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#prolificy
musicaintesta · 1 year
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Non ho nessun rimpianto, ma non è stata un'infanzia felice. In qualche modo questo disco [If on a Winter's Night] riflette quel periodo della mia vita quando, d'inverno, accompagnavo mio padre a consegnare il latte nelle case e fantasticavo su quello che sarebbe stato il mio futuro, sul mio diventare musicista, sull'avere una famiglia. Sognare fa bene perché, a forza di farlo, a volte i sogni si avverano: a me è successo. Sto ancora vivendo un sogno. Qualcuno, prima o poi, mi sveglierà.“
Sting
Happy birthday to Sting 🌺🎶❤️
"Gordon Matthew Thomas Sumner nasce a Wallsend – nel Regno Unito – nel 1951. Si conquista negli anni una carriera da grande cantautore, polistrumentista e attore – agli esordi nei Police e poi consolidatosi in una carriera solista. Sting è sicuramente uno dei musicisti più prolifici e iconici del panorama musicale britannico. Il cantante ha venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo – sia nei Police che da solo."
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jkflesh · 6 months
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Short new conversation with JK FLESH in Italian+English
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nonsaremodellestar · 6 months
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se mi avessero detto che il 19 marzo 2024 il signor messinapatteo avrebbe fatto parte dei giocatori italiani più prolifici non ci avrei mai creduto
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kon-igi · 2 years
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- NON COMPRARE QUELLE PATATINE!  - PERCHÉ? SONO CATTIVE? - NO... MI HANNO RITARDATO DI 20 SECONDI L’ASCOLTO DI SWEET HOME ALABAMA
Il post è serio... o meglio, sono serie le mie intenzioni di comprendere i meccanismi che stanno dietro al marketing, perché è evidente che mi stiano sfuggendo tipo democristiano finito per sbaglio alla Festa dell’Unità.
Non voglio sembrare radical chic o intellettuale elitario ma ho bisogno del vostro aiuto per capire se l’illusione di essere immune al potere delle pubblicità - immune del tipo ‘Ahahaha! Tanto non mi posso ammalare di rogna sarcoptica dello stambecco della Alpi perché l’acaro responsabile non sopravvive sull’uomo!’ - in realtà non sia un effetto Dunning-Kruger che mi faccia sentire migliore di quanto in realtà io non sia.
Mi spiego.
In maniera molto dicotomica, io non compro MAI tutti quei prodotti che sono stati pubblicizzati in modo:
triviale (donna seducente, uomo forte, potere, esclusività etc)
stupido (luoghi comuni sull’italiano medio, balletti, comicità anni ‘80)
pressante (spot ripetuti e/o invasivi)
Quindi ripiego quasi sempre su marche sconosciute o prodotti col brand del supermercato (sì... lo so che i miei soldi gli arrivano lo stesso) perché chi mi dovesse incontrare tra le corsie mi sentirebbe sussurrare a fil di labbra ‘Te hai fatto bodyshaming, te sei green come il ciao smarmittato che avevo a 16 anni, te uccidi il 99% dei batteri come qualsiasi altra candeggina, te sei acqua distillata che ha visto le alpi solo in foto, te fai le scenette insopportabili con la mamma meridionale, te m’hai rotto il cazzo mentre ascoltavo il podcast sui serial killer più prolifici...’ e così via ma la mia domanda è questa:
Non è forse vero che qualsiasi consumatore interpellato in tal senso affermerebbe con sicumera che lui non si fa certo infinocchiare e sceglie sempre il prodotto migliore al minor prezzo?
In fondo il trucco del buon marketing è esattamente quello di far credere al consumatore di star compiendo una scelta indipendente e priva di condizionamenti basata sulla propria capacità di giudizio.
Quindi, in che modo il mondo del marketing mi sta comunque fregando?
Sono un illuso danno collaterale ininfluente sulla fetta enorme di altri acquirenti oppure sono addirittura utile come gruppo di controllo?
Forse l’influenza va oltre il mero prodotto del momento da me evitato e riguarda un imprinting sociale sulla necessità indotta di una certa classe di prodotti?
Non importa chi urla più forte la percentuale di batteri uccisi ma indurre il presupposto subliminale che se non ne uccidi il più possibile sei un infetto sudicio mentecatto. Non l’automobile più potente, elitaria o veloce ma che oramai non ti permettono più di mantenere la tua per più di qualche anno. Non l’acqua minerale che ti rende più puro degli altri ma un bene comune gratuito rivenduto a scapito dell’ambiente. Non il mutuo più conveniente ma che si sia arrivati ad accettare che per (soprav)vivere tu debba farne uno.
Anche perché - e fatemelo dire in modo catartico - nel marketing digitale la profilazione è fatta col culo di un mozzo carino imbarcato su un veliero vittoriano diretto verso il passaggio a Nord-Ovest senza un filo di vento.
Mi piacciono i coltelli ma non i coltelli da cucina.
Se cerco sul web un distributore di benzina dove non mi chiedano un rene, che cazzo mi pubblicizzi una Tesla da espianto total body per trafficanti di organi?
Lancio asce, non cerco un giardiniere che mi poti gli alberi.
Perché mi suggerisci le pompe funebri a me più vicine? Perché ho urlato ‘muori!’ a un deficiente che non m’aveva dato la precedenza?
E soprattutto, nonostante credo abbiano capito che sono del settore, perché tentano di vendermi lo stesso principio attivo allo stesso dosaggio ma seguito dalle diverse diciture ‘febbre’, ‘cefalea’, ‘dolori mestruali’, ‘influenza’, ‘forte’, ‘fast’ come se non fosse la stessa cosa che fa sempre la stessa cosa? 
Giuro che tornerei a fare il cacciatore-raccoglitore se non che poi al mercato del baratto sicuramente incontrerei Ea-nasir che mi rifilerebbe i suoi lingotti di rame farlocchi.
@a-tarassia
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA 🔥
Guillaume Faye
PERCHÉ COMBATTIAMO
Manifesto della Resistenza Europea
Prefazione di Andrea Anselmo
Postfazione di Stefano Vaj
“Perché combattiamo”, senza dubbio, rappresenta uno dei più discussi contributi del pensiero identitario. Guillaume Faye, tra i più prolifici scrittori della “destra” europea, lo ha vergato per offrire una diagnosi del nostro tempo, proponendo un programma di resistenza culturale, di riconquista politica e di rigenerazione valoriale.
Potente, libero, schietto e profondo, questo saggio porta con sé una sintesi ideologica e pragmatica di altissimo livello, restituendo analisi profetiche sulla destrutturazione dei nostri spazi, sui guasti della “società aperta”, sui cortocircuiti del capitalismo globale e sui mutamenti antropologici in atto: un vero e proprio Manifesto – realizzato sotto forma di Dizionario, con 177 parole chiave – che vuole riunire tutte le forze che si oppongono al drammatico declino dell’Europa.
I nostri popoli stanno affrontando i più gravi pericoli di sempre: crollo demografico, invasione migratoria, colonizzazione culturale, perdita del sacro, imbastardimento burocratico, sottomissione all’egemonia americana, senso di colpa e oblio delle radici. Dinanzi alla fatalità del baratro e alla degenerazione imperante – dunque – occorre edificare un’alternativa radicale e rivoluzionaria: in queste pagine – considerate indispensabili da almeno due generazioni di militanti – è contenuta la dottrina di lotta che darà sostegno ai Ribelli, per una nuova e necessaria volontà di potenza europea.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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mezzopieno-news · 2 years
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Un libro rivoluzionario scritto oltre un secolo fa da uno degli autori più prolifici della letteratura moderna e teorizzatore del distributismo.
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Lo faccio, solo che sono più ispirata quando qualche evento mi scuote. O qualcuno.
Ah beh ci credo, i periodo di passaggio sono quelli più prolifici
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stefanoavvisati69 · 2 years
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Tom King si è preso la DC: i suoi lavori recenti da recuperare
L’autore americano è tra i più prolifici in assoluto nel mondo del fumetto supereroistico. Da Batman a Supergirl, ecco i suoi fumetti usciti negli ultimi mesi in Italia. Se c’è un autore che nell’ultimo periodo ha segnato la produzione di fumetti supereroistici in America lato DC Comics, questo è senza dubbio Tom King. Nato nel 1978 a Washington, King è un uomo che ha vissuto almeno tre vite: la…
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aliciaandcompany · 29 days
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Dipendiamo tutti dal regno vegetale
Il regno minerale alimenta quello vegetale, e il regno vegetale alimenta quello animale, è una legge naturale.
Tutto il regno animale, incluso tigri e leoni, dipende dalle piante.
È dal mondo vegetale e non dalla carne che gli animali più forti, più resistenti, e più prolifici della terra traggono gli aminoacidi essenziali per costruire le loro possenti masse muscolari. Pare che l’unico vero animale integralmente carnivoro sia il verme della carne.
Tutte le sostanze nutritive si formano nel regno vegetale, anche le proteine, a cominciare naturalmente dagli aminoacidi che le costituiscono. Sono le piante che fabbricano gli aminoacidi, partendo dall’aria, dall’acqua e dalla terra. Senza le piante non potrebbe esistere vita animale sulla terra!
Studiando il ciclo dell’azoto, si comprende come le piante riescono a costruire prima gli aminoacidi e, con questi, poi le proteine, partendo da azoto inorganico, che riescono ad organicare.
Valdo Vaccaro
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bartholomaus · 1 month
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L-am cunoscut pe Fernando Baptista în București când a venit să se documenteze despre articolul dedicat Columnei lui Traian și despre războaiele dacice.
Fernando este art director al revistei-mamă National Geographic din Washington și unul din cei mai talentați și prolifici ilustratori de grafică documentară. Lucrările sale intră în catgoria a ceea se numește info-grafice, un nivel superior al artei documentar-educaționale, o combinație de ilustrații realiste și/sau schematice (din biologie, istorie, arhitectură, geologie, astronomie), completate în aceeași compoziție cu hărți, planuri, infrastructruri invizibile cu ochiul liber (secțiuni arhitecturale, detalii anatomice în cazul planșelor din lumea animală etc), și texte explicative.
Când i-am descoperit arta lui Fernando, recunosc că m-a influențat puternic. Mai ales că și eu făcusem lucrări asemănătoare în trecut (pentru unele din cetățile săsești din Transilvania). Datorită stilului atrăgător și clarității explicațiilor vizuale, lui Fernando Baptista i se poate aplica cel mai bine expresia cu o imagine bună poate spune mai multe decât 1000 de cuvinte.
De origine spaniol, Fernando a fost invitat de revista NG să lucreze pentru ei și s-a mutat în Washington în 2007. Este un artist forte riguros și complet. Își sculptează deseori modele în lut pentru animalele sau monumentele pe care urmează să le deseneze. Se folosește de miniaturile sculptate pentru a alege cel mai potrivit unghi. Îi este mai comod așa decât să creeze imagini digitale 3D ale acestora. Pentru structurile biologice, extrem de complxe, este mai simplu așa.
Este preocupat de diverse forme de animație, atât tradițională cât și cu miniaturi mobile pe care le filmează prin tehnica stop-motion. Poate unora le este cunoscută animația în care a explicat limpede, ca nimeni altul, cum a fost construită Columna lui Traian. A câștigat o grămadă de premii pentru ilustrație info-graphic, iar influența lui este importantă printre artiștii care profesează în aceste domenii, printre care mă număr și eu.
Pentru ultimul număr al revistei National Geographic a desenat o grămadă de planșe, extrem de muncite, cele mai multe legate de lumea gladiatorilor, dar și două, foarte frumoase, despre viața în deșertul Kalahari. Din această cauză, editorii americani i-au dedicat un mic editorial. În comentarii câteva lucrări de-ale lui.
Așa, că într-o anumită măsură, recenta mea carte despre geți, poartă în ea și câteva urme din influențele lui Fernando Baptista asupra evoluției mele de artist.
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Domul lui Brunelleschi.
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Le istantanee di José Altafini
Un evento che ci ha permesso di scoprire il José Altafini scrittore ma anche di conoscere alcuni aneddoti della sua vita. "Istantanee di un campione", il nuovo libro scritto dall'attaccante ex Napoli, Milan e Juventus, è stato presentato presso la sede della Zeus in quel di Torre Annunziata. Chi è José Altafini? José João Altafini, nato a Piracicaba, in Brasile, il 24 luglio 1938, è un ex calciatore brasiliano naturalizzato italiano, che ha giocato come attaccante. Soprannominato Mazzola in Brasile per la sua somiglianza con la leggenda italiana Valentino Mazzola, Altafini è stato uno dei giocatori più prolifici della sua generazione, segnando oltre 630 gol in carriera. L'ex attaccante ha vestito le maglie, in Italia, di Juventus, Napoli e Milan vincendo 4 campionati, 4 Coppe Italia, una Coppa delle Alpi e una Coppa dei Campioni. Nel 1958, inoltre, vince il mondiale con il suo Brasile guidato da Pelé. Il libro Nel libro, Altafini ripercorre la sua carriera calcistica, dagli esordi in Brasile con il Palmeiras e la vittoria del campionato mondiale con la Nazionale nel 1958, fino alle sue esperienze in Italia con Milan, Napoli e Juventus. Il libro è ricco di aneddoti e curiosità sulla vita di Altafini, sia dentro che fuori dal campo. L'attaccante brasiliano racconta i suoi successi e i suoi fallimenti, i suoi compagni di squadra e i suoi allenatori, e la sua passione per il calcio. La presentazione Dialogando con il direttore di Cinque Colonne Magazine, Giovanni Tortoriello, l'attaccante campione del mondo nel 1958 ha raccontato non solo le sue avventure sportive ma anche del suo lavoro di commentatore televisivo e radiofonico, arrivato al termine dell’attività agonistica. Presenti alla presentazione del libro anche tre suoi ex compagni di squadra del Napoli ovvero Cané, Vincenzo Montefusco e Giovanni Improta. Read the full article
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gcorvetti · 3 months
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Zu.
Mentre scartabellavo le cartelle per cambiare musica nell'ipod nella cartella Varie ho riscoperto un album degli Zu, trio romano di musica sperimentale (anche se su wiki c'è scritto rock sperimentale, fate voi). Mi colpirono anni fa per la loro impronta particolare ed unica con batteria, basso e sax baritono tessono sonorità e ritmi molto accattivanti, sono anche molto prolifici dal 92 16 album e centinaia di live in tutto il mondo, compresa una collaborazione con Mike Patton, eh si avete letto bene. Ma vi lascio il link del wiki se volete approfondire ed un album che mi piace parecchio Igneo.
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true-trauma · 4 months
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Se si pensa ai rapper di tutta Europa, esce alquanto difficile pensare a dei nomi grossi, veramente grossi, che riescano al contempo a rimanere presenti sulla scena in maniera più che costante, pubblicando continuamente album e progetti. Per quanto ci si sforzi, si fa fatica a trovare nomi di rapper che rilascino tanta musica. Ma c’è un’eccezione nella vicina Francia.
Per chi non lo conoscesse, infatti, Jul, rapper di Marsiglia, è uno dei rapper più attivi e prolifici in Francia e molto probabilmente di tutta Europa. Se in Italia ci si stupisce a vedere Il Guercio rilasciare un album all’anno con picchi di due in determinate occasioni (vedi nel 2021 Fastlife 4 e Gvesvs), Jul raddoppia i progetti, rilasciandone ben due ogni anno, a cadenza più o meno regolare. I due progetti conteggiati non tengono comunque conto di side projects, dischi live e riedizioni.
Basta aprire la sua pagina Spotify per rendersi conto di questa particolarità incredibile: i primi tre progetti risalgono al 2014 e portano i titoli di Dans ma paranoïa, Lacrizeomic e Je trouve pas le sommeil. Dal 2014 in poi, Jul ha rilasciato ventisei progetti, con un ventisettesimo in uscita il 7 Giugno 2024 e che si intitolerà Mise a jour.
Da notare che molti dei suoi progetti non sono neanche progetti “brevi”, ma comunque ben corposi. Si pensi a Inspi d’ailleurs, per esempio, ventidue brani; o a Décennie, rilasciato a Gennaio 2024, ventitré brani; o ancora, Cœur blanc, del 2022, contenente la bellezza di trentanove brani (trentanove!) Per un totale di due ore e più di musica (in Cœur blanc han presenziato anche Paky, Anna e Rhove, quest’ultimo in due brani).
Voi conoscevate Jul? Dopo questo post, non avete più scuse per evitare di ascoltare la sua musica.
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Diretta Verona-Genoa ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni
Il Verona ospita il Genoa nel 31° turno di Serie A. L’Hellas condividie il quartultimo posto in classifica con il Cagliari a quota 27 e ha raccolto appena un punto nelle ultime due giornate, perdendo con il Milan e pareggiando a Cagliari. Con 27 gol all’attivo presenta uno degli attacchi meno prolifici del torneo e lotta per rimanere in Serie A. Il Genoa, invece, staziona a metà graduatoria…
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perfettamentechic · 6 months
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6 aprile … ricordiamo …
6 aprile … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2023: Ingvar Hirdwall, attore svedese. Considerato uno degli attori più prolifici nella scena cinematografica svedese, si diplomò nel 1960 presso il Teatro Città di Göteborg, alternando in seguito l’attività teatrale con quella televisiva e filmica. Sposato con l’attrice Marika Lindström ed ebbe due figli, entrambi attori. (n. 1934) 2022: Rae Allen, all’anagrafe Raffaella Julia Theresa Abruzzo,…
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scenariopubblico · 8 months
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Terrena, agile, spirituale: la danza di Akram Khan
Durante il Catania Contemporanea/Fic Fest organizzato da Scenario Pubblico si innesterà il Fic Dance Workshop, dieci giorni di training e trasmissioni coreografiche focalizzati su creazioni di repertorio.
Durante i primi cinque giorni, dal 3 al 7 maggio, il lavoro sarà condotto da Joy Alpuerto Ritter danzatrice e coreografa, ripetiteur del repertorio di Akram Khan, uno dei coreografi più celebrati di oggi.
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Con un breve attraversamento andremo a scoprire la figura di questo coreografo che, oltre ad arricchire il patrimonio immateriale del Regno Unito, ha segnato la storia della coreografia mondiale.
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Akram Khan nasce a Londra nel 1974 da una famiglia bengalese. Inizia a studiare danza da bambino e all’età di tredici anni viene scelto da Peter Brook per la sua produzione MAHABHARATA (ovvero La grande storia dei discendenti di Bharat ispirata a un importante poema indiano). Continua i suoi studi nell'ambito della danza, collaborando per diversi anni con Anne Teresa De Keersmaeker che lascerà un segno profondo nel suo linguaggio. A partire dagli anni Novanta poi, inizia presentare le proprie coreografie.
Nel 2000 fonda la sua compagina di danza, l’Akram Khan Company, che ha debuttato all’Edinburgh Fringe Festival (annoverato tra i festival più famosi al mondo), con Koosh, in collaborazione con il celebre scultore Anish Kapoor e il musicista Niton Sowhney, entrambi di origine indiana.
Nel corso della sua carriera ha collaborato in qualità di coreografo con tantissimi teatri e compagnie in tutto il mondo. Ricordiamo la sua reinterpretazione del balletto Giselle per l’English National Ballet, in un allestimento in collaborazione con il Sadler’s Wells Theatre e il Manchester International Festival.
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Nel 2019 ha vinto il Laurence Oliver Award per l’eccellenza della danza con il suo balletto Xenos.
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Oggi Khan continua a portare avanti il suo lavoro circuitando nei più importanti teatri e festival tra Occidente e Oriente. Il suo ultimo lavoro, Jungle Book reimagined, è stato presentato in prima nazionale lo scorso settembre al Romaeuropa Festival.
Scrivono di Khan...
Un fluido e inclassificabile genio che accosta la cultura religiosa dell'Oriente del suo imprinting alle dinamiche della fisicità del suo Occidente d'approdo. (Rodolfo Di Giammarco - La Repubblica)
Lui, icona della danza contemporanea, distrugge i confini, disegna ambiguità, lascia che il palcoscenico divenga un flusso di energia che si muove al ritmo della tradizione per incontrare il presente, l’attimo in cui il gesto accade, il violento hic et nunc. (Redazione - Teatro e critica)
Nel gotha dei coreografi più riusciti e prolifici di oggi, Akram Khan abbraccia l’Oriente o l’Occidente in una danza scolpita che emana bellezza e trascendenza. (Giuseppe Distefano - Danza & Danza)
Come sempre, nelle danze di Akram Khan si ritrovano le geometrie alla De Keersmaeker sapientemente miscelate con elementi pop, come la break dance, o i riferimenti alla tradizione indiana, soprattutto nelle disposizioni lineari, come nei bassorilievi nei templi indù che raffigurano le danze delle Apsaras. (Enrico Pastore - Paneacquaculture)
[...] (i danzatori di) Akram Khan sono veri e propri ambasciatori della libertà di movimento attraverso le frontiere perché, come ha notato già diversi anni fa Elisa Vaccarino (E. G. Vaccarino, Danze plurali/L’altrove qui, Macerata, Ephemeria Editrice, 2009), non sintetizzano più soltanto nel loro operato una “fusione multietnica”, bensì incarnano in loro stessi una vera e propria identità “plurima”. (Francesca Magnini – Artribune)
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[Consigli di visione]
Negli ultimi anni, Khan è si è impegnato anche nella divulgazione della danza realizzando documentari come
Can we live with Robots? Prodotto da Swan Films  per Channel 4;
Why do we dance (in cinque episodi intitolati: Storie, Provocazione, Anima e Corpo, Identità, Eros) per Sky, qui il link https://www.nowtv.it/streaming/dance-perche-balliamo/skyarte_b1ee405897c040489d5ab14ba37ea817/skyarte_5ed571baef0a4e7d9ed062cb0ba11026/seasons/1;
Un episodio (il quinto) della serie MOVE che puoi trovare su Netflix.
Nel prossimo attraversamento parleremo di Marco Goecke, altro protagonista del Fic Dance Workshop 2024.
a cura di: Sofia Bordieri
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