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#tiraemolla
borderpaolino · 11 months
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muah… #tiraemolla
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annalobergh · 5 years
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Oggi è arrivato il manicotto nuovo, prima o poi fotograferò il cimitero dei manicotti distrutti dalla boccuccia del tedesco.. Non lasciatevi ingannare ha l'aspetto di un cane, nuota come una foca e morde come un alligatore. Un lato positivo di questa quarantena e che finalmente quando giochiamo a tira e molla nesduno ci guarda male a causa dei comandi che uso "attacca" "uccidi" e "lascia" #zero #lamiazampadestra #dobermann #amoilmiocane #nerofocato #instadog #dobielife #dobelove #dobie #dobermannpinscher #dobermannlove #doberman_instagram #dobermannitalia #dobermannlife #dobermannpinscher#dobermanforever #giocareinsieme #tiraemolla #lovedobermans #lovemydog https://www.instagram.com/p/B9pOyBQoMlp/?igshid=i9h5xi5sx6q5
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pinoanselmo · 7 years
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#photo #foto #love #rome #roma #campari #tiraemolla (presso Tira e Molla)
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sciatu · 3 years
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Dalla collezione di Sghembo - Tarzan Albi dell’Audace 1935; Corriere dei piccoli Hugo Pratt 1962; Coriere dei piccoli Hugo Pratt1962; Tex Willer N° 1 La Mano Rossa 1964; Corriere dei Piccoli Ugo Pratt 1965 L’Ombra; Kolosso Salva il Mondo 1966; Hugo Pratt - Gli Scorpioni del Deserto 1969-1993; Hugo Pratt LA Ballata di un Mare Salato
Athos sistemò sulla bancarella l’ultima scatola con i Tex, e si spostò di un passo indietro per vedere se dove erano andavano bene. Sulla destra c’erano i Diabolik e sulla sinistra i kriminal. Dietro c’erano Linus e il Mago. “Bene - Si disse soddisfatto – sono  in buona  posizione” Ed osservò se dietro le prime scatole, si notassero il peccaminoso Le Ore, con i fumetti di Nando il Trombadore Caballero e altri simili. Quella era la zona dei  i più grandi, gli intellettuali di sinistra e di destra.  Dall’altra parte c’erano Trottolino, il Monello, Tiraemolla Topolino, il Corriere dei Piccoli e qualche rara edizione de il Vittorioso. Decisamente l’angolo dei piccoli e dei puri collezionisti “Perfetto” Pensò Athos contento. Si guardò intorno. La bancarella accanto sulla destra, era già pieno di fricchettoni che scavavano tra giacconi, anfibi  borracce militari, camice color kaki e zaini dell’esercito americano e bandiere confederate. Sulla sinistra la bancarella dei dischi 45 e 33 giri con un mangiadischi color rosso che riproduceva l’ultimo di Morandi. Vicino alla bancarella dei ragazzi che stavano osservando un vinile di Santana emanando un intenso odore di erba. Athos alzò le spalle “ Siamo nel 1968, ormai a certe cose non si fa più caso” Incominciarono ad arrivare i suoi clienti più affezionati. Savino con i suoi occhiali spessi un centimetro, il Rosso che apriva tutto e non comprava niente, il professore con il suo maglione rosso e la giacca marrone anche a ferragosto. Con tutti Athos spendeva una parola e rispondeva alle richieste dei collezionisti. Da Corto Maltese a Black Macigno o a Kolosso tutti avevano una richiesta particolare che lui, con i suoi fornitori svuota cantine, cercava di soddisfare. Finalmente apparve Sghembo, il più simpatico di tutti, un ragazzo alto e magrissimo, biondo dagli occhi azzurri arrivato da poco dalla Sicilia insieme alla gran massa di terroni che ogni giorno la stazione Centrale di Milano sfornava copiosamente “ Allora Sghembo come andiamo? Oggi compri qualcosa” “Oggi si – rispose sorridendo il ragazzo – oggi mi devo rifare dell’altro sabato” “Ah bene, allora hai trovato la lista dei fumetti che ti mancano?” chiese Athos contento. La settimana precedente Sghembo era arrivato sorridendo e aveva cercato nelle tasche dei pantaloni la lista dei numeri mancanti che altro non era che un foglio protocollo a quadretti piegato infinite volte a fare un piccolo libricino e riempito con il rapidograph 0,1 di numeri così piccoli che solo Sghembo riusciva a leggerli. “ No, ma ho portato mio fratello” fece sorridendo Sghembo e mostrò un piccolo ragazzo moro e scuro di pelle che nei tratti assomigliava a lui ma in stile Profonda Terronia. Athos guardo il ragazzo e fece la faccia di chi non capiva “Io compro i fumetti e lui che stà sempre a casa li legge tutti e se li ricorda” Athos lo guardò stupito. Aveva venduto a Sghembo scatole di Nembo Kid e Tex, Uomo Mascherato e Mandrake, forse migliaia di fumetti: come poteva ricordarli tutti? “Ah va bene” Fece Athos abituato alle stranezze dei suoi clienti. Sghembo si mise davanti la scatola dei Gordon e incominciò a tirarli fuori delicatamente uno ad uno. Il fratello guardava attentamente le copertine che gli passavano davanti e alle volte diceva un “si” e Sghembo metteva da parte il fumetto. Dai Gordon passarono ai Linus e quindi al Mago e la scena si ripeteva con il moro che con un occhiata veloce della copertina dava indicazione se comprare o no il fumetto visionato con uno sguardo. Sghembo osservò con gioia che vi era una scatola del Corriere dei Piccoli e si mise a tirarli fuori uno ad uno con estrema attenzione. Bastava che dalla scatola spuntasse un angolo del giornale che il moro già diceva “Si” In poco tempo Sghembo aveva messo davanti a se una pila enorme di fumetti. Quando Athos fece il conto Sghembo disse scoraggiato “È troppo, non ho tutti questi soldi, non puoi farmi uno sconto?” Athos fece un espressione seccata. Ora gli sarebbe toccato mettete tutto a posto di nuovo “Quanto hai?” Il ragazzo gli fece vedere i soldi che aveva tirato fuori dalle tasche dei pantaloni. In realtà non mancava molto ma Athos non voleva dare uno sconto a Sghembo che già tirava sempre sul prezzo: lo avrebbe abituato troppo bene. Osservò il moro che lo guardava con la faccia seria e due occhi così neri che non riflettevano neanche la luce. “Facciamo così - disse infine sorridendo – di a tuo fratello di girarsi un momento” Il moro lo guardò diffidente, poi guardò il fratello. Lo Sghembo guardò Athos  poi rivolto al fratello gli disse “votati” Il piccolo si girò e Athos dispose sulla bancarella quattro Corriere dei Piccoli di quelli scartati e uno di quelli che il moro aveva indicato. Li aprì a caso sulle pagine dove vi erano fumetti “Ecco, se tuo fratello indovina qual è quello che ti manca  i fumetti che non puoi pagare te li regalo” Sghembo lo guardò stupito e poi sorrise. Diede un colpetto sulla spalla del fratello “Vidi quali n’ammanca” Il moro si girò e guardò Athos con sospetto, poi si avvicinò e indicò un Corriere che Athos aveva predo tra quelli scartati “Qui, dopo tre pagine, ci sono i soldatini disegnati da Crepax della battaglia di Pavia, avevi detto che me li avresti fatti ritagliare…” “Poi vediamo – disse spazientito Sghembo – ma di al signore quale ci manca” “Quello – fece il moro indicando un giornale sull’estrema destra – c’è la parte finale della Ballata del Mare Salato , non puoi lasciarla” Sghembo guardò sorridendo Athos. Quest’ultimo prese il giornale indicato e lo sfogliò fino a trovare il fumetto di Hugo Pratt. L’osservò stupito. Era proprio l’ultima puntata. Raccolse tutti i giornali che Sghembo aveva raccolto  e glieli passo prendendo i soldi che il ragazzo teneva in mano. “Sono tuoi, vai prima che me ne penta…” I ragazzi presero i giornali e scapparono via . Li osservò scomparire nella folla e guardò tutte le scatole di giornali che il moro aveva passato per tirare fuori i pochi giornaletti che mancavano al fratello e pensò che tutte le storie e le immagini che quelle scatole contenevano erano nella testa del moro. “Cosa farà da grande uno che nella testa ha tutte queste storie?” Si chiese tra il serio e l’ironico. Sorrise “ Farà il sognatore!” Si disse alla fine soddisfatto.
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spettriedemoni · 4 years
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Una storia da soap opera
Se ci ripenso oggi mi viene in mente questa, come definizione: una storia da soap opera tipo Beautiful o simili.
C’era questa ragazza a cui piacevo. Non lo seppi subito, ovviamente, noi uomini non ci accorgiamo quasi mai dell’interesse ci una donna nei nostri confronti. Non sempre almeno. Ma sto divagando. Il punto è che questa ragazza era gia impegnata eppure non riusciva a nascondere questa attrazione nei miei confronti. In verità a me un po’ la nascondeva, ma questo è un altro discorso.
Ci conoscemmo un po’ meglio e un giorno andai a trovarla a casa perché seppi essere influenzata. Parlammo un po’ come sempre e poi non ricordo bene perché la sfidai a baciarmi. Forse aveva ripetuto una volta di troppo che mi avrebbe baciato, non ricordo. A ogni modo accettò la sfida e le nostre bocche si sfiorarono fino toccarsi e poi cercarsi. 
Mi dicevo: "Ma che cazzo sto facendo? È impegnata! Fermati!” ma non ci riuscii.
Avevo un capellino con visiera, in quel periodo portavo cappellini di quel tipo, ne avevo diversi modelli. Lo prese e lo usò per nascondere il viso paonazzo per quello che aveva appena fatto. Mi disse che baciavo bene, proprio come piaceva a lei. 
Quando andai via da casa sua ero notevolmente turbato, lo ammetto, perché da un lato avevo la coscienza che mi pungolava ma dall’altro mi era piaciuto. 
Lei risolse la storia con il ragazzo: ormai non poteva più stare con lui, se ne rendeva conto, e così diventammo una coppia ufficiale. Si diceva innamoratissima, magari lo era, difficile a dirsi, di certo le credetti. Andò avanti per un po’ fino a quando un giorno mi restituì un regalo che le avevo fatto, una collana.
Capii che mi stava lasciando quando la baciai a pochi metri da casa sua. È strano ma fu allora che realizzai cosa stava succedendo. Seppi tempo dopo che si era scoperta gelosa del suo ex vedendolo con un’altra. Questo sentimento l’aveva scombussolata in qualche modo e le aveva fatto rimettere in discussione il nostro rapporto. Solo che lo seppi molto tardi quando ormai aveva capito che non ero io la persona con cui voleva stare davvero. Ma allora perché mi cercò nonostante fosse impegnata? Cosa l’aveva spinta a baciarmi quel pomeriggio? Comprensibilmente, mi sentivo preso in giro.
Poco tempo dopo si sarebbe rimessa con il suo ex che però l’avrebbe lasciata prendendosi, probabilmente, la sua rivincita.
Lo venni a sapere indirettamente proprio da lei che ci aveva tenuto a dirlo a uno dei miei amici più cari. 
Pensai che avremmo potuto rimetterci insieme, che in fondo era una possibilità. Ci stavo ancora male per il modo in cui era finita e riaverla accanto mi avrebbe fatto stare di nuovo bene, pensai. Mi accorsi però che non era lo stesso per lei. Non si era riavvicinata per rimettersi con me ma per appagare il suo ego, in un certo senso. Inconsciamente o no le piaceva sapere che stavo male per lei. preso coscienza di questo non la cercai più e la evitai. 
Finì con il mettersi con un mio caro amico. Ebbene sì, un amico fraterno si mise con la mia ex. Mi sentii tradito due volte. Non perché non dovessero stare insieme ma perché avrei voluto saperlo da lui. Tra l’altro lui giocava a tiraemolla con una ragazza che abitava lontano. In pratica ogni volta che lei ripartiva si lasciavano e appena tornava si rimettevano insieme. 
Accadde anche in quel caso. Anche dopo essersi messo con la mia ex, puntualmente, ritornata la sua ragazza storica in città, lui aveva lasciato la ragazza con cui stava in quel momento per tornare da lei. Comprensibilmente la mia ex ci soffrì e io invece ammetto che un po’ ne provai piacere. Piccole soddisfazioni meschine, lo so: sono una brutta persona. 
Un ricordo in particolare mi torna in mente: una scenata di gelosia quando ancora stavamo insieme. Era accaduto che ero stato fotografato assieme a una ragazza che lei proprio non sopportava. Avevo la stampa di quella foto e lei l’aveva presa malissimo. Feci quello che mi sembrava più giusto in quel momento: accartocciai la foto. Rimase spiazzata e mi disse che potevo ancora recuperarla e così la buttai oltre la barriera di un cantiere. Ci era rimasta male perché si era sentita stupida e in colpa per un gesto che avevo fatto per lei, per tranquillizzarla. Non sarebbe bastato ma allora non lo sapevo. A saperlo forse la foto l’avrei tenuta.
Si riprese dalla delusione di essere stata lasciata dal mio amico. Non so se mi avrebbe ripreso, di certo non ero più interessato a lei. Ormai la salutavo a malapena anche se frequentavamo amicizie comuni. Seppi che aveva provato a mettermi contro il ragazzo di una nostra comune amica stuzzicando la gelosia di lui. Non funzionò perché lui credette alla sua ragazza. Un piccolo episodio che ammetto mi fece piacere ma nulla più.
Tempo dopo mi misi con un’altra ragazza, una mora dalla carnagione chiara, molto diversa da lei che era rossa di capelli e con le lentiggini. 
Ci vide insieme un giorno, l’avevo presa sotto braccio e le avevo detto qualcosa che le aveva aperto la bocca in uno splendido sorriso.
Fu in quel momento che incrociai il suo sguardo. Se non era odio penso si potesse definire di astio o forse era invidia. Chissà se si è mai davvero pentita di avermi lasciato andare. 
Finì così, con quello sguardo. Non la vidi più dopo di allora. 
Ve l’ho detto che era una storia da soap opera.
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aleboss · 4 years
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Tutto iniziò dall’edicola in un campeggio...
Sono sempre stato un nerd, fin da bambino, quando era da considerarsi in senso negativo: oltre a videogiochi, computer, cartoni animati anche i fumetti facevano parte delle mie giornate, inizando con i vari Topolino e Tiraemolla che molti bambini degli anni ‘80 leggevano. Ricordo che verso l’età di 10 anni sulla mia scrivania finirono i fumetti Marvel dei J.I. Joe e Transformer (qui ne trovate raccontata la genesi con il contributo del mitico Jim Shooter), che a quei tempi adoravo nei cartoon e come giocattoli. In quei primi anni ‘90 andavano di moda le raccolte a fascicoli in edicola da rilegare in eleganti e scomode enciclopedie: tra un Siamo fatti così e un Esploriamo l’universo (lasciate tragicamente a metà e finite chissà dove) mi appassionai a La grande avventura a fumetti edita da De Agostini (qui in tutta la sua bellezza) che stimolò la mia curiosità verso il fumetto tutto, aprendo una breccia nel mio immaginario, dai supereroi americani ad altri generi. Nel frattempo in edicola incappai nelle versioni italiane di altre serie Marvel come DP7 e Iron Man oppure nel rilancio de L’Intrepido: da una parte serie già iniziate, dall’altro una narrazione un po’ matura per la mia imberbe età. Alcuni amici mi fecero conoscere i manga: ricordo di aver letto per intero Kimagure Orange Road con gli occhi a cuoricino per Madoka su cui già sbavavo guardando la serie animata E’ quasi magia Jhonny adattata per Italia Uno
Ma la scintilla non era ancora diventata fuoco vivo...
La vera passione per i baloon si accese un’estate all’età di 15 o 16 anni, durante le vacanze estive: avevo molto tempo libero e nell’edicola del campeggio in cui mi trovavo acquistai alcuni albi dalle copertine accattivanti. In quegli anni i comics americani puntavano tutto sulla grafica: mi ritrovai così tra le mani titoli Image come Spawn di Mc Farlane, Savage Dragon di Larsen,  Shadowhawk (chi se lo ricorda oltre a me?) di Jim Valentino e qualche albo dell’Ultraverse (durato un battito di ciglia). Ritornato a casa iniziai a curiosare nelle edicole: i primi acquisti li facevo a caso, attirato da personaggi già a me noti come Flash (la mitica run di Waid, insieme a Impulso), Lobo, X-men... E piano piano, tra qualche Star Magazine e qualche spillato comprato di mese in mese, la mia cameretta iniziò a riempirsi di fumetti.
Fortuna volle che al terzo anno delle superiori tra i miei compagni di classe trovai altri più o meno flippati come me: il Galbu(ciao Fabio!), Osso (ciao Luca!) e il mitico SuperRed (ciao Claudio!) erano navigati lettori e collezionisti di fumetti. In particolare fu Rossi a indottrinarmi sulla via dei supereroi a stelle e strisce: li leggeva da anni, in particolare Superman e Capitan America. Con lui visitai le prime fumetterie come la Borsa del fumetto a Milano (ai tempi mi sembrava il paradiso del fumettaro) e Yellow Kid a Bergamo. Andai alla mia prima (e unica) Lucca Comics e facemmo anche qualche mercatino in qualche paesino sfigato in zona. Diventai talmente “esperto” che su una fanzine alla quale collaboravo (X-Game) piena di appassionati di manga aprii una rubrica dedicata ai fumetti americani. Era bello confrontarsi con altri appassionati e scambiarci materiale: potevo leggere la Saga del clone dell’Uomo Ragno o la morte e il ritorno di Superman o l’intera serie de I Cavalieri dello Zodiaco senza svenarmi. Il salto di qualità lo feci quando finalmente le fumetterie arrivarono anche in una piccola città come Lecco: in una di esse passavo tutti i miei sabati pomeriggio (un mio vicino di casa pensava lavorassi lì) tartassando il proprietario e facendo comunella con gli altri clienti. Era bello poter sfogliare avidamente e in tranquillità pagine e pagine di fumetti senza l’assillo dell’acquisto. Verso inzio millennio finii la scuola e divenni un operoso membro della società: con un buon lavoro ed un’occupazione stabile aumentò la mia disponibilità finanziaria e di conseguenza la spesa mensile in fumetti. Era un periodo in cui le case editrici stampavano molto, usciva un sacco di materiale ed era facile esser preda di acquisti compulsivi e collezionismo sfrenato. Infatti la mia collezione è piena di albi e volumi che ancora attendono di essere letti.
Per anni ho comprato tutto quanto riguardasse i mutanti Marvel: de Gli Incredibili X-Men recuperai l’intera collezione e seguivo tutte le varie testate correlate, ma ad un certo punto (forse dopo la fine del ciclo di Morrison) mollai il colpo. Mi piacque molto la linea Ultimate, in particolare Ultimate Spider-Man. Apprezzai l’arrivo di Quesada e dell’inprinting che diede con vari autori ai Marvel Knights. Ma sarebbe difficile elencare tutto il materiale Marvel Italia / Panini in mio possesso. Allora era la Play Press (qui potete leggerne ascesa e declino) ad occuparsi della DC: ricordo la JLA di Morrison e Play Magazine (peccato gli antologici siano scomparsi). Quando scoprii i fumetti Vertigo con Preacher e tutto quanto finiva su Il Corvo Presenta mi si aprì un mondo: la Magic Press allora era forse la casa editrice qualitativamente migliore. Pubblicava anche il materiale della “rinascita” Wildstorm: gli albi Cliffangher!, Authority, Astrocity, la nuova WildCATS. I manga li preferivo di stampo fantascientifico, in particolare la collana Manga2000 di Panini: Blame, Gantz, Planetes. In mezzo a tutto questo ci finiva anche qualche materiale indipendente o più di nicchia: gli albi dello Shock Studio (Egon, Morgue), Randall McFly (Cajelli), Giulio Meraviglia (Bilotta & di Giandomenico), Mondo Naif (Toffolo!).
Ma ad un certo punto qualcosa si ruppe e l’interesse in me per i fumetti calò drasticamente: iniziai a seguire regolarmente solo una manciata di serie mensili e a comprare qualche speciale o raccolta. Poi un giorno la fumetteria alla quale mi rifornivo (l’unica rimasta in città) decise di chiudere le caselle: venedo meno quella comodità mi allontanai dal mondo fumetto, per tornarci solo saltuariamente passando davanti ad un’edicola o entrando in una libreria.
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abr · 5 years
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«Conte: Patto con gli italiani onesti contro l'evasione fiscale, serve svolta radicale». Ocio onesti, tempi di strizzo intensificato in arrivo, l'utile idiota rispolvera un antichissimo mantra sinistro:  "tutti pagano di più perché molti non pagano". Solo il più tristo dei boccaloni ci casca ancora: molti pagano sempre e sempre di più perché loro sprecano. Il pensiero, diciamo, di Conte tradotto infatti significa: "strizziamo gli italiani del Nord bastardi leghisti! Così il governo potrà sprecare di più, tipo salvare Alitalia stando dentro ai parametri UE".  Altro "pensiero" contiano più spaventosamente sottile è fare pura imitazione del Gran Visir de tuc i furbacchioni Mastro Renzi. Cioè il recupero dell'evasione è una posta di bilancio eterea e farlocca che serve per poter sforare di tutto e di più come appunto ai tempi del governo Renzie ma a consuntivo non a preventivo, risparmiando così infiniti tiraemolla sui tavoli europei che preferiscono gestire l'ipocrisia del "io so che tu sai che io so ma ti lascio fare in cambio di".  In cambio, come ai tempi di Renzi: controlli a tappeto sui soliti noti e tanti bei migrantini accolti in casa. Robe da guerra civile.  Dopo il nuovo via libera ai trafficanti di schiavi ora c'è nuovamente quello agli aguzzini della AgEntrate: ogni singola mossa che fanno è un regalone a Salvini. Unica chance che gli resta oltre alla Polizei Europea è Mattarello: NON si deve votare sennò 'sti qui vanno a casa tutti. FINE PENA MAI.
commenti miei su quote from https://www.ilmessaggero.it/politica/conte_evasione_diretta_patto_italiani_onesti_ogii_ultime_notizie-4754828.html
Sotto riporto la mappa del potenziale di evasione REALE in Italì per regione (differenza tra reddito ufficiale e benessere misurato  - auto, casa etc.): in rosso-arancio dove si evade, in giallo-verde dove si controlla e strizza. 
 La riporto non per benaltrovismo - è altrove che si deve strizzare - ma per dimostrare come l’idea tipicamente piddina della miniera d’oro evasione sia cannata non a uno ma a due livelli,: primo DOVE, alla faccia della redistribuzione e della giustizia sociale, e secondo QUANTO. 
Infatti le ipotesi che quantificano l’evasione valgono esattamente quanto quelle sul riscaldamento globale: è puro guess estimate basato su modelli matematici biased per conflitto di interessi, approssimativi per esser generosi e costantemente in revisione. 
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gianmarialemura · 6 years
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heresiae · 7 years
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messaggio per tutti i neo-utilizzatori dell’internét (ovvero, da 5 anni a questa parte)
non guardate lo smarthphone camminando. non ci siete portati, sul serio. a meno che non abbiate fatto allenamento a partire dagli otto anni portandovi Topolino (Tiraemolla, Braccio di ferro, etc) per strada, sfregandovi bernoccoli sotto lo sguardo divertito di vostra madre che vi aveva lasciato allegramente andare a sbattere contro il lampione perché “è la furbizia che si incarna”, non ci provate nemmeno. quello di alzare gli occhi al momento giusto o di evitare le persone continuando a stare concentrati sullo schermo, è un talento che si apprende con il tempo.  a capocciate. quindi perché non la smettete subito o fate la cortesia di mettervi a lato della strada quando ne sentite l’impellenza? (a lato in grassetto per ovvi motivi di “porcoddio levati dalle palle che è mattina e la gente ha da timbrare”).
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lena19990110 · 7 years
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Il tira e molla ficcatevelo su per il culo...grazie
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urielfanelli · 4 years
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Leggete i giornali, e non vi rendete conto che il tiraemolla sulla quarantena non e' altro che un gioco agli ostaggi, ove gli ostaggi sono le regioni leghiste piu' salviniane? Non e' un complotto contro la Lombardia. E' una strategia politica contro salvini. Che purtroppo e' forte in regione lombardia. Questo waterboarding continuera' sino a quando Salvini non chiedera' a Fontana un passo indietro. Altrimenti, il governo di Roma uccidera' un'industria ogni ora. Ma il problema e' che le armi di questa specie di guerra di logoramento sono i cittadini.
Leggete i giornali, e non vi rendete conto che il tiraemolla sulla quarantena non e’ altro che un gioco agli ostaggi, ove gli ostaggi sono le regioni leghiste piu’ salviniane? Non e’ un complotto contro la Lombardia. E’ una strategia politica contro salvini. Che purtroppo e’ forte in regione lombardia. Questo waterboarding continuera’ sino a quando Salvini non chiedera’ a Fontana un passo indietro. Altrimenti, il governo di Roma uccidera’ un’industria ogni ora. Ma il problema e’ che le armi di questa specie di guerra di logoramento sono i cittadini.
Leggete i giornali, e non vi rendete conto che il tiraemolla sulla quarantena non e' altro che un gioco agli ostaggi, ove gli ostaggi sono le regioni leghiste piu' salviniane?
Non e' un complotto contro la Lombardia. E' una strategia politica contro salvini. Che purtroppo e' forte in regione lombardia.
Questo waterboarding continuera' sino a quando Salvini non chiedera' a Fontana un passo…
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civilwar80 · 7 years
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Once Upon a Time, rivelato il titolo del finale di sesta stagione. Come cambierà la serie ABC? Ho amato alla follia OUAT fin dall'inizio e per questo credo che sarebbe la soluzione migliore chiudere in bellezza la serie con questa sesta stagione. Ormai tutto quello che poteva succedere è successo, un bel HAPPY ending per tutti, così anche i fans sono contenti. Mi dispiacerà non vedere più Bobby nei panni di Rumplestiltskin e la sua anima gemella Belle.....Ma visti i continui tiraemolla e diciamo dialoghi/sceneggiature veramente assurde, preferisco evitare un'altra stagione come la quarta o parte della quinta. Comunque sia #rumbelleforever
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the-empty-walls · 4 years
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Vorrei tanto rispondere: "Ma fai un po' quel cazzo che ti pare".
Ma alla fine non lo farò.
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La vita è fatta di continui tira e molla. Alla fine è sempre più facile mollare, solo i più forti continueranno a tirare.
parolenellamenteparoleperparlare
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le20e8minuti · 11 years
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Mi dice: "come sei bella, vieni qui tra le mie braccia."
E io tutto ad un tratto ci credo e ogni paranoia o brutto pensiero viene offuscato.
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