Tumgik
lespine · 6 years
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Gli angoli delle labbra
A volte, quando sorridi, gli angoli delle labbra sono inclinati verso il basso, contrariamente a tutto ciò che si dice sui sorrisi, a tutto quello che raccontano. Io, di sorrisi, non ne ho visti molti; prima d'incontrarti, conoscevo la risata forzata, conoscevo quella ‘adatta alla situazione’. Soprattutto conoscevo quella che doveva mascherare il dolore.
Poi sei arrivata tu, e ti ho vista sorridere, ed ho capito che non erano sorrisi, quelli di prima. Ma a volte, quando sorridi, sembra che ti stia sforzando, non perché devi, ma perché vuoi, nonostante tutto, riuscire a sorridere. Ed allora ho l'impressione che i tuoi occhi vivi stiano cercando di richiamare all'ordine quegli angoli di labbra, che vorrebbero precipitare, sprofondare.
Tu dici: è una smorfia.
A me piace, forse è il dettaglio di te che preferisco; un sorriso consapevole delle sue difficoltà, un sorriso che sa che dovrà lottare per restare lì. E lotta, il tuo sorriso, quando ti stringo le mani mentre piangi. Lotta con te, al buio, senza sapere se avrà mai la meglio.
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lespine · 6 years
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Breve poesia d'amore
Ti dedicherei una poesia, dal titolo ‘Breve poesia d’amore’, che reciterebbe, senza curarsi di metrica e figure: immagina qui il tuo nome. Ti dedicherei una poesia, una breve, perché sono incostante. Ti dedicherei una poesia, una che parli d’amore, perché tu ancora non esisti, ma io sì, e senza il sogno di una poesia non posso proprio starci. Ti dedicherei una poesia scritta con le lacrime agli occhi ed il cuore in gola. Te la dedicherei di notte, mentre il mondo fa l’amore, ed io sono qui, al buio, a scrivere poesie. Te la dedicherei per strada, quando, guardando il volto degli sconosciuti, mi chiederei: quale sarà lei?. Te la dedicherei su una barca, in mare, quando, sentendomi affogare nel tempo che passa, esclamerei: avrei dovuto cercare meglio!.
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lespine · 6 years
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L'uomo di stelle
C'é un uomo, vicino casa mia, che cammina per le strade con gli occhi bassi. É un uomo, perché si vede che ha barba e lineamenti maschili forti e decisi, ma non si sente un uomo. Si veste da donna, sempre, tutti i giorni, ma forse non si sente neanche una donna. Ha gonne malmesse e magliette strappate, e dietro non si porta nulla, se non quel suo cuore che muore di morte lenta ad ogni occhiata dei passanti. Io faccio un gioco: spesso mi capita di scrivere di donne e uomini e bambini che vedo per strada, spesso mi capita di inventarci su delle storie nella mia mente. Ma di quest'uomo, che mi piace chiamare 'L'uomo di stelle', non riesco ad immaginare nulla. Non riesco a chiedermi chi, alla sera, gli baci quegli occhi stanchi e logorati dal male che ha visto durante la giornata. Non riesco a chiedermi chi lo saluti al mattino, chi gli prepari il caffè, chi gli venda le sigarette di cui si riempie i polmoni. Non riesco a chiedermi niente di lui, se non dove trova tutto quel coraggio necessario per vivere così. Ma forse é un bene, forse se la merita, un po' di pace, L'uomo di stelle. Non so neanche perché lo abbia chiamato così; una volta ci ho pensato, ma poi l’ho scordato. E forse, così come io ho scordato questo, lui ha scordato chi é, ed, a volte, mi riscopro ad invidiarlo per questo.
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lespine · 6 years
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Il piacere, nero su bianco
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Il piacere, nero su bianco:
guardare le piante grasse e domandarmi come mai quelle che preferisco hanno sempre le spine;
il sorriso sui visi di mia sorella e mio fratello quando pensano che non li stia guardando;
accarezzare le orecchie del mio gatto;
il caffè con il latte freddo e la prima sigaretta appena alzata;
sedermi in un angolo di un bar, da sola, con un pezzo di carta, e scrivere delle persone che mi passano vicino, che per un attimo strofinano timidamente la loro vita con la mia;
puntare i negativi dei vecchi rullini verso il cielo, controluce;
sedermi a gambe incrociate su un cuscino morbido;
abbracciare chi mi apre la porta di casa;
la sensazione di solletico alla punta delle dita quando incontro una casa particolare in un vicolo stretto;
fumare sul retro delle stazioni di servizio in autostrada;
vedere le parole nero su bianco.
(instagram)
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lespine · 6 years
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Scrivere proprio non mi piace, non la sento una cosa mia, non mi appartiene. Non so perché lo faccio; forse mi piace la gestualità, mi piace trovarmi di notte, al buio, davanti ad un foglio vuoto, con un pacchetto di sigarette accanto. Allora me ne porto in bocca una e scrivo.
O forse scrivo perché non posso non scrivere. Scrivo per rompere il silenzio che mi mangia le viscere, che mi divora, che mi consuma. E scrivo come se non fossi più io, e divento le persone di cui scrivo.
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art by Jiwoon Pak
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lespine · 6 years
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‘spina’
‘In botanica, ‘spina’: elemento indurito e acuminato per lignificazione dei tessuti – è quindi pungente –, che si origina per trasformazione di organi o di loro parti; è caratterizzata dalla presenza di tessuti fibro – vascolari, per cui non può essere asportata senza lacerare i tessuti su cui è inserita’.
instagram: lespine_scrittore
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