votare oggi e 1) non poter contare su una solida rappresentanza politica (il parlamento) per i successivi cinque anni, poiché quest'ultimo, per i meccanismi che abbiamo visto, sarebbe a) popolato da una maggioranza potenzialmente "gonfiata" (il problema è quanto) da un premio di maggioranza, e soprattutto b) sotto il ricatto dello scioglimento anticipato qualora mai osasse sfiduciare il governo, 2) trovarsi in un sistema in cui anche le altre garanzie, come quella rappresentata dal capo dello stato, sono messe a margine della scena politica, 3) avere a che fare con un esecutivo così potente, che quindi potrebbe promuovere chissà che politiche con molta più facilità (e già da anni, comunque, assistiamo a una iper-centralità dell'esecutivo, a danno del parlamento, che alle volte si esautora da sé lasciando l'iniziativa al governo) - ecco concordo con chi dice che tutto questo e molto altro non sono esattamente il massimo per una democrazia costituzionale che si rispetti
varie ed eventuali: l'attuale disegno di legge cost. promosso dal governo propone altresì 1) l'abrogazione della parte dell'articolo 59 relativa ai senatori a vita, impedendo di nominarne altri: rimarrebbero, a vita, quelli che ci sono già, ma poi la carica cesserebbe di esistere. salvo gli ex presidenti della repubblica che diventano di diritto senatori a vita, ma questo ha anche una funzione - indirettamente - di garanzia della "messa a riposo", se vogliamo, di chi ha già ricoperto la più alta carica dello stato; 2) la modifica dell'art. 88, in modo tale che non sia più possibile sciogliere una sola delle camere
precisazione grande come una casa: il discorso è molto molto ampio e non solo si potrebbe dire molto di più sul tema specifico, ma tutto quello che ho detto vale per i regimi democratici e vincolati da una costituzione efficace ed effettiva. le forme di governo esistono dappertutto, ma nei regimi NON democratici non è contemplato alcun sistema di pesi e contrappesi tra poteri e organi, così come viene negata la supremazia della costituzione (quindi la necessità che quest'ultima stabilisca precisi vincoli all'esercizio del potere). ad esempio l'attuale costituzione tunisina del 2022 delinea un iper-(semi, perchè un primo ministro c'è, ma 'nzomma)-presidenzialismo privo di garanzie costituzionali: un parlamento molto molto limitato, un governo assoggettato al presidente, una corte costituzionale (non ancora operativa) con pochissimi poteri e i cui membri, comunque, verrebbero scelti pescando dalle sfere più alte della magistratura - ma lì il presidente ci ha già piazzato altra gente scelta da lui, quindi di che garanzia costituzionale si tratterebbe?, e niente impeachment. quindi insomma, è già complicato quando si parla di democrazie costituzionali "solide" e basta, figuriamoci quando si esce dal seminato e si affrontano ordinamenti assai diversi ([…] nota metodologia che però non faccio perchè mi addormenterei da sola)
spero di essere stata utilmente esaustiva <3
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colonna-durruti · 1 year
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Ken Loach
«È con grande dispiacere, che mi trovo costretto a rifiutare il premio che mi è stato assegnato dal Torino Film Festival, un premio che sarei stato onorato di ricevere, per me e per tutti coloro che hanno lavorato ai nostri film. I festival hanno l'importante funzione di promuovere la cinematografia europea e mondiale e Torino ha un'eccellente reputazione, avendo contribuito in modo evidente a stimolare l'amore e la passione per il cinema».
«Tuttavia c'è un grave problema, ossia la questione dell'esternalizzazione dei servizi che vengono svolti dai lavoratori con i salari più bassi. Come sempre, il motivo è il risparmio di denaro e la ditta che ottiene l'appalto riduce di conseguenza i salari e taglia il personale. È una ricetta destinata ad alimentare i conflitti. Il fatto che ciò avvenga in tutta Europa non rende questa pratica accettabile».
«A Torino sono stati esternalizzati alla Cooperativa Rear i servizi di pulizia e sicurezza del Museo Nazionale del Cinema . Dopo un taglio degli stipendi i lavoratori hanno denunciato intimidazioni e maltrattamenti. Diverse persone sono state licenziate. I lavoratori più malpagati, quelli più vulnerabili, hanno quindi perso il posto di lavoro per essersi opposti a un taglio salariale. Ovviamente è difficile per noi districarci tra i dettagli di una disputa che si svolge in un altro Paese, con pratiche lavorative diverse dalle nostre, ma ciò non significa che i principi non siano chiari. In questa situazione, l'organizzazione che appalta i servizi non può chiudere gli occhi, ma deve assumersi la responsabilità delle persone che lavorano per lei, anche se queste sono impiegate da una ditta esterna. Mi aspetterei che il Museo dialogasse con i lavoratori e i loro sindacati, garantisse la riassunzione dei lavoratori licenziati e ripensasse la propria politica di esternalizzazione.
Non è giusto che i più poveri debbano pagare il prezzo di una crisi economica di cui non sono responsabili».
«Abbiamo realizzato un film dedicato proprio a questo argomento, 'Bread and Roses'. Come potrei non rispondere a una richiesta di solidarietà da parte di lavoratori che sono stati licenziati per essersi battuti per i propri diritti? Accettare il premio e limitarmi a qualche commento critico sarebbe un comportamento debole e ipocrita. Non possiamo dire una cosa sullo schermo e poi tradirla con le nostre azioni. Per questo motivo, seppure con grande tristezza, mi trovo costretto a rifiutare il premio».
Mr. Ken Loach
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marcogiovenale · 4 months
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oggi, sabato 25 maggio 2024, giornata pagliarani: il premio (h.17) e gli incontri (dalla mattina)
La Presidente Cetta Petrollo e Lia Pagliarani invitano alla GIORNATA PAGLIARANI che si svolge OGGI, sabato 25 maggio 2024, nella Sala Cinema del Palaexpo di Roma (Ingresso dalla scalinata di Via Milano 9a) Ore 10:30 – 13:30 Elio Pagliarani oggi: Presentazione dei libri Il Fondo archivistico Elio Pagliarani e Funzione Pagliarani (Collana Rossocorpolingua, Zona editrice) Intervengono Dorotea…
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justforbooks · 5 months
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Hungry Ghosts sees the prize-winning poet Gabriele Tinti collaborate with the acclaimed photographer Roger Ballen on a unique artistic engagement with the furthest edges of life and consciousness. Drawing inspiration from the Petavatthu verses of the Buddhist tradition, Hungry Ghosts is a thrilling evocation of the disturbing visions and the yearnings for a world beyond that have fed both ancient and modern understandings of the afterlife.
Taking as their starting points the simplest of media—respectively the brief epigraphic verse and the photographic negative—Tinti and Ballen have produced something truly extraordinary: a masterfully crafted series of poems in dialogue with a stunning array of phantasmagoric images. Tinti’s verse has become renowned for its combination of rigorous sparseness on the level of diction with imagery of an extraordinary power and resonance. These qualities are once again much in evidence in Hungry Ghosts, but Tinti’s response to Ballen’s brilliant and disquieting works has also led him to explore an entirely new terrain: the uncanny borderlands between life and death.
“HUNGRY GHOSTS IS A BOOK in which words and pictures combine to make the absent pre­sent—that which is lost but may nevertheless return, the ghosts of our mind, supernatural powers. It is a phantasmagoria that gives voice to the repressed part of our existence: to nightmares and bad thoughts, to that which we desperately wish to banish or regain, even if only in effigies or words.
The title and structure are derived from the Petavatthu (“Ghost Stories”—“Hungry Ghost”, to be precise. In Pāli: peta; 隞苤—literally: “hungry spirit”), a Theravada Buddhist scripture of fifty-one poems evoking the dramatic stories of the spirits, the restless dead, their sufferings that result from bad actions performed in previous lives and, also, the possibility of redemption.
The book retains both the form and the content of the Petavattu, combining them with the resonance of epigraphs from the ancient world. So there are fifty-one poems composed by Gabriele Tinti in the form of epigrams that, in relation to Roger Ballen’s pictures, compel us to reckon with the mystery of our thirst for transcendence—with the desire for, and fear of, death and the beyond.
Reading Hungry Ghosts shows what it means to consort with ghosts—to speak with and compare ourselves to our forebears in the conviction that art and poetry are none other than that same quest and attempt.”
✔ Gabriele Tinti is an Italian poet and writer. He has worked with the J. Paul Getty Museum, the Metropolitan Museum of Art, and the British Museum (among many other institutions), and his poems have been performed by actors including Abel Ferrara, Willem Dafoe and Kevin Spacey. His work is focused on the theme of death and suffering and is mostly composed in the form of ekphrastic and epigrammatic poetry. In 2018 his ekphrastic poetry project Ruins was awarded the Premio Montale with a ceremony at the Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps.
✔ Roger Ballen is one of the most important photographers of his generation. He has published over twenty-five books, and his photographs are collected by some of the most prominent museums in the world. His oeuvre, which spans five decades, began with the documentary photography field but evolved into the creation of distinctive fictionalized realms that also integrate the mediums of film, installation, theatre, sculpture, painting, and drawing. commonly referred to as Ballenesque. Ballen has also been the creator of several acclaimed and exhibited short films that dovetail with his photographic series. Ballen was one of the artists that represented South African at the Venice Biennale Arte 2022.
Daily inspiration. Discover more photos at Just for Books…?
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ilblogdellestorie · 1 year
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"Olive Wang, le vere olive ascolane take away".
L'insegna sulla vetrina di un negozio nei pressi di piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, corredata da ideogrammi e affiancata da un inequivocabile lampioncino rosso cinese, ha creato sconcerto e anche indignazione nei giorni scorsi nella città patria delle olive fritte all'ascolana, realizzate con l'oliva ascolana del Piceno Dop.
Qualcuno ha chiamato i carabinieri, qualcun altro si è rivolto al sindaco, ma quasi subito si è scoperto che si trattava del set di un cortometraggio in lavorazione ad Ascoli Piceno. "Superbi" - questo il titolo del film - è prodotto da Nie Wiem, associazione culturale ed ente del terzo settore che ha vinto un bando della Fondazione Marche Cultura. Scritto e diretto da Nikola Brunelli (finalista al premio Solinas Experimenta 2023), con la sceneggiatura di Emanuele Mochi e Giuseppe Brigante, il corto con toni da commedia all'italiana racconta "la rivalità tra Fulvio Superbi, storico maestro delle olive all'ascolana (Giorgio Colangeli) e un giovane immigrato di seconda generazione Ismail (Maurizio Bousso), artefice sopraffino di questa specialità" racconta Valerio Cuccaroni di Nie Wiem. La presenza del giovane rivale straniero farà coalizzare contro di lui un gruppo di garanti della "perfetta ascolanità" dell'oliva. In questo caso, la realtà ha superato la fantasia, a giudicare dalla reazioni suscitate dall'insegna: "una cosa involontaria, neppure il più grande esperto di marketing sarebbe riuscito a a inventare qualcosa di simile" ride Cuccaroni, che definisce il corto "una storia glocal". Per Nie Wiem si tratta di un anno fortunato: un'altra produzione dell'associazione, il cortometraggio animato In quanto a noi, di Simone Massi, videopoesia tratta da Montale, ha vinto il Nastro d'argento. La lavorazione di Superbi si è conclusa ieri: il film sarà presentato in prima nazionale a dicembre durante il festival Corto Dorico ad Ancona.
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rideretremando · 1 year
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«Siamo passati da un sistema basato su valori sociali nei quali individualmente potevi dare qualche premio o incentivo, a considerare normale che il mercato regoli anche sfere che fino a 30 anni fa erano considerate beni sociali non commerciabili: sicurezza nazionale, giustizia, scuola, salute, protezione ambientale, la stessa procreazione. Perché preoccuparsi di questa mercatizzazione? Per due motivi. Il primo, più evidente, riguarda il principio di uguaglianza. In una società nella quale tutto è in vendita, la vita diventa ancora più difficile per chi ha meno. La mancanza di denaro non porta solo a vivere in condizioni più modeste, ma diventa una condanna. Il secondo, forse meno evidente, più difficile da descrivere, riguarda il potere corrosivo dei mercati. Dare un valore monetario a un bene civico lo corrompe, svaluta o altera la sua immagine. Abbiamo visto che nelle scuole che multavano i genitori che venivano a prendere i figli in ritardo, i ritardi sono aumentati. Perché il valore della puntualità è svanito e la multa è stata percepita come una tariffa: il prezzo di un sistema di recupero all’uscita più flessibile. Allo stesso modo pagare gli studenti per studiare riduce, nella loro mente, il valore etico dello studio.
Michael Sandel
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Titolo e copertine originali sul sito web
Lino Ulderico Cavanna
“CRITICA F.”, UN DISCORSO INTERROTTO
L’italica, originale e ardua “Terza Via” tra Capitalismo e Marxismo
Vincitore del primo premio al Concorso Nazionale “L’Italia tra le due guerre” – nel 1983, quando anche Renzo De Felice ottenne lo stesso riconoscimento nel suo campo di pertinenza – questo saggio ripercorre la storia culturale di quel tempo attraverso l’accurata analisi di “Critica F.”, la celebre rivista fondata da Giuseppe Bottai.
Uno studio approfondito e inedito, dal grande valore storico, che affronta i nodi cruciali del periodo, restituendone una fotografia accurata del clima e dello spirito: dal corporativismo all’organizzazione dello Stato e dall’educazione alle politiche sociali, passando per formazione della classe dirigente, per le scelte di campo, per il dibattito culturale e per la mistica ideale.
Una saggio necessario, frutto della sintesi tra il pensiero e l’azione, dove i fatti concreti smentiscono i pregiudizi.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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