Chi? Marco, ingegnere elettronico e technical writer, appassionato di scienza e tecnologia, ma attento alla cultura umanistica. Cosa? Aforismi, frasi celebri, acronimi, idee, metafore, modi di dire, commenti, immagini, significati e giochi di parole. Perché? Forza e storia del linguaggio, umorismo, ironia e multimedialità per facilitare la divulgazione tecnico-scientifica. Come? Ci credo, dunque leggo, ascolto, imparo, scrivo e condivido. Dove? In rete, in giro, al lavoro, in famiglia, su MC4theWEB! Interessi e servizi Ingegneria, configurazione e documentazione di prodotto, sistema, processo; educazione, comunicazione, formazione, scrittura e traduzione tecnica; audio e fotografia digitale, informatica, elettronica (hardware-software). Chiedi, ma aspettati una risposta!
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Dalla Primizia scontata Lettera del Ministro agli Insegnanti
Leggo ed apprendo, il Ministro dell’Istruzione sta lavorando duramente e i docenti attendono i frutti, intanto glieli fa scontare... con questa lettera:
Gentilissimi, la scuola è centrale nell’agenda di questo Governo, perché è qui che si costruisce il futuro dei nostri giovani e del nostro Paese [...] Fin dai primi giorni del mio incarico governativo ho orientato prioritariamente il mio impegno verso quegli interventi, non solo di natura economica, volti a restituire autorevolezza alla figura dei docenti e dei dirigenti scolastici [...] In tale contesto e grazie alla forte sinergia tra istituzioni e imprese, ho pensato di intervenire con un piano sperimentale di potenziamento di “misure di welfare”, riconoscendo specifici benefits a vostro favore nella fruizione agevolata di alcuni beni e servizi. A tal fine, sono stati perfezionati, in via sperimentale, accordi che prevedono agevolazioni nel settore dei trasporti con i seguenti operatori nazionali: Trenitalia, Italo e ITA Airways; [...] Infine, in attuazione di quanto stabilito con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa con l’Associazione Coldiretti vengono riconosciute misure di favore per l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi nei mercati e negli agriturismi [...]
Ora vorrei dedicarmi alla rilettura e alla esegesi della missiva (di cui sopra ho riportato un estratto) redatta dal Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM), significativamente ricca di: buone intenzioni, proposte decenti ai docenti, benefits su viaggi e “scampagnate”. Nel fluire del testo il linguaggio ministeriale si arricchisce del suadente, avvolgente ed antico simbolismo di Cielo e Terra, ad evocare la promessa escatologica di “cieli nuovi e terre nuove”.

Foto di Simon Berger su Unsplash
In tale contesto, il Ministro Valdi(peso lordo - peso netto) ha attivato forti sinergie per i docenti, Egli ha mosso cieli e terra: ITA Airways e Coldiretti. L’obiettivo è dunque chiaro, officiare e favorire il ritorno alla terra e l’ascesa al cielo del “corpo docente”. In ultima analisi, il Protocollo d’intesa del MIM con l’Associazione Coldiretti, che rende possibile l’acquisto scontato dei prodotti della terra e degli orti, denoterebbe la volontà di risolvere col cavolo i problemi della categoria. Vero, questo programma ministeriale denominato “Progetto Merito” è solo all'inizio, ma siamo già alla frutta.
#benefits docenti#ministero dell'istruzione e del merito#welfare docenti#soluzioni problemi insegnanti#scuola e agenda di governo#progetto merito#sconti frutta e verdura#agevolazioni insegnanti#protocollo intesa MIM coldiretti#MIM#ministro dell'istruzione
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Music Videos That Develop Foundational Math Topics - K-12 Technology via Big Deal Media
See on Scoop.it - Scienza, tecnica e cultura in rete
Muzology is a learning platform that uses music videos to make learning math engaging, and effective.
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“Alla sera” e al Serale del Foscolo
Alla sera e al serale del Foscolo,
Forse perché la sera è il preludio di una sospensione degli affanni quotidiani, del ritorno al tepore e alla tranquillità domestica, della piacevole sensazione di staccare la spina, voltare pagina.
“Alla sera” e al serale del Foscolo (dal sonetto del Poeta),
“Forse perchè della fatal quïete Tu sei l’immago a me sì cara, vieni, O Sera! E quando ti corteggian liete Le nubi estive e i zeffiri sereni, E quando dal nevoso aere inquiete Tenebre, e lunghe, all’universo meni, Sempre scendi invocata, e le secrete Vie del mio cor soavemente tieni.”
Alla sera e al serale del Foscolo,
Forse perché ci sono mancati e ci mancheranno quei serali studenti, quei serali banchi, quel serale impegno, quei serali e serafici colleghi, su cui ora è calata la notte, che tutto copre e avvolge, in attesa di un nuovo giorno, un nuovo inizio.
Per voi tutti, ed è il mio augurio, quel giorno sia radioso, felice e fecondo, di piena realizzazione dei vostri sogni più belli.
Alla sera e al serale del Foscolo Ai Colleghi del Serale Alle sere d’Estate e di Vacanze che verranno
Nell’anno “non tanto” scolastico 2019/2020 Forse perché... MC4theWeb
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In rete (risorse e approfondimenti):
Libri: “Alla sera” - Ugo Foscolo;
Foscolo, "Alla sera": parafrasi e analisi del testo, da WeSchool
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MC4-the-WEB: scienza e tecnica in rete ha compiuto 9 anni oggi!
Celebrate GOOD TIMES, come on.
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Incontri ravvicinati col terzo tipo (la seconda parte di “come corre il gambero”)
Se sei su queste righe probabilmente hai letto avidamente la prima parte, hai vinto l’aibofobia (la paura dei palindromi) e presto scoprirai altri modi di definire e costruire un palindromo, che possono condurre a risultati singolari, contraddittori o persino inquietanti.
Come nel palindromo di secondo tipo, dove al cambio del verso di lettura corrisponde anche quello del significato: ASSO - letto da destra è OSSA; ok-ko; si sedes non is - si non sedes is (epigrafe latina sulla soglia della Porta Alchemica, nei giardini di Piazza Vittorio a Roma: se siedi non procedi, se non siedi procedi); ESSERE-ERESSE; ROMA-AMOR; ISABELLA-ALLE BASI; GOD-DOG; ONAN-NANO (si, Onan, quello biblico: “no comment”).
Con il palindromo di terzo tipo, la mancanza di senso della parola a rovescio genera incontri con un mondo capovolto, in cui il linguaggio è affascinante e alieno, a volte suona misterioso, forte e minaccioso (ad es. BRUTTO e OTTURB, brutto rivoltato, “turba” un pochino), altre buffo e giocoso, al punto di sollecitare la fantasia di letterati, buontemponi, pubblicitari e bambini.
Così accade di rovesciare un nome, un cognome, intere frasi per gioco, oppure ispirati da lampi creativi, esigenze di camuffamento, situazioni di emergenza.

[Se guardi il frontale di un’ambulanza, leggi la scritta “AZNALUBMA”: un palindromo di terzo tipo, suggerito dalla necessità di far leggere chiaramente la scritta “AMBULANZA” nello specchietto retrovisore delle auto che precedono il mezzo di soccorso. Lo specchio è un semplice strumento rivelatore di “parole rovesciate”. Fonte: By AlfvanBeem (Own work) [CC0], via Wikimedia Commons]
Qualche esempio simpatico e fantasioso?
Il racconto fantastico “La découverte australe par un homme-volant” (1781), dello scrittore Nicolas-Anne-Edmé Restif, è ambientato nell’arcipelago della Megapatagonia, dove tutto è agli antipodi della Francia. A cominciare dalla capitale Sirap (Paris al contrario appunto), dove il protagonista sente parlare uno strano linguaggio e la mattina gli amici si salutano dicendo “SIMA SEM RUOJNOB”, in un bizzarro francese rigirato.
Gianni Rodari (1920 - 1980), scrittore, giornalista e poeta, gioca letteralmente con “La parola Torino“, titolo della novella dove il narratore rende il lettore partecipe del processo creativo di un racconto, per una scolaresca del capoluogo piemontese, e così comincia:
Intanto prendo un foglio bianco e quasi automaticamente scrivo in alto, in stampatello, la parola TORINO. Secondo una vecchia abitudine comincio a scomporla, a giocare con le sue sillabe, a deformarla, a sbagliarla.
Dopo le prime infruttuose modifiche ne trova altre, da cui originano personaggi ed elementi fantastici.
Torrino, torreador, torretta e alcuni accostamenti generano a cascata la figura di Don Chisciotte e di un sottomarino emergente dalle acque del Po, protagonisti delle bozze di due storie, poi combinate in un nuovo racconto.
Mentre il narratore riflette sull’ultimo risultato, distrattamente scrive il palindromo ONIROT, sul quale s’interroga:
Non ho mai sentito questa parola, non l'ho mai letta su un cartello stradale, su una stazione ferroviaria, su una cartolina illustrata, eppure mi sembra di conoscerla. ONIROT la guardo e ben presto mi do dello stupido. ONIROT TORINO, scritto al contrario… la parola TORINO vista in uno specchio.
Gli si chiarisce allora la narrazione prima abbozzata e trova spunti per continuarla:
Finalmente tutto mi è chiaro: il sommergibile che galleggia nel Po tra i ponti di Torino proviene da un lontano pianeta, che è il “doppio” della Terra, uguale alla Terra, ma come una Terra vista in uno specchio cosmico… Su quel pianeta c’è la città di ONIROT, che è l’immagine specchiata, il “doppio” di Torino… Vi abitano gli ONIROTESI… Vi si parla il dialetto ONIROTESE… La città è attraversata dal gemello spaziale del fiume PO, che si chiama OP.
- Puoi leggere altri esempi di scrittura creativa nei libri di Gianni Rodari su Amazon -
Mi piace notare come incontri ravvicinati col terzo tipo (il palindromo onirot) possano favorire incontri ravvicinati del terzo tipo, con la popolazione aliena degli OniroTESI, che dormono sogni… non proprio tranquilli (nella mitologia greca Oniro è la personificazione del sogno).
Forse per questo han deciso di “apPOdare” a Torino, con buona pace di Salvini, contrario agli sbarchi degli extra-comunitari, figuriamoci a quelli degli extra-terrestri.
E via così è facile scivolare dall’essere considerato OMOFOBO ad OBOFOBO (chi soffre di aibofobia), almeno ortograficamente è un attimo di distrazione!
Beh, hai assistito al potere creativo dei palindromi, in presa diretta.
Nella prima metà del ‘900, altri singolari esempi di IPA (Inventiva Palindromicamente Assistita), nascosti ma allo stesso tempo accessibili con l’uso del “terzo tipo”, furono registrati nei libri anagrafici dei comuni romagnoli, popolati da molti cittadini comunisti e anticlericali.
Come nel caso di un maschietto iscritto col beffardo e miscredente nome di ISEHCRAM, figlio dei signori MARCHESI, o di bimbi chiamati NINEL, per mascherare ma anche celebrare lo sguardo politico verso sinistra dei genitori e dunque l’omaggio a LENIN, capo della Rivoluzione russa del 1917.
Non mi dilungo oltre, perché immagino che sarai provato come me da questi incontri troppo ravvicinati col terzo tipo.
Però ti aspetto per l’appuntamento conclusivo sul tema, tra le ripide rapide di un fiume di emozioni e ti invito ad alimentarlo da subito con le tue osservazioni.
N.B. Tolleranza zero per qualsiasi commento obofobo…
#tipi di palindromi#omofobo ed obofobo#gianni rodari la parola torino#rodari scrittura creativa#significato del nome ninel#perché ambulanza è scritta al contrario
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La lettura è per la mente quel che l'esercizio è per il corpo
Joseph Addison, scrittore inglese, ma anche politico… indubbiamente d’altri tempi (1672 – 1719)
La frase di Joseph Addison fu davvero una felice intuizione: la tua mente può essere allenata e migliorata, proprio come i muscoli del corpo.
Lo confermano i più recenti studi di neuroscienza e le ricerche effettuate con tecniche di brain imaging (o neuroimaging), che fanno vedere, in tempo reale, le zone del cervello attivate durante l’esecuzione di un particolare compito.
Il cervello è plastico, non è immutabile, puoi plasmarlo e tenerlo in forma con accorgimenti e “attrezzi”, come i buoni libri, da scegliere ma soprattutto leggere con attenzione.
Se, contemporaneamente alla seduta di allenamento mentale, ne facessi una di brain imaging, potresti ammirare l’intensa e benefica stimolazione di alcune aree del tuo cervello.
Così parlò Joseph Addison, sicuramente ispirato e illuminato dal suo secolo, il diciottesimo, quello dei Lumi appunto, della fiducia nel potere rivoluzionario e muscolare della ragione e della scienza.
A quando le prime palestre di brain building, intitolate a Joseph Addison?
Comeeeeee?!
Ne hai già aperta una? È la tua prossima startup? Ti alleni a casa?
Parliamone... nei commenti c’è spazio per le tue idee!
In rete (fonti e approfondimenti):
Lettura, cultura e cervello
Il cervello è un muscolo, alleniamolo (collegamento esterno)
Ritratto di Joseph Addison, olio su tela. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons
Com’è il cervello di chi legge romanzi (su Internazionale.it)
La giusta lettura è ginnastica per il cervello (link esterno)
#leggere fa bene#il cervello è un muscolo#allenare la mente#frasi famose#Joseph Addison frasi celebri sulla lettura
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Palindromi italo-brasiliani per il debutto in Nazionale dell’oriundo Eder
L’incredibile e contagiosa esultanza dei telecronisti brasiliani dopo un gol mondiale della Seleção è nota a tutti gli appassionati di calcio.
Nell’urlo scomposto è possibile distinguere l’espressione “Que golaçooooo” e le sue varianti (“E que golaço!” o “Ai que golaço!”), rese ancor più popolari dal “Che golasso” del mitico italo-brasiliano Josè Altafini, nei panni del commentatore sportivo.
Un’alternativa meno roboante al “golasso“ è “bola na rede“, semplicemente “palla in rete”. Dunque, la rete, fine ultimo ed elemento del gioco del calcio, si scrive REDE in portoghese (lingua ufficiale del Brasile).

Proprio Altafini è stato il penultimo calciatore oriundo a riuscire nell’impresa di mettere la “bola na rede” in occasione dell’esordio con la Nazionale Italiana, nel 1961.
Da ieri 28/03/2015 Eder, brasiliano con bisnonno italiano, è l’ultimo oriundo ad aver bagnato con un gol la prima volta con la maglia dell’Italia.
Nomen omen avrebbero esclamato gli antichi Romani, il destino è nel nome. Come in EDER, se lo leggo al contrario, ottengo la REDE che lo consegna alla storia e lo lega alle sorti del calcio italiano (forse Conte ha studiato il Latino e nonostante faccia calcio moderno la pensa all'antica?).
Eder è dunque un palindromo, ovvero una sequenza di caratteri, la cui lettura al rovescio dà la stessa sequenza di partenza o un’altra con significato diverso, senza considerare spazi, accenti e segni grafici.
In questo caso lo definirei un palindromo oriundo e su questa combinazione italo-brasiliana posso costruirne altri (bando alle diatribe, io questi oriundi me li gioco... e li evidenzio pure, con lettere maiuscole).
La “rede” di Eder è stata la risposta alla ridda di polemiche sulla sua convocazione in Nazionale (una sorta di nemesi originata dalle critiche, di chi vorrebbe in maglia azzurra solo "italiani veri"). Insomma, una “REDE DA RIDDA” che letta palindromicamente ci consente di “ADDIR AD EDER” il ruolo di salvatore della patria.
Ma non è finita!
Eder è entrato in campo nel secondo tempo della partita, sul 2 a 1 per la Bulgaria.
Al minuto numero 58 l’allenatore Conte lo chiama, ed Eder risponde alla grande: “EDER, ED È REDE” (anche per “Gonde” la rete è “rede”... alla brasiliana, ma è solo una battuta da stereotipo).
“EDER A REDE” all’84′, l’Italia raggiunge l’agognato goal del pareggio e la partita si chiude con questo risultato, naturalmente palindromo: 2 a 2!
Si chiude così anche la mia lettura dei fatti dell’incontro di qualificazione europea tra Italia e Bulgaria. Una interpretazione sicuramente molto personale, ma credo anche davvero originale. In rete e sui giornali non sono riuscito a trovare nulla di simile.
Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza... e ai miei lettori l’arduo commento.
P.S.
Non potevo chiudere del tutto un articolo sul mio blog, senza una notazione tecnica. Lo sospettavo, ma i dati di Google Trends lo confermano: l’aumento dell’interesse per Eder, calciatore della Sampdoria e fresco debuttante in Nazionale. Vi giro l’incremento nelle ricerche del termine “eder sampdoria” negli ultimi giorni, da notare il picco di Sabato 28/03/2015, data dell’esordio premiato dalla rete contro la Bulgaria.
#palindromo#Eder Sampdoria#oriundi in Nazionale#Altafini che golasso#telecronisti brasiliani#esempio google trends
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Come corre il gambero: le origini
Nonostante il titolo elusivo, andrò dritto al cuore del post, senza troppi giri di parole, ma con rigiri e ricorsi (poi capirete).
Mi avventuro su terreno già battuto perché il tema di oggi è il palindromo, a me caro per vari motivi. Però fidati, c’è ancora tanta carne al fuoco, molto da sapere e di cui stupirsi.
Per agevolare la lettura, ho deciso di suddividere l’articolo in tre parti:
Palindromo: origine e significati;
Incontri ravvicinati col terzo tipo;
Tu chiamale se vuoi emozioni.
Palindromo: origine e significati
Il palindromo (di primo tipo) è un numero, una frase, una parola, una sequenza di elementi che non cambia anche se la lettura è fatta al contrario, corre all'indietro (rileggi da destra: OSSO; I TRENI INERTI; INGEGNI).
Il termine deriva infatti dal greco palindromos, composto da palin (di nuovo, contrario, all'indietro) e dromos (corsa).
Per inciso, dromos lo trovi come sostantivo in molti vocaboli della lingua italiana.
Ad esempio, in ippodromo (composto con hippos ‘cavallo’), l'impianto sportivo dove si svolgono gare di trotto e di galoppo, o in autodromo, utilizzato da un uomo come unica alternativa ad un gesto inconsulto quando, ormai sull’orlo di una crisi di nervi, urla il suo disperato palindromo: “O MORDO TUA NUORA O ARO UN AUTODROMO” (e ora al contrario… sorpresa!).
E un luogo dove assistere ad entusiasmanti sfide e primati di gamberi?
Potrei chiamarlo gamberodromo: un campo attrezzato per la corsa all'indietro e quindi anche… per gare di palindromi!
In effetti il concetto di palindromo è incarnato metaforicamente dal gambero, a cui è attribuita la specifica capacità di balzare e dunque di “correre” all'indietro in caso di pericolo.

[Pronti, partenza, indietro tutta! Studi medici recenti hanno evidenziato i benefici effetti del retrorunning sulle funzioni cognitive. E allora, corri, ma guardandoti alle spalle... Caravanum su flickr condivide con licenza CC]
I versi palindromi sono perciò detti anche cancrini (dal latino cancer, ossia gambero), il cui inventore, secondo una leggenda, sarebbe stato Sotade (poeta greco del III secolo a.c.). Egli fu il primo virtuoso del genere ed avrebbe potuto gareggiare contro i suoi sfidanti nel nostro ipotetico gamberodromo.
Un palindromo è anche l'effetto inatteso del rovesciamento del senso comune, di scritte e di elementi linguistici.
Ad esempio, ripercorrere al contrario una parola o una frase conduce al palindromo quando l’inversione della lettura avviene:
lettera per lettera (la parola “OSSESSO” o la frase “AI LATI D’ITALIA” si rileggono ugualmente anche da destra);
sillaba per sillaba (come in letale, le-ta-le, o maremma, MA-REM-MA);
parola per parola (se letta al contrario, vocabolo per vocabolo, resta identica sia la sequenza, in inglese, “GIRL BATHING ON BIKINI, EYEING BOY, SEES BOY EYEING BIKINI ON BATHING GIRL” sia quella del titolo del mio articolo “3.1.13 è data che attendevi non attendevi che data è 3.1.13″).
Mi fermo per oggi, son certo che la curiosità ti spingerà oltre e avrai buon pane per i tuoi interessati denti, perché nella seconda parte troverai nuovi esempi e sorprendenti tipi di palindromi.
Non dimenticarti di accendere la discussione con i tuoi commenti, di condividere la lettura e di approfondire le tue conoscenze con le risorse proposte.
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A volte ritornano, quelli del TFA 2014 scampato alla rottamazione
Esattamente due anni fa ho pubblicato una miniserie in tre parti sul primo ciclo del TFA, attivato con il decreto MIUR n.74 del 23/04/2012.
In questi giorni di Luglio 2014 è iniziata la seconda campagna di selezione per il Tirocinio Formativo Attivo.
L'iter burrascoso, i ricorsi legali e lo strascico velenoso di critiche sulla validità ed efficacia del TFA 2012, non hanno stravolto l'impalcatura della nuova edizione. È tutto come prima, "un po' meno di prima" se consideriamo lo sconto al 50% sul contributo di partecipazione al test preliminare, unico effetto del maglio mulinato nell'aria dal rottamator cortese, ma non scagliato sulla giovane carcassa della scuola di formazione per gli insegnanti.
Eh già, le parole di Renzi, pronunciate il 26/03/2014 a Scalea (Cosenza) in un incontro sul tema "Scuola", sono sembrate il preludio di una rottamazione del TFA.
In quell'occasione, il Presidente del Consiglio criticò il meccanismo dei corsi a pagamento per ottenere punti e titoli utili a scalare posizioni nelle graduatorie dei precari. Speranza alimentata anche dal percorso abilitante del Tirocinio Formativo Attivo, a cui si accede sborsando migliaia di euro. Per questo, alcuni avevano letto la volontà di rottamare il TFA tra le righe del giudizio negativo espresso dal Premier.
Nulla di fatto, invece, nuovo giro, nuova corsa, si riparte, solo un generoso sconto sul biglietto d'ingresso, ma la sostanza rimane. E allora, tutti in Carrozza, ehm, in Giannini... ma ci siamo capiti, volevo dire che il Carrozzone riparte.
Si rianima la giostra, fatta di attesa di istruzioni, comunicazioni, FAQ e precisazioni del MIUR, valutazione dei titoli e dei requisiti di ammissione, studio e preparazione, acquisto libri e pubblicazioni, pubblicità e offerte di soluzioni miracolose per superare la selezione, domande e versamenti di quote di partecipazione, aggiornamenti, consigli e informazioni su Internet.
Ecco, a volte ritornano... quelli del TFA 2014 scampato alla rottamazione, quelli che hanno fatto impennare nuovamente le richieste del termine "TFA" sui motori di ricerca. Il grafico, offerto dal servizio "Google Trends", mostra due evidenti picchi di interesse a Luglio, mese della prima prova di selezione sia nel 2012, sia nel 2014.
E tornano quelli che cercano notizie "taggate TFA" sul mio sito, sia generiche sia specifiche sull'edizione 2014. A questi ultimi vorrei dare degli aggiornamenti.
Ma, come già detto, non ci sono grandi novità, il percorso ad ostacoli e a pagamento è rimasto lo stesso, come permane il desiderio legittimo di tanti, forse troppi, di prepararsi e partecipare al meglio per conquistare un posto al sole. Perciò, le mie considerazioni, fatte nel 2012, sulle finalità, sui problemi e sui "grandi numeri" del TFA conservano una certa validità e attualità.
A qualche richiesta specifica, darò risposte, collegando le parole chiave di ricerca dei miei visitatori a risorse esterne, aggiornate e verificate da fonti ufficiali (portale CINECA e sezione postlaurea del sito UNINA "Federico II"):
tfa palermo risultati a033, unina tfa, risultati tfa 2014, tfa 2014, posti disponibili tfa 2014
Su quali testi studiare?
Per la classe di concorso A033 (Tecnologia - Educazione Tecnica nella scuola media) consiglio il seguente libro, semplice, completo, aggiornatissimo e valido per tutte le prove:
TFA A033 tecnologia. Teoria e quiz. Manuale completo per la preparazione alla prova preliminare, scritta e orale. Con e-book. Con aggiornamento online
Per informatica A042:
testi preparazione tfa A042 - informatica
Per altre materie:
Libri tfa - scelta e acquisto online
Buona consultazione e utili aggiornamenti a tutti.
Utilizzate pure i commenti per domande, richieste e considerazioni sul tema. A presto.
#risultati test tfa 2014#tfa risultati a033 palermo#tfa cineca#tfa libri#tfa scuola 2014#libri preparazione tfa#renzi rottamatore tfa
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Compagni di scuola, compagni di meme
Scusa, ci potresti spiegare il perché di questa riunione?
Non lo so bene. Un po' di solitudine... un po' di nostalgia... un bisogno di confrontarmi... di fare a un certo punto le somme, o le sottrazioni.
—Federica Polidori (Nancy Brilly) spiega a Mauro Valenzani (Massimo Ghini) perché ha voluto organizzare una rimpatriata con i compagni di liceo, a quindici anni dal diploma (citazione da “Compagni di Scuola” del 1988, un film di Carlo Verdone)—
09/01/2014
Ciao Saverio, grazie per la bella serata di ieri.

Rivolgendomi a te, perfetto organizzatore e padrone di casa, esprimo la mia gratitudine a tutti i nostri compagni di scuola, a chi ha partecipato, a chi non ha potuto farlo, a chi ti ha aiutato nel rendere possibile l'incontro.
Mi dispiace non aver potuto riabbracciare tutti, ma gli assenti erano presenti, nelle nostre parole, nei ricordi e nei sorrisi.
Come classe, ci eravamo persi di vista da almeno un quarto di secolo, ci siamo sintonizzati in un quarto di minuto, perché i compagni di scuola, noi compagni di scuola abbiamo in comune tratti di codice memetico. Lasciami spiegare.
Meme, da cui memetico, è un termine oggi utilizzato per definire filmati, immagini curiose (farcite di testi ironici, doppi sensi, giochi di parole) e tutte le informazioni “virali”, condivise e fatte circolare velocemente in rete.
Un esempio significativo è la catena di Sant’Antonio: un tempo era una lettera inviata per posta, ora è un messaggio che viaggia spesso su WhatsApp, ma è sempre costruito attorno ad un sistema premio-punizione per convincere il destinatario a continuarne la diffusione (mandalo a 10 persone e riceverai una buona notizia, altrimenti ti capiterà qualcosa di spiacevole).
La parola “meme” è stata però coniata nel 1976, ben prima dell’avvento di internet, da Richard Dawkins, biologo, darwiniano entusiasta e superbo divulgatore scientifico.

[Meme che ironizza su immagine e "spocchia" accademica di Richard Dawkins: "Il meme? L'ho scoperto io. Si informi!" - da Wikimedia Commons]
Nel suo libro, il Gene egoista, egli attribuisce al “meme” il ruolo di nuovo replicatore; ne ricava il nome dalla contrazione del greco “mimeme” (imitazione) e dall’affinità sonora e funzionale con “gene”; ne definisce il contesto e la portata, ben più ampi degli attuali, spesso limitati all’umorismo, al divertimento, agli inganni e alle nuove tendenze del Web (fenomeni virali).
Ma cos’è il meme per Dawkins?
Ne sintetizzo il concetto per analogia, intesa come proporzione (almeno sfruttiamo il nostro diploma di maturità scientifica): il gene sta all’evoluzione biologica come il meme sta all’evoluzione culturale.
Come i geni si propagano di corpo in corpo tramite le cellule riproduttive, così i memi, ovvero canzoni, frasi, idee, tecnologie, possono diffondersi di cervello in cervello (da libro a cervello e viceversa, da computer a computer, ecc.) attraverso un processo di imitazione in senso lato o di trasmissione culturale, ma anche con un più semplice “mi piace” su Facebook.
Noi siamo stati compagni di scuola e... compagni di meme, perché formati dai medesimi insegnanti e influenzati da identici modelli culturali, membri di una minoranza etnica di lingua italiana, che non pronuncia da cani la parola Yorkshire.
Dall’ambiente alla nostra mente abbiamo importato gli stessi memi (qualsiasi cosa possa essere imparata e trasmessa ad altri), mediante la lettura, l’osservazione, l’ascolto (processo di imitazione); in seguito, li abbiamo replicati, eventualmente mutati, favorendone la propagazione.

E poi?
Solo i migliori sopravvivono! (Fantozzi dopo 40 anni è l’eccezione... che conferma la regola.)
I memi più forti, più utili, più accettati, quelli cioè più capaci di adattarsi all’ambiente in cui si trovano e di competere nella selezione naturale, verranno trasmessi di generazione in generazione e contribuiranno al progresso della cultura umana.
Lo stesso Dawkins, al termine del cap. XI de "Il gene egoista", ci ricorda che le idee , i complessi di memi, di Socrate, Leonardo, Copernico "stanno ancora andando forte", mentre molto probabilmente i loro geni si sono dissolti (il contributo dei nostri geni si dimezza nella generazione successiva).
In conclusione, il meme è soggetto, analogamente al gene, ad un meccanismo di replica, mutazione e selezione, ma l’evoluzione culturale risultante è di gran lunga più veloce e può essere anche più efficiente di quella biologica, come dimostra l’esempio delle idee di Socrate.
Perciò, caro Saverio e cari compagni di scuola, l’immortalità non è nella riproduzione (la gioia si), ma in un contributo alla cultura del mondo.
Ed ora nei commenti c’è tutto lo spazio per i nostri memi: ricordi, idee, canzoni e "X-ate" di quegli anni (ove X è un prefisso triviale a piacere). Poco importa se non hanno superato la prova del tempo, basta che passino la censura del moderatore.
P.S.
Qualche spunto:
proverbi, modi di dire e perle d’antologia italiana (come un fulmine a ciel caduto - virgilio seduto all’ombra di una canna);
tu vuo fa l’americano... e se sai il napoletano potresti farlo alla grande (n'amico d''o mio vs. a friend of mine: fortissimo meme, fortissimo prof.);
quel grande peso che mi porto dentro (il fegato è un organo dell’apparato digerente, ha forma ovoidale e pesa circa millecinquecento chili).
E chi più ne ha più ne commenta (il congiuntivo è andato in licenza poetica)... per costruire insieme la nostra macchina del tempo!
#richard dawkins il gene egoista#gene e meme#rimpatriata compagni di scuola#che significa virale#cosa significa meme
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Meraviglie di un video invito alla lettura: un muro diventa una porta, aperta sulla cultura finalmente unificata
Oggi ti propongo il video di una campagna per la promozione della lettura, commissionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Guardalo, poi, approfitto dell'assist di Palazzo Chigi e ti invito alla lettura del suo testo:
"Per te un muro era solo un insieme di mattoni, poi in edicola hai letto che il muro è un fondamentale della pallavolo e che il crollo di un muro ha fatto finire una guerra fredda.
Incuriosito sei andato in libreria e hai letto di un muro che divide due amanti. Per saperne di più sei andato in biblioteca e hai letto di un aereo che rompe il muro del suono e di un muro lungo oltre ottomila chilometri. Vai oltre. Più leggi, più sai leggere la realtà."
Questa pubblicità sociale, diffusa sui canali televisivi nazionali, mi ha suggerito alcune considerazioni. Le sintetizzo in tre punti, che poi analizzerò in dettaglio:
non più mura ma accessi alla cultura (il muro come stimolo ed invito a superare l'ostacolo per giungere a livelli di conoscenza maggiori);
lettura e cervello, questione di circuiti (attivare, collegare e sviluppare i circuiti cerebrali con la lettura);
oltre le due culture (oltre il muro, per superare la frattura tra cultura umanistica e scientifica).
Giusto per rimanere in tema ne promuovo la lettura, anche perché farai una piacevole scoperta: si può cercare un muro e trovare una porta, aperta sulla cultura e la conoscenza.
1) Non più mura, ma accessi alla cultura
Intraprendenza e senso del movimento pervadono parole ed immagini del video. Per contrasto, il muro, statico insieme di mattoni con funzione di limite, barriera e protezione, è un elemento sfidante, un esplicito invito a superare l'ostacolo, ad andare oltre per conoscere ciò che esso esclude, nasconde, separa.
Come la siepe dell'Infinito di Leopardi, come le colonne d'Ercole dell'Ulisse dantesco, il muro è dunque lo stimolo di partenza, la porta per un viaggio verso la conoscenza, attraverso occasioni e luoghi di accesso alla cultura: edicole, librerie, biblioteche, seminari, conferenze.
Un percorso a tappe, dove la lettura, l'ascolto e l'apprendimento alimentano un circolo virtuoso di curiosità e ricerca di sapere, un flusso generoso di informazioni da e verso il nostro cervello.
2) Lettura e cervello, questione di circuiti
Dunque il vertice del vortice, ovvero il motore del circolo virtuoso, è il cervello umano, con la sua capacità di assorbire, elaborare e produrre immagini, colori, emozioni, dati, suoni, parole.
Lavorare in sinergia, fare sistema, mettere in rete.
Non sono ricette magiche dagli ingredienti sconosciuti, né sterili mantra dei politici nelle stagioni di caccia al voto.
È proprio la tua testa a funzionare così.
Al suo interno miliardi di cellule nervose: si attivano, collaborano e si collegano per formare reti e circuiti attraversati da informazioni; seguono schemi predefiniti e allestiscono nuovi tracciati.
L'intricato groviglio di ramificazioni e connessioni tra i neuroni (cellule cerebrali e, più in generale, del sistema nervoso) ricorda il cablaggio di un quadro elettrico, di un centralino telefonico o la circuiteria di un computer.
Una analogia interessante e didatticamente utile, ma agli oggetti realizzati dall'uomo manca la complessità e soprattutto la plasticità del cervello. Esso viene letteralmente messo in forma dalle esperienze, modificato dalle informazioni acquisite attraverso gli organi di senso (occhi, orecchie, naso, pelle, lingua).
I circuiti neuronali vengono cioè costruiti, collegati ed eccitati dagli stimoli sensoriali, di cui diventano il supporto fisico di memorizzazione.
Hai dunque la possibilità di modellare, accrescere e trasformare il tuo cervello. Puoi migliorarne le capacità di: imparare, agire, ricordare e far adattare il tuo corpo all'ambiente.
Come?
Semplicemente usa la testa, e la lettura è un efficace strumento per farlo.
Le più recenti ricerche ed esperimenti dei neuroscienziati hanno evidenziato come leggere o ascoltare con attenzione la descrizione di un'azione, di un paesaggio, di un esperimento scientifico, possa produrre nuovi percorsi neurali tra le stesse aree cerebrali coinvolte nell'esperienza reale.

In altre parole, per il cervello immaginare di fare qualcosa equivale a farla davvero. Ne rimane una traccia, una memoria impressa nei suoi circuiti, che verrà richiamata, utilizzata con vantaggio e rinforzata al momento di vivere concretamente quanto appreso dai libri.
Dunque, una conferma dello slogan conclusivo dello spot tv da cui sono partito: "Vai oltre. Più leggi, più sai leggere la realtà".
3) Oltre le due culture
L'ultima considerazione è sulla visione unificata e unificante della cultura, offerta dalla campagna istituzionale di promozione della lettura.
Anche in questo caso, io ho letto nel video-spot l'invito esplicito ad andare oltre: oltre le due culture.
Lo stesso invito e la stessa espressione emersero per la prima volta alla fine degli anni '50, quando Sir Charles Percy Snow, scienziato e scrittore inglese, tenne una conferenza all'Università di Cambridge su "Le due culture", che diventò un libro dall'omonimo titolo, in cui denunciava la frattura, e definiva appunto il dualismo, tra la cultura umanistica e quella scientifico-tecnologica.
Snow sostenne con forza l'idea di superare quanto egli considerava un male per il progresso della società del tempo: la divisione e la scarsità di comunicazione tra scienziati e umanisti.
Ancora oggi c'è il muro contro muro (riecco il muro, ma non eravamo già oltre?): la separazione tra "le due culture" non è risolta.
A mio avviso non ci sono due culture o la superiorità dell'una sull'altra, ma un sapere unico, risultato dello sforzo comune dell'umanità nel trovare soluzioni e risposte ai problemi e alle domande sulla sua esistenza, evoluzione e sopravvivenza.
Non c'è riuscito Snow a sanare la frattura tra mondo umanistico e mondo scientifico, non ci riuscirà lo spot televisivo riproposto, ma almeno il messaggio unificante emerge forte e chiaro: un muro non è solo un insieme di mattoni, bisogna andare oltre per scoprire muri interdisciplinari, scientifici-umanistici, nelle pagine di storia (il crollo di un muro ha fatto finire una guerra fredda), nei libri di fisica (un aereo che rompe il muro del suono), nei classici della letteratura antica (un muro che divide due amanti) e nelle più spettacolari opere d'ingegneria (un muro lungo oltre ottomila chilometri).
Il mio viaggio è concluso ed è stato lungo, ben oltre le aspettative, soprattutto se penso che c'era un muro alla partenza!
Ho toccato molti temi, magari troverò tempo di approfondirli in futuri articoli. E tu? Hai trovato qualche spunto interessante?
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi della lettura e dei mondi che dischiude.
Dichiaro aperti commenti, richieste, critiche e dibattiti: lascia traccia del tuo passaggio!
#spot invito alla lettura#lettura e cervello#siepe leopardi#ulisse dantesco#snow le due culture#plasticità del cervello#cultura umanistica e scientifica#benefici della lettura
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Gli errori che si fanno quando si usano dati insufficienti sono molti meno di quelli che si fanno quando i dati non si usano affatto
Citazione a firma di Charles Babbage (1791-1871)
Charles Babbage fu un eclettico matematico, filosofo e inventore inglese.
È considerato un pioniere dell'informatica, intesa come scienza della rappresentazione ed elaborazione automatica dei dati (scienza dell'informazione e dei calcolatori).
#Charles Babbage#pionieri informatica#definizione informatica#cosa è informatica#significato informatica#matematici famosi#frasi famose#frasi famose scienziati#citazioni babbage
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Quanto HCG (Hai Consapevolmente Generato)? Una risposta, qualitativa e quantitativa, potrebbe renderti felice
Nel titolo ho giocato con l'acronimo dell'ormone della gravidanza o HCG, la cui forma estesa è difficile da pronunciare e ricordare, sia nell'originale inglese (Human Chorionic Gonadotropin) sia nella traduzione italiana (Gonadotropina Corionica Umana).
E se volessi almeno trovare un conforto nel più familiare italiano? Avresti uno svantaggio aggiuntivo: nessuno usa il corrispondente acronimo GCU!
Dunque, quando avrai necessità di capire e parlare dell'HCG, sapere cos'è e a cosa serve, questo articolo potrà aiutarti sin dal titolo, anche perché gli acronimi possono essere efficaci strumenti per memorizzare parole e concetti.
Con la più classica delle domande parto dall'inizio (della vita umana). (Ho messo in parentesi ciò che ora è un inutile complemento della frase, ma poi diventerà una battuta rivelatrice.)
Che cos'è l'hcg? (pronuncia colloquiale "accacigì", scrittura estesa "human chorionic gonadotropin" e in italiano "gonadotropina corionica umana".)
È un ormone, cioè, in generale, una sostanza chimica, prodotta da determinati tessuti o dalle ghiandole endocrine, in grado di esercitare effetti a distanza su organi e cellule del nostro corpo.
In particolare, come già anticipato, la gonadotropina corionica umana (hcg) è meglio conosciuta come ormone della gravidanza, poiché, detto brutalmente, se una donna se lo ritrova nell'urina significa che è incinta.
Più correttamente, le gonadotropine (da gonade + tropina o trofina) sono ormoni che stimolano il funzionamento delle gonadi, gli organi riproduttivi maschili e femminili, rispettivamente testicoli e ovaio.
In questo caso la gonadotropina è corionica (del corion o corio: la membrana che avvolge l'embrione umano e costituirà la parte fetale della placenta), ossia prodotta dal corion non appena l'ovulo viene fecondato e, dunque, solo se è in atto una gravidanza.
Ma a che serve l'hcg?
La sua funzione principale è quella di garantire l'integrità e l'attività del corpo luteo (una ghiandola endocrina situata nell'ovaio) per consentirgli di generare estrogeni e progesterone, ormoni essenziali per il mantenimento ed il prosieguo fisiologico della gestazione.
L'hcg viene dunque rilasciata sin dai primi giorni del concepimento e la sua concentrazione, nelle urine e nel sangue della futura mamma, aumenta nel tempo fino a raggiungere il picco massimo intorno alla decima settimana di gravidanza, poi diminuisce gradualmente.
A questo punto, se non hai abbandonato la lettura per sovraccarico delle gonadi, dovrebbe essere ben chiaro perché l'ormone gonadotropina corionica umana è utilizzato per i test di gravidanza.

Un prodotto commerciale utilizzato per il test di gravidanza. In evidenza il display con esito positivo e indicatore di concepimento (mooolto incinta): alti livelli di hcg a più di tre settimane dal concepimento. Futura mamma, hai consapevolmente generato? Allora, questo risultato potrebbe davvero renderti felice.
Ci sono molti tipi di kit in commercio per fare il test in casa (come quello appena visto in foto) oppure puoi decidere di affidarti agli esami realizzati dai laboratori di analisi cliniche. A te la scelta!
Il test di gravidanza casalingo ha il vantaggio di fornire una risposta qualitativa immediata (incinta o non incinta), ma solitamente comporta la gestione (più o meno maldestra e dilettantistica) di:
flussi di urina;
striscioline, contenitori o tamponi da immergere, riempire o aspergere;
scariche di adrenalina (altro ormone: siamo alla guerra chimica!);
variazioni di colore oppure faccine, lettere e simboli su display lcd;
stati emotivi alterati (talvolta così sciagurati da liberarsi in un incontrollato "urlo alla fantozzi").
Usualmente, dopo questo test e su indicazione del ginecologo di fiducia, si ricorre ai laboratori specializzati per una misura quantitativa nel sangue dei livelli di gonadotropina corionica umana (o meglio del dosaggio della sua frazione beta: le Beta HCG).
La misura è di aiuto per la corretta diagnosi e il monitoraggio della gravidanza. Se i valori delle "beta" (beta hcg) sono più alti di 10 mUI/ml (milliUnità Internazionali per millilitro di sangue) indicano l'avvenuto concepimento e se aumentano nei giorni successivi allora la gravidanza procede bene (ho semplificato al massimo e l'informazione data non sostituisce assolutamente il parere del medico).
Eccomi dunque alla conclusione. Ci sono arrivato partendo dall'inizio della vita umana (battuta rivelatrice chiarita e servita), percorrendo le strade dell'hcg (dal produttore al consumatore) e trovando degna fine nella spiegazione del vero inizio (il titolo di questo articolo).
Quanto hcg (hai consapevolmente generato)?
Una risposta (qualitativa e/o quantitativa) la troverai forse in te stesso, nelle tue intenzioni, nei tuoi desideri o nei risultati di un test.
Ma non importa dove, importa il contenuto e il (più alto) valore della risposta, perché quanto più hcg (hai consapevolmente generato), tanto più potresti essere felice.
E tu, quanto hai consapevolmente generato?
Condividi la tua esperienza, i tuoi stati d'animo, il tuo pensiero.
La tua opinione conta!
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3.1.13, nasce tuo figlio: riflessioni palindrome del giorno dopo
The day after, il giorno dopo la nascita di tuo figlio.
Ieri grande emozione, gioia e la data palindroma 3.1.13, a suggello di un evento già memorabile.

Fig.1 - Scheda dimissione neonato: la data di nascita palindroma è certificata
Oggi è tempo di ordinare ricordi, significati e riflessioni all'insegna dei palindromi (li scriverò in grassetto maiuscolo).
Saranno auguri, parole e pensieri per tuo figlio.
Onore e gioia
Quando sei nato e nei giorni seguenti una moltitudine festante e commossa di persone ha partecipato alla gioia della tua famiglia. In tanti, tra parenti, amici, conoscenti e vicini di casa, ti ONORARONO.
Naturalmente, i nonni hanno seguito ogni istante e progresso del nipote con orgoglio e felicità, dai 2 cm della prima ecografia ai 52 cm del primo vagito. Soddisfazioni mai provate dai roditori residenti in un luogo strano e palindromicamente triste, dove I TOPI NON AVEVANO NIPOTI (leggi al contrario e... ritrovi la stessa frase).
Nobile e stabile
Mamma e papà si sono impegnati a rafforzare il loro legame e raggiungere una condizione di stabilità, indispensabile per accoglierti adeguatamente e garantirti amore, protezione e continuità.
Anche in natura ogni atomo, costituente sistemi e sostanze materiali, tende ad unirsi con un altro per acquisire uno stato più stabile, a minor contenuto energetico. Fanno eccezione i gas nobili, che non formano legami con altri elementi. Ciascuno di essi è un atomo isolato, molto stabile, con OTTO elettroni disposti nello strato più esterno della sua struttura.
Sulla base di queste osservazioni, il chimico statunitense Lewis (1875-1946) spiegò la tendenza spontanea di tutti gli altri elementi chimici a scambiare o condividere i propri elettroni periferici (detti di valenza). Essa porta ad un legame tra due o più atomi e alla formazione di una molecola stabile, la cui configurazione elettronica (disposizione degli elettroni) è la stessa di un gas nobile.
Fig. 2 - Struttura di Lewis della molecola di Anidride Carbonica CO2: sia l'atomo di Carbonio, sia i due di Ossigeno hanno otto elettroni sul livello più esterno (l'atomo di carbonio ne ha quattro, colorati in nero, e ne condivide 2 con ciascun atomo di ossigeno, che ne ha 6, in rosso - Fonte: Ben Mills (Opera propria) [Public domain], da Wikimedia Commons
Perciò i tuoi genitori hanno messo in comune le loro valenze (come dire gli elettroni migliori, quelli più esterni a più alta energia) così da ottenere un legame stabile.
Manco a dirlo, il solido assetto elettronico formato da otto elettroni di valenza prende il nome palindromo di OTTETTO, da cui la regola dell'ottetto di Lewis e la rappresentazione della molecola di CO2 in figura 2.
Auguri palindromi
Passare dall'ottovolante all'ottetto, da una vita discontinua (tra alti e bassi) ad una situazione stabile, è stato dunque uno dei primi impegni di mamma e papà per te.
Ma la stabilità va perseguita e mantenuta nel tempo, è necessario perseverare negli sforzi, preservare gli obiettivi raggiunti e propiziarsi quelli futuri.
Il tuo futuro, parte anche da qui, dalla tua nascita "sotto il segno del palindromo":
Un invito e un auspicio a sviluppare capacità logiche, combinatorie, dialettiche, pratiche, di attenzione e memoria visiva, che ti consentiranno di leggere e vivere la vita sempre e comunque, anche oltre il senso comune, dietro le righe e controcorrente.
Avrai il coraggio di tornare indietro sui tuoi passi, la prontezza di cogliere sempre un nuovo inizio dopo ogni fine e di percorrere a ritroso ragionamenti e avvenimenti.
Potrai cercare significati nascosti e risalire rapidamente dagli effetti alle cause.
Prenderai decisioni diverse e diversamente vincenti, troverai soluzioni e prospettive sorprendentemente innovative, perché "non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a farle allo stesso modo".
Auguri figlio mio, auguri di buona vita, piena e gioiosa da tutti i punti di vista, ricca d'amore e di ogni bene, morale e materiale.
- Il tuo Papà e la tua Mamma, da qui all'eternità... e ritorno! -
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3.1.13 è data che attendevi non attendevi che data è 3.1.13
Oggi 3.1.13 è nato tuo figlio.

Finalmente puoi vederlo, con fare goffo e trepidante lo stringi tra le braccia per la prima volta.
L'emozione e la tensione dell'attesa si sciolgono, bagnano gli occhi, scaldano il cuore e vorresti subito compiere una o più delle seguenti azioni:
dirlo all'umanità intera;
scrivere poesie, frasi e componimenti;
fermare l'attimo e tracciare un ricordo indelebile del momento, per incollarti addosso l'entusiasmo della vita nata dalla tua, che ora ti fa volare alto sopra le miserie del mondo;
istitituire una gioiosa Festa Nazionale, per non dimenticare, ergere a storico anniversario, celebrare negli anni la data odierna.
Ma con le parole non riesci a esprimere bene l'immensa gioia che provi, non sei né poeta né scrittore, non sei il padrone del tempo, non ricopri un'alta carica istituzionale.
D'improvviso arriva un'intuizione, un aiuto inaspettato dalla tua passione per la scienza e le lettere, in particolare dall'attenzione per le cifre, la logica, le simmetrie, le combinazioni e, quindi, per le "curiosità matematiche" e i giochi di parole.
Tre gennaio duemilatredici.
I numeri della data di nascita di tuo figlio ti rimbalzano nella testa: 3 è associato al giorno, 1 è gennaio e 13 indica l'anno.
Li analizzi, li scomponi, li ricomponi e noti una particolarità. Puoi leggerli nel verso consueto da sinistra a destra, ma anche al contrario e la sequenza numerica rimane invariata: 3113.
Bingo: è una data singolare! Se scritta nella forma 3.1.13 è leggibile allo stesso modo partendo sia da sinistra sia da destra.
Ha un nome? Anche un cognome... è tuo figlio.
Oltre la battuta, ti chiedi giustamente se la particolarità descritta abbia un nome.
Si, perché la data 3.1.13 è palindroma.
Più in generale, un palindromo è una sequenza di lettere, parole, sillabe, numeri, o elementi in genere, che non cambia, o ne dà un'altra con significato diverso, quando la lettura è fatta al rovescio (dalla parte contraria a quella normale, senza tener conto di spazi e segni grafici).
Ora il rischio è di allontanarsi dal tema della nascita, ma come resistere alla curiosità di qualche esempio di palindromo?
Basta rileggere da destra verso sinistra, lettera per lettera, queste parole e frasi:
ESOSE;
ELLA VA A VALLE;
ACETONE.
Si ottiene lo stesso risultato di partenza, tranne nell'ultimo caso in cui la lettura rovesciata (enoteca) stupisce, evocando un liquido ben diverso e certamente più gradevole al palato.
L'inversione può anche avvenire parola per parola, come nel titolo di questo articolo, o nella doppia lettura offerta dal sonetto di Luigi Groto, il cui primo verso recita:
fortezza e senno Amor dona, non tolge;
dunque celebra i benefici effetti dell'Amore (tolge: è poetico per toglie).
Ma il giudizio sui sentimenti cambia a seconda dei punti di vista, come risulta dal capovolgimento del senso sia generale sia di lettura della stessa strofa:
tolge, non dona Amor senno e fortezza;
stavolta sono evidenti le considerazioni opposte di chi biasima l'Amore, le ragioni di chi se ne tiene lontano e lo rifugge.
Non solo parole, anche la chimica della vita presenta sequenze a cui corrispondono rovesci significativi, come quando si lavora a maglia.
Il DNA (acido desossiribonucleico) è una grande molecola contenuta in ogni cellula degli esseri viventi. La sua struttura è fatta da due filamenti, avvolti a spirale e collegati l'uno all'altro mediante quattro molecole azotate: Adenina, Timina, Citosina e Guanina, rappresentate con le iniziali A, T, C, G e unite tra loro a due a due (accoppiamento delle basi complementari: sempre A con T e C con G).
Ne risulta una doppia elica, la cui parte centrale contiene le istruzioni indispensabili al funzionamento e allo sviluppo della vita.
Struttura del DNA: la sequenza delle lettere A, T, C, G determina il codice genetico, il messaggio che la cellula può leggere ed utilizzare per produrre proteine - Fonte: By Forluvoft (File:DNA simple2.svg) [Public domain], via Wikimedia Commons
È il codice genetico, scritto con un alfabeto molecolare di 4 lettere (A, T, C e G) e dunque strutturato e studiato dagli scienziati come un linguaggio, fatto di parole, proposizioni e regole per usarle, con segni di punteggiatura e persino figure retoriche, quali il palindromo.
Ebbene, nel DNA vi sono sequenze (di basi) palindrome (o palindromiche). Ad esempio, il tratto di elica ACCTAGGT (adenina, citosina, citosina, timina, adenina, guanina, guanina, timina) è palindromo, nel senso che è uguale al suo complementare TGGATCCA letto al contrario.
Le sequenze palindromiche formano particolari strutture ripetitive del DNA, molto diffuse nel cromosoma sessuale maschile Y, definito dunque, nel 2003, una "galleria degli specchi" dal ricercatore David Page del Whitehead Institute a Cambridge, nel Massachusetts, USA.
Almeno 6 su 50 milioni di lettere costituenti il DNA dell'Y danno origine a palindromi. Questi ultimi, secondo Page, fornirebbero materiale genetico fondamentale per la ricombinazione (conversione genica) e, dunque, per l'autoriparazione e la sopravvivenza del cromosoma Y.
Potenza dei palindromi... ben oltre il semplice, benché spesso sorprendente, gioco di parole.
Ma è tempo di riprendere il filo narrativo interrotto.
Da padre felice e orgoglioso avresti voluto dare ulteriore risalto al giorno in cui è nato il tuo bimbo, già naturalmente stupendo e solenne, e l'obiettivo, come visto, può dirsi raggiunto.
La data di nascita 3-1-13 è palindroma, puoi riempirla di contenuti benauguranti. Ora si affollano e si accavallano nella tua mente, per la tensione dell'evento. Alle emozioni intense di oggi, seguiranno le tue riflessioni, quelle del giorno dopo.
#emozione nascita figlio#data palindroma#cromosoma sessuale maschile Y#dna linguaggio della vita#struttura del dna e codice genetico
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Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a farle allo stesso modo. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nascono l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi le sue sconfitte e i suo errori, limita il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro! L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.
Firma Albert Einstein (Princeton, 1934 - image credit: Wikipedia)
La ricetta ed i consigli di Albert Einstein per affrontare e superare la crisi, con ottimismo, determinazione e voglia di fare, evitando atteggiamenti passivi e inutili vittimismi. Considerazioni sempre attuali, tratte da "Il mondo come io lo vedo", libro-raccolta di lettere e articoli del grande scienziato, pubblicato in Germania nel 1934.
Albert Einstein
Il Mondo come Io lo Vedo - Ediz. Integrale
Lo trovi su Macrolibrarsi.it
#frasi famose scienziati#il mondo come io lo vedo#la crisi è una benedizione#einstein crisi#consigli come affrontare la crisi economica#frasi famose
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No Technical Writer? Ahi, ahi, ahi... (quando si dice, ma non si scrive, che la tecnologia semplifica la vita)
L'oggetto e le parole in foto sono reali: la confezione di un cavo audio, pronta per la vendita e immortalata con la mia macchina fotografica.
Nessuna modifica, solo il vezzo di aggiungere un tocco vintage all'immagine con Pixlr-o-matic, il software disponibile anche su PC (personal computer desktop/notebook e sistemi operativi sia Windows sia OSX - pagina download) con effetti grafici simili a quelli di Instagram, applicazione più social, modaiola e mobile-oriented.
Leggiamo insieme il testo: "Nuovo nucleo 3.5mm Stereo Audio Extension Cable M/M. Questo cavo di 3.5 millimetri di estensione audio rende difficili da raggiungere luoghi accessibili".
Beh, che dire: "Complimenti!". Come minimo, la descrizione della merce confonde il potenziale acquirente.
Lo vediamo aggirarsi inquieto nel corridoio del negozio, dopo aver studiato la scatola di plastica contenente il cavo risolutivo delle sue esigenze di collegamento.
Ha letto la conferma dei suoi timori sulla tecnologia, il consenso informato che lo rende partecipe e gli infonde la certezza del suo amaro destino di consumatore: "Finalmente, potrò complicare ancor più la mia vita aggiungendo questo fantastico gadget. Lo utilizzerò subito, così potrò difficilmente raggiungere l'ultimo luogo accessibile della mia casa".
Chiudo con due considerazioni, che mi auguro diventino spunti per successivi commenti, miei e vostri:
affidare completamente la traduzione di testi tecnici a software automatici spesso produce risultati ridicoli ed esilaranti, come in questo caso;
descrivere le caratteristiche e spiegare il funzionamento di un prodotto, realizzandone una documentazione scritta (brochure, manuali, schede, guide, etichette, ecc.), rientra tra le attività del technical writer (redattore tecnico), il cui compito è quello di comunicare informazioni complesse mediante un linguaggio chiaro, comprensibile e adatto all'utente finale.
Mi sembra evidente che per il cavo audio in esame il produttore cinese abbia deciso di improvvisare la traduzione in Italiano (o localizzazione), facendo largo uso di software automatici (traduzione "disumana", vedi punto 1), invece di commissionarla ad un umano technical writer (punto 2).
Risultato? La percezione negativa e distorta della qualità del prodotto.
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