#cosa è informatica
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abr · 10 months ago
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Se vuoi difendere la tua privacy, informatica ma non solo, prima di perdersi nelle app, soluzioni hard e soft e dark web, sarebbe opportuno capire cosa essa sia e quanto importante sia per LA VITA QUOTIDIANA; rifletterci aiuta a identificare chi siano i buoni e i cattivi o i loro utili idioti aficionados.
Per fare questo è necessario studiare cosa sia la libertà intesa in senso pieno, non quello arbitrario spacciato oggi dei "desideri personali", quindi il libertarismo.
Se pensi che la privacy possa essere difesa coi bannerini GDPR, che debba essere lo stato a difenderla e che in definitiva "male non fare, paura non avere", beh non offenderti ma sei parte del problema.
adattato da https://x.com/giovacatallaxy/status/1827656664813645994
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raffaeleitlodeo · 14 days ago
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Figli all'estero, Calenzano come paragone, zucchine e referendum
Il figlio lavora a Dublino e quindi sta a Dublino.
È che questa storia dei referendum mi ha fatto pensare un po’ ai figli. Sono via per lavoro – stanno bene, non c’è niente di drammatico qui – ma mi sono venuti in mente.
Il figlio sta a Dublino e detesta stare a Dublino. Dublino non gli piace. Non gli piace proprio: la disprezza, la biasima, gli fa schifo, la critica e non la sopporta. Perché al figlio Dublino non piaccia io non l’ho veramente capito. Ma non mi dite che voi i vostri figli li capite sempre. Gli ho detto: «È lavoro, Marco, funziona così. Per lavoro, pensaci, c’è gente che deve stare a Calenzano». Sono toscano e come panorama emotivo/comparativo tendo a usare la Toscana.
Lui mi ha detto che tutte le mattine, quando si sveglia a Dublino, apre la finestra e guarda il mare. Io l’ho interrotto: «Da Calenzano non lo vedi il mare, pensaci, Marco». «Ogni mattina guardo il mare», ha detto lui, «perché spero di vedere la flotta inglese che nella notte è arrivata ad occupare Dublino». Perché Dublino gli sta veramente antipatica.
Credo si sia anche iscritto a un piccolo partito inglese non particolarmente progressista che perora la riannessione dell’Irlanda al Regno Unito. Tutto perché Dublino non gli piace proprio.
A Dublino il figlio fa un lavoro che io non ho ben capito quale. E anche qui non mi dite che voi i vostri figli li capite sempre e sapete di preciso che lavoro fanno. Comunque una cosa di informatica. E l’azienda per la quale lavora fa cose per aziende italiane. Quindi, questo è certo, il figlio sta a Dublino perché a Dublino l’azienda non paga le tasse. O ne paga poche. L’azienda ha migliaia di persone che stanno a Dublino ma non lavorano per Dublino e neanche per l’Irlanda. E ce ne sono tante altre che fanno uguale. Così Dublino ha affitti carissimi e l’azienda paga di più i dipendenti che stanno a Dublino dove il costo della vita è diventato molto alto. Tanto l’azienda a Dublino non paga le tasse.
La figlia, ma noi, lessico familiare, diciamo "la bambina", sta a Londra. Non è contentissima di starci, ma niente in confronto al fratello. Dice che le manca un po’ l’estate – «Qui per capire che è estate devi guardare il calendario» – e poi a lei piace cucinare, verdure soprattutto, e dice: «Qui le verdure non sanno di nulla». Io le ho detto che mi dispiace, che per lavorare c’è gente che deve stare a Calenzano e che le verdure senza sapore sono un segno della nostalgia. Perché le zucchine sono uguali in tutti i supermercati del mondo, le fabbricano globalmente partendo dallo stesso DNA e a te, Giulia, pare che non sappiano di nulla perché ci hai spalmato sopra la tua nostalgia. Le ho citato Michele Risso, che era uno psicanalista che ha lavorato con Franco Basaglia, a Gorizia, sessant’anni fa.
In famiglia siamo basagliani osservanti e guardiamo il mondo con questa prospettiva. Prima di andare a Gorizia a inventare una cosa mai pensata prima nella storia, il mondo senza manicomi, Michele Risso curava gli immigrati italiani in Svizzera. Che soffrivano la lontananza, lo sradicamento e si ammalavano di nostalgia e finivano in manicomio. Si ammalavano nei sentimenti perché erano come l’alpinista bloccato sulla via della montagna, né a valle né in cima. Né qua né là ma a mezza parete. ("A mezza parete. Emigrazione, nostalgia, malattia mentale" è il titolo del libro. Einaudi, 1961. Scritto con Delia Frigessi Castelnuovo, completezza dell’informazione). E tu, Giulia, dicevo io, forse sei un po’ nella stessa situazione. Un po’ di perdita di senso che viene fuori nella zucchina senza sapore. Niente di che, rispetto all’alienazione di tanti calabresi nelle baracche dormitorio di Basilea. Ma noi umani siamo fatti della stessa pasta.
Poi mia moglie è andata a Londra a trovare la bambina. Si è fermata qualche giorno e quando è tornata ha detto: «Stanno in una bella zona, lei è abbastanza contenta, le verdure non sanno di nulla».
La bambina sta a Londra perché quando ha finito di studiare ha mandato i curricula. Le hanno risposto da Milano: «Il tuo CV ci interessa. Ti offriamo uno stage di un anno a 350 euro al mese, forse arriviamo anche a 400. Poi, di sicuro, non potremo assumerti».
Da Londra le hanno detto: «Il tuo CV ci interessa. Ti assumiamo». Assunzione, tempo indeterminato, a 23 anni. Ci sembrava strano.
E prima, quando studiava e nei mesi dopo, quando mandava curricula a raffica e faceva colloqui, la bambina ha lavorato in una caffetteria, a Londra: cameriera part time. E una sera ha telefonato a casa e ha detto: «Ho fatto tre giorni di prova, con un contratto di prova. Da domani mi assumono con contratto regolare. Mi versano anche i contributi per la pensione. Ma voi – ha chiesto – avete mai sentito, in Italia, di una cameriera part time assunta con i contributi?».
Noi no. Mai sentito.
Noi pensiamo che ci sia un problema del lavoro grosso così, qui in Italia. Tanti problemi: la qualità del lavoro, del suo senso, gli stipendi e i diritti. E che i referendum avrebbero potuto essere un modo per cominciare un dibattito pubblico. Lo avevamo fatto per i referendum sull’aborto e, ancora prima, sul divorzio.
Discussioni infinite, forti, feroci, divisive. Ma è un referendum: sì o no? Divisivo per natura. Questa volta non siamo riusciti a entrare nel merito e ci siamo fermati – hanno fermato molte possibilità di confronto pubblico – sull’andarci o non andarci, a votare. Fino al capolavoro: «Vado al seggio, parcheggio, entro, saluto cordialmente, esco la carta d’identità e la tessera elettorale ma però non ritiro la scheda». Che a Calenzano, al seggio – ce ne sono 16 – e in tutti e 16 ti chiederebbero la stessa cosa: «Ma allora, di preciso, icché tu ci sei venuta a fare?». Massimo Cirri, Facebok
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raccontidialiantis · 2 months ago
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La figlia della vicina
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Abito da un anno e mezzo in un quartiere assolutamente popolare. Ho guadagnato belle somme, nella mia carriera. Ma nella terza stagione della mia vita ho dovuto adattarmi, a causa di un divorzio rovinoso. Vivo perciò in un bilocale con balcone ballatoio comune. Per fortuna ho potuto comperarlo. Per pochi euro. Di fianco a me c'è in affitto una donna taiwanese mamma single con la sua figlia adolescente.
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Quando durante il giorno non c'è perché lavora, se Akemi (significato: "la bellezza dell'aurora") non è a scuola, dove frequenta l'ultimo anno nel vicino "Istituto di Informatica e Telematica", io devo darle un'occhiata, se magari le servisse qualcosa. A volte l'aiuto coi compiti, viste le mie competenze: sono un consulente finanziario e lavoro da casa col PC, perciò non mi costa nulla.
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Anzi: mi dà una ulteriore ragione per vivere. Inutile dire che progressivamente la confidenza tra me e Akemi è cresciuta tantissimo. Ultimamente ho anche dato alcune centinaia di euro a Su Wei (significato: "pura e pulita") per l'affitto. Purtroppo non poteva rendermeli, perciò una sera tardi, m'ha spedito Akemi a tenermi compagnia nel letto per la notte. Non avrei voluto, sinceramente.
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Ma hanno insistito entrambe. Infatti, mentre sulla soglia discutevo con sua madre, la ragazza s'è intrufolata di forza. La mamma ha chiuso immediatamente la porta ed è scappata a casa sua. Appena entrata, Akemi in un lampo s'è tolta l'abitino leggero che indossava ed è rimasta in intimo. Guardandola, mi sono bloccato a bocca aperta, poi però lei lesta mi si è avvinghiata al collo e ha incollato le sue labbra sulla mia bocca, facendomi sentire il suo profumo di gioventù.
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E il suo intero corpo a stretto contatto col mio. Poi, staccatasi un attimo, mi ha detto che al suo paesino, per sdebitarsi, è uso comune ringraziare in natura chi ti fa del bene. A qualsiasi età. L'ho baciata con trasporto e siamo finiti a letto. Forse è stato il sesso più bello di tutta la mia vita. Lei è elastica, ama molto prendere il cazzo e succhiarlo.
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Fa l'amore da quando aveva quattordici anni, grazie alle molteplici occasioni e alla differente concezione della morale di quelle zone lontanissime da noi. Ha gli orgasmi molto spesso, mentre viene scopata a lungo. E mi sorride, quando viene! Addirittura, quando le sborro in gola lei ingoia con gusto. E quando ha inghiottito il carico, mi ringrazia del dono che le ho fatto!
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Mi ha confidato all'orecchio, facendosi rossa mentre lo diceva nel suo italiano frammentato, che anche a Su Wei piaccio molto e vorrebbe che una domenica le facessi il favore personale di scoparla: da quando suo marito l'ha lasciata disonorandola, molti anni fa subito dopo la nascita della piccola, lei non ha più avuto rapporti sessuali e quindi... devo essere generoso. Su Wei non è proprio bellissima, ma non posso certo rifiutare una cosa comunque così bella e piacevole per tutt'e tre! Bisogna essere altruisti.
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RDA
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dilebe06 · 1 year ago
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Lighter & Princess
"You don't love someone because they're perfect, you love them in spite of the fact that they're not."
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Mi sono mangiata letteralmente le mani.
Oh...se avessi ascoltato @lisia81 che mi consigliava di vedermi questa serie l'anno scorso, mi sarei evitata l'imbarazzo di cosa dover scrivere nel quiz di fine anno alla domanda "miglior storia d'amore", "miglior bacio" o anche "miglior drama". ma sono quasi convinta che avrei potuto infilare questa serie anche in altre categorie.
Esattamente come per Moving, trovare un difetto in Lighter and Princess (L&P per brevità) è tosta: regia, montaggio, sceneggiatura, ambientazione, dialoghi, ritmo della narrazione, recitazione... ho trovato tutto fantastico.
PS: Ci saranno spoiler.
Partiamo dalla storia: la trama è semplice e non è niente di trascendentale o epico.
Li Xun è un freddo e calcolatore asso della programmazione informatica che è entrato al college come primo agli esami di ammissione all'università nazionale, guadagnandosi l'ammirazione di tutti i suoi compagni di classe. Tuttavia, non è interessato a partecipare alle normali attività universitarie con i suoi compagni e ha i suoi progetti per il futuro. Questa mentalità lo porta in conflitto con molti dei suoi compagni di gruppo poiché spesso rifiuta di collaborare con loro. #asociale Zhu Yun, nel frattempo, è una giovane donna amichevole e innocente che ha appena iniziato la sua vita universitaria dopo aver fatto tutto ciò che i suoi genitori e la società si aspettavano da lei. Quando incontra Li Xun, si sente in conflitto. Si preoccupa che lui sia un possibile piantagrane, ma si sente comunque in qualche modo attratta da lui. Anche se all'inizio sembrano scontrarsi, iniziano ad apprezzare il tempo trascorso insieme. Ma quando un incidente cambia le loro vite e minaccia di separarli – proprio mentre la storia d’amore stava iniziando ad evolversi – la loro relazione è alla prova finale! [mydramalist]
Come si evince la trama non è nulla di rivoluzionario o lontanamente leggendario. Sono ragazzi dell'università che affrontano i drammi di tutti i giorni mentre crescono piano piano ed imparano sempre di più dalla vita.
Dal punto di vista narrativo ho adorato come L&P avesse un impostazione alla The Untamed, ossia farci vedere una situazione del presente per poi tornare indietro nel tempo e mostrarci come si sia arrivati a quella circostanza. E' una modalità molto furba perché mette lo spettatore in condizioni di sapere già che andrà "tutto a skifio" più va avanti la storia ambientata nel passato...di soffrire più la storia prosegue. E allo stesso tempo da speranza allo spettatore che si torni presto nel presente cosicché l'agonia finisca.
Andando invece alle tematiche del drama esse sono tante e raccontate magnificamente. Come detto sopra la serie è una storia di crescita. I personaggi di L&P ci vengono presentati sin dall'inizio con le loro personalità, convinzioni e desideri per il futuro. Mano a mano che la storia avanza, ognuno di loro dovrà fare i conti con le difficoltà della vita di tutti i giorni, amicizie, decisioni per il futuro... ci saranno scontri, riappacificazioni e tanti sbagli, errori. Come è la vita.
Si perdono amici e se ne trovano altri, si cerca di capire "cosa vogliamo diventare da grandi" e ci sta stretto che qualcuno decida per noi. E quello che pensavamo di volere nel nostro futuro, risulta non del tutto veritiero. Tutti i personaggi di L&P crescono ed imparano dai loro errori: per fare un esempio superficiale, Zhu Yun che sul finire della serie si schiera dalla parte di Li Xun andando contro alla madre e decidendo lei stessa per il suo futuro e con chi vuole passarlo.
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A fare da paio al concetto di crescita, c'è quello dell'essere "il migliore" che riguarda prettamente Gao e Li Xun. Per il marito di Lina essere il migliore vuol dire sconfiggere Li Xun. Che sia al computer o a chi piscia più lontano, l'importante è vincere contro il lead. Un ossessione così forte che lo porta a preferire la morte - letteralmente - piuttosto che lasciar prevalere Li Xun. Anche il lead relega l'essere il migliore alla vittoria su Gao - anche per motivi personali - mostrando all 'ex migliore amico che non riuscirà mai a batterlo, guidato dall'odio e dal risentimento.
Alla fine però entrambi capiscono che il miglioramento non è in relazione verso gli altri, nella competizione. Ma verso se stessi. L'essere una persona migliore rispetto al passato, perdonando vecchi rancori ed imparando ad andare avanti amando le cose e le persone che gli stanno più vicine. Capendo dove si è sbagliato, cercando di fare ammenda e comprendendo che ci sarà sempre qualcuno migliore di te in qualcosa.
Ma se ho adorato come la serie mostri e sviluppi questi due concetti, la cosa che ho amato ancora di più è stata la scrittura dei personaggi: umani, sfaccettati, fallaci. Pieni di insicurezze, rabbia, egoismo, arroganza ed inclini all'emotività.
Zhu Yun, interpretata da una fantastica Zhang Jing Yi, è uno di quei personaggi protagonisti femminili che io adoro. Perché è tosta e determinata senza essere badass o violenta. E' intelligente e coraggiosa, a tratti delicata ed elegante. Non fa scenate, non urla. Lei silenziosamente fa la sue cose ed una volta che ha preso una decisione è molto risoluta nel perseguirla. sposarsi il lead come missione di vita
Ma allo stesso tempo è insicura, cerca continuamente conferme e si lascia prendere dalle emozioni. Ad esempio nella sua relazione con Li Xun e Lina. Non c'è storia: ogni volta che il lead passa dieci secondi con questa ragazza, Zhu Yun va in paranoia totale. Sia nel passato che nel presente della storia. Come dice giustamente @lisia81 sarà poi questa insicurezza a non permettergli di "vedere" il piano di Li Xun nel passato e di stargli davvero vicino nel momento di bisogno. Ed anche se fa male, adoro questa imperfezione della lead che la rende molto umana.
Interessantissima poi la sua relazione con la madre. Io mi lamentavo di quell'altra mamma famosa dei drama cinesi - non dirò il nome perché solo nominarla mi fa salire il crimine e perché @lisia81 deve ancora vederlo e non voglio spoilierargli nulla- ma a ben pensarci, la madre di Zhu Yun è peggio. Almeno quella era malata e depressa e cercava di ammazzarsi a giorni alterni. RIP
Questa invece, ha instaurato con Zhu Yun un rapporto ossessivo e controllante. Lei sa cosa è meglio per sua figlia. Lei decide cosa deve studiare, fare, andare e "provare per il lead". E se da una parte posso comprendere il fatto che voglia le cose migliori per la figlia - tutti i genitori vogliono le cose più belle per i figli - dall'altra inorridisco quando impedisce a Zhu Yun di fare la sua vita, le sue scelte.
Senza parlare poi di come tratta quel povero lead. Nel finale quando gli dice che il marito di sua figlia deve avere una buona famiglia ecc ecc... sapendo benissimo che Li Xun una famiglia non ce l'ha, non è stata cattiva. E' stata meschina. Crudele.
Ma è stata utile. Perché "grazie a lei" Zhu Yun prende in mano la sua vita ed il suo futuro, dimostrando che non gli importa di cosa pensi o provi sua madre e concludendo così il suo percorso di crescita.
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Poi c'è Li Xun che ha il volto di Chen Fei Yu e a cui devo letteralmente inchinarmi. Perché l'avevo già visto in Ever Night e non mi era piaciuto. Avevo trovato la sua recitazione rigida e non mi sembrava che fosse entrato nel personaggio.
Ma in L&P fa il salto di qualità: lui è Li Xun. La naturalezza con cui porta in scena il bel tenebroso mezzo tsundere è encomiabile, così come l'espressività. Li Xun è un uomo di poche parole - una è poca e due sono troppe XD - e spesso mostra i suoi pensieri tramite espressioni: l'alzamento del ciglio, il sorrisetto, il socchiudere gli occhi. Li Xun non parla ma grazie all'ottimo lavoro di Chen Fei Yu tu spettatore puoi supporre cosa sta provando e pensando.
La poca loquacità non è ovviamente un caso: il giovine ha avuto una vita di merda - e soffre di preoccupante artrosi a trent'anni XD @ili91-efp - così come è perfettamente normale che non gli importi nulla degli altri e persegue i suoi piani a prescindere da tutto e tutti. All'inizio di questa storia Li Xun è un blocco di ghiaccio che risponde male a tutti e se ne frega di qualsiasi cosa. Vive per se stesso ed è unicamente interessato a raggiungere i suoi obiettivi. Il resto è nulla.
Poi arriva Zhu Yun. Il suo amore per lei, la loro relazione, gli permette di sciogliersi diventando piano piano più aperto e disponibile tanto che anche la sorella nota il suo cambiamento. Zhu Yun d'altronde è l'unica persona al mondo disposta a combattere al suo fianco, che si fida ciecamente di lui, che si preoccupa per lui...
Ma ahimè tutti i progressi s'infrangono alla morte della sorella e relativa prigione. Li Xun cade nel vortice della vendetta, mandando a puttane la sua relazione con Zhu Yun ed il suo futuro.
Ci sarà modo di parlare della relazione tra i due. Quello che mi preme è mettere in risalto come il protagonista di questa storia non sia minimamente perfetto e che va benissimo così.
Li Xun, anche per via del suo vissuto, può essere cattivo e spietato. Ha ignorato le richieste e le preghiere di Gao per più di metà serie. Ha lasciato la sua ragazza facendo espressamente leva sulle sue insicurezze e paure e facendole volontariamente del male. Li Xun è un genio che può creare piani diabolici senza preoccuparsi di chi ha intorno e come essi reagiranno alla cosa. Una volta che si pone un obiettivo va avanti come uno schiaccia sassi.
Ma allo stesso tempo è capace di grandi gesti d'amore, di gentilezza e rispetto. Intelligentissimo, è sempre un passo avanti a tutti ed è un piacere vederlo spiegare i suoi piani o ammirarlo mentre lavora al pc.
Quando esce di galera pare tornato ai vecchi tempi dell'università. Chiuso, introverso, a tratti scortese. E di nuovo impelagato con vecchi rancori. E' straziante vederlo guardare la lead con gli occhi a cuore e sapere che fosse per lei sareste già sposati con 10 figli non pensa di meritarla e che secondo lui non torneranno più assieme.
Nel finale poi, fa il salto di qualità riuscendo a lasciarsi alle spalle l'odio e la vendetta per vivere felicemente la sua vita. Riconosce i suoi errori con Zhu Yun, accetta che i genitori della ragazza difficilmente daranno la loro benedizione alla coppia ce ne faremo una ragione e comprende finalmente che la sua ex fidanzata è ancora la donna che ama e che vorrà sempre.
Il personaggio di Li Xun è quello con cui ho avuto più difficoltà ad interpretare i pensieri: avendo il POV bloccato e dovendomi spesso basare sulle espressioni o su poche parole, ho dovuto qualche volta decodificarlo.
Infatti la mia scena preferita è quella dove Li Xun, geloso del pittore, sbrocca malamente con Zhu Yun. In quella scena il lead non riesce a trattenere la gelosia che diviene rabbia quando la ragazza sembra sminuire la loro passata relazione " chi non è mai stato innamorato a 18 anni?" - una cosa cosi. Adoro questo momento perché Li Xun pare un fiume a cui hanno rotto gli argini e dove si mostra la vulnerabilità ed il dolore di questo personaggio.
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Ed infine c'è Gao. A livello di scrittura credo che sia il migliore tra tutti i personaggi. Dovrebbe essere il villain di questa serie ma la narrazione fa in modo che non lo sia fino in fondo.
Gao che voleva battere il lead e dimostrarsi il migliore. Gao che era sempre primo al liceo e non poteva accettare che qualcun altro, senza troppi sforzi, lo superasse. Gao innamoratissimo di Lina anche se lei amava il lead. Gao che consapevole dei propri limiti e desideroso di allontanarsi dall'ingombrante bravura di Li Xun, fa un passo indietro per andarsene all'estero...
Gao, come tutti i personaggi di questa storia, compie azioni non sempre condivisibili ma che sono comprensibili. Tu come spettatore capisci da dove proviene l'odio e la disperata voglia di sconfiggere Li Xun che Gao mostra così sfacciatamente.
Nella prima parte della serie, Gao è un bravo ragazzo. Studia, si impegna ma non riesce a superare Li Xun. Nonostante lavorino assieme c'è un baratro tra loro, spesso perché Li Xun attua scelte che riguardano il lavoro di tutti senza tenere conto di chi ci ha lavorato oltre a lui. Non posso dare torto a Gao quando si arrabbia con il lead per questi motivi.
Finché Gao perde la specializzazione. Nonostante avesse pregato Li Xun di non fare casino per non creargli problemi, Li Xun lo ignora e Gao non raggiunge l'agognato risultato.
Qui c'è forse uno dei pochi appunti che posso fare alla serie, per quanto riguarda la trasformazione di questo personaggio in uno così crudele e che sorride nel vedere Li Xun essere arrestato dopo che gli è morta la sorella. Secondo me, questa trasformazione così lapidaria è stata un po' frettolosa per uno che fino a 3 episodi prima, era impensabile facesse una cosa così cattiva.
Comunque sia, poiché non riesce a sconfiggere il lead per vie normali, Gao usa quelle "traverse", sforando nell'illegalità. Ma finché può battere Li Xun, vale tutto.
Quando lo ritroviamo nel presente, Gao è il Presidente della L&P, copia i giochi degli altri ed è sposato niente popò di meno che con Lina, la donna che ha sempre amato ma che non lo ricambia.
L'uscita di galera del protagonista metterà sotto pressione Gao in tutti i modi possibili ben sapendo che Li Xun rivuole la L&P. E Gao piano piano cadrà nell'ossessione.
E se da una parte godo nel vederlo in difficoltà visto tutti i danni che ha fatto, dall'altra mi dispiace anche un po': alla fine ha raggiunto tutti i risultati che voleva...ma a che prezzo? E davvero questo, era quello che voleva?
Dal finale di serie s'intuisce di no. Una volta venuta fuori la malattia, l'ossessione si acuisce e diventa quasi follia: Gao si rifiuta di operarsi finché Li Xun non si arrende. Che è illogico. E' stupido. Ma è perfettamente comprensibile per il personaggio di Gao.
Ed il finale... da una parte temevo che la malattia di Gao fosse un motivo per darci il buonismo finale con tutti i personaggi che s'abbracciavano felici perché oh...Gao sta male e bisogna fare pace. Lighter and Princess invece, mi stupisce ancora non dando alla malattia il ruolo risolutore dei conflitti ma rendendola un modo per i due di riflettere sulle loro azioni e su cosa sia davvero importante.
Nota a margine sulla espressione felice ed un po' stupida di Gao quando Lina si presenta all'ospedale dicendogli che rimarrà con lui. Non l'ho mai visto così felice come in quella scena. Adorabile. Mi si è stretto il cuore per lui.
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Ma se ho amato come siano stati scritti i personaggi, quello che mi ha davvero preso il cuore è stata la storia d'amore. Spesso i drama romantici scadono nello smielato e nei cliché: perdita di memoria, second lead che fanno gli stronzi, lei che inciampa e casualmente cade tra le braccia del fusto di turno...insomma le solite cose.
L&P non solo non presenta niente di tutto questo ma riesce ad essere adorabile e romantico con una coppia giocosa e divertente, amorevole e davvero piacevole da guardare. Sorridevo involontariamente ogni volta che Li Xun faceva il solletico a Zhu Yun, ad esempio!
I due lead infatti, hanno una chimica spaventosa ed ogni volta che si guardavano negli occhi pare veramente che non esistesse nient'altro che l'altro. Il modo in cui di guardano, toccano, si abbracciano, invadono lo spazio uno dell'altro, è così naturale che sembra che siano sposati da anni.
Inoltre, l'altro motivo per cui ho amato questa coppia è perché sono tutto tranne che perfetti. Sono imperfetti presi singolarmente e sono imperfetti come coppia. Nonostante si amino molto e si sostengano sempre, ognuno di loro porta nella relazione i proprio difetti: Zhu Yun diventando insicura e ansiosa e Li Xun volendo fare tutto da solo. Ricordo ad esempio che sia nel passato che nel futuro, Zhu Yun si lamentava di come il lead non la includesse nei suoi piani e la tenesse sempre all'oscuro di tutto. Gli chiedeva se era inclusa nei suoi piani, del loro futuro ecc ecc....
Questo succede anche nel presente con dei notevoli miglioramenti ma ancora siamo lontani dalla perfezione...e va benissimo così. E' perfetto così!
Le relazioni impeccabili non esistono. E non mi piacciono le storie dove i due protagonisti perfetti si giurano amore eterno e dove sono così bravi uno con l'altro che sai che l'unico motivo per cui si potrebbero lasciare sono per interventi esterni.
Sicuramente Li Xun e Zhu Yun sono una delle mie coppie preferite di quest'anno. Così come lo è questo drama.
Poi oh...ci sarebbe tantissimo altro da dire: dal second lead pittore che non è mai stato veramente un second ma anzi un buon amico. Da Lina che da brava egoista pensa solo ai fatti suoi salvo poi rinsavire nel finale, dai ragazzi della compagnia dei due lead, da Ren Di e la sua storia con il cantante del suo gruppo... ma per adesso basta così.
Consiglio comunque a tutti la visione di questa serie!
Voto: 9
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anchesetuttinoino · 10 months ago
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🟡 IL WEF AVVERTE: DOPO LE ELEZIONI USA ARRIVERANNO DISORDINI, TERRORISMO, PESTILENZE, ISOLE SOMMERSE E BLACKOUT INFORMATICI GLOBALI❗👀
In un inquietante quanto delirante articolo (ECCO IL LINK AL PEZZO), l'organizzazione di Klaus Schwab spiega che mancando UN FORTE GOVERNO GLOBALE, come quello che si stava instaurando durante la dittatura sanitaria, da novembre arriverà un'era di eventi shock"!
Il World Economic Forum (WEF) perciò lancia il suo avvertimento: dopo le elezioni statunitensi del 2024 ci dobbiamo aspettare interi anni di tormenti.
Forse l'élite mondiale si prepara a scatenare il caos nella società?
In questo delirante articolo il WEF avverte che i cittadini americani che si recheranno alle urne a novembre dovrebbero aspettarsi subito dopo gravissimi “eventi destabilizzanti”, tra cui una “pandemia informatica intenzionale”, l’emergere di un “nuovo gruppo estremista globale” e "disastri climatici accelerati", quali un improvviso innalzamento del livello del mare che sommergerà intere isole.
L'élite globalista è disperata perché teme che le elezioni del 2024 non vadano a suo favore.
In questo contesto non sorprende che il WEF ci stia avvertendo insistentemente di "prestare attenzione ai rischi globali che saranno ulteriormente esacerbati da eventi shock inaspettati e destabilizzanti".
Cosa sta pianificando l'élite globale? Forse la frase più preoccupante dell'articolo è in riferimento agli attacchi intenzionali alla sicurezza informatica. Nessuno crede realmente che il blocco di tutti i software Microsoft di luglio sia stato provocato da un impiegato che ha sbagliato l'aggiornamento.
Dato il lungo interesse di Klaus Schwab per lo scatenarsi di un "attacco informatico devastante" in tutto il mondo, e le esercitazioni già svolte, questo avvertimento non dovrebbe essere preso alla leggera.
Facendo riferimento all'interruzione della sicurezza informatica globale di Crowdstrike di luglio, il WEF testualmente afferma:
"Immaginate se un malintenzionato avesse fatto questo, intenzionalmente e su scala ancora più grande?"
Non ci resta che fare gli scongiuri!
Del resto dicevano anche che i non vaccinati sarebbero tutti morti, e che la Russia si sarebbe arresa in due mesi.
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gruppo17culture · 2 months ago
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Dialogo tra studenti: la moderazione dei contenuti è strutturalmente terribile
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Introduzione:
Durante il nostro confronto di gruppo, abbiamo riflettuto sul tema della moderazione dei contenuti online, a partire dalla lettura del testo “La moderazione di contenuti è strutturalmente terribile”. Abbiamo discusso insieme su come viene gestita la moderazione da parte delle piattaforme digitali, quello che ne pensano le persone che ci lavorano sulle sue contraddizioni e sulle ripercussioni sociali che comporta.
Personaggi:
Mina:
Background: laureata in scienze della comunicazione, con interesse per i media digitali, i diritti umani e l’etica dell’informazione. Cresciuta in una famiglia dove si parla spesso di giustizia sociale, è sempre stata molto sensibile ai temi dell’etica e della salute mentale. Inoltre ha fatto volontariato durante il liceo in un centro anti-violenza e questo l’ha resa ancora più consapevole del potere delle parole e delle immagini.
Personalità: Attenta all’invisibile, infatti è turbata proprio da ciò che non si vede sui social, da chi “ripulisce” in silenzio. Non le basta che una cosa “funzioni”: vuole sapere a quale prezzo. Critica verso il sistema: È disturbata dall’arbitrarietà delle decisioni delle piattaforme. Non attacca frontalmente la tecnologia, ma la sua applicazione ingiusta e poco trasparente.
Alessia:
Background: laureata in Psicologia con una tesi sulla disumanizzazione nel lavoro digitale. Collabora con ONG che difendono i diritti digitali e la salute mentale nel lavoro tech.
Personalità: Empatica, riflessiva, ma anche decisa quando parla di giustizia e diritti. Non è anti-tecnologia, ma critica la mancanza di trasparenza e di umanità nei modelli attuali.
Iana:
Background: Figlia di una giornalista e di un insegnante, è cresciuta con una forte attenzione all’etica dell’informazione. Ha partecipato a un progetto universitario sulla comunicazione responsabile nei social. Durante lo stage in una start-up, ha scoperto quanto lavoro invisibile c'è dietro ai contenuti “ripuliti”.
Personalità: Empatica, con un tono di voce pacato ma deciso. Ama ascoltare prima di esprimersi, ma quando parla, lo fa con chiarezza. È la mediatrice naturale del gruppo.
Manuel:
Background: Manuel studia economia e informatica. Ha una visione pragmatica e analitica, ha partecipato in progetti universitari focalizzati sull'impatto economico e sociale dei social media e della moderazione dei contenuti online.
Personalità: Pratico, razionale e attento, Manuel preferisce argomentare con fatti e dati concreti piuttosto che con emozioni. È spesso la voce della ragione nel gruppo, cercando soluzioni realistiche e strutturali ai problemi. Non ama estremismi o approcci troppo idealistici. Ritiene che un equilibrio tra tecnologia, economia ed etica sia essenziale per migliorare realmente il contesto sociale digitale.
Vale:
Background: Vale studia sociologia e ha avuto diverse esperienze personali che l'hanno resa particolarmente sensibile alle questioni di salute mentale e violenza online. Ha vissuto direttamente episodi di molestie digitali che non sono stati presi sul serio dalle piattaforme, il che le ha dato un forte senso di ingiustizia e rabbia verso la superficialità con cui certi temi vengono trattati.
Personalità: Emotivamente coinvolta, Vale tende a reagire con passione ai temi che sente vicini. È sensibile, empatica e determinata a far sentire la sua voce.. A volte può apparire impulsiva, ma la sua intenzione è sempre quella di difendere e sostenere gli altri.
Maria:
Background: Maria è cresciuta in un paese difficile, segnato da instabilità e crisi. Ha lavorato brevemente nel campo della moderazione di contenuti online, dove ogni giorno è stata esposta a immagini violente, traumatiche e disturbanti. Questa esperienza l'ha resa insensibile alle sofferenze altrui e cinicamente distaccata dal dolore emotivo, portandola a sviluppare un atteggiamento freddo e crudele.
Personalità: Maria in superficie appare distante, cinica e sarcastica. Non mostra alcuna empatia verso le sofferenze degli altri, spesso minimizza apertamente i problemi altrui. Crede fermamente che preoccuparsi della salute mentale o delle emozioni sia una debolezza, una perdita di tempo. La sua visione del mondo è pessimista: secondo lei, il dolore e la crudeltà sono inevitabili e tutti devono imparare a conviverci senza lamentarsi. Usa spesso un linguaggio diretto, mostrando indifferenza e a volte persino compiacimento nell'osservare il disagio o la vulnerabilità degli altri. Maria, pur essendo consapevole delle conseguenze psicologiche del suo precedente lavoro, si è convinta che il cinismo sia l'unico meccanismo di difesa efficace contro le sofferenze della vita.
Mina:
Ragazzi, dopo aver letto il testo, sono rimasta davvero colpita. Non avevo idea che ci fossero persone che, per lavoro, devono passare la giornata a guardare contenuti traumatici sui social per decidere se rimuoverli o no…
Maria:
Sinceramente, se scegli di fare un lavoro così, sai a cosa vai incontro. Piangere dopo non serve a nulla.
Vale:
Maria, forse un po' di empatia non guasterebbe. Nessuno merita un lavoro così stressante senza supporto psicologico.
Iana:
Però bisogna anche dire che è un lavoro necessario. I social senza moderazione diventerebbero ingestibili. Secondo me, la tecnologia può aiutarci: gli algoritmi stanno diventando sempre più precisi.
Alessia:
Sì, ma attenzione: anche l’intelligenza artificiale non è una soluzione magica. Gli algoritmi possono ‘vedere’ un’immagine, ma non ne capiscono il contesto. Possono censurare un nudo artistico e lasciare online un discorso d’odio mascherato da satira. Per me, il problema è che si vogliono automatizzare processi che in realtà sono profondamente umani. L’efficienza va bene, ma non può sostituire il giudizio critico.
Maria:
Che importanza ha il contesto? Siamo tutti qui a lamentarci, ma poi vogliamo anche un web lindo e pulito. Un po' ipocrita, no?
Mina:
Non si tratta di ipocrisia, Maria. Si tratta di voler un ambiente più sano per tutti.
Manuel:
Sì, ma anche nel testo l’autore dice che gli algoritmi non sono la soluzione. Non riescono a distinguere il contesto. Tipo: come fai a capire se un post è ironico, provocatorio o davvero offensivo? Serve comunque un occhio umano.
Vale:
Infatti. Io una volta ho denunciato un post sessista e la piattaforma mi ha risposto che “non violava le linee guida”. Ma poi ho visto rimuovere un post di un’amica che parlava di mestruazioni. Ma che senso ha?
Mina:
È proprio questa arbitrarietà che mi disturba. Le regole sembrano cambiare in base a chi sei, cosa dici, e forse anche dove ti trovi nel mondo.
Alessia:
Esatto! E il paradosso è che le piattaforme dicono di voler ‘difendere la libertà di espressione’, ma poi applicano le loro regole in modo arbitrario. Una foto di un seno viene censurata, ma certi contenuti complottisti o xenofobi restano online per mesi. Perché? Perché creano engagement, clic, visualizzazioni. E quindi profitti. C’è un’enorme ipocrisia nel modo in cui gestiscono la moderazione.
Maria:
Le regole sono fatte da chi comanda. Non capisco perché continuate a scandalizzarvi: benvenuti nel mondo reale.
Alessia:
Ma proprio perché è il mondo reale che dobbiamo cercare di cambiarlo. Non possiamo semplicemente rassegnarci.
Iana:
Però scusa , preferisci l’anarchia digitale? Ci vogliono delle regole, sennò ognuno fa quello che gli pare. Pensate alla disinformazione o all’hate speech.
Manuel:
Secondo me il problema non è tanto il “se” moderare, ma il “come”. Serve più trasparenza, magari un organismo esterno che controlli le decisioni delle piattaforme, non solo Facebook che si controlla da sola.
Vale:
Ma voi vi rendete conto che ci sono persone che guardano video di torture, suicidi, violenze sessuali ogni giorno per lavoro? È una forma di trauma secondario. Si parla pochissimo di questo.
Maria:
Trauma secondario? Qualcuno lo deve pur fare, e non è certo lamentandosi che risolvi qualcosa. Questo vittimismo è stancante.
Alessia: Non è vittimismo. È consapevolezza di un problema serio che riguarda la salute mentale di tantissime persone.
Mina:
Verissimo. E la cosa assurda è che non ne parla nessuno. È un lavoro invisibile. Quante volte abbiamo pensato: “per fortuna che qualcuno lo ha rimosso”? Ma non ci chiediamo mai chi lo ha fatto.
Alessia:
Credo che sia proprio da lì che dovremmo partire: sapere chi pulisce lo spazio digitale che usiamo ogni giorno e a cosa viene sottoposto. La salute mentale di chi fa questo lavoro dovrebbe essere una priorità, non un effetto collaterale di un sistema che preferisce restare invisibile. Ho visto qualche giorno fa un video su Youtube di un ragazzo che parlava di questo lavoro, non che del suo lavoro e sono rimasta davvero colpita. I moderatori di contenuti sono sottoposti a delle immagini troppo violente e crude. Il web sa essere davvero sgradevole. Vogliamo delle piattaforme più sane? Allora serve più trasparenza su quello che c'è dietro a ciò che vediamo sui social.
Iana:
Io comunque continuo a pensare che non dobbiamo buttarci giù. Serve più regolamentazione, sì, ma anche più educazione digitale. Dovremmo essere noi utenti a capire cosa postare e cosa no.
Maria: Davvero credete che educare le persone risolverà qualcosa? La crudeltà fa parte della natura umana. Tanto vale farsene una ragione. Manuel: E forse anche smettere di credere che Internet sia uno spazio neutrale o “libero”. È uno spazio governato da regole, spesso poco chiare, e da interessi economici giganteschi.
Vale:
Dopo questa lettura, io non riesco più a vedere i social nello stesso modo. Penso a tutte le cose che vediamo… e a quelle che non vediamo.
Mina:
Sì. Forse la cosa più utile che possiamo fare è iniziare a parlarne. Non dare per scontato quello che ci viene mostrato online. E pretendere che le piattaforme siano più responsabili sia per la salute dei suoi utenti che per quella dei suoi lavoratori.
Link video:
https://www.google.com/url?q=https://www.google.com/url?q%3Dhttps://www.youtube.com/watch?v%253DPdFxa5NqmNI%26amp;sa%3DD%26amp;source%3Deditors%26amp;ust%3D1745006828152008%26amp;usg%3DAOvVaw0Wwx9GB_iD-tSt4TCwkQgq&sa=D&source=docs&ust=1745006828176129&usg=AOvVaw3KLIZg3s1Hj71AvsEmy5wD
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davidewblog · 8 months ago
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Abbiamo fatto una specie di accordo, io con una delle studentesse che abitano con me, Veronica. Io le do lezioni di excel, e lei mi da lezioni di chitarra.
In realtà è un accordo un po' strano, perché io non è che sia molto esperto di informatica, però qua tutte e tre le mie coinquiline mi considerano una specie di supremo conoscitore di Excel, neanche se fossi il nipote prediletto di Bill Gates, e mi chiedono di insegnarglielo, ma non ho ancora capito da dove sia nata questa loro convinzione. E Veronica la chitarra sta appena imparando a suonarla, e per lei darmi lezioni vuol dire che prova, lei, a suonare qualcosa, e mi dice come lo sta facendo, perché io preferisco non prendere in mano la sua chitarra, conoscendomi temo di rovinargliela.
Però, in definitiva, questo scambio di lezioni lo stiamo facendo, abbiamo iniziato qualche giorno fa. Almeno ci divertiamo, soprattutto lei, che prende come un gioco qualunque cosa: per Veronica anche usare Excel è come giocare a Final Fantasy.
Poi, ieri sera, abbiamo fatto tutte e due le lezioni dopo cena, e ci è venuta un'idea geniale. Praticamente, prima io nella lezione di Excel le ho insegnato la funzione "SE", e ci ho messo un sacco perché non me la ricordavo e sbagliavo tutto. Poi, quando siamo passati dopo alla sua lezione di chitarra, ci è venuto in mente di cercare una canzone che dicesse "se", ma all'inizio non ce ne ricordavamo nessuna, poi ci è venuta in mente "Guasto d'amore" che inizia con "E se non avessi una bandiera...", allora abbiamo cercato gli accordi con google, li abbiamo trovati, e lei ha provato a suonarla dicendomi "questo è un fa, questo è un do ecc...", non credo di avere imparato moltissimo, ma quella per me è la questione meno importante, mi interessa che ci siamo divertiti un sacco, e che lo rifaremo.
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mermaidemilystuff · 2 years ago
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Sono stufa di quello che, sotto notizia, viene esaltato e elogiato. In questi giorni è stato dedicato (più di) un articolo ad un ragazzo, benestante figlio unico con entrambi genitori lavoratori, che andrà alla Normale di Pisa. Credo siamo arrivati a dei livelli davvero assurdi su queste glorificazioni: uno perché sinceramente ok bravo grande ma andare alla normale di Pisa non mi pare sia un evento così straordinario da ricevere titoli sul giornale, due perché credo sia profondamente ingiusto guardare solo alle "grandiosità" di persone che fin'ora nella vita avere una difficoltà non sanno nemmeno cosa significhi e per di più esaltando al massimo dei risultati che non sono nemmeno così eclatanti.
Così questo post voglio dedicarlo innanzitutto a mio cugino. Ragazzo dislessico e probabilmente con diverse altre difficoltà che non sono mai state approfondite, dopo la morte del padre ha finito con molta fatica le superiori ritrovandosi solo con sua madre Miss Testa di Cazzo che non lo aiuta men che meno supporta in nulla. Bravissimo con la musica, un quasi orecchio assoluto, si è finalmente diplomato al musicale dopo esser stato bocciato due volte e l'unica cosa che gli ha lasciato la scuola è un rigetto per gli strumenti. Nonostante tutto, nonostante a Natale quando l'ha detto quasi tutti sono scoppiati a ridere, lui quest'anno inizia informatica all'università. Ti voglio bene da impazzire, mai avrei pensato di vederti così felice e elettrizzato all'idea di continuare gli studi, grazie di esistere, mi insegni tantissimo, sono orgogliosa di te.
Voglio dedicare questo post a tutte le persone che nonostante le mille difficoltà della vita sono riuscite a raggiungere i propri scopi. Voglio dedicarlo a tutte le persone che sono dovute scendere a compromessi e a quelle che hanno dovuto rinunciare. Voglio dedicare questo post alle persone che vivono di quello che ormai passa per normalità o addirittura banalità.
In fine, vorrei dedicare questo post anche a me. Non sarò riuscita a prendere una laurea, non sarò diventata la prima italiana o la più giovane a fare qualcosa, non sono diventata ricca, non ho aperto un'attività progressista, non sarò un genio, non avrò fatto tutte le scelte giuste, non sono chissà chi o chissà cosa.
Ma sono qui. Dopo tutto quello che ho passato sono qui, sono viva e mando avanti la mia vita anche in modo funzionale. E ora dirò anche qualcosa che mi fa strano e un po' schifo perché stride molto col mio modo di affrontare e pensare le cose, ma: al mio posto il ragazzino neonormalista probabilmente si sarebbe sparato in testa a 19 anni, io al suo posto probabilmente sarei riuscita almeno a entrare come lui alla normale di pisa. Gli auguro il meglio, ma a me faccio anche i complimenti.
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unquadernino · 8 months ago
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alla fine la settimana scorsa mi sono messa a studiare programmazione e ora sto imparando python. non dico che faccio solo questo durante il mio tempo libero, ma quasi. se mi fermo a pensare a questa cosa divento pazza perché nella mia famiglia da parte di padre tutti si occupano di informatica (i miei zii, fratelli di mio padre, e i miei fratelli) e io mi sono sempre reputata la pecora nera della famiglia che studia una materia umanistica all'università. e invece adesso eccomi qui a pensare che la programmazione sia la cosa più assurda e divertente che mi sia mai capitata sotto mano, un gioco continuo che non mi annoia. la verità è che ci sono così tante cose che si potrebbero imparare nell'universo
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pettirosso1959 · 10 months ago
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Fratelli Durov. Il vero genio è quello brutto a sinistra... Quello a sinistra è il fratello di Pavel. Ha partecipato per 3-4 anni ad olimpiadi mondiali di matematica e di informatica vincendo sempre medaglie d'oro o d'argento. Ha 2 PHD, uno preso con un vincitore della medaglia Field che è il nobel della matematica. È lui che ha scritto prima il social VK e poi almeno tutti gli algoritmi principali di Telegram, quelli che neanche la CIA riesce a craccare. E più di recente una piattaforma blockchain, probabilmente la più sofisticata oggi disponile (era pronta anche la criptovaluta ma è stata bloccata dalla SEC). Pavel è laureato in lettere. Non crediamo che Pavel sia stupido, ma per fare l'imprenditore servono altre qualità oltre a quelle tecniche. Più facile che si siano divisi i compiti. Per dire, nella Apple era lo stesso: Wozniak era il vero genio dei computer, forse l'ultima persona a creare un intero computer incluso il suo software tutto da solo (l'Apple II). Jobs anche smanettava un po' e ci capiva, ma non aveva lontanamente le capacità tecniche di Wozniak. Però sapeva fare l'imprenditore, sapeva cosa avrebbe voluto la gente, sapeva riconosce i talenti e farli rendere al massimo. Dopo l'Apple II Woz non ha fatto più niente, Jobs è andato avanti. Alberto T. Ricci.
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noneun · 2 years ago
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Lo stesso cliente che anni fa rifiutò un corso di informatica perché "ho solo bisogno di qualche consiglio quando mi serve"
Io: Scrivi l'indirizzo del sito sulla barra degli indirizzi. Cliente: OK, dunque... la barra dell'indirizzo... Io: È in alto. Cliente: È che non uso più la barra degli indirizzi e non mi ricordo dove è. Io: È in alto. Cliente: Quella cosa lunga con accanto il pulsante per ricaricare? Io: Bravo.
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paperometria · 1 year ago
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Buongiorno Papero, alla mia amica hanno hackerato il router con sostituzione password e m'è venuta la paranoia. Non ho mai preso virus, sempre usato un banale ma (credo) efficiente Avira. Cosa posso fare secondo te per garantirmi una certa serenità informatica? Col router connetto pc, smartphone e la smart tv, con cui però più che accedere a Netflix/Youtube non faccio.
Ciao! Innanzitutto, niente panico :) il fatto che sia successo alla tua amica non necessariamente implica che accada anche a te, anche perché andrebbe capito come hanno fatto a bucarle il router, prima di poter affermare qualsiasi cosa o fare similitudini tra il tuo setup e il suo.
Detto questo, la precauzione è sempre una buona cosa, quindi ti scrivo un paio di consigli, anche se (1) farti una lista sommaria vale per quello che vale, andrebbe valutata la situazione per dirti esattamente se è tutto ok o bisogna agire su qualche punto (2) sappi che io sono sempre disponibile, in privato, anche live se ti va con una sessione Google Meet, per guardare insieme come è messo il tuo router e quindi poterti dare consigli più mirati.
Cambia la password di default del tuo router con una lunga piena di robe incomprensibili, te la scrivi su un foglietto e la occulti in un posto sicuro (basta che poi ti ricordi dove l'hai messo), tanto è improbabile che ti serva ogni momento. Le password di default possono riservare brutte sorprese (il caso Fastweb insegna).
Assicurati che il tuo router sia aggiornato. Se è in comodato d'uso ci dovrebbe pensare il tuo gestore, ma l'ultima volta che mi sono fidato in vita mia di qualcuno ho pagato una multa da 100 euro, quindi sempre meglio verificare. Se invece è di tua proprietà devi pensarci necessariamente tu.
Assicurati che gli accessi da remoto al router siano disabilitati e, se proprio ne hai bisogno di tali accessi, attiva solo quelli strettamente necessari e verifica che la password sia abbastanza sicura (quindi niente combinazione della valigia del presidente Skroob).
Come ti dicevo, sentiti liber* di contattarmi, e ne parliamo più nel dettaglio.
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ross-nekochan · 2 years ago
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Ieri è stato il mio primo giorno di training in azienda.
È andata male, malissimo.
Dopo 8h quasi ininterrotte di giapponese ad un livello assurdamente aulico (keigo merda), la testa mi scoppiava. Letteralmente. Sono uscita fuori di corsa a fare una passeggiata perché non ne potevo più.
È iniziato con due test che erano giusto per valutare le nostre conoscenze in informatica. Ovviamente non l'ho passato. Perché non solo non so niente in materia in ITALIANO, ma perché quel poco che so in giapponese manco lo riuscivo a capire né avevo sufficiente tempo per mettermici. Il test lo potremo rifare però pensavo: ma se io tutti questi test li fallisco 3,4,7 volte che succede? Mi mandano via?
Di tutto quello che era stato detto, avrò capito il 70%. E nel restante ho sperato che non si dicesse niente di importante.
Fortunatamente la sera ho beccato l'indiano e la cosa mi ha aiutato molto: anche lui non capiva quasi un cazzo e mi ha raccontato che un suo amico che è già in azienda ha fatto uno dei due test DIECI volte prima di passarlo. Mi sono sentita molto meglio.
Oggi è andata meglio, ma comunque mi rimane da ieri il dubbio che io abbia scelto di fare una cosa che forse è più grande di me. Dall'altra parte penso che sono loro che mi hanno voluta sapendo che ero senza esperienza, che ci sono altre persone sia straniere che giapponesi che sono nella mia stessa situazione e che, in generale, nel mondo non sono la prima né l'ultima che ha fatto, fa e farà una cosa del genere. 安心する。
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littlepaperengineer · 2 years ago
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Pensavo a quanto è strana la vita, che se uno vuole vederci un disegno si rende conto che è proprio contorto. Invece io penso che sia più una serie di sensazioni a portarci dove dobbiamo arrivare. Un po' a naso, alcune cose sentiamo che non sono per noi, lo avvertiamo, senza saperlo spiegare... E l'olfatto lo gestisce il vento. Il vento è vita, è movimento, guai se non ci fosse. Ed è causato da differenza di pressione atmosferica... Come dire che le cose balzano all'occhio (o al naso) quando il paragone mostra differenze importanti.
Ho studiato elettronica perché mi piaceva creare dispositivi. Odiavo l'informatica, o meglio i computer. Ora lavoro con i computer, in un'azienda di informatica. Pazzesco. E perché? Perché mi permette di dedicarmi all'arte, una cosa che non c'entra quasi niente. Me lo permette perché posso farlo da casa... Altra cosa che odio. Insomma, l'arte, croce e delizia della mia esistenza. Eppure senza di lei io non saprei come fare a sopportare tutto, senza l'uso del pennello non so come farei a calmare l'ansia di fare tutto per non perdermene nessuna. Senza la fotografia non so come farei a comunicare con le persone.
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blackbg27 · 2 years ago
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Mi sono chiesta: che cos è l'amore per me?.
Per me l'amore sono i gesti, le piccole cose, le cose più innocue che ti fanno capire che sei importante.
L'amore per me è mia madre che nasconde l'ultimo pezzo di lasagna perché mio padre non l'ha mangiata, l'amore per me è mara che mi chiama appena capisce che mi è successo qualcosa perché non sono più la persona di prima, l'amore è marco che mi capisce in ogni situazione e anche scherzando mi risolleva il morale l'amore è gigi che vede il mio sguardo un po giù e cerca di farmi sorridere per non farmici pensare , l'amore sono io che a tutti i costi ho amato lui incondizionatamente senza aspettarmi e senza ricevere nulla in cambio, l'amore è lauraa che si preoccupa per me quando faccio qualche respiro più prolungato, l'amore è claudio che porta il secondo telefono al fratello per aiutarlo a fare il compito, l'amore è clarissa che vede che ho il telefono in mano e si mette davanti per non farmi sgamare dai professori, l'amore per me è questo, ci sono molti aspetti dell amore oltre a questo ci sono aspetti buoni e aspetti negativi ma io penso che per capire se sei amato dei guardare i piccoli gesti che pur se minuscoli ti fanno stare bene.
Lui non mi ha fatto stare bene , non ha fatto nessun tipo di gesto nei miei confronti, ma l'amore sapete è anche questo, dare senza pretendere di ricevere qualcosa in cambio, è anche comprendere una persona che ti ha fatto del male, specificando, comprendere non vuol dire perdonare perché perdonare il male che mi ha fatto sarebbe troppi insostenibile e sarebbe una mossa da stupida per ritornare a starci male, l'amore per me era lui che nonostante gli piacessi mi chiedeva di lollo e di come andassero le cose, mi è stato vicino quando mi tagliai per colpa sua, mi è stato vicino in molti momenti fondamentali della mia vita ma ciò non toglie che quello che mi ha fatto mi ha distrutto sotto molti punti di vista, il suo ritorno nella mia vita aveva creato una stabilità emotiva e sociale che non avevo mai avuti prima di lui, e quando se n'è andato la mia stabilità se ne andata con lui e li sono cominciate le ansie i dolori, il petto in fiamme, il non riuscire a respirare perché il mio corpo non me ne dava canso e non dico che é tutto per colpa sua però per la maggior parte si.
Per me l'amore ero io che chiesi a lui di mettersi vicino a me nell ora di informatica solo per stare un po da soli
L'amore ero io che pur essendo arrabbiata gli mandavo gli appunti che gli servivano senza esitare.
L'amore ero io che dopo il nostro primo bacio sono stata una giornata senza riuscire a capire cosa stesse attraversando il mio cuore.
L'amore vero, sincero, o anche un amore di passaggio non l'ho trovato, lui è stata la cosa più vicina all amore che io avessi avuto fino ad allora e senza di lui un po mi sento vuota, sento che una parte di me vorrebbe correre ad abbracciarlo a dirgli che va tutto bene, ad addossarsi i suoi problemi per non farglieli pesare, vorrebbe correre a dargli consigli su come comportarsi e su come si chiede scusa e vorrebbe anche ricevere il contrario, ma la parte più ragionevole di me frena questa cosa perché il dolore provato è stato molto più forte di tutto il bene che mi ha fatto.
Gli auguro una vita fantastica, gli auguro di trovare la propria persona e la propria strada, gli auguro di smettere di fumare e di togliersi da torno persone che non gli vogliono bene gli auguro di essere felice e di trovare stabilità nel rapporto con i suoi genitori, gli auguro tutto il bene del mondo che se magari lui non vuole lo stesso per me e pensa che io non me lo meriti, vabene, io conosco il mio valore e conosco me stessa e so che de dio vorrà tutto sarà possibile.
Io penso di non riuscire a trovare l'amore perché sono l'impersonificazione di esso e nessun essere umano riuscirebbe a comprendere quanto cuore ci metto nelle decisioni che prendo.
Questo è quello che io penso sia l'amore.
Buona vita a tutti.
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anticlimatteo · 2 years ago
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Domande a cui rispondere.
Are you named after anyone?
No, direi fosse abb a caso
Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
mmmmh un po' qualche tempo fa durante le alluvioni
Hai figli?
None
Fai largo uso del sarcasmo?
Nah non molto
Quali sport pratichi o hai praticato?
Ho fatto nuoto da piccolo, tennis piu tardi e fino all'anno scorso yoga, ora sono un po' in stallo
Qual è la prima cosa che noti in una persona?
direi il viso, le espressioni i movimenti, ste cose qua
Qual è il colore dei tuoi occhi?
banalissimo nocciola [scuro]
Scary movies o happy endings?
non ho capito la domanda, ma in generale nessuno dei due? mi piacciono film con una trama interessante e possibilmente calati nella realta`
Qualche talento particolare?
sembrano le domande delle iene, boh, sono un buon ascoltatore?
Dove sei nata?
Piacenza, posto in cui sono stato pochissimo
Quali sono i tuoi hobby?
Camminare, videogiocare e fare foto
Hai animali domestici?
no aime, ma vorrei
Quanto sei alto?
1 e 82
Materia preferita a scuola?
dipende da che scuola lol, direi mate, poi scienze e infine informatica, banale?
Dream job?
non lavorare? o comunque fare il fotoreporter
boh non voglio rompere i coglioni a nessuno ciao
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