Tumgik
#Canicola
massimoognibene · 2 months
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Sento il sudore che cola
sento le gambe spossate
sento il cuore in affanno urlare:
che cazzo di caldo fa oggi?
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movie-gate · 25 days
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Canicola/Hundstage (2001) Ulrich Seidl
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luigiviazzo · 10 months
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Canis Major (o Cane Maggiore) il segugio invernale di Orione in compagnia del Cane Minore: si tratta di due costellazioni che dominano la loro regione di cielo in virtù delle grandi stelle Sirio (α CMa) e Procione (α CMi) al punto che, per entrambe, i miti della costellazioni sono spesso un’estensione delle storie delle singole stelle. Oggi vediamo insieme il quadrupede maggiore.
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queerographies · 1 year
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[Sciame][Martina Sarritzu]
“Appetito”, “Elettrica”, “Io”, “Abbraccio”, “No”, “Metamorfosi” sono i titoli dei sei racconti che compongono Sciame, il nuovo libro a fumetti di Martina Sarritzu
“Appetito”, “Elettrica”, “Io”, “Abbraccio”, “No”, “Metamorfosi” sono i titoli dei sei racconti che compongono Sciame, il nuovo libro a fumetti di Martina Sarritzu per Canicola edizioni. Dopo l’esperienza corale di A.M.A.R.E. Martina Sarritzu entra di nuovo nel vivo dell’adolescenza e ci parla di corpi che cambiano, di amicizie assolute, di smarrimento e lotte quotidiane attraverso storie brevi…
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marcogiovenale · 2 years
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dal 6 marzo a bologna: "ababo boom!"
A partire dal 6 marzo 2023, l’Accademia di Belle Arti di Bologna promuove il programma ABABO BOOM!, realizzato in collaborazione con Hamelin, Canicola, Alliance Française e Istituto di Cultura Germanica, nell’ambito di BOOM! Crescere nei libri, il festival dei libri e dell’illustrazione per l’infanzia organizzato in occasione della Bologna Children’s Book Fair. ABABO BOOM! comprende un ciclo di…
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uomomosca · 2 years
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I discorsi sui contenuti li lascio a critich3 ben più brav3 e preparat3 di me. Io vi dico solo che la "forma" di questo libro è spettacolare. Una costruzione della tavola e della regia da studiare per chi vuole provare a fare fumetto. Bravo, @mig.vila 👍 #fumetto #canicola #book https://www.instagram.com/p/Cj57q2hMcvf/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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falcemartello · 2 months
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Canicola
ca.nì-co-la
SIGNIFICATO Periodo dell’estate in cui le temperature sono più alte
ETIMOLOGIA dal latino: canicula cagnolino, antico nome di Sirio, stella più luminosa della costellazione del Cane Maggiore.
Fra il 24 luglio e il 26 agosto il sole sorge e tramonta insieme alla stella Sirio - la stella più brillante del firmamento notturno. In questo periodo dell’anno il caldo è più intenso, e anticamente si pensava potesse essere in qualche modo collegato alla congiunzione fra Sirio e il sole. Si tratta ovviamente di una coincidenza casuale - ma questa congiunzione ha attecchito con forza nell’immaginario antico.
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ilpianistasultetto · 2 months
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Nemmeno i gatti osano uscire con questa "canicola".. 🐈‍⬛🐕🌡☀️
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donaruz · 1 month
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La luna d'agosto
"La luna d'agosto è forte e bisogna lasciarla passare", si dice.
Stanotte siamo sotto la terza luna stagionale che, essendoci ancora la quarta prima dell'Equinozio, è una luna blu...che inoltre è anche la più grande di questo 2024 💙
È il tempo di canicola, tutto è esagerato, godiamoci questa luna più forte e poi lasciamola andare, la Ruota dell'Anno gira e
passerà questo mese di sole e di caldo, di città vuote e cicale, di spiagge e rumore, e troveremo un tempo più quieto che prelude già all'Equinozio d'Autunno... l'inverno bambino sta per nascere
Fuochi nella nebbia
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fridagentileschi · 2 months
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Così titolava questa copertuna "La Domenica del Corriere" nel luglio del 1957....
Così come avevano già fatto per l'estate torrida del 1952
"Un calore torrido ha tenuto tutta l'Alta Italia, e gran parte dell'Europa Centrale, per parecchi giorni, sotto una soffocante cappa infocata. A Milano si è raggiunta l'eccezionale temperatura di 38.1°all'ombra.
Purtroppo, tanta canicola, oltre al diffuso disagio per le popolazioni, ha provocato degli eventi luttuosi: in molti ospizi dell'Alta Italia - in particolare a Venezia, Milano e Padova - alcune decine di vecchi ricoverati non hanno potuto resistere per lungo tempo a così gravose condizioni atmosferiche e sono morti nel giro di poche ore.
Aggiungo soltanto, che in quella eccezionale fase calda di inizio luglio del 1957 vennero raggiunti i 40°C a Piacenza, i 42°C a Bologna e Firenze, i 43°C a Rovigo e Ferrara.
Di, Marcello Mazzoleni
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libero-de-mente · 3 months
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NOTTE PRIMA DELL'ESAME
18 giugno ore 23:40
La finestra, quella esposta perfettamente a nord, è spalancata.
Steso sul letto guardo attraverso di essa scrutando le stelle e le vette delle montagne che affiorano dal davanzale.
Quella della mia camera da letto non è una finestra qualunque, è la finestra del respiro.
Da quella finestra ogni sera entra l'aria mossa dal vento che scende dalla valle. Da quella finestra si può respirare a pieni polmoni quando manca il respiro.
Che sia dovuto all'afa dell'ennesimo anticiclone, alla canicola della vita, alla calura dei pensieri o semplicemente al calore generato da un rimpianto.
Questa sera di dormire non sembro averne voglia, nonostante abbia assunto le benzodiazepine che goccia dopo goccia, generalmente, scavano quel solco che separa la mia coscienza dal mio corpo. Annebbiando la prima, rendendo inerme il secondo.
Decido di alzarmi, prima di provare un rabbocco ipnagogico, per fare un giro della casa.
Lo faccio quasi sempre la sera, controllando che i cuccioli stiano dormendo o siano tranquilli nelle loro faccende, augurando a chi è sveglio la buona notte. Sia essi siano bipedi che quadrupedi.
Una volta nel disimpegno noto la luce accesa nella cucina, Gabriele (figlio n. 2) sta mangiando un gelato con lo sguardo perso nel vuoto.
"Come ti senti - gli chiedo - sei teso?"
"Si papà - mi risponde malinconico - finisco il gelato e provo con della melatonina per vedere se riesco a dormire"
"Andrà tutto bene, vedrai. Ti ho visto quanto hai studiato in queste settimane. Credo che l'esame di maturità lo supererai brillantemente. Hai una bella media"
"Vedremo... quello che mi dà pensiero è il tuo di esame, che avrai domani"
"Già, curiosa la vita. Saremo sotto esame entrambi. Entrambi con la supervisione di professori, entrambi ci metteremo il cuore. Tu metaforicamente, io fisicamente"
"Come ti senti papà?"
"Mah, è come se per il mondo io non esistessi. Eppure percepisco la mia esistenza perché provo dolore"
"Il cuore? Fa male ancora?"
"Gabriele, quello mi fa male da tanto. Però si, in queste settimane un po' di più fisicamente che metaforicamente"
"Sono preoccupato per te"
"Andrà tutto bene vedrai, anche per me. Nonostante i voti del mio fisico non sono ottimi come i tuoi. Troppi eccessi, assenze e spesso non mi sono applicato"
"Ti voglio bene papà, buona notte" - mi dice mentre ci abbracciamo.
Sono seduto di nuovo sul bordo del letto, di fronte alla finestra del respiro. Mentre guardo le montagne penso a chi vorrei qui vicino a me, per metterla a nudo, non fisicamente, ma dalle sue emozioni.
Mi sento così tenue. Una sensazione strana che avverto da non so quanto tempo, ho tantissimi pensieri, moltissime mancanze. Che mi portano a sentirmi vuoto, triste. Come se la vita sia una cosa talmente grande e io così piccolo. Da non riuscire a contenerla tutta.
Forse è per questo che mi duole il cuore, è troppo piccolo per contenere quello che provo. L'amore, come quello per i miei figli, non ci sta dentro tutto e spinge, per uscire.
Credo che non prenderò altre gocce, l'abbraccio appena ricevuto è più che sufficiente. Ora chiedo solo un po' di silenzio. Nella mia testa.
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curiositasmundi · 6 months
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Magnolie
Gli alberi non parlano, non comunicano tra loro né tantomeno comunicano con noi. Cosí ci è stato insegnato. Tutto ciò che uno può vedere, guardando un albero, non è che un albero; e tutto ciò che uno può pensare di quell’albero non viene dall’albero, che non dice nulla, ma da lui stesso. Comunque, c’erano queste due magnolie una di fronte all’altra. Erano venute su insieme: una nel giardino dell’ultima casa in fondo alla via sulla destra; l’altra nel giardino dell’ultima casa sulla sinistra. Fin da quando eravamo bambini le avevamo sempre viste belle e rigogliose, ed eravamo convinti che si parlassero e si mettessero d’accordo su quando fiorire, quando fare i frutti e quando lasciarli cadere, visto che lo facevano sempre nello stesso momento. Eravamo addirittura convinti che si volessero bene, che si facessero compagnia nelle fredde notti d’inverno cosí come nell’insopportabile canicola di agosto. Pensavamo anche che le due magnolie si parlassero in continuazione, e approfittassero del vento per mandarsi dei messaggi utilizzando le foglie secche che lasciavano andare alla brezza ora di qua, ora di là della strada. Noi stessi, piú di una volta, portammo alcune foglie dell’una dall’altra e viceversa, pensando di fare cosa gradita. Poi cominciammo ad andare a scuola, dove ci fu chiaro molto presto che tutto ciò che credevamo di sapere, riguardo le due magnolie innamorate, ce l’eravamo soltanto immaginato. Gli anni passavano, e ogni volta che passavamo davanti alle due magnolie, pur sapendo che ci stavamo immaginando tutto, eravamo proprio contenti che loro due fossero insieme. Proprio contenti. Un giorno, però, il padrone della casa in fondo a sinistra decise che era giunto il momento di costruire un garage, perché si era comprato la macchina nuova e non aveva affatto intenzione di lasciarla fuori in strada tutta la notte. Siccome la magnolia gli avrebbe creato dei problemi per entrare e uscire dal nuovo garage con la macchina nuova, che era un po’ piú grande della vecchia, decise di tagliare la magnolia. Gli dispiaceva, avrebbe detto il padrone della casa in fondo a sinistra al suo vicino, ma d’altronde la macchina era nuova, e non aveva certo intenzione di correre il rischio di strisciarla ogni volta che entrava o usciva. Tagliò la magnolia un sabato pomeriggio. La tagliò e ne fece tanti pezzi che utilizzò poi come legna da ardere. La magnolia dell’ultima casa in fondo a destra morí inspiegabilmente pochi mesi dopo. Noi lo sappiamo perché è morta. Certo, la nostra maestra non sarebbe affatto d’accordo con noi, ma di questo non ci importa niente. (1998)
Vitaliano Trevisan - Shorts
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luigiviazzo · 1 year
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Canicola sinonimo di estate ma soprattutto di caldo: vediamo perché chiama così, da dove deriva questa parola, e quali sono le sue origini che anticipiamo sono prettamente astronomiche.
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mucillo · 8 months
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“Scarsa lingua di terra che orla il mare,
chiude la schiena arida dei monti;
scavata da improvvisi fiumi; morsa
dal sale come anello d’ancoraggio;
percossa dalla farsa; combattuta
dai venti che ti recano dal largo
l’alghe e le procellarie
ara di pietra sei, tra cielo e mare
levata, dove brucia la canicola
aromi di selvagge erbe“.
Camillo Sbarbaro, (Liguria)
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marcogiovenale · 2 years
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un post del 10 aprile 2022, in ricordo di un saluto a cristina annino
  ieri pomeriggio, 9 aprile ’22, a Ostia i familiari di Cristina Annino (scomparsa il 28 gennaio) hanno disperso in mare le sue ceneri. foto di Pietro Roversi con alcuni amici, con i quali avevamo assistito alla cerimonia, siamo andati poi alla Casa clandestina, per parlare (anche) di poesie e di scritture. l’ospitalità della Casa e la compagnia di Giuseppe, militante del collettivo Subword,…
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crazy-so-na-sega · 9 months
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Si parla spesso, su X, del film di Kubrik Eyes Wide Shut in rapporto alle orge elitarie dell’Epstein Island. Roba americana, niente a che fare con la vecchia Europa? Vi ho già parlato del sabbatismo, del frankismo, del misterioso dr. Koreff,
divenuto il beniamino dei salotti parigini e in particolare d'intellettuali e letterati (tra cui Stendhal). L’ideologia sabbatista è, in parole povere, una sorta di gnosi demoniaca: immergersi, senza alcun limite morale, nell’abisso del male per arrivare alla conoscenza. Nella generazione successiva a quella sedotta da Koreff, una bambina che si dichiara guarita dal mitico dr. (e la cui madre aveva avuto da Stendhal una figlia illegittima subito smaltita al brefotrofio, dove sarebbe morta poco dopo) diventa una star della mondanità parigina dopo essere stata amante di un re (Vittorio Emanuele II), avere sposato un importante uomo politico (Rattazzi), essere stata nave-scuola e amante di un altro re (Alfonso XII di Spagna), questo per citare solo le esperienze ‘di vertice’.
Qualcuno diceva che, al di là dell'amicizia, avesse una relazione (essendo notoriamente bisex) anche con la "dama col ventaglio" (Nina de Villard) immortalata da Manet:
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Un informatore di polizia (1876, 14 agosto, giorno di canicola) descrive così una festa con recita a casa di Nina, presente la suddetta dama col suo più stretto entourage: “Allo spettacolo assiste Mme Rattazzi col fidanzato [il futuro 3° marito de Rute, ‘copertura’ dei traffici spagnoli di Mme, ivi compresi i servizi erotici dispensati al re]… Finita la commedia, senza alcun imbarazzo, ognuno prende il suo [+ o – occasionale] partner e fa le sue cosine sotto gli occhi di tutti. Catulle Mendès, noto scrittore, collaboratore di Mme Rattazzi e suo ferocissimo ritrattista in racconti e romanzi] palpeggia su un divano una qualche p..., mentre Mme R., col fidanzato accanto, flabella i due amanti recitando versi esotici”.
Ecco qua, conclude l’informatore, “il fior fiore della depravazione”. Non c’era solo quello. C’era una scia di sangue intorno a quella signora, e qualcuno dei presenti ne sarebbe stato inghiottito a sua volta. Inutile dire che in quei 'ricevimenti' l'assenzio e altri alcolici correvano a fiumi e si respiravano oppiacee fragranze...
-Lucia Lazzerini 08
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