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#sciroppo di riso
annalellina · 3 years
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Ogni mattina bevo un caffè lungo, macchiato latte, con due cucchiaini di zucchero e 5 biscotti. Di solito mi piace inzuppare nel caffè caldo gli abbracci originali o preparati da me, ma ultimamente un giorno sì e altro pure, il tuffo spetta ai biscolatte fatti con la ricetta infallibile di L. Montersino. In tanti mi avete chiesto come utilizzo lo sciroppo di glucosio che ho preparato qualche giorno fa ed ecco qui un primo esempio.  La ricetta del Maestro prevedeva l'uso del glucosio in polvere ma in sostituzione potete utilizzare lo sciroppo oppure non mettere niente. . Ingredienti 485 g di farina 00 200 g di zucchero 200 g di burro morbido 65 g di amido di riso 20 g di sciroppo di glucosio 85 g di uova intere 40 ml di panna 2 g di sale 4 g di lievito per dolci aroma vaniglia . Per il procedimento dei * BISCOLATTE ALLA PANNA ANNAINCASA * trovi il ***LINK DELLA RICETTA NELLE STORIE per 24 ore, poi nelle STORIE IN EVIDENZA - DOLCI *** e sul mio blog, link in bio. Oppure chiedimela in direct. . . . #annaincasa #annaincasablog #foodbloggerbrescia #mangiema #biscolatte #biscotti #ricettedolci #merenda #colazione #colazionedolce #biscottiacolazione https://www.instagram.com/p/CKvUbpnlaXR/?igshid=4806sxfuwsde
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nineteeneighty4 · 4 years
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La colazione è fondamentale per avviare al meglio la giornata. Ma chi è allergico o intollerante, mi chiedono spesso,cosa mangia/beve? Scopriamolo insieme a partire dal lunedì :
Golden Milk
. Latte di riso qb
. Curcuma (1🥄piccolo)
. Sciroppo d'agave(1🥄piccolo)
. Pepe (una spolverata)
. Cannella(un tocco)
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disanosrl · 4 years
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Base Soyagel Vaniglia
Ingredienti: Fruttosio, maltodestrine, fibre vegetali, sciroppo di glucosio, grassi vegetali, proteine di SOIA, amido di riso, Emulsionanti: E472a, E473; Stabilizzanti: E466, E412.
Modalità d’uso: Unire 1 parte di SOYAGEL 1000 con 2 parti di acqua, pastorizzare e quindi mantecare.
1 Kg di Base Soyagel + 2 lt di Acqua, miscelare e mantecare
Utilizzo: a freddo
Shelf Life: 36 Mesi
Da conservare in…
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gliaironi · 5 years
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E quando non ci vedi dalla fame, arriva il momento di una merenda squisita e soprattutto sana: le #ricebar de #gliaironi. La mia preferita: fichi, mandorle e semi di lino. In più sono prive di zuccheri, sostituiti dallo sciroppo di riso. Straconsigliati da me e soprattutto dal mio amico Marco #gliaironi #ricebar #healthyfood #instafood #infoodwetrust #foodporn #foodie #instagood
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ame-r-chaucer · 6 years
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Metamoro Yacht!AU
Chi non muore si rivede!! Ebbene no, non ho abbandonato questa cosina a se stessa senza una fine né un minimo di gioie per Ermal che è stato mollato a sbavare senza ritegno sul culo di Fabrizio. Ebbene sì, in questo aggiornamento non succede assolutamente nulla, ma avevo il timore che risultasse troppo lungo e noioso quindi ho deciso di spezzarlo dalla scena successiva.
E niente, vi mollo qui la parte uno e qui la parte due!
-Si ringrazia sempre @generaleferri per l’aiuto e il supporto. <3-
Buona lettura!
E così iniziano a conoscersi.
E quindi, seduti in quel pub, Ermal e Fabrizio parlano.
Parlano tantissimo.
Parlano di tutto.
Parlano del tempo, del mare, del lavoro di Fabrizio, della vita a bordo di Ermal.
Parlano di musica.
Parlano del fatto che Fabrizio suona la chitarra, scrive canzoni e ogni tanto, per sbarcare il lunario, si esibisce nei locali meno turistici, quelli nascosti tra le vie inerpicate della città.
Ermal tiene per se il desiderio di sentire qualcosa di suo un giorno, ma è Fabrizio a proporsi di fargli sentire qualcosa, se mani ne avrà voglia.
Ed Ermal gli risponde che gli piacerebbe molto. Insomma, come non potrebbe?
E poi è il suo turno ed è lui a raccontare delle lezioni di pianoforte, delle canzoni scritte di notte, quando la Luna fa brillare il mare scuro e tutta la nave dorme.
Probabilmente avrebbe continuato a parlare per ore se solo Fabrizio non avesse scoperto che Ermal non ha mai provato “l'Innominato”.
E, insomma, non puoi dire di aver vissuto veramente se non ne hai mai provato uno.
“Nessuno ha mai trovato il coraggio di dargli un nome. La prima volta che l'ho bevuto ho dormito per tre giorni.” esordisce Andrea, mentre Fabrizio torna al tavolo con un bicchiere ricolmo di un liquido ambrato in una mano e un bicchierino di sciroppo rosso scuro (amarena forse?) nell'altra.
Ed il sorriso che ha dipinto sulle labbra non è per nulla promettente.
“Mi raccomando, bevi prima questo e poi buttaci dietro l’altro. E, soprattutto, prima soffia”.
E come se niente fosse tira fuori un accendino dalla tasca dietro dei pantaloni e da fuoco al liquido.
Ermal sa che bere sarebbe davvero una pessima idea, lui che l'alcool lo regge davvero molto male.
Allora guarda Marco che, dall'altro lato del tavolo, gli lancia uno sguardo eloquente del tipo “Se muori abbandono qui il tuo cadavere”, ed è davvero tentato di rifiutare la proposta.
Ma poi si volta e incontra lo sguardo di Fabrizio che lo osserva incoraggiante con annesso enorme sorriso dipinto sulle labbra.
Come fa a non bere?
Infatti non fa e, senza indugiare oltre afferra il bicchiere che ancora sta bruciando, ci soffia sopra e beve tutto d'un sorso tra le urla festanti dell'intero tavolo -tranne quelle di Marco che già sa come andrà a finire la serata-.
E mentre beve gli viene l'atroce dubbio di averlo spento male perché non crede che sia normale che la sua gola bruci in quel modo.
Non appena il liquido ambrato finisce, Ermal appoggia il bicchiere sul tavolo con un rumore sordo e va alla ricerca del bicchierino con lo sciroppo, sperando che almeno quello gli dia un po' di sollievo alla scia di fuoco che ha nello stomaco.
Glielo porge Fabrizio, mentre lo incita a bere anche quello tutto d'un fiato.
Ed Ermal può forse dirgli di no?
Ma figurarsi!
E se solo avesse immaginato che quello non è proprio per il cazzo uno sciroppo di amarene ma tabasco mischiato ad altro alcool di cui davvero non vuole scoprire il nome, con il grande e possente membro di Rocco che l'avrebbe bevuto.
Ma ormai è tardi e il suo Grisù interiore si sta risvegliando dal coma etilico.
“Allora? Com'è?” gli domanda Fabrizio, facendoglisi vicino.
Ad Ermal ci vuole giusto qualche secondo per riuscire a riprendere coscienza da quel momento di morte.
E davvero non sa come faccia a sorridere e ad alzare il pugno in segno di vittoria senza vomitare il pranzo di Natale dell'anno passato.
Quello che sa è che Fabrizio gli ha passato un braccio intorno alle spalle e quindi il suo stomaco che sta cercando di digerire le fiamme dell'inferno può anche fottersi.
“Per ora sono vivo, spero di rimanerlo ancora per qualche anno”.
“ 'O so è forte, ma ora puoi dì d'esse' n'uomo vero! “
Ed è la risata di Fabrizio dopo quella frase l'ultima cosa che si ricorda di quella serata.
*
Ermal si sveglia di soprassalto, lo stomaco che brucia come la faccia di un demone a contatto con l'acqua santa, la lingua impastata e la testa che pulsa in maniera così dolorosa che l'istinto di sbatterla prepotentemente contro un muro è davvero forte.
Si guarda intorno, sperando che il collo regga e non si stacchi dalle sue spalle, giusto per rendersi conto dove diamine si fosse addormentato la sera prima.
Apparentemente al suo letto c'è arrivato.
E, sempre apparentemente, non è morto soffocato nel sonno dal suo stesso vomito.
Anche se il tremendo sapore che ha in bocca sembra dirgli l'esatto contrario.
Non ricorda niente, assolutamente niente di niente.
O per meglio dire, ricorda di aver bevuto quell'intruglio del demonio.
Ricorda di aver riso davvero tanto.
Ricorda pure Fabrizio costantemente al suo fianco e il rumore della sua risata.
E ricorda forse di aver lanciato una scarpa da qualche parte?
Effettivamente in fondo al suo letto di stivaletto ce n'è solo uno.
Oddio, che cazzo ha fatto.
Ci impiega circa cinque minuti ad alzarsi da letto e mettersi un qualcosa addosso.
Dovrà ricordarsi di ringraziare Montanari per avergli almeno tolto la maglietta prima di lanciarlo sul letto.
… Perchè è stato lui a lanciarlo sul letto, vero?
Non ha idea se ha ancora qualcosa nello stomaco -e soprattutto se ha ancora uno stomaco-, ma la nausea che il dondolio costante della nave non aiuta a placare non lo sta agevolando nel compito di uscire dalla propria camera.
Appellandosi a qualche santo che decide di miracolarlo, riesce ad arrivare sul ponte dove c'è il suo salvatore Marco che sta parlando al telefono.
“No sta ancora dormendo. Non mi sembra proprio il caso di ripetere stasera Francesco.”
Origlia Ermal, prima di andare a sbattere contro il tavolino e attirare così l'attenzione dell'amico.
“S'è svegliato, sembra vivo. Ti chiamo dopo” detto ciò chiude la chiamata e Ermal davvero spera che quello sguardo severo sia solo uno scherzo che Marco ha premeditato prima di dirgli di stare tranquillo che non è successo niente.
“Buongiorno, Ermal. O forse dovrei dire buon pomeriggio visto che sono le tre.”
No, non è uno scherzo. Dio santo che cazzo ha fatto.
“Marco, ti prego, evitata. È stato così tremendo?” Domanda, lasciandosi cadere a peso morto su un divanetto.
“Allora, vediamo, sei stato stranamente divertente per le prime ore quando in circolo nel corpo avevi solamente quell'intruglio che ti hanno propinato, ma poi hai avuto la brillante idea di assaggiare il cocktail di Fabrizio e te lo sei scolato, quindi  hai iniziato a raccontare qualche aneddoto divertente.”
“Ti prego, dimmi che non ho raccontato di Praga”
“Oh, sì che hai raccontato di Praga. Sei anche salito sul tavolo per essere sicuro che quelli del bar accanto fossero abbastanza fortunati da sentire.”
Ermal inizia a sperare che un enorme buco nero si apra sotto i suoi piedi e lo inghiottisca.
“Che altro ho fatto, Marco”.
“Hai continuato a bere, mandandomi coloritamente a fanculo quando ti ho consigliato di darti una regolata, hai fatto una scommessa con Andrea, che era circa ubriaco quanto te, che grazie a Dio nessuno ha vinto perchè sarebbe stato complicato spiegare a tua madre il perchè di un tatuaggio ambiguo sulla faccia, poi ti sei aggrappato a Fabrizio iniziando a parlare in albanese, e meno male che nessuno ti ha capito perchè ho come l'impressione che gli stessi dicendo cose non adatte ai minori, ed infine, oltre ad avermi fatto vivere un incubo per riportarti qui sullo yacht, e per questo devi ringraziare quel santo di Fabrizio perchè se non fosse stato per lui saresti a correre nudo su qualche spiaggia, ti sei strappato la camicia sfidandolo a fare lo stesso intimandolo con un, cito testuale, “Ma solo perchè voglio vederti nudo”, inoltre hai gettato una scarpa in mare solo perchè volevi vedere se era capace di nuotare. Per la cronaca no, non è capace.”
Ermal, dopo vent'anni di vita, ha capito cosa vuol dire perdere la dignità.
“Dovevi uccidermi, che razza di amico sei Montanari.”
“Non volevo infierire ulteriormente.”
E Marco un po' di pena per Ermal la prova in quel momento, nel vederlo ridotto uno straccio, con le occhiaie che gli accarezzano le ginocchia, la consapevolezza di essersi comportato da completo coglione davanti al ragazzo per cui sbavi da settimane e un dopo -sbornia da paura.
“Se ti può consolare anche Fabrizio era un po' ubriaco” tenta, sentendosi forse un po' in colpa per aver esposto i fatti in maniera così dura e diretta.
Ma Ermal sembra intento a pensare ad un modo per uccidersi in maniera veloce e indolore per prestare realmente attenzone a quello che Marco sta aggiungendo per cercare di addolcirgli la pillola.
Quindi, non solo ha dato il peggio di se davanti ad un intero tavolo di sconosciuti, no, ha anche dichiarato a Fabrizio stesso di volerlo vedere nudo e chissà che altro gli ha detto nella sua lingua madre.
Dio, potrebbe andare peggio di così?
E noi tutti ci ricordiamo cosa abbiamo detto del karma nelle due puntate precedenti, vero?  
Esatto, il karma è una puttana quindi ovviamente può andare peggio di così.
“Ao Marco, ciao! Com'è? S'è svegliato Ermal?”
Ermal vede chiaramente Marco, poco distante da lui, lanciargli un'occhiata veloce prima di spostarsi verso il parapetto dello yacth e rispondere al saluto di Fabrizio con un cenno della mano.
“Io sto bene, lo stesso non si può dire di Ermal che si è svegliato ora e sembra finito sotto uno schiacciasassi”.
E probabilmente è il suono della risata di Fabrizio che lo fa alzare dal divanetto e lo porta ad affiancare Marco.
“Non sto messo così male. Ho solo una nausea tremenda e la testa che scoppia.”
E una profonda vergogna che gli divora l'anima,
“Già che sei riuscito a metterti 'n piedi dopo tutto quello che te sei scolato ieri sera me pare 'n ottimo risultato!”
“Aspetta che scendo”
E senza aggiungere altro, senza nemmeno preoccuparsi di rendersi un minimo più presentabile, Ermal scende di due piani, attraversa la passerella e raggiunge la terraferma.
Il tutto senza cadere in acqua.
Bene, e ora?
“C'hai na faccia pallida da spavento, sei sicuro di star bene?”
“Ho avuto giornate migliori, ma almeno sto in piedi”.
Ermal si incanta a guardare Fabrizio sorridere e si domanda come faccia ad essere sempre così bello.
Cioè,da vicino è ancora più bello che visto dall'alto del suo yacht.
Poi si rende conto che magari dovrebbe anche cercare di dire qualcosa invece che fissarlo come un coglione.
Anche perchè non è che la sera precedente ha fatto poi una figura con i fiocchi.
“Senti... Mi scuso per il mio comportamento di ieri sera. Mi ha detto Marco che ho un po', ecco, esagerato”.
E davvero vorrebbe che il pavimento lo inglobasse e lo liberasse da questa situazione ignobile, ma la risata a cui si abbandona Fabrizio è decisamente il motivo per cui ritrova il coraggio di alzare lo sguardo, che prontamente aveva abbassato sulle sue ciabatte con la vergogna nell'anima.
Cioè, lui si sta scusando per essersi comportato come un coglione Fabrizio ride.
Al che la domanda sorge spontanea: ride di lui o ride con lui?
“Ma sta tranquillo! Ho capito che nun sei sempre così,  s'è visto che nun sei per niente abituato a bere tutta 'a roba forte che t'avemo propinato”.
E in una condizione normale, Ermal si sarebbe scansato con ribrezzo, nell'esatto momento in cui vede la mano di Fabrizio alzarsi e puntare alla sua testa.
Sono poche -davvero davvero poche- le persone che possono osare toccargli i capelli.
E di solito devono avere sulle spalle almeno tre anni di conoscenza.
Ma, insomma, Fabrizio è Fabrizio ed è normale non battere ciglio nemmeno quando quella mano finisce dritta tra i suoi capelli, scompigliandogli maggiormente i ricci che, in post-sbornia, è già tanto che siano ancora attaccati alla sua testa.
Può chiaramente sentire il “GASP” di Marco che, lo sa, li sta spiando dal piano superiore dello yacht.
Ma al momento Ermal si sta elevando fino in paradiso nel percepire il calore di Fabrizio così vicino alla sua pelle, il tocco gentile sulla sua nuca e quel sorriso a pochi centimetri di distanza.
E nonostante la nausea persistente, il mal di testa lancinante, l'equilibrio più che precario, Ermal ha deciso che quella giornata è cominciata proprio bene.
Ed è lo stesso Fabrizio a riportarlo con i piedi per terra.
“Ma senti ‘n po’, tra du’ giorni c’ho la serata libera e vado a suona’ ‘n pochetto in un posto. Magari se nun c’hai nulla da fare, me farebbe piacere se venissi.”
Ermal può quasi giurare di aver visto le sue guance colorarsi appena, ma è stato un momento troppo breve per esserne certo visto che Fabrizio si è premurato di voltare la testa e abbassare lo sguardo.
Sicuramente lui è arrossito.
Insomma, fino a ieri lo stava fissando dall’alto dei cieli e adesso Fabrizio lo ha invitato ad uscire e, cosa non meno importante, ha ancora la mano affondata nei suoi ricci.
Forse se l’è dimenticata.
Come se ad Ermal dispiaccia.
“Cioè, se c’hai da fare ‘n fa niente, n’te perdi nulla!” e come se gli avesse letto nel pensiero sfila la mano da quell’intreccio di capelli per passarla nei propri.
Ed Ermal si chiede se davvero Fabrizio sia in imbarazzo per avergli fatto quella proposta o se è la sua mente che gli sta giocando brutti scherzi facendogli vedere cose che in realtà non stanno accadendo.
“Vengo molto volentieri, Fabbrì” risponde forse un po’ troppo velocemente.
Ma lo farebbe di nuovo un miliardo di volte se questo vuol dire poter godere di quel sorriso luminoso che è andato a dipingersi sulle labbra di Fabrizio.
“Bene, perfetto, allora te faccio tenè ‘n posto! Ovviamente è invitato anche Marco.”
“Sono sicuro che verrà con piacere anche lui.”
E per un momento Ermal spera che tutto il gruppo gli dia buca così da poter godere di una serata da solo in compagnia di Fabrizio, ma il suo buon senso gli ha saggiamente suggerito di portare pazienza.
E si sa che la pazienza premia i pazienti.
Forse non è così il proverbio.
In ogni caso, quella giornata ha davvero preso una piega decisamente più che piacevole.
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top-vegan-blog · 5 years
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