Tumgik
#troppo educata
occhietti · 8 months
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Sono una persona gentile ed educata.
A volte smetto di essere gentile ma rimango comunque educata. Quando smetto di essere anche educata significa che sono stata forse troppo gentile e troppo educata...
- Lillylabionda
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apropositodime · 2 months
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Se una donna, in maniera educata, ma davvero troppo educata vi dice no, non significa che sta facendo la preziosa o che pensa che voi vogliate solo l'avventura, mentre lei no.
Figa Eva ma quanta cazzo di autostima in uno solo cervello!
Io:
No guarda in questo lungo periodo non ho la predisposizione alla conoscenza di nessuno. (verità)
No ti ringrazio davvero, al momento sono davvero innamorata della mia solitudine. (verità)
Lui (estratto da un messaggio di 50 righe. Più altri messaggi, dove la mia linea è sempre quella) :
" Accetto...ma permettimi una piccola replica bonaria.... Perché non darsi la possibilità di capire se effettivamente la conoscenza di un altra persona non possa farci bene e riempire di cose belle la nostra "solitudine".
A postumi poi decidere se rimanere effettivamente soli"
È una persona che conosco così, è una persona che saluto se la incontro per strada. Ma basta, cribbio.
A me non interessa minimamente.
Ok?
Ma bo, perché non capisce?
Alla fine ha detto che non mi scriverà più, ma se cambio idea, potrò farlo io tranquillamente.😅
Speriamo che mantenga la promessa.
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susieporta · 3 months
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SISTER BLISTER
Cara Donna
Educata a stare buona
Educata a sorridere
Educata a essere forte
Mai triste
Mai stanca
A rincorrere la perfezione
Educata che sei mezza
Educata che non ti devi arrabbiare
Devi vestirti bene
Devi essere sexy
Devi pero’ non essere troppo sexy
Devi fare i figli ma non devi ingrassare
Devi essere magra ma non esagerare
Cara donna educata a soddisfare i bisogni del maschio e di una società patriarcale costruita sui bisogni dei maschi,
occorre che ti riprenda i tuoi spazi,
Occorre che dimentichi questa educazione marziale e saturniana e torni a Venere e alla Luna.
E poi a usare tutti i pianeti.
Occorre che ti spettini e se vuoi, puoi urlare.
Se vuoi ti puoi incazzare.
E non devi piacere proprio a nessuno.
E forse e’ il caso che chiuda la porta di casa a chi hai detto troppi si che volevano essere no.
Riprenditi il tuo letto
Le tue antenate
I tuoi poteri
Riprenditi il tuo intero
Che siano tacchi o nike, cammina come stai comoda.
Non rimpicciolire mai la tua grandezza per far sentire più grande un uomo.
Ricorda che il potere e’ nel terzo chakra e non nel primo e nessuna svendita sessuale ti porterà l’attenzione che meriti.
Celebra il sacro femminile
Stai vicino alle sorelle, loro accrescono la tua forza.
Mai competere per un uomo.
Cara donna educata a stare male per amore
A prendere le botte per amore
A sacrificare per amore
Chiudi la porta stanotte.
Senti la notte ululare.
E da domani : non ti scusare .
_ClaudiaCrispolti_
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nomorepainhere · 1 month
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A volte mi chiedo se sono io che sono troppo educata o gli altri che fanno troppo cagare
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petalididonna · 10 months
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Avrei voglia di mandarti un messaggio. Sai?
Ne avrei voglia. Ne ho voglia.
Prendo il telefono in mano, lo sblocco e vado su whatsapp, cerco il tuo nome. Guardo quella riga vuota che aspetta le mie parole per te. Quel tasto che aspetta la mia voce, per te.
Penso a cosa potrei scriverti, magari anche solo una cosa così. "Una cosa così". Che non impegni, che non ti faccia preoccupare e chiedere "cosa vuole? Perché mi scrive?"
Inizio; "mi sei venuta in mente". "Scusami, ma ti sto pensando".
Ma forse è già troppo, non capiresti e avresti ragione a non capire.
Potrei scrivere solo "buon pomeriggio, come stai?". Cancello.
A cosa servirebbe, se non a vestire di educata ipocrisia la realtà? Ti sto pensando, vorrei che tu lo sapessi, questa è la verità.
Chiudo Whatsapp, poso il telefono. Rimango lì, a guardare lo schermo che si affievolisce, poi diventa scuro.
Avrei voglia di mandarti un messaggio. Ho voglia di farlo, e mi chiedo se magari non è la stessa voglia che avresti tu, che hai tu, che come me ti chiedi le stesse cose e poi - come me - non fai niente.
Quanti messaggi, quanti pensieri, che rimangono lì, silenziosi e senza parole, per la paura che abbiamo di esprimerli.
Marco.Proietti.Mancini©
Buon weekend 😘
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ninfaribelle · 11 months
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O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei è corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio è fragile, non lo umiliare
Se sei più brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo è esigente
L’aspetto fisico più non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno più
Troppo quel seno, buttalo giù
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima è due metri, poi è una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, è sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
È tutte noi, è se stessa, è nessuna.
(Lella Costa)
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angela-miccioli · 7 months
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O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei e’ corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio e’ fragile, non lo umiliare
Se sei piu’ brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo e’ esigente
L’aspetto fisico piu’ non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno piu’
Troppo quel seno, buttalo giu’
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima e’ due metri, poi e’ una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, e’ sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
E’ tutte noi, e’ se stessa, e’ nessuna.
(Lella Costa)
Ingrid Cerna
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ginogirolimoni · 6 months
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“ - Subito! Vieni! Proprio subito! Sul momento! - gridava in un accesso di agitazione e di impazienza straordinaria. - Ma voi mi esponete … - A che? Oh, innocente semplicione! Non mi sembri nemmeno un uomo! Adesso vedrò tutto da me, coi miei occhi … - Ma lasciatemi prendere almeno il cappello … - Ecco il tuo sordido cappelluccio, andiamo! Non hai neppur saputo scegliere la forma con un po’ di gusto! … É stata lei … è stata lei dopo i fatti dianzi … nella collera, - borbottava Lizaveta Prokòf’evna, tirandosi dietro il principe, senza lasciarlo andare un istante. - Poco fa ho preso le tue parti, ho detto forte che eri uno sciocco perché non venivi … altrimenti non avrebbe scritto un biglietto tanto assurdo! Un biglietto sconveniente. Sconveniente per una ragazza ammodo, bene educata, intelligente, si, intelligente! … Uhm! - seguitò: - oppure … oppure, forse … forse si è indispettita lei stessa che tu non venissi, ma non ha calcolato che non si può scrivere così a un idiota, perché può prendere tutto alla lettera, come è stato. Ma tu perché mi ascolti? - gridò accorgendosi di aver detto troppo. - Ha bisogno di avere per buffone uno come te, da un pezzo non ne ha visti, ecco perché ti scrive! E io son contenta, son contenta che ora ti arroterà i denti addosso, ne son contenta. Te lo meriti. E lei lo sa fare, oh, come lo sa fare! …”.
(Fëdor Dostoevskij, L’idiota, Einaudi, Torino, 2014, p. 318).
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l-incantatrice · 2 years
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INVADENZA SUI SOCIAL
Allora chiariamo una cosa. Io sono una persona educata perciò se qualcuno in chat mi manda un saluto per la prima volta o fa i complimenti al mio blog,magari perché ha appena iniziato a seguirmi,io gentilmente rispondo,ringrazio e ricambio il saluto. Questo però non autorizza nessuno a cominciare a tartassarmi di messaggi per tutto il giorno o a prendersi confidenze che io non ho mai dato. Peraltro il fatto che io non rispondo più dovrebbe essere un chiaro segnale che non gradisco. Basterebbe un po’ di educazione e di intelligenza anche dall’altra parte. Ma forse chiedo troppo
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ypsilonzeta1 · 4 months
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“O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei e’ corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio e’ fragile, non lo umiliare
Se sei piu’ brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo e’ esigente
L’aspetto fisico piu’ non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno piu’
Troppo quel seno, buttalo giu’
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima e’ due metri, poi e’ una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, e’ sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
E’ tutte noi, e’ se stessa, e’ nessuna.”
__Lella Costa
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tinxanax · 1 year
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Inadeguata
O troppo alta, o troppo bassa,
le dici magra, si sente grassa,
son tutte bionde, lei è corvina,
vanno le brune, diventa albina.
Troppo educata! piaccion volgari!
Troppo scosciata per le comari!
Sei troppo colta e preparata,
intelligente e qualificata,
il maschio è fragile, non lo umiliare,
se sei più brava non lo ostentare!
Sei solo bella ma non sai far niente,
guarda che oggi l’uomo è esigente,
l’aspetto fisico più non gli basta,
cita Alberoni e butta la pasta.
Troppi labbroni, non vanno più!
Troppo quel seno, buttalo giù!
Sbianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna!
L’estate prossima, con il cotone
tornan di moda i fianchi a pallone,
ma per l’inverno, la moda detta,
ci voglion forme da scolaretta.
Piedi piccini, occhi cangianti,
seni minuscoli, anzi, giganti!
Alice assaggia, pilucca, tracanna,
prima è due metri poi è una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta,
niente da fare, è sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora,
ma non si arrende, ci prova ancora.
Alice piange, trangugia, digiuna,
è tutte noi,
è se stessa, è nessuna.
Lella Costa
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O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei è corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari…
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio è fragile, non lo umiliare
Se sei più brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo è esigente
L’aspetto fisico più non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno più
Troppo quel seno, buttalo giù
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima è due metri, poi è una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, è sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
È tutte noi, è se stessa, è nessuna.
~ Lella Costa
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Hey ciao ho scritto questa storia e volevo condividertela, spero ti possa piacere. Ogni tanto racconto la storia mia e di una ragazza e mi chiedono sempre “Come si chiamava?” e io rispondo “Si chiama Giulia” ponendo particolare attenzione sul tempo verbale, perché non è cessata di esistere nel tempo passato, ma esiste tutt’ora e anche se non vivrà per sempre, come tutti noi alla fine, lei esiste ed esisterà sempre nei miei ricordi.
Quei ricordi così belli quanto nostalgici.
Lei è la classica ragazza che parlava talmente poco che quasi non ti accorgevi della sua esistenza, ed io ammetto di non averla mai apprezzata fino a quando, un giorno, ci incontrammo entrambi per strada, scappando dai nostri problemi andando ad affrontarne di nuovi. Quel giorno andammo a scuola guida insieme, andammo in una paninoteca e scoprii come lei ha l’abitudine di fare le foto ad ogni cosa, dai tramonti ai panini.
Poi fu il suo compleanno, le scrissi una poesia, una dedica per esserci stata nei miei momenti cupi e un inno di incoraggiamento, perché lei potrà deludere tutti, ma mai me, non mi deluderà mai, sarò sempre in prima fila per lei, a farle il tifo e ad applaudirla per ogni singolo passo avanti che fa, perché sei lei va avanti è come se andassi avanti anche io.
Eppure non eravamo fidanzati, eravamo amici di classe, ma io mi sentivo veramente bene con lei e non volevo che lei si sentisse mai sola, perché era stata sola già per troppo tempo.
Sabato 15 Gennaio 2022, ore 7:40
Il giorno prima Giulia non si presenta a scuola guida per una semplice febbre, una cosa normalissima. Eppure dentro sentivo come se avessi il bisogno di starle accanto, starle vicino per far star bene me, prendermi finalmente cura di qualcuno. Quella mattina mi alzai dal letto con uno scopo, farla sorridere.
Scrissi su un foglio una lettera di cui non ricordo le parole ma so che furono le parole più dolci del mondo poiché uscite dal cuore, incontaminato da altri pensieri. Scesi a piedi con questa lettera, presi dei cornetti da una pasticceria, e arrivai sotto il palazzo di casa sua. Arrivò quello che io chiamo Virgilio ovvero il custode del suo palazzo perché così come Virgilio portò Dante fino ai cancelli del Paradiso, quel gentile custode, mi portò fuori la porta della casa di Giulia. Ricordo solo 1 frase di ciò che pensai fuori a quella porta “Cosa diavolo sto facendo?”. Sapete, in quel momento avevo un dualismo interno fra la parte che voleva scappare per la paura delle conseguenze e la parte che nonostante la paura voleva andare avanti, vinse la seconda. Mi aprì la madre, signora educata e gentile, d’altronde solo un angelo poteva concepire un angelo. La signora mi guardò incredula, non si sa aspettava sicuramente me, e dall’altra parte della casa, nella sua camera da letto, una voce diceva “Mamma chi è alla porta?” La madre la invitò ad alzarsi dal letto per farle vedere coi suoi occhi.
Ricordo ancora come i passi di Giulia davano ritmo ai battiti del mio cuore che in quel momento parve che stava per esplodere. Io guardo Giulia e Giulia guarda me.
Ricordo lo scopo della missione, strapparle un sorriso, e allora le dissi: Sapevo che stavi male, per questo ti ho portato la colazione.
Lei sfoggiò uno dei sorrisi più belli che io abbia mai visto, e io in quel piccolo pigiama, in quella ragazza, in Giulia, io ci ho visto l’intero universo, ci ho visto lo scopo della vita, ho visto e scoperto cosa sia l’amore.
Facemmo una colazione come le altre, ma fu la più bella colazione mai avuta perché la feci con lei, lei rendeva speciale ogni singola cosa.
Ogni singolo giorno, ogni singola ora, ogni singolo minuto, era speciale quando lo trascorrevo con lei.
Dopo la colazione ci salutammo in maniera diversa, ci abbracciammo. Lei non abbracciava mai nessuno, eppure abbracciò me, come se lei fosse al sicuro tra le mie braccia, anche se devo ammettere che in quell’abbraccio ero io a sentirmi protetto, mi sentivo finalmente in un posto da chiamare Casa. Col passare del tempo le diedi un soprannome “Giuly” e voi mi direte “perché questo soprannome?”. La risposta è semplice: Essendo io nato ad Agosto il mese prima del mio compleanno è Luglio, e in inglese Luglio si scrive July, per questo esatto motivo la chiamavo Giuly, perché così come Luglio viene prima di Agosto, lei veniva prima di ogni singola cosa, prima addirittura di me stesso. Lunedì 14 Marzo 2023 11:50 In me cresce giorno dopo giorno il desiderio di dirle ciò che provo, che sono pronto per essere di più di semplici amici, che sei lei fosse ciò che si trova nel resto della mia vita, allora desidererei che il resto della mia vita iniziasse il più presto possibile. Alla fine di educazione fisica, nella palestra della scuola, la guardo negli occhi, in quegli occhi marroni nel quale io ci vedevo il cielo, e riesco finalmente a togliermi questo peso dalle spalle.
Io dico a Giulia: Ti amo
Giulia dice a me: Ti amo anche io
E vissero per sempre felici e contenti
Ma questa non è una favola, lei non disse mai quelle parole. Mi disse che non provava le stesse cose e che dovevamo rimanere solo amici. Appena sentii quelle parole non mi cadde nemmeno una singola lacrima. Aspettai che lei abbandonasse la palestra, aspettai che lei si distanziasse il più possibile per non farmi sentire. Caddi in ginocchio con le lacrime che cadevano dal mio viso come gocce di pioggia durante il temporale. Colpii così tante volte e così forte il pavimento che le nocche mi iniziarono a sanguinare, e ogni singolo colpo era accompagnato da una domanda urlata “Perché?”.
Questa scena andò avanti fino al suono della campanella, solo allora mi alzai e andai di nuovo in classe. Entrai con il volto coperto da uno scaldacollo, si intravedevano solo gli occhi, quegli occhi che continuavano a cercare Giulia, ma ogni volta che la trovavano la vista si offuscava, venivano trasmessi tutti quei momenti, tutte le risate, tutte le volte che siamo stati insieme, tutti quei momenti in cui sono stato veramente bene.
Giorno dopo giorno parliamo sempre di meno, fino ad allontanarci definitivamente. Io non riuscivo a stare senza Giulia, lei invece pensava che allontanandosi mi avrebbe fatto star meglio, voleva che la dimenticassi. Voleva che dimenticassi come si scrivono le poesie d’amore, voleva che non l’amassi più.
È passato un anno dall’ultima volta che ci siamo parlati, e io custodisco ancora quei ricordi così belli quanto nostalgici, perché quei ricordi, quei minuscoli lassi di tempo, sono la mia ispirazione per le poesie d’amore, perché in quei ricordi ci sta ancora una parte di me che la ama ancora, ci sta una parte che spera che Giulia ci abbia amato almeno un po’.
❤️
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t4merici · 2 years
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Oggi una testa di cazzo sul treno al mio "posso sedermi?" mi ha detto "ci sono altri posti nell'altro vagone, vai lì a sederti" e lui era seduto da solo sui posti a 4 del treno. Ma dico io. Mi ha fatto ribollire tutto. L'ho mandato a quel paese con un gesto che non so se ha visto ma mi sono pentita di non avercelo mandato a voce. Mi è capitato in più situazioni e in diversi ambiti, persone adulte che si vedono davanti una ragazzina e mi danno risposte del genere. E io sto sempre zitta perché sono troppo educata. Ovviamente quando l'ho raccontato ai miei mi hanno detto che con gente del genere c'è solo da allontanarsi. È vero, ma forse devono sentirselo dire ogni tanto un bel "vaffanculo", poi te ne puoi andare. Tra l'altro aveva anche la divisa di Trenitalia ma non stava lavorando, stava viaggiando come passeggero. Bella merda.
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nociaograzie · 1 year
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sono troppo educata quando rispondo alla gente non va bene
non si meritano il mio rispetto
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Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei è corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
intelligente, qualificata,
il maschio è fragile, non lo umiliare
se sei più brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente,
guarda che oggi l’uomo è esigente,
l’aspetto fisico più non gli basta,
cita Alberoni e butta la pasta.
Troppi labbroni non vanno più!
Troppo quel seno, buttalo giù!
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
tornan di moda i fianchi a pallone.
Ma per l’inverno la moda detta
ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima è due metri, poi è una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, è sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
È tutte noi,
è se stessa, è nessuna.
Tumblr media
Lella Costa
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