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#soffermarsi
ragazzoarcano · 6 months
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🚶
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Anche guardare a terra alle volte può essere importante...
Dove inizia il mare...
Pinerolo, Torino
Domenico Bongiovanni
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5oliloquio · 16 days
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Bisognerebbe conoscere qualcuno più affondo, piuttosto che soffermarsi all'apparenza
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apropositodime · 4 months
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Adesso che siete tutti qui, vi consiglio vivamente la mostra fotografica di Jimmy Nelson.
Humanity
(quella dei due post precedenti troppo lunghi per soffermarsi , non copia incollati, ma copiati a mano🤪)
Le tette qui sopra non sono le mie!
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pataguja61 · 1 year
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È un modo impercettibile di arricchirsi
leggere libri scritti da menti
che sembrano giardini.
È necessario soffermarsi un po'
lasciar germogliare le frasi
respirare il profumo delle parole
e accogliere i fiori nella mente
vivendo la giornata con i colori impressi negli occhi
finché gli steli si piegheranno
lasciando
il terreno fertile
per tutti i fiori
che nasceranno domani
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be-appy-71 · 1 month
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Un giorno ho compreso che
potevo guardarti la pelle attraverso i miei polpastrelli,
ogni singolo, unico, inesplorato millimetro di pelle,
potevo inspirare le tue parole e la tua eccitazione,
potevo assaggiare i tuoi battiti e il tuo odore,
potevo ascoltare il tuo respiro e il tuo sapore,
e potevo accarezzarti con uno sguardo
uno sguardo fatto per soffermarsi e
e toccarti. Ovunque.
Da quel giorno
la parola armonia
non è stata più
qualcosa di incorporeo.♠️🔥
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~P.Irondie
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mynameis-gloria · 1 year
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Durante il periodo del covid (ben due anni fa) causa mascherine e la loro composizione, lavoro, stress e chissà forse proprio per il periodo in sè, la mia pelle del viso aveva subito cambiamenti, negativi. Non avevo mai sofferto di acne, brufoli, cisti e segni, e questo mi ha creato disagi più estetici e mentali che di salute, ricorrendo a visite dermatologiche per comunque capirne la causa (dette sopra) e soprattutto come rimediare. Devo dire che ho trovato subito la pareri competenti e la giusta cura e da qui a due anni, pian piano e con la dovuta pazienza e accuratezza, ho notato grandi miglioramenti. Ho iniziato a prendermi cura in maniera diversa della mia pelle, tra skincare, routine e nuove abitudini. E i risultati li ho visti!
Da qualche mese però ho voluto provare questa linea di integratori alimentari completamente naturali, un pò per curiosità (ed il mio buon lato cinico) ed un pò perché era la prima volta nel magico mondo degli integratori, dato che non ne ho mai assunti!Posso dire che mi ha stupito e sorpreso e che sicuramente questi mesi hanno contributo al miglioramento della mia pelle delicata e sensibileee. Oltre alla cura di per sé, mi piace com'è organizzata e gestita, il loro packaging, il servizio ma soprattutto i principi attivi che usano, e no non mi sta pagando nessuno, sto scrivendo un papiro così perché mi va, che stamattina mi sono svegliata ispirata per condividere questo mio aspetto ed esperienza, e mannaggia a loro che nemmeno vedranno questa mia dote, non sarei male come loro Ambassador eh? Si dice così no? nel mondo social :)
Battute e ironia a parte, in tre mesi ho visto miglioramenti più rapidi ma soprattutto una luminosità che prima non avevo! E ne sono felice. Per tutti questi piccoli traguardi che sto raggiungendo sul mio corpo e sulla mia persona.
Non è facile e ci vuole pazienza, ed è bello perciò ogni tanto soffermarsi, tornare sui passi fatti, guardarsi ed essere orgogliosi.
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Inutile scrivere quale sia il prima :)
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kon-igi · 1 year
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PUZZOLENTI PEZZI DI PUZZLE
C’è che aveva l’amico immaginario con cui parlare e giocare e poi c’ero io che avevo l’amico immaginario con cui parlare e giocare ma era un bambino mutante del Popolo della Notte che avevo conosciuto in sogno. In un certo modo capisco la maestra che in terza o in quarta elementare chiamò il prete che mi asperse di acqua santa davanti a tutta la classe.
‘Il Sintetico più simpatico’ era l’appellativo di un personaggio (persona artificiale, per l’esattezza) che intorno ai 18 anni creai per una serie di tavole cyberpunk ambientate nel 2020. La storia ci insegna, però, che per quanto tu possa futurizzare con la fantasia, la gente che vuole l’hoverboard di Ritorno al Futuro è decisamente meno di quella che desidera una macchina con rombante motore alimentato a diossina.
Sempre da bambino, pronunciavo la parola ‘puzzle’ così come la leggevo, finché un giorno mio padre mi corresse... Si dice ‘pàsol’ - e io controbattei che no, se c’è scritto PUZZLE si dice PUZZLE sennò avrebbero scritto PASOL! E poi senti che odore cattivo di colla e carta vecchia! PUZZANO! Fu la prima vera lezione sulla dissonanza cognitiva del mondo degli adulti.
‘L’italiano deve morire!’ ho detto l’altro giorno a una persona non italiana che parlava l’italiano meglio del 70% degli italiani. E ovviamente non mi riferivo a un ostaggio in mano a una milizia straniera ma alla lingua. Nello specifico, dell’idea di lingua come immutabile fregio di superiorità nei confronti dell’altro. Siccome tra 350 milioni di anni ci sarà l’impatto del supercontinente e tra 1,5 miliardi di anni l'inclinazione assiale della Terra subirà uno spostamento fino a 90° con la devastazione totale di ogni forma di vita sulla superficie, non vedo perché perdere tempo a lagnarsi di chi usa termini come cringe o triggerare. Moriremo tutti e nel frattempo io ghosto tutti i rompicoglioni puristi in anticipo.
‘Non sono queste le cose importanti’ (o ‘Mi ci sciacquo il culo!’ se sono indispettito) è un mantra che via via sto ripetendo(mi) sempre più frequentemente: perché perdere tempo (sebbene io apprezzi grandemente chi lo fa tipo @firewalker) a spiegare alla gente che l’aggettivo SINTETICO accanto a CARNE non ha senso alcuno? Le persone vogliono sentir strillare un ipotetico maiale e credersi al sicuro nella quotidiana routine tradizionale, senza mai soffermarsi a riflettere che il vino con cui si demoliscono il fegato ha lo stesso alcol di quello che bevevano i loro nonni, tranne che questi ultimi inorridirebbero davanti ai correttori di acidità, ai solfiti e agli acceleratori di macerazione dei processi di vinificazione moderni. Sì, ok... tu che stai per lussarti il dito sul tasto del reblog il vino lo fai in modo ‘naturale’ ma cerca di capire il senso di quanto vado dicendo.
Se fosse per me, imporrei nelle scuole un’ora a settimana di addestramento a ChatGPT. E non intendo che i bambini imparino a conoscerlo ma che proprio lo addestrino con ogni minchiata che viene loro in mente. Vi prego... molto meglio che lo facciano loro piuttosto che una masnada di cinquantenni col terrore delle novità. Preferisco che il navigatore prenda il controllo della mia macchina e cominci a chiedere con tono lamentoso ‘Siamo arrivati? Siamo arrivati? Ma quando si arriva?’ rispetto ad algoritmi che girano sempre attorno a cali di peso, soldi facili e malattie immaginarie.
Per quanto io sia consapevole che questo comporterà altrettanti problemi, mi ha fatto piacere sentirmi dire da @ross-nekochan che io sono un BOOMER INVERSO cioè che invece di fossilizzarmi sulla sedia a dondolo e indicare col bastone i giovinastri moderni in modo sprezzante, al contrario mi sto aprendo sempre di più nei loro confronti. Lo so che il rischio è diventare il meme di Steve Buscemi "How do you do, fellow kids?" ma al massimo sarò considerato un bizzarro vecchietto simpatico e non quello che si lagna rabbioso che ai suoi tempi giocava a tirare sassi ai maiali e non ai videogames violenti.
E comunque @ross-nekochan, non è che le donne non facciano seppuku con la katana... nemmeno gli uomini lo fanno! La katana è troppo lunga per essere impugnata correttamente e sventrarsi in modo efficace (è lunga circa 1 metro con 70 cm di lama), perciò si usava il wakizashi, cioè la spada più corta (mezzo metro di lama) che era la ‘guardiana dell’onore’, mano sinistra sull’impugnatura, mano destra su un panno di seta avvolto attorno alla lama. Di solito la propria katana veniva consegnata a una persona fidata che, messasi dietro, avrebbe decapitato il sacrificante per evitargli disonorevoli smorfie di dolore.
Le donne, invece, facevano seppuku con il tanto (pugnale corto) e tagliandosi la gola... ma dopo essersi legate le gambe con l’obi perché sia mai che qualcuno sbirciasse sotto il kimono mentre agonizzavi.
Credo che per oggi basti così <3
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frammenti--di--cuore · 5 months
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Ogni volta che ti ho guardato negli occhi per dirti qualcosa, ho sempre visto smarrimento, uno sguardo che trema perché non sa dove posarsi, uno sguardo che vorrebbe solo scappare, perché non sa ascoltare, che non vuole soffermarsi un secondo in più su di me e sulle mie parole, che forse manco le capisce le mie parole. E ogni volta io mi fermo, lascio il discorso a metà e tu...tu nemmeno te ne accorgi e vai avanti con i tuoi discorsi, che sono l'unico motivo per cui mi vuoi lì con te.
zoe, che non si aspetta niente ma ci resta male lo stesso
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purgatorybfs · 3 months
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questo è quando le abilità di analisi critica sono pari a quelle delle elementari.
L'antimeridionalismo significa soprattutto accettare i meridionali che si adattano ai modi di fare e di parlare dei settentrionali, che non possono o non vogliono fare delle loro origini qualcosa da sottolineare perché vorrebbe dire perdere una fetta di fan che credono ancora nella supremazia dell'italiano senza dialetto.
Se Geolier non fosse piaciuto e basta, l'avremmo tutti ignorato come abbiamo ignorato gli altri che sono arrivati ultimi nella classifica. Ma lui è piaciuto a coloro che lo hanno votato, forse altri napoletani che parlano in dialetto, o magari italiani in generale, a cui ce piaceno 'e canzone quanno su napulitane.
La verità è che i napoletani/meridionali vi vanno bene solo se rinnegano le loro origini, vi piacciono solo quelli che vi lasciano fare battute sulla malavita, ci parlate solo se hanno imparato a nascondere il loro accento.
Ci sono cose più importanti su cui soffermarsi, su questo sono d'accordo. Ma prima o poi bisognerà fare i conti con il regionalismo che ci mangerà da dentro.
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crazy-so-na-sega · 3 months
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Mattinata splendida, divina, al Luxembourg. Vedevo la gente andare su e giù e mi dicevo che noi viventi (viventi!) siamo qui solo per sfiorare la superficie terrestre per un po’. Invece di guardare la faccia dei passanti, guardavo i loro piedi, e tutti quegli esseri umani per me non erano altro che passi, passi che andavano in tutte le direzioni, danza disordinata sulla quale sarebbe vano soffermarsi…
Emil Cioran,  Quaderni 1957-1972
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focacciato · 6 months
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Un po' mi servirà come lezione questa esperienza perché devo imparare a parlare con i boomerini che non capiscono nulla di social. Sono io che devo convincere loro che il mio lavoro sta andando benone, non il contrario. Perché poi ovvio che una persona non qualificata guarda solo i followers quando nell'internette le metriche sono veramente tante per soffermarsi solo su un numero. Sta di fatto che io sono contento di ciò che ho fatto e quindi forza A CHI TOCCA
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pollonsfancy · 10 months
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Grazie a @der-papero per il tag :) *abbraccino*
Let's start
1. Are you named after anyone? Nope. I miei genitori sono molto credenti e hanno scelto un nome biblico che, alla fine, purtroppo, mi si addice proprio alla perfezione (per il personaggio a cui apparteneva. Amen).
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto? Ieri. È un periodo particolarmente difficile quindi il pianto è un po' più ricorrente del solito, il che mi permette di sfogare più spesso.
3. Hai figli? Non ne ho mai partorito uno, ma se dovessi contare tutti quelli che ho "adottato" vivendo il periodo universitario, finirei tutte le dita su cui contare (mani e piedi eh)
4. Fai largo uso del sarcasmo? Not that much, ma ogni tanto ci sta
5. Quali sport pratichi o hai praticato? Purtroppo non ne ho praticati, avrei voluto fare almeno danza e nuoto/pallavolo ma il contesto in cui sono cresciuta non me lo ha permesso :c
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona? Mh forse la gentilezza dei modi, non saprei dire. Cioè mi vengono in mente tante cose che dirne solo una è un po' difficile eheh
7. Qual è il colore dei tuoi occhi? Vabè ma è risaputo che il colore nella sua usuale banalità non è fondamentale, bensì lo è lo sguardo, quindi soffermarsi sul castano risulta un tantino minimizzante rispetto alla profondità di ciò che è considerato essere lo specchio dell'anima, suvvia
8. Scary movies o happy endings? Per guardare uno scary movie devo essere proprio ispirata a farlo e soprattutto non deve essere splatter perché questo azzera inevitabilmente qualsiasi mio interesse. Boh happy ending in un thriller psicologico può non guastare :)
9. Qualche talento particolare? A detta dei miei amiki sono un essere umano decente, può bastare? :') cioè, non si fanno queste domande a chi c'ha na sottospecie di sindrome dell'impostore :c
10. Dove sei nato? L'universo, con me, ha iniziato a ridere già quando alla nascita mi ha buttata al centro di un'isola, che secondo me è il posto più sfigato in cui nascere soprattutto se si ama il mare, come me. Eqquindi sugnu sicula cchiù annintra (=più all'interno)
11. Quali sono i tuoi hobby? Quando smetterò di procrastinare ne avrò uno, ne sono certa
12. Hai animali domestici? No. Vorrei un giorno averne e dar loro la possibilità di vivere all'aperto quindi spero di poter vivere un giorno in campagna
13. Quanto sei alto? Con mezzo centimetro abbonato arrivo a 1,66 m
14. Materia preferita a scuola? Anatomia.. chimica organica, biochimica... ehm in generale mi affascinavano le materie scientifiche
15. Dream job? Nell'ambito delle neuroscienze :3
Dunque, ora dovrei taggare un po'di personcine e sperare di non scatenare la loro ira funesta (scusatemi in anticipo:')). Scelgo gli ultimi che mi hanno scuoricinata
@guelfoalexander @deadlinesuperstar @cinquebianko @the-empty-walls @lejournaldelajoiedevivre @yugen3
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crystal0-1rose · 7 months
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È da un po’ che non scrivo. O meglio dire che non mi perdo a scrivere.
Pensieri e riflessioni sciolte, libere di correre e volare; a differenza mia.
Per struttura fisica non siamo dotati di ali. Forse è per questo che si lascia correre la mente. Pensieri disconnessi, pazzi. Super discutibili, inconcludenti.
𖧷
Stavo pensando alle case delle persone.
Sì, proprio alle case delle persone😂.
Quando un amico ti mostra una foto o entri dentro casa sua e della sua famiglia e inizi a guardarti un po’ attorno com’è giusto che sia…
Poi se sei puntiglioso/a (tipo me) noti una cyclette piazzata dietro al divano in soggiorno (magari con la speranza che nessuno la noti, nonostante sia al centro del passaggio praticamente), il pavimento in netto contrasto coi mobili uno di colore diverso dall’altro.
Sul tavolo una tovaglia con una stampa che non metteresti nemmeno su un tavolo da giardino di una villetta abbandonata, magari dove batte il sole tutto il giorno, sperando così che il sole sbiadisca quell’affare.
Soprammobili giganti, foto con cornici che vanno da quella più minimal alla più intarsiata e colorata.
Poi parli con le persone, entri nel calore famigliare. O semplicemente a contatto con loro.
E con la gentilezza ogni oggetto sembra bello nel posto in cui si trova e nemmeno quella tovaglia stampata la sostituiresti o la toglieresti da dove si trova.
Passi avanti sui gusti particolari della gente, alla fine quello è esteriore.
𖧷
Con questo penso a me stessa. L’esteriore conta poco. Soffermarsi all’esteriore conta poco.
Devo curare più la bellezza e l’ordine dentro la mia anima, nei miei sentimenti e nei miei pensieri.
Pensare a risplendere dentro ed irradiare col sorriso sincero ogni persona accanto a me che mi ama e che per me ci sarà sempre, per sempre.
𖧷
Si accettano molte cose nella vita, perché quando ami passi oltre e copri una moltitudine di difetti, di dossi, di cose che magari anche non piacciono.
Smussi ogni angolo, perché quando ami abbracci, e l’abbraccio è il primo luogo che chiami casa. Una casa deve essere senza spigoli, senza critiche, fatta di parole gentili, comprensione ed ascolto.
Piccole cose, un miliardo di piccole belle cose, di gesti, parole e sguardi quotidiani.
Dettagli che arricchiscono la vita, la bellezza di un quadro completo la costituiscono solo un miliardo di dettagli diversi.
Perciò è stupendo essere tanto diversi, avere un miliardo di sfaccettature in cui ci si perde a conoscersi. Dettagli che completano quel quadro. È naturale che se approfondisci non troverai che differenze. Ma sono differenze che rendono una persona unica, un quadro unico, una bellezza unica. Un incastro perfetto è fatto di legami creati da combinazioni uniche e irripetibili. Non ci sono legami uguali, unici modi e strade per sentirsi connessi ed uniti.
L’amore trasforma il modo di pensare, e quando cambia la nostra mente perché pensa in positivo siamo cambiati anche noi, e con noi cambia anche il nostro destino.
~ 25/09/23
CR diary
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susieporta · 10 months
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QUANDO TI LASCIANO
A volte, non è tanto il fatto che il partner ci lasci o ci tradisca, a farci male.
Quello che ci fa male è qualcos'altro.
Ed è un dolore profondo che viene da lontano.
Quando una persona ci ignora, se ne va, ne sceglie un'altra, essenzialmente, ci sta comunicando altro.
Che noi non andiamo bene.
Che noi non siamo abbastanza.
Che noi non abbiamo il diritto di essere amati, perché c'è qualcosa di sbagliato in ciò che siamo o in ciò che facciamo.
Si ha come uno shock, che ci riporta indietro, a quando eravamo piccoli e abbiamo appreso che, così come eravamo, non potevano stare al mondo.
Non potevamo essere noi stessi, perché nessuno ci ha riconosciuti adeguatamente.
E lì è partita la battaglia per capire effettivamente come si deve essere per stare al mondo.
Per colmare i bisogni dell'anima, poi totalmente sostituiti con quelli dell'ego.
Quindi non ha tanto senso soffermarsi sull'essere stati lasciati, perché, quando, come, cosa devo fare...
Ma ritornare da quel bambino e dirgli che in realtà non è così, può essere se stesso, può togliersi di dosso le paure, i dubbi, le abitudini, la sofferenza...
Questo è lavorare su se stessi.
Ciò che ci verrà comunicato sarà differente, perché l'anima ha ben altro da dire che l'ego.
Roberto Potocniak
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Un giorno ho compreso che potevo guardarti la pelle attraverso i miei polpastrelli, ogni singolo, unico, inesplorato millimetro di pelle, potevo inspirare le tue parole e la tua eccitazione, potevo assaggiare i tuoi battiti e il tuo odore, potevo ascoltare il tuo respiro e il tuo sapore, e potevo accarezzarti con uno sguardo uno sguardo fatto per soffermarsi e e toccarti. Ovunque. Da quel giorno la parola armonia non è stata più qualcosa di incorporeo.
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