percomemiguardavi
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15 posts
Ho voluto creare questo blog per me, perché da quando mi ha lasciato io non mi sento più e le parole sono l'unico modo che ho di ritrovarmi. Parlerò di lui, di me, di noi e di quello che non siamo più. Per non averlo mai troppo lontano dal cuore.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Oggi è domenica, che cosa inutile da dire. Se tu fossi qui mi diresti “che cosa scontata” e mi sorrideresti. Non importa, voglio dirlo lo stesso. Oggi è domenica e io vorrei non facesse così male. Fino a qualche tempo fa non avrei mai immaginato che un semplice giorno della settimana mi avrebbe fatta a pezzi. Ma è così e domani è lunedì ma non un lunedì qualunque, è quello in cui alcuni di noi riavranno un briciolo di libertà. Hai appena pubblicato una storia su instagram, non ce l’ho fatta questa volta a non visualizzarla. Era un meme, divertente, ho anche sorriso nel vederlo. Ti immagino domani metterti d’accordo con i tuoi amici per vederli, anche se non si potrebbe, ma io ti conosco e sono piuttosto sicura che questa quarantena per te sia stata infinita. Probabilmente domani ricominci a lavorare e io vorrei solo essere la persona a cui scriverai appena la sveglia suona, la persona a cui dirai che no, non è un buongiorno, visto che hai fatto tardi anche stanotte. Invece chissà a chi manderai il primo messaggio della giornata. Oggi mi sono svegliata triste, è come se il mio corpo sentisse qualcosa ancora prima della mia mente. Mi manchi ancora. Anche se sono passati mesi. Ti vorrei ancora qui con me. Vorrei prendere la macchina domani, guidare fino a casa tua, parcheggiare e dirti che sono fuori. Tu spunteresti dalla porta, ti sporgeresti per darmi un bacio e mi prenderesti per mano fino al tuo letto. Eccomi qui, ad immaginare cose successe così tante volte, che non succederanno più. Fa male pensarlo, anche dopo tutto questo tempo. È come se il mio cuore non si rassegnasse all’idea di questa fine a cui non è mai stato davvero messo un punto.
Vorrei dire che non ti aspetto più ma mentirei anche a me stessa e ormai sono stanca di farlo. Con gli altri fingo che vada tutto bene, dico a tutti che non mi interessa più nulla. “È un capitolo chiuso ragazzi, non posso fare molto” una sorta di slogan, un promemoria che mi ripeto appena mi distraggo un attimo e inizio a pensarti. Sai, alcune notti, quando chiudo gli occhi e provo a dormire, la tua immagine si stampa sotto le palpebre e non riesco a scacciarla subito. La guardo un po’, per qualche secondo fingo di stare ancora con te e poi cerco altri pensieri.
Sono sicura che tu stia bene, altrimenti, in qualche modo, l’avrei saputo. E sono piuttosto sicura che un giorno starò bene anche io. Per ora continuo così, a pensarti quando non dovrei e ad immaginare che quella sera sia andata diversamente.
Se un giorno lo vorrai, mi troverai qui. Non posso assicurarti che non andrò avanti con la mia vita ma avrai sempre un posto dentro di me, solo per le sensazioni nuove che mi hai fatto provare, sfiorandomi appena.
Sono qui. Sempre qui. Ti aspetto.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Non riesco più a tenere i capelli sciolti. Non ce la faccio, tutte le volte che mi guardo allo specchio e mi pettino dentro la mia testa rimbomba la tua voce "perché non li lasci sciolti, mi piacciono di più". Me l'hai detto la prima volta che siamo stati insieme. Io mi ero messa una mollettina, per tenermi indietro il ciuffo che mi dava fastidio. Tu l'hai tolta e mi hai detto questa cosa e io non ho potuto fare altro che sorridere e sistemarli, scioglierli per te. Mi sono appoggiata al tuo petto e ho continuato a sorridere.
Sono giorni che ci penso, che ti penso. E con i pensieri anche le paranoie: Non mi hai mai voluta? Mi hai voluta ma hai avuto paura? Mentivi quando mi dicevi che provavi qualcosa per me? L'hai davvero provata qualcosa per me? Che effetto ti ha fatto vedermi? Lo stesso che fa a me?
Mi sto trattenendo dallo scriverti, quanta voglia di scriverti e vedere se anche stavolta vuoi ignorarmi. Perché te ne sei andato? Non sono stata abbastanza? No cazzo. Io sono abbastanza. Sei tu che non lo sei stato.
Questi giorni di quarantena sono infiniti e mi sono ritrovata a chiedermi come sarebbe stato se avessi avuto almeno te. I messaggi, le videochiamate, la voglia di toccarti, di baciarti che ho ancora adesso, amplificata dall'impossibilità di farlo, ma con la consapevolzza che, una volta finito tutto, sarei potuta correre da te.
Mi manchi tanto, vorrei tu lo sapessi. Mi manchi e non è la quarantena, è il fatto che non stiamo insieme da molto prima.
Non è la quarantena ma la voglia di sentire di nuovo le tue labbra posarsi sulla mia tempia. È che mi hai detto a domani, ma non sei mai tornato.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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San Valentino. È arrivato anche questo giorno. Credo non ci sia niente di peggio del 14 febbraio per chi ha il cuore a pezzi. Chissà cosa stai facendo, chissà cosa stai pensando, chissà se mi hai pensato.
Non mi è mai pesato essere sola a San Valentino, l’ho sempre ritenuta una festa non essenziale. Senza dubbio, ho sempre visto questo giorno come la celebrazione dell’amore, non della coppia, ma delle persone innamorate e di persone innamorate ne è pieno il mondo. E di persone innamorate che non stanno con le persone che amano ne è pieno il mondo.
Ecco quindi oggi guardandomi allo specchio mi sono detta che la fuori, da qualche parte, magari dietro casa mia, c’è un ragazzo o una ragazza, una donna o un uomo che sta soffrendo perché non sta con la persona che ama.
Ed io non sto con te. Chissà cosa stai facendo, chissà cosa stai pensando, chissà se mi hai pensato. Un mantra che dentro la mia testa si ripete da quando ho aperto gli occhi stamattina.
Non so cosa mi aspettasi, o forse è più corretto dire che non lo voglio ammettere. Perché dire che ti stavo aspettando, che speravo di ricevere un messaggio, è davvero troppo anche per me.
Non avremmo festeggiato San Valentino, vorrei che lo sapessi. Non mi sarei aspettata fiori, cioccolatini, regali, neanche una rosa. Davvero. Avrei voluto passarlo facendo le solite cose. Scegliere una serie tv o un film che non avremmo mai visto perché ci saremmo persi a baciarsi, ad accarezzarci, a guardarci negli occhi. Magari avremmo mangiato dei biscotti e poi ci saremmo messi a ridere per una cosa stupida che magari ci era successa durante la giornata. Ci saremmo sdraiati e tu mi avresti accarezzato il braccio e mi avresti dato un bacio sulla fronte e io avrei sorriso contro la tua felpa e avrei annusato quel tuo odore così buono. Saremmo stati noi dentro la nostra bolla, noi e il mondo fuori, noi e tutto quello che ci serviva.
Invece tu stasera esci con i tuoi amici, forse vai a ballare, così mi hanno detto. Mentre io uscirò con un amica che non lo è più da molto tempo e ci faremo compagnia a vicenda per non sentirci delle fallite sentimentali che scelgono di amare la persona sbagliata.
Vorrei che ad un certo punto della serata un mio piccolo pensiero ti arrivasse, non per rovinarti la serata, non vorrei mai. No perché se sei felice allora devo esserlo anche io. È quasi un obbligo, tu sei felice e prima o poi lo sarò di nuovo anche io.
Se ti dovesse arrivare il mio pensiero e tu ti fermassi a chiederti cosa è successo, ti prego chiedilo anche a me. Prendi in mano quel tuo dannato telefono, guarda il tuo amico stronzo, quello che mi odia, e scrivimi che ti manco. Sputiamo in faccia a tutto quello che ci sta tenendo lontani.
Dio, che illusa che sono, ancora credo di venirti in mente, ogni tanto. Una patetica illusa. Io lo so, lo so che non mi pensi mai, non sono scema, è solo che delle volte fingo di esserlo. Per non vedere, per non sentire, per non piegarmi al dolore totalitario e destabilizzante che sento quando mi ricordo che te ne sei andato di nuovo senza intenzione di tornare.
Allora niente, non so più neanche cosa dirti, perché oggi è San Valentino, io ho il cuore distrutto e tu andrai a guardare il culo delle altre sculettare in una discoteca. Un giorno sarò  felice. Voglio cambiarlo il mantra di oggi, certo forse è un po’ tardi, ma ci provo lo stesso.
Quindi ecco.
Un giorno sarò felice.
Un giorno sarà felice.
Un giorno sarà felice.
Si, un giorno sarò felice, ma non oggi. Oggi è San Valentino e tu non ci sei.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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“Quella nostalgia la stava straziando, doveva liberarsene, era disposta a tutto pur di abbandonare quel pensiero, in qualche modo avrebbe occultato quella mancanza, ad ogni costo.”
— Lucrezia Beha (via lucreziabeha)
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Lo rebloggo da una vita, quanto ci mette ad avverarsi??
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Pensavo di odiarti, finalmente, ne ero proprio convinta e la cosa mi dava una certa soddisfazione. Me lo sono scritta persino nelle note del telefono, per ricordarmelo, perché se ti odio, sto andando avanti, se ti odio allora smetterò di aspettarti, se ti odio allora starò meglio. Ma non è vero che ti odio, o meglio non lo faccio sempre. Forse l'idea di odiarti per davvero, per intero, mi terrorizza perché quando inizio non mi fermo e porto rancore per un bel po' (cosa che ti meriteresti).
Anche se pensandoci bene ho capito una cosa: provo qualcosa per te, è vero, ma non mi piace più quello che sei o che sei diventato, non so. Io me lo ricordo il ragazzo dolce e sensibile che eri con me e non corrisponde per nulla a quello che vedo ora. E ti sembrerà strano ma una notte mi sono ritrovata a ringraziare il cielo di non dover stare dietro ai tuoi sbalzi d'umore perché una persona come quella che sei ora non la vorrei.
Qualcuno un giorno mi ha detto che non ti dimenticherò mai per davvero, che andrò avanti e farò la mia vita ma tu mi mancherai sempre un po'. Credo abbia ragione, perché nonostante tutto e tutti, nonostante la situazione attuale (che è una vera merda), ogni tanto tu ancora mi manchi. Mi torni in mente in momenti strani della giornata. Mentre sto svuotando la lavastoviglie al lavoro, mentre guardo una puntata di una serie tv, mentre sono fuori con amici che di te non conosco neanche l'esistenza.
Sto cercando di allargare le mie conoscenze, esco con altre persone che non sono i nostri amici e mi fa dannatamente bene perché loro non sanno niente e per questo motivo non mi guardano con compassione.
Il sabato, però, è per la compagnia e ci siamo ritrovati al solito pub a bere una birra. Mi prendevano in giro perché quella tua amica, quella che non mi piace, aveva casa libera e voi vi siete ritrovati tutti da lei. I nostri amici, scherzando dicevano che volevano raggiungervi, che tanto tu saresti stato ubriaco e messo male, non avresti neanche fatto caso a me. Allora mi sono arrabbiata, li ho trattati male e li ho insultati e loro ridevano ancora di più e, ovviamente io li seguivo perché alla fine mi divertono sempre. Poi uno di loro si è fatto serio e mi ha guardato negli occhi: "non capisco perché si stia comportando così" mi ha detto "va bene quello che è successo ma perché evitarti? Che senso ha?". Per qualche secondo sono stata zitta. Sono le stesse domande che mi faccio io praticamente tutti i giorni. Non lo so che senso ha, non l'ho ancora capito e forse non avrò neanche mai una risposta, ma poco importa.
Tu ci sei anche se non ti sento, ci sei nella strada che facevamo sempre insieme, ci sei in un bacio sulla fronte che ancora rifiuto da chiunque non sia tu, ci sei nella frase di un libro o di una canzone, ci sei nella playlist che non riesco più ad ascoltare. Ci sei e chissà per quanto ci sarai, perché la notte è ancora difficile sapendo che il giorno dopo non ci sarai.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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I giorni sono diventati molti di più.. e tu mi manchi esattamente come il primp giorno..
Stamattina mentre mi guardavo allo specchio mi è tornato alla mente un ricordo, come un flash improvviso. Te lo ricordi quando siamo andati a quel mercatino che ci piace tanto? Era domenica, due giorni prima che mi lasciassi, quando avevo capito che c'era qualcosa che non andava.. solo che tu avevi preso la mia mano in un gesto così spontaneo che ogni mio pensiero negativo si era annullato. Ecco, mi ricordo che stavamo camminando per quel mercatino, parlavamo di cavolate e tu avevi ancora la mano nella mia. Ti stavo dicendo che volevo un cappotto lunghissimo, che arrivava alle caviglie e tu mi prendevi in giro, ridendo, perché non sono abbastanza alta per un cappotto così e mi guardavi dal tuo metro e 85. In quel momento siamo passati davanti ad uno specchio e io ho guardato il nostro riflesso. La tua giacca nera, appena comprata, che si intonava al mio cappotto dello stesso colore, le nostre mani intrecciate, il tuo sorriso e il mio. Era una sensazione così strana avere la tua mano nella mia, mi ricordo che la prima volta mi sentivo quasi spaventata, quasi fuori posto. Poi è stato tutto naturale, anche se, tutte le volte provavo quella sensazione strana e piacevole. Lo facevi spesso, stringermi la mano dico, sopratutto quando mi venivi a prendere e in macchina quasi la cercavi, per appoggiarla sul cambio insieme alla tua. Ogni tanto alternavi e l'appoggiavi sulla mia coscia, quanto adoravo quel gesto, così intimo, così spontaneo. Quante volte mi hai baciato le nocche, mentre ti guardavo sorridendo per quel gesto di una dolcezza infinita. Questo è l'aspetto che più odio di questa situazione. Da quando te ne sei andato mi sono detta spesso che la tua era una finzione, "fin dall'inizio - mi dico - non ti ha mai voluto davvero". Poi mi vengono in mente quei gesti di una dolcezza disarmante che facevi, come quando mi sfioravi mentre eravamo nel letto, così leggere le tue mani su di me. Come hai fatto? Ti prego dimmi come hai fatto a dimenticarti di tutto questo e andartene senza voltarti. Dimmelo e farò lo stesso anche io, perché non ce la faccio più, perché quando mi metto nel letto, la notte, sento ancora le tue mani che mi accarezzano e io vorrei solo stringerti e l'unica cosa che stringo è il ricordo di quell'ultima notte insieme. Quindi dimmelo ti prego, dimmi come posso dimenticarti e io lo farò.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Stamattina mentre mi guardavo allo specchio mi è tornato alla mente un ricordo, come un flash improvviso. Te lo ricordi quando siamo andati a quel mercatino che ci piace tanto? Era domenica, due giorni prima che mi lasciassi, quando avevo capito che c'era qualcosa che non andava.. solo che tu avevi preso la mia mano in un gesto così spontaneo che ogni mio pensiero negativo si era annullato. Ecco, mi ricordo che stavamo camminando per quel mercatino, parlavamo di cavolate e tu avevi ancora la mano nella mia. Ti stavo dicendo che volevo un cappotto lunghissimo, che arrivava alle caviglie e tu mi prendevi in giro, ridendo, perché non sono abbastanza alta per un cappotto così e mi guardavi dal tuo metro e 85. In quel momento siamo passati davanti ad uno specchio e io ho guardato il nostro riflesso. La tua giacca nera, appena comprata, che si intonava al mio cappotto dello stesso colore, le nostre mani intrecciate, il tuo sorriso e il mio. Era una sensazione così strana avere la tua mano nella mia, mi ricordo che la prima volta mi sentivo quasi spaventata, quasi fuori posto. Poi è stato tutto naturale, anche se, tutte le volte provavo quella sensazione strana e piacevole. Lo facevi spesso, stringermi la mano dico, sopratutto quando mi venivi a prendere e in macchina quasi la cercavi, per appoggiarla sul cambio insieme alla tua. Ogni tanto alternavi e l'appoggiavi sulla mia coscia, quanto adoravo quel gesto, così intimo, così spontaneo. Quante volte mi hai baciato le nocche, mentre ti guardavo sorridendo per quel gesto di una dolcezza infinita. Questo è l'aspetto che più odio di questa situazione. Da quando te ne sei andato mi sono detta spesso che la tua era una finzione, "fin dall'inizio - mi dico - non ti ha mai voluto davvero". Poi mi vengono in mente quei gesti di una dolcezza disarmante che facevi, come quando mi sfioravi mentre eravamo nel letto, così leggere le tue mani su di me. Come hai fatto? Ti prego dimmi come hai fatto a dimenticarti di tutto questo e andartene senza voltarti. Dimmelo e farò lo stesso anche io, perché non ce la faccio più, perché quando mi metto nel letto, la notte, sento ancora le tue mani che mi accarezzano e io vorrei solo stringerti e l'unica cosa che stringo è il ricordo di quell'ultima notte insieme. Quindi dimmelo ti prego, dimmi come posso dimenticarti e io lo farò.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Alcune volte mi chiedo come hai fatto, a passare dal voler dormire con me a non rispondere più ai miei messaggi. Ti ho rivisto due settimana fa. Sono passati esattamente 14 giorni da quando ho rivisto i tuoi occhi posarsi su di me. Ci siamo ignorati, non sarei mai riuscita ad avvicinarmi senza avere la voglia di gettarmi di nuovo tra le tue braccia e sentirmi stringere da te. Sentivo il tuo sguardo su di me o forse era solo quella parte di me che ti pensa ancora a credere che mi stesso guardando. Sta di fatto che eri così vicino a me che ho creduto di impazzire. Ascoltavo le parole di un mio amico, che mi spiegava un qualcosa del sup ultimo esame all'università, ma la mia testa era focalizzata su di te. Tu che eri seduto a due sedie di distanza, tu che finalmente eri di nuovo così vicino che quasi riuscivo a sentire il tuo odore, tu che eri lì e sorridevi a qualcuno che non ero io. Non so come mi ha fatto sentire vederti, non ho pianto e credo che sia già un passo avanti. Ma ho dormito molto male quella notte, ero talmente rannicchiata nel tentativo do combattere il freddo che sentivo dentro, da essermi svegliata tutta indolenzita. Due settimane e di nuovo non ho tuo notizie. Non hai risposto al mio messaggio, perché come una stupida, anche se mi piace dare la colpa alla birra, ti ho scritto quella sera stessa e ovviamente non ho ricevuto risposta. Allora te lo dico, questa volta è finita davvero. Dentro di me qualcosa urla di non abbandonare l'ultima speranza, che forse non tutto è perduto. Ma la parte razionale che ho taciuto fino ad adesso mi urla di smetterla di sperare, "è finita" mi grida nelle orecchie quando mi distraggo un attimo, "è finita, è finita, è finita, vai avanti".
Quindi eccomi qua che sto provando ad andare avanti. Mi sveglio la mattina e non trovo un tuo messaggio allora mi guardo allo specchio e mi autoconvinco: "è tutto ok", se non mi vuoi più allora un giorno troverò qualcuno che mi vorrà bene davvero. Poi basta una parola, un odore, qualsiasi cosa e torno ad un momento solo nostro e tutto quello che mi sono detta svanisce in un attimo. Non so se ti voglio ancora, non lo so più. So solo che per avere di nuovo le tue braccia a stringermi darei qualsiasi cosa, ora, subito.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Sai quando mi rendo conto che davvero mi manchi?
Quando sono al lavoro, circondata da persone che parlano e ridono e io mi accorgo di non farlo da tempo.
Certo mi diverto, se esco con i miei amici ancora sono capace di sorridere e scherzare, ma ho sempre quella malinconia che non mi lascia stare.
Ieri sera, ad esempio, sono uscita, con i ragazzi ci siamo organizzati per scegliere il posto, indovina dove hanno deciso di andare.. sì, proprio nel locale in cui siamo andati io e te la prima volta che abbiamo avuto un vero e proprio appuntamento. Ho perso un battito quando ho letto il nome del posto e gli occhi mi si sono riempiti di lacrime. Loro non lo sapevano, non posso neanche fargliene una colpa, per questo non ho detto niente e mi sono lasciata convincere. Sono già uscita senza di te da quando mi hai mollato, ma ieri è stato più difficile delle altre volte. Mi sono vestita bene, cercando di non pensare che non ci saresti stato tu in macchina ad aspettarmi, a mettermi la mano sulla coscia coperta dai collant. Cercando nei cassetti ho trovato la maglietta che avevo la prima volta che l’abbiamo fatto (Cosa poi? Sesso? O abbiamo fatto l'amore), la stessa che avevo qualche tempo dopo a cena, che mi lasciava un po’ di seno scoperto e che tu non riuscivi a non guardare mentre mangiavi quel sushi tanto buono. Quindi, come dicevo, ieri sera sono uscita, mi sono truccata, mi sono vestita e già assaporavo il cocktail che mi sarei bevuta per dimenticarti. Ma i drink sono diventati due, tre e più mandavo giù, più tu tornavi prepotentemente tra i miei pensieri. Ho preso in mano il telefono innumerevoli volte, tante quante le volte in cui l’ho rimesso in borsa per non scriverti che stavo bevendo senza di te e che tu mi mancavi sempre di più.
I ragazzi avevano ancora quello sguardo ed è una cosa che inizio ad odiare. Nessuno pronuncia il tuo nome, se possono evitano di fare riferimento anche ai tuoi i amici ma qualsiasi cosa possono dire non mi aiuterà certo a stare meglio.
Fortunatamente ci hanno dato un tavolo da tutt'altra parte rispetto a quando ci siamo stato noi. Ma ad un certo punto è partita una canzone e io mi sono ricordata di come hai riso divertito quella sera, quando ho iniziato a cantarla usando la tua mano come microfono.
Sono queste piccole cose, che forse tanto piccole non sono, a ricordarmi di quanto fossi felice. Ma lo ero davvero solo io? Sto cercando di dimenticarti, senza ottimi risultati. E ora mi chiedo, voglio davvero vederti tornare da me?
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percomemiguardavi · 5 years ago
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È passato qualche giorno da Capodanno, io ho ancora i ricordi confusi di quella sera. So di aver bevuto, ma lo abbiamo fatto tutti in quella minuscola casa.
Sono andata via, in montagna con i miei amici, per evitare di pensarti. Ho messo in valigia i maglioni più pesanti che ho e mi sono fatta 3 ore di treno per allontanarmi dal tuo pensiero. Una cosa stupida visto che anche tu eri in montagna e il tuo paese distava circa un ora e mezza dal mio.
Comunque ho bevuto e ho cominciato a dire a tutti che mi manchi. Me lo ricordo perché ho bene impressa nella mente la loro faccia mentre lo dicevo. Forse mi considerano una povera pazza, forse hanno anche ragione. Tutti mi dicono come dovrei sentirmi ma nessuno sa cosa provo davvero. Loro dicono che il tempo passato insieme è stato così poco che forse non dovrei stare così male, che dovrei andare avanti. Ma che ne sanno loro di come mi sono sentita la prima volta che mi hai abbracciato? O della prima volta che hai fatto quel gesto così tenero, che ho cominciato ad accostare solo a noi.
(Perché, sì, mi piace pensare che due sono i gesti che parlano di noi e che ancora non sono pronta a rivelare a nessuno).
Ho cercato di stare lontana dal telefono per tutta sera, un po' per paura di non vedere il tuo nome comparire, cosa che è successa, perché tu non mi hai scritto.
Un po' per paura di scriverti io e dirti quanto fa male non averti, quanto mi manchi. Allora ho aperto le note e ho scritto lì, come se mi rivolgessi a te.
"Messaggi da non inviargli", l'ho soprannominata così la nota.
Mi manchi, sono ubriaca, vorrei solo essere nel letto con te. Parole scritte male per la vista offuscata ma vere dalla prima all'ultima lettera. So di aver fatto bene a non mandartele perché ogni tanto mi stanco anche io di lottare da sola.
Instagram in quei giorni era una tortura. Vedevo, dalle tue storie e da quelle dei tuoi amici, quanto ti stessi divertendo. Allora cercavo di farti vedere quanto mi stavo divertendo anche io, in una sorta di battaglia a chi si divertisse di più. Se te lo stessi chiedendo, comunque, hai vinto tu. I miei amici sono fantastici e io mi sono divertita davvero con loro, ma tu eri un pensiero costante.
Il dolore maggiore, però, l'ho sentito quando ho messo piede a casa mia, quando non ero più circondata da persone che facevano di tutto per non farmi pensare.
Sai, ci ho riflettuto tanto e probabilmente è una cosa stupida, ma se vuoi tornare io, forse posso perdonarti. Perchè preferisco dover lottare per superare gli ostacoli che continuare a sentire questa mancanza lacerante di te.
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percomemiguardavi · 5 years ago
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percomemiguardavi · 5 years ago
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Ieri ho fumato l’ultima sigaretta, quella che giri appena apri un pacchetto nuovo, esprimendo un desiderio. Ecco, ieri ho fumato proprio quella, chiedendomi quanto mi è costato farlo. Ho acceso quella sigaretta dopo poche ore dal tuo ultimo messaggio, quello in cui chiudevi con me, in cui mi dicevi di non essere pronto. Sai la vita è proprio strana, a volte ti da un sesto senso così sviluppato che neanche ci credi. Perché io l’avevo capito, io già lo sapevo e avevo cercato di ignorare quella sensazione durante tutta la mattina, distraendomi con clienti e colleghi. Ma quella sensazione in mezzo al petto, quel senso di oppressione che mi faceva dire “è finita” era sempre lì, schiacciava prepotentemente. Non ho reagito molto alle tue parole, non riuscivo neanche a farlo, perché non hai neanche avuto la decenza di dirmele in faccia. Mi hai lasciata con un ultimo bacio dato sulla soglia di casa e la promessa di rivedermi il giorno dopo. Ma il giorno dopo è arrivato e tu no.
Non sono pronto, ho bisogno di tempo.
Mi rimbombano in testa queste semplici parole. Forse è vero, ma quello che mi hai detto fa a cazzotti con il ragazzo dolce e premuroso che ho frequentato fino ad ora. Non prendi per mano, non chiedi ancora 5 minuti del mio tempo, non ti preoccupi se non ho mangiato, non dormi con me, non prometti di smettere con le bugie mentre sei nudo e abbracciato al mio corpo. Non prometti nulla se non sei sicuro. Ti ho lasciato entrare nella mia vita perché pensavo potessi valerne la pena ma ora ti lascio uscire perché di persona che non hanno tempo per me, non ho bisogno. Mi manchi e vorrei solo averti dato un bacio in più per scordarmi più tardi che sapore hanno le tue labbra, ma la vita è strana e le cose raramente vanno come abbiamo immaginato. Prenditi il tempo che ti serve, ragazzo mio, prenditelo ma lascia che io mi prenda il mio.
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percomemiguardavi · 7 years ago
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