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#psicopatias sociales
dionysman · 2 months
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Questa è tra gli esempi di malati mentali attualmente iscritti all'albo e abilitati, che deliberatamente rovinano la vita altrui e sono comprovatamente disturbati e incapaci in tutto il loro essere, non solo a livello professionale.
PSICOLOGA PSICOPATICA CHE MERITA CURE ADEGUATE PIUTTOSTO CHE L'ABILITAZIONE.
FATTA AD IMMAGINE, SOMIGLIANZA, CRIMINALITÀ E ASSENZA DI COSCIENZA, ONESTÀ E DIGNITÀ ESATTAMENTE COME GABRIELLA BON.
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dreadnautilus0 · 1 year
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Obrigado por ter aceitado(eu sou a guria do Ask anterior essas são:Sally Catteleya (A Degoladora) e Laura Loyne (Anjo das Almas/Angel of Souls) 'a Laura é a garota dos desenhos e também a anjinha e a Sally é a de máscara' a Laura têm 27-28 anos e é muito carinhosa e amigável, ela tem ansiedade social e TDAH, ela tem vários problemas com o passado dela e na maioria das vezes muda de assunto assim que alguém pergunta sobre ele, ela também tem muita dependência emocional e não suporta ficar sem carinho por muito mais que 1-2 meses, eu criei ela já vai fazer 8 anos e com o tempo fui modificando o que eu achava necessário já a Sally é a oc de uma amiga minha e não tem muita coisa dela pronta ainda além do nome e alguns dos problemas mentais que ela tem, cujo são: psicopatia, canibalismo e por agora é isso eu e a criadora dela ainda estamos ajeitando o restante e talvez vá demorar um bom tempo já que a roupa dela ainda tá só o esboço e agente ainda tem que ver como vai ser... enfim obrigado pela atenção!
Obs: ignora que os desenhos tão meio toscos... só tenho 13 anos...
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cara, isso aqui tá ótimo! além de MUITO criativo! não sei como a bosta do tumblr não me bipou que tinha essa ask antes!!!! E eu gostei dos desenhos, nem que tu tivesse 40 eu igualmente ia achar muito massa! Gostei que basicamente já veio com uma ficha completa, ent vc tem as coisinhas dela bem estruturadas. tem mais coisa dela ou delas??
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1-su-un-milione · 8 months
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Nuovo anno, vecchi problemi. Dopo un estate o almeno, dopo 3 mesi di ritrovata quasi tranquilla, è successo ancora. Io sono contraria a un uso eccessivo delle medicine ma quelle vitali bisogna prenderle. Mio padre morì perché le smise. E così Hannu, circa 3 anni fa decise di prendere le sue per curare il bipolarismo, così quando credeva bene. Questo, in questi 3 anni ha causato un disastro. Probabilmente soffriva già da anni di altro, è venuto tutto a galla.. Narcisismo, sociopatia e psicopatia. Tutto questo ha un comune denominatore la non empatia, il non senso del pericolo, il non senso di rimorso. Mi sono chiesta in questo 10 anni cosa mi spinge ancora a non mollare... È difficile da spiegare per chi non è dentro questa storia. Complicato, io mi dico che un giorno cambierà, forse vivo di un illusione, ma non riesco, lo amo. Lo sapevo che sarebbe stato difficile ma credevo che sarei riuscita. Una parte di me resta l altra vorrebbe andare, il cervello razionale dice una cosa, il cuore un altra. Mi sento stupida. Se ne è andato, questa volta ancora più in fretta, mi tratta malissimo quasi fossi io la causa di ogni male. Ha fatto richieste che conosco già, ma non sarebbe cambiato molto, avrebbe voluto di più e ancora di più. Io so che non è colpa mia, lo so che non posso fermare questa sua follia. Lui vuole a tutti i costi vivere in un sogno, un 2 universo. Dove vincerà milioni, avrà successo.. Tutto quello che sognava da ragazzo è che non ha. E non dorme, non vuole staccarsi dal sogno. Almeno per 6 mesi, fuori controllo. È iperattivo sui social, e cerca di ferirmi apposta. Lo comprendo che non è facile capire....
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culturaoltre · 1 year
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“L’EQUILIBRIO di BEN-ESSERE”: PSICOPATIA – a cura di CIPRIANO GENTILINO
Recentemente la stampa e i social hanno parlato di Psicopatia a proposito di un uomo che ha ucciso la fidanzata e tentato di manipolare pericolosamente l’amante, entrambe in attesa di un figlio suo. Non riparleremo del femmicidio, sul quale si è già scritto in precedenti articoli su questa rivista, ma piuttosto cercheremo di dare una definizione psico-antropologica della Psicopatia, delle sue…
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sophiaepsiche · 1 year
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Inconscio, Conscio, Metaconscio. La mappa dell’evoluzione interiore.
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INCOSCIENZA DI SE’ – distruttivi - ATTENZIONE FUORI / identificazione materiale
psicopatia: materialismo estremo – distruttivo esterno - carnefice fisico (attenzione esterna e dispersa, identificazione dispersa nella materia: l’altro come oggetto, nessun rimorso, freddezza anche per le conseguenze, pensiero meccanico inconsapevole)
narcisismo maligno: empatia esclusivamente cognitiva – distruttivo esterno - carnefice di tipo psicologico, è un bugiardo seriale e un manipolatore senza scrupoli, vendicativo per necessità identificativa. Identificazione insicura e dipendente dalla materia, dagli altri, dal valore sociale, l’altro è come un oggetto, rimorso cognitivo senza alcun pentimento effettivo. Ha una netta distinzione tra dentro e fuori ossia doppi standard, che lo rendono molto ingiusto. (Attenzione esterna e dispersa, identificazione con il solo corpo, caos mentale, usa prevalentemente il pensiero meccanico subconscio). L’unica via d’uscita è far salire il dolore da cui tanto abilmente si protegge con il controllo. Spesso diventa vittima del male stesso che vuole infliggere, soprattutto se sceglie la vittima ‘sbagliata’: una persona non manipolabile, empatica ma forte ed integra, un praticante spirituale o addirittura un contemplativo, in tal caso viene punito dalla vita e dal karma quasi istantaneamente. Purtroppo solo il dolore, che corrisponde alla riapertura della ferita narcisistica, può risvegliare un intento di cambiamento sincero, seppur lieve ed è per questo che madre natura cerca di avvicinare narcisisti ed empatici. Gli uni possono finalmente affacciarsi al dolore, gli altri devono rendersi immuni dalla manipolazione ed imparare ad accostare la loro naturale compassione alla saggezza, al distacco e alla prudenza (vedi nota a fine articolo).
narcisismo vittimistico: contenimento della distruttività. Poco rimorso per gli altri che si puniscono manipolandoli quasi esclusivamente col vittimismo/sensi di colpa. Invidiano i creativi in modo sottile e mostrano una sottile violenza, un’aggressività sottotono. Sono ancora troppo dipendenti dagli altri e dall’esterno.   (Attenzione bassa e dispersa, identificazione con il solo corpo, debolezza mentale, pensiero meccanico subconscio).
uscita dal narcisismo distruttivo esterno: in un tentativo di contenimento maggiore della distruttività, si passa ad essere auto-distruttivi – vittime dei narcisisti – deboli – manipolabili - co-dipendenti e dipendenti. La svolta è cambiare lo strumento introducendo la consapevolezza oltre al pensiero meccanico, ossia alzando l’attenzione, così inizia l’uso della capacità critica esterna. La morale è ancora eteronoma e vacillante, ma comincia a cambiare grazie alla consapevolezza. Inizia ad accennarsi un’identificazione più circoscritta, eliminando e purificando la distruttività.
- crisi importante -
CONOSCENZA DELLA VITA – creativi esterni - ATTENZIONE FUORI e NEL CORPO / identificazione col corpo: materia/vita
biofilia: consapevolezza e pensiero meccanico/ragionativo. Avendo una maggiore dimestichezza con la consapevolezza esterna, si distaccano naturalmente dai valori malsani del mondo e degli altri. Cominciano a puntare l’attenzione dentro, nel corpo, si ritirano spesso e si purificano in solitudine. Con l’attenzione puntata al corpo, riconoscono in sé e nell’altro la sacralità della vita, diventando finalmente biofili. Inizia l’equanimità, il rispetto della vita, l’empatia connaturata, la morale autonoma. Amano la vita e la creatività. Esprimono i propri talenti. Sono individui psicologicamente ‘maturi’ e relativamente sicuri. Possono stagnare a questo livello per molto tempo sentendosi arrivati o realizzati. Le rimanenti tracce di narcisismo sono sub-consce. Quando salgono al conscio sono spesso giustificate perché ritenute giuste e naturali.
- crisi importante -
CONOSCENZA MENTE/CORPO – purificazione elementi distruttivi interni ATTENZIONE NELLA MENTE / identificazione con la vita/mente
pratica spirituale: la conoscenza della mente rende conscio l’inconscio ed ogni traccia di narcisismo residuo. Vera meditazione: consapevolezza interiore molto perseverante. Si usa in prevalenza il pensiero ragionativo e quello semplicemente organizzativo e si comincia a scartare e trascendere quello meccanico.
crisi detta ‘notte dei sensi’ – profonda purificazione dei sensi e degli attaccamenti che porta al battesimo nello spirito – satori – risveglio – illuminazione.
CONOSCENZA DI SE’ - contemplativi ATTENZIONE NELLO SPIRITO / identificazione mente/spirito.
Dopo aver reso conscia la propria natura in quanto coscienza pura o spirito, sorge la capacità di samadhi, di contemplazione,  di nididhyasana, tutti sinonimi di silenzio mentale protratto con attenzione molto alta. Questo rende possibile la conoscenza dello spirito, detta anche consapevolezza della consapevolezza, auto-attenzione, atma-vichara, auto-indagine, dimorare nel sé, nel silenzio, nel nous,  nella vacuità, nello spirito santo.  I contemplativi possono passare un lungo periodo in cui fanno avanti e indietro con l’attenzione, tra mente e sé. Il divario e il conflitto che emerge da questo andirivieni serve ad aumentare il desiderio di raccoglimento. Si scopre che l’unica soluzione è di restare il più possibile nel silenzio a prescindere dalle situazioni esterne, durante ogni tipo di attività o inattività.  L’ego (o il narcisismo) comincia a morire del tutto.
crisi detta ‘notte dell’anima’ – ultima purificazione
METACOSCIENZA DI SE’ – identificazione naturale col sé.
La meta-coscienza di sé è ora naturale e senza sforzo, si è uno col divino e manifestazione piena del divino: l’evoluzione è completa. La consapevolezza è imperante e il pensiero non è più psichico. Nessuna differenziazione è più presente tra sé e gli altri, si conosce l’Uno in ognuno, il Sé di tutti. L’amore e la saggezza sono connaturati. Si porta in manifestazione l’infinito potenziale solitamente limitato dall’ego.
ps. il termine ‘narcisismo’ qui si riferisce in generale all’identificazione estroflessa e non centrata nel nostro vero sé. Invito però tutti i miei lettori che sono perlomeno biofili ed empatici, se non praticanti spirituali, a farsi una cultura psicologica sul fenomeno del ‘narcisismo maligno’, che io conosco per esperienza diretta e da ‘sopravvissuta’ e che non posso descrivere come uno psicologo. Per noi della ‘triade luminosa’ è importantissimo capire come trattare con la ‘triade oscura’, è contro-intuitivo e spesso sembra andar contro ad alcune nozioni spirituali un po’ troppo teoriche e romantiche. Di noi, solo il contemplativo si salva senza alcuno sforzo dagli attacchi narcisistici, per gli altri c’è davvero bisogno di conoscenza per riconoscerli e relazionarsi (se proprio inevitabile), c’è bisogno di forza, integrità e libertà dai condizionamenti di stampo spirituale.
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ohmygoshlilly · 1 year
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LA “AFORTUNADA”…
Cuando elige a un nuevo suministro, el psicópata narcisista le hace sentir lo buena y especial que es porque “ella sí” llena y satisface todas sus necesidades, pero sobretodo, porque sí lo acepta como es. Para esto, ya le habrá contado la historia de cómo su anterior pareja le maltrataba, le tenía abandonado, vaya, ni siquiera era capaz de madrugar para hacerle el desayuno, a pesar de lo cansada que ella pudiera estar por todas sus tareas y trabajos para sostener la casa y a la familia, porque ellos, en su naturaleza parasitaria, no lo hacen.
Entonces, este nuevo suministro es levantado al pedestal de “la afortunada”, luego de rescatar a un “buen hombre” que ha sufrido mucho y que reconoce en ella a su salvadora. Pero además, muy probablemente, esta misma mujer ha sido socializada, como todas, en la búsqueda del amor romántico, de la media naranja, y ha crecido abajo la imposición de que necesitas a un hombre a tu lado para validarte ante los demás, y de que si no tienes una pareja, no estás completa y has fracasado en la vida. Ha sido adoctrinada en que si se esfuerza lo suficiente, será elegida por un hombre para dignificarla como mujer.
Así que, por un lado, esta nuevo suministro se esmerará en sobre manera por llenar las expectativas de quien la eligió y la elevó a ese pedestal, y por el otro, para no perder este ideal romántico, llegará al punto del sacrificio, de procurar cuidados extremos, de descuidarse a sí misma, y hasta de empezar a poner de su dinero, cumpliendo cabalmente con el plan del psicópata narcisista: el de que se convierta en su madre, para que lo cuide, lo atienda, y lo mantenga, y en algunos casos, haga lo mismo con los hijos de él.
Ella, ingenuamente, estará deleitada con este papel de la esposa y madre “buena”, pero además lo proclamará a los cuatro vientos. Subirá compulsivamente a las redes sociales lo afortunada que es por haber encontrado a este hombre maravilloso, y por haber llenado los requisitos para merecer este estatus de “su mujer”, creyendo tontamente que con ello será la envidia de muchas, aunque en realidad genere compasión, sobre todo a las que ya recorrieron su mismo camino y saben cómo termina.
Y en la narrativa que buscará proclamar la nuevo suministro, narrativa de la que también se querrá convencer a sí misma, publicará cómo ella sí cuida y atiende a este maravilloso hombre, y hasta cómo le cocina. Su mensaje será claro aunque contradictorio: “a mí sí me quiere, porque yo sí soy buena”. 
©️ Natalia González
** Conferencias y talleres a escuelas y organizaciones públicas y privadas sobre acoso escolar, acoso laboral, límites sanos, abuso emocional, autoestima, responsabilidad afectiva, resiliencia y empatía.
** Asesoría y orientación integral y empática a víctimas de abuso psicopático y narcisista, relaciones tóxicas, todo tipo de acoso y violencia.
#NataliaGonzalez #autoestima #amorpropio #relacionestoxicas #abusoemocional #abusonarcisista #narcisismo #psicopatia #psicópatasintegrados #psicopatasnarcisistas #mujeresemprendedoras #mujeresvalientes
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vitadapanda · 2 years
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Tra urla e abusi: la vita in una casa distrutta
#PressioniSociali, #DistruzioneFamiglia, #SindromeDissociativa, #Psicopatia, #ComportamentiDestruttivi, #Vessazioni, #Manipolazione, #ProblemiFamiliari, #Stress, #ProblemiPsichici, #SaluteMentale, #ProblemiRelazionali, #DisturbiEmotivi, #SupportoPsicologi
Ieri è stata una giornata davvero dura.Svegliato con le urla dei miei, hanno smesso poco prima di andare a dormire. Era passata la mezzanotte. TRP, assistente sociale e non so quante altre persone non hanno fatto altro che ripetere: “Devi parlare con tua madre! Devi cercare una casa!”.Parole che ignorano del tutto quello che dico, che racconto e che spiego. Le persone non mi ascoltano, tendono…
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principiodiverita · 3 days
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PSICHIATRICA, CRIMINALE SPUDORATA, COMPROVATA, LADRONA, TROGLODITA, PUTTANA ANCHE IN POLTRONA DELLA COOPERATIVA SOCIALE, MALATA MENTALE E AVANZO DI GALERA, CHE NON MUORE MAI ED È SEMPRE LIBERA E IMPUNITA NONOSTANTE LE GRAVI VIOLAZIONI DI VERI E PROPRI DIRITTI E DI LEGGI.
È IL SIMBOLO PIÙ CONCRETO DELLA RACCOMANDAZIONE E DELLA CORRUZIONE TRIESTINA E ITALIANA, DELL'INACETTABILE E INCONCEPIBILE IGNORANZA ASSOLUTA, DELLA MALATTIA MENTALE PIÙ GRAVE E RADICATA, MESSA E TENUTA IN POLTRONA GRAZIE AD UN COGNOME RITENUTO IMPORTANTE PER I MAIALI LADRONI 70ENNI DEL SUO CALIBRO.
TI DEVONO IN*ULARE A SANGUE FINO ALLA MORTE, PERCHÉ TUTTO CIÒ CHE SEI SU QUESTA TERRA È SOLO UN BUCO E MILIONI DI SOLDI RUBATI.
VI FACCIANO FUORI DAL PRIMO ALL'ULTIMO DEI CRIMINALI, PSICHIATRICI GRAVI, COMPROVATI QUALI SONO LEI, FRANCESCA ANGELUCCI, GIAMPIERO COSTANTINI, MARIA TUDECH HENKE E TUTTI GLI ALTRI COMPLICI E OMERTOSI FIGLI DI PUTTANA CHE LI CIRCONDANO.
FECCIA, MONNEZZA, PSICHIATRICA, CRIMINALE E PUTTANAIO FORMATO DA VECCHI PSICHIATRICI MAIALI FRUSTRATI SESSUALI.
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pablolatino · 2 years
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Tutti cazzoni psicopatici su questi "socials", che dovrebbero invece chiamarsi ANTISOCIALS".
Dove risiede la psicopatia?
Non certo nelle vostre idee di giustizia o ingiustizia sociale, politica, religiosa! Risiede nella vostra PATOLOGICA necessità di trovare i cosiddetti "followers", cioè gente che viene a mettervi i " likes" e che vi adori, seuga i vostri passi virtuali ,facendovi sentire importanti, apprezzati. Probabilmente nella vita vi sentite Nessuno. Me ne dispiaccio, ma sappiate che l'autostima non si conquista su Internet.
Poiché siete Nessuno, accade che non vi sognate nemmeno di ricambiare la persona che vi segue nelle vostre cazzate. Gli altri non esistono, tendete ad annichilirli , esistete solo voi con la vostra personalità ammalata, narcisistica, povera e solitaria, incapace di brillare di luce propria ,dall'alto ( o dal basso?) della quale pretendete di pontificare, come se i malati mentali come voi fossero persone affidabili ed il loro dire incontrovertibilmente veritiero. Se foste davvero il tipo di persona per il quale amate passarvi, il vostro comportamento non sarebbe affatto narcisistico, ma socievole ,non egoistico , nemmeno egocentrico , con intento armonico e scambievole. Il vostro narcisismo vi tradisce e non siete nemmeno furbi da capirlo. Se foste stati talmente intelligenti e furbi da capirlo vi sareste comportati e vi comportereste almeno con astuzia ( ciò vi farebbe passare per persone almeno civili).
Quindi piantatela una buona volta di fare i sapientini e panificare con farine che non sono del vostro sacco, non tutti sono deficienti e tanto fessi da non capirvi.
Volevo farvelo sapere e pure aggiungere che se vi seguo è solo perché tra le tante cazzate nel cumulo immondo , prima o poi finite per metterci pure delle cose , altrui, apprezzabili. Potrete far meglio, quando vi sarete curati, però,
Bye!
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iodelleorigini · 2 years
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Meta-mortalismo e Toxic People
Recentemente ho partecipato ad un webinar sulle Toxic People in azienda e la connessione con il meta-mortalismo mi è sembrata alquanto evidente.
Innanzi tutto per l'elemento di costo sociale annesso alla presenza di Toxic People in aziende in quanto chiaramente lo spreco derivante dall'atteggiamento tossico genera enormi sprechi ed inefficienze, primo tra tutti quello a carattere morale e quindi di demotivazione che può spingere fino anche al fallimento per graduale degenerazione che tali atteggiamenti portano con sé, bloccando finanche la capacità dell'imprenditore nel trasmettere la propria vision e quindi la motivazione principale - la primaria emozione positiva - che guida lo sforzo imprenditoriale.
Altro elemento di congiunzione tra meta-mortalismo e Toxic People è l'elemento di recidiva. Si attesta che esiste un 4% di Toxic People che non possono essere corrette nel loro comportamento in alcun modo, come se si trattasse di persone ormai destinate. Questa percentuale curiosamente si avvicina al famigerato 4% di persone clinicamente definite psicopatiche dalla scienza moderna, che attesta appunto tale percentuale all'interno della popolazione mondiale - anche se la scienza stessa ad oggi non sa spiegare compiutamente cosa sia la psicopatia, classificandola come generica pazzia.
A parer mio la connessione è evidente anche nell'elemento di proto-meta-mortalismo che la presenza di Toxic People induce nella restante popolazione aziendale, la negatività si espande a macchia d'olio intaccando il comportamento degli individui normali - l'impazzimento che cito nel mio testo dovuto al tentativo del meta-mortale di replicare il proprio comportamento sugli altri per l'erronea concezione di avere sempre ragione - inducendo un comportamento similare a quello del meta-mortale, portando alla stima tale per cui il 20% della popolazione possa produrre fino all'80% del problemi nell'ambito sociale di riferimento.
Che la questione meta-mortale sia conosciuta aziendalmente e affrontato in qualche misura senza saperne le origini effettive? Io direi assolutamente si.
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mantecadecacao-blog · 6 years
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Una comunicación sin cuerpos
La cuestión de las redes sociales y la Comunicación en general son temas que me interesan desde hace mucho tiempo, por lo que son habituales en mis posts aquí en el blog.
La entrevista al pensador italiano Franco Berardi que os voy a recomendar apareció ayer mismo en el diario El País de España, y me pareció tan certera en la definición de sus ideas que decidí no esperar ni un día para subirla. Creo que, sino nuestro acuerdo total o parcial, al menos nuestras reflexiones.
Y como incentivo para que la leáis, voy a agregar seis frases muy significativas del artículo (podrían haber sido otras seis), tras lo cual dejaré el enlace al mismo. Espero ser lo suficientemente convincente para entrar en él.
“Hoy (...) mutamos de una forma conjuntiva del pensamiento, de la comunicación, del afecto, a una forma conectiva”.
“Vivimos una época de patologías masivas, como las crisis de pánico, la depresión, la ansiedad, que no son patologías simplemente psíquicas, sino de la relación comunicacional”
“Lo que pasa en la esfera política, social, parece una locura porque seguimos interpretando comportamientos, sí, dementes, con las categorías de la racionalidad política”
“La democracia está muerta porque la democracia es la posibilidad de discutir todo, principalmente las reglas”
“Vivimos una condición que es psicopática. Las herramientas de la política no sirven, porque la venganza no atiende a razones”
“La única terapia que yo veo tras la oscuridad presente es la reactivación del cuerpo colectivo, del placer de encontrar el cuerpo del otro en la dimensión colectiva”
“El problema es como la pantalla se ha apoderado del cerebro”, El País 20.02.2019
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DIA 14 – Assassinos em Série #desafio30psicologia
Olá, sejam bem-vindos a mais um post! Hoje a pedido de uma seguidora, conheceremos um pouco sobre Serial Killer’s, ou como são conhecidos, Assassinos em Serie.
Para começar, devemos definir:
Um assissino em serie não é o mesmo que um psicopata ou um assissino em massa;
Uma assassino em serie pode ser ou não um psicopata, psicopatia essa que é causada por uma doença mental.
O que é um Assassino em Serie?
O assassino em série é aquele que mata dentro de um periodo de tempo, podendo ser dias, mese ou anos.
Para que o indivíduo seja identificado como um assassino em série é necessário que ele já tenha matado duas ou mais pessoas.
O assassino em série elege cuidadosamente cada uma de suas vítimas, possuindo sempre um padrão na prática de seus crimes. Um bom exemplo é a serie do "Hannibal"
Algumas caracteristicas importante é a sua motivação, o modo de execução utilizado para a prática, bem como a frieza e o comportamento apresentados pelo executor.
São considerados assassinos em serie aqueles que praticam uma serie de homicídios durante um determinado período de tempo, com um intervalo de tempo durante esses homicídios. Esse intervalo de tempo é o que diferencia os serial killers dos assassinos em massa, sendo que assassinos em massa cometem o ato um seguido do outro para que haja a descarga de tensão e agressividade e raiva, de uma só vez. Um bom exemplo disso é o caso de franco-atiradores, que se introduzem em locais com grande circulação de pessoas e desferem o máximo de tiros para atingir o máximo número de pessoas possível ou no caso onde um homem entrou em uma sessão de cinema e atirou em quem estivesse por perto. Nesse sentido, não há uma premeditação quanto às vítimas atingidas, o objetivo é provocar o maior número de mortes.
Já nos casos de assassinos em serie, não existe apenas a descarga de tensão e agressividade, embora estejam presentes. O que os difere, além do lapso de tempo entre os homicídios, é a forma adotada para a realização do ato, a escolha da vítima, a sensação obtida na realização e cada ato, que mais se assemelha, na maioria das vezes a um ritual.
Característica dos Assassinos e do Assassinato em Série
Assassinos seriais apresentam, por muitas vezes, um comportamento plenamente satisfatório em sociedade. Grande parte possui família, um emprego estável e são admirados pelo público externo, graças ao seu comportamento exemplar em sociedade. Contudo, são extremamente perturbados no seu universo íntimo.
A sua maior deformidade se encontra no senso moral e ético. A sua frieza faz com que as suas ações sejam sempre direcionadas à crueldade, perversidade e insensibilidade. Serial Killers sentem prazer em cada ato, com a maldade e a crueldade que praticam contra as suas vítimas, assemelhando-se ao prazer sexual.
Assassinos em série, em regra, tem a necessidade de possuir o controle sobre a sua vítima. Para tanto, utiliza-se da tortura, sexo doloroso e as mantêm em constante situação de humilhação. A submissão da sua vítima diante dessa situação faz com que o agressor se sinta plenamente no controle da situação.
Alguns assassinos experimentam essa sensação de controle apenas com óbito, em razão disso, matam rapidamente. Outros, necessitam desse processo doloroso para sentir a excitação, de modo que realizam a prática de tortura por horas, as vezes, dias, retardando ao máximo o óbito da vítima.
Em decorrência da antissocialidade apresentada por esses indivíduos, o assassino em série enfrenta grande dificuldade para estabelecer uma relação íntima verdadeira com as pessoas a sua volta. Em razão disso, o ritual macabro que pratica com a sua vítima acaba sendo para ele a maior forma de intimidade estabelecida com alguém, pois é através dele que consegue dividir com a vítima os seus mais secretos desejos, mostrando a sua real face.
Serial killers experimentam uma série de sentimentos durante o período depreendido para a consumação do assassinato. Dessa maneira, o assassinato é cometido dentro de uma espécie de ritual, de forma que esses sentimentos sejam estimulados e durem o máximo de tempo possível.
A necessidade de sair em busca da vítima, a excitação sentida durante o sequestro, no momento da tortura, do estupro, propiciam prazer ao assassino, de forma que o consequente óbito da vítima é o auge, momento este que experimenta a sensação de alivio e liberação da tensão.
Classificação e Fases do Ciclo de um Assassino em Série
Na maioria das vezes o assassino em série não conhece a sua vítima, por muitas vezes são escolhidas ao acaso, mas estas sempre representam algo para ele, ainda que inconscientemente. Nesse sentido, os assassinos em série são classificados em 4 tipos:
Visionário: completamente insano. Sofre de alucinações escuta vozes e comandos e, por consequência, obedece-os;
Missionário: acredita que possui uma missão a ser cumprida, sendo o responsável por livrar o mundo de algo imoral. Escolhe determinado grupo de pessoas para matar, como mulheres, prostitutas, homossexuais ou crianças;
Emotivo: mata por puro prazer e diversão, sem qualquer motivação aparente. Obtém prazer até mesmo no planejamento do crime;
Sádico: é o assassino sexual. O prazer sexual será obtido através do sofrimento da vítima, durante a tortura, do sexo forçado e da mutilação.
Segundo Ilana Casoy, o serial killer passa por 6 fases, a escolha da vítima até o seu óbito, são elas:
Fase áurea: nessa fase o assassino perde o contato com a realidade;
Fase da pesca: procura pela vítima ideal;
Fase galanteadora: seduz ou engana a vítima;
Fase da captura: a vítima cai na armadilha;
Fase do assassinato ou totem: auge da emoção para o serial killer;
Fase da depressão: ocorre após o assassinato.
Nesse sentido, quando o indivíduo passa pela fase da depressão, inicia novamente o ciclo pela fase áurea. Com base nisso, é possível afirmar que todos os serial killers são sádicos, haja vista que todos experimentam a excitação sexual quando estão participando desse ciclo.
Inúmeras são as teorias que buscam explicar a perversidade apresentada por esses indivíduos, fato é que, conforme pesquisas realizadas, a grande maioria desses criminosos já passaram por abuso sexual durante a infância ou foram constantes alvos de humilhações pelo pai ou pela mãe, o que poderia corroborar para o seu comportamento vingativo e vitimizados na vida adulta.
Alguns pontos em comum entre Assasinos são:
Infância negligenciada;
Violência sexual precoce;
Inabilidade escolar;
Um lar desestruturado;
Falta de figuras familiares.
Isso não significa que toda criança que tenha sofrido algum abuso seja uma assassino em série, mas a maioria dos assassinos em série já sofreram algum tipo de abuso na infância.
Possuem ausência de sentimentos afetuosos.
Desde a infância ou adolescência já se observa um caráter dissimulado, não se importando com os sentimentos alheios.
Elevado grau de inteligência.
Normalmente são indivíduos respeitados na sociedade, bem sucedidos, atraentes.
Apresentam uma personalidade anormal, com distorção de caráter.
Eles tem prazer no que fazem, sentem necessidade de matar, de ter uma certa dominação sobre suas vítimas.
Não sentem compaixão por suas vítimas nem remorso do crime cometido.
As vítimas são meros objetos das fantasias criadas por esses criminosos. Fantasias estas que com o tempo tendem a se tornar cada vez mais violentas e cruéis, porem sempre com algo em comum, com semelhanças em suas condutas.
Os assassinos em série podem se concentrar tanto no ato apenas de matar, como se concentrar no processo, sentindo prazer em torturar, agredir a vítima, proporcionando uma morte lenta.
Com base na cena do crime, ainda é possível classifica-los em organizados e desorganizados.
Para os organizados, o crime é como se fosse um jogo. É aquele que consegue se adequar a sociedade, ter um bom relacionamento com as pessoas. Planejam o crime cuidadosamente, deixam pouquíssimas evidencias no local do crime, costumam levar consigo algum pertence da vítima, como roupas, acessórios, fios de cabelo, como se fossem um troféu, observam atentamente o trabalho da polícia, as investigações.
Já os desorganizados não possuem um bom convívio com a sociedade, são solitários, introvertidos. Não planejam o crime com cuidado, são impulsivos, são movidos pela emoção, não pensam para agir, costumam deixar evidencias no local do crime, não se importam com os noticiários nem com as investigações policiais sobre seus crimes. Nesta classificação de assassinos é muito comum que haja necrofilia, canibalismo, abuso sexual.
Aspectos Psicologicos
Disturbios Mentais
A Classificação Internacional de Doenças, segundo ensinamento de (PENTEADO,2013, p.p.158-159), descreve oito tipos de transtornos específicos de personalidade, a saber: paranoide, esquizoide, antissocial, emocionalmente instável, histriônico, anancástico, ansioso e dependente.
1) Transtorno Paranoide: predomina a desconfiança, a sensibilidade excessiva a contrariedade e o sentimento de estar sempre sendo prejudicado pelos outros;
2) Transtorno Esquizoide: Predomina o desapego; ocorre desinteresse pelo contato social, retraimento afetivo, dificuldade em experimentar prazer; tendência à introspecção.
3) Transtorno Antissocial: Prevalece a indiferença pelos sentimentos alheios, podendo adotar comportamento cruel; desprezo por normas e obrigações; dissimulação baixa tolerância à frustação e baixo limiar para descarga de atos violentos.
4) Transtorno Emocionalmente Instável: marcado por manifestações impulsivas e imprevisíveis. Apresenta dois subtipos: impulsivo borderline (fronteira), além da instabilidade emocional, revela perturbações da autoimagem, com dificuldade em definir as preferências pessoas e consequente sentimento de vazio.
5) Transtorno Histriônico: prevalece o egocentrismo, a baixa tolerância a frustrações, a teatralidade a superficialidade. Impera a necessidade de fazer com que todos dirijam a atenção para a pessoa.
6) Transtorno Anancástico: prevalece a preocupação com detalhes, a rigidez e a teimosia. Existem pensamentos repetitivos e intrusivos que não alcançam, no entanto, a gravidade de um transtorno obsessivo-compulsivo.
7) Transtorno Ansioso ou esquivo: prevalece a sensibilidade excessiva a críticas: sentimentos persistentes de tensão e apreensão, com tendência ao retraimento social por insegurança de sua capacidade social ou profissional.
8) Transtorno Dependente: Prevalece a astenia do comportamento, a carência de determinação e de iniciativa, bem como a instabilidade de propósitos.
Em virtude em conexão com o eixo temático, conforme entendimento de (NESTOR 2013.p.p.p. 159-159-160), são dignos de nota os transtornos psicóticos (esquizofrenia), os transtornos de humor e de ansiedade, e como outros transtornos psicóticos DSM-IV).
1) Esquizofrenia: I) – Tipo Paranoide: predomínio de alucinações e delírios; II) – Tipo desorganizado: discurso e conduta inadequada; III) – Tipo catatônico: bizarrices, mutismo, negativismo, imobilidade motora; IV) – Tipo indiferenciado: não se encaixa nos tipos anteriores; V) – Tipo residual: abulia, discurso pobre, afeto enfraquecido.
Sintomas dos transtornos de esquizofrenia: Perturbações mínima de 6 meses, com no mínimo 1 mês de fase ativa dos seguintes sintomas (pelo menos dois deles): Delírios, alucinações, comportamento catatônico e desorganizado, comportamento negativo.
2) Esquizofreniforme: O quadro sintomático similar ao da esquizofrenia, porém de menor duração, de 1 a 6 meses, sem declínio no funcionamento.
3) Esquizoafetivo: Ocorrem conjuntamente transtornos de humor e sintomas da fase ativa da esquizofrenia, antecedidos de um período mínimo de duas semanas de delírios ou alucinações.
4) – Delirante: um mês de delírios não bizarros apenas.
5) – Psicótico breve: Perturbação com duração maior que 1 dia e remissão em 1 mês.
6) – Psicótico induzido: Perturbação desencadeada pela influência de outra pessoa com delírio similar.
7) – Psicótico induzido por substância: Decorrem de abuso de drogas ou toxinas.
De outra banda, segundo o autor, os transtornos do humor obedecem à classificação abaixo exposta:
1) – Depressivo maior: os sintomas pelo menos permanecem 2 semanas de depressão acompanhada de quatro dos seguintes sintomas adicionais de depressão: I) – alteração de peso; II) - alteração do sono; III) - alteração da psicomotricidade (lentidão ou agitação), IV) - fadiga, perda de energia, sentimento de inutilidade, culpa excessiva, dificuldade de concentração ou indecisão, pensamentos de morte, inclusive ideação suicida.
2) - Distímico: Os sintomas são de pelo menos 2 anos de humor deprimido, acompanhado de outros sintomas depressivos não incluídos no depressivo maior.
3) – Bipolar I: Apresenta um ou mais episódios maníacos ou mistos (Maníacos e depressivos), em regras acompanhados de episódios depressivos maiores. Episódio maníaco, são: Humor exagerado por uma semana, adicionado de autoestima inflada, insônia, loquacidade, fuga de ideias, agitação psicomotora, envolvimento excessivo em atividades prazerosas de alto risco, tais como compras excessivas, investimentos de risco e outros.
4) – Bipolar II: Os sintomas são, um ou mais episódios depressivos maiores acompanhados de no mínimo um episódio hipomaníaco (similar ao maníaco, mas menos intenso).
5) – Ciclotímico: Pelo menos 2 anos de períodos de numerosos sintomas hipomaníacos e depressivos que não se encaixam nas descrições respectivas de mania e depressão.
6) – Do humor induzido por substância: Sintomas, perturbação proeminente e persistente decorrente de abuso de drogas.
Finalizando, a ansiedade é um estado emocional de apreensão, uma expectativa de que algo ruim aconteça, acompanhada por várias reações físicas e mentais desconfortáveis.
Na mesma esteira, os transtornos de ansiedade podem ser analisados da seguinte forma:
1 – Transtorno de Pânico sem agorofobia: É caracterizado por ataques de pânico recorrentes e inesperados, de início súbito, em períodos distintos de forte apreensão e intenso temor ou terror, desconforto, associados a sentimento de catástrofes iminente e acompanhados de pelo menos quatro dos seguintes sintomas: 1) -Palpitações ou ritmo cardíaco acelerado; 2) - Sudorese: 3) - Tremores ou abalos; 4) - Sensação de falta de ar ou sufocamento; 5) - Sensação de asfixia; 6) - Dor ou desconforto torácico; 7) - Náusea ou desconforto abdominal; 8) - Sensação de tontura, instabilidade, vertigem ou desmaio; 9) - Desrealização (sensação de irritabilidade) ou (despersonalização (estar distanciado de si mesmo); 10) - medo de perder o controle ou enlouquecer; 11) - Medo de morrer; 12) - par estesias (anestesia ou sensação de formigamento); 13) - Calafrios ou ondas de calor. Ademais, pelo menos um dos ataques foi seguido por 1 mês (ou mais) das seguintes características: a) – Preocupação persistente acerca de ter ataques adicionais; b) – Preocupação acerca das implicações do ataque ou suas consequências; c) – Alteração comportamental significativa relacionada aos ataques.
2) – Agorofobia sem história de transtorno de pânico: As características essenciais dos sintomas, são principalmente o comportamento evolutivo, desse transtorno, que são similares aqueles do transtorno de pânico com agorofobia, exceto que o cerne do temor está na ocorrência de sintomas tipo pânico (por exemplo: tontura ou diarreia), incapacitantes (por exemplo:, desmaiar desamparado) ou extremamente embaraçosos (por exemplo:, perda do controle urinário) ou ataques com sintomas de Pânico limitados, ou invés de ataques de pânico completos.
3) – Fobia Específica: O sintoma caracteriza-se pelo medo acentuado e persistentes, excessivo ou irracional (reconhecidamente pelo o indivíduo adulto), revelado pela presença ou antecipação de um objeto ou situação fóbica (por exemplo: voar, altura, animais, injeção, sangue). A exposição ao estímulo fóbico provoca, quase invariavelmente, uma resposta imediata de ansiedade, que pode assumir a forma de um ataque de pânico ligado à situação ou predisposição pela situação. A situação fóbica é evitada ou suportada com intensa ansiedade ou sofrimento. A esquiva, antecipação ansiosa, ou sofrimento na situação temida interferem significativamente na rotina normal do indivíduo, no seu funcionamento ocupacional em atividades ou relacionamentos sociais, ou existe acentuado sofrimento acerca de ter a fobia.
4) – Fobia Social: O sintoma caracteriza-se pelo medo acentuado e persistente de uma ou mais situações sociais ou de desempenho, nas quais o indivíduo é exposto a pessoas estranhas ou à possível escolha por outras pessoas. O indivíduo teme agir de um modo que lhe seja humilhante e embaraçoso. A exposição à situação temida quase invariavelmente provoca ansiedade, que pode assumir a forma de pânico ligado à situação ou predisposição pela a situação. A pessoa reconhece que o medo é excessivo ou irracional, e as situações sociais e de desempenho temidas são evitadas ou suportadas com intensa ansiedade ou sofrimento. A esquiva, antecipação ansiosa, ou sofrimento na situação social ou de desempenho temida interferem significativamente na rotina, funcionamento ocupacional, atividade sociais ou relacionamentos individuais, ou existe sofrimento acentuado por ter fobia.
5) – Transtorno Obsessivo-compulsivo: O sintoma neste transtorno, as obsessões se caracterizam por: 1) – Pensamentos, impulsivos ou imagens recorrentes e persistentes que, em algum momento durante a perturbação, são experimentados como intrusivos e inadequados e causam acentuada ansiedade ou sofrimento; 2) – Os pensamentos, impulsos ou imagens não são meras preocupações excessivas com problemas da vida real; 3) – A pessoa tenta ignorar ou suprimir tais pensamentos, impulsos ou imagens, ou neutralizá-los com algum outro pensamento ou ação; 4) – A pessoa reconhece que os pensamentos, impulsos ou imagens obsessivos são produto de sua própria mente (não impostos a partir de fora). As compulsões se caracterizam por: I) - Comportamentos repetitivos (por exemplo:, lavar as mãos, organizar, verificar) ou atos mentais (por exemplo:, orar, contar ou repetir as palavras em silêncio) que as pessoas se sente compelida a executar em resposta a uma obsessão ou de acordo com regras que devem ser rigidamente aplicadas; II) – Os comportamentos, ou atos mentais, visam prevenir ou reduzir o sofrimento ou evitar algum evento ou situação temida, muito embora esses comportamentos, ou atos mentais, não tenham uma conexão realista com o que visam neutralizar ou evitar ou sejam claramente excessivos. Em algum ponto durante o curso do transtorno, o indivíduo reconhece que as obsessões ou compulsões causam acentuado sofrimento, consomem tempo ou interferem significativa na rotina, funcionamento ocupacional, atividades ou relacionamentos sociais habituais do indivíduo.
6) – Transtorno de estresse pós-traumático: O sintoma caracteriza-se por rememoras persistentes de experiência ocorrida com evento traumático de uma ou mais das seguintes maneiras: 1) – Recordações aflitivas, recorrentes e intrusivas do evento, incluindo imagens, pensamentos ou percepções: 2) – Sonhos aflitivos amedrontadores sem conteúdo identificável: 3) – Agir ou sentir como se o evento traumático estivesse ocorrendo novamente; 4) – Sofrimento psicológico intenso em face de exposição a indícios internos ou externos que lembrem algum aspecto do evento traumático: 5) – Reatividade fisiológica na exposição a indícios internos ou externos que lembrem algum aspecto do evento traumático. Ademais, ocorre esquiva persistente a estímulos associados ao trauma e entorpecimento da responsabilidade geral (não presente antes do trauma), indicados por três ou mais dos seguintes quesitos: 1) -Esforços no sentido de evitar pensamentos, sentimentos ou conversas associados ao trauma; 2) – Esforços no sentido de evitar atividades locais ou pessoas que ativem recordações do trauma; 3) – Incapacidade de recordar algum aspecto importante ao trauma; 4) – Redução acentuada do interesse ou da participação em atividades significativas: 5) – Sensação da de distanciamento ou afastamento em relação a outras pessoas; 6) – Restrição do afeto; 7) – Sentimento de um futuro abreviado (por exemplo:, não espera ter uma carreira profissional, casamento, filhos ou um período normal de vida).Nesse transtorno, ocorre também aumento da excitabilidade, indicada por dois ou mais dos seguintes sintomas: 1) – Dificuldade em conciliar ou manter o sono; 2) – Irritabilidade ou surtos de raiva: 3) – Dificuldade em concentrar-se; 4) – Hipervigilância: 5) - Resposta de sobressalto exagerada. A perturbação causa sofrimento clinicamente signicativo ou prejuízo no funcionamento social ou ocupacional ou em outras áreas importantes da vida do indivíduo.
7) – Transtorno de estresse agudo: Caracteriza-se pela presença de três ou mais dos seguintes sintomas dissociativos, enquanto o indivíduo vivenciava ou após vivenciar evento aflitivo: 1) – Sentimento ou sensação de anestesia, distanciamento ou ausência da resposta emocional; 2) – Redução da consciência em relação às coisas que o rodeiam (por exemplo:, “estar como num sono”; 3) – Desrealização; 4) –Despersonalização; 5) – Amnésia dissociativa (incapacidade de recordar aspecto importante do trauma). O evento traumático é persistentemente revivido, no mínimo, de uma das seguintes maneiras: imagens, pensamentos, sonhos, ilusões e episódios de flashback (lembrança, recordação de um acontecimento) recorrentes, sensação de reviver a experiência, ou sofrimento quando da exposição a lembretes do evento traumático. Também se caracteriza pela acentuada esquiva a estímulos que provoquem recordações do trauma (por exemplo: pensamentos, sentimentos, conversas, atividades, pessoas e locais). Ademais, ocorrem sintomas acentuados de ansiedade ou maior excitabilidade (por exemplo:, dificuldade para dormir, irritabilidade, fraca concentração, hipervigilância, resposta de sobressalto exagerada, inquietação motora).A perturbação causa sofrimento clinicamente significativo ou prejuízo no funcionamento social ou ocupacional ou em outras áreas importantes da vida do indivíduo e prejudica sua capacidade de realizar alguma tarefa necessária, como obter o auxílio necessário ou mobilizar recursos pessoais, contando aos membros da família acerca da experiência traumática.
8) – transtorno de ansiedade generalizada: A característica essencial deste transtorno se refere a uma preocupação excessiva (expectativa apreensiva), acompanhada de pelo menos três ou mais dos seguintes sintomas: 1) – Inquietação ou sensação de estar com os “nervos à flor da pele”; 2) – Fatigabilidade; 3) – Dificuldade em concentrar-se ou sensações de “branco na mente”; 4) –Irritabilidade; 5) – Tensão muscular; 6) – Perturbação do sono (dificuldade em conciliar ou manter o sono, ou sono insatisfatório e inquieto). O foco da ansiedade não parece confinado a aspectos situacionais particulares, como ocorre nos demais transtornos, mas sim com diversos eventos ou atividades. O indivíduo considera difícil controlar a preocupação.
Conforme ensinamento, (SCHECIRA,2004, p.62), quando as pessoas falam em criminosos psicopatas, logo vem na mente como um indivíduo louco. Nesse diapasão, reportagens de TV tende a mostrar aos espectadores toda pessoa que comete crime hediondo é um psicopata.
Mais muitas das vezes, o assassino tachado de psicopata pela a sociedade cometeu seu crime durante um surto psicótico. Psicose e Psicopatia são duas coisas completamente distintas. Psicose e Psicopatia são diferentes tipos de transtorno mentais.
Psicose é a completa perda do senso de realidade, já a Psicopatia, é um transtorno de personalidade, assim como o transtorno de personalidade narcisista. Os transtornos de personalidade são permanentes enquanto que as perturbações psicóticas podem ser controladas mediante administração correta de medicamentos neuropáticos. (São medicamentos inibidores das funções psicomotoras).
Psicopatas são calculistas e manipuladores, mas diferentemente dos psicóticos, eles não sofrem de alucinações ou delírios. Eles não ouvem vozes de estranhos em suas cabeças dizendo sobre suas elaboradas teorias conspiratórias. Muitos assassinos em série têm como principal motivação para seus crimes os delírios muitos bizarros, decorrentes de uma perturbação psicótica.
Contudo, a Psicose e Psicopatia são dois transtornos mentais completamente diferentes e saber diferenciá-los é importante para não proliferação do falso conhecimento. Dessa forma, segundo, (HERVEY, 1941, p.p. 98-99):
Acredita-se que as causas da Psicopatia permanecem um mistério entre os Cientistas, pois ainda não há resposta satisfatória para a questão; Se a Psicopatia é um produto da mãe natureza ou da infância.
Para os cientistas e pesquisadores resposta a estas questões vem com a Criminologia Biossocial, uma perspectiva interdisciplinar emergente que procura explicar o crime e comportamentos antissociais por meio de múltiplos fatores, dentre eles: os fatores genéticos, neuropsicológicos, ambientais e evolutivos.
Nos últimos anos houve de certa forma, um renascimento dos estudos nessa área; estudos estes mais sofisticados e com capacidade de analisar o polimorfismo genético e o funcionamento cerebral de Psicopatas, conforme entendimento de, tais estudos tem como princípio entender como um ambiente crimino gênico, (por exemplo: disfuncionalidades familiares). Os genes, portanto, não seriam de todo deterministas, porém, indicariam a probabilidade de o sujeito apresentar comportamento antissociais.
Foi realizado um estudo minucioso sobre os gêmeos criados separadamente, liderado pelo o Cientista de Psicologia, Thomas Joseph Bouchard Jr. E mostrou que a Psicopatia é 60% (sessenta por cento) hereditária. Esse percentual indica que traços psicóticos são mais associados ao DNA (Ácido Desirribonucléico) do que a criação. Bem como, outros recentes estudos genéticos de Gêmeos indicam que gêmeos idênticos podem não ser tão geneticamente similares, como até então acredita-se.
Apesar de apenas algumas centenas de mutações ocorrerem durante a possibilidade de que haja traços psicóticos, são grande parte determinados geneticamente. Segundo os cientistas Criminólogos: John Wright, Stephen Tibbetts e Leah Daigle, publicado em 2008, o estudo "Criminals in the Making", (Criminosos em Construção), indicou que tanto a estrutura cerebral como o seu funcionamento estariam envolvidas na etiologia da violência, agressão, crime, e até mesmo da Psicopatia.
Em outras palavras, a estrutura e a forma como o cérebro de algumas pessoas funcionam seriam o segredo para entender o comportamento violento e até mesmo as origens da Psicopatia. Neste sentido, e tomando outros estudos como referência, são duas as áreas celebrais afetadas: O sistema límbico (composto pela amígdala, hipocampo e tálamo) e o córtex pré-frontal.
Assim, o sistema límbico é essencial para a regulação de nossas emoções mais complexas e de nossos estados efetivos e motivacionais. Ele estaria relacionado à Psicopatia através da criação de certos impulsos, como por exemplo, a raiva e o ciúme, que são facilitados para a prática de atos violentos. Já o córtex pré-frontal, é uma região cortical na parte frontal do cérebro, é o responsável pelas funções de ordem superior executivas, como por exemplo, à capacidade de adiar a gratificação e controlar os impulsos. Ele é uma estrutura interligada com o Sistema Límbico, sendo o córtex pré-frontal o responsável por reprimir os impulsos gerados a partir das estruturas límbicas.
Outros Aspectos
Têm psicopatia ou transtorno de personalidade anti-social
“Um psicopata não é um doente mental”, explicam os especialistas, “mas uma pessoa que sofre uma alteração no seu comportamento, que consegue distinguir entre o bem e o mal e que, voluntariamente, escolhe o mal”.
Assassinam várias vítimas, ainda que por tempo limitado
No livro “Serial Killers and the Phenomenon of Serial Murder: A Student Textbook” (2015), a directora do Centro de Criminologia Aplicada da Universidade de Birmingham, Elizabeth Yardley, define o serial killer como aquele criminoso que mata três ou mais pessoas num período de, pelo menos, 30 dias, “motivado principalmente pela gratificação psicológica que esses crimes proporcionam”.
São obcecados pelo poder
Os assassinos em série são indivíduos que precisam de manter o controle da situação e é por isso que coleccionam informações sobre as suas vítimas. Por sua vez, Berbell e Ortega descrevem-nos da seguinte maneira: “todos procuram algo muito especial: a sensação de prazer e de poder matar um homem, de maneira impune”.
Aparentam ter uma personalidade narcisista
Os serial killers têm, geralmente, uma inteligência acima da média. Sobrevalorizam as suas habilidades e mostram uma necessidade excessiva de atrair atenção e serem admirados. Normalmente, são egoístas e só consideram os seus próprios desejos. Além disso, têm um grande ego que os leva a exibir os seus crimes e a manter troféus.
São manipuladores e persuasivos
Mostram ser pessoas fracas e complacentes para quem está ao seu redor, mas na realidade são dotados de uma grande capacidade de mentir e persuadir os outros. São capazes de identificar as vulnerabilidades das suas vítimas e usá-las para fazer coisas que de outra forma não fariam.
Participam na sua comunidade
Não só participam na comunidade, como também conseguem passar despercebidos na sociedade. São actores habilidosos e mostram ao resto das pessoas essa personagem mais alinhada com o objectivo.  Daí a reacção dos vizinhos de muitos assassinos em série,  que garantem que “era uma pessoa muito simpática e que sempre cumprimentou todos”. Fica a nota: os assassinos em série são lobos em pele de cordeiro.
Dupla personalidade
Na investigação da ID do assassino em série Steven Pennell, também conhecido como o “Route 40 Killer”, pode-se ver perfeitamente como Pennell parecia estar levando uma vida muito normal com sua esposa e filhos, enquanto fazia ao mesmo tempo algo tão hediondo como assassinar mulheres.
Finalmente, os especialistas apontam para uma última característica comum aos serial killers: Sentem que as suas acções têm uma motivação ou justificação. Essa justificação é o que domina o seu comportamento, daí que muitos dos acusados raramente mostrem remorsos.
Esses não são traços categóricos e definitivos. A maioria dos serial killers apresentam esse perfil, o que não significa dizer que uma criança que fora molestada sexualmente na juventude tende a ser um assassino em série. Além de traumas, há o fator genético que também pode ser significativo na anatomia do mal.
Alguns casos famosos:
Charles Manson
Charles Cullen
Mais em Super Interessante
Também temos a serie MindHunter
Conclusão
Por fim, gostaria que vocês dessem uma olhada nas fontes e fizessem a propria pesquisa. Deixei a parte sexual fora desse artigo, porque, bem... prefiro não me aprofundar nisso. Entretanto, na maioria das vezes, o aspecto sexual vai estar envolvido, mesmo que seja apenas na forma do prazer que o assasino sente no obito.
FONTE
https://canalcienciascriminais.jusbrasil.com.br/artigos/630347915/quem-sao-os-serial-killers
https://martinsdeoliveiraflorentino.jusbrasil.com.br/artigos/648492487/assassinos-em-series-serial-killers-psicopatas-temidos-e-polemicos-em-todo-mundo-matam-por-que-tem-disturbios-mantais-ou-por-que-sao-loucos-crueis
https://gapaiva.jusbrasil.com.br/artigos/857871818/analise-criminologica-e-imputabilidade-dos-assassinos-em-serie
https://citv.pt/blog/seis-tracos-de-um-assassino-em-serie/#:~:text=Aparentam%20ter%20uma%20personalidade%20narcisista,consideram%20os%20seus%20próprios%20desejos.
https://canalcienciascriminais.jusbrasil.com.br/artigos/302894744/os-10-tracos-de-um-serial-killer
http://www.adorocinema.com/series/serie-10545/
https://www.discoverybrasil.com/artigo/5-caracteristicas-de-serial-killers-identificados-nas-investigacoes-do-canal-id
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bella-ys-blog · 3 years
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3 TEST SOBRE RASGOS PSICOPATICOS
1. TEST DE HARE ONLINE:
2. TEST Syllabus horrorum© del Dr. Iñaki Piñuel:
Rodea el Número cada vez que una de estas afirmaciones se pueda aplicar a tu relación con tu ex psicópata.
1. No está a tu lado en los momentos difíciles personales, de crisis u otros, incluyendo cuando pueda estar enfadado.
2. No asume la más mínima responsabilidad respecto a la vida de pareja (gastos, limpieza, consumos, facturas).
3. Piensa que quien se preocupa por el otro es alguien débil, o dependiente, o blando o despreciable.
4. Simula y llora lágrimas de cocodrilo sin presentar emociones genuinas.
5. No se preocupa por cosas que te atañen, fechas de aniversarios, cumpleaños, etc.. no te obsequia o corresponde con reciprocidad a lo que tu haces por el/ella.
6. Te hace sentirte obligado a convertirte en un investigador privado debido a sus extraños e inquietantes comportamientos.
7. Te conduce a tener que investigarlo todo acerca de el/ella.
8. Desaparece, se marcha, se va, te evita, no quiere estar contigo con variadas formas y pretextos.
9. Tiene un historial de relaciones anteriores a las que ha dejado tiradas, abandonadas, destruidas o asoladas emocionalmente, de un modo repentino y cruel.
10. Nunca se siente culpable por nada, ni responsable por nadie.
11. Se alinea con otros en tu contra y te menosprecia o habla mal a tus espaldas.
12. Intenta envenenar a otras personas contra ti cuando eso le conviene.
13. Utiliza el sexo como herramienta de control en la relación.
14. Rompe continuamente sus promesas, pactos o acuerdos y no es fiable en la palabra dada ni en sus compromisos contigo.
15. No respeta tus espacios, tu intimidad, tus pertenencias personales.
16. Se agobia o molesta cuando le pides el menor favor.
17. Te aparta de su familia o simula que tan solo eres un amigo o conocido.
18. Tiene una pléyade de ex-parejas a los que se refiere como locos, pirados, narcisistas, psicópatas, borderlines, etc…
19. No cuenta nada de su pasado.
20. Corta la comunicación contigo durante horas sin dar explicaciones o razones para ello.
21. Te echa en cara o reprocha tu amor por el/ella.
22. Te engaña o traiciona recurrentemente sin hacerse ningún problema moral.
23. No parece tener amigos cercanos de los que pueda hablar.
24. Le gusta presumir de su capacidad de leer gestos, dominar la comunicación no verbal, la mirada, y de manipular a la gente gracias a todo ello.
25. Invade tus límites personales sin respetarlos a pesar de tus protestas.
26. Nunca está disponible o tiene tiempo para ti, tus cumpleaños, navidades o celebraciones importantes.
27. Tiene períodos de desaparición extraños de los que no da cuenta de nada y se enfada si le preguntas.
28. Tiende a crear el caos desde el momento que le aburre la rutina y la vida de todos los días.
29. Crea dolorosas situaciones de ansiedad recurrentemente.
30. Nunca te apoya en lo que haces, y parece menospreciar todos tus puntos de vista por sistema.
31. Te bombardea de amor al principio para pasar después a darte caña, menospreciarte, triangular con otros y traicionarte.
32. Tiene fascinación por el romanticismo, el fetichismo sexual, o la pornografía.
33. Nunca juega en equipo como compañero leal a tu lado y siempre tiene su agenda encubierta con fines egoístas e intereses particulares.
34. No valora ni ama la maravillosa persona que hay en ti.
35. Te envidia y por ello te desprecia, denigra y maltrata pues le recuerdas a la persona que nunca podrá ser.
36. Le molestan especialmente tus mejores cualidades morales que sabe nunca podrá alcanzar.
37. Vive parasitariamente de ti, aprovechándose de tu trabajo, tu esfuerzo, tu dinero, tu apoyo social o profesional. No solo no lo agradece sino que te desprecia por ello. Siente que todo eso se le debe porque si, y no siente ninguna gratitud o reconocimiento a lo que haces por el o ella.
Clave de corrección:
Entre 1 y 10: Intensidad moderada. Algunas secuelas psicológicas son esperables en forma de ansiedad, depresión y somatizaciones.
Entre 11 y 20: Intensidad severa. Probables daños postraumáticos a tratar mediante psicoterapia EMDR.
Entre 21 y 30: Intensidad muy severa. Muy probables daños postraumáticos severos a tratar en psicoterapia EMDR.
Más de 31: Caso muy grave de exposición a una relación hipertóxica. Altísima probabilidad de daños postraumáticos muy severos a tratar mediante psicoterapia EMDR.
©Dr Iñaki Piñuel-Amor Zero.
3. CUESTIONARIO DE ORIENTACION DE RASGOS PSICOPATICOS CON PSIQUIATRA:
https://www.marietan.com/material_psicopatia/cuestionario.htm
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narcisismomaterno · 4 years
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O narcisismo faz parte da tríade do que são considerados os 3 transtornos de personalidade mais complexos e até mesmo difíceis de serem notados: narcisismo, psicopatia e maquiavelismo.
São os piores que existem, e a cura é muito difícil. Porque nesses casos a empatia da pessoa não existe e a única coisa que a pessoa enxerga é o seu próprio ego. Portanto, como curar alguém que nem mesmo enxerga que tem um problema?
Essas pessoas são extremamente vaidosas, muito ligadas à aparência, egoístas, insensíveis e manipuladoras. Fazem de tudo para chegar a um topo, mesmo que seja simplesmente o topo de algum tipo de status social banal, mas que ela considere muito importante. Sua autoestima é tão frágil e normalmente pessoas com esses transtornos sofreram algo no passado que ao invés de ter tornado elas capazes de pegar a dor e notar que outros não merecem passar pelo mesmo, teve um efeito oposto, tornou-as ainda mais insensíveis e com vontade de sair “vingando” tudo que sofreram pois “o mundo é culpado pelo ego coitado delas ter sofrido no passado”.
Se possível, que as pessoas sintam da mesma forma, nas mesmas coisas que eles sofreram.
Empatia zero e egoísmo exarcebado.
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viniciusleal2121 · 4 years
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Na procura pra entender a diferença entre sociopatia e psicopatia encontrei esse artigo.
Sociopata: 10 dicas para identificar um perto de você
31 de agosto de 2019
Sociopata é um termo usado para descrever alguém que tem transtorno de personalidade anti-social. Pessoas com este transtorno, também chamado de sociopatia, não possuem empatia. Ele s não conseguem entender os sentimentos dos outros.
Sociopatas frequentemente quebram regras ou tomam decisões impulsivas sem se sentirem culpados pelos danos que causam.
O que é um sociopata?
O sociopata possui uma condição mental caracterizada pelo desprezo ou desrespeito às pessoas e normas sociais. 
Os indivíduos que possuem esse distúrbio começam a dar indícios de sociopatia no início da adolescência ou início da idade adulta. Os sintomas podem variar em gravidade e frequência. Em geral, ocorrem por muito tempo, trazendo sofrimento para as pessoas ao seu redor e para si próprio.  
Algumas características e comportamentos podem ser analisados tornando possível a identificação de pessoas com transtorno de sociopatia, que podem estar em qualquer lugar, no seu trabalho, escola, vizinhança ou na sua própria família. Nesse artigo, confira dicas e sinais para identificar se existe uma pessoa próxima de você que muito provavelmente tenha esse distúrbio.
O que diz o DSM-5 sobre a sociopatia
O DSM-5 (Manual de diagnóstico e estatístico de transtornos mentais – 5ª edição) é um manual elaborado pela Associação Americana de Psiquiatria. Ele é mundialmente utilizado para apoiar o diagnóstico de transtornos mentais. Esse manual é utilizado por psicólogos, médicos psiquiatras e terapeutas ocupacionais. 
Sociopatia e Psicopatia
No DSM-5 não consta uma definição exata para a sociopatia, por isso, o termo também pode ser sinônimo de psicopatia. Na verdade, o nome do distúrbio que consta no manual é Transtorno de personalidade antissocial. Mas o senso comum define que a psicopatia seria um distúrbio cujos os sintomas são mais agravados do que na sociopatia, mas ambos são considerados transtornos de personalidade antissocial.
O DSM-5 divide os transtornos de personalidade em 3 grupos (A, B e C), classificando por características semelhantes. O transtorno de personalidade antissocial pertence ao grupo B, caracterizado por parecer dramático, emocional ou que cometem erros frequentemente. Nesse grupo também estão os transtornos de personalidade Borderline, Histriônico e Narcisista.
Características de um sociopata segundo o DSM-5:
Os sociopatas são socialmente irresponsáveis, apresentam desrespeito pelos outros, falsidade e manipulação para obter ganhos e vantagens pessoais.
O DSM-5 diz que a característica principal dos indivíduos que apresentam transtorno de personalidade antissocial é a sua disposição em desconsiderar ou violar os direitos dos outros. Isso é, o sociopata busca dominar e manipular o outro para obter vantagens para si próprio, como bens materiais, dinheiro, parceria para negócios, sexo, reputação, e assim por diante. Mas os sociopatas podem também querer dominar o outro apenas pela sensação de poder e controle.
Os sociopatas não têm consciência de que estão fazendo algo negativo, seus impulsos os levam a praticar atos que a maioria das pessoas nunca fariam. 
Muitas vezes, os sociopatas podem apresentar comportamento agressivo e se irritam facilmente. Em geral, os antissociais não sentem empatia pelo outro e nem mesmo remorso das suas ações e conduta. 
Quem apresenta transtorno de personalidade antissocial tende a ser muito autoconfiante, arrogante e teimoso. Por isso, podem ser charmosos, desenrolados verbalmente e espontâneos, exercendo fascínio e encanto nas suas vítimas. Apresentam também distinta capacidade de argumentação e articulação para conseguirem o que querem. 
Diagnóstico do Transtorno de Personalidade Antissocial
Segundo o DSM-5, para o diagnóstico do transtorno de personalidade antissocial, os pacientes devem ser maiores de 18 anos. Além disso, os pacientes devem ter evidências do transtorno desde os 15 anos de idade. 
Os pacientes diagnosticados com personalidade antissocial geralmente demonstram forte desprezo pelos direitos dos outros. Além disso, para um diagnóstico, é preciso que o indivíduo apresente pelo menos mais 3 outras características, como as citadas abaixo:
Desprezo pelas leis, praticando atos que inclusive são passíveis de detenção.
Ser enganador, mentiroso e ludibriador, visando obtenção de vantagens, benefícios e ganhos pessoais. 
Agem impulsivamente, sem planejamento de seus atos.
São imprudentes e não se preocupam com a sua segurança ou com a segurança de outras pessoas.
Ficam facilmente irritados e agressivos, se envolvem em brigas físicas ou discussões constantemente. 
Agem de forma irresponsável, como por exemplo, deixar o emprego sem garantia ou planos de outro, não pagar contas.
Não sentem remorso, são indiferentes aos sentimentos ruins ou maus tratos que causam aos outros. 
O correto diagnóstico deve ser realizado por profissionais capacitados e experientes. Aqui vamos somente indicar alguns traços comuns de pessoas com sociopatia, para que você possa tomar cuidados com suas ações ou até mesmo propor uma conversa para que a pessoa procure um adequado tratamento para diminuir e controlar os sintomas.
Dicas para identificar um sociopata:
Em situações cotidianas, a melhor forma de identificar um possível sociopata é através da observação e análise de suas palavras e comportamento. Muitas vezes, pode ser útil ignorar as palavras e prestar mais atenção em seus comportamentos, devido a sua enorme capacidade e facilidade em mentir. 
Confira análises importantes que você pode fazer para identificar uma pessoa próxima como sociopata:
1. Facilidade para mentir e inventar histórias
Os sociopatas tem uma incrível facilidade para inventar mentiras e histórias, seja para persuadir alguém, enganar, se livrar de uma culpa ou contar vantagens sobre si mesmo. 
Como são egocêntricos podem mentir sobre qualidades que não possuem, com o objetivo de supervalorizar a si mesmo, fazendo com que o outro o veja como uma pessoa interessante e queira a sua aproximação e convivência. 
A compulsividade em mentir também pode ser observada na facilidade que possuem de inventar desculpas, para se esquivar de punições ou terem seus planos descobertos. 
2. Um sociopata tem facilidade para manipular 
Os sociopatas conseguem facilmente descobrir os pontos fracos das pessoas e os usar a seu favor para conseguir manipular o outro a fazer o que eles querem e alcançar os seus objetivos. 
Fingir sentimentos como alegria, tristeza, culpa e empatia, fazem parte do processo de manipulação dos sociopatas. 
3. Falso encanto
Eles são carismáticos, charmosos e encantadores, mesmo que superficialmente. São capazes de serem agradáveis e amigáveis e dizer o que uma pessoa gostaria de ouvir, para conseguir a sua apreciação. 
Algumas frases muito utilizadas pelos sociopatas incluem: Você é o melhor. Eu não posso viver sem você. Eu nunca vou te machucar. Você merece o melhor. Você é a pessoa mais linda, inteligente, honesta, ética, que eu já conheci. Acredite em mim.
4. Podem ser cruéis com as palavras
Em oposto à característica anterior, os sociopatas também podem proferir palavras que machucam o outro, muitas vezes com o objetivo de manipular e fazer com o que outro se sinta culpado quando não o ajuda, não o perdoa ou como mais uma tentativa de conseguir o que quer. 
Exemplos de frases negativas e cruéis ditas pelos sociopatas: Você mentiu para mim (mesmo que você não tenha mentido e eles mintam constantemente). Eu nunca poderei confiar em você novamente. Ninguém nunca vai querer você. Ninguém nunca vai te amar. Você merece ser punido pelo o que fez. Nunca te machuquei, mas veja o que você fez comigo.
5. Falta de empatia a um sociopata
A dor e o sofrimento alheio não lhe causam nenhuma comoção. Eles não conseguem se colocar no lugar do outro, reconhecer e entender sua tristeza e nem mesmo sua alegria. 
6. Sociopata não sente remorso
Mesmo que suas ações afetem negativamente alguém, os sociopatas não tem consideração pelo mal que faz ao outro e conseguem agir como se não tivessem feito nada.
7. Dificuldades para pedir desculpas
Por não sentirem remorso, não conseguem enxergar as consequências dos seus atos e, por essa razão, possuem dificuldade para pedir desculpas. Quando pedem desculpas, pode ser com o único intuito de manter a sua imagem de boa pessoa e prosseguir com o seu comportamento manipulador. 
8. Sociopatas não sentem medo 
Mesmo em situações de perigo e ameaças à sua integridade física, e de outras pessoas, o sociopata pode ter comportamentos inconsequentes. Não apresentam qualquer preocupação ou cautela diante de determinadas situações que apresentem riscos à sua segurança, à sua saúde e até mesmo à sua vida, como dirigir embriagado, se expor a locais perigosos, abusar de álcool e drogas, ter relações sexuais sem proteção, entre outros. 
9. Não tem relacionamentos interpessoais estáveis
Os sociopatas têm dificuldade em estabelecer vínculos afetivos com outras pessoas, seja nos relacionamentos amorosos ou de amizade. Suas relações são, em maioria, superficiais ou baseadas no interesse, quando essas podem trazer algum benefício ou vantagem para ele próprio. 
10. Um sociopata comete os mesmos erros
Como são pessoas que possuem dificuldade em reconhecer que suas atitudes são negativas e de se arrepender do que fazem, é comum que os sociopatas estejam sempre repetindo erros e ações negativas. 
Será que sou um sociopata? É possível fazer uma autoanálise e refletir sobre as ações descritas acima para identificar possíveis traços de sociopatia. Para isso, é necessário que você esteja aberto ao autoconhecimento e ser sincero nas observações sobre si mesmo. 
Artigo extraído do site : https://www.vittude.com/blog/sociopata/
E o que me levou a buscar a tentar entender isso? As situações que passei e agravou no último ano que passou,mas é estranho que a maioria desses "sinais" descritos chegam a se enquadrar até mesmo com vítimas de pessoas assim.
Minhas considerações :
- Ponto inicial: - Se você é agradável com as pessoas seu carinho pode ser convertido em sociopatia? Isso sempre me preocupou, afinal de contas até uma atitude simples ainda pode ser destorcida por um sociopata real. Demonstrar afeto, principalmente pra uma pessoa com quem se deseja namorar agora pode ser sociopatia ? Eu não consigo viver sem você, antes isso era uma maneira que as pessoas românticas expressam o seu gostar,agora do ponto de vista psiquiátrico é uma característica sociopata porque um real sociopata, aprendeu dizer frases de amor, e então isso passou ser um comportamento de risco que pode lascar inclusive pessoas como eu,que as digo, que a vítima de um sociopata também pode dizer?
-Ponto seguinte: Dizer que uma pessoa é linda, é ser sociopata? Pra mim quem escreveu isso era o próprio sociopata pra conseguir dinheiro de quem pratica o bullying e da vítima lucrando dos dois lados, chamar alguém de feio causa outros transtornos no emocional de uma pessoa, que por sinal vai parar no mesmo lugar que um sociopata. Chamar alguém de feio provoca insatisfação com a própria aparência, isso é pra encher o consultório e lucrar de todos os lados? Adoecer alguém com palavras de ódio,desestimulação?
-Ponto seguinte: Se a pessoa disser "eu vou te machucar pra outra" é cadeia. Imagina você falando isso no primeiro encontro, você terá um segundo ou terceiro? Não sei dizer, há quem goste de BDSM,mas considerando a circunstância que se é dito e o modo a pessoa não pensa no fetiche logo de cara, mas em sim em salvar a própria vida.
- Ponto seguinte:" Você merece ser punido pelo que fez" : A vítima de um sociopata pode ter o mesmo desejo, de ver o fulano pagando pelo mal feito. E "Ninguém nunca vai te querer, nunca vai te amar, já ouvi isso,mas pessoas em momento de raiva também dizem" o que difere um sociopata está no seguinte,ele não fica apenas nas palavras,ele torna aquilo realidade,ele faz você não ser amado. E eu não posso dizer com 100% de certeza que eu passei por isso na minha vida pessoal pois a pessoa que me prejudicou durante muito tempo mostrou saber coisas íntimas da minha vida, em casa,no colégio que eu nunca disse fazendo desconfiar mais de alguém da própria casa que alguém de fora. Mas também não descarto a possibilidade pelo fato de ter sido ameaçado dessa forma e ter sido atacado no meu círculo de amigos também." Eu nunca te machuquei mas veja só o que você fez comigo?" A frase PODE ser dita tanto por sociopata quanto por a vítima.
- Ponto seguinte: (5,6,7) concordo.
Ponto seguinte: Essa de não sentir medo é mais não sentir medo de prejudicar "UMA OUTRA PESSOA."
Porquê caso contrário o comportamento de risco também pode recair sobre a vítima como por exemplo ao dizer se expor ao risco de ter relações sexuais sem proteção, que é uma decisão em conjunto, em que a vítima também se expõe num ato de confiança, mas o sociopata não alertou a vítima de nenhum problema de saúde.
O de se expor em locais perigosos hoje em dia a pergunta é, Onde não há perigo? Até dentro de casa já passei por coisas que só pensei acontecer do portão pra fora.
Ponto seguinte- A maioria das pessoas hoje em dia não conseguem manter relacionamento por muito tempo, mas não nego que também acho sociopata a pessoa não querer adquirir senso de responsabilidade afetiva, principalmente por quem já se convive a bastante tempo, justamente por causa da vítima sempre ser mais humilhada e quem geralmente faz o malfeito sair sempre por cima, e sobre amizades tem que se levar em consideração relações abusivas já que esse mesmo argumento de não conseguir manter relações pode afetar tanto sociopatas, quanto as vítimas de um, e parecer isso na interpretação dos amigos, conhecidos uma instabilidade na capacidade de socializar/ quebra de amizades.
Ponto final - Não é repetição de erros, é prazer pelo que essas situações trazem de benefícios ou dor e tristeza alheia, se ele usa as pessoas para obter vantagens provável que não é um erro ou falta de percepção de atitudes. Mas algo intencional.
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factorygi-rl · 4 years
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Antes de começar a explicar um pouco sobre narcisismo materno, vamos as termos usados para descrever a família disfuncional (ou narcisista):
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BODE EXPIATÓRIO
É a filho escolhido para os narcisista perversos extravasarem sua frustração. O “saco de pancadas”. Exposto para a sociedade como problemático e louco. Uma criança empata e dócil, mais fácil de dominar. Não aceita imposições da narcisista perversa (religião, crenças, etc.). É exposta como fardo, para se mostrar como mãe sacrificada. Ao contrário do Dourado, o Bode é isolado da sociedade. É proibido, desde criança, de ter amigos e sair de casa. Ele pode perder o contato com a realidade. Pode tornar-ser incapacitado e não conseguir sair da casa da NP.
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DOURADO
O Dourado (pode ser homem ou mulher) é o filho que a NP exibe para a sociedade. Deve ser bem-sucedido, para provar que ela é uma boa mãe. Ele sofre menos ou nenhum abuso. A NP o usa como filho troféu. Procura o incentivar, desde criança, a ter vida social e muitos amigos (para exibir o troféu para os outros).   NP diz para ele que ele é o favorito, o especial. Cria uma codependência e uma necessidade de agradar a mãe. O Dourado pode ser um NP também. Se ele se identifica com a NP e acha que ela é apenas uma pessoa de gênio forte. Costuma aceitar os moldes da NP e os repete (religião, crenças, comportamentos, etc.).
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MACACOS VOADORES
São pessoas manipuladas pela NP, para serem seus aliados contra o Bode. São aquelas pessoas que dizem: “mas sua mãe é uma pessoa tão boa, você não tem vergonha de ser uma filha tão ingrata?" Quanto mais aliados, mais a narrativa da NP se espalha como verdade. Pode ser qualquer pessoa, inclusive o dourado ou o/s facilitador/es.
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FACILITADOR
É o pai (ou outra pessoa) que vê tudo e não faz nada (omisso). A vida dele é orbitar ao redor da NP.  Acha desculpas para justificar os abusos: "é o jeito dela"/ "ela só quer seu bem"/etc.. Pode ter medo da NP. O facilitador pode não ver a total extensão dos abusos. A NP pode escolher um marido submisso (capacho), ou que apoie os abusos.
A família com mãe narcisista possui uma dinâmica clássica, os papéis se repetem de uma forma quase padronizada. É uma família completamente disfuncional, onde não há amor e união, mas sim um tipo de ordem hierárquica, conforme os interesses da mãe dominadora.
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NP OCULTO
Não apresenta as características de forma expressiva. É muito sutil. Muitos pais que parecem facilitadores, podem ser na verdade NPs ocultos. Só é possível observar pequenos gestos com ar de arrogância.
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INTRODUÇÃO AO NARCISISMO
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Narcisista perverso é o termo usado para caracterizar a manifestação mais extrema do transtorno de personalidade narcisista. Como os demais transtornos de personalidade, é identificado como “normal/benigno” (baixa intensidade) a “patológico/maligno” (alta intensidade).
Quanto mais traços narcisistas, maior a proximidade do extremo patológico. Por isso, é possível comparar narcisistas, ou julgar uma mãe narcisista em particular, por exemplo, como “mais narcisista” ou “pior/mais difícil” do que outra.
A mãe narcisista perversa tem 2 transtornos de personalidade
Pessoas normais possuem um nível razoável de narcisismo, que é perfeitamente aceitável, sobretudo nos estágios iniciais de desenvolvimento, além de necessário para garantir o mínimo de autoestima e amor-próprio. Não é prejudicial nesta medida já que não interfere negativamente com o bem-estar psicológico e emocional do indivíduo, tampouco com a qualidade de seus relacionamentos.
Quando a intensidade do narcisismo não diminui com o tempo e as atitudes egoístas e egocêntricas se tornam mais marcantes e persistentes, o efeito produzido tanto em quem as exibe como naqueles com os quais interage é mais dramático, indicando a presença de um transtorno de personalidade.
Nenhum narcisista se destaca com tanta facilidade do que o narcisista perverso. O narcisista perverso não possui apenas um transtorno de personalidade, mas dois: o narcisista e o antissocial
A desestruturação de sua personalidade é tão grande e sua falta de empatia tão extrema que exibe comportamentos condizentes com a sociopatia e a psicopatia.
Imagine uma mãe narcisista (individualista, controladora, com complexo de superioridade) e multiplique sua toxicidade dez vezes. Como o narcisista perverso não tem consciência alguma, é desprovido completamente de empatia de uma maneira desumana e perversa. É perigoso porque é sádico e malévolo sem se preocupar com o efeito que seus atos provocam em sua autoimagem.
Enquanto a mãe narcisista é motivada pelo medo de ser exposta e se preocupa com que os outros pensam, a mãe narcisista perversa acredita que ninguém é importante o suficiente para divergir de suas necessidades, sejam elas quais forem. Desta maneira, o abuso que infringe em suas vítimas é muito mais intenso e danoso, visto que vê os outros – literalmente – como objetos a serem explorados e descartados.
Fonte:
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https://filhasdemaesnarcisistas.com.br/narcisista-perverso/
https://defilhaparafilha.wixsite.com/dfpf/maesnarcisistas-papeis-familiares
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