Tumgik
#tutta sta merda non la vedo
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comunque posso dire, sto leggendo le peggio cose su sta stagione di mf, ma a me, ecco... sta... piacendo?
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exterminate-ak · 1 year
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" - Frodo, ti sei svegliato!
- Gandalf, che è successo?
- Oh, ragazzo mio, ci sei riuscito. Hai gettato l’anello nel vulcano e con esso hai distrutto Sauron.
- Ce l’ho fatta…
- Hai salvato la Terra di Mezzo.
- Oh Gandalf, non vedo l’ora di rivedere tutti quanti.
- Li vedrai presto, Frodo. Ti stanno aspettando.
- Dove?
- Ai funerali di Sauron.
- Non ho inteso.
- I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di Mezzo.
- Perché?
- Come perché, per rendergli omaggio, per commemorarlo e celebrarne la vita straordinaria.
- Sauron.
- Sì.
- Ma Sauron è…
- Che?
- No, dico Sauron era un… un…
- Un?
- Un despota. Uno stregone malvagio. Ha devastato metà continente.
- Un po’ di rispetto, Frodo! Stai parlando di un morto, per la miseria!
- Ho capito, ma c’abbiamo combattuto per tre libri e tre film…
- Esatto. Non si può negare che abbia avuto un certo impatto.
- Un impatto di merda.
- Intanto ti devi sciacquare la bocca quando parli dell’Oscuro Signore. Lui non era malvagio.
- L’hai appena chiamato Oscuro Signore.
- Ma no, lui era… come dire… ecco, sì! Era un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia.
- Un desiderio di gioia?
- Sì. Come ti sembra? Sai, mi hanno chiesto di dire due parole alle esequie.
- Sauron, il Crudele. Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor era un desiderio di amore?
- Guarda che le cose che ha fatto lui tu te le sogni.
- Gandalf, ma che cose? Cosa stai dicendo?
- Tirala su te Barad-dûr. Dai, prova. Tirala su te una torre di millequattrocento metri su suolo vulcanico!
- Ho capito, ma era una fortezza di pura malvagità!
- Che dava lavoro a migliaia di persone.
- Orchi Gandalf! Orchi! Mostri! Nazgul! Te li ricordi, sì? Ti ricordi il fuoco, la lava, gli eserciti incazzati, le battaglie, l’ombra cupa che scende.
- Ha segnato la Storia di questo paese.
- In peggio!
- Ha dato a tutti la possibilità di essere suoi servi, senza chiedere niente in cambio.
- Voleva conquistare il mondo.
- Ma amava i cani.
- Gandalf, ti sei rincoglionito? È per via della tinta? Questo era uno stregone oscuro, non ha mai nascosto la cosa e si è comportato di conseguenza per tutta la sua vita.
- Bella gratitudine.
- Eh?
- Guarda che te senza Sauron non eri nessuno. Senza sta cosa dell’anello tu te ne stavi ancora lì in Contea a farti i drummini. Altro che eroe. Tu la carriera la devi a Sauron.
- Ma a me m’ha rovinato la vita Sauron. E pure a tanti altri.
- Quanto odio, Frodo. Che persona piccola. Da te proprio non me l’aspettavo. Sauron era uno di noi.
- Uno di noi? Io sono un postadolescente coi piedi pelosi e lui era un cristo di dio re malvagio che ha forgiato un anello per dominare tutti gli altri. Scusami eh, ma com’è passata sta narrazione che era uno di noi? Noi chi?
- Ascolta, era una persona coi suoi pregi e i suoi difetti. E magari sì, ha dedicato la sua vita all’accumulo di potere per rendere questo Paese un posto peggiore e ci è pure riuscito, ma tu dimentichi una cosa importante.
- Cosa?
- Era un grandissimo comunicatore.
- Gandalf, porcoddue…
- Di Sauron si può dire tutto ma non che non sapesse comunicare.
- Ho capito, c’hai centocinquant'anni, hai cambiato colore e mo non capisci più un cazzo e hai paura di morire e questo è un pezzo della tua vita che se ne va e tu guardi tutto attraverso un vetro spesso così di nostalgia, ma sticazzi! Proviamo a essere un attimo obbiettivi, vuoi?
- E proviamo.
- Questo c’ha fatto passare l’inferno a tutti e ha lasciato il mondo peggio di come l’ha trovato.
- Diciamo che era una figura unica nel suo genere.
- Diciamo che era letteralmente un essere spregevole. L’incarnazione di almeno cinque dei sette vizi capitali.
- Che brutta bestia l’invidia.
- Perché a Boromir non gli abbiamo fatto i funerali così?
- Boromir era divisivo.
- Théoden.
- Comunista col Rolex.
- E Sauron invece?
- Sauron, nel bene e nel male rappresenta la Terra di Mezzo.
- Ma proprio per un cazzo io mi son sentito rappresentato da questo.
- Tu non capisci, Frodo.
- Cosa?
- La Terra di Mezzo è un Paese fondato sul condono. E dopo la morte condoniamo tutto a tutti. Però recitando frasi fondamentali come “nel bene e nel male” oppure “ha fatto anche cose buone” non neghiamo che sia stato un figlio di puttana, anzi lo rimarchiamo. Perché ne abbiamo bisogno.
- In che senso?
- Abbiamo bisogno di santificare le merde. E più uno è merda, più lo dobbiamo celebrare. Sauron va santificato, è per il bene di tutti. Così i nostri egoismi, i nostri piccoli squallori, le ipocrisie quotidiane, smettono di farci star male, di metterci in crisi. Se pure Sauron incontra Dio, se pure Sauron va in paradiso, se alla fin fine riusciamo a raccontarci che anche Sauron era una brava persona, allora lo siamo tutti. E nessuno deve pagare i propri conti con la vita e con la Storia.
- Va be’, ma con questo ragionamento non finiamo per circondarci ciclicamente solo di gente che “ha fatto anche cose buone”?
- Certo.
- E quindi altri Sauron?
- Siamo un fantasy, Frodo. Noi adoriamo le saghe. "
Dalla pagina Non è successo niente
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E quindi si, non so come ma sono a Vienna. A dir la verità sono qua da ben due mesi, giorno più giorno meno. Ma il tutto è stato talmente programmato male (si può parlare di programmare anche quando non c'è stata traccia di un programma?) e traumatico che ancora non me ne rendo conto. Sono finita qua come risultato del mio esaurito nervoso slash depressione dell'anno scorso. Ero( sono) talemnte confusa che ho ben pensato di dover prendermi una pausa dal mio amato Innsbruck per almeno un anno stravolgendo totalmente la mia vita togliendomi ogni tipo di sicurezza e soprattutto punto di riferimento. Quindi sono andata a vivere in un posto in culo al mondo, per i miei canoni lontanissimo da casa mia e per lo più totalmente diverso da quello che ho visto in 26 anni. Questa volta però me lo sono giurata. È l'ultima volta che mi impongo di fare cose che non voglio fare solo per combattere il mio senso di inferiorità e per dimostrare che no, io non sono sfigata ma sono forte e brava e faccio tutto quello che voglio fare,senza paure. Ecco, tutta sta marea di cazzate, io mi auguro questa sia l'ultima volta. Comunque c'è poco da dire. Sono qua. 
La città mi fa cagare. Non ho mai vissuto in un posto così enorme e con milioni di persone. La sensazione quotidiana è :soffoco. Per non parlare del fatto che mi sento in esilio. Ecco allora d'ora in poi quest'anno lo chiameremo l'anno dell'esilio volontario. Non ho il potere di scegliere quando andarmene fuori dai coglioni e tornare a casa. Che poi, casa. Come se casa mia fosse un posto sano dove stare. Ma ho imparato in questi due mesi che il mio andare a casa 5 volte all'anno era il mio "fuggire" da Innsbruck dal tedesco, dall'Austria, da tutto. E ora non lo ho più. Ed è una merda.  Comunque back to la cosa di Vienna. Vienna. Un ammasso di infiniti edifici ovunque. Gente ovunque. Macchine ovunque. Bus ovunque. Assurdo. Esci la sera per passeggiare 5 minuti dopo lavoro e c'è *sempre* ma dico *sempre* qualcuno. Asfissiante, soffocante. Non so come cazzo ve lo devo spiegare. Sono venuta qua anche e forse soprattutto perché mi sono (stupidamente,ma aimé sono ancora giovine) lasciata influenzare da gente che alla fine si è rivelata diversa da me. E ci sta. Ma io dovrei finalmente capire minimamente che cazzo voglio dalla vita in modo da non vivere come una banderuola in balia di opinioni altrui. Vabbè, questa la ho imparata. 
Dove eravamo. Ah sì, giusto. Lavoro. Una delle mie migliaia di paure. A Gennaio ho finito definitivamente tutti i miei studi e vabbè, sappiamo tutti cosa è successo i mesi prima. Ignoravo gli effetti che un cambiamento simile potesse avere su di me. Comunque di nuovo, lavoro. Che alla fine era la mia priorità qui a Vienna. Che sia qua o la, Vienna o Innsbruck o che cazzo ne so io dove, alla fine devo lavorare. Ho già parlato miliardi di volte di quanto si scioccante per me che da ora in poi per i prossimi 40 anni (se va bene) non avrò più controllo sulla mia vita ma che *dovrò* ( e già il verbo dovere a me fa stare male) lavorare e rispettare delle regole imposte da qualcun altro. Quindi il discorso vedremo di affrontarlo il meno possibile che ne ho un po' piene le palle. Comunque, di nuovo, lavoro. Eh sì, ho fatto l'unica cosa che una come me poteva fare. Insegnante di tedesco per i rifugiati. Era l'unica cosa che mi immaginassi di poter fare in qualche modo. A dire la verità io non mi vedo come niente, ma a quanto pare qualcuno ha detto che dobbiamo lavorare e quindi si stronzi, andrò a culturizzare tutti quelli che voi non volete capre ignoranti per farveli trovare come vicini di casa, speriamo un giorno non troppo lontano. Il vostro incubo di uno stato senza più chiese e pandori si avvererà anche grazie a me. Ah ops, qui non mangiamo pandori. Vabbè. Senza chiese e Schnitzel e Strudel ok?? Il concetto rende ugualmente. Comunque il mio lavoro contribuisce notevolmente alla mia sensazione di estraneazione, se il vocabolo esiste. Si perché che cazzo ci faccio io qui, a insegnare loro una lingua che non è manco mia? Ma qualcuno ha detto che andavo bene e quindi boh, sono qua. E qualcuno ha detto anche che dovrei lavorare e quindi boh, Hallo, ich bin hier. A dire la verità non mi trovo neanche troppo male, con gli alunni,intendo. Con i colleghi come sempre un disastro. Non parlo, non interagisco. A dire la verità in due settimane ho avuto qualche accenno di interazioni. Allora diciamo che se il lavoro precedente già dalla prima settimana era circa meno 20 qua siamo a più due. 
Che poi, in realtà se non avessi ansia a parlare con la gente sarei anche abbastanza bravina. Ovviamente a volte dicono delle cazzate, d'altronde non è la mia madrelingua. Del tipo che sbaglio articoli. E allora mi prende l'ansia che uno di loro mi dica "ma come, non era das?" E la credo che morirei. E poi mi viene pure l'ansia perché penso e se per il accento di merda poi non capiscono quando li parlano per strada? E se non si integrano perché insegno di merda? E allora poi non dormo più, di nuovo. Eh niente, una vita in pena.
Che poi si, avete capito bene, ho iniziato da due settimane ma ho già le paturnie. Pazienza non è mai stato il mio forte. Ci sarebbero altre migliaia di cose da dire ma lentamente non ho più sbatti di scrivere.
Che altro dire. Antidepressivi ho smesso già a dicembre, il sonno rimane un gran problema. Ho ridotto le dosi, ma di smettere totalmente non mi va. Dormo male con la dose minima, figurati senza. Il fatto è che so che non posso prendere sonniferi per sempre e pure questo mi dà ansia. Come mi dà stra ansia di non poter tornare a casa quando cazzo voglio.
Comunque boh, chissà che cazzo mi aspetta. Sono davvero curiosa perché alla fine io in un modo o nell'altro ce la ho sempre fatta, bisogna solo vedere se questa volta ce la faccio senza rifinire in psichiatria o no. Io ci provo ad essere positiva ma ho tante di quelle ansie e gli ultimi mesi mi hanno totalmente traumatizzata.
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iadaner · 2 months
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In 10 anni di Tumblr questa mi è veramente nuova. Allora mi scrive un ragazzo e se ne esce cosi: ciao,non sono gay però hai davvero un bel blog. Fino a qui ci sta anche se non riesco a capire il perchè specificare che non fosse gay, nel 2024 a me fotte il cazzo del tuo orientamento sessuale, puoi esser tutto ciò che ti va quindi non riuscivo a capire perchè sottolinearlo anche se a me piace solo ed esclusivamente la patatina però come già detto ognuno della sua vita fa il cazzo che vuole, la vedo cosi, vabbè io comunque lo ringrazio e lo saluto tagliando corto. Ed ora arriva la magia, mi inizia a scrivere, cosi, senza richiesta, tutti i nomi dei blog di ragazze che lui dice di essersi scopato al che io gli chiedo: scusami ma perchè mi stai scrivendo tutti sti blog e lui (UDITE UDITE UDITE): SOLIDARIETà MASCHILE BRO, SCRIVI ANCHE TU AL LORO, TU MI DAI QUALCUNO? Io allibito, gli ho fatto una ramanzina che se la ricorderà per tutta la vita e bloccato subito, ma io mi chiedo :ma che CAZZO di problemi avete? ma seriamente? ma ringrazia dio che ti posso darti due pizze per riprenderti, ma come cazzo ti viene in mente? bha o starò invecchiato bruscamente io o sta generazione è davvero na merda. BHA
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thecatcherinthemind · 4 months
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Mia madre ha deciso di invitare A. a cena, tanto sapeva avrei cucinato io come sempre.
Ho fatto commissioni a piedi tutto il giorno, ho fatto la spesa, ho comprato il vino, sono andata fuori dall'ufficio di A. per raggiungerlo e tornare a casa insieme, appena tornata a casa ho cucinato per sei persone (si è aggiunto all'ultimo mio padre che è stato al telefono a guardare i cazzi suoi per tutta la cena) un taglio di carne difficilissimo (venuto benissimo tra l'altro), ho fatto antipasto, contorno, preso il dolce e ovviamente mi è stato evidenziato che ho sbagliato a comprare la panna. "Avevi una sola cosa da fare". Tutti a ridere. "Nemmeno la panna sai comprare, è senza zucchero". Tutti a ridere. Io avevo gli occhi lucidi e lo sguardo rassegnato, nemmeno una cena per sei improvvisata gli va bene.
A. stava schiumando. Appena finita la cena si è proposto di aiutare a sparecchiare, perché gli altri si sono alzati per farsi i cazzi propri e nessuno ha aiutato. Gli ho detto che se è ospite non deve alzare un dito. Lui, davanti a tutti, ha risposto "Sì ma vedo che nessun altro sta facendo niente". Nemmeno si sono accorti del suo commento perché erano tutti davanti alla TV o al telefono. Mi ha chiesto di andarcene. Stava schiumando. Usciti, ha sparato una bestemmia dal cuore. "Giuro che quando ti hanno criticato la panna li avrei mandati a fanculo e mi sono trattenuto. Mettere del cazzo di zucchero sopra era troppo difficile? In casa tua è una critica costante, non uno che abbia apprezzato la cena. Per forza sei sempre nervosa quando sei a casa, farebbero incazzare Ghandi"
"Stamattina mia madre mi ha di nuovo chiesto i soldi delle bollette"
"Pure??" gli è partita un'altra bestemmia e mi ha proposto di passare il fine settimana del mio compleanno da lui. "Sicuro i miei non ti chiedono i soldi per l'acqua della doccia se vuoi lavarti".
No, non voglio passare il weekend con nessuno. Nemmeno con la famiglia di altri, che è sicuramente migliore della mia perché tra di loro ci si vuole bene. Mia madre ha prenotato il ristorante , tanto devo sicuramente pagare io per tutti, che tanto criticheranno pure quello e me ne sto già pentendo. So già che spenderò un sacco di soldi per fare un compleanno di merda con qualcuno che odio. Dai che prima o poi qualcuno muore, magari proprio io e mi levo direttamente dal cazzo.
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gcorvetti · 11 months
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Monotonia.
Sgradevole ripetizione o insistenza di un motivo invariabile. Tedio provocato da una piatta uniformità. Definizioni dall'Oxford language dictionary. Oggi si chiude il mese di Ottobre, tutti amminchiati con halloween e da domani si parte con la trafila del natale, nessuna novità, tutto come da programma degli ultimi 20 anni o forse più, tutto regolare come le lancette dell'orologio che instancabilmente girano sempre allo stesso modo, ma non vi annoiate? Non vi viene il vago presentimento che sia tutto maledettamente ripetitivo? La stabilità che volete è una prigione in cui vi rinchiudete da soli, Huxley docet, credendo che sia la vita reale. Spesso il tubo mi propina video di tizi che parlano del fatto che viviamo in una simulazione, che non guardo figuriamoci, ma non è una cosa stile Matrix dove il nostro corpo è rinchiuso in un baccello e noi crediamo di vivere una realtà virtuale così vera che solo gli eletti possono comprendere che è tutto finto, no non lo è, è la realtà di una vita dentro un recinto mentale dove i passi per raggiungere una felicità ci portano nel loop di una vita scandita da eventi ciclici che di anno in anno sono sempre gli stessi, non vi rendete conto? Il tizio che ho postato l'altro giorno, il disegnatore, è incazzato e posso capirlo perché nell'arte oramai è la stessa cosa, un circolo in cui se fai i tuoi pezzi come dice il sistema forse puoi arrivare ad un 'successo', mentre se pensi con la tua testa e fai quello che ti senti o che la tua visione ti fa fare non arrivi da nessuna parte, internet è una trappola per questo con i suoi standard e le sue faccine sorridenti da perbenisti finti come gli scheletri di plastica di questo periodo. Certo a fare di tutta l'erba una canna ci si sballa di brutto ma poi non resta più niente, parafrasando il detto. Sarà che sono vintage e quindi cresciuto in maniera diversa, ma vedo i miei sogni svanire per via della diversità che sparisce, quella diversità che era alla base della nascita di una miriadi di artisti che davano vita a opere, di qualsiasi arte, diversificate.
Adesso i giovani, diciamo dai millenials in poi quindi i 30enni anno più anno meno, che sono quelli che dovrebbero avere più forza fisica e mentale, sono tutti indirizzati verso una cosa sola, guadagnare e per farlo si inseriscono in uno dei binari prefabbricati di questa monotonia, li vedi tutti sorridenti e ben vestiti, anche quelli che si definiscono alternativi al mainstream sono comunque fighetti mollicci, in realtà recitano una parte quella dei bravi ragazzi/e che pur di guadagnare, che siano soldi o visualizzazioni in un social, si adeguano a questo status moderno, poi magari nei fuori onda o nel loro intimo sono dei pezzi di merda che insultano i loro followers o che trattano male la madre o la partner, ma sono sicuro che non sono come si mostrano in pubblico, certo qualcuno che è riuscito a cancellare il suo core mentale ed è diventato così perbenista da risultare sempre e comunque finto ci sarà. Dico questo perché spesso nella vita reale mi è capitato di prendere merda da personcine a modo, tutti simpatici e con le frasi giuste al momento giusto, una confezione niente male, ma vuota all'interno. Nella musica poi non ne parliamo, non è stato mai un ambiente sano, vorrei vedere tra alcolizzati, tossici e psicopatici (si spesso i musicisti sono così) non si ha mai la certezza di cosa possano fare le persone, almeno una volta era così e ci stava perché l'imprevedibilità era all'ordine del giorno e poteva capitare di tutto in qualsiasi momento. Gli artisti si sono venduti al sistema e non lo combattono più, anzi non hanno più il coraggio di combatterlo perché non gli conviene, sono tutti ristretti nei loro loculi di stile, di tecnica, di foglietti di carta, di apparire 'normali' (irritazione istantanea ogni volta che mi esce sta parola), l'appiattimento di tutta l'arte. Si ovvio ci sono quelli che hanno qualcosa in più, quelli bravi, quelli che creano qualcosa di artistico, che non deve essere per forza critico della società, ma in questo mondo nuovo mancano gli artisti che si ribellano, quelli che fanno quadrato creando un movimento e che vanno contro qualcosa, se lo fai sei fuori dal circolo e rischi anche di morire di fame o di non riuscire a sbarcare il lunario perché vieni esiliato dalla società, ti cancellano. Mi ricorda molto i video degli Outsider che vidi tempo fa, persone che nonostante la loro condizione, spesso mentale, non creavano arte per diventare famosi o ricchi, ma solo per terapia o per proprio piacere, molti di loro sono morti e i parenti scoprendo una quantità di materiale valido lo hanno venduto ai musei o a qualche gallerista che li ha pagati poco e ci ha guadagnato tanto perché ha in mano la chiave che apre determinate casseforti, un pò come i produttori del mainstream che se sei bravo e fai quello che ti dicono, guardate i maneskin, diventi famoso non so ricco, forse a lungo andare, ma quello è un mistero un pò per tutti fino a quando qualcuno non tirerà fuori i numeri, quanto guadagna va, non sapremo mai se i ragazzetti famosi sono anche ricchi. Tutto questo uccide l'arte non solo di adesso ma quella del futuro perché chi ha 13 anni ora e vede la situazione vuole fare anche lui così perché è in quel modo che si guadagnano i soldi. Nella mia vita, aimè, ho sempre pensato che fare un buon lavoro e sfornare qualcosa di valido artisticamente fosse più soddisfacente che prostituirsi, "Tanto se il lavoro è valido in qualche modo rientra qualcosa, no?", forse, resta la soddisfazione personale di restare integro e fedele a me stesso, alla mia arte e al portafoglio vuoto.
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bodyswap-it · 1 year
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Tumblr media
Sono un eroe (parte 1)
“Martinelli” “Martinelli” strilla il prof di lettere, il mio sguardo va alla lavagna, poi lo abbasso alle mie mani ossute e sudate che tengono una penna, vedo tutto sfocato, sento che sto per vomitare, non riesco a muovermi ne a reagire. Sta succedendo di nuovo. Il mio battito è accelerato, il caldo è insopportabile ed ecco che diventa tutto nero.
Finalmente riapro gli occhi.
Davanti a me una corda alla quale sono strette due mani enormi e piene di calli, sul mio busto c’è avvinghiata una donna. Alzo lo sguardo e vedo il cielo. “Oh cazzo sono sospeso su un palazzo in fiamme. Ok, niente panico questo corpo saprà cosa fare, devo solo usare la sua memoria muscolare”.
Guardò in basso e vedo due grossi stivali da pompiere. “Andiamo sono nel corpo di un eroe, basta perdere tempo devo scendere”.
Sento gli incitamenti dei miei compagni da terra, allento un po’ la presa e con dei lunghi salti iniziò a calarmi giù. La ragazza strilla e si stringe più forte a me. Corro verso i miei compagni e cerco di mettere giù la donna ma lei non vuole lasciarmi “andiamo sei al sicuro ora, puoi lasciarmi fatti controllare dai paramedici”. Diavolo la mia voce e incredibilmente profonda e mascolina.
Finalmente mi lascia tremante e mi guarda senza dire una parola.
Mi guardo intorno e vedo tutti i miei colleghi, vedo sopra tutte le loro teste, allora è questo che si prova ad essere alti!
“C’è ancora un uomo intrappolato al quinto piano” strilla la radio.
Qualcosa scatta in me e iniziò a correre verso il palazzo in fiamme, salgo sul camion e percorro tutta la scala e salto sul tetto, ignoro tutti gli avvertimenti dei miei compagni di squadra, aggancio la corda alla vita e mi lancio verso il basso, sta volta a velocità molto più elevata dell’altra volta. Sento le urla dell’uomo e capisco dov’è. “Stai indietro” urlo con la mia nuova voce potente.
Mi lancio nuovamente nel vuoto e i miei piedi atterrano su una finestra mandola in frantumi. Ok sono dentro. Seguo le urla dell’uomo in mezzo al fumo, batte dietro una porta del corridoio, cerco di aprirla ma chiusa. “Allontanati dalla porta” intimo.
Poi do un calcio alla porta che va in frantumi. L’uomo sta a terra gli metto le mani sotto le ascelle per aiutarlo ad alzarsi e sono meravigliato da quanto sia stato semplice, ora siamo faccia a faccia lo guardò negli occhi lo tranquillizzo e gli dico che era deve correre dietro di me.
“Vvv va bbbene, però potresti mettermi giù ora?” Mi dice con voce tremante. Abbasso lo sguardo e vedo i suoi piedi penzolare nel vuoto, accidenti lo sto tenendo sospeso da terra e quasi non ne sento il peso, questo corpo è fantastico! Lo metto a terra e la sua testa ora arriva a stento al mio petto. “Ok dobbiamo correre ora”. Arriviamo alla finestra e mi aggancio di nuovo alla corda spingendomi fuori dalla finestra.
“Ok, ora vieni verso di me e stringiti al mio collo” dico con voce più calma possibile. Ma lui ribatte spaventato:
“No, non posso farlo, non posso”
Merda non c’è davvero tempo per questo, salto di nuovo dentro da lui e mi abbasso per prenderlo lui strilla e mi colpisce coi pugni sul petto, sono irritato dal suo comportamento ma allo stesso tempo divertito ho davanti a me un uomo adulto che sembra un bambino: piange e mi colpisce incapace di provocarmi alcun dolore. Lo ignoro, stringi un braccio attorno alla sua vita e mi lancio giù dalla finestra, in pochi salti sono a terra. Vado verso la squadra tenendolo come un bimbo.
“Ehi va tutto bene adesso fifone”
“Ehi”
Merda è svenuto. Lo adagio sulla barella mentre la ragazza di prima corre da lui. I ragazzi mi danno pacche ed elogiano la mia performance, mi sento da Dio, non posso credere a quello che ho appena fatto. Mi appoggio al camion e mi rilasso bevendo un po’ d’acqua. Poi vedo l’uomo di prima venire verso di me, vorrà ringraziarmi immagino.
L’ometto arriva da e inizia urlare diventando subito paonazzo:
“ potevi uccidermi, quello che hai fatto è stato stupido e pericoloso farò causa ai vigili del fuoco per questo”
“Ci farai causa per averti salvato la vita?” Controbatto confuso.
“Hai ignorato le mie richieste e contro la mia volontà hai usato la forza per mettermi in pericolo” continua lui.
Sento la rabbia montarmi dentro per le parole di questo ingrato, stacco le mie spalle dal camion e mi avvicino a lui guardando in basso verso i suoi occhi. Non strilla più ora. Ma ahimè sento una mano sull’addome spingermi via. “Andiamo ragazzo, non fare stupidagini” dice il capitano. Che poi va a parlare con l’uomo mentre io cammino via nervoso e mi accendo una sigaretta.
“Posso fare un tiro” dice una voce femminile, alle mie spalle ancora seduta sulla barella la ragazza che avevo appena salvato. La guardò e sorridendo dico:
“Non pensi di averne respirato abbastanza di fumo oggi?”
“Una boccata in più non farà male” dice lei. Così le metto la sigaretta in bocca e le faccio fare un tiro.
Buttando fuori l’aria mi dice:
“Sai mi spiace per il mio ragazzo, lui è fatto così vuole sempre farsi odiare da tutti, grazie per averci salvati. Appena finisce la sua sceneggiata provo a parlargli”
“È stato un piacere, e non ti preoccupare, lo capisco era sotto shock ha bisogno di sfogare la paura” dico mettendole la sigaretta in bocca. “Meglio che torni dalla squadra, ciao bella”.
E ancora una volta vengo fermato dal capitano che inizia blaterare di come sto tizio sia un avvocato, amico di tanti politici. E che debba scusarmi con lui. A nulla sono valsi i miei rifiuti.
“Tieni prendi il camion e accompagnali a casa, la gente adora salirci sarà più propenso a chiudere un occhio se è felice” dice il capitano.
Continua…
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thousandyears3005 · 8 months
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Tutto partito casualmente. Stavo su Twitter (non mi abituerò mai a chiamarlo "X"), e vedo che tra le tendenze c'era, come al solito, qualcosa inerente a Fedez e Chiara, la questione sul perché i figli non passassero il compleanno del nonno (?) insieme perché erano da un altra parte con Chiara, penso sia giusto nel caso sti cazzi, frega poco del gossip quindi non so se sia tutto giusto, sta di fatto che ero nel mio day free dal lavoro, finito palestra, e mi stavo fumando un joint quindi nella nullafacenza dei miei neuroni ho deciso di curiosare sul profilo di Chiara su IG, scrivo "Ch" e come primo nome mi appare il profilo di lei, quella ragazza con cui due anni fa ormai, due anni esatti ora che ci rifletto bene, è finito tutto da un giorno all'altro, letteralmente.
Omonima, motivo per cui mi è uscito cercando la Ferragni, ma il fatto è che lei da appunto due anni era diventata un fantasma, bloccandomi da ogni parte, da ogni social, app, numero di telefono, dovunque.
Ovviamente ho subito cliccato sul profilo, incuriosito come fosse cambiata, chi fosse diventata nel mentre, se aveva gli stessi progetti di due anni fa o se addirittura li avesse già, come dire, realizzati, in un certo qual senso.
Scorri le foto, non sono tante, saranno si e no 9-10 post e quando ci frequentavamo ne aveva 4-5; a riguardare quelli vecchi che già conoscevo come dire la mia mente, il mio cuore, idk, è ritornata a quel momento, a quel periodo, a quanto fossi "felice", prima ancora che accadesse poi tutta la merda obv.
Mezzo sorriso accennato nel riguardare quei post, poi vado in quelli nuovi (per me); noto che è andata in Grecia, con un gruppo di amiche, non ne conoscevo una, al tempo aveva un altra compagnia, ma non vedo nessun viso familiare; la vedo divertita, felice, spensierata, in vacanza insomma.
Poi altri due post con dei disegni, a lei piace disegnare, ancora tutt'oggi a quanto pare, foto di uno shooting, altra passione sua che voleva farlo diventare il suo lavoro, quindi nel caso ci stesse riuscendo son pure contento per lei, e poi l'ultimo post.
Pubblicato circa un mese fa, dove è con il suo ragazzo, dove si capisce la raccolta di foto all'interno dello stesso post che fossero fatte durante un lungo periodo, di conseguenza una relazione che è iniziata da un po', minimo un anno penso; vedo lui e dico tra me e me, boh, ma nel modo più sincero possibile, senza attacchi di gelosia o ego, penso che onestamente non mi abbia dato nessun tipo di fastidio, il che visto come sono, conoscendomi l'ho ritenuto alquanto strano, ero leggermente dispiaciuto, forse perché pensavo che potevamo essere noi due quelli nelle foto che ha con lui.
Esco dai post, cercando di fare attenzione a non fare partire un like senza volerlo, ma prima di uscire e chiudere come dire "per sempre" quel capitolo, di guardare le stories in evidenza, perché aveva una sola cartella due anni fa, ora ne ha sette, la curiosità mi dice che guardare, per vedere se ci fossero altre foto con lui o con le amiche che io conoscevo, prima cartella sono solo disegni quindi skippo instant, poi partono quelle più recenti, dove c'erano viaggi, per varie città o borghi d'Italia, qualche foto con lui, il suo cane, qualche momento di down, classiche foto insomma che si possono trovare bene o make in ogni profilo; poi arriva una foto che dico aspetta, ma questa me la ricordo, quella dopo anche, e guardando la data vedo che erano di 4 mesi prima che noi ci conoscessimo, che me le ero guardate cosi tante volte al tempo che mi son tornate subito in mente, scorro, fino a metà gennaio dove ricordo avesse pubblicato una storia inerente a noi, ma senza la foto fisica nostra, una cosa riguardante euphoria, ma li vedo che dal 13 gennaio fino al 10 aprile c'è un "buco temporale", un vuoto, nessuna storia, e non dico solo tra noi ma anche delle foto, dei viaggi, di tutto auel periodo a prescindere da me, tutto eliminato, continuo a scorrere e vedo le amiche che ora a quanto pare non ci sono più, quelle che conoscevo, e penso tra me e me cazzo, nonostante sia finita tra loro ha tenuto ogni singola foto, e so che rapporto del cazzo c'era tra loro perché giá al tempo lei veniva da me in lacrime per cio che succedeva tra lei e le sue "amiche"; ma con me zero proprio, tre mesi dove tutto è stato nascosto o cancellato. Non credo alla zuppa riscaldata, quindi non è che stavo o sto qui speranzoso in una seconda occasione, non la voglio nemmeno, anzi ora ho qualcun'altra a cui pensare, ma resta di fatto quella sensazione di vuoto. Nonostante io me li porto dentro nel cuore, perché non credo nel rinnegare ciò che è stato, le cose finiscono, tutte le cose prima o poi finiscono, ma nonostante questo può comunque rimanere un bel ricordo con una persona del passato con cui hai condiviso emozioni, situazioni, e ha fatto parte concretamente della tua vita, anche se per un breve lasso di tempo nella tua vita, io la ragiono così, che siano due settimane, due mesi, due anni; ma vedere almeno dal di fuori, perché poi non sono nella sua testa, che io li do comunque valore, senza alcun tipo di dimostrazione che sia chiaro, solo se ci penso non dico "che merda" ma anzi penso a quanto sono stato bene quel periodo, e vedere poi quello stesso lasso di tempo dall'altra parte, su uno stupido social, che è nulla, non esiste.
Non so se a qualcuno capita quella sensazione che anche se sei andato avanti con la vita, hai chiuso col passato, rimane "quell'amarezza" per come è andata una situazione con una persona specifica, relazione, frequentazione o amicizia che sia, e chiedersi semplicemente, ma perché è finita?
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heythere-delilah · 1 year
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Sta sera manchi più delle altre sere, è un anno che non ti vedo, non ti parlo e non sento più il suono della tua risata. Non posso più farlo e purtroppo non potrò mai più. Mi manca presentarmi sotto casa tua solo per raccontarti una qualche storia ridicola, mi manca il suono del citofono che si incastra e rimbomba per tutta casa le volte che passavi a salutarmi prima di un turno “tanto sei di strada e poi avevo voglia di salutarti”. Mi manca fare colazione con una sfogliatella alla crema e un bignè al pistacchio, mi mancano i tuoi audio da 17 minuti, mi mancano le cene che abbiamo rimandato perché tanto c’era tempo, “prima o poi recupereremo”. Mi mancano i nomi che mi davi tutte le volte che non ti ho ascoltato. Mi manca cantare in macchina a squarciagola le nostre canzoni, con i finestrini abbassati e le bottigliette d’acqua come microfoni. Mi sei mancata a tutti i concerti ai quali saremmo dovute andare insieme e piangerò sempre ascoltando “Canzone” perché mi verrai in mente tu. Mi mancano i saggi di danza guardati insieme dietro un palchetto e mi manca rimpiangere insieme a te di aver smesso danza quando eravamo bambine. Mi mancherà non averti al mio fianco nei miei giorni importanti, “se qualcuno avrà mai il coraggio di sposarti” mi avresti risposto. Mi mancherà non poter contare sul tuo supporto tutte le volte che mi sentirò tremendamente fragile e che penserò di non potercela fare. Mi mancano le tue parole schiette ma sempre sincere, e mi manca la tua risata per nulla fine ma tanto contagiosa. Mi manca terribilmente ridere con te fino alle lacrime e prenderci in giro. Mi mancano le nostre pazzie e tutte le figure di merda. Mi mancherà perderci sul viale dei ricordi e ripensare a tutte le storie che abbiamo vissuto insieme, ma non smetterò mai di ricordarle e di raccontarle, auguro a chiunque di poter trovare un amica come te, non perfetta ma vera, così vera da essere sempre la stessa. Grazie per non avermi mai giudicata senza prima avermi ascoltato, per non avermi mai fatto sentire nel posto sbagliato o nel momento sbagliato, grazie per esserci sempre stata anche quando non avevi tempo, grazie per aver sempre guardato più a fondo, oltre le mie scelte e oltre le apparenze, grazie per aver sempre cercato di capirmi, grazie anche per le volte in cui non mi hai capita ma mi sei comunque stata accanto, grazie per i tuoi consigli e le tue strigliate, grazie per tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme, grazie per essere stata mia amica ed avermi voluto bene, grazie semplicemente grazie.
Mi mancherai tutti i giorni, non ne è passato nemmeno uno senza che io ti pensassi anche solo per un attimo.
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sono-sotto · 2 years
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Ok, è qualche giorno che non scriviamo nulla. Non volevo ammorbarvi con le mie storielle ciniche più del dovuto, anche perché lavoro come una dannata, quindi non è che abbia molto da raccontarvi, ma siccome Mia folleggia per entrambe (e probabilmente in questo esatto momento sta scopando, go amica go) vi racconto un piccolo aneddoto della nostra vacanza estiva, utile a spiegarvi in che cazzo di situazioni assurde lei riesca a ficcarsi. E sì, signori: è tutto vero.
Siamo in vacanza in Spagna. Una sera decidiamo di andare a ballare. Ci mettiamo in ghingheri e ci tiriamo a lucido, siamo entrambe single e con l’autostima sopra i capelli, non ci ferma nessuno. Conclusi i preparativi concordiamo d’essere due fighe da paura e usciamo. Arriviamo in una piazzetta piena zeppa di locali: sopra lounge bar, sotto discoteca. Ne scegliamo uno a caso, entriamo e scendiamo. La musica è pessima. La gente altrettanto. I drink fanno schifo e costano un abuso. Insomma, la serata non pare nulla di che. Per fortuna ad allietarla ci sono due inglesi abbastanza intraprendenti. Uno dei due si distingue subito per la sua verve da lord e ficca la lingua in bocca a Mia. L’amico, invece, è un po’ più coglione e non capisce che forse deve levarsi dal cazzo e lasciar lavorare il compare. Allora gli ficco la lingua in bocca io. Faccio schifo con l’inglese, mi è sembrato l’unico modo efficace per tenerlo occupato. Segue un limone abbastanza indecente (per quanto mi riguarda, non parlo per Mia). Conclusa la parentesi britannica saliamo a fumarci una sigaretta e perdiamo di vista i due inglesi.
Scendendo nuovamente, Mia fa conoscenza con un ragazzo italiano,  per l’esattezza della nostra stessa regione. I due parlano seduti su uno dei divanetti. La lascio un secondo da sola per recuperare da bere (15 fottuti euro per un gin tonic di merda) e quando torno lui le sta ispezionando l’ugola con la lingua. Bella lì, penso. Mia e il suo nuovo amico si baciano con trasporto, si attaccano e si staccano con la passione di chi non scopa da eoni. Grande Mia, cazzo. Io intanto mi godo la scena mentre consumo quattro chiacchiere di circostanza con un gruppo di napoletani. Dopo un’intensa mezz’oretta di giravolte voluttuose a ritmo di musica, Mia viene da me confidandomi che il tipo le ha proposto di andare in bagno con lui. Conveniamo entrambe che è squallido e ce ne saliamo per un’altra sigaretta. Lo squallido insiste per farsi lasciare il contatto da Mia. Se lo scambiano e ce ne andiamo. 
Tra una cosa e un’altra si è fatto piuttosto tardi, il locale sta chiudendo e per noi è giunta l’ora di cambiare aria. Rientriamo un’ultima volta per andare in bagno e, plot twist, Mia scopre di non avere più il telefono. Panico totale. Scendiamo sotto a cercarlo. Sui divanetti, sotto la consolle, al bar. Chiediamo a chiunque. Del telefono di Mia nemmeno l’ombra. Nel frattempo io martello il numero di Mia con un bel po’ di chiamate. Squilla. Buon segno. Dopo 10 minuti di delirio totale mi rispondono dal telefono di Mia. Mi parlano in inglese. è un ragazzo. Ci mettiamo d’accordo sul luogo in cui beccarci e, staccata la chiamata, tiriamo un sospiro di sollievo.
Senza perdere tempo ci dirigiamo nel posto stabilito. Qui vediamo spuntare il tipo squallido che aveva proposto a Mia di andare in bagno. Io rimango un attimo basita; Mia non realizza, ha bevuto parecchio. Gli andiamo in contro. Questo ci ridacchia in faccia e raffazzona un paio di scuse implausibili. Io mi sto incazzando. Visibilmente. Ma che scherzo di merda è?! Come ti viene in mente?! Questo mi guarda, mi mette una mano su una spalla e mi chiede di stare tranquilla. Tranquilla un cazzo. In tutta risposta lo spingo via. Mia dietro di me ride come una scema. Sa come sono quando mi arrabbio e sa che vale la pena godersi la scena. Dopo una serie di insulti ci riprendiamo il telefono e ce ne andiamo.
Non contento, lo Squallido manda un messaggio di scuse sul mio telefono, io non ci vedo più, compongo il numero, sollevo la cornetta e lo insulto ancora. Orami è diventato più un passatempo che una vera e propria necessità. Questo mi insulta a sua volta e dopo dieci minuti buoni passati ad urlarsi addosso gli attacco in faccia dicendo “se vuoi fotterti la mia amica non le fottere il telefono.” Non vi dico le risate di Mia. 
Ancora ora, ripensandoci, rimango sconvolta dal coraggio. Questo aveva in testa la segatura, fidatevi di me.
Bah.
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Pensieri di Mezzanotte #6
Quanto è divertente quando tutti pensano che la tua vita sia perfetta, quando dicono: “Ma che cosa ti lamenti, c’è chi sta peggio di te”, e dicono queste frasi senza sapere un cazzo della tua vita, ma hey… loro hanno la verità assoluta.
Si, amico! La mia vita è perfetta. È stata perfetta il giorno in cui a tredici anni ho trovato la lettera di suicidio di mia mamma, è stata perfetta quando ho scoperto che aveva scritto quella lettera solo per fare un dispetto a mio nonno, e che in realtà non si era suicidata.
La mia vita è perfetta! È stata perfetta il giorno in cui ho iniziato la psicologa, per elaborare quella lettera, e il pomeriggio mi sono trovato gli assistenti sociali a casa, che dicevano che era colpa mia e che sarei dovuto andare con loro.
La mia vita è perfetta! È stata perfetta il giorno del mio compleanno, stesso giorno in cui è morto mio nonno, persona con cui ho vissuto per tredici anni. O, lo stesso giorno, in cui hanno diagnosticato la demenza senile a mia nonna.
La mia vita è perfetta! È stata perfetta anche il giorno in cui ho beccato la badante di mia nonna, tirarle un calcio. E sai cos’è la cosa divertente? È che non ho detto niente a nessuno, per paura di ripercussioni su di lei.
La mia vita è perfetta! È stata perfetta anche il giorno in cui mia mamma ha deciso di abbandonare tutti e trasferirsi dall’altra parte del mondo, sono dodici anni che non la vedo.
La mia vita è perfetta! È stata perfetta anche il giorno in cui i miei hanno deciso di vendere la casa in cui sono cresciuto, buttando via tutto ciò che c’era di mio all’interno.
La mia vita è perfetta! Come quando la polizia postale chiamò mio padre, dicendogli che avevo scritto un messaggio online in cui dicevo di tagliarmi e lui, di tutta risposta, non controllò le mie braccia, ma disse: “Che figure di merda mi fai fare”.
Gia, la mai vita è perfetta!
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unosguardocheuccide · 6 months
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Mi hai cresciuta.
Mi hai coccolata.
Mi hai amata per quello che sono.
Ti sei preso cura di me.
Adesso sono davanti al tuo letto di ospedale a soli 28 anni che non riesco ad immaginarmi il resto della vita senza di te. Non te lo meriti tutto quello che ti sta succedendo. Non ti meriti di finire così la tua vita...a soli 67 anni.
Non ti meritavi questa malattia di merda appena sei andato in pensione e potevi riposarti dopo una vita di fatiche e sacrifici.
Ti meritavi di girare il mondo e fare foto, immortalare attimi preziosi che non torneranno più.
Vorrei che potessimo fermarci come un una foto per avere tempo infinito.
Non si è mai pronti alla morte di un genitore.
Avrei voluto che mi accompagnassi all'altare, che ridessi con i tuoi nipoti, sentire che ti chiamavano "nonno".
Te lo meritavi.
E invece la vita è stronza e toglie a chi merita.
Ti vedo soffrire e non posso nemmeno dirti che te ne stai andando, anche se sei troppo intelligente per non averlo capito.
Mi uccide pensare di non poterti portare più il caffè che ami tanto o di non poter più degustare le migliori birre artigianali con te.
Mi uccide pensare che il tempo che ci è stato dato è stato così poco.
Ricordati di me negli ultimi momenti e di com'era starmi accanto ed essere il mio papà.
Sai papà che dalla tua stanza d'ospedale si vede la Luna? Ti ricordi che bello scatto gli hai fatto? Ti prometto che per tutta la mia vita ogni volta che vedrò la luna ti penserò.
Ti voglio e ti vorrò per sempre bene papà, non importa tempo e spazio e ti prometto che ti renderò fiero di me.
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gcorvetti · 11 months
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Periodo difficile per tutti, o quasi.
Per chi si rende conto della gravità della situazione è un periodo difficile, parlo per quelli che hanno una visione diversa come me, quelli che in qualche modo non si bevono le cazzate che ci propinano i media di regime e non solo in Italia. Guardo un video di un tizio che parla del problema che Musk (che non mi sta per niente simpatico) ha con l'UE, l'unione chiede di eliminare le fake news dalla piattaforma ma non dice quali, sapete che ho lavorato su twitter ed ero proprio nel reparto che eliminava i tweet segnalati, sapete che la piattaforma per ordini superiori (del governo degli stati uniti) deve seguire delle linee guida in modo da portare all'attenzione della massa notizie del tipo "I nazi ucraini non sono nazi", di fatto narrare la storia a modo loro facendo di fatto mala informazione, nel video il tizio dice che adesso se non sei allineato con la narrazione vieni additato e bannato se è il caso dalla piattaforma, cosa che è già in atto da diversi anni anche per altre situazioni. Vedo un post dove persone in viaggio per Roma per manifestare pacificamente contro l'attacco a Gaza vengono fermate dalla polizia e schedate, fascismo puro. Leggo che Zerocalcare, che stimo moltissimo per la bravura e la coerenza, non andrà al Lucca comics perché patrocinato dall'ambasciata Israeliana e quindi contro i suoi ideali di democrazia, perché diciamolo tranquillamente che quello che sta accadendo in quella parte di mondo ricorda ne più ne meno i nazisti, d'altronde Hitler era di origine ebraica. Vedo post e notizie che gli israeliani, tutta brava gente, denigra i palestinesi con video che solo i bimbiminkia potrebbero fare. Ho visto un video di un'inviata che un pò irritata è stata aggredita con sputi e parolacce da una donna israeliana perché se sei in quel posto (a fare il tuo lavoro di reporter) sei con hamas, lei ha spiegato che è italiana e che sta solo facendo il suo lavoro ma niente la donna continua ad insultarla e sputarle, l'esercito presente non ha mosso un dito. Ricordo un video, lo metto alla fine, di Giulietto Chiesa uno degli ultimi che ha fatto dove dice chiaramente che siamo già in guerra dal 2014, una guerra mediatica che parte dai social per indottrinare il popolo coglione, cosa che aveva già scritto Chomsky nel suo libro "Le 10 regole del potere". In tutto questo ieri ho finito la serie tratta dai racconti di EA Poe 'La caduta della casa degli Usher", forse uno dei racconti che non lessi ai tempi del mio periodo gotico, ma rimedierò. Nella puntata finale Madeline nel dialogo col fratello dove in qualche modo si salutano recita un monologo sul consumismo a dir poco stupendo, ho cercato il video ma forse è troppo fresco e non c'è, magari lo faccio io. Consiglio vivamente la serie a chi è appassionato di horror o thriller come me, molto ben fatta. Ma tornando al discorso, dire che siamo nella merda e pensare che è colpa nostra, anche se si dovrebbe dare la colpa ai governi europei in testa, di questa situazione, del fatto che abbiamo dato forza ad un branco di psicopatici paranoici e razzisti, si si gli yankee, che ci stanno portando per loro tornaconto e controllo mondiale ad una catastrofe che potrebbe determinare la fine del genere umano, per non farla così catastrofica si può dire ad un conflitto mondiale di durata infinita che in confronto le guerre di romani che duravano decenni sono una barzelletta.
Per chi si ribella, giustamente c'è una gogna mediatica perché i benpensanti sono troppi e tutti infilati nella caverna di Platone, artisti compresi che dovrebbero essere lo specchio di questo mondo oramai dedito a bere merda. E' una situazione orribile, altro che Poe, andiamo verso un obblio difficile da eludere spinti dalla nostra bramosia di tecnologia, di gadget, di viagra, di carriera a discapito del prossimo, di isolamento mentale, di forte ignoranza. Non so come si potrebbe fare, non ho la risposta ad un quesito così enorme, so solo che si dovrebbe stare uniti e andare contro tutto quello che è oramai una prassi, la menzogna, la falsità, l'inganno, perché è questo che si cela dietro a tutti i lustrini e gli specchietti per le allodole, l'unione fa la forza e se non ci uniamo, periremo.
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restopersempre · 1 year
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Ieri mia madre mi ha chiesto se oggi avrei potuto accompagnarla (visto che lei non ha la patente) a comprare i croccantini per la gatta. Ieri sera è poi entrata in camera mia mugugnando qualcosa del tipo: "forse dovrei anche prendere i gelati al supermercato... Va beh ci mando papà che non mi va proprio, comunque se non ti svegli presto (ergo, le 7) io nel frattempo esco, poi torno e andiamo a prendere le cose della gatta". E fin qui tutto normale. Se non fosse, che per andare a comprare i croccantini, non bisogna fare chissà quale strada e io a tal proposito me ne frego altamente di sistemarmi, se devo solamente scendere 3 secondi dalla macchina. Questa mattina, però, mia madre mi sveglia e mi dice: "alla fine non sono più uscita perché mi sono alzata un po' tardi, fai colazione che così andiamo" e intuisco che vuole andare anche al supermercato, ma faccio finta di niente perché me lo deve dire lei, non devo leggerla nella mente. Alla fine le dico: "dobbiamo solo andare al negozio di animali, giusto?" (Questo perché non mi ero fatta i peli, non mi ero tolta i baffetti e vivendo in un paese si incontra un sacco di gente ed io mi sento a disagio nel farmi vedere così), lei di tutta risposta mi dice: "eh no, io te lo avevo detto che dovevo andare al supermercato, adesso è un problema? Tanto quello che ti chiedo io è sempre un problema, non pensi mai che io sto sempre sola dentro casa, non esco mai con nessuno, non ci pensi a me, tanto non ci sei mai, mai che mi dici mamma usciamo insieme, andiamo a fare una passeggiata" (premessa: io non ho mai avuto un rapporto idilliaco con mia madre e soprattutto le rare volte che siamo uscite insieme, siamo finite a litigare o discutere) e così ha dato il via a farmi riaffiorare i sensi di colpa, il via ai soliti "sono tua madre e queste cose le devi fare perché IO ti ho dato una vita, ti ho dato un tetto e del cibo". Appena le faccio notare che non è colpa mia, che non dovrebbe dipendere da me e che non può considerarmi una sua amica o la sua psicologa, parte con il vittimismo o con il farmi sentire una figlia ingrata ed egoista, si toglie i vestiti per uscire e mi dice: "adesso non ci andiamo più" e quando le dico: "no, ora mi hai svegliata, mi hai fatta preparare, ci andiamo" lei risponde con: "non mi interessa, ORA TE LO FACCIO DI PROPOSITO a non uscire, tanto sarei andata al supermercato per comprarti le cose che avresti mangiato TU, sta sera vedi tuo padre che ti dirà, tanto con te funziona solo così". Quindi nel giro di 5 minuti ha dovuto in ordine: farmi sentire in colpa, farmi sentire una figlia egoista, instillare il senso di paura (perché a 26 anni devo ancora avere paura che mio padre possa mettermi le mani addosso), vedere mia madre comportarsi da bambina e da vittima, quando l'unica cosa che ho detto è stata: "Potevi essere più chiara ieri, io mi sarei organizzata e non ci sarebbe stato nessun problema". E invece no, sono la figlia di merda. Non vedo l'ora di andarmene di casa definitivamente.
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imgaretb · 1 year
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29 Giugno
17:49
Ti è mai successo voler piangere ma di non riuscirci? Quella sensazione di malinconia, quando appena ti fermi a pensare non riesci a fermare la tristezza ma le lacrime non escono. Come se il tuo stesso corpo ti impedisse di scaricare tutta quella negatività, quando si piange si sta meglio. Era come se non fossi autorizzata a stare meglio. Ho passato due giorni di merda. Mi sono sentita triste, delusa, incapace, egoista, sola, incapace, sola, egoista.
Per una bella parte della mia vita, le persone intorno a me mi etichettarono come una stronza, come una ragazza con il cuore duro, fredda. Non lo sono mai stata. Sono solo incapace di parlare di me, di esprimere il caos dentro di me. Così ho abbracciato quell’etichetta e l’ho fatta mia. Ci ho riso su e ho dato modo, a quelle persone, di credere che non si fossero sbagliate. Ora a 27 anni capisco che non avrei potuto fare errore più grave. Ora ho molta più paura di capire cos’ho dentro che di fallire. Come se scavare all’interno della mia mente e parlare liberamente dei miei sentimenti, dei miei problemi e delle mie paure possa in qualche modo far scappare le poche persone che ho a fianco. Razionalmente so che non accadrebbe, ma le parole non escono. Non riesco a parlare sinceramente con nessuno. Nessuno sa veramente l’inferno con cui ho a che fare tutti i giorni. Quanto vorrei che qualcuno mi capisse. Che qualcuno riuscisse effettivamente a guardarmi negli occhi e capire cos’ho dentro per farlo capire pure a me. Per sbrogliare questo groviglio di peso che mi tiene ancorata a questo disastro, che mi impedisce di volare felice tra le rondini.
Ho la ferma convinzione che quello che provo non sia un problema così grave. Ci sono altre persone che se la passano peggio. Intanto non mi sento altro che una marionetta che va avanti per inerzia e non sa quello che vuole perché ancora non conosce se stessa. Guardo indietro nella mia vita e vedo una trama costernata di errori, errori e errori. Vedo quella ragazzina di 12 anni che crede di sapere cosa vuole e dove arriverà e non posso fare a meno di riderle in faccia.
La scuola non ti prepara, i genitori non ti preparano. Sei solo, un’ anima e un corpo, ad un certo punto verrai liberata nel labirinto che è la vita. Solo con le tue forze, soffrendo e urlando, da sola riuscirai ad uscire del labirinto, sempre se sarai abbastanza fortunata da non ritrovarti davanti al Minotauro.
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seoul-italybts · 2 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] Jack in the Box - J-Hope⠸ ❛ 방화 (Arson) ❜⠸ 15.07.22
[✎ TESTO ♫ ITA]
J-HOPE ☻❒ Jack in the Box
10 ❛ 방화 (Arson) ❜ / Incendio
Spotify | Apple | Twitter
Prodotta da: Michael Volpe
Scritta da: j-hope, Michael Volpe
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Brucia (x6)
(No)
È andata (x6)
(Incendio)
* 방화 / Arson in coreano può voler dire sia "incendio doloso" che "antincendio, prevenzione incendi"
Brucia
La mia passione, brucia
Il mio desiderio, brucia
La mia vita, brucia
Correvo ogni giorno
Non potevo fermarmi
A quei tempi
Bruciavo tutto
E volevo tutto
La fama, innanzi tutto
Denaro? Certo
E anche la popolarità
Non ho potuto fare a meno che surriscaldarmi
Tutta questa motivazione a sostegno
delle mie ingenue ambizioni
Veniva fuori col mio sudore
Mi faccio docce di benzina
Così da appiccare il fuoco
Sui miei piedi, sulle mie gambe
Sempre più bruciante, corro per la mia strada
Il mio successo si sta scaldando
Sono al top della popolarità
E cresce anche lo zoccolo duro degli hater
Tanto strombazzare di clacson ogni volta
Ma mi piace pure quello
Perché con i mie fan
Con la mia etichetta
Con i miei compagni
Bruciamo sempre più luminosi, insieme
Ogni giorno
Complici intenzionali
Appiccare il fuoco è stato divertente
Non c'è nulla di cui aver paura
Sempre un centimetro più avanti,
quindi fuori dalle palle!
E se qualcuno verrà a chiedere
'Esatto, sono io che ho appiccato il fuoco'
E ora mi chiedo, scegli cosa fare
Spegnerai le fiamme
O le alimenterai ancor più?
(Incendio)
È fatta
I mie sogni, realizzati
I miei grandi obiettivi, raggiunti
La mia parte, completata
Non c'è nient'altro, nulla
Il poco è meglio
Sapersi ritirare quando è tempo
e ci sono ancora applausi è figo
Perché ho appiccato l'incendio?
L'ho fatto per me stesso
Chi avrebbe detto che il mondo
avrebbe preso fuoco
Quando le fiamme si affievoliscono un po'
vedo le tracce che mi son lasciato dietro
Il fuoco è diventato un incendio inestinguibile
Oh merda!
È troppo caldo, fermati
Mi sveglio sofferente
Entro in contatto con la mia interiorità
La paura che mi attanaglia
Nessuno ci riesce, nessuno si ferma, merda
Io sono l'unico
Che può estinguere le fiamme
Io, un pompiere del caos
Anche se lo estingui, il percorso che ti attende
è nero come la fuliggine
E mi dico
C'è quest'ostacolo spinoso di fronte a me
Devo fare la mia mossa
Una mossa che mi guidi attraverso questa scacchiera
Schivando le pietre che mi arrivano addosso
E se qualcuno verrà a chiedere (brucia)
'Esatto, sono io che ho appiccato il fuoco' (brucia)
E ora mi chiedo, scegli cosa fare (brucia)
Spegnerai le fiamme (brucia)
O le alimenterai ancor più? (brucia)
E se qualcuno verrà a chiedere (è fatta)
'Esatto, sono io che ho appiccato il fuoco' (è fatta)
E ora mi chiedo, scegli cosa fare (è fatta)
Spegnerai le fiamme (è fatta)
O le alimenterai ancor più? (è fatta)
Incendio
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⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng: testo originale , © BTS_Trans⠸
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