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La democrazia che gli USA esportano nel mondo la comprano da Israele...
[video description: footage of disabled protestors at the capital. Text reads: Disabled protesters are arrested and zip-tied for protesting Republicans' Medicaid cuts. More text, over a shot zooming into a zip-tied wheelchair user, reads "This is Trump's America".Protesters in the background say "No cuts to Medicaid!" /end video description]



[image descriptions: The first photo shows protestors surrounded and being handcuffed by Capitol Police. The second photo shows the protesters. The third photo shows a man in a wheelchair, a screen in front of him reading "all he wants to do is kill people with disabilities." The fourth photo is the same, just zoomed in on the text. /end id]
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Che poi, le fake news sono russe o sulla Russia? 🤔
Ho chiesto a DeepSeek (cinese) di parlarmi di TikTok (cinese):
Io: Ma è vero che TikTok è uno strumento per manipolare i giovani occidentali?
DS: Sì, ci sono numerose evidenze e preoccupazioni che suggeriscono come TikTok possa essere utilizzato come strumento per influenzare e manipolare i giovani occidentali, sia dal punto di vista cognitivo che politico. Ecco una sintesi delle principali criticità emerse dalle ricerche e dalle analisi disponibili:
### 1. **Impatto sulla salute mentale e cognitiva**
- **Dipendenza e riduzione dell'attenzione**: Studi dimostrano che l'uso prolungato di TikTok, soprattutto tra i giovani, può causare dipendenza, ridurre la soglia di attenzione e danneggiare la memoria a breve termine. L'algoritmo della piattaforma è progettato per massimizzare il tempo di utilizzo, sfruttando meccanismi di ricompensa dopaminergica che rendono difficile staccarsi .
- **Danni allo sviluppo cerebrale**: Ricerche pediatriche evidenziano che l'esposizione eccessiva a video brevi può atrofizzare la corteccia prefrontale, area responsabile del controllo degli impulsi e del processo decisionale, specialmente in utenti sotto i 25 anni .
### 2. **Disinformazione e manipolazione politica**
- **Propaganda straniera**: In Germania, uno studio ha rilevato che gli utenti di TikTok sono più inclini a credere a narrazioni filo-russe e filo-cinesi, dubitando delle istituzioni occidentali. Ad esempio, il 42% degli utenti under-29 su TikTok è scettico sulle fake news russe, rispetto al 30% della popolazione generale .
- **Interferenze elettorali**: TikTok è stato accusato di amplificare disinformazione durante eventi critici come le elezioni USA del 2020 e la guerra in Ucraina, con milioni di video manipolativi rimossi o oscurati .
### 3. **Controllo algoritmico e profilazione**
- **Raccolta dati intrusiva**: TikTok raccoglie big data sugli utenti (gusti, preferenze, valori) per personalizzare contenuti in modo manipolativo. Questo ha sollevato preoccupazioni geopolitiche, soprattutto per i legami tra ByteDance (proprietaria di TikTok) e il governo cinese .
- **"Heating button"**: Indagini rivelano che lo staff di TikTok può manipolare artificialmente la viralità dei contenuti, promuovendo video selezionati (anche di partner commerciali o politici) senza trasparenza .
### 4. **Contenuti dannosi e sfide pericolose**
- **Salute mentale a rischio**: Oltre il 50% dei video virali con hashtag #mentalhealthtips contiene informazioni mediche errate, come cure fai-da-te per ansia o trauma .
- **Challenge estreme**: La piattaforma è stata associata a competizioni frivole o pericolose che sfruttano l'emulazione tra giovani, indebolendo le difese cognitive .
### 5. **Risposte istituzionali e regolamentazioni**
- **Divieti e sanzioni**: Stati Uniti, UE e Italia hanno avviato azioni contro TikTok, citando rischi per la sicurezza nazionale e la salute mentale. L'Antitrust italiano ha sanzionato la piattaforma per pratiche manipolative verso i minori .
- **Autosospensioni**: TikTok Lite è stato sospeso in Francia e Spagna dopo accuse di incentivare l'uso compulsivo tramite ricompense .
### Conclusione
TikTok è un'arma a doppio taglio: mentre offre intrattenimento e comunità, il suo design algoritmico, la gestione opaca dei contenuti e i legami geopolitici ne fanno uno strumento potenziale di manipolazione. I giovani, con cervelli ancora in sviluppo, sono particolarmente vulnerabili. Per mitigare questi rischi, servono maggiore educazione digitale, controlli rigorosi e alternative trasparenti .
Io: Beh, le istituzioni occidentali hanno perso credibilità anche senza tik tok, lo studio tedesco non dice nulla di nuovo...
DS: Hai ragione nel sottolineare che la crisi di credibilità delle istituzioni occidentali non è un fenomeno nato con TikTok, ma piuttosto un problema strutturale preesistente. Tuttavia, lo studio tedesco citato (che rileva il maggiore scetticismo verso le istituzioni tra gli utenti TikTok) va letto in un contesto più ampio, dove la piattaforma agisce come **acceleratore** e **amplificatore** di dinamiche già in atto. Ecco perché:
### 1. **TikTok non crea il problema, ma lo potenzia**
- Lo studio tedesco mostra che il 42% degli under-29 su TikTok dubita delle narrazioni occidentali sulle fake news russe, contro il 30% della popolazione generale . Questo non significa che TikTok "inventi" la sfiducia, ma che il suo algoritmo favorisce contenuti alternativi (a volte complottisti o filo-autoritari) che trovano terreno fertile in un contesto già segnato da polarizzazione e crisi istituzionale.
- La piattaforma sfrutta meccanismi di **rabbia** e **engagement emotivo**, privilegiando contenuti divisivi che confermano i bias degli utenti . In un'epoca di sfiducia, questo approccio approfondisce le fratture esistenti.
### 2. **La differenza tra Douyin (Cina) e TikTok (Occidente)**
- Mentre in Cina Douyin promuove contenuti educativi e patriottici (con limiti di tempo per i minori), in Occidente TikTok spinge intrattenimento effimero, challenge virali e contenuti emotivamente carichi .
- Questa **doppia strategia** di ByteDance solleva interrogativi: perché in Occidente si favorisce un modello che indebolisce il pensiero critico, mentre in Cina si punta su formazione e controllo? .
### 3. **Il ruolo della politica e delle elezioni**
- TikTok sta diventando un'arena decisiva per influenzare i giovani elettori, come dimostra il caso del Regno Unito, dove si discute di abbassare l’età del voto a 16 anni. I partiti stanno già costruendo campagne su misura per l’algoritmo della piattaforma .
- La manipolazione non è nuova (si pensi a Cambridge Analytica), ma TikTok la rende più pervasiva grazie a un algoritmo che personalizza i contenuti in modo iper-efficiente .
### 4. **Perché è diverso dai social "occidentali"?**
- Facebook o YouTube hanno algoritmi problematici, ma TikTok combina tre elementi unici:
1. **Dipendenza cognitiva**: video brevi che riducono la capacità di attenzione .
2. **Profilazione invasiva**: raccolta di dati più aggressiva (es. "heating button" per manipolare la viralità) .
3. **Geopolitica**: i legami con Pechino sollevano dubbi su censura temi scomodi (es. Tibet, Uyghur) e promozione di narrative filo-cinesi .
### Conclusione
La sfiducia nelle istituzioni occidentali è reale e precede TikTok, ma la piattaforma:
- **Cristallizza** questa sfiducia trasformandola in engagement.
- **Orienta** il dibattito verso polarizzazione e superficialità (vs. Douyin che educa).
- **Offre** a potenze straniere (es. Cina) un canale per influenzare le giovani generazioni .
Il punto non è "colpevolizzare" TikTok, ma riconoscere che in un contesto già fragile, la piattaforma agisce come un **moltiplicatore di rischi**. La soluzione? Maggiore educazione digitale e regole trasparenti sugli algoritmi, non solo divieti.
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Adesso, se continuate ad usarlo e farlo usare ai vostri figli.... che vi devo dire, che siete deficienti e parte del problema da eliminare? Sarebbe offensivo, benché vero, quindi non lo dico...
@clacclo
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MA QUALE KALERGI?
(di Uriel Crua)
Nel fetido panorama del welfare italiano, emergono alcune situazioni che meritano di essere analizzate con precisione numerica, partendo dai dati ufficiali INPS e dalle normative vigenti nel 2025. Consideriamo il caso di Aziz: padre in una famiglia di cinque persone, di origine nordafricana, regolarmente domiciliata in Italia. Quindi facciamo l'ipotesi che Aziz e moglie siano inoccupati, con tre figli minori di 2, 4 e 8 anni. Questa famiglia, con un ISEE praticamente pari a zero, ha diritto all'Assegno Unico Universale che, per tre figli minori, corrisponde un importo mensile di 600 euro. A questo si aggiunge l'Assegno di Inclusione che, calcolato secondo la scala di equivalenza per un nucleo di cinque persone (parametro 1,4, per chi volesse verificare), ammonta a 785 euro mensili. Sommando i sussidi minori, come la Carta Dedicata a Te e i bonus per le utenze, il totale dei benefici monetari mensili raggiunge i 1.500 euro. Parallelamente, questa famiglia ha diritto all'assegnazione di una casa popolare, beneficiando di un canone sociale che, per un appartamento di quattro-cinque vani necessario per cinque persone, si aggira intorno ai 150-200 euro mensili. Il risparmio rispetto al mercato libero degli affitti, che per un appartamento di tali dimensioni oscillerebbe tra 800 e 1.200 euro, rappresenta un beneficio indiretto di circa 800 euro mensili. Dall'altra parte troviamo Giuseppe, pensionato italiano che ha concluso la sua carriera lavorativa dopo aver versato contributi per oltre vent'anni. La sua pensione minima - sempre secondo i parametri INPS 2025 - ammonta a 620 euro mensili lordi, centesimo più, centesimo meno. Questo importo rappresenta il frutto di un'intera vita lavorativa, con il rispetto di tutti gli obblighi contributivi e fiscali previsti dalla normativa italiana. La differenza numerica tra le due situazioni è significativa: la famiglia straniera inoccupata percepisce complessivamente benefici per oltre 2.200 euro mensili, mentre il pensionato italiano, dopo decenni di contributi, riceve 620 euro al mese. Il rapporto è di circa 3,6 a 1 in favore della famiglia che non ha mai contribuito al sistema previdenziale italiano. Giuseppe è anziano e non può certo lavorare in nero per integrare il suo reddito. Lo vedi girare a fine mercato: è quello che raccoglie da terra le arance scartate e le verdure annerite, e le mette nel sacchetto da portare a casa. Aziz è giovane e, nel migliore dei casi, fa qualche lavoretto in nero - traslochi, muratura - con cui integrare i suoi 1500 euro al mese ricevuti a gratis dal cielo italiano. Spesso lo vedi sulle panchine a godersi una birretta fresca, aspettando di poter far venire la madre anziana aumentando le entrate di altri 800 euro al mese per il ricongiungimento familiare.
Ho reso l'idea?
Saluti e buona giornata a tutti.
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Il Canada come non l'avete mai visto!
youtube
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#israhell#free palestine#palestina#israele#gaza#palestine#palestina libera#israel#free gaza#israel is evil#israel is a terrorist state#fuck israel#boycott israel
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La ristoratrice di Napoli aveva ragione
Ops, un'altra balla sionista che viene smascherata!
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Sarebbe bastato usare Google Maps per verificare che Voronezh è in Russia e l'attacco è stato fatto dall'Ucraina, ma a Repubblica e La Stampa erano troppo presi a contare i finanziamenti pubblici...
Quando erano su carta, almeno ci si potevano incartare le uova!
#giornali di merda e dove trovarli#in Italia ovviamente#giornalisti#servi del potere#quarto potere#fake news#ucraina#russia
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Ma di Israele che sta bombardando la Siria anche adesso che il "terribile regime di Assad" è caduto, ne vogliamo parlare o continuiamo a fare finta di niente?
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Lo Stato radiotelevisivo
*Ennio Flaiano, Corriere della Sera (19 marzo 1959)* - titolo mio
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Sono tornato nella nostra bella Italia dopo sei anni, ci mancavo dal marzo del '59. Che debbo dirti, carissimo? Tutto qui mi sembra diventato più semplice, con l'avvento dello Stato radiotelevisivo, che sostituisce il vecchio «sistema». Mi chiederai che cosa intendo per Stato radiotelevisivo. In breve, questo: lo Stato (il penultimo) sapeva di essere poco amato, traballante, precario, finché non si accorse che aveva nelle sue mani una forza che lo rendeva indispensabile, non già come fonte d'ordine e di benessere, ma di divertimento.
Oggi, col nuovo sistema che sviluppa appieno questa forza, è lo Stato che regola l'ozio della Nazione, dopo essersi invano provato a regolarne il lavoro, sul quale si fondava. Per ozio intendo i piaceri, naturalmente, le ore libere dal sonno, gli odi e le simpatie collettive, ma soprattutto le ambizioni ricreative, le infinite tendenze e capacità artistiche nazionali. Bisognava indirizzarle e lo Stato si è assunto questo compito, con risultati superbi. La fiducia dei dissipatori languiva: oggi è rinata. Il disordine lasciava a desiderare; oggi il caos non è improbabile.
Mi segui? È grazie al nuovo Stato edonista se oggi, per esempio, la nostra produzione di canzonette (1 milione di tonnellate nel '58) è salita a milioni 6,3. E se la «Gazzetta Ufficiale» (ogni numero va a ruba) esce incisa su dischi dai migliori cantanti. Si pensa già di sostituire l'Inno di stato con un ballabile, e io che debbo dirti?... anch'io scrivo canzonette, come i migliori letterati di quaggiù.
Oggi - ed è questo il fatto nuovo - è lo Stato che regola e distribuisce la popolarità, il successo, la fama. Non c'è qui persona desiderosa di affermarsi, in qualsiasi campo, che possa dunque fare a meno dell'appoggio statale. Uomini politici, industriali, sportivi, artisti e scrittori, persino filosofi, tutti sanno che il loro traguardo di popolarità è la televisione di Stato. Non parliamo degli attori. Dunque, arrivarci! E quando ci riescono, anche se poi dicono cose che si vergognerebbero a mettere per iscritto, o semplicemente a ripetere a tavola, tra amici, ecco che si sentono (e realmente sono) ammirati, seguiti, invidiati.
Il popolo non parla d'altro, quando non canta. Cioè: il tempo che non passa davanti agli apparecchi di televisione, lo passa a commentare ciò che ha visto. È «il pieno impiego intellettuale», la mèta dei sociologhi utopisti, il cruccio dei dittatori, e noi ci siamo arrivati senza sforzo. Come non aprire il cuore alle più rosee prospettive? Perché non commuoversi di fierezza allo spettacolo di una Nazione che, per la prima volta nella sua storia, è unita nell'ammirazione dei suoi uomini più illustri, ben sapendo che lo Stato può sempre crearne di nuovi, secondo la richiesta?
Tutto, amico carissimo, si fa attraverso la televisione, quaggiù. Persino l'istruzione pubblica, che tanto lasciava a desiderare, è ora diventata gradevole, al punto che è quasi impossibile staccare i nostri ragazzi dai loro compiti, i quali si fanno con una macchina basata su un semplice principio elettronico, chiamata Flipper. Le località sfornite di scuole vengono fornite di queste macchine e l'analfabetismo viene così combattuto alla radice. La maggior parte degli analfabeti viene poi impiegata nelle scuole televisive, e qualcuno anche nelle università.
Se vi aggiungi il numero di analfabeti immessi nei ministeri dopo la riforma burocratica e l'abolizione dell'italiano (il latino era già stato abolito nel '60), ecco che il conto torna e l'Italia è ora al secondo posto, subito dopo la Svezia. Controlla le statistiche, se non ci credi.
Certo, a tornarci dopo sei anni, il nostro Paese dà un'impressione di serena felicità, di fervore ritenuto, sembra di essere in una gabbia di canarini o, se preferisci, nel gabbione delle comari. Tutti si divertono accanitamente, nessuno si annoia. Questo ti dice, mio vecchio e inguaribile pessimista, quanto le profezie apocalittiche degli scrittori tipo Orwell o Huxley sullo Stato moderno (che finirà per coercire le più profonde aspirazioni dei suoi amministrati) siano inficiate da un grave pregiudizio generico. Esse vennero fatte - e ricorda quanto ci turbarono? - senza tener conto del carattere precipuo di ciascun popolo, che evolve invece ognuno secondo la sua propria natura.
Orwell e Huxley, entrambi inglesi, proiettarono la tristezza anglosassone nelle loro profezie, previdero uno Stato dittatoriale del lavoro, regolatore di ogni volontà, soffocatore di ogni libertà, piramidale, fosco, senza nessuna luce di speranza. Prendi il nostro popolo: ecco che quelle profezie non sono più valide, anzi è capovolto il ragionamento dei loro autori. Non è infatti lo Stato che dominerà i suoi amministrati, ma la Nazione tutta che esprimerà uno Stato a sua immagine e somiglianza.
Così il nostro Stato futuro, non potendo combattere idee (che non ci saranno), né reprimere volontà (che non avremo), dovrà limitarsi a regolare e indirizzare le nostre tendenze apollinee al canto, all'arte, alla letteratura e allo sport, riservandosi il solo controllo della Popolarità. Non sei d'accordo? Ma vorresti forse affidarlo all'iniziativa privata? Il nostro futuro si prospetta quindi lietissimo: cerca di immaginare una enorme e perenne festa di Piedigrotta, con carri allegorici, tra i quali, naturalmente, il carro dello Stato.
Politicamente, mi sembra un gran passo avanti. Man mano, la Costituzione diventa realtà. Ricordo quanto ti facevano sorridere quei nobili articoli sull'assistenza sanitaria (dovuta dallo Stato ai suoi amministrati), o sulla difesa del paesaggio, pure affidata allo Stato. Bene, oggi il paesaggio è talmente difeso che non si vede nemmeno. È nascosto dietro i nuovi e più solidi cartelli della Popolarità; o, nei punti di maggiore interesse storico e artistico, ravvivato da qualche raffineria o cementificio, come a Napoli, a Paestum, a Gaeta, nella Certosa di Pavia e nella Cappella Sistina.
Quanto all'assistenza sanitaria dev'essere ottima, visto che non si costruiscono più ospedali (e si lasciano cadere quelli del '400) ma soltanto stadi sportivi e cinematografi.
Anche le città si vanno trasformando. La crisi edilizia è finita. Le case costruite dagli speculatori negli anni della Ricostruzione sono quasi tutte crollate e quindi c'è un gran fervore di Ri-Ricostruzione. Una nuova legge, opportuna, proibisce l'uso di materiali molto solidi, sicché è scongiurato il pericolo di ogni futura crisi edilizia. Anzi, il motto dei Futuristi: «Ogni generazione avrà la sua casa», è già ridicolizzato dallo slogan dei costruttori associati: «Anno nuovo, casa nuova».
La fantasia degli architetti nell'aggiungere sempre nuovi abbellimenti ai loro vecchi progetti è tale che oggi si cambia casa come si cambia automobile: perché c'è un balconcino in più, o ci sono più ottoni, più fanali, o sono di un colore diverso, o sembrano di linea più affusolata.
In questo clima felice, l'arte astratta è diventata arte di Stato; anche lei, poverina. Ed è giusto, perché uno Stato che vuol essere totalitario non avrà mai niente da temere dagli astrattisti, che creano senza mai degenerare nella polemica e, una volta bandito l'Uomo dalle loro composizioni, ne hanno bandito anche le passioni, gli affetti, gli slanci e gli ideali (eccetto quelli decorativi), tutti pericolosamente interpretabili in chiave politica. Lo Stato edonista propone solo la gioia del puro arabesco.
Aggiungi che l'arte aiuta il turismo, e viceversa. Una legge riconosce la qualifica di località turistica soltanto a quei comuni che istituiscono un premio qualsiasi. Per i letterati, i pittori, gli attori è un Bengodi. Pensa: ci sono località turistiche che, oltre al fatto di non avere turisti, non hanno l'acquedotto, una scuola decente, né un albergo o una biblioteca comunale per non parlare del ricovero dei vecchi e della levatrice. Bene, queste località hanno tutte istituito i loro premi. Ai nostri artisti, venuta l'estate, non resta che fare il giro di queste cittadine e ritirarli. Chi tardi arriva, ha un premio di consolazione.
Quest'anno, ogni scrittore ha avuto due premi e mezzo. Oggetti d'oro di un chilo vengono invece regalati agli attori (che sono il venti per cento della popolazione), purché si facciano vedere, o cantino, o stiano zitti. Non si può certo pensare che glieli regalino per le loro interpretazioni! Quanto ai pittori, hanno l'imbarazzo della scelta, e questo spiega perché sia tanto difficile trovare, oggi, uno che venga a darti una mano di calce ai muri o ridipingerti le porte. L'arte li ha tutti chiamati.
Il cinema? Ah, va benissimo, si fa ormai un solo tipo di film, storico e a colori, che ha permesso la produzione «su domanda». Si tratta di questo: chi vuol fare un film storico e a colori fa domanda in carta da bollo all'ente dello spettacolo, specificando alcuni elementi della sua storia: il nome del tiranno, il nome del ribelle, il grado di parentela tra la donna amata dal ribelle e il tiranno, il luogo dove avviene la festa (reggia, castello, parco?), quanto dura l'assedio, la località dove avviene il duello tra il tiranno e il ribelle.
Ciò per impedire che si facciano due o più film sullo stesso episodio com'è, purtroppo, avvenuto. A volte i ribelli sono sostituiti dai cristiani, una setta che fiorì durante i primi secoli dell'impero romano. In questo caso si fa una seconda domanda, questa all'ente infortuni sull'ozio, per la scena della tortura, dove i cristiani vengono (dai pagani) squartati, bruciati o dati in pasto alle belve, non senza qualche rischio per le belve.
Questi film hanno un valore istruttivo e morale, ma anche, vivaddio!, ricreativo, per la presenza di belle donne seminude: schiave, ancelle, poetesse, modelle, cortigiane, regine e usurpatrici. Le attrici vengono scelte attraverso la televisione e perché abbiano successo è sufficiente che sappiano esprimere due o tre sentimenti elementari: la noia, l'allegria, l'indifferenza e, soprattutto, la sorpresa, che è il sale delle loro interpretazioni. (Per esempio: sorpresa della regina quando scopre che l'uomo da lei amato è il ribelle).
Le attrici novelline esprimono maggiormente la sorpresa di trovarsi davanti all'obiettivo; ma col tempo, tutte si abituano e, se intervistate, dichiarano quasi sempre di volersi dedicare anche al teatro, onde essere Ofelia, Santa Giovanna, Antigone: e spesso lo sono, grazie all'ente del teatro.
Insomma, carissimo, qui non si dorme.
[«Corriere della Sera», 19 marzo 1959]
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#free palestine#palestina#israele#gaza#palestine#palestina libera#israel#free gaza#francesca albanese
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Oggi ho visto l'ennesimo drammatico video dei reclutamenti forzosi in Ucraina. Questa volta ci è scappato anche il morto in diretta: una madre che si è vista portar via il figlio davanti agli occhi, destinazione carne da cannone al fronte, è morta d'infarto dopo aver cercato di trattenere i rapitori.
Non facendo più utilizzo della televisione, non so quanto, o se, questi episodi siano generalmente noti, o come siano commentati.
Chiunque non sia reso cieco dalle velature ideologiche vede però una cosa molto semplice: vede un regime autoritario che esercita coercizione sui propri cittadini costringendoli a morire al fronte per una guerra di cui non vogliono esser parte.
Si tratta di una prassi che va avanti in Ucraina da almeno due anni, da quando i volontari iniziali sono andati ad esaurimento.
Noi europei, che abbiamo speso 80 miliardi di euro in questa guerra, stiamo forse supportando una nostra Ucraina immaginaria ma di sicuro non gli ucraini, se non con riferimento a ristrette frange nazionaliste.
Ciò che abbiamo fatto, e continuiamo a fare, è in effetti solo di agire come un freno verso ogni tentativo di giungere ad un compromesso ragionevole, portando così alla luce via via compromessi sempre peggiori, in un continuo rilancio al buio.
Ma oramai non è neanche questo ciò che mi impressiona di più.
Penso a come un paese, non florido ma relativamente funzionante, che, nonostante la corruzione, aveva un futuro, sia stato preso in ostaggio da una minoranza estremista fomentata dall'estero, che lo ha coinvolto in un'avventura senza speranza.
Penso a come l'Ucraina abbia quasi dimezzato la sua popolazione, a come le sue infrastrutture siano annichilite, a come il default debitorio sia dietro l'angolo, a come le sue risorse residue siano state cannibalizzate dall' "alleato" americano.
Penso ad un paese cui è stata promessa onore e sovranità, cui è stato promesso un posto in prima fila nel giardino di Borrell e nella Nato, solo per poi ridurla ad un protettorato americano in rovine, incatenato dai debiti per tutta l'eternità.
E tutto ciò è accaduto perché la popolazione - che, ricordiamolo, aveva eletto Zelensky con un programma di riconciliazione nazionale - ha perduto completamente la capacità di avere voce.
La popolazione ucraina è stata in parte manipolata mediaticamente, in parte obbligata in forme coercitive a seguire un'agenda autodistruttiva.
Chi non era d'accordo è stato considerato un nemico della nazione da perseguire, mentre le sue rappresentanze politiche sono state messe fuori legge.
Alla fine il paese è stato condotto al macero da un gruppetto di estremisti infoiati che alle elezioni del 2019 non facevano il 2% (per comparazione, i due partiti filorussi totalizzavano circa il 15%).
Ecco, non posso non vedere un'analogia con quanto sta succedendo ora in Europa, in Italia.
Noi continuiamo a cullarci nell'idea di essere in democrazia, laddove il combinato disposto di manipolazione mediatica e distacco tra classi dirigenti e popolo è perfettamente sovrapponibile con quello ucraino.
Siamo in effetti condotti, come in uno stato sonnambulico, passo dopo passo, verso il naufragio.
In pochi anni gli apparati politici UE e nazionali hanno distrutto la capacità competitiva europea, hanno compromesso gravemente il welfare e hanno infine deciso un colossale processo di riarmo, mirato senza infingimenti ad un confronto con una superpotenza nucleare.
Vada come vada, nel migliore dei casi tra dieci anni ci avranno derubato di tutto, della sanità, della scuola, delle pensioni, e a quel punto, se dovesse servire, anche andare in guerra apparirà come un'opportunità non peggiore delle miserevoli altre.
Siamo solidamente sulla strada dell'ucrainizzazione.
Oggi guardiamo, chi con compatimento, chi con sufficienza, gli sgherri che a Kiev imbarcano di peso sui furgoncini nuova scalciante carne da macello.
Ma l'impotenza di quei cittadini, di quella madre che insegue il pulmino con il figlio, fino a morirne, è già la nostra impotenza, anche se ci crediamo altra cosa.
ANDREA ZHOK
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L'ennesima dimostrazione che l'ONU non se la caga nessuno!
Più di 75 risoluzioni di condanna e mai nessun bombardamento umanitario a Israele, mentre in Kosovo, Iraq, Libia, Siria, Iran, Yemen, Afghanistan, Vietnam, Corea...


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Leggi la data.☝️
Poi, vai leggere di cosa si parlò il 2 giugno del 1992 sul panfilo Britannia...
N.b. La famiglia Warburg è alla stregua delle famiglie Rockefeller, Morgan e Rothschild (Luigi Spaventa è il marito di una Rothschild). Quando partecipano alle riunioni è per dare ordini, non consigli...
Il nemico non è (mai) al governo, ma fa eleggere chi farà il lavoro per lui.

#tagli alla sanità#warburg#rockfeller#rothschild#morgan#panfilo Britannia#mario draghi#privatizzazioni
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Ieri sera, il Boss a San Siro. Le sue parole contro l’amministrazione trump.
Adesso stanno accadendo delle cose che alterano la vera natura della democrazia dei nostri Paesi e sono troppo importanti per essere ignorate": è anche un comizio il concerto di Bruce Springsteen a San Siro, un urlo per la libertà contro gli "abusi di un presidente e di un governo disonesto".
"In America, casa mia, stanno perseguitando le persone che esercitano la libertà di parola e danno voce al loro dissenso. Questo sta succedendo adesso". "Gli uomini più ricchi trovano soddisfazione nell'abbandonare i bambini più poveri al mondo alla malattia e morte. Nel mio Paese stanno godendo in modo sadico del dolore inflitto ad onesti lavoratori americani".
"Stanno abbandonando i nostri più grandi alleati e si stanno alleando con dittatori, contro quelli che lottano per la propria libertà. Stanno definanziando le Università americane che non si piegano alle loro richieste ideologiche. Stanno prelevando residenti americani dalle strade senza alcun processo, deportandoli in centri di detenzione e prigioni straniere".
"La maggioranza dei rappresentanti eletti ha totalmente fallito nel protegge gli americani dagli abusi di un presidente non adeguato e di un governo disonesto". Però "l'America di cui ho cantato per voi per circa 50 anni è reale indipendentemente da tutti i suoi difetti: è un Paese incredibile con persone incredibili. Sopravviveremo a questo momento". "Ho speranza perché credo nella verità enunciata dal grande scrittore americano James Baldwin: "In queste mondo non c'è tutta l'umanità che si vorrebbe esistesse, ma ce n'è abbastanza".
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Mi chiedo se è normale ostentare tutta questa ricchezza, tutto il potere del denaro.
La supremazia del vuoto cosmico per un matrimonio.
La ricchezza non è una colpa, lo spreco inutile però è inconcepibile.
Soprattutto se intorno ci sono guerre che causano morte, distruzione e sofferenze.
Che poi la povertà nel mondo è dilagante, si potrebbe aiutare un sacco di gente con quel denaro.
Trovo sia uno spettacolo ingiusto, disgustoso e disumano.
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Con le domande giuste, ChatGpt diventa una rivoluzionaria, leggere per credere! 😉

Siamo partiti dalla serie TV Maria Antonietta, queste sono le conclusioni (parziali), il resto lo trovate qui, vi consiglio caldamente di leggerlo:
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Ne ho parlato qui:
✅ L'America si sfila da Gavi Alliance di Gates, ma Tajani si impegna in prima persona per dare il sostegno italiano. Niente, non sia mai che prendiamo una buona occasione per razionalizzare il discorso vaccinale. A Gavi abbiamo già dato più di un miliardo di euro. Sì è capito, i soldi non ci sono, ma per vax e armi ne abbiamo da regalare, a miliardi.
▶️ TAJANI: 150 MILIONI DI DOLLARI A GAVI PER I VACCINI IN AFRICA
📝 TRASCRIZIONE ARTICOLO:
“L’Italia è pronta a versare 150 milioni di dollari per sostenere il progetto delle vaccinazioni”, ha annunciato il ministro
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Parigi per partecipare al Forum mondiale sui vaccini, ha annunciato un nuovo ”contributo di 150 milioni” di dollari a favore del rafforzamento dell’indipendenza sanitaria dei partner africani.
Rivolgedosi ai cronisti riuniti all’ambasciata d’Italia a Parigi, il titolare della Farnesina ha evidenziato il ruolo da protagonista dell’Italia nel settore farmaceutico e vaccinale ed il sostegno del Governo al Gavi, la partnership pubblico-privata creata nel 2000 allo scopo di diffondere nei paesi più in difficoltà i programmi di immunizzazione e accelerare l’accesso ai nuovi vaccini.
“L’Italia è pronta a versare 150 milioni di dollari per sostenere il progetto delle vaccinazioni”, ha annunciato il ministro, precisando che “come italiani abbiamo già dato un miliardo e mezzo da quando è nato il Gavi”.
Tajani ha inoltre riferito di aver invitato il presidente del Gavi, José Manuel Barroso, al “prossimo G7 della Cooperazione, a Pescara, proprio perché voglio affrontare anche lì il tema delle vaccinazioni e della salute nel continente africano che è uno dei grandi temi”, insieme “al cambiamento climatico, alla povertà, alla siccità, al terrorismo“.
“Tutte cose – puntualizza Tajani a Parigi – che poi spingono gli africani che saranno due miliardi di e mezzo nel 2050 a fuggire dall’Africa”. Il ministro ha osservato che a tutto questo è legato ”anche il problema delle migrazioni e poi non possiamo permettere che ci siano bambini che continuino a morire” in Africa, ha concluso.
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