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#subito studio
aleesandropol · 2 months
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La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
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mezzopieno-news · 2 months
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AIDS, UN NUOVO FARMACO BLOCCA IL 100% DI CONTAGI
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Nel corso della conferenza mondiale sull’Aids 2024 tenutasi a Monaco di Baviera, sono stati presentati i risultati di uno studio condotto su donne africane sottoposte ad una profilassi pre-esposizione contro l’HIV che ha mostrato il 100 per cento di successo.
La ricercatrice sudafricana Linda-Gail Bekker ha mostrato che 2134 ragazze adolescenti e giovani donne in Sudafrica e Uganda che hanno ricevuto iniezioni di lenacapavir ogni 6 mesi, non hanno contratto il virus dell’HIV. La sperimentazione è stata conclusa quando metà delle partecipanti era stata arruolata per 1 anno e il farmaco ha dimostrato di essere protettivo al 100%. La rivista scientifica Science ha indicato questo risultato scientifico come una “nuova era nella prevenzione dell’HIV”.
Il nuovo farmaco ha generato molto entusiasmo nella comunità medica e anche i principali enti mondiali impegnati nella lotta all’AIDS hanno definito la scoperta come un punto di svolta nel campo della prevenzione dell’HIV, una rivoluzione. “Vogliamo che questo farmaco preventivo miracoloso raggiunga tutti coloro che ne hanno bisogno, subito” ha dichiarato Winnie Byanyima, presidente del UNAIDS.
Negli ultimi anni si è registrato un enorme progresso scientifico e i farmaci antiretrovirali consentono alle persone affette da HIV di vivere una vita sana. Le nuove infezioni da HIV sono scese da oltre 2 milioni a livello globale nel 2010 a 1,3 milioni l’anno scorso mentre nella regione subsahariana, l’ONU afferma che l’incidenza dell’HIV tra adolescenti e giovani donne rimane “straordinariamente alta” in alcune zone, con oltre 150.000 nuovi infetti lo scorso anno.
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Fonte: Science; Winnie Byanyima; The Guardian; foto di Towfiqu Barbhuiya
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vaerjs · 6 days
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Vivo costantemente in una dimensione di aspettative altissime e fatico a tirarmene fuori.
Quando ero la figlia maggiore dovevo dare il buon esempio, assumermi compiti e responsabilità genitoriali che non mi sarebbero dovute competere, fare da mamma, sorella e figlia contemporaneamente. Con la preoccupazione che un mio sbaglio potesse fare crollare il castello in mille pezzi.
Ho lavorato, mi sono pagata l'università, almeno quel poco che mi è servito ad entrarci. E per farlo ho sopportato un capo viscido e molesto, con la mano lunga e e le nausee ogni mattina prima di uscire di casa, sapendo che non avrei avuto altra scelta: era l'unica azienda che aveva risposto a tutti i miei curriculum - ed erano amici della parrucchiera della mamma, non avrei mai potuto farle fare una brutta figura.
Poi sono arrivate le borse di studio. Ho lasciato il lavoro perché per ottenerla e mantenerla è fondamentale dimostrare di poter superare un certo numero di esami all'anno e con valutazioni alte per non perdere posizioni nelle graduatorie. Un solo sbaglio, un esame andato male, una giornata nera a laboratorio mi avrebbero lasciata in mezzo a una strada, senza soldi e senza posto letto, anche a metà anno.
Ho fatto l'Erasmus e sono riuscita a trovare un contatto in una scuola nella città che volevo io, per la prima volta. Così sono diventata il punto di riferimento e l'esempio a cui la mia tutor coordinatrice ha indirizzato chiunque volesse sperimentare la stessa esperienza. Ancora una volta la mia possibilità d'errore è stata messa sotto i riflettori, pronta ad essere amplificata a dismisura.
Ora lavoro a scuola e ho la fortuna di essere rimasta nello stesso istituto e nello stesso interclasse dell'anno precedente. La collega che ho affiancato lo scorso anno ha pregato in tutti i modi per ri-avermi con lei: a causa dei suoi improvvisi problemi in famiglia mi sono trovata da sola ad accompagnare una quinta pronta e preparata alla secondaria.
Quest'anno la situazione non è molto diversa. È finito il ciclo, siamo in classe prima - probabilmente la più impegnativa di tutte - con una docente in meno. Ho un posto sul sostegno, quello che speravo, ma mi trovo a occuparmi di tutto. Ho spiegato alla ragazzina a cui hanno assegnato la supplenza sulla classe per qualche settimana tutto quello che doveva fare e in che modo, non la posso lasciare da sola perché è la sua primissima supplenza e non si sa muovere a scuola. Ho preparato le attività della classe e raccolto, schedato e archiviato tutti i materiali perché la collega in cattedra ha ancora una situazione instabile in famiglia e non può dedicare tutto il tempo che vorrebbe alla scuola. Mi hanno assegnato un bambino complesso di cui voglio occuparmi nel miglior modo possibile nonostante la sua rete di professionisti non sia allineata nelle modalità di intervento e mi sia da subito sembrato di trovarmi tra due fuochi, con la mamma in balia di consigli contraddittori. Mi hanno affidato anche la commissione continuità "per il gran lavoro fatto l'anno scorso nelle quinte" che sarebbe bello replicare questo e i prossimi anni.
Ho chiamato i miei fratelli perché non li sentivo da un po', sono stata troppo stanca e mi sono sentita in dovere di giustificarmi per la mia vita raffazzonata. Sono molto stanca, e credo di sentirmi così a terra anche perché ancora non ho il privilegio di poter sbagliare senza che il mondo crolli.
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kon-igi · 2 months
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Ciao Kon, non so bene perché sto scrivendo a te questa cosa ma so che sei un medico e sembra che ami il tuo lavoro.
Studio medicina, sto finendo il primo anno e mi trovo in un brutto periodo da un paio di mesi ormai. Mi sono immatricolata in ritardo (fine primo semestre) e di conseguenza ho cercato di recuperare il più possibile ma ho iniziato fin da subito a stare male, avere sempre ansia e un’angoscia infinita. Gli esami vanno bene, ma io continuo a stare male. Medicina è quello che ho sempre voluto fare, anche se tutti mi hanno sempre messo in guardia sulla difficoltà di questo percorso e la “scarsa salute mentale” di cui spesso godono le persone che scelgono questa strada. Ho paura che sia sempre peggio, che il primo anno sia solo un assaggio di quello che sarà poi. Ho un’altra laurea alle spalle e un po’ di esperienza in un lavoro che non mi piace del tutto, e c’è questo pensiero che si ingigantisce sempre di più: mollare medicina, mollare quello che mi sta facendo stare male e dedicarmi a quest’altro lavoro che sì, non mi piace al 100%, ma forse mi permetterebbe di condurre una vita più tranquilla e con meno ansie. Il dubbio quindi è: continuare a provare a fare quello che ho sempre sognato di fare pur stando male, oppure rassegnarsi e ripiegare su altro pur dovendo convivere con la frustrazione e il rimpianto/rimorso di aver archiviato per sempre il sogno nel cassetto?
Che brutta cosa i sogni nel cassetto e sai perché?
Credi di averceli messi tu ma in realtà ci sono stati messi da un'altra persona, una persona che è morta innumerevoli volte e tutte le volte è rinata diversa, con un nuovo modo di guardare alla vita.
Io volevo fare l'entomologo, poi l'insegnante, dopo il ninja e infine il cecchino e invece mi trovo a fare una cosa che non avrei mai sognato.
C'era un sogno più valido di altri? Ogni sogno è stato valido finché è stato sognato nel lì e nell'allora ma il qui e ora non ne ha bisogno perché i sogni proiettati nel futuro guidano contromano e si schiantano contro la persona diversa che saremo.
Vuoi un consiglio per fare una scelta?
Ma non ne hai bisogno... tu la scelta giusta l'hai già fatta, perché quella sbagliata è la scelta che non farai.
L'attimo che decidi non è un salto nel vuoto di un destino fumoso che ti attende ma la porzione di quel cammino che in quel momento era adatto al tuo piede e al tuo passo.
Ti sembrano farraginose frasi motivazionali?
Ma la vita non è sacrificio e lotta... questo tipo di narrazione dannunziana è portata avanti da burattinai che ti vendono scarpe scadenti e poi ti costringono a danzare alla loro musica per fartele consumare.
Io provo pietà per la sofferenza dell'eroe che corona il sogno di una vita e mi chiedo sempre cos'abbia dovuto dimostrare e a chi.
La sofferenza avverte che non è il momento del cambiamento e quindi adesso ti chiedo:
Dov'è la persona che aveva sognato di diventare una dottoressa?
Quanti cucchiai hai a disposizione per vivere il resto della tua vita?
Alla fine, qual è il nome della persona a cui devi tutto ciò?
Un abbraccio e se vuoi chiacchierare in differita (e per differita intendo audiopipponi infiniti) mi puoi trovare su telegram come kon_igi
<3
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blogitalianissimo · 3 months
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sai tutto quello che è successo ieri mi ha fatto pensare ad una cosa…
per contesto: vivo nel sud della Svizzera, nell’unica area italofona, anche se sono italiano. Ho iniziato a riflettere su quanto queste dinamiche italiane si riflettano anche qui in Svizzera, anche se i problemi non sono nemmeno paragonabili a quelli che il sud deve affrontare. Però anche solo pensando alla percezione che quelli più a nord (o come piace a loro chiamarsi “della Svizzera centrale”) hanno di quelli al sud, in particolare del cantone italiano, quello più al sud di tutti i cantoni (che sono come le regioni), ti fa capire quanto ottusi gli uomini siano. Quanto idioti e bigotti. Quanto ripetitivi nel loro pensare. Il sud della Svizzera è percepito anche lui come una “spiaggia a basso costo con buon cibo”. Questo è quello che siamo per loro. Siamo quelli esotici che non si comprendono, perché in italia è una questione di dialetti (o comunque di lingue come il napoletano che hanno avuto una metamorfosi a partire dal latino in parallelo al volgare italiano), ma qui è una questione di lingue. Non mi sento di screditare la parte francese, spesso sono molto educati e sanno parlare sicuro anche il tedesco e l’inglese, ma spesso ti sorprendono e sanno anche l’italiano. Però gli svizzeri tedeschi (secondo me da distanziare totalmente dai tedeschi di Germania) oh poveri noi. Loro lo sanno di essere la maggioranza (non badano molto allo studio di altre lingue) e lo sanno che il nostro futuro dipende tanto dalla capacità di esprimerci nella loro lingua, che per nota personale: la odio. Suona così male, soprattutto lo svizzero tedesco (che è il loro dialetto, molto diverso dal tedesco che impari a scuola). Esiste una unica università italiana in Svizzera, la quale non ha una gamma ampia di corsi. Se vuoi fare il medico, il fisico, il chimico, letteratura straniera, psicologia e non so quanti altri devi studiare o in tedesco (miglior scelta, perché è dove ci sono le università più prestigiose) oppure in francese. E lo so che ora penserai: beh studia in italia. E ti rispondo subito dicendo: non dopo tutta quella fatica che uno fa per prendere una maturità svizzera. Perché se in italia tanti bocciano il primo anno di università, qui il vero ostacolo è il primo anno di liceo (dove mediamente quasi il 40% non ce la fa). I programmi sono diversi, ma ora non voglio scendere troppo nei dettagli. Inoltre studiare in italia per fare l’avvocato in Svizzera non funziona. Devi studiare per forza in un’altra lingua (e per forza parzialmente in tedesco, perché alcuni codici sono solo in tedesco). Molte persone della mia età se ne sono andate in altri cantoni, a settembre perderò le mie ultime amicizie del liceo di qui. La “fuga di cervelli” c’è anche qui. Eccome se c’è. Ci sono i salari più bassi, mentre le spese aumentano e la nostra lingua viene sempre messa da parte a favore del tedesco (nel nostro stesso cantone intendo). Ci sono tutti questi problemi, tutte queste dinamiche, ma poi oltre passo il confine e le carte si girano, improvvisamente gli stereotipi si invertono. Perché non parlo più una lingua estranea, solo l’accento cambia. Dei pregiudizi calano e nuovi sorgono.
Non ha letteralmente senso. Sono tutti persi in un bicchier d’acqua. Volevo concludere dicendo che queste separazioni sono assurde ed è assurdo pensare di imporre un modello del genere in Italia. Di frantumare il sogno secolare dell’unità. Chi sono queste persone contro ogni figura storicamente importante della tradizione che credeva in questo ideale? Non verranno mai ricordate e dovrebbero sperare che vada così, perché in caso contrario non sarà per buone ragioni. la Svizzera funziona con i cantoni come cantoni sovrani (qui c’è tanta indipendenza), ma funziona perché non c’è mai stato un’altro modello. L’Italia non è stata pensata così. Mi spiace per tutto quello che sta succedendo, spero in colpo di fortuna.
L'unica cosa che posso aggiungere è che la Svizzera è schifosamente ricca e ogni cantone può autonomamente sostenersi da solo, anche quello "più povero", in Italia se lo fai condanni alla povertà oltre la metà del paese e ALL'INEFFICENZA l'altra, perché la Lombardia in questi anni ci ha dimostrato di essere un disastro, e dall'autogestione s'incasinerà ancora di piu.
Per il resto per carità capisco, ma tieni conto che i problemi della Svizzera in Italia sono quintuplicati e ci sto andando piano, e non è per sminuire quello che passate voi lì ma santo iddio qua stiamo vivendo un incubo e stiamo valutando l'emigrazione
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donaruz · 4 months
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24 MAGGIO 1961 nasceva ILARIA ALPI
"Era una giovane donna, forte e determinata, battagliera e femminista convinta".
"Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si era scelta un lavoro in cui l'elicottero è uno dei cosiddetti ferri del mestiere, aveva una autentica fobia del vuoto, una vera e proprio chefobia ma volava con tranquillità almeno apparente".
"Era una giornalista coraggiosa con la mente in Europa ed il cuore in Africa"
P.s. Così l'ha descritta sua madre.
Si diplomò al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma.
Grazie anche all'ottima conoscenza delle lingue (arabo, francese e inglese) ottenne le prime collaborazioni giornalistiche dal Cairo per conto di Paese Sera e de l'Unità.
Successivamente vinse una borsa di studio per essere assunta alla Rai.
Ilaria Alpi giunse per la prima volta in Somalia nel dicembre 1992 per seguire, come inviata del TG3, la missione di pace Restore Hope, coordinata e promossa dalle Nazioni Unite per porre fine alla guerra civile scoppiata nel 1991, dopo la caduta di Siad Barre. Alla missione prese parte anche l'Italia, superando in tal modo le riserve dell'inviato speciale per la Somalia, Robert B. Oakley, legate agli ambigui rapporti che il governo italiano aveva intrattenuto con Barre nel corso degli anni ottanta.
Le inchieste della giornalista si sarebbero poi soffermate su un possibile traffico di armi e di rifiuti tossici che avrebbero visto, tra l'altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di alte istituzioni italiane: Alpi avrebbe infatti scoperto un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei Paesi industrializzati e dislocati in alcuni paesi africani in cambio di tangenti e di armi scambiate coi gruppi politici locali. Nel novembre precedente l'assassinio della giornalista era stato ucciso, sempre in Somalia e in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
Alpi e Hrovatin furono uccisi in prossimità dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, a pochi metri dall'hotel Hamana, nel quartiere Shibis; in particolare, in corrispondenza dell'incrocio tra via Alto Giuba e corso Somalia (nota anche come strada Jamhuriyada, corso Repubblica).
La giornalista e il suo operatore erano di ritorno da Bosaso, città del nord della Somalia: qui Ilaria Alpi aveva avuto modo di intervistare il cosiddetto sultano di Bosaso, Abdullahi Moussa Bogor, che riferì di stretti rapporti intrattenuti da alcuni funzionari italiani con il governo di Siad Barre, verso la fine degli anni ottanta. La giornalista salì poi a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere al centro di traffici illeciti di rifiuti e di armi: si trattava di navi che inizialmente facevano capo ad una società di diritto pubblico somalo e che, dopo la caduta di Barre, erano illegittimamente divenute di proprietà personale di un imprenditore italo-somalo. Tornati a Mogadiscio, Alpi e Hrovatin non trovarono il loro autista personale, mentre si presentò Ali Abdi, che li accompagnò all'hotel Sahafi, vicino all'aeroporto, e poi all'hotel Hamana, nelle vicinanze del quale avvenne il duplice delitto. A bordo del mezzo si trovava altresì Nur Aden, con funzioni di scorta armata.
Sulla scena del crimine arrivarono subito dopo gli unici altri due giornalisti italiani presenti a Mogadiscio, Giovanni Porzio e Gabriella Simoni. Una troupe americana (un freelance che lavorava per un network americano) arrivò mentre i colleghi italiani spostavano i corpi dall'auto in cui erano stati uccisi a quella di un imprenditore italiano con cui successivamente vennero portati al Porto vecchio. Una troupe della Svizzera italiana si trovava invece all'Hotel Sahafi (dall'altra parte della linea verde) e filmò su richiesta di Gabriella Simoni - perché ci fosse un documento video - le stanze di Miran e Ilaria e gli oggetti che vennero raccolti.[6]
Ilaria Alpi venne sepolta nel Cimitero Flaminio di Roma.
La madre, Luciana Riccardi Alpi, (1933 - 12 giugno 2018) ha intrapreso, fin dal primo processo, una battaglia per cercare la verità e far cadere ogni sorta di depistaggio sull’omicidio della figlia.
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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abr · 1 year
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Basta uno spot senza bimbi di colore, coppie Lgbtq, slogan green e ammennicoli politicamente corretti vari per farli uscire pazzi. Bollato subito come "tradizionalista" e "contro il divorzio", anche se si limita molto delicatamente a rimettere al centro i bisogni dei bambini.
via https://twitter.com/jimmomo/status/1706640660239982880
lo spot è un indicatore di stato: INDICA che i markettari han rilevato una fetta rilevante di "mercato" fatto di famiglie tradizionali.
Probabilmente sono i primi ad aver fatto uno studio sul mercato reale, invece di tentare di anticipare il futuro desiderato da gattare coi capelli verdi, sulla base del rumore di fondo dei social e delle piazze: approccio che sta facendo letteralmente FALLIRE aziendine tipo Walt DIsney o Cocacola.
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anchesetuttinoino · 3 months
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Quanto ha perso l’Italia con l’euro in 20 anni
* studio del Centro per la politica europea (Cep)
Il rapporto “Vent’anni di euro: vincitori e perdenti” rivela quali Paesi hanno visto le proprie casse e le tasche dei cittadini riempirsi grazie alla moneta unica e quali, al contrario, sono sprofondati. Lo studio ha stimato il PIL pro capite che ogni Paese avrebbe avuto senza l’Euro. L’Italia, con una perdita totale di 4.325 miliardi di PIL bruciati, si piazza all’ultimo posto per crescita economica nella zona euro. Nessuno peggio di noi.
Gli esperti del Cep sono categorici: “In nessun altro Paese l’Euro ha portato a perdite così elevate di prosperità come in Italia”. Il PIL pro capite italiano è rimasto stagnante dall’introduzione dell’Euro, con una perdita pro capite di 73.605 euro dal 1999 al 2017.
Al contrario, la Germania ha guadagnato in totale 1.893 miliardi di euro, ovvero 23.116 euro per abitante nello stesso periodo. Dietro la Germania troviamo i Paesi Bassi, e, ironia della sorte, perfino la Grecia ha subito perdite minori rispetto all’Italia. Questo dato è emblematico e ci fa riflettere su quanto l’introduzione dell’Euro abbia avuto effetti devastanti sulla nostra economia.
Fonte
Grazie Mortadella. (Eppure l'illustre statista ancora appare qui e là nei talk show bisbigliando e sibilando le sue solite cazzate).
Ma questo è ancora nulla: tra 20 anni un altro accurato studio ci dirà quanto abbiam perso facendo i reggicoda degli USA, in una guerra SOLO a loro vantaggio, grazie agli accordi presi con loro dall'illuminatissimo europarlamento.
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angelap3 · 5 months
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Il naso e la voce più belli del mondo.
“Volevo fare l’attrice. Diventai una cantante perché non riuscivo a trovare lavoro come attrice. Ero famosa a Brooklyn da quando ero piccola per la mia voce. Ero famosa per avere una bella voce e non avere un padre. Ero unica. Quando hai un vuoto nella vita e un’infanzia strana, diciamo, ti senti invisibile e disorientata. Volevo essere felice, volevo essere il massimo di ciò che potevo essere”.
È stata una bambina con un’infanzia complicata. Orfana di padre (morto giovane per un attacco epilettico), ha dovuto vivere prima dai nonni e poi con la madre e il secondo marito, “senza amore”.
È stata una giovane donna consapevole di avere una voce strepitosa, e subito dopo il liceo ottiene una borsa di studio di recitazione in cambio della cura dei figli della proprietaria di quella scuola.
È già una donna quando, rifiutata a Broadway, guadagna cantando nei bar del Greenwich Village.
Poi il successo planetario.
10 Grammy (tra cui un Lifetime Achievement Award e un Grammy Legend Award). 34 album pubblicati in studio. 145 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. E poi il cinema: con Funny girl ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista. La seconda statuetta arriva con astarisborn.
Nel 1983, con Yentl, Barbra Streisand è la prima donna a scrivere, produrre, dirigere e interpretare un film in un grande studio. Per la stessa pellicola, è stata la prima donna a ricevere un Golden globe come miglior regista.
Oggi compie 82 anni.
E accipicchia Barbra, che vita!
https://m.youtube.com/watch?v=a8DE5U6npkQ&pp=ygUyYmFyYmFyYSBzdHJlaXNhbmQgLSB3b21hbiBpbiBsb3ZlIHRyYWR1cyBpbiByb21hbmE%3D
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diceriadelluntore · 5 months
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Storia Di Musica #324 - Alter Bridge, Fortress, 2013
Le scelte musicali di Maggio avranno come filo rosso la presenza di un edificio in copertina. Mi rendo conto che la scelta dell'elemento in comune è di per sé poco discriminante, perché la lista sarebbe lunghissima. Tuttavia con un percorso che ho immaginato a scorrimento di grandezza dell’edificio ne uscirà, spero di non deludervi, una bella selezione. Poi è sempre una buona occasione per scoprire altri dischi rispetto a quelli che ho scelto io. La copertina che inizia questo piccolo viaggio è una casa abbandonata in un deserto, che in maniera piuttosto ironica è stata scelta per descrivere la Fortezza del titolo. Fortress è il quarto album in studio degli Alter Bridge, uscito nel 2013. Gli Alter Bridge nascono agli inzi degli anni 2000, quando si unirono ex componenti di due band, i Creed e i Mayfield Four: dal primo provenivano Il chitarrista Mark Tremonti, il bassista Brian Marshall ed il batterista Scott Phillips facevano già parte dei Creed, insieme al cantante Scott Stapp, fin dal 1997. Dopo la pubblicazione di due album di successo (My Own Prison del 1997 e Human Clay del 1999) Marshall lasciò la band nel 2000, a causa di dissidi con il frontman Stapp: rimasti un trio, i Creed pubblicarono nel 2001 il loro terzo album, Weathered, un altro grande successo rimasto al primo posto per otto settimane consecutive, primato che i Creed condividono con la compilation The Beatles 1. La band divenne inattiva dal 2003 a seguito della conclusione di un tour controverso: in quell'anno, infatti, Tremonti iniziò a scrivere nuovo materiale con l'intenzione di formare una nuova band. Dopo aver richiamato Marshall al basso, il chitarrista decise di contattare il cantante Myles Kennedy, ex membro degli ormai sciolti Mayfield Four, conosciuto qualche anno prima durante un tour in cui l'ex band di Kennedy faceva da gruppo spalla ai Creed. Fu così che nacquero gli Alter Bridge, il cui nome deriva da un ponte, il bridge del titolo, situato presso la casa di Tremonti sulla Alter Road, a Detroit.
L’inizio è del 2004, One Day Remains, che ripulisce moltissimo il suono post grunge dei Creed e nonostante sia un buon successo commerciale è ben lontano dalle vendite della band “primigenia”. Subito però hanno un colpo di fortuna: diventano infatti un gruppo fidato della WWE, la famosa federazione di Wrestling americano. Alcune loro canzoni infatti apriranno i seguitissimi show e una loro canzone, Metalingus, è stata adottata dal wrestler Edge come musica d'entrata. Nel 2005 Save Me farà parte della colonna sonora del film Elektra. Eppure non tutto va per il meglio: la casa discografica premeva affinché si ritornasse al nome Creed, garanzia di maggiore notorietà, e anche a quel suono più sporco. La band aveva tuttìaltra idea e finirono per cambiare etichetta: nel 2007 passano alla Universal con cui pubblicano Blackbird: i testi e le musiche sono spesso a 4 mani tra Kennedy e Tremonti, l’album è molto più coeso e una canzone diviene molto famosa, Blackbird, scritta da Kennedy per un suo amico recentemente scomparso che in una votazione di una rivista inglese, Guitarist, è stata votata nel 2011 quella con il miglior assolo di chitarra di tutti i tempi (che mi sembra una clamorosa esagerazione). Succede una cosa a questo punto: i tre ex Creed si riuniscono con Scott Stapp e pubblicano un nuovo disco come Creed e vanno in tour, Kennedy non sta fermo e collabora con Slash, che in quel momento era il chitarrista dei Velvet Revolver. Qualcuno pensa che il gruppo sia alla fine, ma come un tuono all’improvviso arriva AB III (del 2010): sorta di cupo concpet album sulla fede, è un disco che segna un deciso cambio di prospettiva. Molto più heavy metal, inizia a farsi strada l’estensione vocale portentosa di Kennedy, e da strutture musicali che assomigliano a quell’interessante movimento chiamato progressive metal. È un nuovo grande successo.
Passano anni prima che esca Fortress, tra tour che toccano tutti i continenti, progetti paralleli, solisti, di musicisti che ormai sono diventati molto famosi. Per questo il disco era atteso come una sorta di prova del nove. Dato il titolo, l'album sembra far emergere l'idea che la band sia una sorta di rifugio creativo per i suoi membri, un santuario hard rock dove possono semplicemente suonare e suonare, non importa se al posto di mura possenti c’è solo qualche asse di legno invecchiato dal sole e dal vento. Si parte con Cry of Achilles, che inizia con le note di una chitarra acustica dal sapore flamenco (filone che per qualche anno colpirà in maniera stranissima tutti i grandi gruppi dell���heavy metal, richiamo solo i leggendari Opeth in Persephone, il brano acustico che apre Sorceness del 2016). Micidiale il veloce incedere del singolo Addicted to Pain, mentre in Bleed It Dry salgono in cattedra sia Tremonti con un suadente assolo, che la mirabile ugola di Kennedy. La ballata “alla Alter Bridge” si esprime in Lover e All Ends Well, dal sapore vagamente country. Sono diventati maestri nel costruire canzoni tra riff portentosi degni della vecchia scuola a ritornelli che rimangono subito in mente, come per The Uninvited. Il lavoro di AB III rimane nelle ottime In Peace Is Broken e nella toccante Calm The Fire, pezzo che esprime tutta la bravura vocale di Kennedy. Tremonti presta la sua di voce in Waters Rising, e scatena la sua anima metal in padrone nell’accoppiata Farther Than the Sun / Cry a River e nella lunga e mutevole title track contraddistinta da un pregevole lavoro della chitarra, anche qui a lambire il progressive metal. Fortress è un album trascinante, probabilmente meno creativo del precedente, ma molto più solido. La critica lo capisce e lo designa non solo come il loro miglior lavoro, ma tra i dischi dell’anno.
Gli Alter Bridge, che hanno sempre cercato di non passare per I Creed con un altro cantante, sono diventati, anche grazie alle spettacolari esibizioni dal vivo (suggerisco per i curiosi i Live From Amsterdam e From Wembley Arena) uno dei gruppi di punta di un metal non estremo, ma solido e convincente.
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libero-de-mente · 3 months
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𝗜𝗟 𝗦𝗔𝗕𝗔𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗠𝗔𝗧𝗨𝗥𝗔𝗡𝗗𝗢
𝗣𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼
- Papà domani mattina mi accompagneresti in auto a scuola?
- Certo Gabriele, se vuoi. Perché questo cambio di programma?
- Eh, metti che la TEB - (metropolitana leggera a cielo aperto della nostra città) - sia in ritardo o abbia un guasto. Non voglio rischiare il giorno del mio esame finale.
- Giusta osservazione, cercare sempre la via sicura. Ti accompagnerò io.
𝟮𝟵 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼
La notte è stata insonne per lui, l'ho sentito alzarsi più di una volta.
Quelle notti dove sai che il giorno dopo ti giocherai un altro passo importante nel proseguimento della scuola. La chiusura della settimana degli esami per la maturità.
Un lustro di fatiche, incomprensioni, colpi di genio, inaspettati metodi di studio, che l'esperienza scolastica gli ha fatto trovare. I voti alti, le cadute, i pugni dati sulla scrivania, la voglia di recuperare con rabbia e di esserci riuscito alla grande. I sorrisi, quelli di quando mi annunciava di un voto alto che, forse, neanche lui si aspettava.
Credo che lui non lo sapesse, ma stava guardando gli occhi di un padre che credeva in lui e si aspettava tutto ciò.
Gli amici, le compagnie mai nate per quel maledetto virus che per molto tempo lo ha imprigionato a casa.
Era un 4 marzo, si aspettava la primavera per poter tornare ad assaporare le compagnie nel parco pubblico. Invece arrivò una terribile notizia, come se gli studenti fossero soldati e che dovessero andare in guerra. Chiusi nelle trincee (case) per colpa di un nemico invisibile. Così quell'acronimo DAD divenne di uso quotidiano.
La rinascita. Le amicizie che si consolidano, gli amori adolescenziali. Così puri, scanzonati e forse mai impegnativi.
Questa mattina il viaggio verso la scuola, a un certo punto, è diventata una processione. File di ragazzi vestiti eleganti, per un appuntamento che svolterà la loro vita. Tailleur, completi e tante camicie bianche.
A un semaforo, mentre si attendeva il verde, noto questa ragazza. Tratti sudamericani che richiamano le nobili dinastie delle civiltà precolombiane. Vestita di tutto punto, con un mazzo di fiori tenuto sotto braccio mentre con le mani teneva aperto un grande quaderno con gli appunti. Mentre camminava a testa alta stava ripetendo a voce alta la sua: "dichiarazione volontaria di prendere a tutti i costi quel diploma, con un voto alto".
Probabilmente non potendola accompagnare a scuola, qualcuno, le ha donato quel mazzo di fiori come un rituale di buona sorte.
Era bellissima, volevo dirle dal finestrino quando mi stava passando vicino: "andrà tutto bene, sarai magnifica".
Ma non sapevo come avrebbe reagito, se per sorridere allentando la tensione o arrabbiandosi perché le avrei fatto perdere la concentrazione. Così glielo detto col cuore.
Arrivati a scuola il saluto, l'abbraccio. Le parole che non gli ho detto per non caricarlo di ansia, ma che ho tutte qui nel mio cuore.
La promessa. Quella di mandarmi un messaggio su WhastApp appena avrà finito il suo esame.
Sto scrivendo questo post proprio mentre lui sta raccontando, spiegando, gesticolando e impegnandosi per chiudere un percorso scolastico che lo vedrà, da subito, in pista per l'Università.
A volte mi fermo a pensare quanto possa essere stato un pessimo padre. Poi penso al fatto che i miei figli sono tutto quello che avrei voluto essere io. Loro ci sono riusciti. Forse noi genitori, alla fine, non siamo stati poi così male.
p.s. stavo per postare questo mio pensiero. Quando su WhastApp appare questo messaggio: "finitoo🥹🥹🥹"
Ho fatto click di invio di questo post con gli occhi lucidi, non riuscendo più a leggere per le lacrime. Adesso scusatemi ma devo levarmi dagli occhi tutte quelle soddisfazioni che non ho mai avuto, ma che sono riuscito a far avere a chi conta più della mia stessa vita.
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jazzandother-blog · 2 months
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https://youtu.be/9B7ZWDaKECI?si=xFf6HwQfex3zQCUm
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(English / Español / Italiano)
On March 2, 1959, at 2:30 in the afternoon, a group of musicians entered an old church on 30th Street in New York that the Columbia record company had converted into a recording studio thanks to the special sonority of the place. The musicians belonged to the sextet of Miles Davis, trumpeter and composer extraordinaire, a cornerstone of modern jazz. The first to arrive was drummer Jimmy Cobb, who calmly and carefully set up his drum kit. Soon after, bassist Paul Chambers, saxophonists Cannonball Adderley and John Coltrane, pianists Bill Evans, who no longer belonged to the sextet but would record on this album, and Wynton Kelly arrived. Finally, Miles, the leader of the group. Without even knowing it, this first session and the second recorded on April 22 would become fundamental in the history of both jazz and music. The product of those two days would be called Kind of Blue and was released on August 17 of the same year.
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El 2 de marzo de 1959, a las dos y media de la tarde, un grupo de músicos entraron a una antigua iglesia en la calle 30 de Nueva York que la compañía discográfica Columbia había convertido en estudio de grabación gracias a la sonoridad especial que tenía el lugar.Los músicos pertenecían al sexteto de Miles Davis, trompetista y compositor extraordinario, piedra angular del jazz moderno. El primero en llegar fue el baterista Jimmy Cobb quien con tranquilidad y esmero montó su batería. Poco después llegarían el bajista Paul Chambers, los saxofonistas Cannonball Adderley y John Coltrane, los pianistas Bill Evans, quien ya no pertenecía al sexteto pero que grabaría en este disco, y Wynton Kelly. Finalmente, Miles, el líder del grupo. Sin siquiera saberlo, esta primera sesión y la segunda grabada el 22 de abril se volverían fundamental tanto en la historia del jazz como de la música. El producto de ese par de días se llamaría Kind of Blue y salió a la venta el 17 de agosto del mismo año.
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Il 2 marzo 1959, alle due e mezza del pomeriggio, un gruppo di musicisti entrò in una vecchia chiesa della 30ª strada a New York che la casa discografica Columbia aveva trasformato in studio di registrazione grazie alla particolare sonorità del luogo. I musicisti appartenevano al sestetto di Miles Davis, trombettista e compositore straordinario, pietra miliare del jazz moderno. Il primo ad arrivare fu il batterista Jimmy Cobb, che con calma e attenzione sistemò la sua batteria. Subito dopo arrivarono il bassista Paul Chambers, i sassofonisti Cannonball Adderley e John Coltrane, i pianisti Bill Evans, che non faceva più parte del sestetto ma che avrebbe registrato su questo album, e Wynton Kelly. Infine, Miles, il leader del gruppo. Senza nemmeno saperlo, questa prima sessione e la seconda registrata il 22 aprile sarebbero diventate fondamentali nella storia del jazz e della musica. Il prodotto di quei due giorni si sarebbe chiamato Kind of Blue e sarebbe stato pubblicato il 17 agosto dello stesso anno.
Fuente: Pasión por el Jazz y Blues
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tananaifanblog · 2 months
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Tananai - Stasera c'è Cattelan
"Non so se avete visto ma sulle mie mutande c'era Babbo Natale". Così Tananai scherza a Stasera c'è Cattelan subito dopo essersi calato i pantaloni per far vedere i suoi due nuovi tatuaggi, due stelle. Un momento comico che ha fatto sorridere sia Alessandro Cattelan sia il suo ospite. E proprio mentre il cantante si stava sistemando la camicia e stava allacciando la cintura ecco che il conduttore annuncia a gran voce che nel pubblico si è formata la "curva Tananai". Un gruppo di fan sfegatate sono state chiamate al centro studio perché si sono fatte un tatuaggio a tema Tananai.
Lo stesso cantautore è rimasto molto sorpreso nello scoprire quante fossero le persone con un tattoo a lui dedicato. Il siparietto si è concluso tra le risate e le fan felici sono tornate al loro posto.
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GUARDA L'INTERVISTA QUI
03 APR 2024
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t-annhauser · 1 year
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Leggevo di sfuggita la polemica che ha coinvolto il prof. Rovelli, che trovo interessante nel suo ambito di studio, il modello di un universo atemporale, ma che per qualche ragione legata presumo al suo ethos (ethos anthropoi daimon), al di fuori del suo ambito indossa la divisa dell'intellettuale con i sandali (per una suggestione francescana i sandali costituiscono un accessorio imprescindibile del trovarobato di sinistra) ed esprime concetti piuttosto elementari in linea con i dettami di un certo pacifismo hippie (mettete dei fiori nei vostri cannoni). La cosa sgradevole è che tali dichiarazioni ormai perlopiù innocue vengano subito stigmatizzate come si trattasse di pericolosissime eresie ("il professor Rovelli è filorusso!, forse è pure novax!"), d'altronde viviamo ormai in uno stato di nevrastenia permanente in cui un'escursione termica di appena quattro gradi è sufficiente per strillare al "crollo termico". L'hanno pure escluso, dice il professore Rovelli, da un incontro che si doveva tenere non so dove perché le sue posizioni sull'Ucraina sono state giudicate "controverse" (salvo forse ritrattare). Io non voglio vivere in un mondo in cui bisogna presentare il patentino di filo-ucrainismo per essere giudicati idonei ad esprimere un qualsiasi pensiero, questa è ideologia, non è più libertà.
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ttrdl · 3 months
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Negli anni vi ho fatti disperare con la scuola, rispondevo sempre dicendo che avrei voluto studiare per qualcosa di più utile, con un utilità più “diretta”. Al terzo/secondo anno di superiori venne un maresciallo dell’aeronautica nel nostro istituto per una sorta di incontro con gli studenti.. trasmesse delle slide e io me ne innamorai subito e pensai “che figata! ma sai che quasi quasi quando finisco i miei cinque anni..”. Di studiare non avevo voglia e tutto quello che facevo era soltanto per un numero scritto in una casella accanto a delle materie. Arrivato al quinto anno decisi di non continuare con l’università, mia madre al tempo sola non era per niente d’accordo “tu devi diventare un dottore! devi diventare qualcuno!” ma la mia testardaggine era più forte del mio senso di colpa dato dalla sua disperazione. Comincio a lavorare, un ragazzo della mia età pensava solo allo svago, scarpe, vestiti e mettere qualcosa da parte MA sempre con quel pensiero nella testa. Negli anni succedono tante cose e poi arriva l’11 aprile 2021. Quel giorno salii a milano e con il cielo grigio e la mia ansia data dal fatto che era tutto nuovo per me (non avevo mai preso un treno e non mi ero mai spostato così lontano da casa) mi dirigo in questo Boutique calais hotel “vicino” alla metro wagner (e chi mi conosce da più tempo sa che feci un video sul vecchio blog dove mostravo quella piccola ma accogliente stanza). Il giorno dopo senza aver chiuso occhio mi diressi per le prove in questa caserma.. all’entrata c’erano questi militari con una faccia di culo esagerata che non promettevano bene. Entrai e mi ritrovai ammassato con tutti gli altri ragazzi i quali erano stati accompagnati quasi tutti dai propri genitori. Svolgo tutte le prove ed esco, il medico mi aveva differito per delle analisi riguardanti l epatite B e un holter ecg e tra me e me pensavo “ma quindi una volta portate queste analisi sarà tutto ok? sarò idoneo? ma è ovvio che non ho l epatite!… è se invece fosse solo una scusa per scartarmi..?” il giorno dopo scendo a Napoli e rifaccio le analisi previste. Una settimana di ansia e la mia mente che viaggiava maledettamente. Per non dilungarmi, alla fine mi giudicano idoneo. Causa covid i tempi si allungarono di parecchio ma il 6 dicembre 2021 arrivai a capua per il RAV e da lì cominciò tutto. Tutto questo per dire.. spero solo di ripagare tutti gli anni in cui vi ho fatto davvero disperare. Questo è un lavoro che premia tanto e tu sai tutti i traguardi che sto raggiungendo mano mano. Oggi alla mia età mi sento realizzato e il tutto in pochi anni. Quando studiavo per il concorso arrivai al punto che eri tu a dirmi di fermarmi con lo studio, che tutti quei mesi su quella banca dati non mi avrebbero fatto bene ma io pensavo sempre e solo ad una cosa e ogni giorno che passava si alimentava in me quella convinzione, perché io ero convinto già dall’inizio di aver vinto quel concorso nonostante non avessi nemmeno fatto la prima prova. Oggi ho 24 anni e ancora tanti anni davanti ma posso dire che questa sarà la scelta migliore di tutta la mia vita.
#me
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johnlocksaddict · 6 months
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L'equilibrio che bilancia la mia vita è il mio totale squilibrio. Ci sono giorni in cui sono la persona più produttiva e diligente del mondo: studio, lavoro, mi alleno, pulisco casa, mangio bene (senza neanche uno sgarro), faccio un po' di self-care. Sono volenterosa, propositiva e mi sembra di poter ottenere tutto quello che voglio senza quasi nessuno sforzo.
Ma questi giorni esistono solo perché ce ne sono altri di totale e completa nullafacenza. Dove non ho il coraggio neanche di alzarmi dal letto, di cucinare o di lavare un piatto.
E la cosa più brutta è che a volte questi giorni sono consequenziali. Quindi sono superwoman il giorno prima e troppo pigra per pettinarmi il giorno dopo.
Quindi non riesco mai a raggiungere i miei scopi, perché sono specializzata nell'autosabotaggio, di conseguenza quello che ho costruito il giorno prima sento quasi il bisogno di distruggerlo.
Però comunque è normale, credo, che ci siano queste altalene.
Ammiro tanto quelle persone che sanno essere costanti e se potessi scegliere una qualità del mio carattere che odio è proprio l'incostanza. Se fossi capace di concentrarmi su un obiettivo, senza scoraggiarmi a ogni minimo bump on the road, sarei tutto quello che ho sempre voluto.
Sarei magra, tonica, coraggiosa, in salute e forse anche felice.
Vorrei tanto essere una di quelle persone capaci di stare perennemente a dieta (o comunque per un periodo superiore ai due giorni che è il mio massimo di questi tempi), o una di quelle ragazze perennemente in palestra, capaci di ottenere il fisico che hanno sempre sognato, o quelli che riescono a imparare una lingua studiando giorno per giorno.
Insomma, tutto ciò che riguarda uno step by step non mi appartiene. Sono zero o cento, con poche vie di mezzo.
Ad esempio con il weekend libero potrei fare tutto quello che ho rimandato in settimana. Potrei allenarmi, potrei studiare molto di più, cucinare per la settimana, pulire tutta la casa e anche uscire con gli amici, le giornate sono lunghe. Eppure il 90% delle volte non faccio neanche la metà di quanto preventivato
Ma non ne sono capace
È per questo che da quando ho intrapreso l'università pubblica in concomitanza con il mio lavoro full-time, sono enormemente terrorizzata.
Soprattutto perché non so mai quando possa sentire l'esigenza di buttare tutto nell'immondizia; magari a due esami dalla laurea, magari alla prima bocciatura o al primo professore che mi tratterà uno schifo. Nonostante ciò, nella mia vita lo studio è stata l'unica costante che non ha subito variazioni d'impegno o sabotaggi o distruzioni.
E quindi come si risolve? Come faccio a essere costante? Perché la mia incostanza si riflette anche nella mia vita giornaliera?
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