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#AFFAMARE
sauolasa · 2 years
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Attacchi russi alle infrastrutture ucraine. Il G7: "Vogliono affamare il Paese"
"Putin vuole affamare l'Ucraina". Dal G7 condanna alla Russia: "In difficoltà sul piano militare, colpisce le infrastrutture in vista dell'inverno". L'Alto rappresentante UE Borrell: "Un crimine di guerra". Dalle potenze più industrializzate l'impegno a moltiplicare gli aiuti
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abr · 1 month
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Il problema non è il povero parassita di cui finalmente si parla, è ciò che sta dietro di cui NON SI PUO' FAR CENNO: l'organizzazione benemerita senza fini di lucro - solo pagarsi gli stipendi e generar degrado - con avvocatunzoli etc.etc., PAGATI per aiutare sti pericolosi pubblici vaganti, patteggiare e poi farli sparire.
Cura Milei: affama le organizzazioni comuniste parassitarie che lavorano CONTRO, prima ancora di affamare la Bestia statale. Dopo troverai quest'ultima già ben smagrita.
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b0ringasfuck · 1 month
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Una scusa del cazzo, perchè per altro è chiaro che degli ostaggi non glie ne frega una sega.
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pazzoincasamatta · 4 months
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"Per molto meno l’Italia avrebbe richiamato l’ambasciatore, l’Olanda è già tanto se non ha chiamato un’ambulanza."
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archivio-disattivato · 6 months
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Affamare Gaza. Un rapporto dell’ARCI da Rafah
“Siamo rientrati da poco più di 1 ora dal valico di Rafah. Non credevo di poter sentire e vedere cose peggiori di quelle ascoltate in questi giorni. E invece sì. Le file interminabili di tir fermi con aiuti provenienti da tutto il mondo; due parcheggi principali uno con 800 e l’altro con oltre 1000 tir per non parlare di quelli parcheggiati lungo la strada. Sotto il sole cocente con ogni tipo di materiale, alimentare e non. Impressionante vedere tutto fermo con questi autisti parcheggiati senza spiegazioni, informazioni e servizi da 10/20 e addirittura 30 giorni. L’arrivo al valico e vedere passare in in circa 3 ore 15 tir e sentirsi dire da Scott Anderson, Deputy Director di UNRWA Gaza, uscito da Gaza appositamente per incontrarci che ieri è stata una giornata fortunata: 40 tir tutto il giorno. Pare che i nostri tir siano tutti entrati ma è una magra consolazione di fronte a tutto ciò. E il suo racconto per quanto incredibile ha peggiorato il quadro che ieri i suoi colleghi ci avevano fatto. Ma non è stata questa la parte più difficile da digerire: lasciato il valico ci siamo diretti ad uno degli hub della Mezzaluna Rossa egiziana. Migliaia e migliaia di materiali umanitari stoccati da mesi qui a pochi km da dove si muore di fame e di mancanza di adeguate cure sanitarie, oltre che per le bombe. Qui percepisci l’intenzionalità della politica israeliana nel perseguire, oltre all’azione militare devastante, anche la persecuzione umana di donne, uomini e bambini colpevoli solo di essere nati palestinesi. Non ci sono parole che si bloccano in gola quando il responsabile della Mezzaluna Rossa egiziana ci dice che tutti questi materiali sono stati respinti dall’esercito israeliano. Cioccolata compresa perché non ritenuta un bene primario.
E, lo ricordo a me stesso: 30 mila morti che potrebbero diventare presto 85 mila per l’aggravarsi della situazione medico/sanitaria nel giro di pochi mesi. Giriamo per questa struttura in mezzo a migliaia e migliaia di tonnellate di aiuti e strumenti, bombole di ossigeno, incubatrici, macchine per il filtraggio dell’acqua, cibo e, appunto, cioccolata. Fuori si sfiorano i 25 gradi oggi. Non solo, all’esterno, sono parcheggiate decine e decine di ambulanze molte delle quali nuove. È umanamente devastante questo circo di morte. Io non so se si possa ancora definire disumanità; forse sadismo è la parola giusta. O almeno così pare a noi che qui tocchiamo con mano come il Governo israeliano, per mano del suo esercito occupante calpesti con impunità il diritto internazionale. Il lungo rientro non placa la rabbia di essere stati a pochissimi chilometri dall’inferno e non aver potuto fare nulla. Grazie alla mia Arci e ad Arcs che in questi giorni davvero intensi non mi ha fatto sentire solo. E grazie a Clara e Francesco per tutto quello che hanno fatto per questa missione e per la loro militanza; le loro lacrime al valico erano le mie, erano le nostre”.
Almeno 1.500 camion carichi di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza sono fermi in Egitto. Bloccati a Rafah, gli è impedito di entrare nella Striscia dove la fame ha raggiunto livelli gravissimi. Continua ad aumentare il numero dei bambini morti di stenti, così come gli anziani. Il numero dei morti di fame è salito a 23.
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clearlyangrylove · 7 months
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Aborto, ancora!
In francia si festeggia la decisione di mettere in costituzione l'aborto, e certo non è il massimo, in costituzione ci andrebbe la libertà personale, l'appartenere a se stessa e decidere della propria vita in ogni ambito e momento, però io credo che questa sia una tappa, decisiva, anche se sconcertante per alcuni, che ancora parlano di "strazio dell'aborto" dipena e offesa. Questo è il commento che ho scritto a uno di questi post:
C'è voluto tempo, c'è voluto forza, e anche studio, ascolto di tante voci, perchè l'aborto fosse solo un fatto della tua vita, mica una vergogna, una condanna, uno strazio, ma solo una cosa che succede quando fallisce il contraccettivo, quando le energie si intrecciano e si scontrano con altre storie della tua vita, Continuare a predicare che l'aborto è uno strazio . che è una colpa e una pena fa solamente male e conferma la volontà di sottomettere al potere di altri il corpo delle donne, e in altro modo anche gli altri corpi, di cui nessuno gliene importa niente, una volta nati, fatto il nostro dovere, li puoi affamare, bombardare, inquinare, annegare, ups, non erano del giusto rango, non erano del mondo bello! L'aborto è una decisione della donna, prima che una possibilità di bimbo si trasformi in realtà di un bimbo, invece le bombe, il mare o la fame sono scelte collettive degli esseri umani
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alonewolfr · 7 months
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Dimmi ragazza implacabile chi ti credi di affamare con quel tuo eterno silenzio?
|| James Laughlin
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giancarlonicoli · 1 year
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10 ott 2023 10:24
“L'ASSEDIO ALLA STRISCIA DI GAZA È UNA PUNIZIONE COLLETTIVA ILLEGALE, DUNQUE UN CRIMINE DI GUERRA DI ISRAELE” - FRANCESCA MANNOCCHI: “DUE MILIONI E TRECENTOMILA PERSONE CONDANNATI A PATIRE LA FAME. BLOCCARE L'ACCESSO DI CIBO E BENI È UN'ARMA DI AGGRESSIONE DISTRUTTIVA AL PARI DELLE BOMBE. BLOCCARE IL CIBO E L'ACQUA, IL CARBURANTE E L'ELETTRICITÀ SIGNIFICA DIRE, A QUEGLI ESSERI UMANI, DESCRITTI DAL MINISTRO GALLANT COME ‘ANIMALI’: VALETE MENO DI NOI. COSÌ TANTO MENO DA POTER MORIRE DI STENTI…” -
Estratto dell’articolo di Francesca Mannocchi per “la Stampa”
«Ho ordinato un assedio completo alla Striscia di Gaza. Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto sarà chiuso. Stiamo combattendo degli animali umani e agiremo di conseguenza». Queste le parole del ministro della difesa israeliano Yoav Gallant che segnano da ieri l'inizio dell'assedio totale su Gaza. Due milioni e trecentomila persone in 365 chilometri quadrati, una delle aree più densamente popolate del pianeta che da due giorni sta subendo la risposta israeliana all'attacco di Hamas di sabato, da ieri è - nelle parole di Gallant - condannata a patire la fame.
«Chiuderemo tutto» vuol dire punire tutta la popolazione di Gaza per i crimini di Hamas. Significa privare i 900 mila bambini, quasi la metà della popolazione totale, di ogni forma di sostentamento. L'economia della Striscia è dipendente dalle importazioni di forniture, in particolare alimentari, attraverso i valichi di frontiera con Israele ed Egitto, che pure ha fortemente limitato la capacità dei palestinesi di attraversare il confine nel Sud dell'enclave.
Gaza, dunque, sopravvive grazie agli aiuti da sedici anni, da quando Tel Aviv ha imposto il blocco e vietato a quasi tutti i palestinesi di entrare e uscire senza un permesso speciale. Significa che dai valichi entravano (a singhiozzo) cibo, carburante, medicine, e tutti i beni essenziali, significa che dai medesimi valichi non usciva praticamente nessuno.
Da ieri per tutti, persino quella vita, già resa miserabile dalla scarsità degli aiuti, è finita di fronte alla crudezza del "chiuderemo tutto", l'assedio totale, la più lenta azione punitiva delle guerre, la più disumanizzante: chiudere una città già accerchiata, privarla di viveri e rifornimento, piegare milioni di persone che non hanno via d'uscita. Affamare e svilire i civili per punire i miliziani di Hamas che controllano la Striscia. […]
Bloccare l'accesso di cibo e beni è un'arma di aggressione distruttiva al pari delle bombe, che pure da due giorni incessantemente colpiscono Gaza. Bloccare il cibo e l'acqua, il carburante e l'elettricità significa uccidere i già fragili e fiaccare chi sopravvive. Significa dire, a quegli esseri umani, descritti dal ministro Gallant come «animali»: valete meno di noi. Così tanto meno da poter morire di stenti.
Ieri alla seconda notte di bombardamenti su Gaza, Human Rights Watch aveva rilasciato un documento ricordando che le leggi di guerra si applicano a tutte le parti in conflitto, indipendentemente dalla legittimità della loro entrata in guerra o dagli squilibri di potere tra le parti, e sottolineando le norme giuridiche che regolano (o meglio dovrebbero regolare) le ostilità: la presa di mira deliberata di civili da parte di Hamas, gli attacchi indiscriminati sulle aree civili, la cattura di ostaggi costituiscono crimini di guerra ai sensi del diritto umanitario internazionale. Così come costituiscono crimini di guerra l'interruzione dell'elettricità annunciata domenica da parte delle autorità israeliane e diventata ieri blocco totale di ogni bene.
L'assedio annunciato ieri è una punizione collettiva illegale, dunque un crimine di guerra, come recita l'articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale recita: «Si intende per crimini di guerra: affamare intenzionalmente i civili, come metodo di guerra, privandoli dei beni indispensabili alla loro sopravvivenza, ed in particolare impedire volontariamente l'arrivo dei soccorsi previsti dalle Convenzioni di Ginevra».
[…]
L'assedio totale si tradurrà a breve nell'agonia dei neonati ricoverati, dei malati gravi, nell'impossibilità di operare, garantire ossigeno. […] A ieri dopo, due giorni di bombardamenti, sono ottanta i bambini morti a Gaza. Per i nati nella Striscia dopo il 2007 non c'è stata altra vita che quella interna al perimetro del blocco, ai valichi chiusi, alle scuole con le classi di 50 alunni, alle cure non disponibili. Già prima l'accesso i bambini di Gaza non avevano accesso a sufficienti cure mediche. A causa delle restrizioni del governo israeliano sull'ingresso di attrezzature mediche e farmaci nella Striscia, non erano più disponibili né la chemioterapia né i trattamenti radiologici.
Nei primi sei mesi del 2023, 400 bambine e bambini non hanno potuto ricevere le cure mediche di cui necessitavano. Meno di un mese fa, sulla scia dell'escalation di violenza che invase la Striscia tra il 9 e il 13 maggio, Save the Children denunciò che nel solo mese di maggio, quasi 100 richieste per bambini ammalati presentate alle autorità israeliane furono respinte o lasciate senza risposta, e che di media per due bambini al giorno era impossibile avere accesso a interventi chirurgici salvavita.
I bambini di Gaza, i bambini del blocco, sono stati disconnessi dalla realtà esterna mentre quella interna era una quotidiana abitudine alla privazione. Le madri che vediamo nelle fotografie che arrivano da Gaza, che oggi tengono tra le braccia i corpi dei figli feriti, ricordano cosa fosse la Striscia prima che il mondo esterno diventasse un ricordo indistinto, ricordano quando si poteva lasciare Gaza per andare in Egitto liberamente attraverso il valico di Rafah, quando si poteva uscire per essere curati.
Chi è nato prima si è abituato al sacrificio e alla paura. Chi è nato dopo, una generazione di centinaia di migliaia di ragazzini e ragazzine, non ha altro orizzonte che la vita in una gabbia. Senza sogni, né ambizioni. Hanno vissuto il vocabolario dell'odio: isolamento, bombardamenti, negazione dei diritti, discriminazione, pulizia etnica, distruzione, deprivazione sistemica. Hanno vissuto la violenza del blocco e la radicalizzazione di Hamas. Hanno subito tutto e oggi pagano per tutti. […]
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Il Papa alla Russia: 'Distruggere il grano è una grave offesa a Dio'
Una delicata questione umanitaria legata alla guerra in Ucraina è sul tavolo di Papa Francesco: è il blocco del grano che rischia di affamare molti popoli la cui alimentazione si basa proprio sul grano ucraino. “Non cessiamo di pregare per la martoriata Ucraina dove la guerra distrugge tutto, anche il grano, e questa è una grave offesa a Dio perché il grano è dono suo per sfamare l’umanità”, ha…
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G7 Giappone 2023: il racconto della prima giornata
G7 Giappone 2023 al via ieri 19 maggio. Dopo la visita al Memoriale della pace di Hiroshima i lavori, iniziati subito dopo la pausa pranzo, hanno avuto al centro dell'interesse la guerra in Ucraina. Ribadito il sostegno all'Ucraina e la volontà di fermare la Russia attraverso nuove sanzioni economiche. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato alla prima giornata in videoconferenza mentre domenica sarà presente fisicamente in Giappone. L'omaggio alle vittime della bomba atomica La prima giornata del vertice tra i 7 Grandi Paesi del mondo è iniziata con un gesto simbolico: la visita al Memoriale della Pace di Hiroshima. I leader partecipanti al vertice si sono intrattenuti in una visita al Museo e hanno firmato il Libro d'Onore del Museo. I messaggi che ognuno di loro ha lasciato saranno poi scolpiti su una stele commemorativa. La visita è proseguita con la deposizione di una corona d'alloro al Cenotafio delle vittime della bomba atomica. Un momento celebrativo vissuto nel Memorial Park che, ricordiamo, si articola intorno all'unico edificio di Hiroshima rimasto in piedi dopo l'esplosione della bomba atomica. G7: i temi sul tavolo di discussione La prospettiva di un risvolto nucleare nella guerra in Ucraina è effettivamente reale ed è proprio dall'Ucraina che sono partiti i lavori del vertice. La sessione di lavoro sul tema ha portato all'approvazione unanime di nuove misure contro la Russia. I paesi del G7, insieme all'Unione europea, hanno ribadito la volontà di approvare nuove sanzioni economiche e altre misure economiche contro la Russia. L'obiettivo, come si legge nella dichiarazione congiunta di fine sessione, è quello di "affamare la Russia di tecnologia, attrezzature industriali e servizi che supportano la sua macchina da guerra". Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in conferenza stampa ha dichiarato che l'Unione europea non solo continuerà a dare sostegno militare, politico, umanitario e finanziario all'Ucraina, ma limiterà il commercio dei diamanti russi. In quest'ottica continua il percorso verso l'indipendenza energetica dalla Russia. La resa della Russia I leader del G7 hanno esortato la Russia a mettere fine "alla sua aggressione in corso e a ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe e il suo equipaggiamento militare dall'intero territorio dell'Ucraina". I Paesi partecipanti al vertice hanno poi dichiarato che "non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e le altre atrocità, come gli attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili critiche". Al tempo stesso al vertice giapponese è stata ribadita la volontà di adottare misure contro "chi sostiene la guerra della Russia" Il nodo Cina Altro argomento sul tavolo dei lavori è la Cina. Come si legge in un tweet della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, "Le nostre politiche nei confronti della Cina devono cambiare perché la Cina sta cambiando. Il disaccoppiamento dalla Cina non è né fattibile né nel nostro interesse. I leader sono uniti nell'idea di ridurre il rischio, ma non di disaccoppiarsi". In copertina foto di Giada Nardi da Pixabay Read the full article
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telodogratis · 2 years
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Nel mondo ci sono 13,6 milioni di bambini a rischio per malnutrizione
Nel mondo ci sono 13,6 milioni di bambini a rischio per malnutrizione
AGI – La pandemia da Covid-19, l’escalation della guerra in Ucraina e i fenomeni climatici estremi hanno contribuito ad affamare la popolazione mondiale facendola piombare, di fatto, nella più grave emergenza alimentare del 21esimo secolo, che sta colpendo soprattutto i più piccoli. In media, ogni anno nel mondo, un milione di bambini con meno di 5 anni muore a causa della malnutrizione, ma…
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abr · 4 months
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il fattoinq. non è una causa, è un sintomo. House organ dello statalismo in command, quello più bieco e buroparassita, tenta di rianimare il cinquestellismo giustizialista latente che non è destro né sinistro, è solo antiliberale pàrdon antilibberismo selvaggio, diffuso dall'ignoranza imbelle bipartizan.
Soluzione: non l'antidemocrazia, non limitare il voto o altre cagate da da statal-nazimao in divisa; é sempre la stessa, unica: AFFAMARE LA BESTIA.
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“Cosí
l’avrebbe
di sé
AFFAMATA
e Mai del tutto...
... SAZIATA.”
Il Silente Loquace ©
— @ilsilenteloquaceblog
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lucreziabeha · 7 years
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Nutri così tanto le tue illusioni che non ti accorgi di quanto affamate siano le delusioni.
Lucrezia Beha
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fatticurare · 2 years
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"L'Ucraina rifiuta di sminare il porto di Odessa per consentire la ripresa delle sue esportazioni di grano, perché teme che le forze russe colgano l'occasione per attaccare la città".
.
Fino a ieri il mondo accusava la Russia di affamare il mondo perché non lasciava far partire i cargo. Quando dicevamo che gli ucraini avevano minato i porti ci davano dei putiniani. Ora lo dice l'Ucraina e come la mettiamo?
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nefertitisblog · 2 years
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Come mai hai scelto Nefertiti come nick?
è il mio nome di battesimo, e crescendo ho cercato chi fosse nefertiti e cosa significasse, senza dilungarmi troppo posso affamare brevemente che sono felice di avere questo nome e soprattutto di averlo scelto per questo blog, nonché la mia stanza di sfogo e di relax.
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