Tumgik
#solo rotture di coglioni
haiku--di--aliantis · 3 months
Text
Tumblr media
"Ti va di salire da me, a vedere la mia collezione di rotture di coglioni?"
Madonna le prove dure che ti manda la vita! A volte vorresti solo dire 'basta!' e lasciar andare una volta per tutte la fune a cui ti tieni aggrappato ostinatamente mentre risali la montagna ripida. Sembra che d'un tratto ti manchino le forze. Pare che improvvisamente tu non abbia più alcun diritto a una carezza, a un minimo di dolcezza. A un abbraccio. A un break. E giù durezze, avvocati. Musi lunghi. Tutto ciò che è contrario alla mia natura. E che miseria!
Tumblr media
Quando poi hai un carico bello pesante sulle spalle, ti si fa il vuoto attorno. Ma è proprio allora che si vede chi sei. Si: a volte ti viene veramente voglia di mollare. Ma non ti è dato farlo. Perché l'alternativa sarebbe decisamente spiacevole e non è certo la pace. Ho sempre scelto di vivere ogni cosa con grinta, anche in altri momenti molto duri. Anzi: rilancio, cazzo! Allora avanti tutta. Fanculo. Io sono forte e le carezze quindi me le faccio da solo. Nessuna compassione: sto benissimo. Sono il Dr. Feelgood di me stesso. 😎
Aliantis
Tumblr media
-----
Dr. Feelgood (Dee Dee Bridgewater)
youtube
6 notes · View notes
gcorvetti · 4 months
Text
Brutto risveglio.
Ieri ho aspettato il gatto fino alle 3 di notte perché lasciarlo fuori con zero gradi mi sembrava una punizione troppo pesante, era uscito almeno un'ora e mezza prima, ma nonostante l'abbia chiamato per un'ora non è venuto, sicuramente è andato a farsi un giro chissà dove, strunz. Quindi oggi mi sono alzato parecchio tardi con lui che mi guardava sonnecchiante ai miei piedi, sto strunz, ma cosa puoi dirgli? Lui non comprende le necessità umane come noi comprendiamo le sue, anche se spesso sono più rotture di coglioni come questa appunto, ma non è il solo. Appena sveglio vado in cucina e guardo fuori nevica come se non l'avesse mai fatto e sapete che mi finirà a spalare una volta finita sta tormenta, ma non è finita qua, la mia compagna mi avverte che per la fine dell'anno la festa si fa da noi, addio tranquillità e momenti di silenzio, senza contare che dovrò smontare tutto su questo tavolo, lo so non sapete, ma il tavolo nel soggiorno dove c'è il pc da dove scrivo e faccio le varie cose è una sorta di mini laboratorio, c'è la stampante normale (che stampa anche la parte bianca dei CD, presa esclusivamente per questo), c'è la stampante 3D con i vari filamenti, c'è lo spazio centrale dove creo le mie cose, anche se ultimamente sempre meno. Ogni volta quindi che c'è qualche festa o riunione familiare devo smontare tutto per poi rimontarlo finito tutto, si per me è un casino, ci sono una quantità di cavi non indifferente, ma questo è il minimo, a me non va di passare ore a sentire gente ubriaca parlare in una lingua che ne capisco il 10%, non è astio verso i suoi parenti, più una sorta di rigetto non verso loro direttamente ma verso sto popolo poco incline alla comprensione che esistono altri modi di vivere nel mondo, in poche parole non mi va per niente, anzi diciamo che mi sono abbastanza innervosito per questa cosa. Conoscendo la sua testardaggine e visto che mi ha detto che gli altri anni si sono ritrovati a casa degli altri non posso neanche replicare e cercare di mediare per evitarmi questo strazio, sono fottuto. Senza contare che dovrò anche cucinare per diverse ore visto che sti qua mangiano più dei calabresi, ma la cosa che mi rompe di più è che sicuramente porteranno dei fuochi d'artificio che è una delle cose più inutili che l'umanità abbia inventato. Poi c'è l'annosa questione di festeggiare dei numeri, cosa cambia? Il 2023 è stato una merda e non penso che il 2024 sarà migliore e bisogna anche festeggiarlo?
Stamane mi sono trovato, cambio di discorso, gli auguri di natale su FB di un tizio che è simpatico per carità ma che non sa la regola principale, cioè che se mi fai gli auguri ti banno, non l'ho scritto quest'anno perché pensavo che tutti si ricordassero di sta cosa, ma si vede che a lui è sfuggito, gli ho fatto notare che l'avrei dovuto eliminare, ma visto che forse non lo sa o non lo ricorda per sta volta la passa liscia, ha replicato che il padre era ateo ma che si facevano gli auguri per tradizione, a parte che non sono tuo padre e quindi fotte sega delle tradizioni (non gli ho scritto questo non sono così irriverente), gli ho solo scritto che per me non è solo una questione religiosa, finita li.
Cos'è che le persone non capiscono che a me di fare parte di un mondo di ipocriti e benpensanti, non che consumatori seriali, non me ne fotte un cazzo e che più mi lasciate per i fatti miei e meglio è, non è difficile ne da capire ne da attuare, basta non calcolarmi come fate nei 364 giorni precedenti, non è difficile lo sapete fare benissimo. Penso che la composizione che più rappresenta il mio stato d'animo in questo momento è questa
youtube
4 notes · View notes
stunmewithyourlasers · 9 months
Text
L'ufficio della didattica che mi lascia intendere che da laureando probabilmente in graduatoria non ci rientrerò per la magistrale dati i pochi posti,niente onestamente non sarebbe un dramma,troverei qualcosa da fare un annetto,lavorerei in qualche modo.
Facciamo conto sia un anno sabbatico nel vero senso della parola e non un anno perso per una serie di episodi depressivi del 2021 con ricadute sparse che mi sono costate 3 anni di alti e bassi in terapia.
Un'occhio attento se ne renderebbe conto che in questa triennale ho avuto più cazzi che pace,non mi sono mai cercato alibi e so quali sono le mie colpe. So benissimo che mi sono crogiolato forse troppo nel dolore coi tempi(è davvero una colpa?),che piuttosto che piangere e non vedere un senso nella vita potevo forzarmi e provare lo stesso quegli appelli che ho saltato, piuttosto che dover sempre prendere voti alti e mostrarmi al top prime della forma. So che mi sarei dovuto disciplinare in modo militaresco e mindsettato del cazzo,so che sono stato debole. Ma so anche che ho una lista di almeno 10 righe di motivi per cui questo percorso ha avuto più ostacoli che passaggi spianati. Mi si sono ritorte contro un sacco di cose, ogni volta che ho ripreso o trovato equilibrio, sono entrato in un pessimo loop e il mondo esterno e le contingenze mi han dato schiaffi che mi hanno rimesso sul percorso del loop.
Fossi un genitore direi che non fa niente,hai fatto del tuo meglio,ti sei comunque preso la triennale,starai facendo qualcosa, l'importante è che sei felice e tranquillo e poi ti fai la magistrale con sicurezza.
La verità dei fatti è che non voglio manco pensare all'eventualità che io resti un anno accademicamente a spasso, perché succederebbe il pandemonio in questa casa,il figlio dotato che non ha mai dato un problema,mai bocciato,mai bisogno di andare a parlare coi docenti,mai bisogno di mandarlo dallo psicologo per affrontare il divorzio di due persone,sempre forte e andava bene pure se piangeva e urlava al telefono con le uniche persone con cui aveva un canale di sfogo emotivo per il distacco emotivo e affettivo che ha vissuto e che è stato una costante. Conta che ho fallito come uomo o come adulto,no?alla fine gli uomini e gli adulti sono sempre forti,non piangono,vanno avanti e riescono sempre nei modi e nei tempi che definiscono gli altri e la società, perché essere uomini e adulti non è inclusivo,ma è un aut aut su due categorie a priori che o hai o non sei.
Non mi stupisce la statistica per cui la maggior parte degli studenti menta su esami o cose legate all'università,hai aspettative addosso pure dell'anima del tuo trisavolo che stava sotto i Borboni.
Il tutto comunque è ironico,il paese non ha spazio per i giovani,non li incentiva e li vessa,la laurea non fa da scala sociale e manco avere diritti fondamentali è scontato nel miglior mondo possibile,non da aumenti significativi di retribuzione media(eh si poi dicono eeeeeeh ma i laureati escono e si aspettano 4mila euro solo per un foglio di carta),cosa che in altri paesi non fermi all'epoca di baaria invece c'è eccome,eppure ti bombarda di rotture di coglioni stress aspettative e penalizzazioni come se la vita fosse una corsa continua alla preda con altri leoni nella savana.
La preda manco c'è più, però devi correre e scannarti.
Non so davvero dove sbaglio cristo santo,sono solo stanco e non ho delle braccia fra cui piangere al momento,non mi azzarderò nemmeno a dire a qualcuno di questo rischio,passi per un incidente,se sarà sarà.
Guarda tu,dovevo beccarmi 5 materie che da scritte passano ad orali diventando 4x di difficoltà proprio quando sono mentalmente crollato,posti ridotti da un anno all'altro,gente che entra con medie random appena un anno fa,e io che ai miei sforzi mi devo sentire dare prospettive negative SEMPRE,come se valessero solo per me il mio impegno e i risultati,nonostante mi sia fatto un culo quadrato e ne abbia risentito nel fisico.
Che parlo a fare,non ho manco idea dell'idea che voi abbiate di me,penso di trasudare un misto di pietismo e debolezza quando scrivo queste cose come sfogo,ma è l'unico appiglio e occasione di scaricare che mi fa rimettere su la maschera della persona in modo da coprire il volto del soggetto.
Non so se leverò o meno, però lo metto per adesso perché: 1) vorrei che chiunque sia in una situazione di merda sappia che non siete soli,anche se sputano sui vostri risultati,vi fanno pesare il fatto di respirare senza fatturare,siete persone ricche di umanità e complessità da esprimere che non si esauriranno mai in tempi e numeri. 2) ho scritto un papello per 20 minuti distruggendo le regole sintattiche. 3) i vostri sforzi hanno sempre un senso e qualunque cosa voi facciate con impegno e passione lo ha,anche se questo mondo malato dice di no,anche se i vostri cari sono stati plasmati e manco se ne rendono conto da meccanismi disumani e abbiano messo da parte la socialità e l'empatia. 4) per dirvi che se siete ancora qua a sclerare ma resistete,sono fiero di voi.
9 notes · View notes
losguardodiunbambino · 9 months
Text
È stato un weekend così intenso e pieno, dove praticamente sono stato a casa solo per dormire: sono stato ad un festival a tarda notte, la mattina dopo sono andato Milano, ho visto una mostra, sono tornato a casa, il tempo di cambiarmi e sono andato ad una festa di laurea di gente che manco conoscevo, una roba con 400 invitati, sono tornato rientrato il mattino che avevo dei brillantini in faccia (risparmio la foto), ho riposato giusto qualche ora e poi sono andato a Barberino a fare compere e ho concluso la serata con una cena al giappo.
Premesso che non mi sono dato alla cocaina, sono tornato poco fa e la casa è vuota, un'altra settimana di rotture di coglioni a lavoro sta per iniziare ma soprattutto c'è una sorta di disagio nell'aver fatto tante cose, che non so cosa sia, o forse è solo il mio solito disprezzo per me stesso
16 notes · View notes
osmosidelladecenza · 11 months
Text
Tra le tante rotture di coglioni della giornata mi mancava solo l'ape che si infila nella mia tshirt mente guido
Ecco io non lo so per quale miracolo sono ancora qui che scrivo
13 notes · View notes
abatelunare · 10 months
Text
A dopo...
Mi ritrovo con un abbonamento alle rotture di coglioni. Solo che non l’ho fatto io. Mi tocca uscire. Vabbè, vado. A più tardi.
7 notes · View notes
ross-nekochan · 2 years
Text
Non sono razzista, ma...
Non nasciamo razzisti, ma cresciamo razzisti. Questa è una realtà ineccepibile. Chi crede di non essere razzista è un illuso.
Io so da sempre di essere razzista, ma da un po' di tempo a questa parte, lo direi pure ad alta voce. Razzista mi ci hanno fatto diventare.
Chi? Quelli per cui ho buttato circa 8 anni della mia vita: i giapponesi.
Questi, grandemente elogiati per la loro gentilezza, pacatezza, ordine ed educazione, dopo 2 anni e 2 mesi ancora non hanno eliminato il completo ban agli stranieri. È vero, dopo quasi 2 anni, gli studenti e gli studiosi sono potuti entrare, sebbene spesso a suon di rotture di coglioni, ma i motivi saranno palesati dopo.
In questi anni di pandemia, famiglie internazionali sono rimaste divise senza sapere quando sarebbe stato loro permesso di tornare a casa propria, perché senza passaporto giapponese (che, aggiungo, non permette la doppia cittadinanza manco per sbaglio) non si cantavano messe e il solo visto matrimoniale non era certo un documento sufficiente per permettere ad un possibile untore straniero di mettere piede nella sacra terra pura del sol levante.
Di contro, i possessori di passaporto giapponese potevano andare a studiare, a festeggiare, a scopare in tutto il mondo in piena libertà.
Poi, oh! Una nuova variante del covid! Aiuto! Come è potuto mai accadere una cosa del genere se abbiamo chiuso i nostri confini al mondo esterno? Non possono essere i giapponesi che, andando in giro per mezzo mondo, hanno portato nella loro patria nuove varianti, è impossibile! Non ci resta che continuare a mantenere il ban agli stranieri, non abbiamo altra scelta!!!
Così, fino a oggi, 2022: mentre il 90% del mondo si sta gradualmente dimenticando del covid e facendo ripartire l'economia turistica, il Grande, Potente, Unico Giappone ha concesso, con grande magnanimità, l'accesso ai turisti solo se in gruppi di minimo 10 persone e obbligatoriamente accompagnati da tour operator giapponesi. Perché non si può permettere a degli stranieri di poter girare tranquillamente il paese con i rischi che si corrono, eh no. Nel frattempo, ringraziamo per l'ispirazione, una tra le più atroci dittature ancora esistenti e nostra vicina di casa, o cara Corea del Nord, perché noi democratici e globalizzati lo siamo per mantenere lo status di stato membro del G8, mica per altro.
Loro si credono un grande popolo millenario dalla cultura vastissima, dal gene immodificabile e dalla stirpe pura eterna. Salvo poi scoprire che la loro millenaria tradizione si ferma massimo al 1868, quando, toh!, manco a farlo apposta, furono costretti dagli americani ad aprire le porte di casa al mondo dopo più di 200 anni di chiusura totale (ebbene sì, è un vizio - questa sì che è la loro più forte tradizione!).
Senza il caro Occidente che tanto ripudiate, non siete NIENTE e non sareste stato NIENTE, se non un popolo più arretrato dei popoli africani odierni, che sarebbe andato avanti ancora a spade e spadine. Vi abbiamo insegnato TUTTO: la polvere da sparo, il motore, la medicina... TUTTO.
E voi, pezzi di merda furbi come la volpe e avidi come sanguisughe, avete pure inviato le vostre menti eccellenti nello splendente occidente col compito di assorbire la conoscenza e portarla in patria, perché lo sapevate che eravate messi come la merda.
Nel tempo, fior fiori di brillanti menti occidentali si sono appassionati a voi e vi hanno studiato con una celerità di cui manco voi eravate muniti. Vi abbiamo fatto scoprire voi stessi e vi abbiamo smascherato perché tutte le vostre tradizioni, tutte le vostre "vie" (del te, dei fiori, delle arti marziali e del cazzo) non solo erano cose nate l'altroieri, ma erano pure fake perché le avevate rubate o dalla Cina o dal Portogallo o dall'Olanda. Il ramen è cinese, il sushi pure.
Dicevo, fior fiore di menti brillanti si sono interessate a voi e vi hanno aiutato a studiarvi... e voi che fate? BAN PERCHÉ GAIJIN È IL MALE, L'UNTORE DELLA MALATTIA FAMELICA CHE CI HA PORTATI ALLA ROVINA.
Dopo 1 anno di mobilità come studente perso e dopo un altro anno perso pure per entrare come turista, sapete che c'è di nuovo?
Andatevene a fanculo voi e la vostra gentilezza senza alcun senso. Ficcatevela nel culo gentilezza, educazione e (fintissimo) rispetto per il prossimo. Spero arriviate presto ad estinguervi dalla faccia della terra perché, razza pura per razza pura, non avete manco abbastanza sperma per riprodurvi e spero vivamente che nessuno ve lo presti, perché siete una razza di razzisti ingrati che non si meritano la sopravvivenza.
22 notes · View notes
rosenere · 11 months
Text
Ovviamente le rotture di coglioni arrivano tutte assieme.
Il ciclo, i materiali da lavoro da spostare, il caldo atroce e soprattutto IL DILUVIO all'improvviso che non rinfresca per niente, anzi, porta solo più giramenti di ca.
2 notes · View notes
couragescout · 2 years
Text
Quattro giorni e tutto sarà finito. Le corse, gli appuntamenti, il volantinaggio, i comizi ed i gazebi. Quattro giorni e avremo il risultato del lavoro durato tre mesi. Io in questi mesi ho capito poche cose fondamentali:
- in questa città ci sono ancora ragazzi a cui interessa fare politica;
- non riesco a stare dietro a tutto con costanza nelle giornate frenetiche;
- gli imprevisti capiteranno pure se organizzi le cose nel minimo dettaglio;
- le scelte non coerenti possono far finire delle amicizie.
Comunque è stato bello ma io non mi candiderò mai più, a meno che un giorno non vorrò diventare direttamente sindaco perché tutte ste rotture di coglioni solo se ne vale davvero la pena.
6 notes · View notes
mchiti · 2 months
Text
c'ho pensato un po' prima di dirlo, ma qualche tempo fa Karem Rohana, che immagino conosciate un po' tutti per il suo attivismo per la Palestina, ha fatto un video con un membro della sicurezza alla stazione di Milano che, vedendolo con la kefiah e una faccia chiaramente non (solo) "italiana", si è accanito verbalmente contro di lui elogiando isr*ele e facendo lo stronzo. Ecco io quella persona, di cui non farò qui il nome ma di cui sappiamo nome e cognome, la conosco di fama e anche incresciosamente l'ho vista operare dal video nei modi.
Questa persona fa lo stronzo con tutte le persone dalla faccia non italiana. Ha un odio profondo per i magrebini che a suo dire vengono in stazione a "rompere i coglioni alla gente" (non è vero e non ci sono casi di rotture di coglioni). Ci sono lavoratori stranieri / di origine straniera che sono pendolari a cui rompe verbalmente i coglioni. Ho amici che sono stati insultati da questa persona. L'ho visto (con i miei occhi) apostrofare mia cugina e due mie amiche con l'hijab (io non sono hijabi, ma chiaramente mi sono intromessa, chiaramente pure io non ho una faccia italiana e tanto è bastato). È uno stronzo che fa abuso d'ufficio letteralmente tutti i giorni, ed è ancora lì a lavorare bello tranquillo nonostante i reclami e nonostante tra di noi se ne parli spesso. Ovviamente il video di Karem ha fatto il giro. E ovviamente se ne parla. Mi ha fatto gelare il sangue nelle vene ve lo giuro. E mi spaventa molto anche scriverlo.
0 notes
gcorvetti · 4 months
Text
Non c'è scampo.
Anche quest'anno, come gli altri anni, arriva l'ultimo mese che porta con se feste religiose e indimenticabili momenti di stress e rotture di coglioni, oltre ad un perbenismo così esagerato che basterebbe per il resto dell'anno. Infatti è così, le persone si sforzano di essere buone perché è natale, poi per il resto dell'anno vi vengono in culo, tanto è il vostro. Lo so, è una cosa che scrivo ogni anno e che a molti fa storcere il naso perché è natale e per natale tutti DEVONO essere più buoni, dov'è scritto? C'è una legge che ci obbliga a esserlo? No, e anche se ci fosse sarebbe da eludere a occhi chiusi. Ma come sappiamo e da quello che si vede, l'umanità è prigioniera di un loop scandito dal calendario costruito ad hoc in modo che periodicamente si può allentare la morsa su di loro, tanto a darsi un controllo ci pensano loro stessi. L'ho scritto spesso quest'anno, però vedo che le cose non cambiano, cioè si stagna su questo andazzo errato e si persevera, non si impara più dai propri errori. Si cerca quel piacere effimero che danno le cose in prima battuta, per poi tornare alla solita tristezza non comprendendo che è il metodo sbagliato non l'oggetto in se, perché è un oggetto. Penso a tutti quelli che tornano bravi cristiani e magari durante l'anno fanno cose indicibili per il loro credo religioso (questo vale un pò per tutti quelli sotto oppio da setta), perché se le religioni una volta avevano un senso per il controllo, adesso se ne potrebbe fare a meno, ma ci sarebbero una marea di persone a spasso, papi, pope, preti, imam, suore ecc ecc, dove li metti, chi gli da un lavoro? Allora tutto ristagna così, mentre la società sprofonda in un panettone.
A me non frega niente se tu, si proprio tu che leggi, non sei d'accordo con quello che scrivo, che è solo una parte del mio pensiero, perché se tu mi dici "Però il natale è una tradizione della nostra cultura", ti dico che è una forzatura perché la nostra cultura è laica, ma se andavi contro la chiesa ti bruciavano vivo, senza contare che ad un certo punto della storia codesti signori erano così ricchi che il loro dio in persona si sarebbe vergognato di loro, ma sappiamo che dio non esiste quindi sono delle persone che in qualche modo hanno trovato la strada per fottere il prossimo e lo fanno in discreto silenzio, anche se ogni tanto rompono i coglioni con le loro menate medievali, non sto qua a fare esempi. Se poi insisti e pensi che sia una cosa bella, come la pasqua, il ferragosto, i morti e halloween, allora caro mio il problema non è religioso ma di paraocchi, nulla da obiettare la vita è la tua, ma non mi rompere le palle cercando di convincere più te stesso del tuo credo che me che di base non ci credo.
Detto questo, che come sempre è uno sfogo contro il natale e tutto quello che è connesso al loop in cui siete rinchiusi, come va? Abbastanza bene, sto scrivendo, oggi mi vedo con la Piccoletta così ci facciamo 4 risate in caffetteria, mi sono tagliato i baffi, saranno stati 10 anni che non li toccavo, ma erano rovinati e ci voleva. Fa strano vedersi per tanto tempo in un modo e poi d'improvviso in un altro, questione d'abitudine. Mi sono anche fatto la foto sequenza, ma non la posto perché so cazzi mia, e alcune foto stile Quasimodo (non il poeta, ma il gobbo), e tante tante risate. Vi lascio all'ascolto, alla prossima.
youtube
P.S. Si nevica e spalo, Sisifo style.
3 notes · View notes
piovra · 1 year
Photo
Tumblr media
Il compleanno si è chiuso con questa tempesta di fulmini proveniente dal mare. E' un po' il riflesso del mio stato d'animo su questi 41 trascorsi strappandomi i capelli tra ospedali, rotture di coglioni e il declino evidente della mia povera Nina. Nell'attesa della pizza, mi son messo da solo sul terrazzo a cecchinare i fulmini con non poche difficoltà, vista l'enorme distanza e il mio stato di salute semi-influenzale. Incredibile se ci penso: Natale e compleanno trascorsi stando male. #MAINAGIOIA sempre presente. #Roma #montemario #viacortinadampezzo #panoramadicasamia #landscape https://www.instagram.com/p/CiHvv4EMaXr/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
scogito · 3 years
Text
La democrazia è finita, dicono.
Come fosse una relazione, una vacanza, una pietanza in cucina.
Ci sono in giro molti infartuati che hanno smarrito il loro grande amore, e invece di chiedersi quanto era grande o che cosa fosse DAVVERO, bramano un ritorno nell'illusione.
La democrazia non è finita. La democrazia non è mai esistita.
Oggi lo vedi, prima sonnecchiavi nell'ingranaggio e avevi solo meno rotture di coglioni, per cui ti andava bene. Talvolta c’era qualche scoppio e altre volte era a tuo vantaggio. Così è la vita, giusto?
Un pianeta fondato sul potere di pochi e la sudditanza di molti che si percepisce come democratico... e si rivorrebbe persino indietro.
Chi sono i fuori di testa?
“Who made who?”
71 notes · View notes
Text
ora dice al telefono, ad una persona della parte acquisita della "famiglia" che sono un rompicoglioni, che creo solamente problemi, che so soltanto lamentarmi e tante altre cose così.
L'unica cosa per la quale sono recluso e ad un passo dalla depressione è perché lui ha attaccato il covid a me, imprigionandomi in 4 mura di camera mia (dato che almeno io la quarantena la rispetto).
Più volte avevo detto come comportarsi in questi casi e qualsiasi cosa io dicessi e dica tutt'ora, diventa tutto un grande cumulo di merda perché a 23 anni non capisco un cazzo (secondo lui e la famiglia acquisita).
Se avesse dato ascolto a mezza cosa che avevo detto, io sarei ancora negativo e lui si sarebbe negativizzato senza rompere le palle.
Invece oltre al covid, mi subisco pure le rotture di coglioni da parte di questo qui che si lamenta di ogni cosa, che ha sempre da dire la sua che ovviamente è contraria alla mia, che sa soltanto insultare, offendere e denigrare qualsiasi altro pensiero e parola provenga da qualsiasi altro essere umano che si permette di avere un pensiero proprio differente dal suo.
Deve sempre essere la povera vittima di turno, quando in realtà è sempre giudice, giuria e boia.
Non si rende mai conto dei danni che provoca anche soltanto a livello psicologico, perché per lui non conta nulla e, nel caso fosse lontanamente la verità, tanto sono solo dei capricci irrisolti.
Sono fiero di non essere come lui a livello umano. Spero che nessuna persona che io incontri sia così orrida.
9 notes · View notes
solo-stef · 3 years
Text
Tumblr media
Tutta la verità, signori, sui TRENTENNI. 
I 30 ANNI sono “il decennio peggiore della vita di un essere umano”.
Si potrebbero riassumere in un termine semplice: ANSIA DA CONFUSIONE.
A 30 anni vivi co la sindrome del macchinista de Trenitalia: stai in ritardo su tutto.
Ogni frase che te rivolgono comincia co ANCORA: - ANCORA non ti sei sposata/o? - ANCORA non hai 3 figli? - ANCORA non ti sei laureato? - ANCORA non sei diventato miliardario col network marketing? - ANCORA non vivi da solo? - ANCORA al letto stai? - ANCORA non hai fatto sesso legato al soffitto mentre te frustano cor mocio Vileda?
OH! Ma quando le dovevamo fa tutte ste cose? A me non m’aveva avvisato nessuno. Fino a 29 anni tutti a dimme: “Tranquillo sei giovane c’è tempo”.
Appena soffi sur 30: tu madre se leva la maschera e sotto c’è er commercialista, tu padre quando ar citofono dici “So io” te comincia a risponde “Io chi?” e tu nonna non te dà più i soldi del gelato.
Te stavano a aspettà tutti ar varco, tipo Covid ar bancone der Billionaire.
A 30 anni diventi come quei vip famosi negli anni ’90 che oggi partecipano ai reality: UN DISINCANTATO COI DEBITI.
Si perché a 30 anni, la parola “lavoro” e la parola “precario” so indivisibili come la De Filippi e il potere mediatico. Il lavoro del trentenne infatti, è l’unica cosa precaria che dura per sempre.
A 29 anni lo chiami lavoretto. A 30 la chiami povertà.
Di conseguenza il mercato ti ignora. Ogni vestito che vendono o è troppo da giovane o è troppo da vecchio. Non vendono vie de mezzo.
Questo perché sei l’unica categoria che non c’ha una lira. Sei troppo vecchio pe fatte dà i soldi da tu madre e troppo giovane pe obbligà tu nonno a fasse gestì la pensione. 
A 30 anni sei in quella fase in cui sai troppe cose pe’ crede ancora nei sogni, ma troppo poche pe’ riuscì a vive sereno. 
SE SEI UOMO, a 30 anni sai già che le ragazze scureggiano, che se ti dicono che sei bravo a letto è per carineria e che la storia della pancetta sexy sarà pure vera ma solo perché in assenza de Jason Momoa hanno deciso d’accontentasse de te. Metà delle ragazze che frequenti si aspetta di trovare in te una figura maschile che tu identifichi ancora come “tu padre” e l’altra metà rientra nel penale. Per dirla chiara: la situazione è che tu te ostini a mette i cuori ai culi su Instagram, a ragazze che se te incontrano nella vita reale te lasciano er posto sull’autobus. SE SEI DONNA, a 30 anni i tuoi appuntamenti amorosi so passati all’improvviso da un muretto co un venticinquenne alcolizzato a un aperitivo a mezzi co un divorziato in giacca e cravatta, ormai ascolti le chiacchiere degli uomini come s’ascoltano i racconti del Fantabosco e la tua vita sessuale si alterna tra un “no il dilatatore anale non lo uso” e un “tranquillo succede a tutti”. Fino a poco tempo fa con le amiche confrontavi la lunghezza dei piselli, adesso confrontate le patologie psichiatriche al grido de “ce l’ho - me manca - lui pensa che non l’ho capito che è sposato”. A 30 anni poi, all’improvviso, arrivano LE FITTE. Così, a buffo. Fitte lancinanti in parti del corpo che fino a quel momento non sapevi nemmeno d’avecce. Tu cammini tranquillo mentre cerchi de decide se coi 5€ che te so rimasti ce compri le sigarette o la cena e all’improvviso TRATATÀ! Una fitta a buffo tra il ginocchio e il polpaccio. Tu stai lì tranquilla che sorseggi un OKI co l’amica tua mentre parlate de quella volta che ve siete scordate dentro er Tampax e ce n’avete messo un altro e all’improvviso TRATATATATATÀ! Una fitta a buffo tra il fegato e le costole. CHE CAZZO C’È TRA IL FEGATO E LE COSTOLE? Fino a 29 anni stavi tranquillo, erano fitte de gioventù. Adesso no. Adesso non po esse. Ormai te e la parola gioventù siete lontani come i negazionisti e er diploma de terza media.
A 29 anni erano fitte de gioventù. Adesso dall’infarto all’embolia po esse tutto.
A 29 anni era acne giovanile. Adesso è rogna.
A 29 anni era salute. Adesso è panza.
E la cosa brutta è che a 30 ANNI, di queste cose, non puoi parlarne con nessuno. Perché se ne parli con quelli più giovani, quelli te cominciano a dà del lei! SÌ! Quelli te chiamano SIGNORA e te fanno passà avanti sussurrando timorosi “prego, MI SCUSI”!
Se invece ne parli co quelli più grandi de te...... che so tanti...… tantissimi...… so almeno 5 generazioni de rancorosi co alle spalle minimo 40 anni de rotture de coglioni… loro, te cominciano a elencà na serie de malattie cardiovascomuscolari che Dottor House se gratterebbe i coglioni co la parte larga der bastone. Tu non fai manco in tempo a dì “A” che quelli te tartassano tipo er Tamagotchi quando c’aveva fame: “MA STA ZITTO STAI, ZITTO DEVI STARE, PARLI TU PARLI ,E IO CHE DEVO DÌ ALLORA EH? CHE DEVO DÌ IO? VOGLIO VEDÈ QUANDO ARRIVI ALL’ETÀ MIA POI NE RIPARLIAMO ALTRO CHE, TU ZITTO DEVI STARE, ZITTO!” Se non ci credete, vi basterà leggere i commenti sotto questo post. (PS: Si lo so, alla parola Tamagotchi ti sei commosso. Non ringraziarmi, non c’è bisogno). Quello che non capiscono è che un QUARANTENNE non sarai mai uguale a un TRENTENNE. Mai. E il motivo è semplicissimo: A 40 anni sei il più giovane tra i vecchi. A 30 anni sei il più vecchio tra i giovani. Non può essere uguale, cambia proprio il punto di vista. Il quarantenne c’ha lo stato d’animo de uno che se sta a giocà il tutto per tutto. Il trentenne sta dentro un cortile coi muri alti a giocà a campana co la depressione. Tutto qua.
I 30 ANNI sono la vera età di passaggio. E questo passaggio ha un nome preciso: METABOLISMO.
Quando soffi sulle candeline, tu la porta la attraversi, er metabolismo tuo no. Rimane de là. Te saluta vestito da Po dei Teletubbies: “Ciao Ciao!” Quello che prima era un meccanismo perfetto, tutto ad un tratto si interrompe. Prima, quello che magnavi cacavi. Adesso, se te magni na teglia de pizza, il giorno dopo cachi una pallina.
Tu guardi nel cesso e te senti disorientato. Dici: “OH! E tutto il resto dove sta? Dove sta tutto il resto? E CHE CAZZO CI FA QUEL CICCIONE NELLO SPECCHIO DE CASA MIA!” Nulla sarà come prima. E lo capirai sulla tua pelle.Con la tua pelle. Con quello che stazionerà sotto la tua pelle. E il numero dell’estetista passerà sotto la N di Nutrizionista. Ed è lì, che imparerai ad usare Photoshop. Ma in tutto questo c’è un cambiamento a 30 ANNI, che ti farà soffrire più di tutti gli altri: il tuo rapporto con LA MOVIDA. Quelli che prima chiamavi DIVERTIMENTI, da oggi in poi se chiameranno CONSEGUENZE. Sì tu, proprio tu. Tu che fino a ieri te tatuavi, vomitavi e t’accoppiavi 4 volte co 5 persone diverse tutto nella stessa sera. Tu che fino a ieri uscivi coi capelli bagnati pure pe annà a fa Capodanno a Ovindoli. Tu che fino a ieri te prendevi 26 caffè al giorno senza tremà o morì, e poi dormivi pure. Tu che fino a ieri riuscivi a assorbì una quantità d’alcol che un mozzo del ‘600 te se sarebbe tatuato sul braccio, senza nemmeno vedecce appannato. Tu che fino a ieri dormivi per terra a casa de gente qualsiasi e la mattina presto, alle 14, andavi ar bagno mentre te ripartiva er passetto house. Tu che fino a ieri eri in grado de andà a ballà, fa l’after, uscì all’alba e andà al mare, ritornà e andà a ballà co altri amici, rifà l’after e il giorno dopo andà a lavorà da McDonald’s, tu. Proprio tu. Oggi. Tu oggi dopo er terzo caffè stai tre giorni su na sedia coi tic, tipo Stephen Hawking. Tu oggi se incontri birra e pizza nella stessa sera devi dormì dentro ‘na vasca de Gaviscon. Tu oggi se dopo una serata te porti al letto uno, la mattina dopo er problema non è più ricordasse come se chiama lui, ma ricordasse chi cazzo sei te. Tu oggi se vai a ballà er Sabato sera, er Giovedì mattina sembri ancora ‘na comparsa de Tim Burton. Tu oggi non ce vai a ballà er Sabato sera. Tu oggi esci er Venerdì. Pomeriggio. Presto. Tu oggi dopo il primo cocktail c’hai le guance bordeaux, te scappano sorrisi maliziosi mentre guardi ‘na colonna e te togli i pantaloni dal culo come se nessuno te vedesse. Tu oggi al secondo cocktail cammini usando le sponde der muro tipo flipper cercando de centrà la porta del bagno. Tu oggi al terzo cocktail t’abbracci er buttafuori sudato e piangendo je strilli nell’orecchio: “SCUSA MAMMA!” Tu oggi te risvegli a casa tua alle 7.30, de domenica, co la sveglia che te sei scordato de toglie, per terra, a metà der corridoio, perché sul letto la sera prima non ce sei arrivato, e te stupisci della tua coordinazione mentre te trascini al bagno coi gomiti. E tutto questo non perché sei vecchio. Ma perché sei scrauso. Infine, tutto ciò si riflette inesorabilmente nella tua vita sentimentale. Una volta ti buttavi, per vedere se funzionava. Oggi, prima de uscì co qualcuno, sto qualcuno deve risultà molto più interessante del divano de casa tua, co davanti una serie tv su Netflix e in mano una pizza a domicilio. E NESSUNO è più interessante de divano, serie tv e pizza. Nessuno. È la vita di noi trentenni. Una vita sospesa a metà. Una vita in cui non siamo né carne né pesce. Questo siamo: i vegani dell’anima. 
(di Emiliano Luccisano)
35 notes · View notes