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#sgomento
fragilityisavirtue · 4 months
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“«Se qualcuno mi avesse veduto nel cuore, vi avrebbe trovato una struggente tenerezza per le cose e le presenze di quel tempo, per la calda ricchezza di quella vita e i silenzi, gli sguardi, le risate, gli incontri – un entusiasmo di speranza – e al centro un vuoto, uno sgomento, un'angoscia.»”
Cesare Pavese
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serenamatroia · 6 months
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laracort · 1 year
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🖤🖤🖤
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belteppismo · 1 year
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Per la serie scene assurde della vita, ecco io che racconto a mia mamma e mio fratello l'ultimo gossip sulla nostra compaesana 2001 che sta pensando di lasciare il suo ragazzo per mettersi con un 39enne calvo vagamente inquietante che, a quanto pare, le scriveva messaggi compromettenti quando lei aveva 15 anni
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vanbasten · 1 year
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studiare con le partite di sottofondo MA in biblioteca, prova di coraggio
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dolianet2022 · 1 year
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blogitalianissimo · 2 months
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La m3loni che si sveglia oggi e scrive: “Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto
accaduto oggi a Gaza.
È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità.
Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi.”
Cos’è la Nato ha capito che stanno facendo una f di m???
Molto bene Giorgia, tuttavia dobbiamo informarti che siamo tra i paesi che riforniscono di armi Isr43le e che stanno contribuendo al genocidio dei palestinesi.
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ilfascinodelvago · 2 months
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Di questi tempi non c’è tempo per annoiarsi, la felicità è svanita da qualche parte nel mondo e tutto ciò che resta è sgomento.
Roberto Bolaño, Il ritorno
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aitan · 2 months
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"Un grave incidente" mi sembra davvero un tragico eufemismo, una lettura che tende a minimizzare in modo inaccettabile la gravità degli eventi.
Immaginate un simile massacro a parti invertire. Con centinaia di israeliani morti in un attacco del genere, sarebbe stata tutt'altra la reazione occidentale e ci sarebbe stata molta più enfasi nel riportare la notizia.
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bicheco · 7 months
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Non riesco a concepirlo
In questi momenti Israele sta pianificando quella che sarà senza ombra di dubbio una carneficina anche e soprattutto di civili, tra cui donne e molti bambini. Tutto questo con la BENEDIZIONE dell'Occidente che ritiene giusta e legittima, anzi doverosa una "risposta" alla strage commessa da Hamas. In termini biblici si chiamerebbe "occhio x occhio" (grazie caro Dio per la definizione). A me questa imminente barbarie fa venire in mente la celeberrima scena finale de "La grande guerra" in cui Alberto Sordi, sgomento, dopo aver assistito alla fucilazione di Gassman, rivolge questa SEMPLICE ma TERRIFICANTE domanda al colonnello tedesco.
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carlolimido · 1 month
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Espressioni di sgomento da Zio Paperone e la Terribile Banda Bassotti, scritta da Vito Stabile, disegnata da me e colorata da Emanuele Virzì, su Topolino 3565
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random-brushstrokes · 9 months
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Nino Caffè - Sgomento (1971)
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oramicurcu · 4 months
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Ho provato la perdita di persone a cui ho voluto infinitamente bene, dopo una malattia o all’improvviso.
Ho sentito dentro tutta la rabbia, lo sgomento e la nausea per l’ingiustizia della vita. Ho visto madri distrutte.
Ho scritto parole e pregato in silenzio baciando marmi freddi.
E sono diventata fredda anche io, così tanto da aver quasi paura. Non mi smuovono più certe notizie. Sono cinica, quasi quanto a quel padre che salendo le scale, mentre noi eravamo in lacrime, ha detto solo che vuole dire che il suo orologio era suonato.
Adesso lo penso anche io. Siamo qua. Questa è la vita. Destino.
Certi pensieri mi rimbombano nello stomaco e mi risalgono su, acidi, insieme alle parole lette e masticate, trite.
Non mi sento in diritto. Non mi sento nulla.
Quando ero bambina, mia mamma stava male ogni volta che sentiva dire che qualcuno era morto. Correvamo da una zia che stava vicino casa nostra e parlavano, mia mamma si distraeva e la dolcezza della zia era un balsamo per la sua ansia, una terapia.
Sarà anche per questo che minimizzo, di fronte alla morte adesso dico solo che è parte della vita stessa, toccherà a tutti prima o poi.
Giusto, non giusto, fuori più belli e angeli che insegnano a fare cose o brillano su di noi… nessuno sa.
Eppure sto qua, oggi non sono riuscita a pranzare. Ma nemmeno a commuovermi, stringermi o piangere.
Solo queste righe, per buttare fuori qualcosa che ho sepolto e mi rende così distante.
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therefore-farewell · 6 months
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Poco alla volta si chiarisce
dove sei, cosa ti piace,
cosa ti offende.
Poco alla volta la verità
di ognuno si mette a fuoco
e ognuno per farlo ha i suoi strumenti.
Io mi sono conosciuto e attraversato
grazie all'ansia e a questo paese ventoso,
ho usato con puntiglio ogni errore
per capire dov'ero, dov'era il mondo.
Ora non è tutto risolto,
non lo sarà mai,
ma almeno so con chi stare,
so chi può amare le cose che amo,
con chi spartire la letizia e lo sgomento.
Devo alla poesia
questa chimica esatta dei presenti,
questo guardare da fuori il corpo
e il mondo da dentro.
— Franco Armino
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rideretremando · 2 months
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Costanza Modica, 17 anni. Studentessa di Pisa. Il suo discorso al Consiglio Comunale di Pisa
***
"Buongiorno a tutti, sono Costanza Modica, ho 17 anni, il 23 Febbraio ho partecipato al corteo. Insieme ad altri studenti sono scesa in piazza.
Siamo scesi in piazza per manifestare il nostro dissenso contro quello che sta succedendo in Palestina, un genocidio, un massacro di gravità inaudita dimenticato, se non peggio, da tutta la nostra politica e ancor di più dal nostro governo.
Non ne potevamo più, non potevamo più sentirci complici e volevamo manifestare per esprimere chiaramente e con forza il nostro dissenso e lo sgomento per la situazione della popolazione palestinese.
Eravamo 100, 100 ragazzi, qualche universitario, molti liceali e alcuni studenti delle medie che manifestavano insieme a noi. Per chi non lo sapesse, un corteo di 100 persone è un corteo piccolo, quasi deludente.
Siamo partiti da Piazza Dante, dirigendoci verso Piazza dei Cavalieri, ma già in via San Frediano, una via stretta, abbiamo trovato una camionetta con la squadra antisommossa ad aspettarci, poliziotti con caschi, scudi e manganelli in riga e compatti, mentre alle spalle ci hanno raggiunto delle volanti della polizia bloccandoci davanti alla cancellata del Liceo Artistico.
Abbiamo alzato le mani in segno di pace, abbiamo fatto capire che eravamo pochi e non avevamo nessuna intenzione violenta, abbiamo chiesto come mai ci avessero bloccati, non ci rispondevano, abbiamo più volte cercato di capire ma non ci hanno mai risposto.
E poi la prima carica, la prima carica che ci ha spinti indietro di 3 metri, no, non ci hanno spinto indietro con gli scudi ma con le manganellate. Da quel momento è scoppiato il panico, io ero indietro ed ho aiutato i bimbi più piccoli ad andarsene, mentre altri più avanti erano stati colpiti duramente, alcuni seriamente feriti, altri presi e portati via.
In un crescendo incontrollato non hanno risparmiato colpi ai ragazzi che erano davanti, anche a quelli che cercavano evidentemente di arretrare con le mani alzate, hanno colpito con violenza, con apparente cattiveria, quasi con sadica soddisfazione. Hanno colpito e ferito ragazzi, per la maggior parte minorenni, disarmati e con le mani alzate.
Non hanno fatto passare l’ambulanza per una ragazza ferita alla testa, una è caduta ed è stata presa dal giacchetto mentre cercava di rialzarsi e colpita ripetutamente (come hanno mostrato molti video), il tutto senza mai nemmeno il tentativo di un dialogo, senza mai degnarci di una risposta al contrario di quel che ha dichiarato il ministro Piantedosi.
Non potevamo fare altro che scappare, ad un certo punto le volanti che ci chiudevano da dietro si sono dileguate e così ce ne siamo andati, loro ci hanno seguito per tutta via San Frediano e poi si sono fermati.
Questo avvenimento ha avuto una visibilità mediatica enorme con riscontri sia positivi, che, purtroppo, negativi. Abbiamo letto di tutto, sia messaggi di solidarietà, sia falsità, falsità che vogliamo sfatare qui ed adesso.
Si, deputato Ziello, eravamo incappucciati, pericolosi cappucci dei nostri giacchetti e delle nostre felpe, pioveva e come tutti i comuni mortali ci siamo coperti.
No, i poliziotti non ci hanno detto neanche una parola, non ci hanno ritenuto degni di un dialogo, di un confronto, non hanno cercato una mediazione, ci abbiamo provato noi, solamente noi, ma siamo stati bloccati da un muro silenzioso di uomini in divisa antisommossa, considerati bestie da scacciare e schiacciare.
E come osate paragonare un poliziotto che è caduto facendosi male alla gamba, con 13 ragazzi disarmati al pronto soccorso, come osate parlare di feriti da ambo i lati, come osate parlare di scontro alla pari?
No, non avevamo nessuna intenzione di andare in sinagoga o al cimitero ebraico, e anzi, vogliamo ricordare che noi non siamo antisemiti, siamo ragazzi che lottano contro le azioni portate avanti dal governo Israeliano e da quello Italiano.
Vorrei ricordarlo perché questa differenza, evidente e scontata, soprattutto per politici esperti e maturi come voi, sembra stranamente sfuggire alla maggioranza che si lamenta delle strumentalizzazioni altrui.
Insomma tutte queste falsità non reggono e non possono reggere, basta ragionarci sopra, con onestà.
Molti esponenti del governo, con il ministro Salvini in prima linea, si sono espressi dicendo “non toccate le forze dell’ordine, sono un patrimonio sacro”, ribadendolo più volte.
Forse non è bastato il richiamo del Presidente Mattarella, forse non erano sufficienti le sue parole, forse bisogna ribadire l’ovvio: non toccate gli studenti, non toccate il futuro dello stato italiano, il futuro del paese che dite tanto di amare.
E ringraziate, ringraziate ogni giorno i ragazzi che sono ancora qua, che non hanno paura e che lottano per un paese migliore, ragazzi che meritano, prima di ogni altra cosa, le vostre scuse.
Vi lamentate dei giovani, dite che sono dei vandali, bloccate in tutti i modi la loro voce, anche violentemente, e continuate a lamentarvi del distacco che hanno dalla politica odierna eppure, quando vengono massacrati, li attaccate, dite che è colpa loro, anche quando è del tutto evidente che state raccontando bugie.
Bugie non solo nelle interviste rilasciate dai maggiori esponenti politici, che forse non conoscono bene Pisa, che vedono da lontano, ma anche negli interventi del consiglio comunale di lunedì. Alcuni di noi hanno partecipato ed hanno assistito ad un teatrino imbarazzante riconducibile al nulla.
Non ci sono state prese di posizione da parte della maggioranza, se non una difesa della polizia, un vago richiamo alla necessità di aspettare le indagini e mille scuse per condannare i ragazzi che manifestavano, con paralleli totalmente campati per aria.
Siete rimasti così attaccati al vostro partito, alle indicazioni ricevute dall’alto, al ruolo che vi hanno imposto, o che (peggio) vi imponete, da perdere ogni onestà intellettuale; con noi davanti è una delle cose peggiori che potevate fare.
E no, non mi soddisfanno le parole del Sindaco, no, non mi soddisfa l’ordine del giorno che è stato approvato perché è vago, inconsistente e ridicolo. E la cosa peggiore è che ci avete fatto perdere del tutto la fiducia nelle istituzioni cittadine e questa è una sconfitta bruciante.
Nessuno di noi chiede di andare indietro nel tempo, o di dimenticare quello che è successo, ve lo dovete ricordare, dovete guardare i video, ascoltare le testimonianze, guardarci in faccia e prendere dei provvedimenti immediati, dovete riconoscere il problema. Non possiamo accontentarci di una superficiale vicinanza senza un provvedimento adeguato.
Chiudo dicendo che noi non ci fermeremo, avete provato a bloccarci a spaventarci, ad umiliarci, ma non ci siete riusciti, continueremo a manifestare, a lottare contro le ingiustizie e a guardarvi in faccia, noi sì, senza paura.
Pensavate che questa oppressione ci potesse in un qualche modo fermare? Abbiamo già dimostrato venerdì sera che non sarà così, riempiendo pacificamente la piazza che ci era stata chiusa con la violenza, ma ve lo confermiamo di nuovo in questa sede.
Non ci avete fermato anzi ci avete dato un motivo in più per scendere in piazza, chiedere giustizia per i manifestanti, chiedere provvedimenti adeguati contro chi si è abbandonato alla violenza.
Capisco che alle volte uscire dai vostri ideali politici di partito sia difficile, ma se vi fermaste un solo secondo ad ascoltarci davvero, a sentire la nostra voce e le nostre ragioni, capireste che non siamo vandali, siamo ragazzi che lottano per una causa comune, siamo i figli e il futuro di ogni paese democratico che si rispetti."
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
SPAVENTO MUTO
La "Grande Guerra" del '14 - '18 è stato un evento epocale: una tragedia che ha interrotto e deviato il corso della storia europea e sconvolto le sorti dell'Occidente. Esito del prorompente "Secolo Lungo" e origine del racconto novecentesco che ancora ci incarna. Immemori, non percepiamo la follia e non comprendiamo la catena di relazioni che spalancarono l'abisso. Precipitate, le genti del vecchio continente scoprirono la catastrofe solo quando toccarono il fondo del baratro. Tanta era l'atterrita incoscienza delle trame infernali. Ma non per l'arte. Apparizione di sentimenti ineffabili, l'espressione artistica erutta sgomento: l'inopia della parola si lasciò colmare dal testo pittorico capace di affondare nel ventre dell'attonito osservatore. Fanno eco i versi di Ungaretti:
[...] Parola tremante nella notte Foglia appena nata [...] La parola manca. Ma non all'arte. L'arte tacciata come "degenerata" poichè temuta. Laggiù, grida il silenzio.
- George Grosz (1893 - 1959): "Il funerale (a Oskar Panizza)", 1917 - 18, Staatsgalerie Stuttgart, Stoccarda; "Il sorgere della luna sulle canne", 1936, collezione privata; "Il suicida", 1916, Tate Modern, Londra
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