Tumgik
#puoi davvero
buscandoelparaiso · 1 month
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la stiamo prendendo benissimo
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prossima-nebulosa · 11 months
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I am so fucking done with this job
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frammenti--di--cuore · 4 months
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capisci che di qualcuno ti puoi davvero fidare quando puoi essere fragile senza sentirti vulnerabile.
zoe
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biancarondine · 11 months
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Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai che le può capire. Che è anche il motivo per cui parliamo così poco di quello che ci importa davvero.
Alla fine trovare qualcuno con cui parlare è difficile, sì, ma non è quella la cosa più difficile. Il difficile è trovare chi ti sappia fare le domande giuste, quelle per cui hai la risposta lì da anni senza neanche saperlo.
— E. Galiano
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smokingago · 6 months
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“Un giorno forse arriverà la notte delle notti dove magari non fai l’amore ma dormi solo insieme, a fumare previsioni di pace, con la testa sul suo seno, sereno. A capire che toccare una mente è assai più complicato che toccare un corpo, perché un corpo puoi stringerlo in un letto ma una mente no. Una mente va dove vuole. Quando resta, una mente, vuole darti tutto, vuole darsi davvero. Oltre presenze e assenze, oltre distanze e vicinanze, oltre quello che puoi dire o non dire, fare o non fare. È ubiquamente tua. Sa sorriderti più delle labbra, quando si accorge che non vuoi possederla ma prendertene cura. Ed è questo il miracolo profondo, il senso denso di un vero incontro. Questo l’apice di ogni corrispondenza d’anima. Questo il senso di appartenenza. Partire per restare. Viaggiare senza spostarsi ma andare dappertutto. Mantenersi sempre un po’ selvatici ma farsi attraversare oltre i limiti dei propri confini. E lasciarsi finalmente contaminare gli occhi da radici felici.”
Massimo Bisotti
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rockingtheorange · 11 months
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Henry gasping for air, unable to accept how Alex was there fighting for them, for him.
Alex was there regardless of Henry leaving, of an ocean between them, regardless of their public roles and futures...
Alex knew Henry was his future, but Henry never imagined the possibility of even having one, in the first place.
I associate Henry's gaps with this quote:
"And you can't explain it, when it really happens, when you feel all the weight of the irremediable condition of human being. While feeling the body forcefully slamming against the walls of the soul. The exact moment you know you love."
(Come Anima mai - Eng translation)
Original quote from Come Anima Mai by Rossana Soldano:
E non puoi spiegarlo, quando davvero accade, quando senti addosso tutta l’irrimediabilità della condizione di essere umano. Mentre senti il corpo sbattere prepotentemente contro le pareti dell’anima. Il momento preciso in cui sai di amare.
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ggpost · 4 months
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Dopo un po’ impari la sottile differenza tra tenere una mano e incatenare un’anima..
E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza..
E inizi a imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse..
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto non con il dolore di un bambino..
Ed impari a costruire tutte le strade oggi perché il terreno di domani è troppo incerto per fare piani..
Dopo un po’ impari che il sole scotta, se ne prendi troppo..
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori..
E impari che puoi davvero sopportare, che sei davvero forte, e che vali davvero..
E impari e impari e impari..
Con ogni addio impari..
- Veronica Shoffstall
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crazy-so-na-sega · 3 months
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perché il collasso della civiltà occidentale è già in atto ma pochi se ne accorgono?
perché il collasso delle società complesse raramente avviene in questo modo. le società complesse raramente falliscono per un’unica ragione. Possono sopportare un terremoto, la corruzione, l’inflazione, la guerra o la peste, ma non più di uno contemporaneamente.
Ma crollano soprattutto perché non c'è più la volontà di pagare per il suo mantenimento. La maggior parte delle società, come Roma, crollano quando il peso collettivo di tasse, norme e regolamenti, originariamente implementati per migliorare la vita, diventa un peso tale da rendere preferibile il collasso.
Ma paradossalmente il collasso avviene raramente. È un progressivo macinamento, una serie quasi impercettibile di cose che si degradano nel tempo, fino a quando non vengono abbandonate per un bel po' prima che siano completamente non funzionali.
Ecco come si svolse la caduta dell’impero romano d’occidente. A meno che tu non vivessi in una grande città quando fu saccheggiata, potresti quasi immaginare che nulla fosse realmente cambiato nel corso di una generazione. La vita nella tua villa continuava. Ma improvvisamente alcuni beni commerciali cominciarono a diventare difficili da reperire.
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Quindi ora sei stato costretto a fare affidamento maggiormente su soluzioni locali e più semplici. Un giorno il tuo sistema idrico fallisce e gli artigiani locali possono solo fare un lavoro da schifo. Quindi ora riempi la tua piscina e la trasformi in un porcile. Ha senso. Puoi quasi convincerti che sia un aggiornamento. Allora quel grande soggiorno con l'elegante pavimento a mosaico ha più senso come stalla. E quando sarai passato davvero al Medioevo, tutti coloro che ricordavano qualcosa di fondamentalmente diverso erano morti da tempo.
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Proprio per questo motivo il crollo romano fu così totale, perché fu così graduale. Quando tutto finì, gli edifici e le infrastrutture erano stati cannibalizzati per costruire la pietra, e le persone con il know-how per avviare nuovamente una civiltà avanzata se n'erano andate.
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Se a differenza di quello romano, il nostro sembra essere un collasso socialmente forzato, in parte lo è stato anche il loro: ci sono fortune da guadagnare smontando una nazione o un impero, e di solito si guadagna più velocemente che costruendoli. Quindi, una volta che la palla inizia a rotolare non mancano le persone che spingono. Tuttavia è antistorico, cercare la mente che progetta : "fato" e "necessità" come "leggi" quantistiche che governano il mondo, solo dopo viene chi spinge.
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ragazzoarcano · 1 year
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“Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai che le può capire.
Che è anche il motivo per cui parliamo così poco, di quello che ci importa davvero.”
— E. Galiano, Eppure cadiamo felici
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ah-buh · 11 months
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Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai che le può capire.
Che è anche il motivo per cui parliamo cosi poco, di quello che ci importa davvero.
E. galiano
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angelap3 · 3 months
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Leggetela, ne vale la pena💜💙💚
"Cosa devo fare per diventare vostra amica?" chiese un giorno una margherita a un papavero. Lei era nata in un campo di papaveri, cresciuta sola, triste, ai margini.
"Devi essere un papavero".
"Ma io non sono un papavero, non posso essere lo stesso vostra amica?".
"No, i papaveri stanno con i papaveri e le margherite con le margherite".
La margherita sconsolata si guardò attorno e vide che c'erano dei petali rossi vicino a lei, sicuramente appartenuti a qualche papavero. Quindi li prese e li adagiò sopra ai suoi petali.
"Ora posso essere vostra amica?".
"Sei ridicola, non ti sei accorta che il vento ti sta già svestendo? Non puoi fingere di essere ciò che non sei. Se sei nata margherita, morirai margherita. Non sarai mai un papavero come noi".
Poi un giorno un uomo con una grossa macchina fotografica si avvicinò al campo. La margherita sì vergognò immensamente di se stessa, sapeva di essere un anonimo puntino bianco su un sfondo rosso sfavillante.
"Ciao piccola, sei bellissima, qui in mezzo spicchi come un vero diamante. Ora ti scatto una foto, ti metterò sulla mia rivista in copertina" disse l'uomo rivolgendosi alla margherita.
La margherita non sapeva cosa fosse una rivista né tantomeno una copertina ma di diamanti ne aveva sentito parlare spesso e di una cosa era certa: il diamante doveva essere qualcosa di davvero molto prezioso.
Quando l'uomo si piegò per accarezzare i suoi petali la margherita capì molte cose.
Il giorno seguente il papavero disse alla margherita che potevano essere amici, che poteva entrare a far parte del gruppo, che l'avrebbero considerata un papavero come loro.
Lei allora rispose: "No, grazie, ma preferisco essere considerata per quello che sono: una margherita. Avevi ragione, se nasci margherita non puoi diventare un papavero. Ma sai una cosa? Sceglierei altre mille volte di nascere margherita in mezzo a voi perché gli occhi non si soffermano mai su ciò che è tutto uguale ma sulla diversità, perché alla fine la vera bellezza, l'essere prezioso, sta dentro le cose rare".
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yomersapiens · 14 days
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Smettere di dormire per sognare meglio
Sono al nord e mi sto beccando la prima pioggia ufficiale dell'autunno, non perché l'autunno sia già iniziato, certo che no, è che tra una notte insonne e l'altra, è apparso settembre che come ben sappiamo è il mese che citofona e tu vai a rispondere e chiedi "Chi è?" e lui fa la voce strana "Signora, sono l'ultimo spiraglio di estate, mi fa entrare?" e tu gli credi e apri ma quando te lo ritrovi sull'uscio di casa ha fatto ingiallire tutte le foglie, ti sei dovuto mettere un pulloverino e piove, piove tantissimo, piove solo come in autunno piove. Se hai il videocitofono questo problema non si presenta perché gli puoi dire "Eh no caro ragazzo mio, io lo vedo che sei settembre, io mica ti faccio entrare, io voglio godermi ancora un po' di estate" però settembre sa essere davvero convincente "Signora, lo so che mi vede, guardi io volevo solo rinfrescare, mica avevo altre intezioni..." e allora cedi "Va bene ma limitati con la pioggia ché un paio di gitarelle io vorrei ancora farmele!" "Certo signora, non si preoccupi, faccio il bravo!".
Piove e sto in casa. Maledetto settembre. Non so neanche dove stanno gli abiti autunnali. Quest'anno mi sono sbarazzato di un sacco di cose inutili date le alte temperature: i vestiti in lana, i vestiti lunghi, i vestiti in generale e le ore di sonno. Non sto più dormendo e quando dormo sono seminudo. Non un grande spettacolo per la mia famiglia che oramai conosce a memoria i nei sulle mie chiappe e mia madre mi ha anche già prenotato una visita dal dermatologo. Ho eliminato i vestiti perché io in estate voglio mi si vedano non solo i tatuaggi (visto quanto li ho pagati) ma pure le cosce lunghe e quelle zone dove un giorno, quando finalmente attuerò ciò che dico e mi metterò a fare sport, compariranno i muscoli. C'è grande fermento per l'arrivo dei muscoli. Tutti ne parlano (solo alcune tra le mie personalità). Ce la farà? Arriveranno sul serio? Dopo tante promesse, si metterà a fare sport? I bagarini dicono che è più probabile lo stretto sul ponte di Messina rispetto ai miei muscoli post quarantanni di nullafacenza. Dannati bagarini. Hanno ragione.
Ho passato parecchi giorni sul terrazzo del nonno questa estate. Sono scappato da un'altezzosa Vienna e mi sono rifugiato nel caldo abbraccio familiare. Non avevo mai dormito in terrazzo. Da un lato si vede il golfo di Napoli mentre dall'altra parte c'è il mio più acerrimo nemico: il Vesuvio. Colui che se ci penso mi viene male. Ogni tanto gli do le spalle, poi mi giro all'improvviso per coglierlo sul fatto: "Ah! Ti vedo che vuoi eruttare!" urlo indicandolo ma lui niente, dormicchia. Io non voglio che erutti un po' perché non mi piace come la lava rende la mia pelle, ho una pelle delicata io, preferisco una sostanza meno abravasiva e deturpante che non incenerisce. Non mi piace perché poi i miei parenti me li ritrovo a Vienna a chiedere ospitalità e stanno sotto casa e mi citofonano e io non posso fare come faccio con settembre, che cedo alle sue lusinghe, io posto in casa per un centinaio di napoletani non ce l'ho. Io ho le mie piante. Non mi piace perché poi si realizzerebbe quella canzone che mi cantavano fin da bambino, quella che non capivo, quella dove mi domandavo ma perché mai vogliono che un disastro naturale uccida i miei nonnini e ditrugga la loro casuccia? Ora mia nonna non c'è più e il nonno si sta avviando verso la fine, però è uguale io non voglio dare ragione a quelli che hanno reso la mia infanzia una merda.
Mio nonno una volta aveva un migliaio di storie da raccontare. Poi le storie sono diventate cento, poi una dozzina, poi sempre meno. Ora sono le stesse tre storie che alterna spesso unendole alla trama di qualche film che ha visto di recente. Credo che quando si sarà dimenticato pure di queste tre semplicemente sparirà nel nulla, come una tecnologia dimenticata. Come quell'iPod che avete da qualche parte in una scatola in garage senza più batteria ma con una playlist che avete volutamente dimenticato.
Sul terrazzo del nonno si sente di tutto, principalmente si sente la vita. C'è un sacco di gente che vive al sud. Paragonato a casa mia a Vienna dove durante gli anni del Covid ho pensato di essere l'unico umano vivo sul pianeta (ero molto molto solo, non avevo ancora Ernesto e il mio appartamento affaccia su un cortile interno che mi isola da ogni rumore esterno, sento solo il respiro affannato dei vicini quando salgono le scale). A Napoli andavo a dormire verso le 22, alle 23 venivo svegliato dai primi festeggiamenti. Un matrimonio, un battesimo, un gol di qualche squadra di calcio, un gratta e vinci da 5 euro, tutto vale la pena di essere festeggiato. Alle 24 i botti, soprattutto se il gratta e vinci era da 10 euro. Dalle 1 alle 2 un po' riuscivo a chiudere occhio, tra un brano e l'altro della discoteca sul litorale che dubito abbia davvero i permessi per pompare musica a quel volume. Alle 3 silenzio totale, dormivo. Verso le 4 un bambino piangeva, ininterrottamente, forse perché il dj della festa in spiaggia non gli ha messo la sua canzone preferita. Alle 5 attaccava a cantare il primo gallo, poi un altro gallo e infine pure un terzo più distante che desiderava manifestare la sua gallosità chicchiricchiando un motivetto stridente. Cosa urlano i galli? Qualcuno ha mai capito cosa si dicono? Deve essere importante se si sentono in dovere di urlarlo ogni alba. Alle 6 era il turno delle risse tra felini. Io speravo che i miei amici gatti si prendessero la responsabilità di corcare di legnate i galli e invece no, bisticciavano tra di loro. Alle 7 si svegliava mio nipote e quando si sveglia lui nessuno è più autorizzato a dormire. Era compito mio giocarci, dato che tanto ero già sveglio dal giorno precedente. Poco prima mi godevo il cinguettare di alcuni volatili della zona, probabilmente estinti in altre parti del mondo, poco dopo cercavo di spiegargli la differenza tra charmander e squirtle e perché non ha senso un attacco fuoco contro acqua. Mio nipote mi guardava e con la sua vocina tenera mi diceva "Tu zio sei proprio uno scacciafiga" e ha ragione.
Non ho accennato ai pensieri che mi assillano. Quando non scrivo è perché ho troppa roba in testa e ho paura a farla scendere dalle nuvole. Non dormo perché sto cercando di capire cosa fare con la mia vita. Ci provo da quaranta e passa anni ok ma ultimamente sento l'avvicinarsi della fine e questi pensieri sono aumentati. No, non la fine dell'estate, la fine di tutto. Non mi ci vedo a invecchiare. Ho come la sensazione che sarà qualcosa di orribile e inaspettato. Spero solo che sia veloce e indolore anche se ho il sospetto che sarà come le notti insonni di questa estate, praticamente interminabile. Quando conti ogni minuto che passa e in quei sessanta secondi ogni paranoia possibile viene a trovarti il canto dei tre galli partenopei sembra una via d'uscita rassicurante. Non so dove sbattere la testa, vorrei solo vivere sul terrazzo di casa dei nonni per sempre e rimanere cristallizzato nelle mie indecisioni senza che esse feriscano nessuno, senza che nessuno abbia pretese o aspettative. Voglio restare esposto alle intemperie e lasciare che scavino la pelle e facciano solchi tra i tatuaggi e i miei muscoli (in questo scenario io sono davvero forzuto) oppongano resistenza ma poi si lascino andare sciogliendosi come blocchi di cera. Lascio che il muschio cresca sulla mia schiena. Dai piedi si espanda la ruggine. In testa, gli uccelli tropicali della zona ne approfittano per nidificare. Nelle cavità oculari ha scavato la sua tana un topolino. Sulla pancia dormono i gatti che hanno smesso di lottare. Ecco come vedo il mio futuro. Ho deciso di non fare niente e ho lasciato che tutto accada a mio discapito. Essere stati felici è un fardello insopportabile.
Fuori piove, non ha ancora smesso. Le temperature sono in rapido calo. Dell'autunno e poi dell'inverno non mi preoccupa molto né il freddo né tantomeno la diminuizione delle ore di luce. Mi preoccupano le notti. Ancora più lunghe e prive di vita. Senza galli e gatti. Senza discoteche in spiaggia. Senza festeggiamenti e umani rumorosi. Se vince il silenzio, non mi resterà altro che confrontarmi con i miei pensieri. Ancora e ancora. Finché non darò retta a uno di questi pensieri e lo trasformerò in un sogno e poi mi dannerò per realizzarlo e quando ci sarò riuscito mi incazzerò per esserci cascato di nuovo. Ancora a fare quello che ti dice la testa. Ma quando imparerai e ti deciderai a bombardarti di sonniferi.
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elperegrinodedios · 7 days
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Il libro non si giudica mai dalla copertina, per dire bello o brutto, o buono o cattivo bisogna leggerlo, entrarci o visitarlo seppure in parte.
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Come quando mia madre mi preparava pasta alla amatriciana e io mi rifiutavo di mangiarla: non mi piace, le dicevo e lei : se non l'assaggi come fai a dirmi che non ti piace?? Adesso la adoro! Ecco, lo stesso vale per i libri, se non la vivi almeno un po' la storia, se tu non provi ad entrarci, neanche puoi sapere le emozioni che può trasmetterti no?! Ricordo ci fu un periodo, durante il quale non potevo permettermi nulla, non potevo spendere assolutamente niente. E cosi la domenica mattina, io mi recavo a Porta Portese, dove c'erano bancarelle o marciapiedi interi occupati da libri di tutti i generi si, un telo sotto e montagne di libri per terra, al costo di 1 euro, o addirittura tanti a 50 centesimi. Ancora oggi alcuni di loro, magari non in perfetto stato li custodisco gelosamente, erano davvero delle perle. In mezzo a quelle umili cataste, tra quelle pagine abbandonate c'ho trovato dei veri tesori.
lan ✍️
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Ma quando ci sei dentro le cose non sono mai quello che sembrano. Spesso è necessario guardarsi dentro e fare un passo indietro guardando poi le cose dall'esterno per avere chiarezza se ciò che hai rispecchia ciò che dentro di te desideri. Quando questo avviene non puoi più accontentarti, non puoi più raccontarti una storia fatta di aspettative e illusioni. Le cose sono come sono, se non rispecchiano quello che davvero vogliamo nulla ci darà pieno entusiasmo, gioia, leggerezza o felicità. Accontentarsi a quel punto è la morte della nostra persona.
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crocodilesareboring · 1 month
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Ho finito il mese e mezzo come animatore in un campo estivo, coi bimbi di seconda elementare. In ordine sparso, ho imparato che:
la posizione di aprifila, così come i posti a tavola a pranzo, sono decisioni politiche. Quale che sia la tua scelta, sarà sbagliata. Scelte sbagliate portano a disastri, scelte giuste portano comunque a disastri ma un po' più piccoli.
sei l'arbitro di ogni disputa, da "chi è più forte tra Messi e Ronaldo" a "gli alieni esistono?". Niente, e dico niente, fa incazzare gli ottenni quanto le posizioni moderate o democristiane.
i bimbi ti chiederanno sempre perché sei così alto/basso/magro/grasso/biondo/moro, spesso tutte e sei le cose nella stessa frase. Se hai una bassa autostima non penso sia facile sopravvivere.
i bimbi hanno un sacco bisogno di contatto fisico, ma solo se ci sono 45° all'ombra, hai appena mangiato, e possono esprimerlo tirandoti testate sulla pancia.
se un bimbo vuole parlare con te, improvvisamente tutti i bimbi vorranno farlo, possibilmente allo stesso tempo e cercando di distrarre il più possibile il bimbo iniziale, idealmente cercando di infilzarlo con le matite. Ho sentito l'inizio di 3 milioni di storie e la conclusione di tipo sedici.
quando devi recarti dal punto A al punto B e la tua classe insiste per venire con te, sei come mamma chioccia con un codazzo di gnomi urlanti. E puoi essere cinico quanto vuoi ma è una sensazione davvero soddisfacente.
ultimo pensiero, che è più un consiglio, quando ti dicono "tieni!" e ti danno qualcosa in mano, non prenderlo M-A-I. Se va bene è un fazzoletto usato, se va male è un ragno morto, se va davvero male è un ragno vivo.
La verità è che i bimbi sono contemporaneamente la peggior rottura di cazzo al mondo e delle creaturine meravigliose, e fare questa esperienza è stato davvero tosto ma anche tanto soddisfacente.
Alla prossima estate, piccole pustole.
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kon-igi · 8 months
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MAI MANGIARE INSETTI?
Mi viene chiesto di commentare il seguente post, che io riporto solo per iscritto senza rebloggare, perché a fare brainshaming si va sempre poco lontano.
MAI mangiare insetti. Neanche per divertimento….! Gli insetti contengono chitina che non può essere elaborata dal nostro intestino. Ma la chitina è un polisaccaride molto gustoso per cancro, parassiti, muffa e quasi tutto ciò che provoca malattie. Chitin fa parte del suo edificio. Contengono anche steroidi metamorfici e soprattutto ekdisterone. Questo non è cibo per "mammiferi". Solo gli uccelli possono lavorare in sicurezza il cibo per insetti Il sistema digerente degli uccelli è molto diverso dal nostro. Inoltre, gli insetti contengono una grande quantità di metalli pesanti e sono letteralmente una calamita per i pesticidi. ✏️ Pavel Štástka
Procediamo per punti.
La chitina è sì un polisaccaride ma, appunto, non digeribile... quindi è da considerarsi alla stregua delle fibre, così tanto importanti per la salubrità delle notre funzioni intestinali.
Inoltre costituisce la matrice della struttura cellulare dei funghi e nessuno mi sembra che abbia mai rotto il cazzo avuto da ridire... per concludere molti studi suggeriscono addirittura un effetto positivo sul microbiota [X]
Ah... e su 100g di farina di grillo ce ne sono solo 5 grammi, comunque, quando quella dei funghi può arrivare fino al 20%
'polisaccaride molto gustoso per cancro, parassiti, muffa' non vuol dire nulla... quasi ogni cosa è 'gustosa' per qualsiasi essere vivente e scommetto che muffe, batteri e pure le cellule cancerose alla chitina preferirebbero il saccarosio ... lo zucchero da cucina, insomma.
'steroidi metamorfici' e 'ekdisterone' sono termini che fanno davvero molta paura, peccato che l'ecdisterone lo puoi trovare su Amazon come integratore alimentare e sebbene non tutti siano d'accordo su una sua reale efficacia, l'EFSA ne ha permesso la commercializzazione perché praticamente innocuo.
Sui metalli pesanti e pesticidi mi viene da chiedermi se Pavel Štástka abbia mai visto cosa spargono su frutta e verdure o cosa diano agli animali da macello.
A proposito di Pavel Štástka, su internet non ho trovato chi sia e di cosa si occupi (speriamo non sia un medico o un biologo, visti gli strafalcioni) ma in compenso digitando il suo nome insieme a 'chitin' compare il messaggio di cui sopra in un numero di lingue troppo alto e imbarazzante per il sottoscritto :(
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