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circusfans-italia · 2 months
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DIMMI CHI ERA NANDO ORFEI ..... IL CONVEGNO IN VIDEO
DIMMI CHI ERA NANDO ORFEI ..... IL CONVEGNO IN VIDEO Nell'ambito delle iniziative per commemorare Nando Orfei nel decennale della sua scomparsa, sotto al cappello del Memorial Nandorfei, una delle più attese è stato sicuramente il convegno intitolato Dimmi chi era Nando Orfei. Convegno che si è svolto ieri mattina sotto allo chapiteau del Piccolo Circo dei Sogni del figlio Paride.
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Un pubblico eterogeneo composto da studiosi, addetti al settore, amici ed appassionati di circo, ma anche di semplici curiosi hanno occupato i palchi attorno alla grande pista. Al centro del cerchio magico dove tutto può accadere (come soleva ripetere il signor Nandino, come è stato affettuosamente appellato da Alessandro Serena nel corso del suo appluditissimo intervento) i ricordi e le varie sfaccettature del personaggio Nando Orfei sono stati ricordati con affetto, con simpatia, strappando anche qualche risata e più di un sorriso quando venivano raccontati aneddoti che i relatori avevano vissuto in prima persona. E così, a partire dalla lectio magistralis di un profondo Alessandro Serena che ha regalato emozioni a tutti i presenti, grazie ad un ritratto di Nando Orfei dipinto con i colori professionali del docente universitario che ha lasciato però trasparire il ricordo affettuoso, ma anche grazie ai sui ritratti di Nando imprenditore, attore, oppure Ospite inarrivabile con tutti gli amici che arrivavano al suo circo. La commozione di Alessandro ha unito ancora di più tutti i presenti al convegno senza però lasciare mai lo spazio ai sentimentalismi gratuiti e scontati.
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GLI INTERVENTI: Conclusa la "lectio magistralis" di Alessandro, il moderatore Sandro Ravagnani ha introdotto l'intervento registrato di Francesco Mocellin, membro del consiglio dell'Eca e Presidente del Cadec. Prima dell'intervento di Francesco, Ravagnani ha raccontato alcuni aneddoti sulla modernità dell'imprenditore Nando Orfei, precursore dei tempi con l'adozione di uno dei primissimi Uffici Stampa viaggianti attrezzato con tanto di telefono e di fax. A seguire l'intervento di Dario Duranti membro della Commissione Circhi del Ministero della Cultura che ha ricordato la capacità mediatica di Nandino, intesa come abilità di "arrivare" al pubblico. Dario ha portato alcuni articoli storici a testimonianza della eco che le gesta di Nando avevano sull'opinione pubblica, arrivando addirittura a sondare la possibilità di un Nandino candidato alla Presidenza della Repubblica .... Nel suo intervento, Massimo Malagoli, critico e storico di arti circensi, ha voluto portare l'attenzione sulla modernità e sulla riconoscibilità del circo che portava il suo nome, distintività data dalla cifra stilistica degli spettacoli proposti che erano già al tempo basati su un canovaccio artistico ed una trama come fil rouge a legare tutti i numeri. Flavio Michi, storico del circo e vice Presidente del Circo, ha ripercorso le gesta dei tre fratelli Liana, Nando e Rinaldo e la considerazione internazionale che hanno raggiunto negli anni a partire dalle strutture del circo prestate al Festival International du Cirque de Monte-Carlo. Prestigio consolidato grazie alla presenza negli anni tra i membri della giuria del Festival dei Festival che dura da cinquant'anni. Ha ricordato poi Serata d'Onore che la Rai dedicò, con ascolti monster, all'intera famiglia Orfei, riunita per l'occasione a Montecatini. Ben 13 punti spettacoli sotto allo sguardo attento e vigile delle decane della famiglia: le signore Alba e Miranda Orfei. Ha concluso poi ricordando la capacità di Nando di "fare famiglia" e di accogliere all'interno del  proprio cerchio alcuni uomini che hanno fatto poi la storia: il mitico Giovanni Liborio Sfalanca e l'insostituibile Amedeo Caucci ..... che si offrì per partecipare al salvataggio del povero Alfredino Rampi ....
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Sandro Ravagnani ha poi accolto Anita Gambarutti Orfei, autentica colonna portante del circo, ma prima ancora architrave della famiglia Orfei. Anita con la sua consueta verve e calore ha ricordato l'importanza della figura della donna nel mondo del circo. Ha proseguito ricordando la capacità unica da imbonitore di Nandino, con un gustoso aneddoto accaduto in Francia ..... E' stata poi la volta del figlio Paride Orfei che con la sua innata simpatia ha raccontato episodi di vita vissuta e l'amicizia rockettara con Loris e Marco Togni ..... In un passaggio del suo ricordo Paride ha sottolineato il momento di crisi di valori che sta attraversando da qualche anno il mondo del circo, crisi di valori che porta grande divisione e conflittualità tra i vari circhi e le famiglie del circo. Ha ricordato poi che il fondamento e l'eredità morale del padre invece professano concordia, unità di intenti, unione delle forze per portare avanti il proprio circo nel rispetto continuo degli altri. Al Direttore Artistico Roberto Bianchin è spettato chiudere il convegno ed invitare i presenti allo spettacolo pomeridiano.
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Per tutti quelli che, purtroppo, non sono stati presenti al convegno abbiamo pensato di riproporre tutti gli interventi con le registrazioni che da ieri sera abbiamo pubblicato sui nostri canali social (Facebook, Instagram e TikTok). I VIDEO:  Per comodità di ricerca vi elenco i link qui di seguito. Auspicando che tutti noi possiamo imparare qualche cosa dalla vita di Nandino e di trarre qualche insegnamento utile anche nella vita di tutti i giorni. Lectio Magistralis di Alessandro Serena parte 1 Lectio Magistralis di Alessandro Serena parte 2 Lectio Magistralis di Alessandro Serena parte 3 Lectio Magistralis di Alessandro Serena parte 4 L'intervento di Sandro Ravagnani L'intervento di Francesco Mocellin L'intervento di Dario Duranti L'intervento di Massimo Malagoli L'intervento di Flavio Michi L'intervento di Anita Gambarutti Orfei L'intervento di Paride Orfei L'intervento con la chiusura di Roberto Bianchin Scarica il biglietto sconto speciale amici di Circusfans Italia: ritaglia l’immagine qui sotto e consegnala alle casse del circo prescelto
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circusfans-italia · 2 months
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GLI ARTISTI DEL MEMORIAL NANDORFEI
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GLI ARTISTI DEL MEMORIAL NANDORFEI Una grande festa che celebra il talento di giovani interpreti e la memoria di uno tra gli artisti circensi più importanti del Novecento e guida per molti giovani Gaia, Greta e Viola, le artiste più giovani, hanno solo 13 anni. Samuele, il più “vecchio”, ne ha appena compiuti 21. Sono i due estremi dello spettacolo del Memorial NandOrfei che, per celebrare uno dei massimi artisti circensi del Novecento nel decennale della scomparsa, ha organizzato una kermesse internazionale di giovani talenti circensi Under 21 dal 19 al 28 aprile.
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Una grande festa del circo, organizzata, con il sostegno del Ministero della Cultura, dall’Accademia di Arti Circensi del Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei, con il patrocinio del Comune di Peschiera Borromeo (Milano), che diventerà per dieci giorni la capitale del circo italiano, con spettacoli, mostre, convegni, animazioni, libri, film, lezioni di circo, celebrazioni eucaristiche e l’intitolazione a Nando Orfei del nuovo Bosco Urbano della città.
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Molte e diverse le specialità in pista negli spettacoli del 26, 27 e 18 aprile sotto lo chapiteau del Piccolo Circo dei Sogni per la direzione artistica di una star internazionale come l’acrobata aerea Sneja Nedeva (Bulgaria), direttrice della Circus Academy.
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Tra i numeri aerei spiccano per originalità, su una struttura che ricorda la forma di un diamante, le tre artiste più giovani, le tredicenni Viola Accardo, Gaia Luna Antonucci e Greta Gatti.
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Si distingue anche un altro trio, sempre al femminile, al cerchio aereo, composto da Giada Ferraris (19 anni), Chiara Boveri (17) e Giulia Trotti (15). Non meno importante, e ancora tutto al femminile, il Duo Lyra all’anello gigante delle sorelle Chiara (21 anni) e Audrey Zoppè (15), che arrivano dagli Stati Uniti.
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Completano il panorama dei numeri aerei il talentuoso acrobata ungherese Patrik Nagy, 21 anni, specialista di Aerial Hoop, il trapezista belga Nel Emile Gyömörey (19), e gli acrobati italiani Matilde Rosti (17) al tessuto Parel, e Simone D’Agostino (19) alle cinghie aeree.
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Tra chi invece sta coi piedi per terra e sfida la legge di gravità, il giocoliere Deniel De Rocchi, 20 anni, l’equilibrista alle scale libere Matteo Grioni (14), l’acrobata Samuele Manfredini (21), l’equilibrista ai rulli oscillanti Luca Grioni (16), la funambola Greta Cherubin (14), la verticalista ucraina Elina Federova (21).
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Non poteva mancare, come in ogni circo che si rispetti, la clownerie, affidata al giovane talento di Olliver Denji, 16 anni.
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A tre dei numeri presentati verranno assegnate le Borse di Studio intitolate a Nando Orfei, Darix Togni, Antonio Salieri, che consentiranno il perfezionamento dei numeri presso complessi e strutture circensi professionali. La regia dello show è di Paride Orfei, la direzione di pista di Cristian Orfei, la direzione tecnica di Marco Togni.
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Conduce Bob R. White con Marney Taylor alle tastiere e Luca Colferai assistente alla produzione.
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Due importanti ospiti d’onore impreziosiranno gli spettacoli del Memorial: il clown e acrobata Giovanni “Nino” Zoppè, proprietario e direttore dell’Italian Family Circus Zoppè negli Stati Uniti, che nel corso dello spettacolo del 26 aprile riceverà il Premio Nando Orfei alla carriera, e il mimo e clown Paolo Casanova “Carillon” nello spettacolo del 28 aprile, vedette del Circus-Theater Roncalli (Germania) e del Big Apple Circus (New York).
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LE PREVENDITE SONO APERTE, con biglietti da 10 a 20 €, presso lo chapiteau del Piccolo Circo dei Sogni Via Carducci 6/A, Peschiera Borromeo (Milano) o con prenotazioni via email all’indirizzo [email protected] o via telefono ai numero 3451111957 e 3470151760. SCOPRI DI PIU' SUL MEMORIAL SU memorialnandorfei.it Il Memorial si avvale del coordinamento di Ambra Orfei, figlia di Nando, avrà come madrina Liana Orfei, viene organizzato in collaborazione con l’International Salieri Circus Award e la Compagnia de Calza “I Antichi”, avrà inizio venerdì 19 aprile, rientra nel calendario ufficiale delle manifestazioni del World Circus Day 2024 e gode del patrocinio dell’Ente Nazionale Circhi, della Federazione Italiana Spettacolo Popolare, dell’Associazione Nazionale Sviluppo Arti Circensi, del Club Amici del Circo e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
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circusfans-italia · 3 months
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MEMORIAL NANDORFEI I nuovi talenti del circo nel mondo: Il Programma
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MEMORIAL NANDORFEI I nuovi talenti del circo nel mondo Una grande festa che celebra il talento di giovani interpreti e la memoria di uno tra gli artisti circensi  più importanti del Novecento e guida per molti giovani In programma in vari luoghi della città e sotto gli chapiteau del Piccolo Circo dei Sogni, spettacoli con un contest aperto ad artisti under 21 e loro performance create su colonne sonore di musica classica, sia antica che moderna, con la partecipazione in qualità di ospiti d’onore di due star internazionali come il clown Paolo Casanova in arte "Carillon" e il clown e acrobata Giovanni "Nino" Zoppè, mostre, convegni, film, concerti, conferenze, lezioni di circo, incontri nelle scuole ed altri eventi. La madrina dell’evento è Liana Orfei, la direzione generale è a cura di Roberto Bianchin, la direzione artistica è di Sneja Nedeva, la regia di Paride Orfei, il coordinamento generale è a cura di Ambra Orfei, la Mostra storica sulla famiglia Orfei è a cura di Gioia Orfei, il direttore di pista è Cristian Orfei e il direttore tecnico è Marco Togni. Nasce a Peschiera Borromeo (Milano) il “Memorial NandOrfei – I nuovi talenti del circo nel mondo”, un nuovo evento dedicato alle arti circensi ed in particolare ad artisti under 21 di ogni Paese e di ogni disciplina, che si esibiscono su colonne sonore di musica classica, sia antica che moderna, nell’intento di valorizzare i nuovi talenti emergenti di quest’arte antica, e insieme il patrimonio culturale di musica d’arte di qualità, sia italiana che internazionale. Il grande evento è dedicato alla figura leggendaria di Nando Orfei nel decennale della sua scomparsa. Giocoliere, clown, acrobata, domatore, musicista e attore che fu da guida per molti giovani, annoverato tra gli artisti circensi più importanti del Novecento. Indimenticabili sono state le sue interpretazioni nei film di Federico Fellini Amarcord, I Clowns, E la nave va.
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Il Memorial celebra anche il World Circus Days 2024, la Giornata Mondiale del Circo – in programma sabato 20 aprile - promossa dalla Fédération Mondiale du Cirque e voluta dalla Principessa Stéphanie di Monaco, fondatrice e Presidente del Festival Internazionale del Circo di Montecarlo. Il grande evento si svolge dal 19 al 28 aprile 2024 in vari luoghi della città di Peschiera Borromeo e presso gli chapiteau dell’Accademia "Piccolo Circo dei Sogni" di Paride Orfei, figlio di Nando. La Madrina è Liana Orfei, un’altra leggenda del circo italiano.
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Il programma prevede spettacoli con un contest aperto ad artisti under 21 e loro performance create su colonne sonore di musica classica, sia antica che moderna, mostre, convegni, film, concerti, conferenze, lezioni di circo, incontri nelle scuole ed altri eventi che coinvolgono il territorio e varie sue associazioni culturali e sportive. GLI SPETTACOLI CON IL CONTEST PER ARTISTI UNDER 21 Il contest per artisti under 21 con 14 performance create su colonne sonore di musica classica, sia antica che moderna, si svolgerà all’interno di spettacoli organizzati sotto al principale chapiteau del Piccolo Circo dei Sogni venerdì 26 e sabato 27 aprile alle ore 20.00, terminando con gran galà finale e premiazioni domenica 28 aprile alle ore 16.00. I premi consistono in borse di studio che verranno assegnate a tre degli artisti partecipanti. - La borsa di studio intitolata a Nando Orfei verrà assegnata e consegnata dalla Famiglia Orfei. - La borsa di studio Darix Togni verrà assegnata da Steve Togni. La borsa di studio intitolata a Antonio Salieri verrà assegnata dal regista circense Antonio Giarola, Direttore artistico dell’International Salieri Circus Award. Il vincitore prenderà parte di diritto, in concorso, alla quarta edizione del festival che andrà in scena al Teatro Salieri di Legnago (Verona) dal 26 al 30 settembre 2024. Vi sarà anche una Giuria dei Bambini che assegnerà il “Premio dei Bambini”.
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Nino Zoppè Italian Family Circus Faranno parte degli show in qualità di ospiti d’onore due star internazionali come il clown Paolo Casanova in arte "Carillon" - reduce dai successi del Big Apple Circus di New York e per otto anni star del Circus Theater Roncalli in Germania - e l’acrobata e clown Giovanni "Nino" Zoppè, direttore e proprietario dell'antico circo Zoppè negli Stati Uniti. A Giovanni “Nino” Zoppè verrà assegnato il Premio Nando Orfei alla carriera nel corso della serata di venerdì 26 aprile.
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Per Informazioni e prenotazioni: Email [email protected] – Tel: 3470151760 Tiziana – 3451111957 ALTRI EVENTI ED INIZIATIVE Tra le numerose proposte, particolarmente significative sono quelle dedicate a Nando Orfei con un convegno, una mostra e l’intitolazione alla sua memoria del nuovo giardino botanico di Peschiera Borromeo, in Via Carducci, con posa della Targa e parata degli artisti partecipanti al Memorial nei loro abiti di scena. Il Convegno “Dimmi chi era Nando Orfei” vedrà la partecipazione di giornalisti, critici, storici e esperti del settore con una “Lectio Magistralis” del Professore Alessandro Serena, docente di Storia del Circo presso l’Università degli Studi di Milano. Interverranno Dario Duranti, Antonio Giarola, Massimo Malagoli, Flavio Michi e Francesco Mocellin, con testimonianze di Anita Gambarutti, Ambra, Gioia e Paride Orfei. Nelle sale della Biblioteca Comunale “Giuseppe Gerosa Brichetto” di Peschiera Borromeo, viene allestita una grande mostra storica dedicata a Nando Orfei, curata da Gioia Orfei e dalla famiglia Orfei.  Insieme ai manifesti storici dei più grandi spettacoli messi in scena dal Circo di Liana, Nando e Rinaldo Orfei, ci saranno fotografie rarissime, preziosi abiti di scena, attrezzi e materiali vari. Le informazioni complete sono reperibili in www.memorialnandorfei.it CHI ORGANIZZA E CHI SOSTIENE IL MEMORIAL Il Memorial NandOrfei viene organizzato dall’Associazione Accademia del Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei, con il Patrocinio della Città di Peschiera Borromeo, in collaborazione con l’International Salieri Circus Award di Legnago (Verona), con l'associazione culturale Compagnia de Calza "I Antichi" ed associazioni culturali e sportive del territorio.
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La Direzione Generale è affidata al giornalista e scrittore Roberto Bianchin, storico del circo, insignito dall’Ente Nazionale Circhi del Premio Massimo Alberini per la critica circense. La Direzione Artistica è affidata a Sneja Nedeva, nota acrobata circense, direttrice artistica dell’Accademia di Arti Circensi del Piccolo Circo dei Sogni di Peschiera Borromeo. La Regia è di Paride Orfei, figlio di Nando, artista circense, clown e musicista, addestratore di cavalli ed elefanti, fondatore e presidente del Piccolo Circo dei Sogni. Il coordinamento Generale è a cura di Ambra Orfei, artista e impresaria circense, attrice, personaggio televisivo, figlia di Nando e sorella di Paride e Gioia. La mostra storica sulla famiglia Orfei è a cura di Gioia Orfei, artista circense, attrice, personaggio televisivo, figlia di Nando e sorella di Paride e Ambra. La Direzione di Pista è affidata a Cristian Orfei e la Direzione Tecnica a Marco Togni, entrambi artisti circensi, discendenti delle due celebri famiglie che hanno scritto la storia del circo italiano. Assistente alla produzione: Luca Colferai, Prior Grando della Compagnia de Calza “I Antichi”. Il Memorial ha il patrocinio dell'Ente Nazionale Circhi (Enc), della Federazione Italiana Spettacolo Popolare (FISP), dell'Associazione Nazionale Sviluppo Arti Circensi (Ansac) e del Club Amici del Circo (Cadec), del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). Visita le nostre sezioni ARCHIVIO  TOURNEE' Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto Read the full article
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circusfans-italia · 1 year
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STORIE DI PARIDE: Il libro e l'album di Paride Orfei. Presentazione
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STORIE DI PARIDE: Il libro e l'album di Paride Orfei. Presentazione Ogni volta che un esponente del mondo del circo, sia esso un direttore, un artista o comunque un componente della grande macchina organizzativa si dedica a mettere nero su bianco i propri ricordi e le testimonianze della propria vita e carriera, dà un contributo enorme alla trasmissione della storia del Circo.
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Sandro Ravagnani, Paride Orfei e Nando Orfei nei primi anni Ottanta Mi è capitato di intervistare tantissimi circensi; talvolta semplicemente mi trovo sovente ad ascoltare i loro racconti e ho sempre la netta sensazione che tutto ciò che narrano sia estremamente normale e ordinario per loro. E lo capisco, essendoci nati dentro, per loro è la vita quotidiana. Ma per noi che con curiosità e meraviglia continuiamo a guardare al mondo del Circo, ogni parola, ogni ricordo, ogni aneddoto che ci trasmettono, ha un gusto tutto suo, un misto di straordinario, fantastico, meraviglioso. Perché per noi ordinario non è assolutamente. Al contrario è stupefacente. E’ stupefacente la vita di chi settimanalmente o più volte alla settimana viaggia portandosi al seguito la casa e un teatro da montare e smontare. Scuderie che traboccano di elefanti, cavalli, zebù, lama e tigri. Ma è straordinario il mondo in cui i circensi fanno o hanno fatto le stesse cose che facciamo noi, nel nostro quotidiano, ma in un modo completamente differente. Così sfogliando le pagine che Paride ha voluto riempire di ricordi (sollecitato da Sandro Ravagnani legato alla famiglia Orfei da un solido rapporto di amicizia sfociato in una proficua e virtuosa collaborazione nell'ambito delle pubbliche relazioni e dell'ufficio stampa), scopriamo come andavano a scuola i bambini del Circo (e come succede ancora oggi), cambiando istituto a ogni piazza. Oppure l’istituzione fantastica di una scuola itinerante che per una quindicina d’anni ha consentito ai bambini di diversi circhi di non cambiare istituto ogni settimana, ma di essere seguiti da un maestro che allestiva classi multilivello in una carovana che si spostava al seguito del Circo. Che esperienza!
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E cosa dire della maternità? In un mondo in cui il lavoro coincide con la vita privata, in cui il luogo di lavoro quasi non si distingue dall’ambiente domestico, capita anche che la maternità si incastoni nei tempi e nei ritmi di lavoro. Inizialmente la Signora Anita - racconta nel libro - seppur forzata, accetta di attendere in una casa in muratura la nascita di Paride, ma poi prende il sopravvento l’impazienza di tornare al Circo, e la voglia di riavvicinarsi alla propria famiglia e al lavoro, anche se con un "pancione" ormai “In scadenza”, così che il piccolo Paride nascerà in maniera rocambolesca tra l’aeroporto e l’ospedale di Cagliari dove stanno montando lo chapiteau. Non sarà molto diversa la nascita di Cristian, il figlio di Sneja e Paride, con una altrettanto rocambolesca corsa in ospedale scortati dai carabinieri. Anche questo è il Circo!
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Paride durante il montaggio della sua scuola "Il Piccolo Circo dei Sogni" Nella famiglia Orfei le donne hanno sempre avuto un ruolo speciale: in pista, nello spettacolo, ma anche in famiglia, nell’organizzazione. Donne forti che hanno lasciato un segno profondo. Anita Gambarutti è stata l’anima del Circo Nando Orfei. Co-protagonista assoluta, mai comprimaria. Sempre a fianco a Nando, nella buona e nella cattiva sorte; e non esita quando serve a entrare anche lei in gabbia tra le tigri. Carisma, coraggio, personalità da vendere. E quando Paride riceve la notizia della maternità di Sneja, e la paura di non essere adeguato in veste di genitore prende il sopravvento, con lo sgomento di trovarsi una responsabilità a cui fino a qualche istante prima non aveva pensato, quando la prima tentazione è di fuggire a quel peso e rinunciare a quel ruolo, è mamma Anita che ancora una volta risolve con decisione la situazione: “Sneja, tu porta avanti la gravidanza, se non lo volete voi, il bambino lo tengo io”. E’ una provocazione forse, ma ha l’effetto dirompente di ridestare in Paride il senso di responsabilità e il coraggio che in quel momento non aveva ancora trovato. La forza delle mamme del Circo. La forza della Signora Anita, vera e propria roccia e roccaforte della famiglia Orfei. Ieri come oggi.
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E poi Nando, il gigante, sia metaforicamente che fisicamente. Il grande papà che conforta, protegge, e traccia la linea da seguire. Ho sempre sentito parlare di Nandino come di un uomo generoso, amante dei bambini. Più persone lo ricordano circondato dai bimbi del Circo, che prendeva su di se, anche fisicamente e li riempiva di giochi, regali e attenzioni. Li portava al negozio di giocattoli o in gelateria. E loro lo adoravano. Generoso da invitare a cena artisti e personale, al ristorante o nella mitica carovana che ha ospitato ospiti illustri, il "caravan Fellini" dove il Maestro era solito attardarsi per ascoltare i discorsi dei circensi e commentare gli spettacoli o lanciare idee per mirabolanti produzioni. Nando è l’eroe di Paride e si coglie questo sentimento in ogni riga.
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Tra le righe, inoltre cogliamo due sentimenti apparentemente contrastanti, ma che saggiamente coabitano: la nostalgia per una fase della propria vita elettrizzante: nascere e crescere in un circo, nel momento in cui il Circo, quel Circo, è all’apice del successo, della popolarità, dell’apprezzamento del pubblico. In cui il circo è sempre pieno: di artisti in pista, di pubblico sulle gradinate. In cui c’era entusiasmo, voglia e mezzi per sperimentare, innovare, investire e togliersi tante soddisfazioni. Il successo che arriva dal Circo, dalla TV, dai settimanali. La popolarità riflessa.
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Dall’altro lato la consapevolezza che quell’epoca con quelle caratteristiche è finita. Il Circo ha ancora una notevole forza, ma quel modello di circo si è evoluto in forme diverse e il pubblico chiede anche altro. E con maturità e lungimiranza, quando l’orizzonte inizia a mutare, Paride trova il modo per perpetuare la sua vita nel circo dell’oggi costruendosene uno, moderno, vicino alle persone, dove trasmettere l’arte circense ai giovani. Nasce il Piccolo Circo dei Sogni di Peschiera Borromeo. Un altro sogno realizzato, circondato dalla sua famiglia, dalle immancabili carovane testimoni dei maggiori fasti del circo classico, dalla sua inseparabile Sneja, grande protagonista di questo progetto in cui aleggia l’anima e lo spirito di Nando.
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Dalle pagine del suo racconto biografico, Paride ci tiene anche a sfatare un mito, quello della presunta rivalità Togni-Orfei. E’ evidente che mediaticamente la querelle ha sempre funzionato e spesso i giornalisti l’hanno utilizzata come elemento di notiziabilità. Come del resto han sempre fatto tra Liana e Moira e in ambito sportivo tra Bartali e Coppi. E è innegabile che tra due imprese che operavano nello stesso mercato, sulle stesse piazze, è verosimile che ci sia sempre stata anche una sana competizione professionale, nel proporre spettacoli nuovi o per accaparrarsi piazze importanti. Ma allo stesso tempo, c’è un livello personale, che va aldilà della professione, a cui Paride tiene molto. E in diverse punti menziona Flavio Togni, quasi un fratello maggiore, comunque un amico che lo ha spronato nel prendere in mano il numero degli elefanti, per esempio. O che è stato vicino nel difficile momento della divisione tra i fratelli Orfei. Dunque, circhi concorrenti, forse, ma persone leali e solidali. E oggi tutto questo è sfociato, per esempio, nel legame di complicità, affiatamento e amicizia fraterno tra Paride e Marco Togni e le rispettive famiglie. Un rapporto che li vede molto affiatati nella direzione tecnica del Salieri Circus Award dove dietro le quinte, invisibili, ma efficientissimi, fanno in modo che gli spettacoli filino lisci… come una melodia!
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Nel circo la carovana è tutto: è la casa, è la mensa, è l'ufficio, è la cucina, è il luogo di ritrovo e socialità, ma può essere anche il luogo di preghiera, la classe di scuola e la sala prove di un gruppo musicale. Paride non si è limitato a imprimere su carta i suoi ricordi e sentimenti, ma è tornato alla musica, suo grande amore, da quando da giovane con altri coetanei della compagnia (il cugino Edoardo Guberti, l'amico fraterno Niky Torregrossa o sporadicamente il mitico Frank Bogino con la sua tromba), suonava e componeva musica in un camion trasformato in studio insonorizzato. E dopo aver inciso 45 e 33 giri, torna oggi a scrivere e a interpretare brani musicali per accompagnare le parole scritte con quelle cantate. Gli Orfei sono stati l’anello di congiunzione tra il mondo del circo e quello dei media, mettendo il loro volto in tutto quello che facevano, ribaltando sul circo la popolarità che hanno ottenuto in tv, al cinema, a teatro. Da Orlando a Liana e Moira, poi Nando e Rinaldo, infine Ambra, Paride, Stefano e Gioia, sono sicuramente i volti più conosciuti dal grande pubblico, anche al di fuori del Circo. Istrionici e polivalenti, hanno unito all’arte circense altri linguaggi ed arti. Paride ha scelto la musica oggi come allora.
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Il filo conduttore del suo nuovo disco "Storie" è inevitabilmente ancora una volta quello del circo, la narrazione della vita seducente del circo, dal suo arrivo in nuove località al montaggio delle attrezzature (attraverso un brano strumentale "Ouverture" che ne ricrea in studio tutti i suoni) o ancora al suo rapporto con gli animali, come i cuccioli di tigre che da ragazzino allattava in carovana quando mamma tigre non li riconosceva. E ancora gli istanti che precedono l’ingresso in pista e il salto nel vuoto del trapezista, in quell’attimo di concentrazione in cui non devi pensare ad altro, neanche a come potrebbe andare a finire, sbagliando una presa. Paride si ricorda sul divano di casa, quando sente i discorsi dei grandi che fantasticavano progetti faraonici che poi presero forma nel Circo delle Mille e Una Notte. Oppure su quello stesso divano, accanto a papà Nando, ad ascoltare le sue storie o a inventarne di proprie per attirare la sua attenzione e prolungare quegli istanti magici. I Brani dell'album - OUVERTURE - NIKY (dedicato a Niky Torregrossa) - LE MILLE E UNA NOTTE - STORIE (dedicato a Papà Nando) - TIGRI NELLA NOTTE - ARIA - IN QUESTA CITTÀ - SALTO NEL VUOTO
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Libro e disco vanno a braccetto, sono i tasselli di un mosaico che compone la vita di Paride dalla giovinezza ad oggi. Quel circo in cui è nato e che gli rimane dentro sempre. E che ci auguriamo voglia continuare a raccontare. Di Dario Duranti
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La prefazione del libro è di Roberto Bianchin che con la sua penna saggia e disinvolta traccia un bel profilo di Paride delineandone con pochi tratti le caratteristiche più rilevanti della sua personalità e del suo percorso personale e artistico.
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PER INFORMAZIONI SUL LIBRO E L'ACQUISTO SU AMAZON CLICCA QUI STORIE DI PARIDE: Il libro e l'album di Paride Orfei. Presentazione Visita le nostre sezioni ARCHIVIO ALMANACCO DEL FESTIVAL DI MONTE-CARLO  TOURNEE' Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto   Read the full article
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circusfans-italia · 4 years
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"PAGINE DI CIRCO" per sfogliare lo spettacolo più bello del mondo
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In giorni di quarantena o comunque di permanenza forzata tra le mure domestiche, abbiamo modi alternativi per coltivare la passione per il circo. Scovando video storici o godendoci spettacoli nelle dirette Facebook, mettendo su il dvd di un film, cercando trasmissioni televisive sul passato, dedicandoci ai biglietti e alle locandine delle eventuali collezioni, alla filatelia circense oppure leggendo un libro. Gli scaffali delle librerie sono colmi di libri sul circo: romanzi ambientati all’ombra dello chapiteau, volumi monografici, manuali di pedagogia circense, libri di storia del circo, biografie, autobiografie, etc... C’è un mondo da scoprire rispetto ai libri sul circo. E’ vero che in Italia la produzione libraria a tema circo è meno vivace rispetto ad altri paesi europei, come la Francia per esempio, dove il mercato è molto più ricco e ampio. Ma è anche vero, come ci insegna la fornitissima bancarella di libri curata con passione e competenza dall’amico Filippo Riminucci, che vi sono tantissimi volumi di cui non sempre veniamo a conoscenza. Alcuni perché magari stampati in proprio senza passare da una casa editrice, altri perché molto specifici o settoriali. Di tutto questo e molto altro tratteremo in questa sezione intitolata “Pagine di circo” che apriamo con una serie di segnalazioni curate da Francesco Farnè, conosciuto come Kirkos, da sempre appassionato di circo e vorace divoratore di libri sul circo. Da qui in poi questo spazio parlerà, a più voci, di libri e circo, del passato, del presente, delle prossime uscite in libreria, eventuali e-book e tutto quanto afferisce all'editoria circense, italiana e non solo... Buona lettura!
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Una delle attività in cui si può impiegare il proprio tempo stando a casa è sicuramente la lettura, specialmente di qualcosa che ci interessi e appassioni: nel nostro caso ho pensato di proporvi alcuni libri a tema Circo! Non mi soffermo sugli innumerevoli testi o manuali tecnici, saggi e ricerche storiche, libri fotografici (ecc.), ma vorrei concentrare l'attenzione sui romanzi: ne esistono a decine, dei generi più svariati. Gialli, sentimentali, storici, fantasy… In alcuni l'intreccio si svolge all'interno dell'ambiente circense, in altri esso fa solo da sfondo alle vicende narrate. Alcuni sono di pura fantasia, altri si ispirano a fatti veri, altri una via di mezzo, inquadrati in un contesto storico specifico e caratterizzati dall'effettiva conoscenza del mondo del circo da parte dell'autore. Vorrei condividerne alcuni fra quelli, tuttora in commercio, che ho trovato più appassionanti (su oltre sessanta letti finora). Gary Jennings "Nomadi" Avvincente avventura di un circo americano e dei suoi artisti in tour tra nuovo e vecchio continente nella seconda metà dell'800. Non spaventi la lunghezza: la lettura è molto avvincente, scorrevole e appassionante! Non è la classica storiella romanzata e inventata su quello che potrebbe essere la vita in un circo: l'autore dimostra di essersi documentato a fondo sia sulla storia del circo, sia sulla geografia, inserendoli nel contesto storico-politico-sociale di allora. Il paziente lavoro di ricerca da parte dell'autore è riassunto nei ringraziamenti in fondo al libro, rivolti alle maggiori istituzioni e personalità del mondo del circo a livello mondiale frequentati e coinvolti dall'autore stesso prima della stesura del libro, quindi indicativamente negli anni intorno al 1985 (fra gli italiani sono citati in particolare i componenti del Circo Rinaldo Orfei, fra cui l'amico Adriano Zambelli).
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Sara Gruen "Acqua agli elefanti" La trama è già nota ai più, in quanto da esso è tratto il recente film "Come l'acqua per gli elefanti", molto fedele al libro.
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Erin Morgenstern "Il circo della notte" Genere fantastico, ambientazione onirica e magica. Trovo possa dare alcuni spunti e idee di ambientazione per spettacoli futuri...
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Barbara Ewing "Il circo fantasma" Sebbene il titolo italiano sia a mio parere infelice (e il disegno di copertina orrendo e completamente fuorviante), la trama è interessante e movimentata, ambientata in America sullo sfondo di fatti storici reali (tra cui anche le vicende narrate nel film "Gangs of New York").
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Ingeborg Prior "Il clown e la cavallerizza" Ispirato alla storia vera di una ragazza ebrea nascosta e salvata in un circo itinerante ai tempi del nazismo.
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Roberto Bianchin "Ultima turné" Gli ospiti di una casa di riposo per anziani rimettono in piedi uno spettacolo, gustando nuovamente l'ebbrezza di una tournée, con alcuni inevitabili imprevisti e colpi di scena.
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circusfans-italia · 3 years
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Sinfonie circensi al Salieri Circus Award
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Sinfonie circensi al Salieri Circus Award Un numero di circo nasce come opera compiuta con una propria musica. Qualche mese fa immaginare di variarlo e trasporlo su musica classica poteva sembrare eretico e folle. Così come l’idea di proporre un festival di circo in teatro il cui filo conduttore fosse appunto la musica classica. La prima edizione dell’International Salieri Circus Award ha invece dimostrato la bontà dell’intuizione di Antonio Giarola che ha affrontato (e vinto) in pochi mesi una sfida assolutamente non scontata, peraltro in un momento così complicato. Sul palco del Teatro Salieri di Legnago sono andati in scena 31 artisti di 13 nazioni accompagnati da musiche di Vivaldi, Puccini, Chopin, Beethoven e Rossini, ma anche Einaudi, Bosso e Coulais. Classica e neo classica dunque, in grado di condurre lo spettatore in contesti ed atmosfere nuovi e diversi, anche differenti da quelli in cui quegli artisti sono abituati ad esibirsi. Alcuni numeri si sono integrati maggiormente con la colonna sonora, dialogando con essa, altri si sono comunque ben adattati all’inedito accompagnamento. Per alcuni era una novità, altri già annoveravano nel proprio repertorio quello stile musicale.
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Anthony Cesar (Foto Irene Barbiero) Una sfida vinta si diceva che ha convinto e soddisfatto aprendo la strada a una manifestazione originale nel concept che trova una sua specificità e unicità nel contesto internazionale dei festival di arti circensi, senza sovrapporsi a quanto già esiste nel settore. Il futuro del Salieri Award ha obiettivi ancora più importanti: la presenza di un’orchestra dal vivo come accompagnamento alle esibizioni. E la proposta di vere e proprie creazioni ad hoc affidate a coreografi e registi internazionali incaricati di proporre alla direzione artistica performance su musica classica. Questo per andare maggiormente incontro al concetto di ricerca e di creazione evocato da Giarola nella definizione di “Circo d’arte” a cui tiene particolarmente, così come 36 anni ebbe a cuore l’idea di circo di regia quando in collaborazione con la famiglia Cavedo diede vita allo spettacolo “Clown’s Circus, il Circo una Festa” primo modello italiano di circo-teatro.
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Il Principe Maurice al finale Gli spettacoli sono stati introdotti da un omaggio ad Alessandra Galante Garrone (precorritrice del circo contemporaneo in Italia, scomparsa nel 2004) portato in scena dal Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei e Sneja Nedeva e presentati dal Principe Maurice (Maurizio Agosti) in veste di Cerimoniere perfettamente in tema col contesto e protagonista di un momento di notevole intensità nella coreografia finale dove si esibisce anche come cantante. Tra le performance che maggiormente hanno esaltato il connubio con la musica classica, il mano a mano di Giulia Serra e Mattia Rossi Ruggeri che hanno dialogato in scena con il violinista Virtuoso Artale sincronizzando i crescendo delle note con i passaggi più spettacolari della loro routine. Molto intensa la performance di roue Cyr di Sarah Togni (prossima al debutto nella produzione Luzia del Cirque du Soleil) impreziosita dall’accompagnamento di Vivaldi: una esibizione messa a punto con un lavoro di due mesi appositamente per questa manifestazione. Il gradino più alto del podio è andato alle cinghie di Antony Cesar, eccellente danzatore sia a terra che in aria. Argento per il giocoliere Viktor Krachinov dal ritmo trascinante, soprattutto quando verso la fine del numero una elaborazione elettronica di un brano di Beethoven incalza il pubblico; e per il Duo Hoop (anche Premio della Critica) protagonista di un adagio aereo molto seducente. Ancora Bronzo per il quartetto di acrobati ucraini Man’s World sui Carmina Burana, per il trapezista Joao Godinho, molto espressivo e per il verticalista cubano Nirio Rodriguez che ha convinto con la forza della sua tecnica.
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Sarah Togni (Foto Irene Barbiero) Tra gli italiani in competizione, i coltelli e le balestre del Duo Caveagna che con Giarola hanno maturato esperienze internazionali e al Nikulin di Mosca, il delicato comico Pass Pass portatore di un universo comico intimo e poetico e il giovane Erik Triulzi che ha interpretato la sua performance di equilibrio sulle sedie su una nuova coreografia. Se da un lato il palcoscenico teatrale può aver serbato qualche difficoltà per gli artisti che avevano bisogno di un suolo pianeggiante (a causa del declivio della scena), dall’altro lo spettacolare ledwall ha consentito di ricreare per ogni esibizione uno scenario mozzafiato in grado di contestualizzare le esibizioni con l’efficacia di uno studio televisivo. A garantire la fluidità del programma la direzione tecnica del palco e degli appendimenti affidata a Paride Orfei e Marco Togni, circensi di razza in grado di gestire anche situazioni molto complesse.
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La prima edizione del Salieri Award ha saputo attrarre operatori da tutto il mondo proponendo una giuria tecnica ampia e sfaccettata che riflette diverse anime dello spettacolo circense attuale, presieduta da un personaggio autorevole come Arturo Brachetti che oltre ad essere oggi un performer di altissimo livello, maestro del quickchange internazionale, nutre passione e affetto per l’arte circense. Al fianco di essa una nutrita e autorevole giuria della critica composta da rappresentanti delle principali testate europee sul circo. Tutti gli ospiti hanno riconosciuto l’impeccabile organizzazione curata da Antonio, Luciano e Letizia Giarola e dal loro staff, che per chi li ha vissute, ha ricordato le edizioni indimenticabili del Festival del Circo di Verona che fecero scuola nei primi anni Novanta. Con mostre, eventi collaterali, mostre, incontri dibattiti e conferenze stampa coordinate da Roberto Bianchin, già giornalista di Repubblica ed altre testate, con una particolare attenzione ed affetto per il circo.
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La giuria tecnica presieduta da Arturo Brachetti Tradizionale o Contemporaneo? In questi mesi ha tenuto banco un dibattito acceso intorno alla proposta del Salieri Award che ha diviso alcuni operatori del settore non concordi nel classificare la manifestazione come vicina all’ambito del circo classico o a quello del cosiddetto contemporaneo. “Catalogare” una manifestazione del genere oltre ad essere particolarmente complesso è allo stesso tempo inutile e rivela come si stia andando in una direzione in cui determinate categorie si possono stemperare e superare. Non per negarle, sia ben inteso, bensì per prendere atto che il circo di oggi, il circo “attuale”, si può declinare in una varietà infinita di sfaccettature, senza tradire la sua natura. Deve essere “circo”, questo è imprescindibile, rispettando ritmi e tecniche del linguaggio circensi ma, soprattutto, deve essere efficace, di qualità, bello, emozionante. Il Circo ha queste caratteristiche quando non si limita a meravigliare (elemento imprescindibile), ma riesce a veicolare emozioni, rapire i sensi, coinvolgere. Senza bisogno di leggere un programma di sala per capire ciò che stiamo vedendo. In futuro il Circo saprà vestire forme sempre nuove e diverse, adattandosi alle epoche, ai gusti e ai costumi in voga. L’auspicio è che vi sarà posto per ogni forma di circo, per ogni sfaccettatura, per ogni genere senza bisogno di proporre l’uno come alternativo ad altri. Affichè ciò avvenga è importante che a essere diffusa, salvaguardata e sostenuta sia la cultura del circo, la sua storia e la sua fruizione negli spazi urbani, siano essi un centro storico, una piazza, uno chapiteau, un teatro, una periferia. E in uno scenario come questo anche l’esperienza del Salieri Circus Award assume un ruolo importante nell’avvicinare all’arte circense un nuovo pubblico, nuovi stimoli creativi che fondono elementi della tradizione con spunti artistici vicini ad altri generi.   Dario Duranti Foto di Irene Barbiero GUARDA IL CLIP DELLA 1° SERATA DEL FESTIVAL GUARDA IL CLIP DELLA 2° SERATA DEL FESTIVAL GUARDA IL CLIP DELLA SERATA FINALE DEL FESTIVAL LEGGI IL PALMARES DEL FESTIVAL TUTTI GLI ARTICOLI PUBBLICATI SUL SALIERI CIRCUS AWARD IL BILANCIO DEL DIRETTORE ARTISTICO  ANTONIO GIAROLA
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Viktor Krachinov (Foto Irene Barbiero)
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Men's World
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Il Principe Maurice, Maestro di Cerimonie
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Duo Hoop Le foto di questa pagina sono di Irene Barbiero Sinfonie circensi al Salieri Circus Award Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto   Read the full article
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circusfans-italia · 3 years
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SALIERI CIRCUS : Gli eventi collaterali
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SALIERI CIRCUS : Gli eventi collaterali Terrazza Salieri Show, un ricco calendario di iniziative collaterali per il primo festival circense competitivo del panorama internazionale a fondere la musica classica con le arti circensi  Non solo spettacoli. Al Salieri Circus, che è anche un progetto culturale, in scena al Teatro Salieri di Legnago dal 23 al 27 settembre, sono in programma, nel cartellone della “Terrazza Salieri Show”, numerose iniziative collaterali: mostre, convegni, sfilate e talk show. La prima rassegna, “Open Circus Art Gallery”, una mostra d’arte fotografica dedicata agli artisti in concorso al Festival, realizzata da celebri maestri internazionali dell’obiettivo, e diffusa per strade, piazze, e nelle vetrine dei negozi della città, apre i battenti martedì 21 settembre alle ore 12. Il giorno dopo, mercoledì 22 settembre, sempre alle ore 12, inizia al Museo Fioroni un viaggio avventuroso negli archivi del circo con l’inaugurazione delle mostre “Memorie Circensi”, che raccontano la storia del più grande spettacolo del mondo attraverso rari e preziosi documenti custoditi dal Cedac, il Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi, unico in Italia, che ne ha curato l’esposizione in collaborazione con il Bolshoi St.Petersburg State Circus, Museum of Circus Art e la famiglia Cavedo. L’ingresso è libero.
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Giovedì 24 settembre, ancora alle ore 12, prendono il via, sulla terrazza del Teatro Salieri, gli scoppiettanti talk show “Dialoghi acrobatici”, con la partecipazione degli artisti circensi presenti al Festival, giurati, giornalisti, girovaghi e spettabile pubblico. Conduce, lo scrittore e giornalista Roberto Bianchin. Nell’occasione viene presentato il “Salieri Cocktail” ideato appositamente per il Festival.  I talk show, tutti aperti al pubblico, sono quattro, e vanno in scena sulla Terrazza Salieri, sempre alle ore 12, anche nelle giornate di venerdì 24, sabato 25 e domenica 26. Possono essere seguiti anche in diretta streaming sulla pagina facebook del Salieri Circus: facebook.com/saliericircus Spazio alla moda, invece, il pomeriggio di sabato 25, con il curioso “Circus Defilé” in programma alle ore 17 davanti al teatro. Si tratta di una sfilata di moda di abiti liberamente ispirati al mondo del circo, curata da “Alta Sartoria Fashion” di Verona. L’ingresso è libero. Domenica 26 infine, alle ore 10, nella Sala Riello del Teatro Salieri, l’ultimo importante appuntamento in programma, con il convegno “Stories, il circo raccontato”: un incontro di studi, aperto al pubblico, con artisti, giurati, giornalisti. Nell’occasione viene presentato il progetto dell’ “Unione Storici & Critici Circensi”. Introduce: Alessandro Serena, docente di Storia del Circo all’Università degli Studi di Milano. Intervengono alcuni tra i più noti esperti mondiali di arti circensi fra cui Raffaele De Ritis, Peter Fekete, Alain Frère, Pascal Jacob, Genis Matabosch.    SALIERI CIRCUS : Gli eventi collaterali
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circusfans-italia · 3 years
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ANTONIO GIAROLA RACCONTA IL SALIERI CIRCUS AWARD
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ANTONIO GIAROLA RACCONTA IL SALIERI CIRCUS AWARD Roberto Bianchi, celebre firma del giornalismo e critico circense, ha intervistato Antonio Giarola per la sua rivista culturale on line Il Ridotto. Una conversazione a 360 gradi che consente a Giarola di spazzare via polemiche in merito all'assenza degli animali nel suo nuovo Salieri Circus Award, confermando (ma non ce ne sarebbe bisogno, visto il curriculum in ambito circense e nel contesto di show equestri) l'amore per il circo classico e la convinzione che uomo e animali possano convivere felicemente in pista e nel maneggio. Vi lasciamo all'intervista completa per scoprire anche la natura del Festival in programma dal 23 al 27 settembre prossimi. 
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Il circo in musica. A Legnago il Salieri Circus
Antonio Giarola, regista di spettacoli internazionali di successo, dalla Russia alla Cina, da Parigi a Montecarlo, parla in questa intervista esclusiva della sua nuova creazione, il Salieri Circus, in programma dal 23 al 27 settembre con 40 artisti internazionali, in un intrigante connubio tra arti circensi e musica classica. E spezza una lancia in favore del circo con gli animali. LEGNAGO (Verona) - Sorseggiando un Salieri cocktail, denso e saporito come i suoi spettacoli, sulla terrazza del Teatro Salieri, nella città natale del grande compositore, il regista Antonio Giarola, suo concittadino, ha l’aria serena e soddisfatta. Sta dando gli ultimi ritocchi alla sua nuova creatura, l’International Salieri Circus Award, che andrà in scena dal 23 al 27 settembre prossimi, e che vedrà la presenza di 20 numeri di 12 nazioni, per un totale di 40 artisti, giudicati da una prestigiosa giuria internazionale presieduta da Arturo Brachetti, in un rapporto unico e originale tra la grande musica classica e la migliore arte circense. Un connubio intrigante per un evento originale, unico e nuovo, che sta riscuotendo l’interesse di vasti settori europei e che si pone come l’appuntamento annuale destinato a diventare tra i più appassionanti nel panorama culturale internazionale. Un nuovo festival sta prendendo vita dopo la pandemia (o quasi) che ha devastato il settore dello spettacolo dal vivo. Come si riparte?  «Con la convinzione che bisogna tornare a far vivere lo spettacolo dal vivo anche se il trauma della pandemia ha certamente mutato alcune dinamiche legate alla sua percezione. Mi sono immaginato di poter realizzare un progetto di qualità con un respiro internazionale che permettesse la fruizione delle arti circensi in modo diverso. È così nata un’idea che assolve contemporaneamente a due desideri: in primo luogo quello del sindaco di Legnago, Graziano Lorenzetti, di valorizzare e far conoscere la figura del proprio illustre concittadino Antonio Salieri; in secondo luogo il mio desiderio di associare concretamente la musica classica al circo. Non che questo sia mai avvenuto prima, anzi, alcuni spettacoli circensi hanno utilizzato questa forma in tempi anche recenti, ma si trattava appunto di spettacoli, spesso di gala, nei quali l’adattamento coreografico era, salvo qualche eccezione, piuttosto di routine» . Il Salieri Circus nasce invece con ben altri presupposti.  «La differenza sostanziale è che mai prima d’ora un festival circense ha vincolato i propri partecipanti a una colonna sonora classica, ingenerando così uno stimolo forte al punto che una grande parte degli artisti selezionati ha creato il proprio numero con questo tipo di vincolo per poter partecipare. E partendo da questo dato, immaginando la figura di Antonio Salieri, grande compositore e maestro tra gli altri di Beethoven, Schubert e Liszt, quale testimonial, mi piacerebbe che in futuro il Salieri Circus divenisse una sorta di laboratorio dove far confluire su un vero palcoscenico teatrale una nuova sintesi tra le arti circensi, la danza e la musica d’Arte. Insomma, un progetto che trascende i confini classici di un normale festival circense competitivo. Una filosofia che il Ministero del Cultura ha dimostrato di apprezzare concedendoci il suo sostegno finanziario». Ogni tanto, da più parti, sorge spontanea la domanda «dove va il circo?» Oggi in particolare, che ci si interroga quale sia il significato del termine, forse un po’ abusato, o non sempre molto chiaro, di circo contemporaneo…  «Il circo va avanti semplicemente per la sua strada, che in più di 250 anni di storia, spesso è stata tortuosa e ha comportato stravolgimenti estetici di tutti i tipi. Però non si può affrontare questo argomento se non si ha almeno un minimo di conoscenza concreta sul significato della parola circo e della sua esegesi; se non si parte dal presupposto che in fondo il circo è un contenitore di arti varie a partire dalle discipline equestri che ne hanno formalizzato lo spazio scenico rotondo» . E quindi?  «Il dibattito su cosa significhi circo contemporaneo, ma che nella mia infanzia e durante i miei studi universitari chiamavamo nouveau cirque (perché era principalmente in Francia che nascevano le novità circensi), è vivo da molti anni ed è stato affrontato per la prima volta concretamente tra operatori del settore in occasione di due convegni a cui ho partecipato, organizzati dalla Biennale di Venezia nel 2000: La pista e la scena a cura di Gigi Cristoforetti e Circo: modelli avanzati a cura di Alessandro Serena. Ovviamente è difficile, per non dire impossibile stabilire un’unica definizione che metta d’accordo tutti e dunque su questo aspetto condivido le parole del regista Cristian Taguet: «Il problema in Francia, con tutte le scuole di arti circensi, è che si sta creando una nuova sorta di accademismo, una nuova classe di intellettuali che speculano troppo sull’arte circense; Circo-teatro, Nouveau Cirque, Circo Contemporaneo, sono solo etichette, che stanno strette e che rischiano di generare fratture. La cosa importante è creare nuovi lavori, capire che la nostra arte è in continua trasformazione, per cui tutto ciò che è nuovo oggi non lo è più il giorno dopo.» Più chiaro di così…» In questo contesto, come si colloca la novità del Salieri Circus?  «Il nostro è un festival e non uno spettacolo compiuto che prende forma dalla creatività di un regista; è una vetrina internazionale di new art circense anche se è diventato un tabù chiamarla contemporanea forse perché, come diceva Taguet c’è chi ci sta speculando, compresa qualche associazione che si ritiene, chissà perché, depositaria della verità. Dopo tanti anni di spettacoli circensi ed equestri in tante situazioni diverse, la cosa mi fa riflettere e mi dà un’ulteriore conferma che il mio punto di vista rimane lo stesso di quasi trent’anni fa, quando per primo portai, nell’ambito del festival VERONACIRCO’94 lo spettacolo della 5.éme promotion du Centre National des Arts du Cirque francese che con la regia di Philippe Goudard e Maripaule B. era quanto di più astratto e surreale si potesse allora concepire come arte circense, e cioè che la forza del circo stia proprio nella sua capacità di rinnovarsi continuamente pur fondando le radici negli stereotipi della sua classicità». Forse anche per questo il Festival È dedicato a una grande personalità innovativa come quella di Alessandra Galante Garrone.  «Riconosco ad Alessandra il merito di essere stata la prima in Italia a dare una valenza teatrale al nouveau cirque proponendo varie discipline all’interno della sua scuola di teatro a Bologna. Aiutai Alessandra a portare in Italia alcune compagnie francesi non tradizionali poiché ci accomunava lo stesso infinito amore per il circo. Oggi mi sento di dire che avevamo gli stessi occhi nel guardalo e lo stesso cuore nel sentirlo… A lei ho dedicato il festival creando un’ouverture di poesia visiva con un mio testo sulla musica dell’Armida di Antonio Salieri, e con le acrobazie dei migliori allievi della scuola di circo di Paride Orfei.» Oggi sono profondamente in crisi alcuni valori estetici e sociali, come quello dell’uso degli animali negli spettacoli circensi, ma non solo. Il Salieri Circus come si pone al riguardo?  «È un tema che sta diventando sempre più delicato, tuttavia la mia posizione su questo argomento è a favore del circo classico poiché come regista opero quotidianamente nell’ambito di spettacoli internazionali in cui è prevista la presenza di varie tipologie di animali. Non è il caso del Salieri Circus in cui non vi sono spazi adatti per il loro benessere e la loro sicurezza, aspetti per me fondamentali; e non condivido assolutamente le posizioni demagogiche di chi, a prescindere, non vorrebbe vedere nessun tipo di animale negli spettacoli». Tra le molte regie di spettacoli di vario tipo, il circo ha sempre avuto un’importanza particolare. Perché?  «Sin dal 1984 quando, mentre mi stavo laureando in drammaturgia, ho lasciato la mia attività di famiglia per creare il Clown’s Circus con Giancarlo Cavedo, progetto memorabile che è passato alla storia. Questo perché il circo, come luogo, è il più bel contenitore della fantasia che potesse essere creato, e come sostanza è la più bella ed immaginifica metafora dell’arte». Di Roberto Bianchin, da Il Ridotto.
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Il Teatro Salieri a Legnago sede del Festival ANTONIO GIAROLA RACCONTA IL SALIERI CIRCUS AWARD   Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto       Read the full article
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