Tumgik
albertasirani · 3 years
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Senza vedere
Fino a quel momento non mi ero mai resa conto del colore dei suoi occhi, dei dettagli delle sue iridi, delle pagliuzze dorate che gli illuminavano il viso. Per tanto tempo gli ero stata accanto, senza vederlo veramente. È così che ci si perde, in quella freddezza emotiva, nell'indifferenza, nel susseguirsi dei giorni senza mai darne una direzione o un senso. Quanta leggerezza abbiamo dentro. Crediamo con ostinazione di sapere tutto di qualcuno, di conoscerlo bene solo perché lo vediamo ogni giorno, perché per un attimo la nostra strada viene a intrecciarsi con quella di qualcun altro. Conoscersi senza sapere nulla, con la presunzione di sapere tutto. In realtà perdiamo dettagli, ci sfuggono i pensieri, la bellezza di un cuore che non può esprimersi se non attraverso quei gesti impercettibili che non riconosciamo. Siamo distratti dalla velocità, da quella corsa sfrenata di avere le cose che crediamo di meritare. Ma io, io quegli occhi adesso li ricorderò, anche quando la memoria ne sbiadirà i contorni e non saremo più nella vita l'uno dell'altra. Non dimenticherò la bellezza di quel particolare, di quella sua unicità. Ricomincerò a vedere le persone, facendomi rapire dal fascino di quei destini che trovano sempre il modo per incontrarsi tutte le volte. Terrò i miei pensieri stretti a me, sorridendo di quell'arroganza di chi non è in grado di guardarti veramente, ma pensa di esserci riuscito. Sorriderò pensando a quanto avrei voluto in passato diventare sorda agli altri anche io, di quella mia momentanea stupida follia.
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albertasirani · 3 years
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Colpevole d’innocenza
Qualcuno si ricorderà "Il presunto colpevole", "Colpevole d'innocenza" o "The Lincoln Lawyer." Si potrebbe dire che siano "solo" film, ma se ci riflettiamo meglio raccontano una realtà di cui si parla ben poco. La giustizia non sempre condanna il colpevole. Diverse ricerche hanno infatti dimostrato che gli Stati Uniti ha un numero sensibilmente alto di innocenti condannati ingiustamente. Nello stesso 1992 è nata la "Innocence Project" la clinica sull'errore giudiziario, che ha liberato più di 300 persone che non avevano commesso il crimine di cui erano state accusate. Vite distrutte per la disattenzione di qualcun altro. In particolare mi vorrei soffermare sul imputato non ancora colpevole, spesso costretto a subire il giudizio dell'opinione pubblica, che fa da giudice e giudicante. Giornalisti che li dipingono quasi come dei mostri, gente sui social che grida al "delinquente" come se fosse già stato deciso un verdetto. L'informazione è sicuramente importante, come lo è anche il rispetto e la dignità di una persona. Fino a prova contraria, finché non c'è una condanna siamo tutti innocenti. Pensate con attenzione, ognuno di noi potrebbe trovarsi in questa condizione. Basterebbe che qualcuno ci accusasse falsamente di averlo minacciato, offeso o addirittura aggredito, sporgendo una denuncia nei nostri confronti. I processi sono lunghi, vengono fatti con superficialità, e non c'è nessun riguardo verso la reputazione della persona che si ritrova improvvisamente catapultata su un palco di finti conoscitori o tuttologi. Siamo talmente abituati a sentirci superiori, che ci prendiamo il diritto di valutare situazioni di cui non sappiamo assolutamente nulla. Giudici di un destino che non è nostro. Per concludere e per chi fosse interessato, c'è una serie TV di Netflix intitolata “The innocence project” che tratta del tema.
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albertasirani · 3 years
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Auto-iganno
"l'insanità mentale a volte non è altro che un processo per cui un individuo da una premessa erronea con una logica stringente, giungendo in questo modo a dei risultati sbagliati " Pinel - Locke
Fin dai tempi più remoti, l'essere umano si è scontrato con ciò che è veramente reale da ciò che non lo è, cercando di portare una certa oggettività nel giudizio di situazioni ed emozioni.
La verità prima di tutto. Il problema è che si può mentire dicendo la verità, dichiarando qualcosa che per noi è falso, ma in effetti corrisponde al vero. La memoria spesso è inaffidabile e viene riprodotta su basi inerenti al nostro vissuto. Eppure non ha minato la fiducia che le viene attribuita, l'esempio più eclatante lo abbiamo nei processi giudiziari in cui la testimonianza oculare si è più volte dimostrata di scarsa affidabilità.  
Ogni individuo costruisce i suoi pensieri e le sue realtà attraverso sensazioni e memorie fallaci. L'autoinganno è l'insidia dei nostri processi mentali, raramente siamo in grado di renderci conto, che le nostre certezze non sempre sono esatte. Inoltre più alto sarà il grado di convincimento, più alto sarà il rischio di proiettare una realtà deformata.
Gli esseri umani tendono a interpretare le dinamiche che sperimentano, tramite un processo di causa-effetto. In più delle volte influenzato da pregiudizi o teorie di riferimento posti alla base dell'identità personale, che deve essere salvaguardata da tutto ciò che potrebbe smentirla.
Come afferma lo stesso Nietzsche "gli esseri umani di fronte l'incertezza non vanno per il sottile nel difendersi, il più delle volte fanno diventare vere cose false per utilizzarle a proprio vantaggio."
Questo meccanismo è talmente pericoloso, che si rischia di rimanere vittima delle proprie menzogne. Una volta che si viene a creare una falsa storia e si comincia a raccontarla agli altri in modo più che convincente, si innesca un meccanismo che se ripetuto svariate volte, porta il soggetto a dimenticare di aver costruito una falsa verità.
Per assurdo a volte non possiamo fidarci nemmeno di noi stessi, proprio perché  spesso il cervello riproduce, secondo i propri schemi una sua logica del tutto soggettiva.
La strategia migliore da seguire sarebbe quella di non essere mai troppo sicuri delle proprie idee, mettendosi li dove è necessario in discussione.
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albertasirani · 3 years
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Los Alamos
Una cittadina, in apparenza una delle tante, di quelle invisibili, di cui a malapena si conosce l'esistenza, che passa facilmente inosservata. Una sola strada desolata, con pochi cartelli lungo il percorso. Qui si nasconde Los Alamos (Nuovo Messico), nel deserto, in una piccola zona boscosa, popolata da poche case in legno. Il tipico volto di tante cittadine Americane, in cui gli abitanti conducono una vita tranquilla, ignari di ciò che viene taciuto sotto quella maschera di finta banalità. Proprio lì, dove lo sguardo non può arrivare, chilometri di filo spinato si nascondono nella fitta vegetazione, abbracciano la foresta, delimitandone i confini. “Vietato l'accesso” “Radiazione” “Esplosivo” sono queste le parole dei cartelli, è questo il biglietto da visita di Los Alamos, come se fosse il prologo di un racconto di fantascienza. Un anziano signore osserva con nuova curiosità i militari che attraversano la strada, ma distoglie subito l'attenzione, mettendo a tacere tutte le sue domande. Chiedere è inutile, c'è solo il silenzio dietro quell'inquietante mistero che ora circonda il luogo in cui vive. Soltanto il 7 Agosto 1945, all'indomani di Hiroshima i tranquilli abitanti di Santa Fe, scoprirono la verità. Sul giornale, in prima pagina il titolo “la bomba atomica lanciata sul Giappone.” Proprio in quel piccolo angolo di pace, Oppenheimer decise di costruire i laboratori in cui le più grandi menti dell'epoca avevano dato vita a un ordigno altamente distruttivo. Di Hiroshima non era rimasto altro che le polveri degli edifici spazzati via dall'esplosione. Persone innocenti avevano pagato con la loro vita il prezzo del progresso, di una guerra a cui erano stati costretti a prendere parte. La scienza ancora una volta fu lo strumento di un orrore, Los Alamos fu invece la sua culla.
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albertasirani · 3 years
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Linguaggio neuro-linguistico. (PNL)
“Quando abbiamo diversi punti di vista sulla stessa situazione, anche senza aggiungere nuove risorse, già l'esperienza cambia. Avere più informazioni da varie prospettive  ci consente di creare cambiamenti nel nostro punto di vista. Avere diversi punti di vista è la base della saggezza per risolvere conflitti e ripulire la nostra storia personale.” DILTS, 1993 Secondo la Pnl non è possibile per l'essere umano conoscere la realtà in modo oggettivo. Osserviamo situazioni e persone in base a quelle che sono le nostre percezioni, esperienze e schemi neurologici, quindi siamo abituati a vivere il nostro mondo percepito piuttosto che quello reale. Una volta elaborate le informazioni, assembliamo una rappresentazione soggettiva basata su quelle che sono le nostre credenze. Secondo il linguaggio neuro-linguistico, per avere più soluzioni verso un determinato problema, bisognerebbe vivere la realtà in base a delle “presupposizioni.” Cambiare le nostre convinzioni e sostituirle con delle ipotesi, ci aiuta a modificare dei comportamenti a volte deleteri e di nessun vantaggio. Infatti le ipotesi sono come le credenze, con la differenza che non si sa se siano vere o meno, ma ci si può comportare come se lo fossero, osservandone i risultati e cercando di capire se questi sono veramente utili alla risoluzione dei conflitti.   Gli esseri umani sono pigri per loro stessa natura, per questa ragione, molto spesso si tende a categorizzare gli altri, questo evita lo sforzo di assimilare qualcosa in più su un'altra persona, creando di base un pregiudizio dettato solo sull'apparenza Spesso dimentichiamo che gli altri reagiscono al modo in cui ci poniamo verso di loro,  ed avere un atteggiamento prevenuto nei confronti nel nostro interlocutore non ci porterà ad avere un dialogo producente. Pertanto avere una mente flessibile a livello sociale, può essere utile a trovare il metodo più corretto per una comunicazione sciolta, limitandone i fraintendimenti. Per ottenere una conversazione costruttiva, dobbiamo anzitutto comprendere lo schema mentale della persona con cui stiamo parlando. Di solito si usa la strategia del rapport. Rapport significa ricettività a ciò che l'altro sta dicendo, non necessariamente bisogna essere d'accordo con ciò che si viene detto. Si tratta più che altro di una risposta a livello inconscio “Questa persona mi capisce, mi sa ascoltare e siamo sulla stessa lunghezza d'onda quindi posso rilassarmi.” Ecco spiegato perché con alcune persone si riesce a parlare per ore e con altre invece il dialogo può risultare difficoltoso o addirittura inesistente. Il rapport fa in modo di creare un'atmosfera basata sulla fiducia reciproca. In questo modo si ottengono soluzioni vantaggiose per entrambi le parti coinvolte.  Alcune persone riescono a farlo in modo del tutto naturale, solitamente sono individui molto empatici che inconsapevolmente portano gli altri a sentirsi subito a proprio agio. In conclusione, la programmazione neurolinguistica può servire per comprendere meglio chi ci sta intorno e inoltre ci può aiutare ad ampliare le nostre prospettive mentali,   rendendo più efficace la risoluzione di problemi quotidiani. Più opzioni si prendono in considerazione, maggiore è la possibilità di trovare una soluzione adeguata al problema. Per chi volesse approfondire consiglio il libro: “Introduzione alla Pnl di Richard Bandler.”
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albertasirani · 3 years
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Giudizio e opinione: Le differenze.
"La gente addita ciò che non capisce " questa è la frase che ieri un mio amico mi ha scritto mentre discutevamo. Tutto è nato da una dibattito che avevo seguito su internet come lettrice, in cui diverse persone si scontravano per sostenere la propria tesi, partendo in modo prevenuto nei confronti degli altri interlocutori e insultandosi tra loro. Nel corso degli anni, quasi tutti abbiamo dovuto affrontare l’inesorabile giudizio degli altri. “Sei  ignorante e non capisci niente!” “Le cose che ti piacciono sono stupide!” Molta gente purtroppo non si rendono conto che ogni volta che esprimiamo un giudizio, lo facciamo in base a delle congetture personali, apprese durante il nostro vissuto. “Poiché vale per me, questo vale anche per gli altri” questo è il pensiero di base che di solito indica un modo di fare arrogante e supponente, di una persona con un ragionamento preconcettuale che difficilmente riesce a mettersi in discussione. Il problema non sta tanto nel dare una propria opinione su qualcuno o qualcosa, ma sta quando ci convinciamo che le nostre interpretazioni siano verità assoluta. Di solito una persona sagace, cerca di comprendere ciò che è lontano dal suo modo di pensare e ha rispetto per le idee altrui, anche se si discostano dalle sue. Ampliare la propria prospettiva verso qualcosa che non si comprende o che addirittura non piace, può aiutare a maturare una visione mentale più riflessiva e acuta. La conoscenza, l'accettazione del diverso, ci rende persone più consapevoli e comprensive verso il prossimo. Stare confinati nelle proprie convinzioni, senza pesare le parole o addirittura utilizzarle in modo sbagliato per esprimere un parere, non ci rende persone più intelligenti o mature, ma al contrario ci rende incapaci di crescere come individui.
Cosa diversifica il giudizio da un'opinione? L'opinione è la valutazione obiettiva di una situazione, a cui manca la presunzione o il senso di superiorità o la voglia di prevalere sull’altro. Chi esprime un'opinione è consapevole del fatto che possa anche sbagliarsi.
Il giudizio, al contrario, non valuta l'errore, ma mette in conto solo ciò di cui si è convinti, non considerando il mondo interiore degli altri. Impedendo un confronto costruttivo e allo stesso tempo dimostrando una capacità di sostenere un qualsiasi tipo dialogo che si discosta dalla propria visione della realtà.
Credo sia importante al giorno d'oggi, avere una capacità di confronto che non vada a ledere la sensibilità del prossimo, e inoltre bisogna possedere l'abilità di saper gestire con calma anche quelle discussioni più problematiche e difficoltose, che spesso richiedono una buona dose di autocontrollo.
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albertasirani · 3 years
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Elementi di analisi transazionale
In passato mi sono sempre posta delle domande, sui miei comportamenti e su quelli degli altri. Trovando difficoltà a comprendere, da dove nascessero alcuni blocchi, che spesso si fa fatica a superare anche raggiungendo una certa maturità e conoscenza di se stessi. Lo schema comportamentale di un individuo, viene a crearsi in giovane età; dapprima dalle figure genitoriali, successivamente anche da come ci si rapporta con gli altri.  Crediamo di avere la piena consapevolezza nelle nostre azioni e di essere ben coscienti delle nostre scelte, in realtà alcune di queste risposte che attuiamo, sono di tipo automatico. Predisposte in noi e influenzate dalle nostre esperienze passate, che vanno a plasmare una parte della nostra personalità e quindi delle nostre scelte.  Lo psicologo Eric Berne durante le sue osservazioni, aveva analizzato come le persone tendono a cambiare i loro atteggiamenti più volte nel corso della giornata, come se ogni individuo racchiudesse altre personalità all'interno della propria mente.  Berne decise di scindere questa particolarità caratteriale in tre categoria dell'io: Il genitore, l'adulto e il bambino. Tutti questi stati possono essere sia negativi, sia positivi nell'individuo, e possono essere in disaccordo tra di loro.  Secondo l'analisi transazionale, questi conflitti nascondo quando il "Genitore critico" cerca di bloccare il desiderio del "Bambino naturale" generando così, come anni prima, una sorta di intimidazione, che verrà a manifestarsi sotto forma di paura.  Questo ci da modo di capire, perché alcune persone vanno in una sorta di limbo o confusione, quando si ritrovano a fare scelte importanti nella loro vita.  Per avere un equilibrio mentale stabile, la parte del "Genitore" dovrebbe passare prima da quella dell'adulto. La parte più analitica e riflessiva nel nostro inconscio, che cerca di comprendere la base di queste fobie nel modo più razionale possibile.  Se alcune nostre problematiche passate, non sono superate totalmente, tenderanno a generare una instabilità emotiva, che potrebbe portare a delle azioni o dei pensieri controproducenti all'interno della nostra sfera mentale.
Ricapitolando: 
Il genitore è una sorta di grande registratore, in cui sono memorizzati tutti i messaggi, ricevuti da parte dei nostri genitori. Questi messaggi rimangono impressi in una parte della mente, e possono influenzare il comportamento adulto di ognuno di noi. Il bambino è la parte spontanea, quella fragile, bisognosa d’affetto e attenzione, da cui nasce anche la nostra creatività e la nostra immaginazione. L'adulto è il mediatore, che cerca di razionalizzare i messaggi da entrambi le parti. Se una di queste tre personalità non è del tutto equilibrata e non comunica in modo corretto, può dare vita a dei comportamenti nocivi all'interno della propria personalità.  Naturalmente queste considerazioni è un mio riassunto personale, delle varie letture e delle mie ricerche sulla psicologia dei comportamenti umani, di cui mi interesso da ormai diverso tempo. Uno strano passatempo direi.
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albertasirani · 5 years
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Sono le sei del mattino e mi manchi.
Mi manchi troppo, ma ho sempre
questa maledetta paura di cercarti
per dirtelo.
Non è orgoglio il mio, è solo che temo di scoprire qualcosa che potrebbe farmi stare peggio.
Di sentire che sei stufo dei miei mille problemi, delle mie stupide paranoie.
Chiamami sciocca se vuoi, ma vorrei che fossi tu a insegnarmi a essere coraggiosa per entrambi.
A infondermi fiducia ancora per una volta.
È quasi arrivato un nuovo giorno ormai, guardo il cielo dalla finestra, mentre scrivo queste parole che non leggerai mai.
Ti penso stancamente.
Sarà un altro giorno in cui non ci sei.
Un altro giorno in cui mi manchi.
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albertasirani · 5 years
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Mi manchi ma non te lo dirò.
Mi manchi da spezzare il fiato ma so che non mi meriti. Mi manchi e ti voglio ma so che non potrò fidarmi di te. Avrei voluto mi dicessi che sarebbe andato tutto bene, ma non lo hai fatto.
Avrei voluto che mi dicessi che avremmo risolto tutto. Non l'hai fatto e ora sono qui a pensare che mi hai già dimenticata.
Fa male da morire ma non te lo dirò.
Non ti dirò quanto ho tenuto a te, le notti che ho pianto stringendomi al cuscino, cercando di non guardare il display del cellulare che non si illumina più.
Mi manchi, e avrei voluto davvero credere ai tuoi ti amo, ma hai preferito arrenderti, forse perché non ne valeva abbastanza la pena.
Spero che un giorno smetterai di mancarmi, spero che un giorno mi rassegnerò al fatto che quel "andrà tutto bene" tu non me lo abbia mai detto.
Spero un giorno di dimenticarti e di amare qualcuno che non si arrende a un no.
Che capisca anche quando non lo dico, che nonostante tutto voglio che rimanga con me.
Seguimi ----> @albertasirani_autrice
Compra il mio libro: angoli di cuore
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albertasirani · 5 years
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Mi hai spezzato il cuore, quando non ti sei reso conto di quanto male mi facevi.
Mi hai spezzato il cuore quando avevo bisogno di te e non c’eri.
Non ti sei mai accorto delle parole che non ti dicevo perché avevo paura, avevo paura di una tua risposta negativa, del tuo non voler capire, avevo paura di sembrarti troppo ridicola o fastidiosa.
Mi hai spezzato il cuore, quando ho capito che non ti sei mai accorto di averlo fatto.
Avrei potuto perdonarti, ma non sei mai stato bravo a curare le ferite.
Avrei potuto...ma non più.
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Seguimi su instagram --> @alberta_sirani_autrice
Compra il mio libro: angoli di cuore
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albertasirani · 6 years
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Mi chiedo dove vai, con quella valigia in mano in cui hai nascosto i sogni, con l’ansia come espressione, sotto quella maschera in cui celi la tristezza. Dove vai? Hai l’aria così stanca, sembra quasi che dallo sguardo ti abbiano strappato ogni speranza. Quel bagaglio diventa sempre più pesante, un po’ come il vuoto che lui ti ha lasciato nel cuore. Dove vai adesso che lui non c’è? Glielo hai detto per quanto tempo lo hai aspettato in quella stazione, mentre tutto scorreva e andava veloce? Sei rimasta ferma a quel giorno, e da lì ancora non sei riuscita ad andare via. Ti ha lasciata sola, come quei dipinti dimenticati da chi li ha creati.
Alberta Sirani
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albertasirani · 6 years
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Giorno uno.
Oggi ho letto il titolo di un libro "chi sta male non lo dice."
La prima cosa che ho pensato è stata "non ci credo." Il dolore non si può trattenere, si può solo camuffare. Lo camuffi in una scusa, in un "come stai?" "Io bene grazie" detto con un sorriso spento.
Ne parli nelle frasi rubate agli altri, cerchi di tutto pur di smorzare ciò che dentro ti fa cadere a pezzi.
Non ho ancora letto il libro, non so nemmeno la trama, forse nemmeno parla di questo.
Forse è solo un giorno come tanti, in cui i pensieri sono un po' monotoni e un po' pigri.
In fondo alla fine è solo una questione di opinioni. Non c'è altro.
Alberta Sirani
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albertasirani · 7 years
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albertasirani · 7 years
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albertasirani · 7 years
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albertasirani · 7 years
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albertasirani · 7 years
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Deborah è una ragazza comune con delle passioni un po’ particolari, una ragazza con un passato complicato alle spalle, con una famiglia con cui a stento riesce a parlare. Non le resta altro che la madre e un’amica problematica che non fa altro che metterla in difficoltà giorno dopo giorno, ma anche questi due rapporti stanno per sgretolarsi lentamente sotto i suoi occhi.Crescere è difficile, innamorarsi è un rischio che Deborah non vuole più correre, ma quando il sentimento nasce non puoi fare niente per impedirlo e lei lo sa bene, vorrebbe fare finta di niente ma non ci riesce.David è scorbutico, freddo e distante, Deborah proprio non lo sopporta e non fanno altro che litigare ogni volta che i loro sguardi si incrociano.
Per finire, a incasinare ancora di più le cose tra di loro, sarà la scoperta di un segreto che l’uomo non le ha mai rilevato, un segreto che nasconde tra le pagine di un libro, quasi come se fosse stato dimenticato.Questa è la storia di un amore, ma anche la storia di come si diventa adulti, di come si cresce portandosi dietro tutte le ferite del proprio passato, superando tutti gli ostacoli che la vita impone di affrontare.
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