Tumgik
#un giorno mi amerai
volevoimparareavolare · 10 months
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Non sono la ragazza che amerai per sempre.
entrerò nella tua vita e
prima che tu te ne accorga
me ne andrò.
non sarò tua moglie un giorno
e non avrò i tuoi figli.
sono solo "la lezione".
sono quella che ti mostrerà quanto puoi
essere amato.
sono quella che ti mostrerà che
non tutti ti fanno del male.
non tutti ti spezzeranno il cuore.
sono una fase
perché amo
INCONDIZIONATAMENTE.
e ad un certo punto mi
spezzerai il cuore.
andrò avanti e diventerò
la fase per qualcun altro.
-Tradotta
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animanerainfiamme · 11 months
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Questa che segue è una bozza di mesi fa che avevo scritto per sfogarmi con me stessa, non avendo poi avuto il coraggio di pubblicarla.
Mi è scesa una lacrima a rileggerla, la posto perchè magari può aiutare qualcuno in questa situazione. Dico solo una cosa, fate sempre quello che vi sentite, io ne sono uscita.
"Sono abituata ad ascoltare i problemi di tutti, non è mai stato un peso, anzi se possibile mi fa piacere cercare di dare un consiglio.
Ultimamente invece mi sento come se tutto questo stesse risucchiando tutte le mie energie, in particolare un fatto abbastanza grave mi ha fatto sentire uno schifo.
Era un periodo in cui non stavo bene, per nulla. Ne ho parlato a questa persona alla quale tengo, la risposta è stata che non era vero, ma piuttosto era lui a stare male (cosa a cui credo perché mi parlava dei suoi pensieri molto negativi).
Il fatto è che non voleva concepire che io in quel momento ne avessi altrettanti, solo perché: "Tu sorridi sempre, sei sempre pronta alla battuta, e non hai problemi".
In quel momento questa persona mi diceva che lui a prescindere senza me non poteva stare, ma io sentendomi sempre più priva di tutto sono arrivata alla conclusione che era meglio allontanarsi, in un primo momento parlandogliene e chiedendogli anche di farsi aiutare.
Cosa che lui non ha accettato, arrivando a dire varie cose gravi che avrebbe fatto se non fossi rimasta con lui, poichè sapeva mi avrebbero tenuto aggrappata essendo già capitato.
Mi sono sentita rinchiusa in un loop senza fine, e ho perso completamente me stessa.
Dirmi frasi come: "Se non rispondi sto andando a buttarmi giù da un palazzo" riporta sicuramente gravi pensieri negativi che stanno annebbiando la sua testa.
Ma d'altra parte delle volte mi viene da pensare ci sia manipolazione dietro, essendo utilizzato ogni volta che si percepisce un distacco da parte mia.
Poi ricambio idea, perché mi dico che non è possibile, io conosco la brava persona che è e sicuramente questi sono pensieri che fa veramente, è una ricerca d'aiuto.
A quel punto ci parlo, ribasco che ha bisogno di un aiuto psicologico, gli dico che gli servirà, e anzi che in primis deve imparare a farcela da solo e in secondo luogo può arrivare qualcuno a farti più felice.
Ma nulla, mi dice che devo smetterla di fare la psicologa fallita (questa mi fa ridere, dovrei smetterla davvero di cercare di aiutare inutilmente) e che l'unica cosa che lo fa stare bene sono solo io, e basta questo.
Mi sento rinchiusa in un loop senza fine, e non so più come aiutare nè lui nè me stessa.
L'ultima volta mi è stato detto: "Tu dai troppo di te alle persone e non puoi pensare di portartelo via così, devi stare sempre con me e spero mi amerai un giorno".
Gli ho sempre voluto bene ma non l'ho mai amato, siamo sempre stati amici ma è come se non lo volesse concepire.
Non so più che fare, e allora resto qui, immobile, e mi sento così vuota che non importa se il mondo ora mi sta crollando addosso.
Ormai di me non c'è più niente, ha ragione lui, do così tanto alle persone da perdere me stessa.
E rimango qui, in silenzio, rinchiusa in un vortice senza fine.
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soltantonoemi · 4 months
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“Poi ci sono quelli che, in altri tempi, si sarebbero certamente occupati di filosofia, di storia dell’arte, o che avrebbero insegnato lettere, ma che oggi, in mancanza di meglio e magari per disperazione, cercano lavoro in un’agenzia pubblicitaria. E io so che in fondo in fondo disprezzano l’impiego al quale si stanno candidando, e che di conseguenza sono miei fratelli. E devo scegliere.”
“Ma come fai?”
“Una volta appoggio uno che mi sta simpatico, la volta successiva uno che si impegnerà a fondo. Mi comporto per metà come una che tradisce l’azienda, per metà come una che tradisce se stessa. Insomma, tradisco due volte. E questo mio duplice tradimento non lo considero uno smacco, ma una prodezza. Perché avere costantemente due volti è una cosa sfibrante: per quanto tempo ancora ne sarò capace? Verrà un giorno in cui avrò un volto solo. Il peggiore dei due, ovviamente: quello serio, quello conformista. Mi amerai anche così?”
- L’identità, Milan Kundera
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ma-pi-ma · 2 years
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Un giorno arriverai; l'amore non aspetta. E mi dirai: cara, è arrivata la primavera.
Un giorno mi amerai. Sarai così vicino al mio petto, che non saprò se il fuoco che mi brucia viene dal tuo cuore o dall'estate.
Un giorno mi avrai. Ascolteremo in silenzio battere le nostre arterie e singhiozzare gli alberi spogli.
Un giorno. Un giorno qualsiasi. Breve ed eterno l'amore è lo stesso in primavera, in estate, in autunno e in inverno.
Dora Castellanos, Un giorno, da Verità d’amore, 1952
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rocke-feller · 9 months
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Non sono il ragazzo che amerai per sempre, entrerò nella tua vita e prima che tu te ne accorga me ne andrò.
Non sarò tuo marito un giorno e non sarò padre dei tuoi figli , sono solo la lezione,
sono solo quello che ti mostrerà quanto puoi essere amata,
sono quello che ti mostrerà che non tutti ti faranno del male, non tutti ti spezzeranno il cuore. Sono una fase, perché amo incondizionatamente ed a un certo punto mi spezzerai il cuore e andrò avanti e diventerò una fase per qualcun altro.
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norettisaggblog · 11 months
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E lui 💙 disse... se un giorno mi amerai come non hai mai amato nessuno... ti prometto che ti amerò come hai sempre sognato
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io-rimango · 1 year
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"Un giorno ti sarà tutto più chiaro, il canto si dispiegherà nel cuore e nella casa, nel rifugio e nel tornado, nel naufragio dell'esistenza oserai attraversare le rive del mio canto, e amerai quel luogo di dolce memoria che soltanto noi due conosciamo. Frammentazione scandita di minuti rappresi tra l'iride e la cornea. Ho voluto affrontare la curva della tua schiena con un leggero singhiozzo d'agenzia tenera. Ho perso ogni fiducia possibile; ma un giorno, tutto sarà limpido, e così, io mi sentirò d'appartenere di nuovo a qualcosa".
(Greta Verdini, Sentimenti spezzati)
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sounds-right · 18 days
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Colucci è il gioiello che amerai
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La nascita di un'icona nella  gioielleria contemporanea.
colucci, il gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza, presenta le sue collezioni, il 10 Aprile a Milano, nell'elegante cornice di Il Salotto di Via Spiga 15, a Milano, dalle 14 alle 21:00.
colucci è un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano.
Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve.
Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura.
E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; "così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere"-sottolinea Luca Colucci
"Mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano.
Come non farsi influenzare da Napoli?"
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli.
Tyche è il suo omaggio a Napoli e più che la reinterpretazione di un simbolo è un vero e proprio racconto di un rito.
Quei piccoli gesti che stiamo perdendo nel nostro essere così frenetici che ti fanno omaggio, più che di un oggetto materiale, di un'emozione.
Ma ogni anello della collezione racconta la sua storia ed ha un proprio messaggio.
KFR nasce durante la pandemia; in quei giorni difficili abbiamo cambiato radicalmente il modo di rapportarci, le cose che prima si facevano con leggerezza sono diventate pericolose, reinventare il modo di scambiarsi tenerezze è diventato un'esigenza sociale e per chi disegna quasi un obbligo morale.
"Personalmente mi ha sempre commosso rivedere la scena finale di quel capolavoro cinematografico senza tempo Nuovo cinema Paradiso in cui un Totò ormai adulto, interpretato da Jacques Perrin, visiona una bobina che gli ha lasciato l'amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei baci di diversi film-allora era la censura a proibire il bacio"-aggiunge Luca Colucci.
"Da queste emozioni nasce  KFR un anello dove spero le persone possano ritrovare amore e design. La passione è racchiusa nel gesto più tenero al mondo, un bacio, reinterpretato in un design semplice che lo renderà eterno ed unico, così da poterlo donare alla persona che si ama o tenerlo come suo ricordo".
In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea.
I materiali usati sono principalmente l'argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati
Argento Sterling (925)
È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici.
"Il mio obiettivo principale è quello di divertirmi"-continua Luca Colucci-"sono fermamente convinto che quando hai idee e ti diverti a realizzarle e lo fai con passione, questo processo traspare ed è contagioso.
La cosa più emozionante è notare negli occhi delle persone che mi aiutano ogni giorno a realizzare il mio sogno, che anche in loro si accende qualcosa e lavorano con il mio stesso entusiasmo.
Altra convinzione è che il design del gioiello ha, a mio avviso, ancora tanto da raccontare, quindi sono fiducioso che i miei gioielli possano andare fieri in giro per il mondo a raccontare una storia fatta di passione.
Detto questo, l'obiettivo del brand non può che essere quello di contagiare ed emozionare le persone e renderle più felici e perché no anche più vanitose".
Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali.
Le aziende artigiane rappresentano l'eccellenza del nostro territorio.
Nel mondo frenetico dell'industrializzazione e della produzione di massa, chi riesce a conservare come un piccolo tesoro "l'essenza dell'arte del fare a mano" ha sicuramente un valore aggiunto.
Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa.
Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli".
In che modo colucci Design coniuga tradizione e innovazione tecnologica?
"Dopo i primi bozzetti fatti a matita si passa a modellare in 3d il gioiello a computer e poi si stampa in resina fondibile"-conclude Luca Colucci-"questo è l'unico processo che si distingue da quello tradizionale che prevedeva la modellazione a mano del modello in cera.
Non credo si possa parlare in questo caso di innovazione tecnologica. Semplicemente gli strumenti per gli scultori si sono evoluti e, dal modello in cera al gioiello finito i processi sono sempre gli stessi da secoli".
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento.
Ogni gioiello colucci è frutto di una meticolosa lavorazione artigianale, che parte dalla scultura digitale dei pixel, prosegue con la precisione del controllo numerico e si conclude con la maestria degli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici di Napoli.
Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
"colucci, il gioiello che amerai, non è solo un brand, ma un viaggio emozionale attraverso il tempo e lo spazio," prosegue Luca Colucci. "Ogni gioiello racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per evocare emozioni profonde e lasciare un'impronta indelebile nel cuore di chi lo indossa.
Le collezioni di gioielli colucci sono disponibili presso il sito ufficiale del brand.
Per ulteriori informazioni e per scoprire il gioiello che amerai, visita www.colucci.design
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Colucci è il gioiello che amerai
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La nascita di un'icona nella  gioielleria contemporanea.
colucci, il gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza, presenta le sue collezioni, il 10 Aprile a Milano, nell'elegante cornice di Il Salotto di Via Spiga 15, a Milano, dalle 14 alle 21:00.
colucci è un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano.
Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve.
Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura.
E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; "così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere"-sottolinea Luca Colucci
"Mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano.
Come non farsi influenzare da Napoli?"
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli.
Tyche è il suo omaggio a Napoli e più che la reinterpretazione di un simbolo è un vero e proprio racconto di un rito.
Quei piccoli gesti che stiamo perdendo nel nostro essere così frenetici che ti fanno omaggio, più che di un oggetto materiale, di un'emozione.
Ma ogni anello della collezione racconta la sua storia ed ha un proprio messaggio.
KFR nasce durante la pandemia; in quei giorni difficili abbiamo cambiato radicalmente il modo di rapportarci, le cose che prima si facevano con leggerezza sono diventate pericolose, reinventare il modo di scambiarsi tenerezze è diventato un'esigenza sociale e per chi disegna quasi un obbligo morale.
"Personalmente mi ha sempre commosso rivedere la scena finale di quel capolavoro cinematografico senza tempo Nuovo cinema Paradiso in cui un Totò ormai adulto, interpretato da Jacques Perrin, visiona una bobina che gli ha lasciato l'amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei baci di diversi film-allora era la censura a proibire il bacio"-aggiunge Luca Colucci.
"Da queste emozioni nasce  KFR un anello dove spero le persone possano ritrovare amore e design. La passione è racchiusa nel gesto più tenero al mondo, un bacio, reinterpretato in un design semplice che lo renderà eterno ed unico, così da poterlo donare alla persona che si ama o tenerlo come suo ricordo".
In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea.
I materiali usati sono principalmente l'argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati
Argento Sterling (925)
È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici.
"Il mio obiettivo principale è quello di divertirmi"-continua Luca Colucci-"sono fermamente convinto che quando hai idee e ti diverti a realizzarle e lo fai con passione, questo processo traspare ed è contagioso.
La cosa più emozionante è notare negli occhi delle persone che mi aiutano ogni giorno a realizzare il mio sogno, che anche in loro si accende qualcosa e lavorano con il mio stesso entusiasmo.
Altra convinzione è che il design del gioiello ha, a mio avviso, ancora tanto da raccontare, quindi sono fiducioso che i miei gioielli possano andare fieri in giro per il mondo a raccontare una storia fatta di passione.
Detto questo, l'obiettivo del brand non può che essere quello di contagiare ed emozionare le persone e renderle più felici e perché no anche più vanitose".
Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali.
Le aziende artigiane rappresentano l'eccellenza del nostro territorio.
Nel mondo frenetico dell'industrializzazione e della produzione di massa, chi riesce a conservare come un piccolo tesoro "l'essenza dell'arte del fare a mano" ha sicuramente un valore aggiunto.
Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa.
Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli".
In che modo colucci Design coniuga tradizione e innovazione tecnologica?
"Dopo i primi bozzetti fatti a matita si passa a modellare in 3d il gioiello a computer e poi si stampa in resina fondibile"-conclude Luca Colucci-"questo è l'unico processo che si distingue da quello tradizionale che prevedeva la modellazione a mano del modello in cera.
Non credo si possa parlare in questo caso di innovazione tecnologica. Semplicemente gli strumenti per gli scultori si sono evoluti e, dal modello in cera al gioiello finito i processi sono sempre gli stessi da secoli".
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento.
Ogni gioiello colucci è frutto di una meticolosa lavorazione artigianale, che parte dalla scultura digitale dei pixel, prosegue con la precisione del controllo numerico e si conclude con la maestria degli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici di Napoli.
Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
"colucci, il gioiello che amerai, non è solo un brand, ma un viaggio emozionale attraverso il tempo e lo spazio," prosegue Luca Colucci. "Ogni gioiello racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per evocare emozioni profonde e lasciare un'impronta indelebile nel cuore di chi lo indossa.
Le collezioni di gioielli colucci sono disponibili presso il sito ufficiale del brand.
Per ulteriori informazioni e per scoprire il gioiello che amerai, visita www.colucci.design
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tarditardi · 18 days
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Colucci è il gioiello che amerai
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La nascita di un'icona nella  gioielleria contemporanea.
colucci, il gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza, presenta le sue collezioni, il 10 Aprile a Milano, nell'elegante cornice di Il Salotto di Via Spiga 15, a Milano, dalle 14 alle 21:00.
colucci è un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano.
Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve.
Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura.
E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; "così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere"-sottolinea Luca Colucci
"Mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano.
Come non farsi influenzare da Napoli?"
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli.
Tyche è il suo omaggio a Napoli e più che la reinterpretazione di un simbolo è un vero e proprio racconto di un rito.
Quei piccoli gesti che stiamo perdendo nel nostro essere così frenetici che ti fanno omaggio, più che di un oggetto materiale, di un'emozione.
Ma ogni anello della collezione racconta la sua storia ed ha un proprio messaggio.
KFR nasce durante la pandemia; in quei giorni difficili abbiamo cambiato radicalmente il modo di rapportarci, le cose che prima si facevano con leggerezza sono diventate pericolose, reinventare il modo di scambiarsi tenerezze è diventato un'esigenza sociale e per chi disegna quasi un obbligo morale.
"Personalmente mi ha sempre commosso rivedere la scena finale di quel capolavoro cinematografico senza tempo Nuovo cinema Paradiso in cui un Totò ormai adulto, interpretato da Jacques Perrin, visiona una bobina che gli ha lasciato l'amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei baci di diversi film-allora era la censura a proibire il bacio"-aggiunge Luca Colucci.
"Da queste emozioni nasce  KFR un anello dove spero le persone possano ritrovare amore e design. La passione è racchiusa nel gesto più tenero al mondo, un bacio, reinterpretato in un design semplice che lo renderà eterno ed unico, così da poterlo donare alla persona che si ama o tenerlo come suo ricordo".
In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea.
I materiali usati sono principalmente l'argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati
Argento Sterling (925)
È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici.
"Il mio obiettivo principale è quello di divertirmi"-continua Luca Colucci-"sono fermamente convinto che quando hai idee e ti diverti a realizzarle e lo fai con passione, questo processo traspare ed è contagioso.
La cosa più emozionante è notare negli occhi delle persone che mi aiutano ogni giorno a realizzare il mio sogno, che anche in loro si accende qualcosa e lavorano con il mio stesso entusiasmo.
Altra convinzione è che il design del gioiello ha, a mio avviso, ancora tanto da raccontare, quindi sono fiducioso che i miei gioielli possano andare fieri in giro per il mondo a raccontare una storia fatta di passione.
Detto questo, l'obiettivo del brand non può che essere quello di contagiare ed emozionare le persone e renderle più felici e perché no anche più vanitose".
Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali.
Le aziende artigiane rappresentano l'eccellenza del nostro territorio.
Nel mondo frenetico dell'industrializzazione e della produzione di massa, chi riesce a conservare come un piccolo tesoro "l'essenza dell'arte del fare a mano" ha sicuramente un valore aggiunto.
Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa.
Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli".
In che modo colucci Design coniuga tradizione e innovazione tecnologica?
"Dopo i primi bozzetti fatti a matita si passa a modellare in 3d il gioiello a computer e poi si stampa in resina fondibile"-conclude Luca Colucci-"questo è l'unico processo che si distingue da quello tradizionale che prevedeva la modellazione a mano del modello in cera.
Non credo si possa parlare in questo caso di innovazione tecnologica. Semplicemente gli strumenti per gli scultori si sono evoluti e, dal modello in cera al gioiello finito i processi sono sempre gli stessi da secoli".
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento.
Ogni gioiello colucci è frutto di una meticolosa lavorazione artigianale, che parte dalla scultura digitale dei pixel, prosegue con la precisione del controllo numerico e si conclude con la maestria degli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici di Napoli.
Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
"colucci, il gioiello che amerai, non è solo un brand, ma un viaggio emozionale attraverso il tempo e lo spazio," prosegue Luca Colucci. "Ogni gioiello racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per evocare emozioni profonde e lasciare un'impronta indelebile nel cuore di chi lo indossa.
Le collezioni di gioielli colucci sono disponibili presso il sito ufficiale del brand.
Per ulteriori informazioni e per scoprire il gioiello che amerai, visita www.colucci.design
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thatstrange-g · 3 months
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25
Buon anno amico, è stato il mio compleanno qualche settimana fa. Quest’anno te ne sei dimenticato eh? Non so neanche se un minimo ricordi com’è fatto il mio viso.
È stato un compleanno pesante, che poi effettivamente non è che sia una persona che solitamente fa chissà cosa per festeggiare di tanto bello da dire che, questo, è stato un fallimento. Avevo detto ai miei genitori che volevo partire, volevo andarmene da qualche parte da solo a fare quelle cose che tanto mi fanno star bene: viaggiare, conoscere, scoprire, godermi quei piccoli momenti di soddisfazione in cui ti fermi, respiri e ti dici che sei vivo, che il mondo ti ha continuato a prendere a pugni ma sei ancora lì, che non hai più paura di niente e che non hai bisogno dei classici luoghi comuni in cui si dice che certe feste siano da passare per forza facendo le solite cose o in mezzo alle solite persone. Volevo stare in mia compagnia questa volta, direi che mi sono lasciato da solo per troppo tempo e volevo sedermi a tavolino a brindare con me stesso e cercare di capire cosa diamine sia successo alla mia vita. Sono stato debole, amico, mi sono lasciato convincere a restare negli stessi posti di sempre, circondato dalle stesse persone che non hanno aiutato minimamente nonostante sapessero quanto stesse andando tutto a rotoli.
Nonostante ciò ho conosciuto delle persone, in modo molto superficiale, che mi hanno fatto rendere conto dell’uomo che mi ero dimenticato di essere, annebbiato da ciò che altri mi hanno fatto credere io fossi. Alcune di queste persone, che di me non sapevano nulla mi hanno fatto aprire gli occhi. Ci ho passato insieme una serata, fatta di chiacchiere e bottiglie, e mi sono sentito così tanto stupido, così tanto idiota nel capire quanto di me avevo dimenticato nell’ultimo periodo, quanto avevo cancellato il mio essere.
“Hai una bella testa, non perderti”.
“Da come parli ho capito che sei diverso dagli altri, non hai fatto niente in particolare, ma si vede dai tuoi modi, dal tuo essere, da come parli delle tue passioni e da come ragioni sulle cose che ti accadono”.
“Non sei una cattiva persona, non lo sei mai stato, per quello l’altra sera vedendoti così incarognito ho pensato che questa relazione ti ha rovinato”.
Non so neanche perchè ti sto dicendo queste cose amico, forse per ricordarmene io stesso se un giorno dovessi dimenticarmele di nuovo. Non so se è veramente così, ma voglio iniziare a crederci. Mi sono sentito tanto piccolo nell’ultimo periodo, una briciola, e per questo, quelle parole di quelle persone, mi hanno riempito di forza, della stessa che mi era stata tolta in modi meschini e scorretti. Ho ancora tanta rabbia dentro che sto cercando di far mutare in motivazione, sto cercando di esplodere nelle cose che più so fare, ma soprattutto in quelle che invece non so fare.
Ho ragionato tanto nei momenti che ho avuto. E fidati amico, ne ho avuti tanti. Ma diciamocelo, non ti è mai importato. A volte bisogna lasciar perdere proprio perchè non potrà mai andare bene. Ma poi, “lasciar perdere” cosa? Siamo sempre stati trainati dalla sensazione che sarebbe potuto essere qualcosa di assurdo e invece mi sembra di aver sprecato solamente tempo. Ma non capisco, guardo i nostri ricordi e, com’è possibile che fossero false quelle cose? Come si può aver raggiunto il disastro che abbiamo raggiunto dopo aver passato quei momenti? Dopo aver condiviso così tanto è terribile diventare degli estranei.
L’altro giorno pensavo e pensavo, chi glielo dice al “me” di un anno fa, che ti guardava sui social e stravedeva per te, che quella persona lo avrebbe distrutto? Guardava e gurdava senza sapere quello che sarebbe successo, e mai si sarebbe immaginato anche solo che ti avrebbe conosciuta. Pensa ad una cosa tipo Interstellar amico, un me del futuro che arriva, e dice a quello sfigato che era lì a guardare “tu starai con questa persona, la amerai e ti lascerai fare a pezzi” mentre lui neanche si aspettava che mai ci avrebbe avuto a che fare. Sento il tuo nome ancora in tutte le cose che mi circondano e vorrei strapparmi i capelli, è frustrante. Potevi chiamarti con un nome strano, americano, o di quelli buffi da famiglia del sud, Concetta ad esempio, boh, almeno sarei stato sicuro di non sentirlo almeno una volta al giorno. Ogni volta che torno a casa che nel parcheggio vedo la Lancia della mia vicina penso che sei tu che sei venuta sotto casa mia ad aspettarmi, e non so perchè ma guardo sempre all'interno, non si sa mai. Prima di andar via da Urbino, prima di Natale, spostando le mie cose ho trovato quel cucchiaino che mi avevi regalato perché ero finito a girare la tisana con la forchetta e mi è preso un colpo al cuore ripensando a te in quella stanza.
Te la ricordi quella sera?
Se chiudo gli occhi sei ancora in braccio a me come un koala con la schiena al muro che mi dici che mi ami “tantissimo, troppo”. È sempre un macigno guardare quel pezzo di muro, ha una strana aura, ha la tua sagoma, ci vedo i fantasmi. Che stupido che sono stato, quella volta ci ho creduto davvero a quelle parole. Tu non saresti mai stato lì in quella stanza se prima non avessimo discusso sul fatto che non venissi mai a trovarmi. E cosa vuol dire questo? Tutto con te ha sempre avuto una concezione bilaterale, non so come percepire certi ricordi; diciamocelo che fa figo ricordarsene come se quei momenti fossero quanto di più naturale potesse esserci, ma ora, dopo mesi, non so se continuare ad apprezzarli. Non voglio farlo, non voglio rovinarli, non voglio dimenticarmene dicendo che era tutto finto, non voglio lasciare andare tutto questo. Non voglio lasciarli andare via. Forse è proprio questo che è sempre stato il mio problema, mi sono aggrappato a momenti belli che nascondevano scheletri, perchè non riuscivo a credere che stavano capitando proprio a me, ho creduto a frasi che mi raccontavo ogni giorno, e sai benissimo quanto mi piacciano le favole. Pensavamo di camminare insieme, e ricordo quanto ti piaceva immortalare le nostre ombre mentre ci tenevamo la mano. Ma i passi si fanno insieme. Quanti passi ho fatto io? Quanti passi ho fatto per venirti incontro, anche solo per poterti abbracciare, per poterti baciare, per farmi stringere e farmi mentire dicendo che io da lì non andavo da nessuna parte, che eravamo noi e che non ci sarebbe mai stato nessun altro. Certe cose le capisci solo dopo e ti giuro che fa malissimo, ti apre il cuore in due e non ti lascia scampo quando cerchi il lato giusto su cui addormentarti la notte. Senti quel magone dentro che vuole uscire, in un urlo, in un pianto, in una corsa fino a perdere il fiato, che col mio polmone fallato non è che sia una grande idea. Alcune persone devono perderti seriamente per capire il tuo valore, ma purtroppo non credo al karma, quindi non confido nel grande movimento del cosmo che dà ad ognuno quel che si merita. Probabilmente non te ne renderai mai conto e la tua vita andrà avanti solo che per il meglio, e non ti guarderai mai indietro. Ho sentito che alcune persone non mi cercheranno e non mi parleranno più perchè non hanno la maturità sufficiente per affrontare il fatto che mi hanno fatto del male e non me lo meritavo. E dal momento che queste persone non sono persone responsabili e consapevoli, creeranno false narrazioni su di me in modo tale che loro possano andare avanti con la loro vita senza farsi schifo. Ma io conosco la verità, io ho tutto ciò che mi serve per star bene con me stesso, quelle persone parleranno sempre. Mi rendo conto che spesso si tende a raccontare bugie e falsità su una persona che non è più nella nostra vita per avere una scusa per cambiare strada quando la si incontra in giro, una scusa per cui “l’ex” sia “quel coglione del mio ex”, per cui raccontare in giro e convincersi che ci capitano solo casi umani, quando magari quella persona era una vera fortuna e non abbiamo abbastanza palle per ricordare a noi stessi di averla mandata via a calci, facendole del male.
Sento che hai sentito altri respiri sulla tua pelle, sento che hai stretto a te altre schiene, sento che ti sei lasciato toccare da altre mani ed altri occhi. Ti sento molto più lontano adesso, ti sento lontano per davvero, adesso.
Sono passati due mesi. Da quando ci siamo conosciuti non eravamo mai stati così tanto tempo distanti. Sto iniziando a dimenticare il tuo profumo, la sensazione e l’odore della tua pelle che tanto dicevi non ti piacesse, e maledico il mio cervello che sta facendo scivolare via tutte queste cose che tengo legate ai piedi come macigni che mi ancorano al fondo facendomi annegare. Sono due mesi che non sento la tua voce. Sono due mesi che non sento il tuo sapore. Sono due mesi che non dormiamo nella nostra posizione. Che alla fine due mesi non sono niente, la psicologa mi ha detto che ne avrò ancora per quattro o cinque almeno. Sai anche tu tutti i piccoli dettagli che ho colto di te, come ti ho scritto in quella vecchia lettera; chissà se ce l’hai ancora, chissà se profuma ancora di me. Beh quei dettagli sarà molto difficile cancellarli, penso ci vorrà molto più tempo. Aggiungo ancora canzoni alla tua playlist anche se non la guardi più, un giorno magari la riguarderò e ti ricorderò e nel mentre vedrò quanto certe canzoni non potrò più dedicarle a nessun'altra. Io la tua la guardo ancora tutti i giorni e ho visto che hai aggiunto una perla che ho messo io nella mia qualche settimana prima. Quella canzone mi scava dentro ogni volta che la sento, custodiscila con cura.
Odio il fatto che so che stai diventando forte, so che stai diventando quella persona che è mancata con me e che io non potrò mai più avere al mio fianco. Odio il fatto che anche io ho sbagliato e non abbiamo mai avuto la forza di parlarci chiaro per capire cosa c’era davvero che non andava. Ho saputo tutto troppo tardi.
Ho messo insieme un video del 2023 e dannazione quanto ho pianto. Ti rendi conto che ho dimenticato tutto quello che avevo fatto, amico? Ma allo stesso tempo è incredibile quanto la batosta che ho preso mi abbia fatto scordare di cose così belle e importanti. E ho riflettuto tanto su questo, non riesco a capire se la botta sia stata così forte da superare tutto quello che avevo fatto prima, o sono io che sono stato così stupido da non essermi vissuto a pieno quelle cose perché stavo male. Certo, alcune le ho fatte proprio perché stavo male, ricordi quando siamo andati a Bologna e Firenze? Ma così come tante altre cose che ho fatto, che abbiamo fatto, che riviste ore sembrano la cosa più bella del mondo, nascondevano una realtà più oscura. Un video nasconde tanti segreti: scommetto che nessuno possa aver mai pensato, guardandolo, che abbia sofferto come un cane. Amico sono stato in Islanda, in Islanda, ti rendi conto? Io che non volevo prendere un autobus per arrivare in centro sono finito lassù. Ero la versione migliore di me stesso, cos’è successo? Di nuovo. Di nuovo, amico? Per l’ennesima volta parlo e parlo e finisco ogni volta più giù della volta precedente? Sono anni che ti racconto di come vedo la vita, delle relazioni che vivo tutti i giorni, e ogni volta ci ricasco? A cosa serve tenerti qui? Cosa sto facendo? Quante volte mi hai sentito convinto delle consapevolezze che avevo raggiunto? Quante altre invece mi hai preso a schiaffi perché cercavo di assumermi delle colpe che non erano mie per giustificare il fatto che stavo facendo dei primi passi che non avrei dovuto fare, per rimediare a danni che non avevo causato? Dovresti andare via amico, almeno per un po’.
Devo farcela da solo probabilmente, non che il tuo aiuto sia mai stato così fondamentale eh, stronzo. Devo pensare a me, ma chi sono io? Voglio lasciarti con un testo che ho scritto al mare qualche giorno fa con l’aiuto di una persona molto importante per me:
Mi sottraggo spesso dall’essere un marinaio in cerca di risposte, mi fermo in silenzio e ascolto la Luna che mi fa domande sul futuro, non so cosa rispondere, amico, non so cosa vedono i miei occhi pieni di rugiada, quell’umidità di quando sali sul ponte della nave che stai navigando e guardi lo sbattere le ali degli aironi, degli usignoli e dei passeri che nascono dentro di te. Le nuvole sono così basse oggi e la testa si china in cerca di quella malinconia che si interseca con la speranza e poi con la pace dei sensi. Vedo sopra di me quella ciliegia che mangiammo di fretta un giorno di giugno pronti per correre al cinema, davano un film che non ti piaceva. C’eravamo noi due sopra le fronde di un ciliegio che si trasformava al contrario e portava a sé le foglie secche. Il loro rumore leggero ci fece innamorare ancora. Sono ancora in giro per la città, amico, e mentre tutti i miei compagni sono indaffarati a cercare fortuna, io semplicemente scrivo. Non c’è atto più bello di questo e in questo momento non posso pensare di fare altro. Potessi vivere mille vite ne vivrei solo una pur di rivedere la tua lingua che con la punta tocca il mio naso, quel gesto così dolce. Mi sei rimasto impresso tra le pieghe dell’anima, così in profondità che non riesco a vederti. Continuo a sentirti in una forma eterea, astratta, inafferrabile, come un lampo che apre il cielo di agosto. Esisti, in mezzo alla nebbia sento il tuo respiro, non ti vedo eppure sei ancora incastrato in tutti i pori di questa pelle. Ti cerco fuori e ho paura, ho paura perchè capisco che sei ancora dentro, e tremo, mi sento insicuro. Ti sento lungo la strada che i miei occhi percorrono quando guardo il mare. Resterai sempre nell’eco di una conchiglia. Ho sempre amato cercare conchiglie.
Addio amico, forse, ora tocca a me.
25/01/2024 @thatstrange-g
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sonophilofobico · 6 months
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Mahmood vola sulle ali del cavallo alato, cade e precipita fino a toccare il fondo, quel fondo che lo fa sentire vivo, le bugie intrise di risate gelate, e quel dolore che è un assedio, la malinconia come stato d'animo perenne nei vocalizzi mahmoodiani (sentire gli amici da sopra un altro van), il desiderio idealizzante di un amore che non può essere, e che fa a botte con una convivenza che anch'essa no, non può essere (non sono il tipo che convive), e il desiderio irrealizzato - forse irrealizzabile - dell'amore che diviene nel giorno dopo giorno... i gesti del quotidiano (se hai freddo prendi la mia giacca) e le fantasie mitologiche (le ali di Pegaso), tessuti insieme come sempre nella trama poetica di M., e quell'onestà limpida (se mi amerai, fallo così), che gronda autocritica (sono il più tosto a darsi ferite per stare bene), a chiedersi cosa ci sia mai di sbagliato a fare l'amore con un film pOrno (farlo davanti al PC), tra luci e molecole psicotrope dei disco-club che flashano sulle scOpate (tra i laser light)... e la tenerezza di immaginare di morire insieme in un videogame, e tu che ti arrabbi quando mi drogo, e quindi tutto che sprofonda nel desiderio di questo mio "volevo", tempo verbale imperfetto che grida il fallimento di tutto ciò che non ho, e che so che non avrò, con quelle ferite che mi rendono strOnzo (mOtherfuck3r), e le incomprensioni (volevo che tu mi capissi quando cadevo giù) e un barlume tremulo di speranza di pace (stammi bene), forse soltanto la goccia di un cocktail d'amore.
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Io voglio vivere di avventure
E lo vorrei sempre di più
Ma non c'è nessuno, ahimè
Che capisca il perché
Questo è quello che vorrei per me
Perché non so come è il mondo
Cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
Appartenere al di fuori di me
Oggi io, sotto a queste luci
Oggi io, in questo scintillio
Dentro me capisco che
È questo il posto mio
Il mio potere si diffonde intorno a me!
Il ghiaccio aumenta e copre ogni cosa accanto a sé!
Un mio pensiero cristallizza la realtà!
Il resto è storia ormai, che passa e se ne va!
In me c'è una figlia premurosa
Ma vorrei più di ogni cosa
Avere la libertà
Di fuggire via, di esplorare il mare
Non succede mai, nulla può cambiare
Ma mi fermerò quando troverò
Il posto adatto a me
Tu credi che ogni cosa ti appartenga
La Terra e ogni paese dove vai
Ma sappi invece che ogni cosa al mondo
É come te ha uno spirito, ha un perché
Il mio sogno si sta realizzando
È la cosa che bramo di più
È una meta che
Ce la posso fare
Io raggiungerò
Io ce la farò
E ogni ostacolo
Che supererò
Sarà come un colpo d'ali e là io volerò
Ma lassù, cosa mai ci sarà?
Imparerei tutto, già lo so
Vorrei provar anche a ballare
E camminar su quei come si chiamano?
Ah, piedi
Con le mie pinne non si può far
Vorrei le gambe per saltare
Ed andare a spasso per la... come si dice?
Strada!
Per dirle che io l'amo
Dovrei spiegar perché
Fantasmi e luci del passato
Ritornano da me
Vorrei...(vorrei)
Un amore che
Sia tutto...(sia tutto)
Per me...(per me)
Io sogno...(io sogno)
La felicità
Che un giorno...(che un giorno)
Verrà!...(verrà)
I sogni son desideri
Di felicità
Nel sonno non hai pensieri
Ti esprimi con sincerità
Se hai fede chissà che un giorno
La sorte non ti arriderà
Tu sogna e spera fermamente
Dimentica il presente
E il sogno realtà diverrà
So chi sei
Vicino al mio cuor
Ognor sei tu
So chi sei di tutti i miei sogni
Il dolce oggetto sei tu
Anche se nei sogni è tutta illusione
E nulla più
Il mio cuore sa che nella realtà
A me tu verrai
E che mi amerai ancor di più
Guardami, non potrei sembrare una sposa mai
O una buona figlia
Ma lo so, questo ruolo non mi va
Sono qui, ma se io facessi ciò che vorrei
I miei cari perderei
Io non chiedo se sia dura
Faccio tutto con disinvoltura
Rompo i diamanti, una furia vivente
Maestosa, fortissima, immensa, incombente
Ma dietro il mio aspetto il mio intelletto fa il funambolo, il filo è stretto
Ogni cosa che ho
Anche quella più bella
No, non vale la stella che fra poco toccherò
Il mondo è mio
La vita è meravigliosa quando tu te ne riappropri
Se ci provi lo scopri
Puoi fare tutto, se non serve che tu sia perfetta
Sei comunque okay
Quando sembra che
Non succeda più
Ti riporta via
Come la marea
La felicità
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ladiva07 · 1 year
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caro axel , da solo pochi giorni che ci conosciamo mi hai rivoluzionato la vita …, sei una persona d’oro , già dal primo giorno che ci siamo conosciuti ho sentito un legame forte , purtroppo non so come definirci , spero solo che saremo quel per sempre che mi hai promesso , purtroppo io e te abbiamo tanti cuori spezzati dietro di noi , tanti amori in fumo , ma ci siamo mai chiesti il perché ? bene io si , perché dopo tutte quelle delusioni ho smesso di cercare l’amore che tanto sognavo , poi un giorno qualunque sbucó un ragazzo buffo ,con tanti problemi, e tante insicurezze , che piano piano sta cercando di sconfiggere . giorno dopo giorno , sono molto orgogliosa di te amore mio , e con te nonostante tutte le mie cadute ho imparato ad affrontarle a testa alta , ieri ho provato un sentimento troppo forte per capire di cosa si trattasse e la cosa che mi ha scoppiato il cuore fu il mio pianto improvviso , solo per una comune parola , una parola tanto bella ma quanto infame “ anche se un giorno ci lasceremo ricorda che sei bellissima quando sorridi “ e mi accorsi che nessuno me l’ha mai confidata, nessuno si è mai fatto avanti per avermi , nessuno apparte te , non dire che sei un errore , per me non lo sei , cerca di curarti , cerca di amarti , perché se non ti amerai tu ,ti farò amare ogni singola cosa di te . spero che sia un per sempre e mai un addio
dalla tua bibbi❤️‍🔥🫶🏻
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alwaysmyself1 · 1 year
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I miei mi dicevano sempre: "guarda che non è amore, quello è tutt'altra cosa, vedrai". Allora io mi chiedevo sempre, come faccio a capire quando è amore? La risposta è semplice, non devi capirlo, perché lo vivi, tu lo senti. Non va cercato o inseguito. Al primo sguardo, scatta qualcosa dentro che non si può spiegare, fidati, non potresti mai riuscirci. Ogni singola parola è trasportata da una connessione che mai avresti pensato di provare, come se quella persona la conoscessi da sempre. Certo, non è tutto rose e fiori, anzi, è colmo di difficoltà. Ma quando sei con la tua persona, nonostante ti spaventino, sai che le supererete, perché quando c'è l'amore ricorda, niente e nessuno potrà spegnerlo. Lontananza, discussioni, ostacoli, niente, perché il vostro legame è più forte. Riesci a mostrarti per quello che sei davvero, senza paura, perché non sarai mai giudicato, c'è fiducia e sai che non ti tradirà mai e che tu non lo farai. Impari a conoscere tutte le debolezze ed imperfezioni. Quelle piccole imperfezioni che solo tu conosci, le devi custodire e prendertene cura. Sentirsi amati per quello che si è davvero. Perché sì, amerai soprattutto i difetti della tua persona, perché sappi che sono proprio quelli a renderla unica per te. E poi l'amore è sostegno, in tutte le circostanze. La consapevolezza di non essere mai soli, ma di avere sempre, costantemente, qualcuno che ti supporti e che ti ami anche quando tu non lo fai. Qualcuno che crede in te, che ti ricordi quanto vali e che ti spinga a migliorare ogni giorno. L'amore col tempo diventa sempre più grande. È talmente potente che ad ogni bacio senti il respiro venir meno ed il solo pensiero di quella persona accanto, anche solo il sentire la sua voce o il suo profumo, può farti tremare e scatena in te un uragano di emozioni inspiegabili. È sognare un futuro insieme, lottare e costruire ogni giorno per realizzarlo. È bellissimo guardare l'altra persona negli occhi, mentre i tuoi brillano immaginando tutto ciò e vedere che anche i suoi sono lucidi al solo pensiero. Significa che camminate sulla stessa onda, che vivete sulla stessa frequenza, che c’è quella complicità che non vivi con nessun altro. Ti capita addirittura di sentirti una sola cosa con quella persona, di sentire ciò che sente, anche quando è lontana, di soffrire quando soffre e di gioire quando è felice. Il tutto sta un po’ nelle piccole cose, piccole attenzioni. Lo capisci che ti ama quando il suo primo pensiero da sveglio è darti il buongiorno, oppure quando si sveglia nella notte per bere e porta un bicchiere d’acqua anche a te, anche se non gliel’hai chiesto. Quando dopo una giornata intensa e stressante, invece di parlarti di sé, chiede di te, si preoccupa per te e ti ascolta. Perché sa ascoltarti e capirti come nessuno mai potrà farlo. Tempo e spazio non esistono quando sei con quella persona. Il tempo vola e non te ne accorgi, indipendentemente dal luogo, perché ti basta stare con lei. Se dovessi trovare una persona che ti fa provare tutto questo, allora tienitela stretta. Perché vedi, questo è l'amore.
-alwmyself
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stalattiti · 1 year
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sono davvero felice che tu abbia ritrovato il tuo mondo, che tu abbia ricominciato danza che hai sempre amato, che tu abbia la voglia di futuro e novità, ma io dal mio momento difficile che sto affrontando capisco che non sarò mai fra le tue priorità, è solo una delle tante sfide della mia vita a cui non hai neanche tentato di partecipare, non mi amerai mai abbastanza per includere anche me, per ricordarti della mia esistenza mentre vai avanti lasciandomi sempre indietro, senza domandarti come io possa stare, che tu colga sempre l’amore altrui e tagli il nostro in ogni modo, mi sono sempre chiesta come potessi non mancarti mai, come tu potessi sempre essere così felice senza di noi, come la tua libertà fosse sempre qualcosa che non includesse mai me, eppure ti vedo vivere pienamente ogni volta anche senza quello che hai chiamato amore, mentre io sembro sempre non riuscirci mai davvero, è sempre un fingere che le cose vadano come voglio quando tu non sei con me, è sempre un fingere di farcela per stare al tuo passo, al passo di qualcuno per cui la mia presenza è indifferente, sono felice per te davvero, ma stanca per noi, stanca di illudermi che un giorno condividerai il tuo tempo anche con me, che partiremo per qualche posto insieme come avevi accennato, stanca di illudermi che mi ami sinceramente, senza più distanza, senza più incertezza, stanca di aspettare una parola, una domanda, un qualsiasi cazzo di punto o lettera, stanca di aspettare che io sia umana anche ai tuoi occhi sperando che un giorno tu veda il mio valore, che tu nutra la mia presenza invece di affossarla come fosse niente, stanca di dovermi sempre aiutare da sola mentre ti guardo andartene per la tua strada colma di esperienze e di persone che io non conoscerò mai, rimanendo qui da sola, vuota, svuotata dalle stesse cose a cui ho creduto con tutta me stessa sempre, svuotata per esser stata l’unica a crederci prima di credere in qualsiasi altra cosa, non dicevo per dire quando ripetevo che tu eri l’unica persona con cui io abbia mai voluto condividere, non ho mai avuto rapporti stabili veri e profondi che durassero piu di qualche anno, erano solo compagnia che non riempiva davvero mai la mancanza perché totalmente e incondizionatamente io credevo solo nel nostro, ho riposto tutto in questo ritrovandomi sempre e solo in un’attesa infinita che mi mangiava l’anima, cercando appigli disperati per resistere, ma ora sono qua senza sentire più un senso in niente, nessun calore, nessun amore, nessun affetto da nessuna parte, non ho amore, non ho amicizia vera, non ho supporti, ricordi quando ti chiamai perché quella notte tutti avevano la propria persona? io non avevo dubbi su dove fosse la mia, lontana certamente, lontana come sempre, è devastante realizzare di non esserlo. non so cosa mi aspetterà, so solo che ho ancora 2 anni di questo supplizio e poi mi darò la pace, ma tu avrai un futuro splendido ed io sono felice che ce la fai sempre, sono felice che tu abbia amore e questo ti faccia sentire bene, anche se è sempre il mio che lasci andare, mi sto ormai convincendo che il mio amore vale meno di quello altrui, infondo è cosi da tutta la vita per me e davvero ti ci abitui quando la solitudine è intrinseca nelle tue radici, ma tu continua così piccoletta
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