#superpredatori
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scienza-magia · 5 years ago
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Orche, un branco matriarcale d'intelligenti predatori marini
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Il video delle terrificanti orche, i superpredatori più intelligenti del mare. Sono tra i pochi animali dove a comandare è sempre un'esemplare di sesso femminile (Video). È raro venire a contatto con le orche, per noi umani. Eppure hanno alcune caratteristiche che potrebbero interessarci. Per esempio sono tra i pochi animali ad avere una società matriarcale, dove, cioè, il ruolo dominante di capobranco è occupato esclusivamente da esemplari di sesso femminile. La società in cui vivono è anche una delle pochissime, nel regno animale, in cui si vive quasi sempre con la famiglia da cui si ha origine: né i nuovi nati maschi né quelli femmine abbandonano il gruppo famigliare della propria madre. In famiglia si fa tutto, si caccia, si migra, si approcciano nuovi gruppi familiari. La riproduzione avviene proprio così, un esemplare di un clan familiare ne approccia uno di un altro gruppo, ma dopo l'accoppiamento torna al proprio, che in questo modo cresce sempre di più.
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Le orche hanno un'altra caratteristica che noi umani conosciamo bene, la menopausa. Non ci sono molti animali sulla Terra per cui esiste il concetto di menopausa, quasi tutti al contrario rimangono fertili per tutta la vita (e non è vero che noi umani conosciamo la menopausa solo da quando abbiamo aumentato, qualche migliaia di anni fa, la nostra aspettativa di vita; prima di allora si presentava comunque). Gli unici animali i cui esemplari femminili "vanno" in menopausa, oltre a noi umani e le orche, sono i narvali, i beluga e i globicefali. Tutti cetacei, e tutti molto longevi. Le orche, per esempio, possono vivere fino a 80 anni, che se fosse un'aspettativa di vita sarebbe più alta di quella media di molte nazioni. Ma questa grande longevità riguarda soltanto le femmine: i maschi, più spesso, muoiono trentenni. Le femmine circa dieci o quindici di più. La capobranco di un gruppo di orche è spesso una nonna, le sue figlie, anche adolescenti, collaborano attivamente all'accudimento dei nuovi nati. Ogni capobranco, com'è ovvio, prima di essere una nonna era un piccolo di orca, che poi ha scalato i ranghi matrilineari del suo gruppo sociale. Ciò che rende coeso un gruppo di orche è, oltre a quello che in termini molto umanocentrici potremmo definire "affetto familiare", il sapere della capobranco. L'orca più anziana infatti, anche se non può più contribuire direttamente alla crescita del clan, può fare molto per il suo sostentamento: le orche più anziane sono quelle che guidano le battute di caccia, che ricordano i luoghi in cui la fauna di cui nutrirsi è più abbondante e quando (e in quale periodo dell'anno) questo avviene. Di solito quando parliamo di intelligenza animale il rischio di sbagliare è alto, perché quando noi umani definiamo un animale "intelligente" lo facciamo per somiglianza con il nostro tipo di intelligenza. Insomma, com'è normale che sia applichiamo al mondo naturale il nostro personalissimo punto di vista. Accade perché noi, in quanto animali, nella natura siamo costantemente immersi.
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Ma torniamo un attimo al matriarcato delle orche: da dove viene? A circa quindici anni un'orca raggiunge la fertilità (altra somiglianza con noi umani) e può accoppiarsi con successo. La gestazione dell'orca dura circa 15 mesi, e riguarda un singolo nascituro alla volta. Dai quindici ai quarant'anni l'orca rimane fertile, dando alla luce mediamente un piccolo ogni sei anni. Ma da quell'età in poi entra in menopausa. Dai quarant'anni in poi, però, l'orca si avvia verso la leadership del gruppo, guidando la caccia e gli spostamenti del clan famigliare e condividendo fino al 90% del pesce pescato con gli esemplari più giovani. Ma perché le orche vanno in menopausa? L'ipotesi più probabile è che la specie si sia evoluta in qualche modo proprio in relazione all'organizzazione matriarcale. Nell'ecosistema oceanico in cui le orche vivono le risorse sono molto limitate, e ogni nuovo nato è una bocca da sfamare in più. Ma la matriarca può mandare avanti il suo corredo genetico semplicemente sostenendo i suoi figli, maschi e femmine, sapendo che i loro piccoli prima o poi verranno allevati in altre famiglie. E così via. Ogni cambiamento genetico è, per dirla molto in breve, una mutazione dovuta al dover fare economia (oltre che al caso). Queste, e mille altre cose si possono imparare da documentari come quello di Jean-François Barthod, girato in uno dei luoghi più remoti (e amati dalle orche) al mondo, le Isole Crozet. Un minuscolo arcipelago tra le coste del Sudafrica e l'Antartide. https://youtu.be/uW9mcG0rdLY Read the full article
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netmassimo · 5 years ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "Science" riporta lo studio dei resti fossili di un ittiosauro il cui scheletro quasi completo include una sorta di extra nella forma dei resti fossili di un altro rettile, un talattosauro della specie Xinpusaurus xingyiensis, nel suo stomaco. Un team di ricercatori ha esaminato questi fossili scoperti in Cina e risalenti al periodo Triassico attribuendoli a un Guizhouichthyosaurus tangae, una specie appartenente al gruppo degli ittiosauri. Ci sono discussioni tra i paleontologi sul fatto che potessero essere superpredatori nei loro ecosistemi e il fatto che un ittiosauro avesse divorato un animale grosso come un talattosauro viene considerato una prova che almeno quella specie fosse effettivamente un superpredatore.
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nakeddeparture · 8 years ago
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Terrorized in Barbados
BARBADOS (Naked Departure) -- WILFRED ABRAHAMS -- Re: Terrorism in Barbados -- This is nothing new, ask the superpredator Mark Thompson how it's done!  But this superpredatory behavior is now happening to more and more people and in the streets of Barbados (not only behind closed doors).  Anyone can now be a target, the playing field is being leveled and people are scared!
THE STORY:  Barbadians, this is a message posted by Wilfred Abrahams late last night on a chat .... a bit of discussion follows:
And just letting you all know.  I came home last night and the road in Strathclyde was blocked just past Mottley law office.  Some guys had put bags of garbage across the road... they were just inside the gap off the main road.  I saw them out of the corner of my eye and swung in my vehicle and drove straight at them.  They jumped on bicycles and rode off.  I drove behind them gunning the engine and they cut through side roads and escaped.  I wasn't actually trying to catch them just to scare them off.  I went back and cleared the road and called the police.  This is not a reported story this actually happened to me.  This is our Barbados in 9 short years.
What time did this happen Wilfred
It was about 11 pm last night.
Wow, this is serious
Crazy.  When I got back to the garbage there was a woman stopped in a car and she was petrified.  She recognised me and calmed down and when I cleared the road she went along.  People are being terrorized in Bim.  That's approximately the same time most of the others take place between 11 and 2.
Wow
It is very real when it happens right outside your house.  That lady might have been my wife.  Mia the blockage was right outside Leslie Haynes' gate.  They used his garbage.
End
Naked Departure (Generic photo)
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all4animals-blog · 8 years ago
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All4Animals ha pubblicato un nuovo articolo: https://www.all4animals.it/2017/03/21/imperia-il-caso-dei-due-lupi-uccisi-e-seppelliti-per-far-sparire-ogni-traccia/
Imperia: il caso dei due lupi uccisi e seppelliti per far sparire ogni traccia
Non c’è pace per i lupi italiani, vittime costanti di pregiudizi, odi atavici e diffusa disinformazione: altri due esemplari sarebbero morti, uccisi a fucilate, stavolta in provincia di Imperia.
Secondo quanto riportato dal quotidiano LaStampa, i due superpredatori sarebbero stati abbattuti in Valle Argentina, al confine con le Alpi Marittime, all’interno del territorio di Molini di Triora. L’indagine, tenuta segreta fino agli scorsi giorni, si riferisce a un fatto avvenuto all’inizio dell’anno: l’uccisione appunto di due lupi, un maschio adulto del peso di circa 70 chili e un individuo più giovane.
Resta da confermare, nello specifico, se l’abbattimento dei lupi sia effettivamente avvenuto, come riferito ai militari, nel corso di una battuta al cinghiale tra passo della Lecca e Rocca Mea. Un esposto piuttosto circostanziato avrebbe segnalato ai carabinieri quanto avvenuto: un testimone dell’uccisione avrebbe deciso di parlare riferendo alle autorità che i due lupi sarebbero stati subito seppelliti così da far sparire ogni traccia su quanto accaduto, che – lo ricordiamo – è un reato.
Le autorità dovranno ora cercare di recuperare i corpi e, se ci riuscissero, si aprirebbero tutte le ipotesi di reato connesse a casi come questi.
Si attendono eventuali sviluppi sulla vicenda.
Foto: repertorio.
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foxpapa · 8 years ago
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foto di David Doubilet e Jennifer Hayes dal servizio Cuba, gioiello dei Caraibi Un coccodrillo americano (Crocodylus acutus) lascia il suo sito  notturno in una prateria sottomarina per fare ritorno nel labirinto di  radici di mangrovie dove trova un rifugio quasi impenetrabile. Gli  scienziati considerano i coccodrilli come gli ingegneri dell'ecosistema a  mangrovie perché creano passaggi che migliorano la circolazione dei  nutrienti. Il progressivo aumento del numero di superpredatori come  coccodrilli e squali è un chiaro segno di un ecosistema in salute.
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netmassimo · 5 years ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "Journal of Vertebrate Paleontology" riporta l'identificazione di un dinosauro carnivoro che visse nell'odierno Portogallo tra 153 e 145 milioni di anni fa, nel periodo Giurassico. Un team di ricercatori guidato dalla dottoressa Elisabete Malafaia dell'Università portoghese di Lisbona l'ha chiamato Lusovenator santosi e l'ha attribuito al gruppo dei carcarodontosauri, a sua volta parte del più vasto gruppo degli allosauri, dinosauri carnivori che erano superpredatori nei loro ecosistemi. Questa specie è molto antica all'interno del suo gruppo e la sua scoperta offre qualche nuova informazione sulla prima fase della diversificazione di questi dinosauri, che al momento è poco conosciuta a causa della scarsità di fossili.
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netmassimo · 6 years ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "PLOS ONE" riporta l'identificazione di una nuova specie di dinosauri che visse nell'attuale Thailandia circa 120 milioni di anni fa, nel periodo Cretaceo, che è stata chiamata Siamraptor suwati. Appartiene al gruppo dei carcarodontosauri, a sua volta parte del più vasto gruppo degli allosauri, dinosauri carnivori che erano superpredatori nei loro ecosistemi. Questa nuova specie, come i suoi parenti più stretti, era dotata di denti simili a quelli degli squali e può fornire informazioni sulla diffusione globale di questi dinosauri.
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