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iuliana01 · 1 day
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Ti accorgerai di ciò che hai perso, quando non troverai mai più niente di così bello.
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pioggia-di-vita · 10 months
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illsadboy · 1 month
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Si perdona, finché non ti si rompe dentro qualcosa. Poi, non senti più niente. Né perdono e né rabbia, ma solo voglia di girare pagina e non pensare più a nulla.
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cuckold8sworld · 3 months
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Se siete italiani scrivetemi mando altre foto della mia ragazza
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thewarinsideme · 8 months
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No filters😍
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seminando-rebeldia · 8 months
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‼️
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scheggesparse · 12 days
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Soul Kitchen - Bugs Bunny Crazy Castle 3
Sono preso male quindi scrivo. Vediamo se mi passa...
Non sono qui per parlare del gioco in se, ma piuttosto delle sensazioni di un momento, in un posto che per qualche motivo riesco ancora a ricordare abbastanza vividamente.
Mi trovo nella cucina di casa di mia nonna.
E' un martedì pomeriggio, giorno di chiusura dell'attività  dei miei nonni all'epoca (avevano un bar), e si stanno preparando per andare a fare la spesa per casa/bar.
Io sono in questa cucina che gioco a Crazy Castle 3 e di base non c'è¨ niente di strano, normale amministrazione di me che gioco allo stesso gioco da un sacco di tempo perché sono bloccato all'ultimo livello della seconda tranche cioè la Hall (le tranche sono, in ordine: Garden > Hall > Basement > Treasury).
Fuori fa freddo, è febbraio.
Il sole è già in procinto di salutarci, sono circa le 16.30.
Dalla porta semiaperta della cucina vedo la sala del bar, buia e vuota.
Ogni tanto anche ripensare al bar pieno mi fa quasi strano.
In quel periodo, ovvero inverno del 2000 ("ritmo del duemila / adrenalina puraaaaah" cit. Ritmo - Litfiba - Mondi Sommersi - 1997) come si confà a un individuo di 7 anni (manco compiuti, fai anche 6) non ho un accesso a internet e quindi ignoro bellamente cosa mi si parerà davanti dopo questa sequela di livelli della Hall di sto castello sempre più difficili e ostici.
Ad un certo punto il miracolo. Supero il (per me) famigerato livello 39, mi prodigo di trovare carta e penna per segnarmi la password per continuare poi dal livello 40, siccome in quel momento mi chiama mio nonno dicendomi esser pronti per andare.
E proprio in quell'istante qualcosa da qualche parte del mio cervello si materializza, e rimane li ancora oggi come una fotografia che riesco a rivedere se ci ripenso. Come una fotografia su pellicola di quel tempo, che a lungo andare perde in dettagli ma rimane sempre riconoscibile.
"La camera ha poca luce
E poi è molto più stretta di come da giù immaginavo"
diceva Ligabue in Bambolina e Barracuda, e devo dire che la descrizione corrisponde quasi del tutto.
Questa cucina è una stanza dalla forma rettangolare, ma non troppo lunga. Un rettangolo un po' tozzo ma comunque non Umberto.
Al centro un grande tavolo con piano in marmo grigio la fa da padrone, sopra di esso una fruttiera in vetro verde, sempre piena.
Ai lati del tavolo (punto di vista dalla porta d'entrata) rispettivamente:
A sinistra
subito dietro la porta un piccolo angolo credenza zeppo di libri di cucina (sopra), incarti di vari prodotti, sacchetti di carta per il pane (nel mezzo) e due piccole ante contenenti ogni sorta di attrezzo quali chiavi, cacciaviti o anche prodotti spray tipo insetticida e simili che ovunque stan bene tranne che in una cucina (sotto). Superato questo angolo il frigorifero, un vecchio frigorifero incassato ricoperto dall'anta in legno, seguito dal piano cottura, un doppio lavello e alla fine della parete una delle due finestre.
A destra
subito all'altezza del gomito inizia quello che è un mobile angolare in legno anch'esso con piano di marmo grigio che fa il paio con suo fratello The Table, che proseguirà sino all'altro capo della stanza.
La parte sotto è composta di semplici ante che nascondono il loro contenuto fra vecchie riviste, la stecca di MS Bionde e attrezzi da cucito in capo, il posto dove viene tenuto il pane della giornata nell'angolo e poi (perdonate la ridondanza) lungo la parte lunga tovaglie, tovagliette, tovaglioli, pentole, bicchieri (che non erano li da ieri), insalatiere, e altri suppellettili TASSATIVAMENTE DA NON USARE MAI.
Sopra questo mobile vi sono diverse situazioni, anche abbastanza diverse fra loro. Sempre in prossimità del gomito, qualora si stesse entrando, è visibile con la coda dell'occhio un posacenere blu dell'Aperol cui da che ho memoria ha sempre ospitato al suo interno un mazzo di chiavi del quale ho sempre ignorato quali porte avrebbe potuto aprire, un elastico giallo, una graffetta e una 200 lire.
A fianco immancabile è la combo Sorrisi&Canzoni + rivista di gossip a piacere. Ma più ci si addentra con lo sguardo e più la situazione si fa complessa.
L'angolo viene dominato da una tv a tubo catodico della Mivar (top orgoglio italiano non ironicamente), con lo schermo bombato che mangia buona parte delle barre dell'energia in quasi tutti i picchiaduro che era possibile giocare su ps2 da li a pochi anni.
Dietro questo Golia ai fosfori osserviamo un buco nero nel quale nemmeno la luce fa in tempo a venire assorbita, non lo raggiunge proprio.
Letteralmente la camera dei segreti, nella camera.
Si dice vi sia stato ritrovato di tutto dietro a quel monolito grigio opaco, da svariate sorprese di ovetti kinder a un centrotavola che sembrava essere andato perduto per sempre.
Li giaceva anche un misterioso contenitore grigio, in metallo, che ricordava la forma di quelli che si appendono in doccia per poggiarvi i vari shampoo, bagnoschiuma e simili. Forse il suo scopo in origine era proprio quello, ma poi qualche sconvolgimento spazio-temporale ha fatto si che venisse dimenticato in quell'anfratto nascosto.
Sempre dietro al televisore, oltre al suo cavo di alimentazione se si disponevano di arti lunghi a sufficienza ci si poteva addentrare fino a scoprire sia ben tre prese a muro più una spina volante, anche lei senza padrone.
Un cavo di alimentazione si, ma per chi?
Se ci si chiede chi controlla i controllori allora sarebbe giusto anche chiedersi cosa alimenta l'alimentazione? Who watches the Watchmen?
Superata la Notte Eterna ritorna la luce, e a fianco del televisore spunta un cesto di vimini con al suo interno vari giochi e fumetti miei fra cui macchinine, volumi di Topolino, quaderni di disegni, pennarelli e cosi via.
Accanto vi è quella che per forma e scopo risulta esser a tutti gli effetti un'anfora. Non dell'avidità ma quasi. "Quindi chi sei tu per giudicare?" direbbe qualcuno a riguardo.
La sua forma ricorda una donna di Willendorf per le sue rotondità  che suggeriscono fertilità  e abbondanza. E di abbondanza in quell'anfora ce n'era, sicché era stata riempita fino all'orlo di documenti, ricevute, scontrini, un blocchetto di assegni, collane, bracciali, orecchini, alle volte anche monete. Ovviamente era imperativo il "LASCIA STARE NON TOCCARE".
E noi senza toccare, limitandoci a guardarla in tutta la sua bianca e lucente ceramica, gettiamo l'occhio (e non il cuore) oltre l'ostacolo per incontrare un piccolo forno a microonde che termina l'allestimento del piano.
Fra il piano e il muro vi è un angusto spazietto di 1 metro circa, nel quale viene confinata una rossa sedia da giardino.
Quello che per anni ha rappresentato un angolo strategico in quanto era l'angolo del termosifone, luogo di sollievo per i lunghi inverni passati col Game Boy fra le mani, a cercare sia calore che un angolo illuminato in epoca pre GBA SP.
Ah, che male al collo.
A parete troviamo una composizione di pensili che segue il perimetro del mobile di cui sotto, anche questo pieno di situazioni abbastanza varie dietro alle sue ante marroni.
Anche qui si nascondono servizi di piatti e bicchieri che si e no si vedevano a natale, alcuni calici "griffati" di varie bevande che si servivano nel bar ma la sezione più pittoresca rimane quella perpendicolare al tv, che precedentemente abbiamo battezzato come Notte Eterna.
Anta ad angolo, che si apre piegandosi su se stessa rivelando due mensole dalla conformazione quasi simile ad una casa delle bambole. Mancava solo una piccola scala per rendere comunicanti primo piano e piano terra. Videocassette, nastri vergini, palette di trucchi, altre collane e gioiellini fra bigiotteria e non sono solo alcuni dei generi che si possono trovare all'interno. E, come sotto, un infinita oscurità.
"Putèl, andom?"
Le parole di mio nonno che mi chiama per andare con loro,
spengo il gbc dopo aver segnato la password e inizio a fantasticare su cosa troverò poi nel Basement, del quale ho visto solo la schermata di selezione del livello.[continua nei commenti]
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sonodette · 1 year
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IG: @instabili_emozioni
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elemiller · 1 year
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⚠️ explicit content ⚠️ (16+)
Another movie that inspired me for another Wattpad story of mine: It’s The green Mile
Below I decided to leave you my favorite scene from the story. (created by me, and not copied from film). I think you already know the plot, but for those who don't know it, I'll summarize it from the point of view of my story.
Jessica Graves (the protagonist) is in charge of E Block - a penitentiary - when John Coffey, a big black man is arrested for the murder and rape of the Deterik twins, so until he waits his turn to die on the old spaky (as the electric chair was called).
In all this the other characters are the same, while Dean (Berry) is the boyfriend of Jessica, our protagonist. But for this part of the story I'll make you the protagonist 😉.
That said, happy reading
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After the incident with Wharton, you go home to Dean - he had returned earlier given the assault suffered by Wharton -. When you park the car in the courtyard, you notice that the kitchen light was still on, even though it was dark outside. You get out of the car and walk towards the entrance of the house, you slowly enter thinking that Dean was sleeping, but when you pass the kitchen door you see him from behind washing the dishes.
«What are you still doing up, Dean?» you ask leaning on the sole of the door. He immediately turns to you, and as soon as he understands who you are, his face lights up with a beautiful smile. «Hello honey» his soft voice penetrates your ears. «I thought I'd help you with the housework, but…» he turned to you, leaned against the sink and started drying his hands with a rag that he kept by his side. «But, I'm not good at housework» he put down the rag he used to dry his hands with and pulled another clean one out of his pocket, and brought it around his neck where he began to wipe away the sweat.
As he passed the white handkerchief over his neck, you immediately noticed the red line that ran along his throat like a necklace, that was still the clearly visible sign of the Wharton chains that had tried to strangle him. You felt guilty seeing him in that state, it almost reminded you of the fear you had when Wharton had turned away from you so as to offer you the face of the person you loved while he was being killed. But fortunately you had the moves ready to jump on him as soon as he was distracted, so as to save Dean.
Dean immediately noticed your sad face, so he placed the handkerchief on a table placed nearby and approached you. As soon as he was in front of you he placed his thin hands on your waist to bring you closer to him, so that he could lean back against the sink while holding you in front of him. «I know it scared you, I was scared too. But you saved me y/n, if it hadn't been for you, I would have died» this last sentence he said whispering next to your cheek to leave you a kiss afterwards. You smile, his kisses were something wonderful, they relaxed you and made you feel protected.
You keep smiling as Dean's kisses begin to approach your mouth. When his lips are on yours you gladly return the kiss. "His lips are like cotton," you think as you feel them play on yours. You let them play together for a while, then you pull away and look at him. You were chest to chest, he leaned against the sink while you leaned on him. He was looking at you carefully with his usual lover's eyes, you return his gaze as you let your hands go on their own, they take over your body and move towards Dean's blond hair, your fingers pass through them caressing his head, was one of the gestures that drove him crazy, and you knew it well, that's why you kept going.
You stroke his hair while leaving small kisses almost all over his face; one on the nose, the other on the cheek, then on the forehead, and finally on the chin. The latter takes him by surprise, he didn't expect that kiss from you, Dean knows that when you kiss his chin it's because you want to start something strong. so he looks back at you. «What do you want to do (your last name)?» he asked in a warm voice. you answer with a mischievous smile «according to you Stanton…»
so you lower your eyes to his lips and kiss them again gently, he reciprocates by starting to pass his hands on your back. you continue, and leaving his lips you descend towards his chin leaving kisses in the descent. Dean closes his eyes and lets you continue without a word tilting his head back to facilitate your kisses, your lips don't stop at his chin and descend even further down towards his throat, your kisses continue as they leave a moist trails all over his neck. you keep going like this until your arms decide to go down towards the waistband of Dean's pants, so they start to untie it. Dean looks at you again and smiles at you while he kisses you again, after which he picks you up while you start to unbutton his shirt, so you go upstairs, to your bedroom, where you finish the job…
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illsadboy · 2 months
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Poi al giorno d’oggi è tutto così politicamente corretto e bisogna stare attenti a tutto quello che si dice Dio can!
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Ci ritroveremo 💫🤍
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Pulp Fiction (1994)
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seminando-rebeldia · 10 months
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⌛️
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lepoesiedierato · 11 months
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feel the different types of air and the ocean.
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thewarinsideme · 1 year
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Portami al mare ❤️
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