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#serie b femminile
ilbasketlivornese · 23 hours
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COPPA TOSCANA FEMMINILE: LA PIELLE SUPERA MASSA
#Coppatoscana femminile: la #PielleLivorno supera Massa #Livorno #ilbasketlivorneselive
(foto by Pielle Livorno) Match vibrante per l’intero arco dei 40 minuti, con le ragazze di coach Castiglione in brave a scappare sul 17-9 del primo mini intervallo La TOSCANA LEGNO PIELLE LIVORNO, alla prima uscita stagionale, scivola sul parquet del Pala Cecioni per mano del Named Number 8 Massa (62-65).  Match vibrante per l’intero arco dei 40 minuti, con le ragazze di coach Castiglione in…
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SAN MARINO. Femminile: c’è la capolista nell’infrasettimanale. Prinzivalli: “Servono altri punti”
Pochi giorni per rifiatare e per far sfumare la gioia della seconda vittoria consecutiva ed è già tempo di prepararsi per la trasferta – classifica alla mano – più impegnativa di tutte. copyright ©SMAcademy La capolista Lazio, domani, farà gli onori di casa allo stadio Mirko Fersini di Formello per la sfida della 27° giornata di Serie B. Le Titane hanno messo una distanza di relativa sicurezza…
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santainfameart · 11 months
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𝗚𝗶𝘂𝘀𝘆 𝗠𝗼𝗿𝗮𝗰𝗮, 𝗟𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗪𝗼𝗺𝗲𝗻, 𝟬𝟱/𝟮𝟬𝟮𝟯
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sardies · 2 years
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Finalmente una vittoria per la Torres femminile
Le rossoblù in dieci per tutto il secondo tempo, battono per 2-1 il Trento e conquistano un successo che mancava da troppo tempo. In gol  Crespi e Peddio. Deiana para un rigore (more…) “”
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firewalker · 5 months
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Regole paradossali
Nella Serie A femminile siamo in dirittura d'arrivo, e la Roma, anche quest'anno, si appresta a vincere lo scudetto. Al momento abbiamo 11 punti di distanza dalla seconda squadra e mancano 4 partite, non c'è bisogno di alcuna scaramanzia.
Detto questo, sono colpito dalle regole del campionato che hanno creato una situazione paradossale.
La Serie A femminile vede 10 squadre complessivamente, quindi se funzionasse come la maschile il campionato durerebbe solo 18 partite. Invece, esistono due fasi: la prima prevede uno scontro andata-ritorno contro tutte le altre, come sempre; nella seconda fase invece le squadre vengono divise in due mini-classifiche sulla base del punteggio acquisito alla 18esima giornata: poule scudetto e poule salvezza.
Da quel momento partono come due campionati separati in cui si conservano i punti già conquistati: le prime cinque si giocano lo scudetto tra loro e le ultime cinque si giocano la retrocessione in B tra loro. Ci saranno quindi altre 8 partite (andata-ritorno) per ciascuno dei mini-campionati.
Data questa situazione, la situazione che si è venuta attualmente a creare (dopo 22 giornate complessive su 26) è che il Milan femminile ha 33 punti e risulta primo della poule salvezza. Nella poule scudetto invece abbiamo agli ultimi due posti Sassuolo e Inter, rispettivamente con 32 e 30 punti.
Quindi ecco: il Milan ha 33 punti ma non può arrivare più che sesto in classifica, pur potendo avere più punti addirittura della quinta e della quarta, perché semplicemente è in un campionato (la poule salvezza) diverso rispetto a quello delle altre due (poule scudetto).
L'anno scorso finì col Sassuolo primo nella poule salvezza con 38 punti e l'Inter quinta nella poule scudetto con 39, quindi anche unendo le due classifiche l'ordine di arrivo veniva rispettato, invece pare che quest'anno si abbia questa situazione paradossale per cui la sesta ha più punti della quinta e della quarta.
Vedremo come finirà. Ma tanto vince la Roma, e va bene così.
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klimt7 · 9 months
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I tossici che ci Governano
Quando sostengo che la "stampa di Destra" non è altro che un insieme di rotoli di carta igienica su cui scrivono, non giornalisti, ma dei semplici paraculi, campioni della cultura più retrograda e patriarcale, so di non sbagliarmi.
Oggi quel leccaculo di Mario Sechi, ex portavoce del Governo Meloni, e ora Direttore di Libero, ci offre la prova più evidente.
Approssimandosi la fine dell'anno 2023 e cercando di fare un consuntivo dell'anno appena trascorso ha la geniale idea di titolare:
Uomo dell'Anno : Giorgia Meloni.
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Ma ci rendiamo conto?
In un colpo solo significa certificare che la pseudo sottocultura di Destra coincide perfettamente con la mentalità patriarcale e cavernicola, che afferma che per una persona, per eccellere c'è solo una via: "essere uomo".
Come dire: riuscire in un colpo solo a denigrare l'identità femminile e ridurla ad una sorta di "menomazione"! Un sesso di serie B, il secondo sesso, (Le Deuxième Sexe), come direbbe Simone De Beauvoir.
Perchè il messaggio implicito e subliminale insito in questo tipo di comunicazione è: perfino Giorgia Meloni per emergere s'è dovuta trasformare in un uomo, allinearsi ad una competizione fra maschi, rinunciando proprio alla sua peculiarità femminile.
Lo capite che enorme autogol fanno questi comunicatori geniali della Destra?
Un boomerang, ora che milioni di italiani dopo il Film " C'è ancora domani " di Paola Coltellesi e ancora di più, dopo il feroce femminicidio di Giulia Cecchettin, stanno prendendo coscienza di quale sia la terribile malattia tossica da cui è affetta la società italiana: il patriarcato e il maschilismo imperante.
Un'altra gaffe madornale e ingiustificabile di questa banda di fascisti impresentabili e inadeguati.
Ricordiamoci tutti, che la prima a rinnegare il proprio orgoglio e la propria identità femminile, fu proprio la Meloni, che esordì, insediandosi a Palazzo Chigi, emanando una direttiva ufficiale, dove impose che ci si rivolgesse a lei, come "al Signor Presidente del Consiglio".
Un eccesso di zelo maschilista?
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #246 - Sly & The Family Stone, Stand!, 1969
San Francisco è stata anche la città dell’inclusione razziale: sin dagli anni ‘50 il crescente fervore culturale, la presenza di grandi università pubbliche, tra cui  le due Università di San Francisco e, appena fuori città, quella di Berkeley che fu teatro delle spinte culturali giovanili di tutto il paese il decennio successivo, tutta la baia era la zona più eccitante della parte occidentale degli Stati Uniti. Così la pensò anche la famiglia di Sylvester Steward, che nei primi anni ‘50 si trasferisce lì. Sylvester studia teoria, composizione e tromba al Vallejo Junior College, e come esame finale compone un pezzo, Long Time Away, che a sedici anni lo fa conoscere al pubblico locale. Con il fratello Freddie, forma il primo gruppo, gli Steward Brothers, e amplia i suoi esperimenti musicali a San Francisco facendo il Dj per un’emittente specializzata nella musica soul, la KSOL. Intorno alla metà degli anni ‘60 entra come produttore nella Autumn Records fondata da uno dei grandi personaggi del periodo, il dj Tom Donahue, e lavora con nomi del calibro di Beau Brummels, Mojo Men e Great Society, il gruppo formato da Jerry Slick, il fratello Darby e la moglie Grace, che poi diventerà la voce femminile della San Francisco psichedelica con i Jefferson Airplane. Nel 1966 ci riprova con una propria band, The Stoners, con il fratello e una notevole trombettista, Cynthia Robinson. Dura pochissimo, ma da quel nucleo si aggiunsero altri personaggi: Greg Errico alla batteria, Jerry Martini al sassofono, un gruppo di coriste e un bassista, geniale, Larry Graham, che viene considerato l’inventore della tecnica slapping,  in cui si alternano "strappi" (pull o popping o slap) e percussioni (thumb) con il pollice alle corde di uno strumento. Sylvester sceglie come nome d’arte Sly Stone, dà al suo gruppo il nome The Family sancendo la nascita così di un gruppo, guidato da un grande personaggio, che collegherà gli elementi scenici e provocatori del rock’n’roll e del r&b anni ‘50 alle forme della black music del decennio successivo, legate con il rock psichedelico, influenzando tutta la musica funk e soul a venire, anticipando gli stilemi di giganti come George Clinton con i suoi Funkadelic, Prince fino a personaggi come Lenny Kravitz o Bruno Mars. Il primo singolo, I Ain’t Got Nobody, è un buon successo che garantisce al gruppo un contratto con la Epic. Nel 1967 il primo disco, A Whole New Thing, non ottiene il successo sperato. Sfornano due dischi in un anno, e Dance To The Music, trascinato dall’omonimo singolo, va meglio, ma Life, (entrambi del 1968) è un mezzo disastro. Sly mette tutto sé stesso durante le registrazioni agli studi Pacific High di San Francisco, aggiunge al piano la sorella Rosie, sviluppa al meglio questa idea di soul rock psichedelico, e il risultato è uno dei dischi del decennio. Stand! esce nel Maggio 1969, ed è un portento: è un mix irresistibile di brani ballabili e altri più impegnati, che mettono in risalto la condizione, usando anche una certa dose di ironia, della popolazione nera statunitense. Alcuni brani del disco diventano leggendari: la meravigliosa Stand! di apertura, quasi un incitamento alla rivendicazione dei propri diritti, che sfocia nella storica Don’t Call Me Nigger, Whitey, funk-rock allucinato dal chiaro messaggio anti-razzismo dove Sly usa il  vocoder. I Want To Take You Higher diventerà uno dei loro classici, ripreso da decine di artisti (da ricordare che fu una hit per Ike & Tina Turner). Il disco ha altre canzoni numero uno: Everyday People, loro primo numero uno in assoluto, è un inno pacifista che ha il famoso verso “different strokes for different folks” (che diventerà ispirazione per il titolo della serie Tv, Diff’rent Strokes, in Italia conosciuta come Il Mio Amico Arnold). Sing A Simple Song, dal groove irresistibile, diventerà un pilastro per buona parte della musica nera futura, saccheggiata dai campionamenti dell’hip hop, e con centinaia di cover (tra cui,  Dusty Springfield, Diana Ross & The Supremes, The Temptations, The Jackson 5, The Commodores, Miles Davis, The Meters, Booker T. & the M.G.'s, Prince e si potrebbe continuare per una pagina intera). Sex Machine è un irriverente jam session di oltre 13 minuti, un jazz funk ante-litteram, e non si possono dimenticare le splendide Somebody's Watching e You Can’t Make If You Try, che conclude il disco. L’album è un successo clamoroso: vende 500.000 copie nel 1969, resta in classifica per 80 settimane, ed è il trampolino di lancio per altri due grandi momenti: una strepitosa e storica esibizione al Festival di Woodstock, con due esibizioni incendiarie di I Want To Take You Higher e Dance To The Music conquistano il pubblico; il successivo lavoro in studio, There’s A Riot Goin’ On, del 1971, spinge gli accenti polemici e politica sulla vita della minoranza afro-americana, conservando solo un pizzico dell’ottimismo di Stand!. Sarà un grande successo lo stesso, ma non tutti apprezzeranno il cambio di prospettiva, amplificato dal fatto che Sly inizierà atteggiamenti da megalomane e sarà più volte arrestato per possesso di cocaina. La storia della band da qui in poi si eclissa, un po’ travolta dai cambiamenti musicali circostanti, continuando comunque a proporre musica sino a metà degli anni ‘80, incapace però di riscrivere quella magia che questo disco, fondamentale, sancì nell’anno di grazia 1969.
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Travestimento
Marialba Russo
Postcart, Roma 2016, 84 pagine,  fotografie in b/n,  21 x 31 cm, ISBN  9788898391493
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Marialba Russo, tra il 1975 e il 1980, realizza una serie di ritratti nell’ambito della cultura del travestimento in Campania, in cui l’antropologia culturale dialoga con il progetto artistico.
“Uomini abbigliati e truccati da donna, per i quali travestirsi vale un po’ come spogliarsi: è un modo di liberarsi dal consueto e dal quotidiano, di spingersi oltre le colonne d’Ercole del genere e della categoria. Un modo che, seppur vissuto inconsciamente e nell’ambito di una festa carnevalesca di oggi, affonda le sue radici in una selva di antichi miti e di riti transculturali che avevano lo scopo di riconnettere gli opposti. coincidentia oppositorum qui significa far riaffiorare sulla superficie del corpo e della comunità le possibilità di un dialogo effettivo tra le polarità di maschile e femminile, ritualità magica per favorire la fertilità ed esorcizzare la morte; sono coincidenze che travalicano i confini geografici e che si riflettono in una modalità operativa arcaica per cui il superamento del genere sessuale, che rivive oggi nel travestitismo uomo-donna di sagre e carnevali di questo tipo, porta in sé la memoria segreta di remoti riti propiziatori e apotropaici che avevano la funzione di connettere con il sacro, il divino e il magico.”
06/04/23
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ilbasketlivornese · 7 days
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PRESENTATE LE PRIME SQUADRE DELLA PIELLE LIVORNO
Presentate le prime squadre della #PielleLivorno #Livorno #SerieB #SerieBfemminile #ilbasketlivorneselive
(fonte immagine: Foto Novi/Pielle Livorno) Si è svolta martedì sera, presso le Officine Storiche, la presentazione ufficiale delle prime squadre, maschile e femminile, della TOSCANA LEGNO PIELLE LIVORNO, stagione 2024/2025 Si è svolta martedì sera, presso le Officine Storiche, la presentazione ufficiale delle prime squadre, maschile e femminile, della TOSCANA LEGNO PIELLE LIVORNO, stagione…
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SAN MARINO. Femminile: l’esordio è senza punti, la Freedom colpisce nel primo tempo
Una buona partenza e una buona ripresa sono quanto di buon porterà con sé mister Francesco Baldarelli di questo esordio sulla panchina della San Marino Academy, contro una Freedom che sale in cattedra nella parte centrale del primo tempo, là dove trova il vantaggio e più volte sfiora un 2-0 che arriva pochi respiri prima dell’intervallo. Per tante era una prima volta in maglia biancoazzurra (oggi…
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ciao120sblog · 1 month
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Matchday Serie B Femminile,Parma Vs Bergamo
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sardies · 2 years
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La Torres Femminile riparte dopo la sosta
Domenica alle 13.00, le ragazze di mister Mauro Ardizzone ospiteranno al “Basilio Canu” di Sennori il Trento Women (more…) “”
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tifatait · 3 months
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Serie B femminile, Sirio Salerno conquista la promozione in A2 | www.salernosport24.com
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giancarlonicoli · 4 months
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«Smetto di allenare, non me la sento più. Comense? Irripetibile»
Aldo Corno, il coach della gloriosa squadra nerostellata: «Fullin e Pollini il top. Potevamo vincere un’altra Coppa dei Campioni»
Se tutto andrà per il verso giusto, cioè il suo Giussano salvo in serie A2 femminile senza disputare i playout, quella di domenica sarà l’ultima partita di Aldo Corno. L’imperatore della grande Comense, l’allenatore più titolato della pallacanestro italiana (12 scudetti, 6 Coppe dei Campioni, 13 anni in Nazionale, e altro ancora), ha infatti deciso che è venuto il momento di godersi la meritata pensione.
Aldo Corno si ritira dal basket?
Ebbene sì. Non me la sento più di allenare. Già da gennaio, per problemi fisici, ho ridotto l’impegno. E se devo essere onesto, faccio fatica a tenere due ore di seguito di allenamento ad alto livello. Le trasferte lunghe hanno iniziato a pesare, ne ho fatte troppe in vita mia e non me la sento più. D’altronde, quest’anno faccio 74 anni. E’ venuta l’ora di farmi da parte.ADV
Domenica contro Selargius l’ultima panchina, o forse no.
Per salvarci abbiamo a disposizione due risultati su tre: vittoria nostra o sconfitta di Torino. Abbiamo recuperato le infortunate, tranne Meroni, e vogliamo provarci. Viceversa, faremo i playout ma in tal caso non abbiamo deciso se sarò in panchina io o Aramini come previsto.
Giocate alle 18 in via del tutto eccezionale a Cermenate.
Desio è occupata dalla partita di serie B maschile dell’Aurora. Dovendo noi disputare l’ultimo turno in contemporanea, eravamo senza palestra. Allora ho pensato a Cermenate e per fortuna la Virtus è stata molto disponibile.
Tutto è iniziato 45 anni fa.
Era la stagione 79/80 e facevo il vice dell’Algida Roma in serie A1. La squadra dove giocava mia moglie Antonella. L’anno dopo sono diventato capo allenatore.
Proviamo con dei flash. La vittoria più importante ?
Senza dubbio la prima Coppa dei Campioni che ho vinto con Vicenza. A Viterbo affrontavamo le russe del Riga che avevano conquistato 17 coppe e avevano la gigantesca Semjonova. Era uno squadrone che sembrava imbattibile, e noi vincemmo da outsider.
La vittoria invece più bella?
Il primo scudetto con la Comense. È stato qualcosa di incredibile. Eravamo 0-2 nella finale con Cesena che era più forte di noi. Vincemmo 3-2, in un Palasampietro stracolmo, dopo un supplementare con una tripla di Fullin a pochi secondi dal termine. Una vittoria che ho sentito molto mia. Non so se qualcun altro sia mai riuscito a ribaltare una serie al meglio di cinque.
La sconfitta però più dura ?
La Coppa dei Campioni persa a Valencia dopo un supplementare. Gordon tenta l’ultimo tiro al 40’ da tre invece che da due, ma la palla gira sul ferro. Poi perdiamo all’overtime di un punto e senza Todeschini infortunata. Mi è rimasta sul gozzo.
La giocatrice più forte ?
Direi Mara Fullin e Catarina Pollini a pari merito. Fullin era migliore per continuità e concretezza, e ha vinto di più. Pollini però era una giocatrice irripetibile in Europa, ancora oggi: un metro e 97 capace di coprire quattro ruoli.
E la giocatrice preferita ?
Rimango dell’idea che non avrei vinto tanto se non avessi avuto Fullin. Abbiamo giocato assieme per 15 anni, quindi abbiamo avuto un rapporto stretto, e Mara per me è come una figlia.
Il quintetto più forte ?
Questa è facile: quello della Comense che ha vinto la Coppa dei Campioni al Pianella. Ballabio, Fullin, Gordon, Pollini, Mujanovic. Miglior cambio Passaro. E con tutto il rispetto per le altre. In Europa dominavamo, soprattutto fisicamente.
C’è un rimpianto ?
Forse potevamo vincere una Coppa dei Campioni in più. Ma nove scudetti consecutivi con la Comense sono stati qualcosa di irripetibile, anche per la Como sportiva.
Un ricordo del presidente Antonio Pennestrì.
È stato un rapporto molto lungo e completo, nel rispetto dei ruoli. Vederlo piangere di gioia per la prima coppa è stata per me una soddisfazione enorme. L’amicizia si è incrinata da parte sua quando decisi di andare a Schio, perché a Como avevo finito il mio ciclo. Negli ultimi anni però avevamo riallacciato i rapporti personali. L’ho sentito al telefono due giorni prima che se ne andasse.
Carriera grandiosa nella femminile.
Ai tempi ho avuto due offerte dal maschile, la Forlì di McAdoo e Venezia. Le ho rifiutate e non ho rimpianti. So anch’io che sono due contesti diversi. Ma nell’arco di vent’anni ad alto livello nella femminile, ho vinto tutto quello che allenatori anche titolati del maschile se lo sognano.
Hai detto che il basket femminile in Italia è morto.
Nel 2004 quando me ne andai dalla Nazionale mi ero arreso alla pallavolo: non abbiamo più lunghe. È una guerra persa e adesso, per ricominciare daccapo, non vedo nessuno della federazione in grado di farlo.
Domenica al suono della sirena sarai emozionato ?
Emozionato no, ma sarà un momento che ricorderò.
Come farai senza pallacanestro ?
Beh, se ci sarà qualche offerta interessante, ma al di fuori dal campo tipo una consulenza anche in serie A, potrei pensarci. Però come allenatore e direttore tecnico finisce qui. Il contratto con Giussano scade il 24 giugno. Farò il pensionato e mi prendo del tempo per me. E per prima cosa, vado al mare con mia moglie.
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Aggiornamenti dai Campionati !
Eccoci a Voi con la cronaca della giornata appena conclusa sui campi di via dello Sport ed in giro per il nostro Belpaese per le nostre squadre.
Iniziamo e non solo per cavalleria dalle note NON dolenti della Serie B2 Femminile che ospitava la temibile compagine dello Stampa Sporting Torino, nostra rivale negli anni passati in epiche sfide.
Bastava leggere le formazioni iniziali, con le nostre giocatrici di terza categoria opposte ad atlete di seconda, per capire che sarebbe stata se non impossibile … molto dura.
Non vogliamo ripeterci ma sin da subito, nel momento di confermare la partecipazione alla serie cadetta da parte delle ragazze, la scelta del Direttivo è stata quella di non pretendere nulla dalle nostre bellissime atlete ma di dare a loro la possibilità di confrontarsi con livelli non abituali e che avrebbero permesso di mettere fieno in cascina in maniera costruttiva.
Mi raccomando ragazze, prendetela in questo modo per tutta la stagione senza farsi sopraffare dall’amarezza per sconfitte annunciate ma prendendo il buono, anzi l’ottimo da questa esperienza !
Venendo alla cronaca, registriamo quindi sconfitte per due set a zero da parte della numero 1 Giorgia Orsini (62 61 dalla 2.6 Procacci), della numero 2, la fedelissima Ilaria Semplici, (61 64 dalla 2.7 Sema) e della terza schierata, la new entry in squadra Ludovica Goi (63 60 dalla 2.8 Bonaiti).
A chiudere il doppio perso 62 64 da Ila e Ludo contro Sema/Bonaiti.
I capitani Moneta e Palmieri si dicono sempre enormemente soddisfatti e orgogliosi per l’atteggiamento e per la voglia di fare delle ragazze che siamo sicuri … non molleranno MAI !
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Che belle le nostre ragazze !!
Prossimo appuntamento Domenica 26 in trasferta contro il Tennis Altopiano di Clusone (BG).
Veniamo ai ragazzi, partendo dall’esordio casalingo della D1 maschile, opposta alla formazione del TC Lombardo, potendo contare su un capitano d’eccezione, quell’Andrea Ceruti che ha preferito rinunciare alla trasferta di B a Udine per dare il suo supporto sempre più tecnicamente importante dalla panchina.
I ragazzi hanno risposto alla grande con un perentorio 5 a 1 che fa da ottimo viatico per il Girone 2 regionale.
Certo, guardando le formazioni e le classifiche a confronto potremmo fare al contrario la considerazione che abbiamo ricordato per le ragazze, essendo i nostri di categoria superiore, almeno sulla carta. Quante volte però ci siamo detti che le partite che si DEVONO vincere spesso sono le più insidiose, fonte a volte di cali di tensione che rischiano di sovvertire i pronostici ?
Forse proprio per via della presenza di capitan Ceruti in panchina, il calo di tensione non c’è stato e sia Lorenzo Baldoni - 2.7 (61 64 al 3.2 Giuliani), sia Samuele Barera – 3.1 (perentorio 61 60 al 3.2 Alcivar), sia Favetti Marco – 3.3 (61 16 62 al 4.2 Fasano, con un piccolo passaggio a vuoto nel secondo parziale), hanno confermato il pronostico. Piccolo passo falso invece per Stefano Biondi – 3.3, opposto al buon 3.4 Tatò Enrico e forse non ancora in piena forma per via anche del rush finale scolastico … risultato 61 64 per l’ospite e quindi 3 a 1 per noi dopo i singoli.
Serviva quindi vincere almeno uno dei due doppi e qui lo stratega Ceruti, sulle orme del padre, ha pensato e schierato una formazione molto oculata che ha addirittura portato due punti, frutto della buona prova di Favetti/Biondi (giusto ridare subito fiducia a Stefano !) vincitori 60 63 contro Giuliani/Fasano, insieme alla coppia più forte Baldoni/Barera che hanno faticato sino al super tie-break per avere la meglio per 63 36 10-6 su Alcivar/Tatò.
Ottima vittoria, ottimo viatico, ottima squadra e concedetecelo … ottimo capitano !!!
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Bravi ragazzi e orgoglioso capitan Ceruti !
La parte più corposa del nostro blog, come al solito, spetta alla squadra di B2 Maschile, impegnata nella non comodissima trasferta in quel di Cervignano del Friuli (UD) contro l’altra capoclassifica del Girone 6, il River Sporting Club, in un incontro d’alta quota e già in qualche modo decisivo.
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Eccoci nel pre-gara.
L’insidia maggiore per i ragazzi capitanati da Mattia era rappresentata dalla fiducia che avrebbe portato in campo il loro numero 1, il 2.4 (classifica bugiardissima !!!) Bilardo Jacopo, reduce dalla bellissima esperienza del tabellone principale degli Internazionali d’Italia dove in coppia con Giorgio Ricca ha ben figurato contro i belgi Vliegen e Gille.
Bilardo in fiducia significano due punti quasi certi per il River SC ed infatti così è stato … peccato che gli altri quattro hanno preso la direzione di via dello Sport !!!
Andiamo come al solito per ordine, partendo dai primi scesi in campo. Da una parte l’altro atleta in fiducia in questo periodo, il nostro Ricky Di Vita, opposto al 2.8 Milana Alberto. Domenica, i quattro gruppi di differenza in classifica si sono visti tutti, complice anche lo stato di forma di Ricky che ha dominato un match mai in discussione come recita il 62 61 finale.
Sull’altro campo Gio Rizzuti se la doveva vedere con lo sloveno Meh Maks che può vantare anche punti ATP ed una classifica italiana di 2.4 molto poco veritiera proprio per via della sua attività internazionale. Un avversario tosto quindi per il nostro leader in campo, che però ancora una volta ha dimostrato di essere un vero giocatore, vincendo 63 il primo set in controllo e salendo 5 a 2 con doppio break nel secondo. Poteva Giò portare a casa la vittoria con facilità ? Certo che no … e quindi scambio normalissimo sul 5 a 2 40 pari, stecca dell’avversario e palla che si arrampica a fatica sul nastro cadendo poi dalla nostra parte … Nel nostro sport episodi del genere spostano l’inerzia in tempi brevissimi e più per meriti dello sloveno che per un reale calo del nostro, si arriva al 5 a 4 con palla break. Qui si vede perché Rizzuti è Rizzuti … con l’invenzione di un serve & volley sul rovescio mai tentato prima che ha disorientato l’avversario chiudendo poi con una volée vincente e procurandosi una serie di tre match point. Al terzo tentativo, la stessa tattica usata per annullare la palla break e il pareggio degli episodi fortunati (questa volta la volée di Giò ha scavalcato a fatica lo stesso net di cui sopra …) ci hanno portato il punto del 2 a 0 ! GRANDE TESTA GIO’ !!!
Sul campo arato dal trattore Di Vita entrava nel frattempo il giovane vivaio Ale Panaro (2.5), opposto al 2.8 Cogolo Andrea. I presenti raccontano di un match al limite dello psicodramma e forse per questo ancora più entusiasmante, con il nostro che saliva 4 a 0, palla del 5 a 0, per poi infilarsi in un vortice incredibile e sotto certi aspetti inspiegabile di errori al servizio che permettevano all’avversario di rientrare in un parziale che sembrava già chiuso. Sarà stato questo oppure no, non lo sapremo mai, ma Mattia (ultimato il match di Rizzuti) ha deciso di sedersi in panchina sostituendo l’ottimo Migliorini e cercando di guidare Alessandro soprattutto dal punto di vista emotivo, gestendo i suoi alti e bassi umorali che lo stavano attanagliando. Fatto sta che, vinto il primo set per 7 a 5, si sperava in un secondo più comodo … In realtà, l’atleta di casa saliva 5 a 2 e qui finalmente il nostro riusciva a raccogliere le idee, a tranquillizzarsi e ad imporre la sua evidente migliore tecnica, gestendo alla grande il tie-break vinto per 7 punti a 3 e portandoci sul 3 a 0.
Onestamente, meglio di così non si poteva cominciare, tanto è vero che in fase di briefing iniziale il nostro capitano avrebbe firmato per un 2 pari dopo i singoli, dando quasi per certa la sconfitta del nostro numero 1, Marco Brugnerotto, ancora alla ricerca della forma migliore soprattutto sulla terra rossa, ma soprattutto opposto a quel Bilardo di cui abbiamo già parlato. Così è andata, con una sconfitta il cui punteggio (62 60) non è assolutamente veritiero per via delle numerose occasioni sprecate da Marco sicuramente per una cronica mancanza di minuti sulle gambe e nella testa a questi che sono comunque livelli che gli competono alla grande ! Enorme comunque il tuo contributo Marco, non foss’altro per poter occupare la casella del numero 1 in formazione ma soprattutto per quello che è puntualmente successo in doppio poco dopo.
Eravamo quindi 3 a 1 e bastava vincere uno dei due doppi per tornare a casa con tre punti e quindi a punteggio pieno. Naturale che Mattia schierasse la coppia regina Brugnerotto/Rizzuti per raggiungere lo scopo, affiancati dagli altri due tennisti presenti e non ancora scesi in campo (Migliorini/Cassago), a formare una coppia non proprio di specialisti e con un compito reso ancora più complicato dalla presenza del fortissimo Bilardo.
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Briefing pre-doppi ... bellissima comunione di intenti !!!
Nonostante le premesse Christian e Leo hanno provato ad inventarsi qualcosa e anche qui registriamo un periodico 62 come risultato un filino bugiardo per un match obiettivamente proibitivo per i nostri.
Il doppio da vincere era quello sull’altro campo, con la nostra coppia regina, opposta a Meh/Milana.
Ci ripetiamo ma anche qui facile dire che si poteva solo vincere … poi la superiorità va dimostrata in campo !
Serviva quindi una prova solida ed una prova solida è arrivata, seppur in una giornata non certo semplice. Testimone la partenza falsa (2 a 0 sotto), poi rimediata per salire 5 a 2 e di nuovo calando sino alla conclusione vittoriosa ma a fatica del primo set per 7 giochi a 5. Si poteva sperare in un secondo parziale in discesa ma si doveva fare i conti con avversari motivati dalla ricerca del punto del pareggio. Si arrivava quindi al 5 pari senza break e qui ci piace pensare che nella testa di Giovanni sia maturata una decisione oculata e condivisibile. A volte, infatti, i veri leader preferiscono far credere di essere in una giornata storta, non esprimendosi ai livelli soliti e congeniali, proprio per lasciare spazio ai compagni permettendo loro di guadagnare fiducia. Hai pensato questo vero Giò ? Altrimenti non si spiegano quella serie di errori nelle fasi finali, sul 6 a 5 per noi e servizio loro, dove a risposte incredibili di Marco facevano da contraltare sbagli non da Rizzuti per un’alternanza preoccupante … 0 15 – 15 pari – 15 30 – 30 pari – 30 40 (quindi match point) e … risposta fuori di 4 metri !!!
Eh sì, ne siamo certi, era tutto calcolato per dare la possibilità al tuo compagno Marco di giocarsi il no-advantage decisivo come il giocatore vero che è, con una risposta fulminante incrociata di rovescio sulla riga, ribattuta miracolosa dell’avversario e chiusura spettacolare con un rovescio in salto che ha pulito la riga di fondo facendo esplodere la gioia di tutti noi del CTP !!!
Grande Giò ad aver architettato tutto questo per ridare fiducia a Marco ma grandissimo Marco a fare di questa opportunità l’occasione per dare una svolta alla stagione … GRANDI !!!
Torniamo da Udine da capolisti quindi, pronti a tornare in campo Domenica 26 maggio, in casa contro il Davi.S Tennis Team di Bologna con cui ce la giocheremo come sempre al massimo sicuri di poter contare sull’apporto dei nostri tifosi.
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Stanchi ma soddisfatti nel post-gara.
Chiudiamo questo blog con una notizia appena arrivata in redazione, con la bellissima vittoria della squadra under 14 maschile, capitanata dal nostro Davide Moneta e che qui vedete in partenza per Milano, dove si affrontava nel secondo turno del tabellone regionale ad eliminazione diretta la Scuola Tennis Bertuccelli.
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La squadra composta da Edoardo Proverbio, Jacopo Peluzzi, Alessandro Carati, Riccardo Pedone e Francesco Patelli (non in foto per assenza giustificata), ha vinto per 2 a 1 qualificandosi per il terzo turno, previsto per lunedì 27 maggio contro la vincente tra Tennis Master e TC Miano Bonacossa ! Giovani promesse crescono e siamo tutti enormemente orgogliosi di Voi !
BRAVO CTP !!!
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inveritasnews · 5 months
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