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#quattro mosche di velluto grigio
giallofever2 · 12 days
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HAPPY BIRTHDAY/BUON COMPLEANNO
Maestro DARIO ARGENTO
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, nato a Roma il 7 settembre 1940. Capace di lavorare su generi cinematografici raramente affrontati dal cinema italiano (giallo, thriller, horror), ha creato un suo universo visivo ed espressivo, a tratti in debito con il cinema di Mario Bava. Ha inoltre assimilato e riproposto, sempre in chiave personale, il linguaggio di alcuni registi americani (Roger Corman, George A. Romero, Wes Craven). I suoi film, forti, tesi, ricchi di suggestioni, volutamente antirealisti e soprattutto capaci di suscitare forti emozioni, nascono "per essere rappresentati e non per essere letti. Nascono per immagini e non per concatenazioni di storie" (D. Argento, Profondo thrilling, 1994, p. 351). A partire dal 1973, si è dedicato alla produzione, oltre che di film propri, anche di quelli di altri registi, fra cui Romero, Lamberto Bava, Michele Soavi. Figlio del produttore cinematografico Salvatore e di Elda Luxardo, famosa fotografa di origine brasiliana, abbandonò presto gli studi per trasferirsi a Parigi, dove rimase per un anno vivendo di espedienti. Tornato poi a Roma iniziò a collaborare, poco più che ventenne, a giornali e riviste (in particolare al quotidiano romano "Paese sera" e a "Filmcritica"). Nel 1967 iniziò l'attività di sceneggiatore per film western e commedie, firmando tra l'altro, insieme a Bernardo Bertolucci, C'era una volta il West (1968) di Sergio Leone. Il suo esordio nella regia risale al 1970 con L'uccello dalle piume di cristallo, al quale hanno fatto seguito gialli di grande successo popolare (tra i quali Profondo rosso, 1975) e film di struttura più fantastica come Suspiria (1977) e Inferno (1980). Unica eccezione in questo percorso artistico così caratterizzato, il film di impianto storico, ma dai toni sarcastici, Le cinque giornate (1973).
Generalmente si considera la sua filmografia divisa in due fasi: in quella iniziale A. ha utilizzato sceneggiature dall'impianto apparentemente logico-razionale, con una serie di delitti compiuti da un assassino che viene smascherato al termine del film. A partire da Profondo rosso, uno dei film horror italiani degli ultimi trent'anni che ha maggiormente colpito l'immaginario dello spettatore, nelle sue storie sono risultati prevalenti gli elementi fantastici, e il dato visivo è diventato l'aspetto centrale del film, con un impasto di emozioni barocche e una colonna sonora che ha spaziato dalla musica classica al rock più ossessivo (per le scelte musicali A. si è affidato in particolare ai Goblin). In realtà, molti elementi rivelano una decisa continuità del suo lavoro: la claustrofobia di ambienti e situazioni (con una Torino ricreata come città incubo), le nevrosi dei suoi personaggi, un uso libero e delirante della macchina da presa che esalta la forza delle immagini senza troppo interessarsi della verosimiglianza di storie e dialoghi. Nei gialli dei primi anni, per es., ricorre un elemento decisamente antirealistico: le vittime, infatti, sono spesso pedinate dalla macchina da presa, che sembra così rappresentare il punto di vista dell'assassino, ma il colpo decisivo viene inferto da un diverso angolo visuale tanto da creare un effetto sorpresa per lo spettatore, violando volutamente le regole auree del giallo cinematografico. Più volte colpito dalla censura (Profondo rosso è uscito in Francia tagliato di quasi mezz'ora rispetto alla versione originale), A. ha saputo comunque conquistarsi un pubblico fedele e affezionato: le sue opere sono state distribuite in tutto il mondo ed è sicuramente uno dei registi italiani più noti all'estero. I suoi primi film (L'uccello dalle piume di cristallo; Il gatto a nove code, 1971; Quattro mosche di velluto grigio, 1971) hanno creato un genere e hanno avuto numerosissimi imitatori in Italia e all'estero, come testimonia la lunga serie di titoli in cui viene riproposta la zoologia fantastica che lo ha reso famoso. Anch'essi concepiti per un cast internazionale, ma meno facili da imitare, i suoi horror fantastici lo hanno avvicinato ai migliori autori dell'horror contemporaneo, quali Romero (con il quale ha instaurato un rapporto di collaborazione, essendo stato coproduttore del suo film Dawn of the dead, 1979, Zombi, e avendolo affiancato nel 1990 nella regia di Due occhi diabolici), e John Carpenter. Nel 1993 con Trauma, A. ha inaugurato il rapporto cinematografico con la figlia Asia che si è approfondito in seguito, in particolare per due film che l'hanno vista protagonista: La sindrome di Stendhal (1996) e Il fantasma dell'Opera (1998). Asia Argento, che ha lavorato con registi come Nanni Moretti, Abel Ferrara e Peter Del Monte, nel 2000 ha esordito nella regia con il film Scarlet diva.
Nel 2001 A. è quindi apparentemente ritornato a una struttura narrativa più tradizionale (il giallo classico) con Nonhosonno, anche se le emozioni visive hanno continuato a essere l'elemento più moderno e interessante. Il suo cinema, non sempre adeguatamente apprezzato dalla critica in Italia (che al più lo valuta come un discreto mestierante), è invece oggetto di culto soprattutto in Francia (dove nel 1999 gli è stata dedicata una retrospettiva completa presso la prestigiosa Cinémathèque française) e negli Stati Uniti, dove esiste una vasta e approfondita pubblicistica.
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chouncazzodicasino · 10 months
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Horror vecchi che consigli di vedere? Vecchi eh no cose de mo.
Un lupo mannaro americano a Londra (è l'horror preferito del mio papà, me lo fece vedere da piccola piccola), Lo squalo, La casa, IT, l'Esorcista, Shining, quasi tutto di Dario Argento e Lamberto Bava così ti godi anche le colonne sonore dei Goblin: Quattro mosche di velluto grigio, L'uccello dalle piume di cristallo (mio preferito), Suspiria (aww), Demoni, poi Halloween (i primi), Carrie, Christine la macchina infernale, Dal tramonto all'alba (troppo recente?), Identità (più recente ma mi faceva impazzire).
Per ora mi vengono in mente di getto questi ma ne mancano tantissimi belli.
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pettirosso1959 · 3 days
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AAAA Vendesi.
Vendo, per fine bella ma corta estate calda ma non troppo, comodo PORTASÓCERE per auto adatto a gite fuoriporta (invece di lasciarla in casa a bighellonare per tutte le stanze, la si può portare appresso come un portafortuna... si fa per dire).
Costruito con le migliori plastiche riciclate di tappi di bottiglie di plastica di quelle che rimangono attaccate al collo della bottiglia e finemente rivestito di quattro mosche di velluto grigio molto confortevole e l'ho personalmente rifinito con un bellissimo, morbido, cuscino fregato in una bara mentre la stavano allestendo in cappella mortuaria.
Inoltre, come optional di lusso, il PORTASÓCERE è fornito di fiaschetta in alluminio piena di acqua, aceto e dado da brodo, questo rigorosamente vegetale, affinché la congiunta possa attingere per non patire la sete, che tra l'altro è cosa brutta.
Il tutto al prezzo di 350,69€, che è anche un buon prezzo... genovesi che non siete altro.
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Non avete più la SÓCERA? Poco male, la potete sempre utilizzare per la vostra mogl...[ERROR_404]
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4 mosche di velluto grigio (Dario Argento, 1971)
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miickeyaltieri · 4 years
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Stills from Dario Argento movies c.1970-1987
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24gr · 4 years
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moviemaniac2020 · 4 years
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Suspiria (1977)
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Tratto dal romanzo “Suspiria De Prufundis” di Thomas de Quincey, “Suspiria” (1977), diretto da Dario Argento è il sesto film del regista romano, primo capitolo della trilogia delle Tre Madri del Male che governano il mondo. Mater Sospiriorum è la madre a cui si rivolge il titolo, mentre le altre due sono Mater Tenebrarum, (“Inferno”, 1980) e Mater Tenebrarum (“La Terza madre”, 2007). Le vicende di “Suspiria” vedono per protagonista Susy (Jessica Harper), giovane ragazza americana che si trasferisce a Friburgo per frequentare una prestigiosa scuola di danza. Ella  però non sa che dietro a una serie di sparizioni e di macabri omicidi avvenuti alla scuola prima e dopo il suo arrivo, si cela un gruppo di streghe capeggiate dalla Madre dei Sospiri. La pellicola può essere vista anche come una rilettura di certe favole classiche: Susy è una sorta di “cappuccetto rosso” che si addentra nella foresta per andare a trovare la nonna, ma qui al posto di una dolce vecchietta c' è una strega e non c' è nessun cacciatore che venga a salvarla. Come spesso accade nei film di Argento l'eroina femminile è lasciata da sola in balia del proprio destino. Dopo alcuni thriller di successo (“L’uccello dalle piume di cristallo”, “Il gatto a nove code”, “Quattro mosche di velluto grigio” e “Profondo Rosso”) il maestro del brivido italiano compie con “Suspiria” la sua prima incursione nel regno del sovrannaturale e realizza così il suo primo lungometraggio horror, che assieme a “Profondo rosso” (Italia 1975) è il suo più grande successo. A differenza dei suoi precedenti film, che avevano degli alibi realistici, qui ci tuffiamo nel pieno inconscio collettivo, dove le paure dell'infanzia regnano supreme assieme ai sogni, al folklore e alle credenze di una cultura atavica. La forza degli incubi è irrefrenabile e si incarna in un assalto continuo dell' immagine cinematografica ai sensi dello spettatore, dove la spettacolare colonna sonora dei Goblin accompagna i terribili omicidi filmati in technicolor. I colori primari usati da Dario Argento sono ispirati ai film di un altro grande maestro dell' horror italiano, Mario Bava (1914–1980) e da “Biancaneve e i sette nani” di Walt Disney, con il rosso e il blu spalmati sullo schermo in una sinfonia horror mai vista prima in precedenza, per merito anche della straordinaria fotografia di Luciano Tovoli. “Suspiria” oltre alle qualità già citate, può vantare anche uno degli incipit più eclatanti della storia dell'horror italiano e mondiale: sotto un violento temporale la protagonista arriva davanti alla porta dell' accademia di danza, imbattendosi in una compagna che si sta allontanando dalla scuola. Quest’ultima scappa nei boschi e arriva in un palazzo dove viene ripetutamente accoltellata e uccisa. Il suo corpo senza vita viene appeso a un lampadario, che non sostenendo il peso cede e manda in frantumi una finestra: i cocci dei vetri colpiscono una ragazza e fanno un' altra vittima, mentre gli schizzi di sangue formano un disegno che ricorda il profilo di una strega. Tutto questo accade in neanche un quarto d' ora di pellicola, che prosegue tra suspence e scene orrorifiche (docce di vermi e attacchi di pipistrelli) fino al finale in cui Susy dovrà affrontare la temibile Mater Sospiriorum. E’ stato realizzato un remake nel 2018 diretto da Luca Guadagnino. Suspiria (Italia, 1977). Regia: Dario Argento. Cast: Jessica Harper, Stefania Casini, Alida Valli, Flavio Bucci, Miguel Bosé. (rece: Enrico Cancellier) 
trailer: https://www.youtube.com/watch?v=irWuHR0Pu0U
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profondorosso70 · 5 years
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Quattro mosche di velluto grigio di Dario Argento
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giallofever2 · 2 years
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chouncazzodicasino · 8 months
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Tatona è venerdì!
Ma so che lavori anche domani, anche io ma siamo quasi arrivate al riposo. Volevo chiederti a bruciapelo un film, horror sì, buoni brividi non film 80-90, da consigliarmi per stasera.
Ah, a proposito della domanda sulle poltrone grazie, ho trovato l’amore della mia vita guardando Frau, la 1929. Forse venderò tutto per avere un salotto solo con lei e i libri. Sarebbe sufficiente.
Baciotti carnevaleschi
Ciao Tatona, beh ma che salotto stupendo sarebbe! Una 1919 (immagino sia la 1919) usata, così la pelle è ancora più comoda, è essa stessa un salotto. Poi non hai bisogno di niente. (Mi vengono in mente un po' di cose ma vabbè...)
Per stasera mmm ma se ti dico horror anni '70? Tipo un Darione, classico, che scalda il cuore e le orecchie, L'uccello dalle piume di cristallo o un bel Quattro mosche di velluto grigio. Probabilmente già te li ho consigliati, non ricordo. Oppure più recente uno che a me piace tanto e rivedo spesso, I 13 spetti (del 2001). Non è un filmone ma ha un je ne sais quoi che me lo rende adorabile.
Se invece vuoi cavalcare l'onda del successo di Lanthimos vediti Dogtooth. Non è un horror ma se ti piace l'assurdo misto al vagamente disturbato è interessante.
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m-a-86 · 3 years
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#anniversari#extra😨👍🏻 ...e 50° di "Quattro mosche di velluto grigio", entrambi di Dario Argento https://www.instagram.com/p/CP9m5ehM6k4/?utm_medium=tumblr
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4 mosche di velluto grigio (Dario Argento, 1971)
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soundtracktracklist · 5 years
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Four Flies on Grey Velvet VINYL
Four Flies on Grey Velvet Soundtrack by Ennio Morricone - Quattro mosche di velluto grigio #soundtrack #ost #giallo
Original Motion Picture Soundtrack (Vinyl Release) for the film Four Flies on Grey Velvet (1971). The music was composed by Ennio Morricone (I Ladri Della Notte, Giu La Testa, Investigation of a Citizen Above Suspicion).
Source: Four Flies on Grey Velvet Movie Genre: Original Motion Picture Soundtrack Music by Ennio Morricone Label: Mondo Format: Vinyl (2 LP, 140 gram, Grey Vinyl, 29 tracks) Relea…
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quattro mosche di velluto grigio (1971)
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profondorosso70 · 5 years
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chouncazzodicasino · 2 years
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Ciao appassionata di horror.
Posso chiederti il suggerimento su qualche titolo di horror che hai particolarmente apprezzato “di nicchia”?
Grazie!
Di quelli che vengono definiti di nicchia me ne piacciono ben pochi perchè mi sembrano tutti banali.
Ti dico un po' di nomi che mi vengono in mente, totalmente a caso.
Hereditary, che ho apprezzato solo dopo la terza visione. Ma lo adoro. Lo rivedrei anche stasera. Forse per la casa, forse per Toni, chi lo sa.
Non è affatto di nicchia ma The Conjuring per me è molto bello.
Identità, ci sono cresciuta, lo amo. Come anche Dracula di Bram Stoker, Shining e l'Esorcista.
Noi, carino.
World War Z, per me è tipo ninna nanna lo vedo sempre mi mette in pace con il mondo, gli voglio bene, come al live ad Instabul delle Spice Girls.
Dario Argento, Quattro mosche di velluto grigio o Suspiria (non male anche il remake ma anche quello l'ho apprezzato alla seconda visione).
Ai tempi mi fece impazzire The Village.
IT originale, ma anche il nuovo non è male se lo contestualizzi in un concetto diverso di "mostro".
Mi è piaciuto: Bird Box, The possession, The autopsy of Jane Doe, Creep (1 e 2), Doctor Sleep, La cosa.
Tornassi indietro non perferei tempo con: Antrum, Midosmmar, il 90% di quelli su netflix, La casa di Jack, Wounds, ecc ecc
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