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#scrittura installativa
marcogiovenale · 27 days
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discorso sull'anice / differx. 2014 [ediz. 2024]
    differx, discorso sull’anice, 2014 testo installativo (liberamente scaricabile, freely downloadable, pp. 1207) (CC) 2014 differx _ attribution – no derivs – no commercial use _
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gammm-org · 1 year
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residancexl · 3 years
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Conversazione con Daniele Albanese
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Il progetto precedentemente selezionato dal bando ResiDanceXL era Birds Flocking e riguardava le migrazioni, tematica connessa anche al nuovo Home. Come nasce questo nuovo progetto coreografico?
Sto notando, anche rispetto a un altro progetto in fieri, che c’è sempre una concatenazione di temi tra i miei lavori. Qualcosa del progetto precedente torna spesso in quello successivo. Sono partito da una riflessione sul volo e sulle migrazioni, con un chiaro riferimento a quelle umane, per toccare successivamente il tema della ricerca dell’identità, che è propria dell’essere umano, fino ad arrivare a quello della ricerca di una casa. Ciò che accomuna i due progetti è la ricerca di una definizione di “casa” come luogo dell'identità. Home è uno spettacolo che vuole indagare l'idea di casa come linguaggio ed è nato dall’esigenza di mettere a punto una grammatica che tenga presente la liquidità, la fragilità e le difficili definizioni del mondo in cui siamo immersi. Quando parlo di linguaggio non penso a un sistema rigido, ma a un'infra-lingua che si innesta tra le cose, tra le parole, tra la parola e il gesto e, a livello di processo creativo, tra i vari formati.
Il progetto Home si compone, quindi, di differenti formati: come si sviluppa la scrittura coreografica tra i vari formati e la relazione con il pubblico?
Home è un progetto composito. Alcuni formati sono più propriamente “spettacolari” come Home Altrove. Altri, come Home_action, hanno invece un'identità più performativa e site-specific, e si installano nel luogo in cui si svolge l’azione: in questo caso, modifico alcuni elementi della partitura sia a livello spaziale che in termini di collocazione/dislocazione del pubblico. Altre soluzioni che ho indagato, come il formato video di Home_external, modificano molto l’assetto del lavoro perché il video può essere parte della performance oppure avere una vita autonoma e in alcuni contesti abbiamo optato per un percorso del pubblico attraverso vari spazi installativi. Con Home Altrove credo che si stia andando verso una scrittura sempre più precisa anche se fortemente interattiva con il momento. Ciò sembra paradossale perché l’interazione con il momento apre la scrittura a un'infinità di variabili, ma per il tipo di linguaggio che stiamo utilizzando le variabili facilitano la precisazione: Home Altroveinteragisce fortemente con il contesto ma al contempo è il formato più codificato, più chiaro a livello di partitura fisica. In ogni caso, il risultato finale che deriva dalla modulazione dei vari formati dipende molto dalla situazione, dalla città o dal festival in cui siamo ospitati: in alcune occasioni abbiamo fatto degli esperimenti con la comunità del luogo e il suono di Daniela Cattivelli, come è successo a Calderara di Reno; in altre abbiamo lavorato in sinergia con le riprese del luogo creando un gioco di interazioni con i video di Salvatore Insana. Abbiamo diversi elementi che spostiamo per far sì che l’incontro con il pubblico sia il più reale possibile in quella data situazione; ad esempio, Home Altrove si conclude con la proiezione di un video che mostra una finestra, che è quella da cui mi affacciavo durante il primo lockdown, con in sottofondo la voce di Eva Karczag – storica danzatrice, coreografa e mia maestra con cui ho collaborato per il progetto Birds Flocking e lo spettacolo Elsewhere – che risponde alla domanda “come immagini la danza dopo il Covid-19?”. Lo stesso video viene utilizzato anche in alcune versioni di Home_action, ma il modo in cui viene introdotto è totalmente diverso. Quindi, cambiando la grammatica tra gli elementi cambiano anche gli elementi stessi e la composizione complessiva.
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A che punto sei della tua ricerca coreografica e come hai lavorato nelle varie residenze di ResiDanceXL?
A Santarcangelo, la prima delle tre residenze previste, abbiamo fatto esperimenti approfonditi con le luci, insieme al light designer Alessio Guerra,  e il suono per una ipotetica versione lunga. Molte cose sono cambiate nel frattempo, siamo in un anno denso e flessibile e la progettualità cambia ed evolve molto rapidamente. Ma questo non ha rappresentato un reale problema, perché di fatto Home è un lavoro che nasce e si definisce proprio in relazione alle variabili del contesto. A Sansepolcro avevamo già bene in mente il formato al quale stavamo lavorando: una versione più breve e tecnicamente semplice, e l’abbiamo messo a punto con le musiche di Daniela Cattivelli. Contemporaneamente a questa idea di scena, abbiamo iniziato a immaginare una situazione più installativa, senza luci, da presentare in uno spazio museale in dialogo con le opere esposte, che abbiamo realizzato lo scorso giugno al Macro di Roma all'interno del festival Buffalo a cura di Michele di Stefano. A Teramo, l'ultima residenza prevista, lavorerò da solo per tirare le fila del tutto e vedere cosa rimane di questo lungo percorso in termini puramente fisici.
Come raccontavi il progetto è nato prima della diffusione della pandemia; nel corso del lockdown hai lavorato anche a un formato strettamente pensato per l’ambiente digitale o non ti ha interessato esplorare quello spazio?
Ogni luogo che attraversiamo per svolgere una residenza o presentare uno spettacolo va a integrare di volta in volta il progetto Home_external attraverso un video. Insieme a Salvatore Insana scegliamo spazi specifici di ciascun luogo che ci suggeriscono qualcosa e poi creiamo delle clip “performative”. Avevamo già in mente questo formato, ma sicuramente l'idea è stata in parte catalizzata anche dalla situazione. Home_external fornisce un altro punto di vista, non lo chiamerei propriamente un formato digitale del lavoro. È molto utile avere media diversi che informano il progetto, ma non credo che il digitale possa mai sostituire il live. Può aggiungere un punto di vista che confluisce nel processo creativo.
Cosa significa per te come danzatore e autore abitare uno spazio di residenza?
È un tempo sospeso in cui posso fare ricerca. È un luogo di incontro: può essere un momento di incontro con me stesso quando è una residenza solitaria, oppure un luogo in cui capire cosa si genera dall’insieme quando ho dei collaboratori.  È un luogo in cui andare a fondo interrompendo la routine della quotidianità.
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marcogiovenale · 1 year
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antonio syxty legge claudio salvi
Claudio Salvi nasce a Milano nel 1976 e lì vive. Suoi testi sono stati pubblicati su Nazione Indiana, Vibrisse, GAMMM e Piazzaemezza. Album (Arcipelago Itaca Edizioni 2016) è la sua opera prima in versi. Nel 2023 è uscito per la collana ‘Manufatti Poetici’ di Zacinto Editore a Milano il volume Combinatoria.
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marcogiovenale · 1 year
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rapporto definitivo || final report / differx. 2022
cliccare per leggere il libro / click to read the book https://slowforward.files.wordpress.com/2023/06/rapporto-definitivo-_-final-report__-differx-2022.pdf _
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marcogiovenale · 1 year
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brevissima notilla, ennesima, sulla scrittura installativa
la scrittura di scena è, in teatro, quasi l’equivalente (o l’equivalente schietto) della scrittura installativa in letteratura. materiale d’uso. materiale indifferente. un cumulo di linguaggio (A Heap of Language, per citare un’opera di Robert Smithson) che si può solo guardare, non leggere. si gira intorno al cumulo, al mucchio, o lo si scala, ma come si fa a leggerlo? non si legge. o: non è…
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marcogiovenale · 1 year
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"rrrrrrr" di niccolò furri @ radioquestasera, nella serie 'lo spazio del desiderio', a cura di g. garrapa
“rrrrrrr” è il progetto rumorista di Niccolò Furri (precario, montatore di testi e noise maker): si  ispira ad artisti del suono come Bruce Russell, Kim Gordon e Andy Moor. Nel 2021 è uscito funeral marches per Rodenfaust Records
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marcogiovenale · 1 year
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spicer, syxty: due nuovi chapbooks (tic edizioni)
Sono arrivati i due nuovi ChapBooks:– Antonio Syxty Fan Club, di Antonio Syxty– Language, di Jack Spicer, traduzione di Valentina Mele [direzione editoriale di Michele Zaffarano, copertine di Enrico Pantani] Più che un libro, Antonio Sixty Fan Club è un’operazione di arte concettuale: un oggetto da collezione, portato con sublime sprezzatura in una collana di libri.Consiste infatti nella ……
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marcogiovenale · 2 years
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scritture installative (un articolo da alfabeta2, 2015) _ prima parte _
Era del 2006 un intervento che, su gammm, dava l’avvio non soltanto ad alcune delle peculiari scelte editoriali o indicazioni del sito, ma all’osservazione di una serie di fenomeni testuali che da vari anni – a quell’altezza della diffusione di scritture di ricerca in rete – erano presenti sulla scena, e che da allora si sarebbero ulteriormente moltiplicati. Per semplicità – e forse…
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marcogiovenale · 3 years
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letmein / alice edy. 2017
letmein / alice edy. 2017
https://www.instagram.com/p/BZvRmm8Afap/ “letmein” [Password Project]: a collection from the top 1000 most common online passwords (from FB, to LinkdIn, to Gmail). These are the words that keep us safe; the language we use to let people in, or keep them out. Painted on the side of the Nelson Mandela Bridge into the Johannesburg CBD, Sept 2017.
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marcogiovenale · 3 years
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concrete writing, elenchi, asemic writing, testi sperimentali, scritture di ricerca
concrete writing, elenchi, asemic writing, testi sperimentali, scritture di ricerca
scrittura installativa, concrete writing, elenchi, asemic writing, testi sperimentali, scritture di ricerca, experimental texts, lists, malware poetry, scrittura asemica, materiali verbovisivi, verbo-visual works Alice Edy, ^~[(:_VIRUS.2.0)}// malware_poetry_2017 : https://www.instagram.com/p/BRQtZCfhGNt/ (more…)
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marcogiovenale · 3 years
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oggi peter ganick avrebbe compiuto 75 anni
oggi peter ganick avrebbe compiuto 75 anni
Oggi Peter Ganick avrebbe compiuto 75 anni   https://slowforward.net/2020/04/18/per-peter-ganick/ https://slowforward.net/2020/04/21/peter-ganick-e-unidea-di-scrittura-installativa/ https://slowforward.net/2020/12/14/ricordando-peter-ganick/ https://slowforward.net/2020/04/25/izikhotane-great-falls-word-festival-turners-falls-ma-october-2017-text-by-peter-ganick/ §
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marcogiovenale · 4 years
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peter ganick e un'idea di scrittura installativa
peter ganick e un’idea di scrittura installativa
Peter era tra gli autori principali di cui parlava questo articolo di qualche anno fa (15 marzo 2015): https://www.alfabeta2.it/2015/03/15/gioco-e-radar-09-scritture-installative-prima-parte/
cfr. anche qui:
Click to access mgiovenale_giocoeradar_scritture_installative1_alfabeta2.pdf
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