"Tutto ciò che è moderno viene, prima o poi, superato. " Oscar Wilde Benvenuti!! Questo è il blog da seguire per tutti gli amanti della tecnologia targata Google!! Siamo Marco Falotico, Samuel Matrella e Gianluca Ferraro, 3 ragazzi iscritti al Politecnico di Torino con la passione della tecnologia e dell' informatica, con l' intento di approfondire tutte le news del noto marchio californiano. Nel menù sono presenti 5 pagine relative ad un archivio generale, gli edit di Wikipedia e delle brevi presentazioni e informazioni sui componenti del blog. Seguiteci per rimanere sempre aggiornati! #googleprojects
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Google I/O 2014
Oggi non perdete il Google I/O alle 18:00, secondo cui dovrebbe uscire il nuovo Android L, e altre novità riguardo le tecnologie indossabili!! Potete seguire la diretta su: http://android.hdblog.it/2014/06/25/Google-IO-2014-live-blog-live-streaming/ A presto, Marco
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IL WEB INVISIBILE
Le nostre navigazioni su internet nella maggior parte dei casi iniziano dalla home page di Google: grazie ai risultati del motore di ricerca più conosciuto al mondo infatti abbiamo miliardi di pagine web a portata di clic. E' normale dunque che nell'immaginario collettivo Google sia diventato sinonimo di internet. Se non fosse che nonostante i potenti algoritmi sviluppati nei laboratori di Mountain View, solo il 50% della rete è stato realmente indicizzato. Esiste quindi una zona grigia, al momento inesplorabile con Google o i vari motori di ricerca, un lato oscuro del web nel quale si trovano documenti e contenuti di ogni genere: molti legali ma altrettanti illegali. Questa zona grigia è conosciuta come deep web.
Ma cos'è il deep web?
Il deep web è quella parte del web sommersa, poco conosciuta proprio perchè irraggiungibile attraverso Google e tutti i motori di ricerca ai quali ci affidiamo quotidianamente. E' una sezione di internet estremamente riservata alla quale si può accedere soltanto utilizzando dei software particolari creati appositamente e che permettono l'anonimato, requisito fondamentale per poter navigare nel deep web. Da sottolineare quella che è la grandezza stimata del deep web: circa 500 volte la grandezza del web accessibile tramite i motori di ricerca. (fonte)

fonte
Cosa si può trovare all'interno?
All'interno del deep web si trovano documenti e contenuti di tutti i generi. Questo è reso possibile dalle regole che lo governano: innanzitutto l'anonimato degli utenti che vi navigano e soprattutto in caso di transazioni la presenza di una moneta a parte, apposita per il deep web: i bitcoin. E' proprio grazie a queste due regole principali che è molto diffuso nel deep web il "traffico" di informazioni o transazioni illegali come per esempio il commercio di farmaci, droga o armi. Tuttavia, per quanto venga utilizzato maggiormente per motivi illeciti è errata la visione di coloro che lo considerano unicamente come "il lato oscuro del web" perchè all'interno si possono trovare dei database provenienti da fonti attendibili e qualificate, che consentono di fare ricerche su campi estremamente interessanti e importanti come business, medicina, scienza, ingegneria matematica e informatica. (fonte)

negozio di sostanze stupefacenti nel deep web (fonte)
La domanda quindi nasce spontanea: il deep web è da tenere o sarebbe meglio eliminarlo? Considerando che si conoscono quelli che sono i servizi garantiti all'interno sembrerebbe chiaro che la scelta migliore sia riuscire ad eliminare completamente questa sezione nascosta. Tuttavia credo che non essendo illegali tutti i servizi concessi, ma solo alcuni, e che talvolta l'anonimato potrebbe non rivelarsi negativo durante la navigazione in internet, si dovrebbe cercare di sopprimere quelle sezioni del deep web che sono nate per garantire servizi riprovevoli lasciando intatte le sezioni che sono utili ai fini dell'apprendimento e della conoscenza. Google sta continuando il suo lavoro di indicizzazione delle pagine ancora inesplorate, per consentire in futuro agli utenti di poter accedere tramite una semplice ricerca con parole chiavi, ad informazioni al momento presenti esclusivamente nel deep web.

fonte
Gianluca
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Le mie applicazioni indispensabili di Google
Buongiorno lettori di GoogleProjects, sono Marco Falotico e questo è il terzo post di quelli elencati nel mio video presentazione.
Il post sarà del tutto soggettivo, in quanto proverò a descrivere quali, secondo me, sono le 4 applicazioni di Google indispensabili.
Passiamo ai fatti:
4. Ricerca Google

Ricerca Google in Google Now - Nexus 5 (Fonte: phandroid.com)
E’ l’applicazione, di recente integrata nei più recenti aggiornamenti Android all’interfaccia generale, ci permette in qualsiasi momento di cercare ogni tipo di informazione sui server Google, come ad esempio che tempo fa, quanto è distante una città da un'altra, o addirittura quanto sono alte (o quanto pesano) persone famose.
Di seguito una recensione di Google Now da TuttoAndroid.net .
3. Gmail
Gmail su Desktop (Fonte: hdblog)
E’ uno dei servizi Mail più interessanti e usati dagli utenti Google.
Gmail fu la prima a capire, prima di altri, che la mail dovesse essere un servizio dedicato esclusivamente al web senza necessità di installare software in locale.
Applicazione veloce, funzionale, di una grafica flat e intuitiva, grazie ad un team di programmatori che continuano ad aggiornarla in maniera ottimale.
Secondo me una delle app più complete.
2. Google Maps

Google Maps su Desktop (Fonte: softpedia.com)
Questa applicazione ci offre, in modo "gratuito" (quando connessi):
- La possibilità di esplorare gran parte del Pianeta con la funzionalità Street View;
- La capacità di non perderci grazie al navigatore con indicazioni vocali step-by-step (quando connessi) o semplicemente senza indicazioni vocali grazie al salvataggio offline di una porzione di territorio (funzione aggiunta con l’ultima versione).
Il nuovo motore di rendering, in definitiva, offre una esperienza d’uso fenomenale e performante, completamente diversa dalle versioni precedenti.
L’unico difetto? Bisogna disporre di un terminale di fascia medio - alta per far girare il tutto in maniera fluida e veloce.
1. YouTube
YouTube su Desktop (Fonte: youtubecreator.blogspot.com)
La più famosa applicazione per guardare video e sentire musica in modo completamente gratuito, senza limiti di tempo o altre limitazioni, merita senza dubbio la mia prima posizione.
Google ha fatto un grande colpo di mercato acquistandolo per 1.65 miliardi di dollari (fonte: Wikipedia).
E’ stato il primo acquisto più oneroso da quando la società ha fatto il suo esordio sul mercato.
"L’équipe di YouTube ha messo insieme una potentissima piattoforma mediatica che completa la missione di Google di organizzare il mondo dell’informazione", commentò Eric Schmidt, amministratore delegato di Google dal 2001 al 2011 e da allora presidente del consiglio di amministrazione.
Per renderla "perfetta" penso che debba aggiornarsi la funzione che permetta di ascoltare il video anche a schermo dello smartphone bloccato.
E voi cosa ne pensate? commentate quali sono secondo voi le ”best google apps”!!
Alla prossima,
Marco
#best#google#apps#googleprojects#rivoluzdigitale#tuttoandroid.net#youtube#gmail#googlenow#googlemaps
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Project Loon

Logo Project Loon
Presentazione
"L’idea può sembrare un po’ folle, questa è una delle ragioni per cui abbiamo chiamato il progetto Loon (che in inglese significa ‘matto’), ma le basi scientifiche sono solide." (Fonte)
Si tratta di un progetto che ha come unico scopo consentire un accesso a Internet anche in regioni più ameni della Terra in cui giungle, arcipelaghi, montagne o barriere economiche costituiscono un grosso ostacolo. Dei palloni aerostatici di polietilene pieni di elio sospesi nella stratosfera (circa 32 km di altitudine) inviano un segnale che viaggia attraverso una rete da palloncino a palloncino, poi raggiunge una stazione a terra collegata a un provider di servizi Internet (ISP). Il progetto è stato annunciato ufficialmente da Google il 14 giugno 2013; le persone chiave coinvolte nel progetto sono Rich DeVaul, Mike Cassidy e Cyrus Behroozi.
Caratteristiche
Pannelli solari delle dimensioni di un tavolo da gioco poste al di sotto dei palloncini alimentano il trasmettitore del segnale che deve raggiungere le stazioni terrestri (distanziate di circa 100 km) che rimbalzano il segnale ad altri palloni. Google sostiene che i palloni forniranno una velocità di trasmissione paragonabili alle connesioni 3G. Una piccola scatola del peso di 10 kg contiene del materiale elettronico: circuiti che controllano il sistema, antenne Radio, dispositivo di rete e le batterie che immagazzinano l'energia solare e permettono di operare anche durante la notte. Questi pannelli solari si trovano tra l'involucro e l'hardware. Il design dei palloni è cambiato nel corso dei mesi:
"I primi palloni avevano solo un pannello solare puntato verso il cielo, ma abbiamo visto che due pannelli in diagonale ci permettono di catturare più luce solare alle latitudini vicine ai poli. Catturare la luce solare in modo più efficiente ci permette di raccogliere più potenza con minor peso, caricando le nostre batterie per un periodo maggiore di autonomia." (Fonte)
Esperimenti
Il 16 giugno 2013, Google ha iniziato un esperimento pilota in Nuova Zelanda, dove sono stati lanciati circa 30 palloncini in coordinamento con l'Autorità per l'aviazione civile dalla zona Tekapo nella South Island. Dopo questa prova iniziale, Google prevede di inviare fino a 300 palloncini in grado di fornire la copertura in Nuova Zelanda, Australia, Cile e Argentina. Uno degli ostacoli più grossi è far attraversare i palloni nella stratosfera:
"Attraversare la stratosfera è particolarmente difficile in questo periodo dell'anno perché i venti cambiano direzioni, nello spostamento dell'emisfero sud da temperature calde a fredde, col risultato di direzioni del vento che è difficile da prevedere. Da giugno, abbiamo usato i dati del vento che abbiamo raccolto durante i voli per raffinare i nostri modelli di previsioni, e siamo ora in grado di prevedere le traiettorie dei palloni due volte in anticipo rispetto a prima. In aggiunta, la pompa che sposta aria dentro e fuori il pallone è diventata tre volte più efficiente, rendendo possibile il cambio di altitudine più rapidamente per catturare rapidamente i venti che vanno in direzioni diverse." (Fonte)
Fonti
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Autore Samuel Matrella
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Google Car
Google ha lanciato il “Self Driving Project” mostrando il primo prototipo di auto che si guida da sola.
Di dimensioni compatte e curve, l’auto ospita due posti per i passeggeri ed è provvista di sensori in grado di percepire ostacoli di lunghezza circa uguale a quella di due campi da football.
Ecco il video presentazione pubblicato su youtube:
Marco Falotico
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Google - Project Tango
Project Tango è il nome del progetto di Google che potrà rivoluzionare il mondo dei tablet?
Non è il nuono Nexus, questo è certo, questo nuovo dispositivo infatti avrebbe:
<<uno schermo da 7 pollici, due fotocamere posteriori e sensori infrarossi con funzionalità di scanner 3D con cui, mediante un software avanzato, si potrebbero catturare le immagini tridimensionali degli oggetti.>>
Ciò è quanto riportato da repubblica.it nel suo articolo dedicato del 23/05/2014.
La scoperta e innovazione del progetto sarebbe destinato ai singoli sviluppatori o utenti che decideranno di sviluppare app o migliorie ai 4000 prototipi di cui si ha intenzione di lanciare.
E' bello notare come Google incentivi gli sviluppatori a sperimentare il dispositivo, cosa assolutamente che non esiste nel mondo Apple che svela agli utenti i suoi prodotti una volta che sono già pronti alla distibuzione nel mercato.
Ma cosa succederà ai Nexus? Sarà Tango a prendere il posto dei famosi tablet o si continueranno a produrre entrambi?
Non c'è dubbio che se i prezzi di Tango, una volta entrato nel mercato, rimarranno abbordabili alle fasce medio basse, i dispositivi nexus avranno un crollo non indifferente nel mercato stesso.
E tutti gli altri tablet? Certo, questa funzionalità di scanner 3D verrà usata principalmente da persone di un settore più tecnico, gli altri utenti penso che potranno farne a meno..sempre se non faranno in modo che questo diventi un bisogno indispensabile.
Di seguito comunque, ecco il video di presentazione di Tango (che risale addirittura a febbraio 2014).
A presto,
Marco Falotico
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Google: dal passato al futuro
Google inc. nasce all'università di Stanford dall'idea di due studenti, Larry Page e Sergey Brin, di creare un motore di ricerca da usare nei server dell'università. Questo motore di ricerca, inizialmente chiamato BackRub ottiene un ottimo successo sin da subito, e viene impiegato per oltre un anno nell'università. Dato il successo i due studenti decidono di sviluppare ancora il loro progetto ed espanderlo, cambiando il nome del motore di ricerca in Google. Nasce ora, il 4 Settembre 1998 la società Google inc. (http://www.google.it/intl/it/about/company/history/)

Fonte: http://enricogiammarco.com/2014/01/03/google-utile/
Nel corso di questi anni il motore di ricerca ha subito parecchie modifiche e upgrade che gli hanno permesso di diventare il più diffuso e utilizzato al mondo. Ma con lo sviluppo del motore di ricerca è cresciuta anche la credibilità e l'importanza dell'azienda che ha gradualmente deciso di espandere il proprio raggio di azione in vari altri settori. A questo proposito, una delle date più importanti per l'azienda è il 5 Novembre 2007 quando avviene la presentazione ufficiale del "robottino verde" android, che nel corso degli anni diventerà il sistema operativo più utilizzato dai dispositivi mobile (http://it.wikipedia.org/wiki/Android#Storia). La crescita esponenziale avuta dalla società è evidente se si osservano il punto di partenza e quelli che sono i progetti attuali della società; dalla creazione di un motore di ricerca ai Google Glass e la self-driving car (http://www.lapresse.it/gossip/google-marchio-pi-249-potente-al-mondo-58-smartwatch-e-self-45-driving-car-conquistano-anche-i-bookie-1.511507), passando per investimenti anche in altri settori come la possibilità di entrare nel mercato dei gestori mobile (http://www.androidiani.com/news/google-pronto-ad-entrare-nel-mercato-come-gestore-telefonico-139247) e l'investimento nell'immobiliare (http://www.tio.ch/News/Affari/780959/Google-si-butta-nell-immobiliare/). L'obiettivo di Google è sempre stato quello di creare il motore di ricerca perfetto che: "comprende esattamente cosa intendi e restituisce esattamente ciò che desideri" (cit Larry Page). Ma questa filosofia rispecchia anche le scelte aziendali fatte: l'obiettivo è quello di sviluppare prodotti innovativi che possano essere apprezzati immediatamente.

Fonte: http://www.tecnoandroid.it/wp-content/uploads/2014/05/8795800-android-background.jpg
E' il caso dei Google Glass che secondo gli sviluppatori che hanno già testato il prodotto sono talmente innovativi che cambieranno la vita delle persone grazie alle numerose funzionalità che possiedono. Solo con comandi vocali sarà infatti possibile fare ricerche sul web, visualizzare e inviare sms, scattare foto, ottenere informazioni stradali tramite google maps. Queste sono alcune delle funzionalità che gli sviluppatori stanno migliorando oltre che implementarne altre come ad esempio la capacità di riconoscere un amico tra la folla tramite un programma di riconoscimento facciale e la possibilità di dettare un'email (http://www.webnews.it/speciale/google-glass/).

Fonte: http://www.googleglassitalia.com/
La self-driving car è probabilmente il progetto più innovativo che Big G sta sviluppando. Si tratta di una macchina guidata da un robot e sarebbe un enorme passo avanti per quanto riguarda la sicurezza sulle strade. Questo perchè "il software riconosce centinaia di oggetti simultaneamente (pedoni, autobus, il gesto di un ciclista pronto a cambiare direzione). Un veicolo autoguidato può prestare attenzione a tutte queste cose, in un modo che il cervello umano non può fisicamente fare, e non sarà mai stanco o distratto" (cit Chris Urmson).
Ecco un video di presentazione della macchina che si guida da sola.
Sembra chiaro che BigG non abbia alcuna intenzione di fermare la propria ascesa, anzi dai prodotti che stanno sviluppando si evidenzia la voglia di questa società di emergere e di affermarsi in tutti i settori in cui compete, dimostrando di essere una società sempre all'avanguardia e sempre pronta ad investire nel futuro
Gianluca
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Confronto applicazioni Google su Android e iOS
Buongiorno lettori di GoogleProjects, sono Marco Falotico e oggi segue il mio secondo blog post.
Fino a pochi anni fa se si parlava di Google si pensava principalmente al motore di ricerca per Internet fondato il 15 settembre 1997 ( Fonte: Wikipedia ), poco dopo venne anche fondata l’ azienda Google Inc. che si dedica allo sviluppo dei servizi online per il sistema operativo Android.
Di Android è stata già trattata una breve storia su questo blog che trovate qui, ma oggi parleremo di come siano state sviluppate le varie applicazioni Google sia su Android che su iOS.
Android
Al primo avvio di uno smarphone Android sono già pre-installate molte delle applicazioni che Google ritiene indispensabili, alcune delle quali impossibilitate addirittura di essere disinstallate.

Schermata di un Nexus 5, smartphone di Google.
( Fonte: Google Play Store ).
Google Now, Chrome, YouTube, Drive, Google +, Hangout, sono alcune delle applicazioni pre-installate in uno smartphone Android e il loro rilascio/aggiornamento avviene prima che su iOS. Ciò significa che sono ottimizzate per Android e che i loro utenti potranno godere prima e meglio dei servizi a loro dedicati.
Qualche esempio?
La sintesi vocale di Google è una sola caratteristica di Android. Un utente Android, infatti, può usufruire della dettatura vocale offline mentre un utente iOS no;
L’ applicazione di YouTube è una delle più utilizzate e il suo ultimo aggiornamento, che permetteva di guardare e ascoltare un video anche durante la ricerca di altri video, è avvenuto prima su Android;
Google Now, l’ assistente vocale personale di Google, è parte integrante di uno smartphone Android dalle versioni 4.1 Jelly Bean alle più recenti.
In generale, l’ intero sistema di Applicazioni è gestito in maniera più ottimale e smart su Android, basti pensare al Google Now Launcher presentato su Nexus 5 le cui principali funzioni sono:
Google Now sulla Home, per trovare tutte le informazioni personali sulla schermata principale;
Basta dire “Ok Google” quando si è sulla schermata home per attivare l’ imput vocale di Google Now;
Ricerca rapida;
Facile accesso ai servizi e prodotti Google preferiti;
iOS Apple
Al primo avvio di un dispositivo Apple non sarà pre-installata nessuna applicazione Google.
Schermata principale di un iPhone 5s con iOS 7.
(Fonte: Google immagini - Licenza utilizzabile e condivisibile)
L’ Apple Store, tuttavia, permette di scaricare alcune delle applicazioni di Google Inc. anche se in quantità molto inferiori a quelle disponibili nel Google Play Store infatti, tanti dei possessori di un dispositivo Apple le scaricano ugualmente poichè il loro funzionamento, utilizzo o adattamento al sistema operativo Apple è comunque superiore ad alcune delle app pre-installate su iOS.
In coclusione Google sta dominando sul mercato riuscendo a sviluppare applicazioni perfettamente in grado di contrastare la concorrenza (Google Maps vs Mappe) su entrambi i sistemi operativi, tenendosi qualche chicca (Google Now) solo per i possessori Android.
Per quelli di Apple? basta aver pazienza e aspettare qualche giorno al massimo.
( Fonti: personali )
A presto,
Marco Falotico.
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Google compra Nest Labs, la start up che rende la casa smart
Fonte e dettagli
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Project Ara

Smartphone Ara (Fonte immagine)
Presentazione
Progetto Ara è il nome in codice di un'iniziativa di Google che mira a sviluppare una piattaforma open hardware. Il progetto è stato avviato da Motorola (in collaborazione con Phonebloks), successivamente è stato proseguito da Google. Il 15 e 16 aprile al Computer History Museum di Mountain View si è tenuta la "Ara Developers' Conference". Una serie di tre conferenze che permetterà agli sviluppatori presenti di capire che cosa saranno in grado di fare con Project Ara. L'evento ha segnato un primo atto ufficiale da parte di Google, pronta a spiegare al pubblico le caratteristiche della versione alpha dell'Ara Module Developers' Kit e a offrire tutte le informazioni necessarie affinché chiunque possa realizzare un "modulo Ara". Gli ingegneri approfondiranno poi i piani che riguardano la piattaforma e molto altro.
Struttura
La piattaforma comprende un telaio strutturale che contiene moduli smartphone di scelta del proprietario, come un display, una tastiera o una batteria supplementare. Per quanto riguarda la cornice saranno disponibili in taglie: "mini" delle dimensioni di un Nokia 3310; "medium" circa la dimensione di un LG Nexus 5. In futuro sarà disponibile un "maxi" telaio attorno la dimensione di un Samsung Galaxy 3. Le cornici hanno scanalature sulla parte anteriore per il display e alcuni moduli. Sul retro ci sono degli slot aggiuntivi per altri moduli.

Fonte immagine
Moduli
I moduli possono fornire funzioni di smartphone più comuni, quali fotocamere e altoparlanti, ma può anche fornire funzionalità più specializzate, come ad esempio i dispositivi medici, stampanti per ricevute, puntatori laser, pico proiettori, sensori per la visione notturna o pulsanti del controller di gioco. Ogni slot sul telaio accetterà qualsiasi modulo di dimensioni opportune. Gli slot anteriori sono di varie altezze e occupano l'intera larghezza della cornice. Gli slot posteriori sono disponibili in dimensioni standard 1x1, 1x2 e 2x2. I moduli possono essere sostituiti a caldo senza spegnere il telefono cellulare e sono fissati con magneti elettropermanenti. La struttura comprende anche una piccola batteria di backup in modo che la batteria principale può essere sostituita. I moduli saranno disponibili sia presso un negozio ufficiale di Google. Gli Smartphone Ara accetteranno solo moduli ufficiali per impostazione predefinita, ma gli utenti possono modificare l'impostazione del software per abilitare i moduli ufficiali.
Fonte immagine
Obiettivo
Project Ara nasce con l'obiettivo di permettere al possessore di uno smartphone di cambiare schermo, fotocamera, componenti hardware come la CPU e tanto altro, tutto semplicemente sostituendo dei blocchi collegati a un unico circuito stampato, senza vincoli di produttore.Una bellissima idea che potrebbe cambiare il settore degli smartphone per come lo conosciamo, anche perché sembra che i prezzi non costituiranno una barriera proibitiva e sarà possibile fornire cicli di vita più lunga per il portatile, e potrebbe ridurre potenzialmente i rifiuti elettronici.
Fonti e correlati
Wikipedia
Tomshw
Androidiani
Autore
Samuel Matrella
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Scontro tra titani: Google vs Yahoo!
La leggenda narra che queste due superpotenze siano nate a distanza di pochi metri l’una dall’altra; fondate entrambe infatti da studenti dell’ Università di Stanford sono diventate nel giro di un decennio i più importanti e utilizzati motori di ricerca del mondo. Basta pensare che in America l’ epressione “to google” sia diventata di uso comune per esprimere l’atto di effettuare una ricerca. Ma partiamo dagli inizi: Yahoo nasce come hobby nel 1994 quando due studenti dell’università di Stanford decidono di creare un “magazzino” capace di ricordare le pagine da loro più visitate su internet. Nasce così l’idea del motore di ricerca inizialmente chiamato “Jerry and David's Guide to the World Wide Web” che successivamente prenderà il nome di Yahoo, acronimo di "Yet Another Hierarchical Officious Oracle”. Google nasce invece qualche anno dopo, sempre nei dormitori della Stanford, il 4 settembre 1998. Il nome prende spunto dal termine “googol” che sta a significare quel numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri: questo per dare immediatamente l’impressione della vastità del web. Dal 4 settembre 1998 Google continua a crescere diventando oggi in assoluto il motore di ricerca più utilizzato in Italia e concorrente spietato di Yahoo nel resto del mondo. Pur essendo entrambi motori di ricerca estremamente performanti, gli algoritmi che ne regolano il funzionamento sono differenti tra loro poichè focalizzano l’attenzione su punti differenti l’uno dall’altro e sono la chiara dimostrazione dei punti di vista differenti anche sotto l’aspetto della gestione aziendale delle due società. Un esempio chiaro di questa visione differente è il servizio che i due motori di ricerca vogliono offrire ai propri utenti: mentre Yahoo tende ad utilizzare la cosidetta “one-stop destination”, ossia la stabilità durante ricerca, il non far spostare i propri utenti tra varie pagine e siti web, Google privilegia la globalità del sapere quindi la quantità di pagine e la qualità delle stesse in modo che pur spostandosi tra vari siti web l’utente avrà la certezza di trovare ciò che cerca. Altro ambito che evidenzia la differenza a livello aziendale di queste due superpotenze è l’aspetto di ricerca e sviluppo: da una parte Google si conferma azienda globale, pronta ad investire sulle proprie idee pur sapendo che queste potrebbero non avere una immediata applicazione reale, dall’altra Yahoo si conferma società “più tradizionale”, sviluppando nuovi servizi al solo scopo di soddisfare quelle che sono le richieste dei propri clienti. E’ comunque evidente che con questi due colossi in giro sono ridottissime le possibilità per altri motori di ricerca di farsi strada: con i servizi che offrono coprono ottimamente le richieste della stragrande maggioranza degli utenti che navigano sul web rendendo difficilissima l’ingresso di concorrenti almeno per quanto riguarda il titolo di miglior e più utilizzato motore di ricerca del mondo.
Gianluca
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Google Glass

Introduzione Il 15 aprile 2014 sono stati messi in vendita in USA i Google Glass: un paio di occhiali dotati di realtà aumentata. L'idea di base era di realizzare occhiali che diano informazioni stradali, aggiornamenti sui messaggi ricevuti, la possibilità di cercare al volo cose su Internet e di scattare fotografie e video, da un punto di vista molto personale come quello verso cui punta il proprio sguardo senza la necessità di dovere controllare costantemente lo schermo del proprio smartphone.
Progetto Explorer Quando Glass non erano ancora in vendita, Google stava lavorando per migliorare le sue funzioni e realizzarne una versione definitiva. Tuttavia alcune migliaia di persone potevano acquistare una prima versione degli occhiali, nell'ambito di un progetto che si chiamava "Explorer" e che serviva proprio per sperimentare sistemi e soluzioni per migliorare Glass.
Caratteristiche All'esordio, i Google Glass erano costituiti di: montatura sottile ( e le lenti non sono obbligatorie), totalmente senza fili e già, nella primissima versione, sprovvisti di auricolari. La scelta era caduta in favore della meno invasiva (e meno performante) conduzione ossea del segnale acustico. Aggiornati dopo un anno (e ora anche più vicini a tutti i nostri computer) hanno aggiunto un paio di auricolari (da inserire se necessario). Quasi totalmente a comando vocale, eccetto il tasto on/off e una limitata porzione di stanghetta touch, sensibile allo sfioro.
Privacy Il fatto che chi indossa Glass ha la possibilità di realizzare video e scattare foto delle persone che stanno loro intorno senza che queste ne siano consapevoli ha suscitato dubbi e critiche. Per rispondere alle critiche e mettere le cose in chiaro, Google ha preparato una lista di cose che si possono e che non si devono fare con Glass. Le principali sono: 1) Chiedere il permesso: registrare la gente a loro insaputa attraverso Glass non ti farà guadagnare nessun nuovo amico. La fotocamera di Glass non è diversa da quella di un cellulare, quindi comportati come faresti con il tuo telefono e chiedi il permesso prima di scattare foto o girare video di altre persone. 2) Usare il blocca schermo: il sistema di blocco dello schermo di Glass funziona come quello del tuo smartphone: protegge attraverso un codice il tuo dispositivo evitando che lo possa usare qualcun altro. Se perdi il tuo dispositivo o te lo rubano, puoi resettare a distanza Glass, rimuovendo tutte le tue informazioni dal dispositivo andando sulla pagina "MyGlass" dal tuo browser, o utilizzare l'applicazione di Glass sul tuo smartphone. Inoltre Google ha comunicato che non verranno accettate applicazioni in grado di effettuare il riconoscimento facciale attraverso i Glass.
In Italia I due giganti Luxottica(il maggior produttore al mondo di occhiali e detiene numerosi marchi famosi) e Google hanno annunciato un accordo che prevede la reciproca collaborazione per produrre la nuova versione di Glass (la terza). Un primo riscontro riguardante l'utilizzo dei Google Glass in Italia è avvenuto in una sala operatoria. È successo all'Humanitas di Rozzano (Milano), dove per la prima volta in Italia il prototipo di occhiali per la realtà aumentata è stato utilizzato durante un intervento chirurgico. Tramite un accordo con la società Vidiemme Consultung - che già da un anno è riuscita ad aggiudicarsi quattro prototipi - l'ospedale ha avuto la possibilità di sperimentare in anteprima un'applicazione medica dei Glass. Con un primo importante traguardo: ovvero riuscire a portare fuori dalla sala operatoria l'esperienza del chirurgo. A indossarli è stata la dottoressa Patrizia Presbitero, pioniera della cardiologia interventistica: "Abbiamo deciso di sperimentarli perché rappresentano un'opportunità nella formazione dei medici. Attraverso i Glass abbiamo mostrato il punto di vista di chi opera a una platea radunata in un'aula esterna". Qualcosa di diverso rispetto ai sistemi di dirette video già utilizzati da tutti gli ospedali: "le persone che hanno assistito all'intervento hanno visto cosa guardavo, su cosa mi soffermavo e qual era il rapporto con il personale di sala. Si tratta di informazioni fondamentali da un punto di vista didattico per formare medici specialisti". Le applicazioni degli occhiali di Google in ospedale sono, potenzialmente, moltissime: oltre alla didattica per i medici, ci sarà la possibilità di controllare molto più rapidamente i parametri vitali dei pazienti (ed esempio frequenza cardiaca, pressione, saturazione) oppure avere un parere scientifico in diretta con dei colleghi chirurghi che si trovano in Germania, Usa o Inghilterra. Gli anestesisti poi potrebbero beneficiare dei Glass durante una rianimazione per avere una visione d'insieme ancora prima di arrivare sul posto. Un ventaglio di applicazioni già utilizzabili e che l'ospedale ha intenzione di implementare il prima possibile: per l'operatività, bisogna attendere solo la commercializzazione del prodotto (e non solo dei prototipi) da parte del colosso di Mountain View.
Fonti: Repubblica - Vendita in Usa Focus - Luxottica e Google Il Post - le regole di Google Repubblica - Glass in sala operatoria Voci correlate: Google brevetta le lenti a contatto super intelligenti
Autore: Samuel Matrella
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Storia degli aggiornamenti Android
Buongiorno lettori di GoogleProjects, sono Marco Falotico e oggi vi presenterò una breve storia degli aggiornamenti Android.
L'idea di creare un sistema operativo per dispositivi cellulari più consapevole delle preferenze e posizioni del proprietario nacque nell' ottobre 2003, quando 4 persone ( Andy Rubin, Rich Miner, Nick Sears e Chris White ) fondarono la società Android Inc: Google decise di acquisarla nel 2005 per essere protagonista del mercato degli Smartphone che si prospettava interessante.
Comparve così nel 2008 l' HTC Dream, dopo 3 anni di sviluppo della prima release di una serie di futuri aggiornamenti, con Android 1.5 Cupcake.

Ogni aggiornamento prende il nome di un famoso dolce, con inoltre un riferimento a un preciso ordine alfabetico della prima lettera.
Segue Android 1.6 Donut

Le due versioni (1.5 e 1.6) differiscono di piccoli bigfix (correzione di errori o difetti) e implementazioni software, ma non uno sconvolgimento grafico.
Con Android 2.1 Eclair ecco che iniziano leggere migliorie del sistema:
- Piccole modifiche dell' nterfaccia utente
- Introduzione del Multi-touch
- Supporto di Microsoft Exchange

Con Android 2.2 Froyo si migliorano le prestazioni di Eclair:
- si migliora la velocità web
- aumenta la velocità generale
- viene introdotto il WiFi tethering

Android 2.3 Gingerbread esce nel 2010 e lo smartphone Top di gamma equipaggiato con questa versione è il famosissimo Galaxy s2 che esprime al meglio le potenzialità di questo aggiornamento.
Le principali innovazioni sono:
- nuovo design interfaccia utente
- supporto NFC
- miglior gestione Multi Touch
- migliorati audio e grafica
- giroscopio
- multi camera

Android 3.0 Honeycomb introduce una nuova interfaccia denominata "Holo" che nuovamente introduce piccoli aggiornamenti tra cui:
- Supporto per dispositivi multi-core
- Il multi tab browser
- La possibilità di criptare tutti i dati personali.

Android 4.0 Ice Cream Sandwich segna la svolta. E' il primo aggiornamento che ridisegna la grafica, più elegante rispetto a Gingerbread.
Due delle caratteristiche originali sono il Multitasking e i Widget, portando un nuovo significato ad entrambe queste caratteristiche.
Le altre migliorie sono:
- Aumento della velocità browser
- WiFi Direct (condivisione istantanea di file, foto o altri media con il WiFi)
- Ingresso da tastiera, mouse, joystick

La versione di Android 4.1 Jelly Bean sembra essere una minor release ma non è affatto così:
- La grafica riprende quella di Android 4.0, ma con un "appiattimento" generale delle icone
- Dialer telefonico con ricerca automatica
- Gps più sensibile
- Scrittura vocale offline
E soprattutto:
- Google Now: applicazione che riesce a capire le nostre abitudini. Ad esempio tornando da lavoro ci fornirà indicazioni sul percorso migliore per l'auto o per il pullman. E' in sintesi una specie di "assistente personale" che ci consente (interagendo vocalmente) di evitare di aprire siti web per avere la soluzione alle nostre domande.

Ad ottobre 2013 ecco presentato Androd 4.4 KitKat che perfeziona Jelly Bean.
E' il sistema che preannuncia una svolta davvero significativa per questo mondo: oltre a migliorie grafiche e software la vera novità è la implementazione in via sperimentale del RunTime ART che si presume sostituirá quello di default Dalvik:
-Dalvik è basato su tecnologia JIT (just in time), ogni app viene infatti compilata solo in parte dallo sviluppatore e poi di volta in volta da un interprete software in tempo reale per ogni esecuzione.
-ART è invece AOT (ahead of time) ovvero esegue l'intera compilazione durante l'installazione della app stessa, aumentando quindi le prestazioni sia in termini di velocità che di risorse.
Questa è la storia degli aggiornamenti Android fino a questo momento, cosa ci riserverà il futuro?
Sono davvero ottimista e spero che Android riesca a continuare su questa strada senza perdersi in ulteriori aggiornamenti poco "smart".
A presto, con un nuovo blogpost,
Marco
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Un tuffo nel passato
Marco
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Lo staff di GoogleProjects augura a tutti una buona pasqua a voi e a tutti i vostri cari. Continuate a seguirci! :) By: Happy Easter! - Buona Pasqua! - Marco Bernardini - Flikr
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Ecco il mio video di presentazione!
Gianluca Ferraro
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