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#Alberto Giusta
ars-solitudine · 11 months
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molto meglio di ciò che pensi, molto diverso da ciò che immagini. Il mio territorio è l'altrove, vivo nell'oltre, un posto senza orme da cui non ne esci una volta entrato.
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bicheco · 8 months
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Non riesco a concepirlo
In questi momenti Israele sta pianificando quella che sarà senza ombra di dubbio una carneficina anche e soprattutto di civili, tra cui donne e molti bambini. Tutto questo con la BENEDIZIONE dell'Occidente che ritiene giusta e legittima, anzi doverosa una "risposta" alla strage commessa da Hamas. In termini biblici si chiamerebbe "occhio x occhio" (grazie caro Dio per la definizione). A me questa imminente barbarie fa venire in mente la celeberrima scena finale de "La grande guerra" in cui Alberto Sordi, sgomento, dopo aver assistito alla fucilazione di Gassman, rivolge questa SEMPLICE ma TERRIFICANTE domanda al colonnello tedesco.
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I libri della renna
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phttps://pixabay.com/photos/santa-claus-book-northern-lights-5758553/
Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
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È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
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Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
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Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
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Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
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Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
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Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
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Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
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libero-de-mente · 4 months
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L'ISOLA DEI DIVULGOSI
Canale Ventordici, diretta TV.
Comincia la prima puntata dell'Isola dei Divulgosi.
Inquadratura a tutto campo della spiaggia deserta, il rumore del mare è il sottofondo naturale di questo paesaggio, dove finisce la spiaggia inizia una foresta tropicale.
All'improvviso, con una posa da "cucù" sbuca dalla vegetazione Alberto Angela: - Buonasera e benvenuti a questa puntata. Faremo un lungo viaggio nella sopravvivenza con la cultura.
Mario Tozzi: - Ciao Alberto, hai notato come in alcune zona della costa ci siano depositi antropici? Senza i bagnanti antipatici? Che poi siamo in anticipo? Sull'orario, dico
Roberto Giacobbo: - Salve colleghi, avete mica visto Omar?
Alberto Angela: - No, Roberto. Mario ed è proprio qui - rivolgendosi a Tozzi e allargando le mani con il palmo rivolto in basso - che l'esercito romano sbarcò per conquistare Cartagine.
Roberto Giacobbo: - Omar! Omaaaar! Dove sei?
Mario Tozzi: - Roberto, Omar, Omar... vide 'Omar quant'è bello!
Roberto Giacobbo: - Mario mica si scherza qui, è pieno di gradini. Ma tu hai il permesso speciale per stare qui?
Alessandro Barbero: - Orsù saluto tutti voi cari vassalli, valvassori e valvassini - sorridendo a denti stretti - caro Alberto qui ci fu un massacroH, neh vero?!
Roberto Giacobbo: - Secondo me fu opera degli "aglieni", extraterrestri provenienti dal pianeta Aglio in una dimensione parallela
Alberto Angela: - Roberto, non fidarti di tutto quello che vedi. Anche l'aglio nella padella sembra una patata al forno
Mario Tozzi comincia a scrivere con un pennarello usando la mano sinistra, e al contrario, su una lastra di vetro: "ilucarap id oizaps onu ni onoviv itlom olellarap ehc ùiP"
Avete detto dimensione? - da una nuvola in cielo appare Barbara Gallavotti - la dimensione giusta è la quinta dimensione
Roberto Giacobbo, guardando Barbara Gallavotti: - Una dea, Omar falle una ripresa da qui che la inquadriamo bene
Alessandro Barbero: - La spranga colpisce et non s'arresta una hora, hehehehe
Mario Tozzi: - Alessandro, tutto bene? Ti vedo un po' su di giri
Alessandro Barbero: - Mario, ci sono terre da conquistare. Orsù andiamo a bruciargli le caseH!
Alberto Angela, nel frattempo che i suoi colleghi stavano confabulando, scopre una necropoli e dei reperti paleontologici di eccezionale portata. Cosa? Probabilmente non lo sapremo mai.
Roberto Giacobbo: - Ragazzi ho una notizia in anteprima, tra poco ci raggiungerà Zahi Hawass, che parerà in inglese ma con il doppiaggio in italiano
Alberto Angela: - Zahi, lo conosco!
Roberto Giacobbo: - Co-come lo conosci...
Mario Tozzi: - In realtà lo conobbi anche io, durante un convegno sulla famosa frase trovata incisa nella piramide di Cheope, quella che citava "Si te vede la morte, se gratta"
Roberto Giacobbo: - Ma... ma Zahi aveva detto che ero il suo più grande amico!
Alessandro Barbero: - E beh, Dio hatti dato due gambe e due spalle da omone, che lo Rubeus Hagrid de potteriana memoria, uno gnometto sembri!
Roberto Giacobbo: - Ma è una frase misteriosa?
Mario Tozzi scrive sul vetro "ossorg e ednarg ies ehc odnecid ats iT"
Roberto Giacobbo che legge a testa in giù: - Ah, ho capito! Omar sono l'amico più grosso di Zahi, non è magnifico?
Giunta la sera la comitiva divulgosa si ritrova davanti a un falò, dove a turno si raccontano di bighe e gladi scintillanti, di misteri irrisolti e di irrisolti cervelli, di leggende e di gradini schivati.
Ma sarà in un'altra puntata.
Arrivederci.
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ilfascinodelvago · 2 years
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A LEZIONE DA CALVINO
...
Calvino dice: dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c'erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l'Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c'era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, ché di queste non ce ne sono.
...
Cerchiamo d'immaginarci come fosse una città, una campagna, un paese italiano negli anni terribili fra il '43 e il '45, quando la minaccia della morte e della repressione gravava sull'intera comunità nazionale.Una certa mattina da una delle due case esce un giovane, prende la strada dei boschi e sale in montagna, imbraccia l'arma che gli porgono e comincia a sparare contro i guardiani dell'oppressione e dell'ingiustizia, gli alleati di una forza d'occupazione feroce; dall'altra casa, esce un giovane, coetaneo dell'altro, si dirige alla più vicina caserma, indossa la divisa delle Brigate nere e comincia a sparare contro il primo e se lo prende lo appicca ad un albero, come a Bassano del Grappa, a Padova, ecc. ecc. Il senso della storia è che al primo dobbiamo quel che non avevamo, cioè quel tanto di libertà e giustizia che i tempi, particolarmente inclementi, ci hanno garantito; il secondo, se avesse avuto "ragione", ce ne avrebbe ancor più ferocemente privato che in passato. Se la distinzione fra i due non è mantenuta, - se un qualsiasi italiano, se un giovane di oggi non pensa che, se fosse accaduto a lui di trovarsi in quella situazione, si sarebbe affiancato a quel suo antico coetaneo che saliva lungo quel sentiero verso un destino di precarietà e di sofferenza - non vuol dire soltanto che si legge male la storia del passato: vuol dire che della libertà e della giustizia non ce ne importa nulla oggi. Ma questo è il vero senso della storia, oggi. Si rilegge il passato in quel modo perché si vive il presente in questo modo. Lo schema ideologico-storiografico è perfettamente funzionale allo schema ideologico-politico: anzi, questo determina quello. In formule subdole e striscianti avanza in Italia una nuova forma di pensiero fascista, che tende, per ora cautamente, a ricollegarsi all' esperienza storica passata e, appunto, a giustificarla, a raddrizzarla, a rimetterla sul piedistallo da cui era caduta. La manovra a tenaglia fra operazione politica e operazione intellettuale è di giorno in giorno sempre più evidente. E siamo appena all' inizio.
(Alberto Asor Rosa)
Tutto l’articolo del 2000 è qui
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italiavivadelchierese · 9 months
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La sceneggiata del pronto soccorso di Carmagnola evidenzia il caos in cui è sprofondato il Servizio Sanitario Piemontese, vediamo perché.
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Il 25 agosto abbiamo appreso dalla stampa locale e regionale che l’Asl To 5 ha deciso di chiudere definitivamente il pronto soccorso del San Lorenzo di Carmagnola negli orari notturni.
Il 26 agosto, sempre dalla stampa locale e regionale, apprendiamo invece che Il Pronto soccorso di Carmagnola non chiuderà di notte. È stato il presidente Alberto Cirio in persona a bloccare il provvedimento annunciato sfiduciando, di fatto, il direttore generale della ASL TO5.
Questi eventi inducono forti preoccupazioni nei cittadini sulla tenuta del Sistema Sanitario Piemontese, sia dal punto di vista economico, sia della capacità di gestione del sistema.
Prima di esprimere qualunque giudizio, noi di Italia Viva siamo abituati ad analizzare gli avvenimenti con la giusta attenzione e competenza. Nel caso specifico, sappiamo bene che, in un sistema sanitario regionale “normale”, il direttore generale di una ASL non prende un’iniziativa di così grave impatto e non l’annuncia alla stampa, se non è stata preventivamente concordata con i vertici regionali: la direzione regionale sanità e l’assessorato stesso. Ora noi non sappiamo come siano andate realmente le cose, ma delle due l’una:
o il direttore generale della ASL ha fatto di testa sua, senza concordare il provvedimento con la Regione;
o il presidente Cirio ha finto di non essere stato coinvolto nella decisione e neppure informato, e ha dichiarato ai giornali di essere intervenuto per evitare il disastro che il direttore generale della ASL (insediato dal Presidente stesso) stava compiendo.
Nel primo caso ci aspettiamo una rapida rimozione del direttore generale della ASL TO5, perché verrebbe meno la fiducia da parte del Presidente.
Nel secondo caso stiamo semplicemente assistendo a una sceneggiata, degna di ben altri contesti.
In entrambi i casi siamo di fronte ad un’ulteriore dimostrazione della precarietà del sistema sanitario piemontese. Di fronte a una situazione così grave, in grado di comprometterne la sostenibilità, l’attuale maggioranza ricorre a provvedimenti tampone (immediatamente smentiti dal Presidente) che non sarebbero minimamente in grado di affrontare un’emergenza sanitaria in Piemonte, ormai conclamata.
Questo improvviso cambio di rotta evidenzia il caos in cui è sprofondato il Servizio Sanitario Piemontese.
Quel che sarebbe necessario fare è un nuovo piano sanitario regionale (l’ultimo risale ormai al 2012, ed è scaduto nel 2015) che indichi quali devono essere gli obiettivi prioritari del sistema e le azioni e le risorse necessarie per conseguirli.
Con questa giunta il nostro Piemonte pare avviato verso un nuovo commissariamento del servizio sanitario regionale, con tutto quel che ne consegue in termini di ulteriori tagli alle prestazioni. I cittadini piemontesi sono ormai distanti dagli standard di servizio normalmente assicurati nelle altre regioni del Centro-Nord Italia.
Nel 2023 abbiamo evidenziato a più riprese i mali della Sanità Piemontese e le soluzioni possibili. Nelle prossime settimane noi di Italia Viva riprenderemo le nostre attività di settore e gli incontri sul tema con i cittadini. Non mancheremo di comunicare, le prossime iniziative di divulgazione e di confronto.
28 agosto 2023
Comitato di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese.
Italia Viva Tavolo tematico Salute e Territorio Provincia Torino
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mercantedispezie · 2 years
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Livia, sono gli occhi tuoi pieni che mi hanno folgorato un pomeriggio andato al cimitero del Verano. Si passeggiava, io scelsi quel luogo singolare per chiederti in sposa – ti ricordi? Sì, lo so, ti ricordi. Gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sapevano, non sanno e non sapranno, non hanno idea. Non hanno idea delle malefatte che il potere deve commettere per assicurare il benessere e lo sviluppo del Paese. Per troppi anni il potere sono stato io. La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. La contraddizione mostruosa che fa di me un uomo cinico e indecifrabile anche per te, gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sanno la responsabilità. La responsabilità diretta o indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984, e che hanno avuto per la precisione 236 morti e 817 feriti. A tutti i familiari delle vittime io dico: sì, confesso. Confesso: è stata anche per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Questo dico anche se non serve. Lo stragismo per destabilizzare il Paese, provocare terrore, per isolare le parti politiche estreme e rafforzare i partiti di Centro come la Democrazia Cristiana l’hanno definita “Strategia della Tensione” – sarebbe più corretto dire “Strategia della Sopravvivenza”. Roberto, Michele, Giorgio, Carlo Alberto, Giovanni, Mino, il caro Aldo, per vocazione o per necessità ma tutti irriducibili amanti della verità. Tutte bombe pronte ad esplodere che sono state disinnescate col silenzio finale. Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa, e lo so anch’io.
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micro961 · 2 months
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Beppe Cunico - “Love remains the same”
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Un brano rock che parla dell’inesauribile forza dell’amore
«Ci si accorge dell’amore eterno, fatto di piccoli gesti, episodi, incontri, che incidono sulla tua vita per sempre, che il dare conta di più del ricevere. Può succedere di tutto, ma il vero amore è per sempre» Beppe Cunico
“Love remains the same” è il quarto estratto dal secondo disco di inediti di Beppe Cunico, cantautore, musicista e ingegnere del suono vicentino. 
Il brano prodotto da Sandro Franchin e dallo stesso Cunico è stato registrato e mixato da Alberto Gaffuri e lo stesso Sandro Franchin presso lo @X Land Studio e vede alla batteria Elio Rivagli, al basso Andrea Torresani, alle chitarre Mattia Tedesco oltre sempre Beppe Cunico. Il nuovo disco dell’artista si intitola “​​From Now On”, un lavoro duro e ricco di rabbia che porta in musica l’eterna lotta tra il bene “Mian” e il male “Egon”. Un disco fatto di energia positiva che riporta la musica suonata in primo piano, in totale libertà da vincoli di moda o tendenza.
Beppe Cunico è un cantautore, musicista e ingegnere del suono di Vicenza. Fin da piccolo ha sempre avuto nelle orecchie il Prog Rock, e a 13 anni, guardando “Jazz Band” di Pupi Avati si è innamorato della batteria e di Phil Collins. Poi le prime band, fino ad arrivare a D’as Hirth: dopo vari demotape arriva un EP con quattro brani: “Kalashnikov”, un lavoro che tutt’oggi rimane una piccola chicca per i cultori del genere. Il lavoro riscuote un discreto successo, al punto di arrivare al quarto posto nella classifica di Stereonotte, storico programma di Radio Rai. Poi arriva una lunga parentesi come Sound Engineer e Producer, con la creazione di X Land Studio, lavorando prima in ambito locale e poi anche su progetti internazionali, tra i quali Nek, Irene Grandi, Malfunk, Shel Shapiro, Domenico Fiumanò, Plastik, Derozer. E poi come produttore di Luca Bassanese, Emme e Vanilla. Dopo anni di distanza forzata dalla musica nel 2016 prende lezioni di chitarra, canto e scrittura. Grazie all’incitamento di Sandro Franchin, suo amico, collaboratore in studio e produttore, si arriva al disco d’esordio “Passion, Love, Heart and Soul”. Forte dell’influenza piovuta dagli anni Settanta da band come Pink Floyd e Genesis, con l’aggiunta di U2, Cure e Police ma soprattutto quella più forte e recente di Steven Wilson fa si che questo primo album rappresenti a suo modo anche un tributo ai suoi “eroi” fonti d’ispirazione artistica e di vita. Dal vivo raccogliendo consensi e la semina giusta che lo conduce oggi al secondo lavoro di inediti di prossima uscita: “From Now On”.
Ad anticipare l’uscita il 16 giugno scorso del primo singolo estratto dal titolo “Slow Breath Coming”, a seguire dal 15 settembre in radio è il turno del secondo singolo “Non-Dystopic Future”. Dal 10 novembre viene lanciato il terzo singolo estratto dal titolo "Hidden World", brano dedicato al figlio Paolo. Il 20 febbraio arriva il quarto singolo “Love remains the same”.
Etichetta: Dischi Soviet
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lamilanomagazine · 3 months
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Inaugurazione dell'Anno Accademico 2023-2024 della Scuola Ufficiali Carabinieri
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Inaugurazione dell'Anno Accademico 2023-2024 della Scuola Ufficiali Carabinieri. Nella mattinata del 13 febbraio 2024, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Sen. Isabella Rauti, ha dichiarato aperto l’Anno Accademico 2023 – 2024, alla presenza di diverse personalità istituzionali, parlamentari, di Governo e Diplomatiche, nonché esponenti delle Magistrature, delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. Il Comandante della Scuola, Generale di Divisione Claudio Domizi, ha dato inizio alla cerimonia illustrando le principali attività didattiche svolte dall’Istituto. Successivamente è intervenuto il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi, il quale dopo aver ringraziato le Autorità e gli ospiti intervenuti, si è rivolto ai protagonisti della giornata, gli Ufficiali Allievi della Scuola, destinati a ricoprire in futuro l’importante ruolo di Comandanti. Ha esordito parlando del concetto di responsabilità derivante dalla stessa appartenenza ad un’Istituzione fortemente radicata nell’immaginario degli italiani che, attraverso la Storia d’Italia, è sempre rimasta ancorata alla Patria e agli italiani guadagnandosi il motto “nei secoli fedele”. Il Generale Luzi, nel proseguire il suo discorso, ha posto l’accento su alcuni degli eventi più significativi dei gloriosi 210 anni di Storia dell’Arma, sottolineandone la costante ed incisiva presenza in quelli che, richiamando una recente sintesi storica del Presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, ha definito i tre “Risorgimenti” italiani, dove l’Arma si è sempre distinta per l’assoluta lealtà e fedeltà alle Istituzioni. Il Comandante Generale ha raccontato dunque come nel primo Risorgimento, i Carabinieri abbiano dimostrato coraggio e sacrificio per il bene e la sicurezza delle comunità favorendo la coesione sociale e culturale all’indomani dell’Unità d’Italia, rendendo così meno distanti il nord ed il sud del Paese. Si è poi soffermato sul secondo Risorgimento, un periodo intenso e molto significativo in cui è nata la Costituzione, nel quale i Carabinieri si sono resi protagonisti di gesta eroiche di assoluto valore, come per gli avvenimenti delle Fosse Ardeatine, dei martiri di Fiesole e del sacrificio del Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto avvenuto il 23 settembre del 1943. In riferimento al terzo Risorgimento, che ha visto l’Italia nel suo percorso del progetto europeo atto a costruire pace e sicurezza durature, ha voluto infine ricordare il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesta, figura capace di introdurre un efficace ed incisivo metodo investigativo in grado di combattere il fenomeno terroristico e quello mafioso. Il Comandante Generale ha continuato parlando delle innumerevoli e preziose attività espletate dall’Arma oggi, come il contrasto alla criminalità organizzata (sono state arrestate oltre 1.600 persone per associazione di tipo mafioso), mettendo in evidenza l’elevata competenza sviluppata nei comparti di specialità quali: lavoro, salute, patrimonio culturale, agroalimentare e ambientale, mondo cyber e transizione ecologica. Nel proseguire ha illustrato anche la vocazione internazionale dell’Arma, che attualmente è impegnata in 13 teatri operativi, dove espleta preziose funzioni di polizia militare e di stabilità. In tale contesto, il Comandante ha voluto sottolineare come i Carabinieri, in particolare i reparti di prossimità (le Stazioni ed i Nuclei Forestali), non prestano sevizio nelle diverse comunità, bensì “le vivono” rappresentando un punto di riferimento certo e affidabile. “I Carabinieri – ha precisato – come ha detto Papa Francesco lo scorso 16 settembre in occasione della commemorazione per gli 80 anni del sacrificio di Salvo D’Acquisto, non sono chiamati solo a fare il proprio dovere ma hanno una grande missione: quella di rendere più giusta e umana la società”. In conclusione rivolgendosi con enfasi ai giovani Ufficiali allievi, ha messo in luce il concetto del comando da intendere come azione e non posizione, esortandoli ad essere entusiasti ed autorevoli nell’esercizio delle proprie funzioni senza pretendere credito per le stellette sulle spalline ed invitandoli ad ispirarsi agli esempi di eroismo e quotidiana abnegazione che hanno fatto dell’Arma un’Istituzione autentica: il luogo della Repubblica in cui si concretizzano bene comune e responsabilità sociale. Ha preso dunque la parola il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti, la quale dopo aver portato il saluto del Ministro della Difesa ha sottolineato “l’eccellenza della Scuola Ufficiali come luogo di alta formazione e di trasmissione di esperienze, motivazioni e passioni, un sistema di valori che caratterizza l’Arma dei Carabinieri da oltre due secoli”. La Senatrice si è poi rivolta ai giovani Ufficiali, i protagonisti della cerimonia odierna: “Voi siete la futura classe dirigente dell’Arma e la vostra scelta professionale sottende un sentimento profondo per l’Italia, un sentimento con ricadute altrettanto profonde”. Inoltre, nel concludere ha letto un messaggio del Ministro della Difesa On. Guido Crosetto: “Voi avete la responsabilità di portare avanti una storia, voi camminate sulle spalle di giganti, da Salvo D’Acquisto ai giovanissimi martiri di Fiesole del 1944, e con questo spirito giovani Ufficiali vi auguro di continuare a crescere con la stessa determinazione consapevoli dell’importanza dei vostri sforzi e del contributo che sarete chiamati a fornire al nostro Paese, perché voi siete una parte dell’Italia. Senza i suoi Carabinieri l’Italia sarebbe un posto meno sicuro, più vuoto, meno orgogliosamente bello!”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Mi fanno male i capelli ~ Regia di Roberta Torre
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/laNaur3JnI
:: Trama Mi fanno male i capelli :: Una bella signora bionda sulla spiaggia, orme, onde, lei che raccoglie qualcosa dalla sabbia. Poi si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti, La notte, L'eclisse, Deserto rosso, Teresa la ladra, Amore mio aiutami, Polvere di stelle. Antonioni, Michele Placido, Alberto Sordi, con il quale lei dialoga attraverso uno specchio, abiti, cappelli, sentimenti, sperdimenti.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Mi fanno male i capelli Italiano
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/laNaur3JnI
:: Trama Mi fanno male i capelli :: Una bella signora bionda sulla spiaggia, orme, onde, lei che raccoglie qualcosa dalla sabbia. Poi si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti, La notte, L'eclisse, Deserto rosso, Teresa la ladra, Amore mio aiutami, Polvere di stelle. Antonioni, Michele Placido, Alberto Sordi, con il quale lei dialoga attraverso uno specchio, abiti, cappelli, sentimenti, sperdimenti.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Calcio: Gilardino, 'Spalletti è il ct giusto in questo momento'
Alberto Gilardino non ha dubbi su Luciano Spalletti nuovo commissario tecnico della nazionale.     “Sono felice per lui, è un amico: lo conosco, ed è la persona più giusta e adatta in questo momento”, spiega ai giornalisti a margine della presentazione della sfida del suo Genoa con il Torino.     Nel nuovo corso azzurro c’è la conferma dell’attaccante rossoblu Mateo Retegui che era stato lanciato…
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libero-de-mente · 2 years
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La dieta pre natalizia
Natale è alle porte, anche questo anno cadrà il 25 dicembre. Un caso? Non credo proprio.
Nel mese che precede l'evento degli eventi sarà cosa buona e giusta mantenere un regime alimentare dietetico, per evitare durante le festività di andare in sovrappeso sul sovrappeso del sovrappeso di base.Vi consiglio dunque alcune semplici diete:
1. Dieta Mediterranea
Consiste nel pasteggiare con cibi prodotti sul Mediterraneo e bevendo l'acqua del Mar Mediterraneo. Non va bene quella troppo ricca di Ionio o l'Adriatico che è ricca di sali di sabbia. In pratica non riuscirete a mangiare, così dimagrirete. Nonostante gli sforzi, essendo sotto le festività natalizie, vi invitano a ventordici cene di lavoro, ottordici cene tra amici vari, trenttanta compleanni, tre o quattro cene scolastiche/oratorio/congrega dei cazzari e vari aperitivi. Niente, morirete grassi. Giudizio: speravo de morì prima.
2. Dieta DASH
Una dieta che va bene anche con le besse temperature invernali, un misurino prima dei pasti e un POD dopo i pasti, se non andrete al Creatore diventerete sicuramente cangianti dentro. Finalmente qualcuno che potrà asserire di essere "bello dentro", senza dover avere la conferma del proprio radiologo. Giudizio: mecojoni.
3. Cronodieta e dieta mima digiuno
Devi sbrigarti, hai pochi secondi per ingurgitare quello che hai nel tuo piatto. Pronti? 3.. 2.. 1.. stop! Tempo finito. A questo punto per riuscire a finire il cibo nel piatto dovrai per forza ridurre le quantità. Se alla fine del tempo resterà qualcosa nel piatto subirai una penalità: digiuno minimo per 6 ore. Questa dieta vi darà un grande insegnamento: che l'uomo non sopporta il peso del tempo, figuriamoci quello del grasso corporeo. Giudizio: esticazzi.
4. La Dieta Paleolitica
Una dieta semplice e ancestrale. Per prima cosa trova un sito dove vissero l'Homo habilis o l'Homo erectus, appropriati delle grotte e segui lo stile di vita di questi nostri antenati. Vantaggi: dopo i primi duri giorni all'addiaccio, affamati e assetati avrete delle visioni mistiche; infatti vi apparirà Alberto Angela che vi racconterà la storia dell'umanità. Se alla fine della dieta non sarete ridotti a reperti paleontologici sarete di sicuro acculturati. Degli zombie che sbranerebbero un altro essere umano, ma con un sacco di cultura dura e pura. Volete mettere? Giudizio: daje!
5. La Dieta Dissociata
Molto semplice quanto complessa. Bisogna dissociarsi. Con tutto e tutti. Non prendere mai una posizione ben delineata ma restare nel limbo anarco-rivoluzionario-bastian contrario. Pasta con la basta... forse è il contrario. Vi dissocerete così tanto da diventare dei NoDietox convinti. Vi convincerete invece che guardare alla televisione per quattro ore al giorno programmi di allenamenti, vi farà dimagrire dal divano. Giudizio: in culo te c’entra, ma in testa no.
6. La Dieta Zona
Scegliete quale zona vi aggrada, zona 30, zona ZTL. Se abitate a Milano potete comodamente trasformarle in aree: Area B e Area C.Parlo delle zone d'accesso alla cucina e che delimitano dispense, frigoriferi e cantine con alcol e salumi appesi.Se accedi a una di queste zone negli orari che non solo la pausa pranzo o la cena: multa.Se apri il frigorifero negli orari non consentiti: multa. Se il cibo "uscito" dal frigorifero non è Sugar 0, 1 o al massimo 2: multa. Se la vostra zona erogena sono i carboidrati: multa. Se la vostra zona comfort ha le dimensioni, la consistenza e la farcitura di una pizza: multa. Giudizio: mavattelaapijànderculo
7. Weight Watchers
Che tradotto dall'inglese significa "controllo del peso". Sarai controllato, come in un Grande Fratello VIP (Vaffanmocc Icchè Pelànda). Sarà tutto sotto controllo, anche il vostro peso. Non potrete mangiare più di nascosto dentro la doccia, sotto le lenzuola o chiusi in un armadio. Tutto sorveglia con l'occhio del Grande Budello. Se vi becca sarete espulsi dalla casa, nel vero senso della parola. Vi sarà concesso di vivere in auto, se non avete un'auto vi verrà dato d'ufficio un sotto ponte dove dimorare. Giudizio: si' te pijo t'arovino, te corco.
8. La Dieta chetogenica
Una dieta stile anni '80 ma sempre un bel amarcord. Mangerete libri di cibernetica e insalata di matematica, se si sgarra con il cibo verrete severamente puniti con dei raggi gamma. Dopo la prima fase di dimagrimento rapido perderete leggermente l'uso della parola. Non riuscirete più a dire "chetogenica", ma "chetogenca", dopo due settimane "hetogenica" per finire con un patetico "gnegnica". Probabilmente la dieta starà modificandovi il DNA ma voi non lo saprete perché "non ve l'ho dicono!11!". Giudizio: te rivorta come ‘n carzino.
9. La Dieta Atkins
Fu scritta dal Faraone Tutankhatkins II. La dieta piramidale, nel senso che per bruciare calorie dovrete costruire una piramide in blocchi di granito. Se sarete bravi e ligi nel rispettare le consegne alla fine verrete premiati dall'ex Ministro delle antichità dell'Egitto Zahi Hawass, con il premio la Sfinge Tapiro d'oro. All'inaugurazione della piramide ci sarà anche Roberto Giacobbo che, con un permesso speciale, infilerà una sonda con telecamera nel vostro esofago per dimostrare che è perfettamente vuoto. "Omar, attento all'ugola lì si scivola" (cit.). Giudizio: a ‘nfame!
10. La Dieta Plank
La dieta risale agli ultimi anni dell'800, fu scritta da Karl Plank nel suo libro "Il Capitone". Come dimagrire cercando di mangiare capitoni vivi. A mani nude sia chiaro. Dimagrirete di stenti e fatiche, questa è una dieta che i proletari imponevano alla borghesia, rea di mangiare capitoni fritti impanati e poi ripassati in forno, mentre il popolo doveva accontentarsi degli scarti. L'unico modo di mangiare un capitone in umido senza ingrassare è quello di andarselo a pescare in alto mare con le reti a mano. Giudizio: ma va’ mmorì ammazzato!
Bonus:11. La dieta delle banane
Come tutte le diete da me spiegate sopra, anche questa è stata sperimentata direttamente da me. Per descrivervi questa dieta dovrete però aspettare che io smetta di saltare da un ramo all'altro degli alberi che ho in giardino. Uh uh uh uhn attimo e poi recensirò anche questah-ahah pyow pyow pyow... hack hack hack hack! Giudizio provvisorio: stamme a ‘n parmo dar culo.
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sounds-right · 9 months
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BRIGHT MAGUS: un loro brano strumentale jazz al primo posto della Absolute Beginners di Rockol
Uscito lo scorso 18 agosto, “Long Legs” il primo singolo dei Bright Magus che anticipa il loro  album d'esordio “Jungle Corner”.
Per la prima volta nella storia un brano strumentale jazz entra a far parte della Absolute Beginners di Rockol, la classifica di artisti/band esordienti più programmati in radio), alla prima posizione.
“Long Legs” è una sorta di marcia parossistica, e l'ispirazione davisiana è riferita ad un Miles più recente, quello di “You’re under arrest”, riportata però alle ritmiche ossessive di Dark Magus che si stemperano in un half-tempo più dove il parossismo si fa più drammatico e affidato alle successioni cromatiche degli accordi. 
I Bright Magus hanno scelto di presentare il primo singolo del loro progetto il 18 agosto perchè proprio il 18 agosto 1969 Miles Davis terminava le registrazioni del celebre album “Bitches Brew”.
“Jungle Corner”, in uscita in autunno, è un album in cui jazz, funk, rock, avant e psichedelia si fondono in un sound fluido guidato e spinto dalle cinque eccezionali personalità che interagiscono tra improvvisazione e scritture originali dentro e fuori l'estetica di tale nume tutelare.
Il disco contiene 6 brani inediti registrati in presa diretta, liberi da strutture rigorose e durate prestabilite.
L'ispirazione al lavoro di figure come Teo Macero e Bill Laswell fa si che Calella/Rescigno attraverso un lavoro di editing e post produzione sintetizzino l'attuale forma dell'album.
LINE UP:
Mauro Tre: Piano Rhodes, Organo
Alberto Turra: Chitarra Elettrica
Gianni Sansone: Tromba, Percussioni
Giovanni Calella: Basso Elettrico, MS20
Leziero Rescigno: Batteria, Percussioni
Biografia
Bright Magus è un quintetto strumentale che nasce sotto l'ascendente del metafisico periodo elettrico di Miles Davis: 
Giovanni Calella e Leziero Rescigno condividono da sempre una passione viscerale e magica per Miles. Spesso hanno immaginato di concepire musica ispirata al suo periodo più eclettico e psichedelico, quello delle registrazioni per la Columbia dal 1969 al 1972.
Album come “In a Silent Way”, “Bitches Brew”, “A tribute to Jack Johnson”, “On the corner”, “Big Fun” li hanno fatti immergere in uno degli esperimenti più affascinanti che Davis abbia generato nella sua lunga e prolifica carriera. Parliamo di musica difficilmente inquadrabile in un genere, in questi capolavori si respira la contemporaneità di quel periodo storico, si ridefiniscono i confini tra le contaminazioni, si allarga lo spettro visibile in un sound multicolore. Jazz elettrico, Funk, Psichedelia, Rock, Afrobeat, Ambient, trascinano in qualcosa di assolutamente inedito, misterioso e a volte furioso. 
Appena un anno fa Giovanni e Leziero si sono fatti coraggio e hanno dato il via al reclutamento dei musicisti che dovevano avere la giusta attitude e conoscenza. Il chitarrista Alberto Turra è stato il primo ad essere interessato al progetto, poi sono arrivati Mauro Tre Pianista/Tastierista e Gianni Sansone alla Tromba. Tutti sedotti da Miles e innamorati di quel periodo magico. Dopo alcune session di improvvisazione radicale, i cinque musicisti si sono resi conto che certe suggestioni sonore sono arrivate senza particolari difficoltà, tutti conoscevano la materia prima e si sono divertiti a rimescolarla liberamente, mantenendo intatte le loro personali caratteristiche espressive e creative. Prima di realizzare il primo album “Jungle Corner”, la band ha fatto qualche live per amalgamare l'insieme delle idee venute fuori durante le impro registrate da Tullio Treffiletti nell'home studio del trombettista (poi battezzato Selim Studio). Il pubblico ha reagito benissimo ed è stato un segnale per capire che stavano andando nella giusta direzione. Qualche mese dopo presso l'Isola Studio nello spazio di Manuel Agnelli e con l'aiuto del bravissimo Guido Andreani, i Bright Magus hanno registrato in tre giorni di presa diretta tutto il materiale che nel frattempo si era arricchito di temi melodici più strutturati e stesure meno casuali. In questo è stato molto importante l'apporto di Mauro. La finalizzazione dell'album è stata poi gestita da Giovanni Calella e Leziero Rescigno nel loro piccolo “Diabolicus Studio” dove hanno curato editing, post produzione, mixing.
“Long legs” è il primo singolo dei Bright Magus disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 18 agosto 2023 e che anticipa l'uscita dell'album d'esordio “Jungle Corner” prevista per il 27 ottobre 2023 in digitale e in formato fisico (cd e vinile).
https://www.instagram.com/brightmagus/
Alberto Turra, già con Roy Paci “Corleone”, Pierpaolo Capovilla, Shanir Blumenkranz, Kenny Grohowski, Brian Marsella, TAAN, Papa Legba Is Our Sensei, Sonata Island Kommandoh, Sarah Stride e molti altri, è uno dei chitarristi elettrici più vigorosi e poliedrici del panorama italiano e internazionale; si distingue nell'infondere grande intensità a un singolare virtuosismo, i quali uniti a una forte vocazione melodica (nonché avant) restituiscono una rara capacità espressiva.
Pubblica ad oggi nove album a suo nome (molti altri quelli in partecipazione) e nel corso degli anni è presente in alcuni tra i più autorevoli jazz festival tipo l’International Jazz Festival Saalfelden (Austria), Victoria Gasteiz Jazz festival (Paesi Baschi), Torino Jazz Festival, JazzMi Milano Jazz festival, Udine Jazz, Roma Jazz Festival, Chant Record Launch Festival (New York).
Leziero Rescigno è un musicista, produttore, compositore. Batterista dei La Crus dal 1999 e fondatore degli Amor Fou con A.Raina, C.Malfatti e L.S.Lagash, ha collaborato anche con Sye Medway Smith (HOWIE B, Bjork, Depeche Mode), Mauro Ermanno Giovanardi, The Dining Rooms, Syria, Sinfonico Honolulu, Mara Redeghieri (USTMAMO’), Kalweit & The Spokes, Dj Panday feat Frankie Hi-Energie / Esa, Cesare Malfatti, Mercuri, Violante Placido, Alessandro Grazian, Francesca Lago, Iacampo, Lele Battista, Fabio Cinti, Francesco Di Bella (24 Grana), Colapesce, Gianluca De Rubertis (Il Genio), I’m Not A Blonde, Rachele Bastreghi (Baustelle), Edda. Nei vari tour dei La Crus ha condiviso il palco suonando con Nada, Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Cristina Donà, Raiss (Almamegretta), Alan Sorrenti, Samuele Bersani, Riccardo Tesi, Gino Paoli, Carmen Consoli. Per Mauro Ermanno Giovanardi ha prodotto con Roberto Vernetti il brano “IO CONFESSO” presente nell'edizione 2011 del Festival di Sanremo, e prodotto “Il mio stile” premiato con la Targa Tenco 2015 per il Miglior Album Italiano.
Gianni Sansone è un musicista, didatta e musicoterapeuta. Ha collaborato come trombettista con diverse formazioni sia in studio che live: Casinô Royale, La Crus, The Dining Rooms, Artchipel Orchestra, Elisa.
Giovanni Calella è un musicista, produttore e sound design. Tra i vari progetti a sua firma ci sono: Adam Carpet, Kalweit & the Spokes, Gentle eyes in the Gloom, Korinami, Coffee & Cigarettes.. Come produttore e musicista firma diversi dischi e collaborazioni tra cui: Micol Martinez, Alessandra Contini (Il Genio), Dario Ciffo (Afterhours), Guignol, Julitha Ryan, Barbara Cavaleri, Frankie Hi Nrg, Esa, Dave Muldoon, Francesco Di Bella (24 Grana). Col progetto Korinami invece esplora il suono più elettronico spaziando dalla minimal techno all ambient e all'elettronica. Ha pubblicato per etichette straniere e ha all'attivo una dozzina di ep e svariati remix. Si occupa inoltre di Sound Design per grandi conferenze e per installazioni. 
Mauro Tre è un pianista, compositore e polistrumentista salentino. Riceve i primi rudimenti della tecnica pianistica all'età di 9 anni, interrompendo già due anni dopo la frequentazione di maestri. Prosegue la formazione da autodidatta e entrando a fare parte di alcune band rock locali.
Il precoce ascolto e la fascinazione per il jazz e sopratutto il free jazz sono alla base delle prime esperienze e sperimentazioni, con pianoforte, tastiere, nastri magnetici ed effetti. Successivamente attraversa varie forme di espressione musicale, dal rock alla musica popolare, dal jazz alla musica sperimentale, dalla musica balcanica al repertorio bandistico fino alla musica contemporanea, mantenendo fede sempre ad una cifra originaria orientata al free jazz. Sempre trasversale e poco incline a scorciatoie commerciali o alla ricerca del successo è da sempre, con discrezione, riferimento e personaggio autorevole nella scena musicale salentina.
Nel corso degli anni ha suonato con: Massimo Urbani, Fabrizio Bosso, Billy Cobham, Terry Riley, Helmar Heinz, Nicola Conte, Rosalia de Souza, Michael Rosen, Eddy Palermo, Albano e Romina Power, Elodie, e altri.
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djs-party-edm-italia · 9 months
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BRIGHT MAGUS: un loro brano strumentale jazz primo nella Absolute Beginners di Rockol
Uscito lo scorso 18 agosto, "Long Legs" il primo singolo dei Bright Magus che anticipa il loro  album d'esordio "Jungle Corner".
Per la prima volta nella storia un brano strumentale jazz entra a far parte della Absolute Beginners di Rockol, la classifica di artisti/band esordienti più programmati in radio), alla prima posizione.
"Long Legs" è una sorta di marcia parossistica, e l'ispirazione davisiana è riferita ad un Miles più recente, quello di "You're under arrest", riportata però alle ritmiche ossessive di Dark Magus che si stemperano in un half-tempo più dove il parossismo si fa più drammatico e affidato alle successioni cromatiche degli accordi. 
I Bright Magus hanno scelto di presentare il primo singolo del loro progetto il 18 agosto perchè proprio il 18 agosto 1969 Miles Davis terminava le registrazioni del celebre album "Bitches Brew".
"Jungle Corner", in uscita in autunno, è un album in cui jazz, funk, rock, avant e psichedelia si fondono in un sound fluido guidato e spinto dalle cinque eccezionali personalità che interagiscono tra improvvisazione e scritture originali dentro e fuori l'estetica di tale nume tutelare.
Il disco contiene 6 brani inediti registrati in presa diretta, liberi da strutture rigorose e durate prestabilite.
L'ispirazione al lavoro di figure come Teo Macero e Bill Laswell fa si che Calella/Rescigno attraverso un lavoro di editing e post produzione sintetizzino l'attuale forma dell'album.
LINE UP:
Mauro Tre: Piano Rhodes, Organo
Alberto Turra: Chitarra Elettrica
Gianni Sansone: Tromba, Percussioni
Giovanni Calella: Basso Elettrico, MS20
Leziero Rescigno: Batteria, Percussioni
Biografia
Bright Magus è un quintetto strumentale che nasce sotto l'ascendente del metafisico periodo elettrico di Miles Davis: 
Giovanni Calella e Leziero Rescigno condividono da sempre una passione viscerale e magica per Miles. Spesso hanno immaginato di concepire musica ispirata al suo periodo più eclettico e psichedelico, quello delle registrazioni per la Columbia dal 1969 al 1972.
Album come "In a Silent Way", "Bitches Brew", "A tribute to Jack Johnson", "On the corner", "Big Fun" li hanno fatti immergere in uno degli esperimenti più affascinanti che Davis abbia generato nella sua lunga e prolifica carriera. Parliamo di musica difficilmente inquadrabile in un genere, in questi capolavori si respira la contemporaneità di quel periodo storico, si ridefiniscono i confini tra le contaminazioni, si allarga lo spettro visibile in un sound multicolore. Jazz elettrico, Funk, Psichedelia, Rock, Afrobeat, Ambient, trascinano in qualcosa di assolutamente inedito, misterioso e a volte furioso. 
Appena un anno fa Giovanni e Leziero si sono fatti coraggio e hanno dato il via al reclutamento dei musicisti che dovevano avere la giusta attitude e conoscenza. Il chitarrista Alberto Turra è stato il primo ad essere interessato al progetto, poi sono arrivati Mauro Tre Pianista/Tastierista e Gianni Sansone alla Tromba. Tutti sedotti da Miles e innamorati di quel periodo magico. Dopo alcune session di improvvisazione radicale, i cinque musicisti si sono resi conto che certe suggestioni sonore sono arrivate senza particolari difficoltà, tutti conoscevano la materia prima e si sono divertiti a rimescolarla liberamente, mantenendo intatte le loro personali caratteristiche espressive e creative. Prima di realizzare il primo album "Jungle Corner", la band ha fatto qualche live per amalgamare l'insieme delle idee venute fuori durante le impro registrate da Tullio Treffiletti nell'home studio del trombettista (poi battezzato Selim Studio). Il pubblico ha reagito benissimo ed è stato un segnale per capire che stavano andando nella giusta direzione. Qualche mese dopo presso l'Isola Studio nello spazio di Manuel Agnelli e con l'aiuto del bravissimo Guido Andreani, i Bright Magus hanno registrato in tre giorni di presa diretta tutto il materiale che nel frattempo si era arricchito di temi melodici più strutturati e stesure meno casuali. In questo è stato molto importante l'apporto di Mauro. La finalizzazione dell'album è stata poi gestita da Giovanni Calella e Leziero Rescigno nel loro piccolo "Diabolicus Studio" dove hanno curato editing, post produzione, mixing.
"Long legs" è il primo singolo dei Bright Magus disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 18 agosto 2023 e che anticipa l'uscita dell'album d'esordio "Jungle Corner" prevista per il 27 ottobre 2023 in digitale e in formato fisico (cd e vinile).
https://www.instagram.com/brightmagus/
Alberto Turra, già con Roy Paci "Corleone", Pierpaolo Capovilla, Shanir Blumenkranz, Kenny Grohowski, Brian Marsella, TAAN, Papa Legba Is Our Sensei, Sonata Island Kommandoh, Sarah Stride e molti altri, è uno dei chitarristi elettrici più vigorosi e poliedrici del panorama italiano e internazionale; si distingue nell'infondere grande intensità a un singolare virtuosismo, i quali uniti a una forte vocazione melodica (nonché avant) restituiscono una rara capacità espressiva.
Pubblica ad oggi nove album a suo nome (molti altri quelli in partecipazione) e nel corso degli anni è presente in alcuni tra i più autorevoli jazz festival tipo l'International Jazz Festival Saalfelden (Austria), Victoria Gasteiz Jazz festival (Paesi Baschi), Torino Jazz Festival, JazzMi Milano Jazz festival, Udine Jazz, Roma Jazz Festival, Chant Record Launch Festival (New York).
Leziero Rescigno è un musicista, produttore, compositore. Batterista dei La Crus dal 1999 e fondatore degli Amor Fou con A.Raina, C.Malfatti e L.S.Lagash, ha collaborato anche con Sye Medway Smith (HOWIE B, Bjork, Depeche Mode), Mauro Ermanno Giovanardi, The Dining Rooms, Syria, Sinfonico Honolulu, Mara Redeghieri (USTMAMO'), Kalweit & The Spokes, Dj Panday feat Frankie Hi-Energie / Esa, Cesare Malfatti, Mercuri, Violante Placido, Alessandro Grazian, Francesca Lago, Iacampo, Lele Battista, Fabio Cinti, Francesco Di Bella (24 Grana), Colapesce, Gianluca De Rubertis (Il Genio), I'm Not A Blonde, Rachele Bastreghi (Baustelle), Edda. Nei vari tour dei La Crus ha condiviso il palco suonando con Nada, Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Cristina Donà, Raiss (Almamegretta), Alan Sorrenti, Samuele Bersani, Riccardo Tesi, Gino Paoli, Carmen Consoli. Per Mauro Ermanno Giovanardi ha prodotto con Roberto Vernetti il brano "IO CONFESSO" presente nell'edizione 2011 del Festival di Sanremo, e prodotto "Il mio stile" premiato con la Targa Tenco 2015 per il Miglior Album Italiano.
Gianni Sansone è un musicista, didatta e musicoterapeuta. Ha collaborato come trombettista con diverse formazioni sia in studio che live: Casinô Royale, La Crus, The Dining Rooms, Artchipel Orchestra, Elisa.
Giovanni Calella è un musicista, produttore e sound design. Tra i vari progetti a sua firma ci sono: Adam Carpet, Kalweit & the Spokes, Gentle eyes in the Gloom, Korinami, Coffee & Cigarettes.. Come produttore e musicista firma diversi dischi e collaborazioni tra cui: Micol Martinez, Alessandra Contini (Il Genio), Dario Ciffo (Afterhours), Guignol, Julitha Ryan, Barbara Cavaleri, Frankie Hi Nrg, Esa, Dave Muldoon, Francesco Di Bella (24 Grana). Col progetto Korinami invece esplora il suono più elettronico spaziando dalla minimal techno all ambient e all'elettronica. Ha pubblicato per etichette straniere e ha all'attivo una dozzina di ep e svariati remix. Si occupa inoltre di Sound Design per grandi conferenze e per installazioni. 
Mauro Tre è un pianista, compositore e polistrumentista salentino. Riceve i primi rudimenti della tecnica pianistica all'età di 9 anni, interrompendo già due anni dopo la frequentazione di maestri. Prosegue la formazione da autodidatta e entrando a fare parte di alcune band rock locali.
Il precoce ascolto e la fascinazione per il jazz e sopratutto il free jazz sono alla base delle prime esperienze e sperimentazioni, con pianoforte, tastiere, nastri magnetici ed effetti. Successivamente attraversa varie forme di espressione musicale, dal rock alla musica popolare, dal jazz alla musica sperimentale, dalla musica balcanica al repertorio bandistico fino alla musica contemporanea, mantenendo fede sempre ad una cifra originaria orientata al free jazz. Sempre trasversale e poco incline a scorciatoie commerciali o alla ricerca del successo è da sempre, con discrezione, riferimento e personaggio autorevole nella scena musicale salentina.
Nel corso degli anni ha suonato con: Massimo Urbani, Fabrizio Bosso, Billy Cobham, Terry Riley, Helmar Heinz, Nicola Conte, Rosalia de Souza, Michael Rosen, Eddy Palermo, Albano e Romina Power, Elodie, e altri.
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micro961 · 6 months
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Jacopo Perosino - Estramenia
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Il terzo lavoro di inediti dell’artista astigiano
Fuori dalle mura, canzoni libere di andare oltre. Si intitola “Estramenia” il nuovo disco di inediti dell’artista astigiano Jacopo Perosino nato anche con il contributo di NUOVOIMAIE. Canzoni che nascono e si muovono fuori dalle mura, sono quei “freak” per nulla inclini a sottostare a criteri discografici attuali: alcune selvatiche e dense, altre antiche e tribali, altre ancora moderne e suburbane. Perciò sono libere, in un formato anacronistico e fuori mercato come quello dell’EP. Nella tracklist sono state inserite anche due canzoni provenienti da “Lanterne” il primo disco dei Noàis, il suo collettivo musicale-teatrale nato nel 2012. Altri due brani rimasti fuori invece dal primo album solista di Perosino “Retrò”, del 2019, ed infine un inedito, scritto appositamente per questo lavoro, una creatura mezza canzone e mezza epistola perfetta per chiudere il disco.
«Estramenia (rectius - extra mœnia) è ciò che esiste fuori le mura, al di là di un luogo recintato, protetto. Qualcosa di libero, indomabile, selvatico, autarchico, facilmente attaccabile e criticabile. In epoche antiche ciò che era fuori dalle mura sfuggiva alle regole; nessuna legge coercitiva o coattiva se non quella percepita come giusta da un sentire condiviso: quello dei reietti, dei delinquenti, degli strani, dei senza-patria, dei blasfemi, tutti gli scacciati che, uniti sotto lo stesso cielo, vivono un vero anarchismo libertario. Dentro le mura tutto nasce, cresce, si modifica e muore con ordine e classificazione. Fuori invece tutto si perde nei racconti tramandati, il reale si mescola al vero, la parola cristallizza la storia e il mito sopravvive e si autoalimenta nella memoria collettiva». Jacopo Perosino
EP TRACK BY TRACK E BIOGRAFIA
CREDITI
Testi e musiche: Jacopo Perosino Produzione artistica e arrangiamenti: Andrea “Neura” Nejrotti – Jacopo Perosino Arrangiamenti voci e cori: Jacopo Perosino – Chiara Figus Produzione esecutiva: RÆBEL RECORDS e Noàis Produzioni con il contributo di NUOVOIMAIE Chitarre acustiche ed elettriche: Jacopo Perosino – Paolo Penna – Cosimo Sterlacci Pianoforte: Jacopo Perosino Tastiere e sintetizzatori: Andrea “Neura” Nejrotti – Jacopo Perosino Programmazione elettronica: Andrea “Neura” Nejrotti – Cosimo Sterlacci Batteria elettronica: Andrea “Neura” Nejrotti Basso elettrico: Andrea “Neura” Nejrotti Contrabbasso: Simone Torchio Violino: Luisa Avidano Programmazione archi: Andrea “Neura” Nejrotti Trombone: Gianpiero Malfatto Sassofoni, Tromba: Cristiano Tibaldi Rumoristica, Catene, Cori maschili: Roberto “Sciamano” Musso Bajan: Alberto Fantino Canto di Sirene: Chiara Effe Canto delle Comunarde: Marina Occhionero, Chiara Effe, Alice Mammola Canto da muri: Lu Renè
Progetto grafico: Design Kills You Foto: Alessandra Lano
Contatti e social: Facebook: https://www.facebook.com/jacopoperosino Spotify: https://shorturl.at/vxzO2 YouTube: https://www.youtube.com/@jacopoperosino
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