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#vittoria castiglione
valerieblogsalot · 5 months
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Vittoria is so Lana del Rey coded
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valsocasks · 2 years
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Welcome!
hello! @valreblogsalot here starting a OC ask blog featuring countless of OCs! But let’s start some ground rules. You can specifically ask for certain OCs to ask by PMing me. but let’s get to the rules!
1. no hateful comments !!* will not tolerate any rude or obnoxious comments in any shape. I deal with stuff as much as it is.
2. no nsfw! no asking for adultery , or lewd requests. some of my OCs are children so please be respectful of that!
3. No bullying!pretty obv
4. ABSOLUTELY DO NOT COMPARE MY OCS TO EXISTING CHARACTERS ITS ANNOYING
OCs to ask :
Alice Poelzig , Frankenweenie
Vittoria Castiglione, Luca
Claudia De La Cruz , Coco
Constance Hopkins , Paranorman
Regina Dunceby Missing link 2019
Willow Leafshield, Onward
Holly Rateyes Don’t hug me I’m scared
Beverly Clifford Monsters university
Eleonora Castiglione Luca
Kunthea Raya and the last dragon
Margaret Poelzig Frankenweenie
Florence Beechworth-Bittern , Corpse Bride
Grizelda , Wendell and wild
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Strasimeno 2024: trionfi ed emozioni lungo il percorso attorno al Lago Grande festa a Castiglione del Lago per la nuova edizione della Strasimeno e la vittoria finale di Evgenii Glyva dà al tutto un mare di significati pa...
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ilbasketlivornese · 1 year
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B FEMMINILE, PLAYOFFS: LA PIELLE LIVORNO PERDE GARA 2 DEI QUARTI DI FINALE
#SerieBfemminile, #playoffs: la #PielleLivorno perde #gara2 dei #quartidifinale #Livorno #ilbasketlivorneselive
(fonte immagine di repertorio: Pielle Livorno) Decisivo per la vittoria di Pontedera l’ultimo periodo di gioco La UNICUSANO PIELLE LIVORNO combatte per 3 quarti, ma nella quarta e decisiva frazione è costretta ad arrendersi al Basket Femminile Pontedera (53-39), salutando di fatto la stagione 2022/2023: la squadra di coach Luca Castiglione, dopo aver perso gara1 dei quarti di finale playoff…
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mariacallous · 1 year
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“Grace” emerges as a keyword in the culture and society of sixteenth-century Italy. The Grace of the Italian Renaissance explores how it conveys and connects the most pressing ethical, social and aesthetic concerns of an age concerned with the reactivation of ancient ideas in a changing world. The book reassesses artists such as Francesco del Cossa, Raphael and Michelangelo and explores anew writers like Castiglione, Ariosto, Tullia d’Aragona and Vittoria Colonna. It shows how these artists and writers put grace at the heart of their work.
Grace, Ita Mac Carthy argues, came to be as contested as it was prized across a range of Renaissance Italian contexts. It characterised emerging styles in literature and the visual arts, shaped ideas about how best to behave at court and sparked controversy about social harmony and human salvation. For all these reasons, grace abounded in the Italian Renaissance, yet it remained hard to define. Mac Carthy explores what grace meant to theologians, artists, writers and philosophers, showing how it influenced their thinking about themselves, each other and the world.
Ambitiously conceived and elegantly written, this book portrays grace not as a stable formula of expression but as a web of interventions in culture and society.
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livornopress · 1 year
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Basket femminile, ancora una bella vittoria per la Pielle
Basket femminile, ancora una bella vittoria per la Pielle
Livorno, 6 febbraio 2022 Con qualità, tenacia e applicazione la UNICUSANO PIELLE LIVORNO mantiene il passo della capolista Jolly Acli ed espugna il parquet del Basket Femminile Pontedera (59-69, Serie B femminile): per le ragazze di coach Luca Castiglione l’ennesima prestazione spalmata sull’intero arco dei 40 minuti e con tutte le ragazze protagonista, ognuna in un diverso momento della partita…
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paoloxl · 3 years
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Appello per la liberazione immediata di Dana Lauriola firmato da oltre un centinaio di membri del corpo accademico, giuristi, intellettuali ed esponenti del mondo della cultura. Dana, attivista notav, è detenuta in carcere da ormai quasi sei mesi per aver parlato in un megafono durante una manifestazione contro il raddoppio della Torino-Lione
Alla Ministra della Giustizia
prof. Marta Cartabia
Al Garante nazionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale
Mauro Palma
Al Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per il Piemonte
Bruno Mellano
e, per conoscenza
Al Tribunale di sorveglianza di Torino
Dana Lauriola, militante No Tav, è in carcere dal 17 settembre 2020 ‒ e, dunque, da quasi sei mesi ‒ in esecuzione di una condanna a due anni di reclusione per il reato di violenza privata (per il quale, con il bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, la pena prevista dalla legge parte da 15 giorni).
I fatti per cui è stata condannata risalgono a nove anni fa e sono stati commessi nel corso di una manifestazione di protesta e di solidarietà con Luca Abbà, agricoltore valsusino in quei giorni in bilico tra la vita e la morte dopo essere rimasto folgorato su un traliccio dell’alta tensione su cui si stava arrampicando, inseguito da un agente di polizia, in un’azione dimostrativa contro l’apertura del cantiere della Nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La manifestazione si concluse con il blocco, per alcuni minuti, delle sbarre dei caselli di accesso all’autostrada Torino-Bardonecchia. Il danno subito dalla società concessionaria dell’autostrada per il mancato pagamento del pedaggio da parte degli automobilisti in transito è stato quantificato dal tribunale in 777 euro e a Dana Lauriola è stato contestato «di avere, usando un megafono, intimato agli automobilisti di transitare ai caselli senza pagare il pedaggio, indicando le ragioni della protesta». Diventata definitiva la sentenza, Dana Lauriola ha chiesto di scontare la pena in misura alternativa, ma il Tribunale di sorveglianza di Torino ha respinto l’istanza, pur in assenza di precedenti condanne definitive e nonostante l’esistenza di un lavoro stabile di notevole responsabilità e le valutazioni ampiamente favorevoli dei servizi sociali dell’amministrazione della giustizia. La motivazione del rigetto è che Dana Lauriola «non ha preso le distanze» dal movimento No Tav e che il suo domicilio «coincide con il territorio scelto come teatro di azione dal movimento No Tav, il quale ha individuato il cantiere di Chiomonte per la realizzazione della futura linea dell’Alta Velocità come scenario per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze dell’ordine».
La vicenda ci lascia sbigottiti/e e preoccupati/e, come cittadini e cittadine impegnati/e nell’associazionismo, nella politica, nell’informazione, nel mondo dell’arte e della cultura. Per la sorte di Dana e per il trattamento del dissenso nel nostro Paese.
Non entriamo, qui, nel merito della qualificazione giuridica dei fatti e di altri aspetti (pur inquietanti) inerenti la ritenuta responsabilità di Dana e la concezione del concorso di persone nel reato sottesa alla condanna, ma denunciamo, da un lato, l’evidente sproporzione tra i fatti (commessi senza violenza alle persone e con un danno patrimoniale di assoluta modestia) e la pena e, dall’altro, la sorprendete anomalia della mancata concessione di una misura alternativa al carcere (pur consentita dalla legge e coerente con le condizioni soggettive di Dana). Il nostro stupore e la nostra preoccupazione, poi, aumentano guardando alle motivazioni con cui l’istanza di misura alternativa è stata respinta: Dana non può beneficiare della pena alternativa e, quindi, merita il carcere per aver tenuto fermi i propri «ideali politici» e la propria opposizione al Tav e perché abita nella valle in cui ci sono i suoi affetti, i suoi interessi, i suoi compagni di vita e di militanza!
Percepiamo la carcerazione di Dana come una grave ingiustizia sul piano personale e come un pesante attacco alla libertà di tutti di manifestare ed esprimere le proprie idee e di dissentire da scelte politiche ritenute sbagliate e dannose. La nostra denuncia e la nostra preoccupazione sono condivise dalla grande maggioranza di una valle che da trent’anni chiede inutilmente di essere ascoltata e da molti cittadini e cittadine che non sono contrari alla Nuova linea ferroviaria ma hanno a cuore le libertà e i diritti fondamentali.
Per questo vi chiediamo, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, di adottare ogni iniziativa utile a favorire l’immediata scarcerazione di Dana: per porre rimedio a un’ingiustizia in atto, per dare un segnale di attenzione ai temi implicati dalla vicenda, per ripristinare condizioni di agibilità politica anche (e soprattutto) per chi dissente.
4 marzo 2021
FIRMATARI
1) Maria Luisa Boccia (Centro per la Riforma dello Stato)
2) Daniela Dioguardi (Udipalermo)
3) Ketty Giannilivigni (Udipalermo)
4) Franco Ippolito (Fondazione Basso)
5) Livio Pepino (Volere la luna, Edizioni Gruppo Abele)
6) Tamar Pitch (Università di Perugia)
7) Grazia Zuffa (Società della ragione)
8) Alessandra Algostino (Università di Torino)
9) Stefano Anastasia (Università di Perugia)
10) Gaetano Azzariti (Università di Roma La Sapienza)
11) Letizia Battaglia (fotografa)
12) Mauro Biani (vignettista)
13) Alessandra Bocchetti (saggista)
14) Luciana Castellina (politica e scrittrice)
15) Franco Corleone (già sottosegretario alla Giustizia)
16) Maura Cossutta (Casa internazionale delle donne)
17) Maria Rosa Cutrufelli (scrittrice)
18) Teresa Degenhardt (Queen’s University, Belfast, Studi sulla Questione criminale)
19) Giuseppe De Marzo (Libera – Rete dei Numeri Pari)
20) Ida Dominijanni (filosofa e giornalista)
21) Claudio Fava (presidente Commissione antimafia Regione Sicilia)
22) Lorenzo Fazio (direttore editoriale casa editrice Chiarelettere)
23) Luigi Ferrajoli (Università di Roma3)
24) Angelo Ficarra (Anpi, Palermo)
25) Marcello Fois (scrittore)
26) Maria Grazia Giammarinaro (magistrata)
27) Elisabetta Grande (Università del Piemonte orientale)
28) Sabina Guzzanti (attrice e regista)
29) Loredana Lipperini (giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica)
30) Luigi Manconi (A Buon Diritto)
31) Lea Melandri (saggista)
32) Luca Mercalli (climatologo e giornalista scientifico)
33) Paolo Mondani (giornalista)
34) Tomaso Montanari (Università per stranieri di Siena)
35) Michela Murgia (scrittrice)
36) Francesco Pallante (Università di Torino)
37) Giovanni Palombarini (già magistrato)
38) Valeria Parrella (scrittrice)
39) Mariella Pasinati (Udipalermo )
40) Valentina Pazé (Università di Torino)
41) Marco Revelli (Università del Piemonte orientale)
42) Maria Concetta Sala (Udipalermo, Palermo)
43) Giorgia Serughetti (filosofa politica)
44) Evelina Santangelo (scrittrice)
45) Vincenzo Scalia (Università di Winchester, Studi sulla Questione criminale)
46) Anita Sonego (presidente Casa delle donne Milano)
47) Armando Sorrentino (avvocato)
48) Sergio Staino (vignettista)
49) Vittorio Teresi (già magistrato)
50) Chiara Valerio (scrittrice)
51) Simone Furzi, ricercatore
52) Laura Cima, ecofemminista
53) Alberto Castiglione, regista
54) Alessandra Sarchi, scrittrice
55) Helena Janeczeck, scrittrice
56) Teresa Ciabatti, scrittrice
57) Rossella Milone, scrittrice
58) Caterina Bonvicini, scrittrice
59) Hamid Ziarati, scrittore
60) Elvira Seminara, scrittrice
61) Marta Bellingreri, reporter l’Espresso, Al-Jazeera English
62) Alessio Mamo, fotoreporter l’Espresso, Guardian
63) Vittoria Tola, UDI
64) Giulia Potenza, avvocata, responsabile nazionale UDI
65) Adriana Laudani, avvocata
66) Emma Dante, regista
67) Valentina Chinnici, insegnante, consigliera comunale Palermo
68) Lorenzo Teodonio, fisico climatologo
69) Lorenzo Coccoli, storico
70) Rita Di Leo, docente di relazioni internazionali
71) Giulio De Petra, docente di tecnologie digitali
72) Carmelo Caravella, sindacalista Cgil
73) Luisa Simonutti, ricercatrice di filosofia politica, Cnr
74) Alessandro Montebugnoli, economista
75) Bianca Pomeranzi, esperta di cooperazione e politiche di genere
76) Fulvia Bandoli, politica ecologista
77) Mario Dogliani, costituzionalista
78) Alberto Olivetti, filosofo di estetica
79) Caterina Botti,  filosofa morale
80) Laura Bazzicalupo, filosofa politica
81) Claudio De Fiores, costituzionalista
82) Chiara Giorgi, storica
83) Laura Ronchetti, costituzionalista
84) Nicola Genga, Ministero dei Beni culturali,
85) Rocco D’Ambrosio, sacerdote filosofo politico
86) Giuseppe Cotturri, docente di teoria del diritto e delle istituzioni
87) Stefania Vulterini, saggista
88) Emilio Giannelli avvocato
89) Gisella Modica Udipalermo
90) Giovanna Martelli, già parlamentare
91) Claudia Pedrotti, avvocata Udipalermo
92) Rita Barbera, già direttora istituti di pena
93) Elvira Rosa, coordinamento antiviolenza palermo
94) Gisella Costanzo, attrice
95) Sandra Rizza, giornalista
96) Laura Piretti, UDI
97) Alida Castelli, UDI
98) Liviana Zagagnoni, UDI
99) Pina Mandolfo, operatrice culturale
100) Francesca Traina, Udipalermo
101) Loredana Rosa, Il femminile è politico: potere alle donne
102) Rita Calabrese, Udipalermo
103) Marina Leopizzi, Udipalermo
104) Giovanna Minardi, docente Università Palermo
105) Mimma Grillo, Forum antirazzista Palermo
106) Ida La Porta, Udipalermo
107) Bice Grillo, Udipalermo
108) Toni Casano, redattore Pressenza
109) Alessandra Notarbartolo, coordinamento antiviolenza Palermo
110) Agata Schiera, Udipalermo
111) Beatrice Monroy, scrittrice
112) Emi Monteneri, Udipalermo
113) Angela Militello, Udipalermo
114) Etta Sgadari, Udipalermo
115) Elena Diliberto, Udipalermo
116) Mimma Argurio  (segretaria generale Fisac Sicilia)
117) Elvira Morana (CGIL Sicilia)
118) Anna Maria Tirreno (segretaria Camera del lavoro CGIL Palermo)
119) Rita D’Ippolito (insegnante in pensione)
120) Rosario Nicchitta (architetto)
121) Novella Nicchitta (formatrice)
122) Ornella Russo (insegnante)
123) Anna Di Salvo (Città Felice, Rete la Ragna-Tela)
124) Enza Longo (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
125) Maria Rosa Turrisi (preside in pensione)
126) Angela Galici (Coordinamento antiviolenza 21 luglio Palermo)
127) Simona Sorrentino (medica)
128) Elvira Rosa (Il femminile è politico: potere alle donne)
129) Gemma Infurnari (UDIPalermo)
130) Elisa Romano (Università di Pavia)
131) Maddalena Giardina (avvocata, UDIPalermo)
132) Anna Marrone (docente, UDIPalermo)
133) Emilia Martorana (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
134) Katia Orlando (insegnante, consigliera comunale Palermo)
135) Maria Concetta Pizzurro (UDIPalermo)
136) Silvia Miceli, docente (UDIPalermo)
137) Maria Grazia Patronaggio (Le Onde onlus)
138) Valeria Andò (docente Università di Palermo)
139) Benita Licata (dirigente Scolastica)
140) A. Maria Catalano (dirigente Scolastica)
141) Gaia Nicita (docente)
142) Valeria Ferrauto (docente)
143) Margherita La Porta (funzionaria MEF)
144) Giusi Vacca (agente pubblicitaria)
145) Flora Arcuri (docente)
146) Cetti Iovino (imprenditrice agricola)
147) Alessandra Jaforte (docente)
148) Claudia La Franca (architetta)
149) Virna Chessari (docente)
150) Gilda Messina (docente)
151) Valeria Adamo (docente)
152) Giorgia Calì (docente)
153) Nadia Saputo (docente)
154) Claudia Calzolari (docente)
155) Gabriella Pucci (imprenditrice agricola)
156) Daniela Gennaro (dirigente scolastica)
157) Cristina Fatta del Bosco (imprenditrice agricola)
158) Amelia Crisantino (docente/scrittrice)
159) Anna Maria Ruta (dirigente scolastica)
160) M. Antonietta Spadaro (storica dell’arte)
161) Anna Cottone (docente Università Palermo)
162) Tommaso Di Caccamo (redattore tecnico)
163) Agostina Passantino (bibliotecaria)
164) Licia Masi (pensionata, operatrice sociale volontaria)
165) Rossella Reyes (dipendente regionale)
166) Sabina Cannizzaro (pensionata regionale)
167) Cristina Pecoraro (pensionata regionale)
168) Rosalba Rinaudo (insegnante in pensione)
169) Carmelo Lucchesi (insegnante in pensione)
170) Francesca Citarrella (operatrice sociale)
171) Laura Zizzo (guida turistica)
172) Michela Fiore  (casalinga)
173) Antonia Cascio (pensionata)
174) Adriano Di Cara (ingegnere)
175) Antonino Di Cara (operatore sociale)
177) Sandra Giovanna Cascio (casalinga)
178) Alessandra Bruno (avvocata)
179) Emilia Esini (Maghweb)
180) Gabriele Tramontana (Maghweb)
189) Fabrizio Cacciatore (Maghweb)
190) Vincenzo Allotta (Maghweb)
191) Sofia Calderone (Maghweb)
192) Epifania Lo Presti (Maghweb)
193) Elisa Chillura (Maghweb)
194) Chiara Ercolani (Maghweb)
195) Marianna Castronovo (Maghweb)
196) Giuseppe Grado (Maghweb)
197) Marta Cutrò (docente)
198) Sebastiana Zangla (docente)
199) Maria Clara Provenzano (docente)
200) Maria Oliva Caldarella (docente)
201) Emanuela Bajardi (docente)
202) Candida Di Franco (docente)
203) Alessandra Martorana (docente)
204) Gabriella Costanzo (docente)
205) Teresa Burderi (docente)
206) Elvira Leone (pediatra)
207) Gisella Duci (docente)
208) Maria Di Chiara (docente)
209) Donatella Lombardo (docente)
210) Francesca Koch (storica)
211) Francesca Martino (musicista)
212) Ugo Mattei (Università di Torino, Generazioni Future)
Per adesioni:
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isadomna · 6 years
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Vittoria Colonna, Marchioness of Pescara (1490 -1547)
She is one of the most popular female poets of sixteenth-century Italy. Although she was an advocate of religious reform, there is no reason to believe that her religious convictions were irreconcilable with those of the Catholic church and that she herself became a Protestant. Though it was long believed that Colonna's poetry fell out of fashion after the sixteenth century, her poetry has been republished every century since, often in multiple editions. 
The daughter of Fabrizio Colonna, grand constable of the kingdom of Naples, and of Agnese da Montefeltro, Vittoria Colonna was born at Marinoa fief of the Colonna family in the Alban Hills near Rome. She was engaged at the age of 3 years old to Ferrante Francesco d’Ávalos, son of the marquis of Pescara, at the insistence of King Ferdinand of Naples. The d'Ávalos family was of Aragonese origin. In 1501, the Colonna family's possessions and land were confiscated by Pope Alessandro VI, and the Colonna family moved to Ischia, home of Colonna's betrothed. In Ischia, Colonna received a typical humanist education in literature and the arts from Costanza d'Ávalos, the aunt of her betrothed and gave early proof of a love of letters. Her hand was sought by many suitors, including the dukes of Savoy and Braganza, but at 17, of her own choice, she married d'Ávalos on the island of Ischia.
The couple resided together in Ischia until 1511, when her husband offered his sword to the League against the French. He was taken captive at the Battle of Ravenna and was conveyed to France. During the months of detention and the long years of campaigning which followed, Colonna and d'Avalos corresponded in the most passionate terms both in prose and verse, but only one poetic 'Epistle' to her husband has survived. Also, it is known that Ferrante was not the most faithful husband, having had an affair with one of Isabella d'Este's ladies in waiting.
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Vittoria and Ferrante seldom saw each other during their marriage, for he was one of the most active and brilliant captains of Emperor Charles V.  However, Colonna's influence was sufficient to keep her husband from joining the projected league against the Emperor after the battle of Pavia, and to make him refuse the crown of Naples offered to him as the price of his treason. On 3 December 1525, Ferrante died at Milan from the wounds he had sustained at the Battle of Pavia. Vittoria, who was hastening to tend him, received the news of his death at Viterbo; she halted and retreated to the church of San Silvestro in Capite in Rome where there was a convent in the order of Santa Chiara. Her request to take her vows and enter the convent was refused by Pope Clement VII and her brother Ascanio, after which she returned to Ischia, where she remained for several years. She refused several suitors, and dedicated herself to writing poetry. 
The Sack of Rome in 1527 gave the Colonna family the opportunity to improve the relationship between them and the Medici pope Clement VII by offering help to the Roman population. However, when the French army attacked Naples, the whole house of Ávalos took refuge on the island of Ischia. In 1529, Vittoria Colonna returned to Rome, and spent the next few years between that city, Orvieto, Ischia and other places. Moreover, she tried to correct the wrongs of her late husband by asking the house of Ávalos to return to the abbey of Montecassino some wrongfully seized land. In 1535, her sister-in-law Giovanna d'Aragona separated from Ascanio Colonna and came to Ischia. Vittoria tried to reconcile them, but even though Giovanna refused, the two women became close. They both supported Juan de Valdés and tried to intercede for Ascanio when he refused to pay salt tax to Pope Paul III.
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At the age of 46, in 1536, she was back in Rome, where, besides winning the esteem of Cardinals Reginald Pole and Contarini, she became the object of a passionate friendship on the part of 61-year-old Michelangelo. The great artist addressed some of his finest sonnets to her, made drawings for her, and spent long hours in her company. She created a gift manuscript of spiritual poetry for him. Her removal to Orvieto and Viterbo in 1541, on the occasion of her brother Ascanio Colonna's revolt against Paul III, produced no change in their relations, and they continued to visit and correspond as before.
On 8 May 1537, Vittoria arrived in Ferrara with some other women, with the intention of continuing to travel to Venice and then to the Holy Land. It has been suggested that her aim in Ferrara was to establish a Capuchin monastery for the reforming monk Bernardino Ochino, who afterwards became a Protestant. Given her health, Vittoria stayed in Ferrara until February the next year. Her friends dissuaded her from travelling to the Holy Land, after which she returned to Rome. Vittoria Colonna died at the convent of San Silvestro in Rome on 25 February 1547. Pietro Bembo, Luigi Alamanni, Baldassare Castiglione and Marguerite de Navarre were among her literary friends. She was also on intimate terms with many of the members of the Italian reform movement, such as Pietro Carnesecchi and Ochino, but she died before the church crisis in Italy became acute.  (x)
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gardanotizie · 3 years
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Il sindaco Volpi: "Abbiamo risolto la questione della Pirossina. Una vittoria per Castiglione!"
Il sindaco Volpi: “Abbiamo risolto la questione della Pirossina. Una vittoria per Castiglione!”
“E’ durata un quarto di secolo la questione sull’area della ‘Pirossina’, che la proprietà voleva trasformare in una discarica di rifiuti, soluzione che i Castiglionesi non volevano e che le passate Amministrazioni non erano riuscite a scongiurare. Noi del no alla discarica e della riqualificazione ambientale dell’area ne avevamo fatto un punto centrale del nostro programma elettorale e un impegno…
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valerieblogsalot · 1 year
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Happy Valentine’s Day to these assholes who I love so much. One of my fave ships
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Gli Arcadi di Terra d'Otranto (4/x): Gaetano Romano Maffei di Grottaglie.
di Armando Polito
1697-1769 le date estreme della vita. Il suo nome pastorale era Onesso Boloneio, la forma più corrente; infatti è Onesso Bolonejo della colonia Mariana in Gennaro Ravizza, Notizie biografiche che riguardano gli uomini illustri della città di Chieti, Miranda, Napoli, 1830, p. 107; Onesso Bolimejo, sempre della colonia Mariana, in Gennaro Ravizza, Appendice alle notizie biografiche degli uomini illustri della città di Chieti, Tipografia Grandoniana, Chieti, 1834, p. 94). Al di là di queste oscillazioni, nulla sono in grado di dire circa l’origine di questo nome pastorale. Per quanto riguarda la colonia Mariana va ricordato che essa era stata fondata nella Religione dei Chierici Regolari delle Scuole Pie, cui il Maffei apparteneva, l’8 novembre 1703 col motto Hinc satur (Da qui sazio). di seguito lo stemma tratto dal frontespizio di Rime di Adalsio Metoneo pastore arcade della colonia Mariana, Stamperia di S. A. R., Firenze, 1738.
La produzione del Maffei, di carattere religioso e, prevalentemente, encomiastico, risulta imponente. Di seguito in ordine cronologico i titoli tratti dal volume citato del Ravizza (pp. 107-108) e, laddove è stato possibile reperirlo, qualche frontespizio.
Fasti antichi di Tarento, oggi Taranto. Sonetti del P. Gaetano di S. Margherita, grottagliese, cherico regolare delle Scuole pie, pastore arcade, consacrati all’illustrissimo signor D. Federico Valignani Marchese di Cepagatti, per S. M. C. C. presidente della Regia Camera di Napoli, fra gli Arcadi Nivalgo Aliarteo. In Chieti nella stamperia del Terzani, 17321
Componimenti poetici in occasione delle felicissime nozze di D. Pietro del Giudice, e D. Marianna Castiglione. Dedicati al merito del Marchese D. Saverio del Giudice P. A., e Vice Custode di detta colonia Tegea col nome di Olasco Panacheo. Chieti, per Ottavio Terzani, 1745
Componimenti poetici in occasione di prender l’abito Francescano nell’esemplarissimo Monistero di Santa Chiara di Lanciano la Signora D. Paola Ravizza col nome di Suor Maria Eugenia. In Chieti nella Stamperia del Terzani 1747
Componimenti poetici in applauso della professione solenne nel Monistero di Santa Chiara in Lanciano di Suor Maria Arcangela, già nel secolo Vittoria Guidotti. In Chieti per Ottavio Terzani 1747
Componimenti poetici in laude di F. Bernardo M. da Lanciano, Difinitore, Lettore Teologo, e Predicator Cappuccino. Dedicati al merito sovragrande del Sig. D. Paolo Minicucci. In Chieti MDCCLII. Nella Stamperia di P. Ferri
Caietani Romani a S. Margarita Cryptaliensis de clericis regularibus scholarum piarum carminum tomus primus. Teate. Ex typographia Petri Ferri, 17522
(Tomo I delle poesie di Gaetano Romano di S. Margherita da Grottaglie dei chierici regolari delle Scuole pie, Teate 1752 Dalla tipografia di Pietro Ferri) Teate era l’antico nome di Chieti.
Maria Assunta. Sonetti del P. Gaetano Romano di S. Margherita, Grottagliese, cherico regolare delle Scuole pie, all’Illustrissimo Signore D. Paolo Minicucci consacrati. In Chieti 1753, nella stamperia di Pietro Ferri3
Componimenti poetici fatti in lode di S. E. D. Raimondo di Sangro, Principe di S. Severo. Chieti, 1755, appresso Domenico Pachetti4
La virtù applaudita negli antichi Eroi Marrucini. Componimento Dramatico da cantarsi in occasione della solenne Accademia sul medesimo soggetto, rappresentato dagli studiosi delle Lettere umane nel Collegio de’ CC. Regolari delle Scuole Pie di Chieti. In Chieti MDCCLVIII
Relazione su la scoverta miracolosa, e tradizione antica della gloriosissima Vergine Maria delle Grazie, che si venera in Alanno, cui sono annesse le poetiche elucubrazioni del P. Gaetano Romano Maffei. In Chieti MDCCLXII
Componimenti poetici in morte di D. Giuseppe Aurelio di Gennaro, Regio Consigliere, e Lettore delle materie feudali ne’ studi pubblici di Napoli. Dedicati al Sig. D. Leopoldo Tutarini, Filologo, Pastore Arcade, Accademico Giureconsulto, ed Avvocato. In Chieti nella Stamperia del Pachetti, 17625 
Componimenti poetici per l’esaltazione di D. Filippo Paini al trono vescovile di Valva, e Solmona. In Chieti, 17636
Opella in Anniversario pro fidelium animabus inexcogitabilem Purgatorii ignem patientibus, D. Jacobo Baroni Tiboni, V. I. Doctori, Patritio, Camerario, ac Theatinae Civitatis Principi dignissimo humillime dicata. Teate, MDCCLXVI, ex Typographia Dominici Pachetti7
Componimenti epitalamici per le felicissime nozze di D. Niccolò Barra Caracciolo, e D. Epifania Ramignani (nel Ravizza senza nome, senza luogo e senza data; in realtà, rispettivamente: Chieti, Pachetti e 1767)8
Il catalogo del Ravizza va integrato con i titoli che seguono.
Il Mose nel ritorno dall’Orebbe alla reggia di faraone. Oratorio composto dal padre Gaetano Romano Maffei di Santa Margherita cherico regolare delle scuole pie per cantarsi nella metropolitana dell’ill.ma citta di Chieti solennizzandovisi la festa del glorioso S. Giustino vescovo, cittadino e principal suo protettore nel giorno 11 di maggio. In Chieti : [s.n.], 17589
Grandezze del rosario di Maria opera del p. Gaetano Romano Maffei di S. Margherita chierico regolare delle Scuole Pie. In Chieti appresso Domenico Pachetti, 176810
Non desti meraviglia il fatto che tutte le opere del Maffei furono pubblicate a Chieti, dove egli visse ed operò per moltissimi anni. Non aleggia in esse ricordo della terra d’origine, fatta eccezione per la prima (Fasti antichi di Tarento). Non è un caso neppure che poche copie risultano conservate in biblioteche salentine (sottolineate nelle note 1-10).
Siamo giunti alla parte finale, forse l’unica, in fondo, originale di questo lavoro (ma vale per tutti gli altri della serie), cioè l’individuazione di componimenti sparsi in varie raccolte. Poteva andarmi peggio (come più in là si vedrà con altri autori) ma chi si accontenta gode.
Si tratta di tre sonetti inclusi in Componimenti poetici di vari autori per la promozione alla Sacra Porpora dell’Eminentissimo, e Reverendissimo Signor il Signor Cardinale Domenico Riviera seguita a 2 di Marzo del corrente anno, raccolti, e pubblicati per ordine dell’illustrissima Città dell’Aquila, Campana, Foligno, 1733, pp. 48-50. Li trascrivo aggiungendo in calce ad ognuno le mie consuete note esplicative.
Cinto allor, che fu d’ostro a il gran Riviera b,
fra l’Aterno s’accese, e fra ‘l Metauroc
lite d’onor; di chi di lor mai era
l’alta gloria novella ornata d’auro.
Da me, quegli d diceva, ei la primiera
origin trasse; è mio dunque il tesauro e.
Questof allor: Gli died’io la cunag altera,
è mia la gloria, e l’Indo il dice e ‘l Mauroh.
Giunto in quel punto al suol dall’auree porte
Giove, il gran Giove, i suoi begli occhi fisse,
e sul Riviera udio le liti insorte.
Gridò ridendo allor: Cessin le risse;
è comune tra Voi per bella sorte
tutto l’onor che l’ Cielo a lui prescrisse.
a Domenico Riviera (Urbino 1671- Roma 1752), nell’immagine che segue tratta da Effigies nomina et cognomina S.D.N. Innocentii PP. XI. et RR. DD., De Rossi, Roma, 1730, fu fatto cardinale da Clemente XII nel 1733.
Il Rivera fu socio dell’Arcadia col nome pastorale di Metaureo Geruntino (per Metaureo vedi le successive note c ed f.; per Geruntino il riferimento è al fiume Gerunte che scorreva presso la città di Elea secondo quanto si legge in Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p. 273). In un’adunanza dell’Arcadia il Riviera lesse, scritta in latino,  la vita di Raffaele Fabretti (Urbino 1618-Roma 1700), famosissimo storico ed archeologo, che in seguito fu pubblicata in volgare da Giovanni Mario Crescimbeni (titolo: Vita di Raffaello Fabretti Urbinate detto Iasiteo Nafilio trasportata dal testo latino dell’Ab. Domenico Riviera da Urbino, detto Metauro Geruntino, nel nostro volgar toscano dal Can. Gio. Mario Crescimbeni Maceratese detto Alfesibeo Cario Custode Generale d’Arcadia) in Le vite degli arcadi illustri, I, Roma 1708, pp. 89-108, precedute dal ritratto del Fabretti che di seguito riproduco.
Il Riviera diede alle stampe De divo Joanne Evangelista oratio s Sanctissimum Dominum nostrum Innocentium duodecimum, Roma, Domenico Antonio Ercole, 1697 (era stato proprio Innocenzo XII a nominarlo prima coadiutore del Fabretti, poi suo successore nel 1700, nella custodia dell’archivio segreto); Per riconoscere lo stato del Reno, del Panaro, e del Pò, e l’accrescimento dei danni cagionati dal primo, Benacci, Bologna, 1719 e, sullo stesso tema, Alla santità di N.S. Clemente XI ed alla sagra Congregazione delle acque relazione, e voto di monsig. Domenico Riviera segretario della medesima, e visitatore appostolico l’anno 1716. Per riconoscere lo stato del Reno, del Panaro, e del Po, e l’accrescimento dei danni cagionati dal primo. Per la Congregazione delli 3 settembre 1717, Eredi del Benacci, Bologna, 1719; Sommario delle ragioni allegate nel Fatto/Dominicus Rivera Sacrae Congregationis aquarum secretarius, Tipografia della Reverenda Camera Apostolica, Roma, 1725; Resolutiones habitae a Sacra Congregatione aquarum in causa Bononien, seu Ferrarien. Aquarum Sper quatuor infrascriptis articulis inter interesse habentes ad dexteram fluminis Rheni in ejus parte inferiori Legationis Bononiae, et Civitatem Ferrariae, Principes Pios, & alios &cc. Die Ven. 24. Augusti 1725 / Dominicus Rivera sac. congregationis aquarum secretarius, Tipografia della Reverenda Camera Apostolica, Roma, 1725. Un suo contributo è in Nuova raccolta d’autori, che trattano del moto dell’acque, v. V, s. n., s. l., 1766.
b porpora cardinalizia. La voce è dal latino ostreu(m), trascrizione del greco ὄστρεον (leggi òstreon) che significava conchiglia e, per metonimia (la porpora era ricavata da alcuni molluschi, porpora.
c Aterno e Metauro sono i due maggiori fiumi, il primo dell’Abruzzo, il secondo delle Marche. A questo interesse per i fiumi non è estraneo quanto riporto alla fine della precedente nota a.
d L’Aterno. La famiglia Riviera era originaria de L’Aquila.
e Latinismo per tesoro.
f Il Metauro. Il futuro cardinale era nato ad Urbino.
g culla.
h L’affermano l’indiano e l’africano.
  O fra gli Eroi più saggi Eroe migliore,
che sei di Storia, e di Poema degno,
gloria d’Aterno, e del Metauro onorea,
ed immortal di tutti due sostegno,
poiche te solo feo l’almo Fattore
Fenice altera nel divino ingegnob,
onde in te chiudi, e poi diffondi fuore
quanto contien delle virtudi il Regno,
la bell’almac Real del gran Clemented
cinger ti volle d’ostroe, e d’oro il Crine
per degno premio di sì eccelsa mente.
E al tuo mertof le glorie almeg latine
convengon sì, che in mirar l’ostro ardente
mira ciascun le tue virtù divine.
a Vedi le note c, d ed f del precedente componimento.
b poiché il creatore che dà vita (Dio) rese te solo superba Fenice (l’araba fenice era un mitico uccello che risorgeva dalle sue ceneri).
c anima. Da notare il gioco di parola tra questo sostantivo, che è da anima con dissimilazione (àlima) e caduta della vocale postonica e il precedente aggettivo almo, che, invece, è dal latino almu(m), che significa nutriente, che dà la vita, a sua volta da àlere, che significa alimentare.
d Clemente XII.
e Vedi la nota b del precedente componimento.
f Forma sincopata per merito.
g benefiche; si completa il gioco di parola di cui s’è detto alla nota c.
  Và di Savoia a veder lieto i Figli,
disse Clemente al suo Riviera un giornoa,
Eroe fra lor vedrai d’alti consigli
famoso in guerra e di Pietade adorno.
Egli è il gran Duce Eugenio. Intanto digli,
che qualor di sue glorie il bel ritorno
da lui la Fede aspetta, omai si appigli
a quei pensier, che fagli fregio intorno.
Chinò il Riviera il ciglio a tai parole;
e d’ampie Idee già pieno alto Messaggio
partì dalla Romana augusta Mole.
Qual poi si fosse in compier con vantaggio
di Santa Fe sì belle cause, e sole,
chiedilo al Mondo, e ti dirà: Fu saggio.
a Allude alla missione diplomatica presso Eugenio di Savoia che Clemente XII gli aveva affidato nel 1707, sulla quale vedi Francesco Maria Ottieri, Istoria delle guerre avvenute in Europa e particolarmente in Italia per la successione alla Monarchia delle Spagne dall’anno 1696 all’anno 1725, tomo IV, Stamperia di Pallade, Roma, 1754, pp. 295-300.
(CONTINUA)
Per la prima parte (Premessa):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/ 
Per la seconda parte (Francesco Maria dell’Antoglietta di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/
 Per la terza parte (Tommaso Niccolò d’Aquino di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/23/gli-arcadi-di-terra-dotranto-3-x-tommaso-niccolo-daquino-di-taranto-1665-1721/
_______________
1 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila, una presso la Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi di Bari, una presso la Biblioteca civica don Vincenzo Angelilli di Gioia del Colle (BA), una presso la Biblioteca pubblica arcivescovile Annibale De Leo di Brindisi, una presso la Biblioteca comunale Francesco Trinchera senior di Ostuni (BR), una presso la Biblioteca comunale di Gallipoli (LE), due presso la Biblioteca provinciale Nicola Bernardini di Lecce, una presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, due presso la Biblioteca della Società napoletana di storia patria di Napoli, una presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma, una presso la Biblioteca comunale Marco Gatti di Manduria, una presso la  Biblioteca S. Francesco di Sava (TA), una presso la Biblioteca civica Pietro Acclavio di Taranto, una presso la Biblioteca diocesana Beata Lucia Broccadelli,  sede centrale, di Narni (TR).
2 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila, una presso la Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi di Bari, una mutila presso la Biblioteca diocesana A. Sanfelice di Nardò (LE), una presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli.
3 Una copia presso la Biblioteca Calasanziana di Campi Salentina (LE), una presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, una presso la Biblioteca della Società napoletana di storia patria di Napoli, una presso la Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo.
4 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila.
5 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila, una presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, una presso la Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo.
6 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila.
7 Una copia presso la Biblioteca diocesana di Ripatransone (AP), una presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila.
8 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila.
9 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila.
10 Una copia presso la Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L’Aquila, una presso la Biblioteca nazionale Sagarriga-Visconti di Bari.
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ilbasketlivornese · 2 years
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B FEMMINILE: VITTORIA DELLA PIELLE CONTRO IL NICO BASKET
#SerieBfemminile: vittoria della #PielleLivorno contro il Nico Basket #Livorno #ilbasketlivorneselive
(fonte immagine: Francesca Nottolini Unicusano Pielle Campionato di basket Serie B femminile 2022/2023 Unicusano Pielle – Baloncesto Firenze Palestra Bastia 16/10/2022 Foto Masini/Silvi) Bella e vincente, la UNICUSANO PIELLE LIVORNO di coach Luca Castiglione (Serie B femminile): vittima di turno la Nico Basket (formazione che la passata stagione militava in A2), cucinata a fuoco lento salvo poi…
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Fotomontaggio eseguito in occasione delle nozze di Amedeo d’Aosta (1867). In piedi da sinistra: Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna, Gerolamo Bonaparte, Tommaso, duca di Genova, Eugenio di Savoia- Carignano, la principessa Margherita, Luigi, re di Portogallo; seduti da sinistra: Maria Clotilde di Savoia, Umberto, principe di Piemonte, Vittorio Emanuele II, Amedeo, duca d’Aosta, Maria Elisabetta, duchessa di Genova, Maria Pia, regina di Portogallo. 
L' incredibile e tragico matrimonio di Amedeo di Savoia , figlio cadetto di Vittorio Emanuele II , con Maria Vittoria dal Pozzo Della Cisterna .
La mattina del 30 Maggio 1867 , nell' avito palazzo dei Pozzo della Cisterna , fervevano i preparativi per le principesche nozze , la vestizione della sposa e i preparativi del corteo nuziale procedevano , al' ingresso del palazzo un reparto di cavalleria in alta uniforme attendeva di scortare la sposa alla chiesa , quando si udirono delle grida disperate. Una delle dame d' onore della sposa fù trovata impiccata al lampadario nella sua stanza , facile immaginare il trambusto , alla fine , nonostante l' inevitabile ritardo , si decise di proseguire il programma stabilito , avvisando lo sposo e il suo regale padre che attendevano in chiesa . Finalmente la sposa scese lo scalone per salire in carrozza , quando il colonnello comandante il reparto di cavalleria , che attendeva , sciabola sguainata da ore davanti ai suoi uomini sotto il sole , precipitò dal cavallo fulminato da una sincope , davanti a una simile tragedia , il maggiordomo di casa , responsabile della regìa della cerimonia , sentendosi colpevole , pensò bene di spararsi una palla in testa , possiamo immaginare con che spirito il corteo della sposa sia finalmente riuscito a raggiungere la chiesa , dove finalmente il Matrimonio venne celebrato. Si doveva ora raggiungere il castello di Racconigi per il pranzo di nozze , con una certa fretta , dato il ritardo accumulato , il Conte di Castiglione (marito separato della celebre contessa) , pensò bene di salire a cavallo per mettere ordine fra le numerosissime carrozze che partecipavano al corteo , ma , trà la confusione e la fretta venne disarcionato e finì sotto una ruota della carrozza reale , morendo sul colpo. Dicono che quando finalmente il corteo raggiunse il salone d' onore nel castello di Racconigi , Vittorio Emanuele II , davanti a tutti , in modo plateale , si toccasse i reali attributi.
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livornopress · 1 year
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Bis della Pielle femminile che supera anche la Laurenziana
Bis della Pielle femminile che supera anche la Laurenziana
Livorno, 15 gennaio 2023 Seconda vittoria consecutiva per la UNICUSANO PIELLE LIVORNO nel torneo di Serie B femminile: la squadra di coach Luca Castiglione, dopo aver regolato il Florence Basket una settimana fa, ha inaugurato il girone di ritorno con un altro grandioso successo a danno della Laurenziana Firenze (67-47). Maffei e compagne in controllo fin dalle battute iniziali e bravissime ad…
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vegiamilan · 5 years
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Palazzo Sormani è uno storico palazzo della città di Milano, sito in corso di Porta Vittoria 6, oggi sede della Biblioteca centrale della città.
Edificio alla base della costruzione è un fabbricato già esistente nel XVI secolo, seppur avente dimensioni di molto più ridotte, a cui testimonianza è stata lasciata una lapide voluta da uno dei successivi proprietari, ancora oggi presente nell'atrio d'ingresso. La lapide riporta le armi del Marchese Giambattista Castaldo, generale imperiale che partecipò alla battaglia di Pavia e al sacco di Roma del 1527, primo illustre proprietario del palazzo. La vera fortuna del palazzo iniziò nel XVII secolo quando esso venne acquistato dal cardinale milanese Cesare Monti, il quale era proprietario di una ricca e importante collezione d'arte che venne ospitata in questa sua nuova residenza. Il cardinale diede incarico all'architetto egemone nella Milano del tempo, Francesco Maria Richini. All'intervento richiniano sono dovuti il cortile centrale del Palazzo, con il porticato a cinque arcate, e lo scalone d'onore che conduceva al nuovo piano nobile. Il progetto, volto a creare un'imponente scenografia che accoglieva i visitatori del palazzo, è svolto secondo i canoni del classicismo cinquecentesco romano diffuso all'epoca. Alla sua morte, il cardinale lasciò il palazzo a un suo nipote, Cesare Monti-Stampa, il quale volle ampliarlo ulteriormente dotando la costruzione di una nuova grande facciata prospiciente la piazza di Porta Tosa, chiamando a compiere tale progetto un architetto di fama per l'epoca: Francesco Croce, esponente di punta del nuovo gusto barocchetto. All'architetto milanese si deve l'aggiunta del nuovo corpo di fabbrica della facciata su Largo Augusto, costituita da un corpo centrale sporgente raccordato alle facciate laterali da due angoli curvi, sui quali insistono due terrazze che si raccordano alla balconata centrale. La parte centrale della facciata è scandita da paraste corinzie in pietra che si elevano fino al timpano ricurvo, un tempo contenente le insegne della famiglia. Le finestre sono ornate da timpani curvilinei, di forma alternata triangolare e curva al piano nobile, mentre al pian terreno sono aperti da oculi. La fantasiosa decorazione ne faceva uno dei prospetti più movimentati nel panorama milanese del tempo, insieme con Palazzo Litta in Corso Magenta, all'epoca Contrada di Porta Vercellina. La seconda facciata del palazzo è invece quella che dà verso il parco della villa e venne realizzata a metà Settecento dall'architetto piemontese Benedetto Alfieri (zio del poeta Vittorio Alfieri). Nel 1783 la proprietà venne venduta agli Andreani, nella persona del conte Giovanni Pietro Paolo Andreani, il quale era imparentato con la famiglia Sormani attraverso la moglie Cecilia, da cui il nome del palazzo di Sormani-Andreani. Dai Sormani il palazzo passò ai Verri nel 1831. Dal palazzo della famiglia Verri in via Montenapoleone, proviene il celebre ciclo di ventitré tele raffiguranti il Mito di Orfeo per lungo tempo attribuite al pittore genovese Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto, e in seguito assegnate a un anonimo artista di estrazione nordica, chiamato "Pittore di Palazzo Lonati-Verri", da cui sembra che i quadri provengano in acquisto nel 1880. All'interno dell'eccezionale ciclo pittorico sono raffigurate una grandissima quantità di specie animali provenienti da tutti i continenti allora conosciuti. Sono rappresentati con eccezionale realismo comuni animali da cortile accanto a specie esotiche e figurazioni mitologiche quali fauni e unicorni, secondo il caratteristico gusto barocco. La tela con Orfeo, che dà il nome a tutto il ciclo, si trova oggi nell'angolo della sala. Il suo posizionamento decentrato risale probabilmente all'adattamento della decorazione alla sala, mentre nella collocazione originaria a palazzo Lonati doveva avere maggiore importanza. In un'altra sala, detta "Sala dei Putti" (dal nome delle decorazioni della volta che riprendono questi motivi), si trova un grande dipinto del Nuvolone, realizzato in occasione del passaggio a Milano di Maria Anna d'Austria nel 1649, durante il viaggio compiuto per sposarsi in Spagna col re Filippo IV suo zio. Il parco venne invece progettato più tardi rispetto al palazzo ed è opera tardosettecentesca di Leopold Pollack, e ha poi subìto alcune modifiche come l'aggiunta di un gruppo scultoreo di Agenore Fabbri raffigurante la Caccia al cinghiale, realizzato in terracotta, posto qui dall'amministrazione comunale nel 1955. Nel 1930, infine, il palazzo venne acquistato dal comune di Milano, che decise di collocarvi alcune opere del museo cittadino, dovendo però trasferirle a Palazzo Morando in seguito alle distruzioni avvenute durante la seconda guerra mondiale, che causarono la perdita della sala da ballo e di molte delle decorazioni pittoriche interne. Dal 1956 la ricostruzione parziale del palazzo verrà affidata all'architetto Arrigo Arrighetti, che erige su via della Guastalla un facciata dal rigido impianto razionalista, che esalta nel contrasto la storica parte barocca. La facciata sul giardino, coperta da schermi parasole, si presenta come un volume dalle pagine sfogliate. Nell'edificio fu quindi ospitata la nuova biblioteca civica comunale che vi si trova tuttora. Fonte Vikipedia.https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Sormani Fonte Vikipedia.https://en.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Sormani
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tb6sain3-blog · 6 years
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Ramie Targoff's Renaissance Woman tells of the most remarkable woman of the Italian Renaissance: Vittoria Colonna, Marchesa of Pescara. Vittoria has long been celebrated by scholars of Michelangelo as the artist's best friend-the two of them exchanged beautiful letters, poems, and works of art that bear witness to their intimacy-but she also had close ties to Charles V, Pope Clement VII and Pope Paul III, Pietro Bembo, Baldassare Castiglione, Pietro Aretino, Queen Marguerite de Navarre, Reginald Pole, and Isabella d'Este, among others. Vittoria was the scion of an immensely powerful family in Rome during that city's most explosively creative era. Art and literature flourished, but political and religious life were under terrific strain. Personally involved with nearly every major development of this period-through both her marriage and her own talents-Vittoria was not only a critical political actor and negotiator but also the first woman to publish a book of poems in Italy, an event that launched a revolution for Italian women's writing. Vittoria was, in short, at the very heart of what we celebrate when we think about sixteenth-century Italy; through her story the Renaissance comes to life anew. Renaissance Woman: The Life of Vittoria Colonna Listen To Audio Books Free
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