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#vivavoce
iannozzigiuseppe · 5 months
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Il futuro · Francesco De Gregori (Testo originale: Leonard Cohen)
Il futuro · Francesco De Gregori Testo originale: Leonard Cohen Francesco De Gregori alla Festa del Partito Democratico di Modena il 16 settembre 2008 Fonte: https://commons.wikimedia.org Il futuro (album: “Vivavoce”, 2014)  https://www.youtube.com/watch?v=R2y2ec-OQKc
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anchesetuttinoino · 3 months
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Scandalo Burisma: il socio di Biden incomincia a cantare davanti alla commissione parlamentare
L’ex socio in affari di Hunter Biden, Devon Archer, ha parlato davanti al Congresso, confermando ai legislatori, in una sessione a porte chiuse, che Burisma Holdings ha fatto pressioni su Hunter Biden nel dicembre 2015 per “trattare” con un procuratore ucraino che stava indagando l’azienda per corruzione.
Poco dopo il vicepresidente Joe Biden minacciò l’Ucraina di interrompere gli aiuti finanziari se non fosse stato licenziato il procuratore.
(Quei finanziamenti che vanno e vengono in base agli interessi personali...)
Archer ha anche contraddetto le affermazioni di Joe Biden secondo cui non aveva mai incontrato i soci in affari stranieri di Hunter Biden – affermando al comitato che Joe Biden si era messo in vivavoce più di 20 volte con i clienti aziendali di suo figlio – per non impegnarsi in affari specifici, ma “è stato messo in il telefono per vendere ‘il nome'”.
(Ops... The President of The United States DICE LE BUGIE?)
Tutto da leggere 😂
(La notizia è di 11 mesi fa, ma dato che non se ne è più saputo nulla, ci piace ricordarla prima del testa a testa con Trump di questa notte)
GLI AGGIORNAMENTI RECENTI QUI 👉 https://sharylattkisson.com/2024/06/emails-show-joe-biden-adviser-had-contact-with-burma-at-height-of-corruption-probe/
👉 Su Scenari Economici
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apettaa · 7 months
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Nonna mi ha chiamata per farmi gli auguri, perché oggi è "la giornata delle persone a cui si vuole bene" e dopo aver chiacchierato un po' mi chiede se può parlare con mio moroso. Metto in vivavoce e gli do il telefono e mia nonna gli dice "Mi raccomando, tratta bene la mia picinina, devi volerle bene" 😭😭😭😭😭
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sentimentalismi · 1 month
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alle persone che parlano a voce altissima sui mezzi, a quelli che usano il vivavoce senza avvisare l'interlocutore
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heytheredeann · 1 year
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no aspetta ti stai guardando i film nostrani? non sono per lo più pattume alla de sica? hai qualche rec?
GUARDA pensavo la stessa cosa pure io, solo che poi mi è capitato di guardare un film italiano interessante, poi un altro, e ho finito per pensare che okay, ci sono le cazzate alla De Sica, cinepanettoni e compagnia, però a questo punto se mi sono CAPITATI dei bei film, sarà che sono io che sono prevenuta e non me li sto andando a cercare i film italiani belli?
Se andiamo a vedere anche i film statunitensi variano molto per qualità, semplicemente ne guardiamo talmente tanti che riconosciamo che non necessariamente i film brutti riflettono la qualità dell'intero cinema americano.
Non conosco ovviamente i tuoi gusti, ma ti faccio un elenco di film italiani che ho visto e che mi sono piaciuti, in ordine casuale (molti sono su Netflix):
Moglie e marito (2017)
Storia di un uomo e una donna sposati ma sull'orlo del divorzio che si ritrovano, dopo un esperimento mal riuscito, uno nel corpo dell'altra. L'ho trovato carino e interessante, e merita punti anche solo per Kasia Smutniak vestita da uomo francamente ahah
Perfetti sconosciuti (2016)
Film tratto da un'opera teatrale se non sbaglio, quindi che si svolge quasi interamente in un solo set, mi aspettavo che fosse noiosetto e invece è stato molto coinvolgente, pieno di intrecci, colpi di scena e personaggi interessanti da cercare di inquadrare durante la storia. La premessa è una cena tra amici, durante la quale per gioco vengono messi i telefoni di tutti sul tavolo e letti ad alta voce tutti i messaggi/ascoltate in vivavoce tutte le chiamate.
La dea fortuna (2019)
Forse uno dei miei film preferiti in assoluto, italiani o no. Parla di una coppia gay in crisi, dopo 15 anni passati insieme, che si ritrova a doversi occupare dei figli della migliore amica di uno dei due, che è malata e non vuole che sia la propria madre a prenderli a carico.
Lasciarsi un giorno a Roma (2022)
Una storia di coppie un po' disastrate, il protagonista in particolare si occupa in segreto di gestire una posta del cuore, dove riceve una richiesta di consiglio da parte della sua fidanzata, che vuole lasciarlo. Il protagonista inizia a parlarle, senza rivelare la propria identità, per capire come salvare la relazione. In parallelo, un amico del protagonista ha difficoltà a gestire il rapporto con la moglie, sindaco di Roma. Mi era piaciuto moltissimo il finale.
Il padre d'Italia (2017)
Racconta dell'amicizia tra un uomo gay che si è recentemente lasciato con il fidanzato per via delle loro diverse idee sull'aspetto che avrebbe dovuto avere la loro famiglia in futuro, e una ragazza incinta senza nessuno a cui appoggiarsi. Veramente molto bello, ho sentito molto vicine le difficoltà del protagonista a costruirsi un futuro in quanto appartenente a una categoria per cui non esistono veramente script in questo paese, così come ho molto apprezzato l'insistenza del suo ex fidanzato a non accontentarsi delle briciole che gli vengono concesse solo perché "c'è chi sta peggio". Bello bello bello.
Era ora (2023)
Un uomo con molte difficoltà a gestire il suo tempo, per lo più in termini di bilancio lavoro-famiglia, si ritrova incastrato in una specie di loop temporale in cui ogni volta che si sveglia è passato un intero anno, di cui lui non ha memoria. Cerca, quindi, di sistemare la propria vita nell'unico giorno che ha a disposizione, con poco successo ovviamente.
Le fate ignoranti (2001)
QUEER QUEER QUEER! Bello bello, anche qui ho amato moltissimo il finale. Storia di una vedova che scopre che il marito la tradiva con un uomo da sette anni, e finisce per avvicinarsi a questo gruppo di amici queer.
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mentedistorta · 1 year
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Penso di essere diventata intollerante negli anni, ma quest'estate mi sento piu vecchia e cagacazzi del solito.
Adesso dico,
ma sti ragazzetti che parlano a monosillabi,
Ei bro,
scusa fra,
e poi cazzomene perchè perdo il filo quasi subito, con sti occhiali specchiati stile Alberto Tomba anni '90 e col telefono tenuto a 'mo di piattino altezza orecchia, in vivavoce, e che, bella zio, devono farti sapere i cazzi loro per forza...
ma che problemi hanno?
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thecatcherinthemind · 5 months
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Si vede che sto per andarmene perché alle provocazioni di Giulio fatte al mio capo contro di me ho risposto urlando "Grazie ingegnere!"
Silenzio assoluto. "ah ma sono in vivavoce?"
Sì, testa di cazzo.
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vecchiodimerda · 1 year
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Siccome
che sono un VdM, ho un fratello ma non sono come @2delia che ha una sorella con cui si sente regolarmente.
Cioè, con mio fratello non ci sentiamo quasi mai a causa dei trascorsi da cinni, quando ci si picchiava al campetto nei pomeriggi dopo la sQuola.
Di preciso lui picchiava me, io le prendevo mentre tentavo inutilmente di dargliele. A sua difesa devo dire che era ed è più piccolo di età, centimetri e chilogrammi.
E lui picchiava come un (piccolo) fabbro picchia l'incudine (grande), per dare una idea. Almeno per dare un'idea ai VdM in ascolto, che i Zuvnaster manco sanno cosa fosse un fabbro, che i fabbri non esistono più. Credo.
Diventati adulti, abbiamo smesso di darcele ma alle botte abbiamo sostituito l'indifferenza reciproca che come si sa, alle volte è perfino peggio.
Ecco, forse per questo ho sempre desiderato una sorella. Anche se resto convinto che pure una sorella avrebbe finito per picchiarmi.
Qualche giorno fa ero al capezzale di Calice che è un collega che ha avuto una ischemia e al momento è inchiodato a letto, ma si sta riprendendo.
Due gambe su tre sono tornate a muoversi e anche la parlata è più fluida e non sembra più che biascichi.
Comunque, anche Calice ha un fratello. No, ne ha due ma con uno, quello più vicino in linea d'aria , non va d'accordo e se si incontrano al bar nemmeno si salutano.
Devono avere avuto degli scontri piuttosto ruvidi nel passato perché mentre io ero lì, Calice ha ricevuto una chiamata dalla sorella (tipo quella di @2delia ).
Ricapitolando, Calice ha due fratelli e una sorella viva che una, la più anziana, è morta e con uno dei fratelli c'è odio reciproco.
Insomma ero lì e ascoltavo la sorella (che Calice aveva messo in vivavoce) dirgli che il fratello odiato voleva andare a trovarlo.
La poverina tra le lacrime (non viste ma percepite) gli ha quasi gridato: (se viene a trovarti) non fate gli stronzi, per due volte.
Ecco, per la gentile @2delia non si preoccupi per una parola di troppo al telefono. C'è molto di peggio, tipo litigare in presenza.
O farsi picchiare da uno più piccolo di te di un anno e venti chilogrammi e/o centimetri.
E in ogni caso se non sei stronzo, mica puoi fregiarti del titolo di VdM.
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voracita · 8 months
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Qualcuno prima o poi dovrà spiegarmi perchè ormai gli auricolari ce li avete e li indossate tutti, epperò quando siete in treno fate le chiamate in vivavoce, guardate le storie di IG rigorosamente con l'audio al massimo in modo che tutti apprezzino le bellissime musichette di sottofondo, URLATE letteralmente al telefono etc.etc.etc.
Stamattina una tizia ha praticamente mollato il fidanzato urlando al telefono in pieno vagone col telefono appoggiato sul tavolino, in vivavoce. Lei nel frattempo si truccava, si dimenava agitandosi, insomma si sentiva a casa sua, ci mancava solo che ruttasse e scorreggiasse in totale libertà.
A sto punto buttiamo via sti auricolari che inquinano solamente, e ripristiniamo la filodiffusione ovunque, a tutto volume.
"Ascoltiamo ora la Sonata per pianoforte n. 6, Op. 10 n. 2 in fa maggiore..."
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curiositasmundi · 8 months
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Tema: Il mio vicino che fa casino
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Il mio vicino che fa casino abita di fronte a me, nel condominio dall'altra parte della strada allo stesso piano, l'ultimo.
A guardarlo sembrerebbe affetto da una qualche sindrome cromosomica: sotto una zazzera di capelli e dietro a occhiali con la montatura grossa gli guizzano occhi piccoli chiari molto reattivi, a dispetto di una stolidità facciale che a volte si adombra, a volte s’incanta e talaltre si allarga in un ebete sorriso estatico.
Ha movenze scimmiesche e si sposta nello spazio in maniera bizzarra come per prender la rincorsa con la parte inferiore del corpo mentre quella superiore non sembra ancora preparata, o se qualcuno lo chiama o si è ricordato di botto di una cosa che doveva fare, parte tuffandosi con la parte superiore mentre quella inferiore sta ancora dirigendosi in un'altra direzione.
Lui non parla, urla, perché ha una voce nasale che deve compensare col volume, così da raggiungere il timbro di un elettroutensile da cantiere. Le telefonate le fa tutte col vivavoce a palla in modo tale che l'intera via sappia tutti i suoi cazzi e controcazzi. Lui non chiude le porte, le sbatte. Non tira giù le tapparelle, le schianta. Non lava i piatti, li fracassa nell'acquaio. Quando la domenica fa le pulizie si sentono boati sordi, agghiaccianti stridii di mobili trascinati e l’aspirapolvere fuori giri e vicino all'implosione, come se stesse aspirando dentro un sacchetto di plastica. Il mio vicino ha uno scooter che non si avvia, ed è capace di stare sotto casa dieci minuti col motorino di avviamento che singhiozza in agonia finché miracolosamente il motore parte con una latrato lancinante e una fumata che la Terra dei fuochi lévati. Lui grugnisce soddisfatto e parte a palla di fuoco attraverso il quartiere e lo si sente per un po' in lontananza, come poi lo si sente ritornare, dove si ferma davanti al suo box a basculante che lui ha motorizzato con un accrocchio che trasmette le vibrazioni a tutti i box di lamiera adiacenti al suo, cosicché quando lo apre pare che si apra il ponte di un traghetto. L'apertura impiega un minuto buono e la chiusura anche, minuti in cui lui assiste contemplando soddisfattissimo il movimento del basculante col dito piantato sull'interruttore apri/chiudi. Poi entra nel portoncino d'ingresso del condominio, lo sbatte per bene e sale le scale pestando i piedi per tre piani fino a richiudersi il portone blindato di casa con una detonazione da mina navale. Il mio vicino che fa casino quando m'incontra mi fa un sorrisone salutandomi con la mano come i bambini e con un caloroso Tao! Infatti ha una dizione tutta particolare, T e C si interscambiano volentieri come le B e P e forse altre lettere, cosicché se ne esce con esilaranti frasi tutte da interpretare e dai suoni fanciulleschi e al tempo stesso aramaici.
A dispetto delle sembianze e del suo portamento il mio vicino non solo ha un'attività in proprio che gli dà da vivere, ma ha anche una figlia avuta con una bella donna, penultima di una serie di belle donne che dopo pochi anni o anche solo mesi lo hanno lasciato. Che sia per una questione di decibel, modalità irruente, o magari anche doti amatorie che compensano le sue balzane caratteristiche -le quali nel tempo però mal si conciliano con la vita di coppia- non è dato sapere. Di sicuro è un tipo con molti amici che gli vogliono bene e talvolta lo riportano a casa anche nel cuore della notte e che lui saluta festosamente in mezzo alla strada con altisonanti Tao, ti veghiamo domagni, tao, tao, tao! Tirando giù dal letto i tre condomini adiacenti, tra cui il mio. Ma al mio vicino che fa casino non gli si può voler male, è semplicemente il contrario di chi attraversa la vita sottovoce e in punta di piedi, lui l’attraversa come un uomo-orchestra, solo che con tutti gli strumenti musicali indossati inciampa, ruzzola, sbatte, sfascia, facendo un casino pazzesco che allarma, fa soprassaltare e indigna tutta quella quieta e brava gente che si pasce nella pigra routine delle cose che non accadono, lui gli entra nel sonno svegliandoli almeno per un po’ sautantogli tangissimo con un fottissimo tao! Quando andrò via da questa casa, a differenza di altri, il mio vicino che fa casino un po’ mi mancherà.
Tao!
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ectopia-cordis · 2 years
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La cosa peggiore dei viaggi lunghi in pullman non sono i bambini che piangono, le poche ore di sonno, le persone in chiamata col vivavoce, no no no è il dolore al 🍑 per il resto della giornata
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danilacobain · 2 years
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Selvatica - 8. Vivavoce
Ante e Rade procedevano spediti verso Milanello, nella macchina un sottofondo di musica balcanica. Rade era arrivato al Milan qualche mese prima di lui, condividevano la lingua nonché la stanza a Milanello e quando andavano in trasferta. Avevano legato quasi subito. Sedeva al lato passeggero e smanettava sul cellulare mentre l'amico gli parlava della serata che aveva trascorso con la sua fidanzata. Stavano insieme da poco e Rade non parlava d'altro. Isotta di qua, Isotta di là. Non che a Ante desse fastidio, era molto felice per l'amico, ma Isotta era una tipa troppo espansiva per i suoi gusti. Lo aveva già fatto uscire con tre delle sue amiche, tutte influencer che pensavano solo a come diventare ancora più famose e aumentare i followers su Instagram.
«Isotta dice se domani sera ti va di venire con noi.»
«No.» Tanto per cambiare.
«E dai, vengono anche gli altri amici... non è un'uscita a quattro.»
Sbuffò. «Domani vediamo, ok?»
«Ma tu ieri non avevi quella cena con lo sponsor? Come è andata?»
Già, una seratina tranquilla. Pensò ai riccioli morbidi di Corinna sotto le sue dita.
«Un disastro.» Come se lo avesse evocato con il pensiero, il suo procuratore chiamò. «Ah, eccolo che mi chiama. Sei pronto a sentirlo urlare?» ridacchiò.
«Metti il vivavoce» disse Rade.
«Ma che cazzo di fine hai fatto? Perché avevi il telefono spento?» si percepiva tutta la rabbia dell'uomo.
I due amici si guardarono sorridendo. A volte Ante si divertiva a prenderlo in giro poiché tendeva a perdere la pazienza con facilità.
«Non avevo voglia di sentire la tua voce.»
«Ante, porca miseria, lo capisci che sto lavorando per te? Per la tua immagine di calciatore?» Ante mimò le parole bla bla bla. «E poi chi era quella ragazza, si può sapere?»
«Ragazza?» chiese Krunic sottovoce. Lui arricciò il naso e scosse la testa.
«Era una mia amica e loro non si sono comportati bene.»
«No, certo che no. Ma si poteva risolvere in un altro modo.» Si sentì il sospiro dall'altro capo del telefono. «Ascolta, ti ho rimediato un altro incontro per questo pomeriggio. Vedi di esserci e non portare nessuna ragazza. Ti scrivo l'indirizzo.»
Ante chiuse la comunicazione scuro in volto. Credeva di aver archiviato quella pratica con l'uscita di scena teatrale della sera precedente.
«Allora chi era questa ragazza? Esci con qualcuna e non mi dici niente? Porta pure lei domani sera!» Rade sembrava su di giri.
«Oh, datti una calmata. Non era nessuno, una ragazza che si trovava in difficoltà e ho dato una mano.»
Rade incrociò i suoi occhi e alzò un sopracciglio. «Una mano o...»
Lo sguardo glaciale di Ante gli impedì di continuare. «A malapena so come si chiama.»
«Va bene, ma cosa è successo alla cena?»
«È troppo lungo da spiegare. Questa ragazza mi ha chiesto un passaggio a casa perché dei ragazzi la importunavano ma avevo la cena ed ero in ritardo. Così l'ho portata con me, uno dei due che dovevo incontrare le ha messo le mani addosso, mi sono incazzato e me ne sono andato.»
Rade si girò verso l'amico un paio di volte per sondare la sua espressione. «In che senso ti sei incazzato?»
«Non lo so, ti sembra normale palpeggiare una ragazza che non conosci in un ristorante?»
«Ma magari lei ha...»
«No, quello poi ha candidamente ammesso che credeva l'avessi portata per farli divertire.»
«E dopo ci vai?»
«Per lavorare insieme a chi non ha rispetto per le persone?» guardò fuori dal finestrino, per far capire a Rade che non aveva più voglia di parlare di quell'argomento.
Probabilmente ci sarebbe andato ma non avrebbe accettato.
L'aria era molto fredda quella sera a Milano. Ante si strinse nel pesante giubbotto nero, percorrendo il tragitto dalla macchina al palazzo il più in fretta possibile. Era nervoso e irritato per come lo aveva trattato il suo procuratore alla fine dell'incontro. Non voleva lavorare con quei tizi, oramai era diventata una questione di principio. Non gli stavano simpatici e non voleva i loro soldi. Di certo non aveva bisogno di quei quattro spiccioli. Rimase sospeso qualche istante con la mano sulla maniglia del portone quando si rese conto di chi c'era.
Corinna era lì, davanti a lui, nell'androne del palazzo, seduta sul divanetto posto al centro dello spazio. Appena lo vide, scattò in piedi. Si avvicinò, guardando come l'imbarazzo le colorava le guance.
«Ciao.»
«Ciao» incurvò le labbra in un sorriso. «Scusami se sono di nuovo qui, volevo solo ringraziarti ancora per ieri sera. Mi rendo conto che devo esserti sembrata una pazza. E forse anche adesso. Volevo... volevo solo ringraziarti.» Abbassò lo sguardo sulla busta che reggeva con entrambe le mani, poi la allungò verso di lui. «Ti ho portato un dolce.»
Ante la prese. Era veramente sorpreso di trovarla lì, ancora di più per il fatto che gli avesse portato un dolce. «Grazie. Che cos'è?»
«Tiramisù. L'ho fatto io, spero ti piaccia.»
Scrutò la busta. «Sai che non posso mangiare tutta questa roba, vero?» A giudicare dall'espressione del suo volto non lo sapeva. «Sali? Ne mangiamo un pezzo insieme» si affrettò a dire.
Era stata così carina e gentile, non voleva farla dispiacere. Ma Corinna, inaspettatamente, scosse la testa.
«No. Sono solo passata per sdebitarmi.» Si avvicinò, stampandogli un bacio sulla guancia. «Ciao.»
Ante rimase immobile con la pirofila in mano a guardarla mentre usciva. Possibile che sfuggisse sempre così? Avrebbe volentieri trascorso la serata con lei, a parlare, a conoscerla. Guardò il tiramisù, scosse la testa sorridendo e salì nell'appartamento. La prossima volta sarebbe andato lui a farle una sorpresa.
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I soliti odiosi zii che chiamano all'orario di cena mia nonna. Talmente fastidiosi che per fargli chiudere la telefonata urlo *A TAVOLAAAAAAAA* così che potessero sentirmi visto che era in vivavoce.
Ha funzionato e mi sono sfogato.
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klimt7 · 2 years
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Atlantide
Da VIVAVOCE F. DE GREGORI
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napoli-city · 8 days
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nyagaroxas · 11 days
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Big Fat Lies – Bugie belle e buone – Parte 2, Capitolo 5
Qualche giorno dopo, zia Edith venne invitata in televisione per parlare del suo libro. Non appena tornò a Murray Hill, andò a lamentarsi con Eve e Thomas del fatto che le avessero messo un rossetto orrendo prima di intervistarla.Non appena la zia fu tornata nell’appartamento superiore, Thomas ricevette una telefonata da Donna. Il ragazzo mise la chiamata in vivavoce per far partecipare anche…
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