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#Dottor Zivago
fuoridalcloro · 2 years
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“È una malattia di questi ultimi tempi. Credo che le cause siano d’origine morale. Alla gran maggioranza di noi si richiede un’ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici. Il sistema nervoso non è un vuoto suono o un’invenzione. La nostra anima occupa un posto nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca. Non si può impunemente violentarla all’infinito”.
Boris Pasternak - Il dottor Zivago
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ma-pi-ma · 2 years
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È una malattia di questi ultimi tempi. Credo che le cause siano d'origine morale. Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici. Il sistema nervoso non è un vuoto suono o un'invenzione. La nostra anima occupa un posto nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca. Non si può impunemente violentarla all'infinito.
Boris Pasternak
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pensierodelgiornoblog · 4 months
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Non è possibile mostrarsi per sempre diversi da ciò che si è.
“Alla gran maggioranza di noi si richiede un’ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici. Il sistema nervoso non è un vuoto suono o un’invenzione. La nostra anima occupa un posto nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca. Non si può impunemente violentarla all’infinito”. – Boris Pasternak, ‘Il dottor Živago‘.
Spunti di riflessione
La citazione è tratta dal celebre romando “Il dottor Živago” di Boris Pasternak. Il personaggio fa una profonda riflessione sull’ipocrisia che spesso permea la vita quotidiana delle persone. Pasternak attraverso queste parole denuncia la società, che con le sue convenzioni, obblighi e aspettative, richiede a molti di noi di essere ipocriti, di vivere una sorta di doppia vita in cui ci si mostra diversi da ciò che si è veramente.
In queste frasi si trova tutto il conflitto interiore che si origina da questo modo di vivere, più che mai attuale. Mostrarsi diversi da ciò che si è veramente è un sacrificio interiore, un continuo “violentare” la propria anima, che come ben esprime la citazione, occupa un suo spazio reale dentro di noi. Questa violenza continua alla nostra essenza interiore, al nostro vero sé, può avere conseguenze dannose sul nostro benessere psicologico e emotivo.
Non a caso, Pasternak fa anche riferimento al sistema nervoso, spiegando che questo non è semplicemente un insieme di processi biologici, ma piuttosto un’entità che riflette il nostro essere interiore. E’ importante sottolineare come vivere in un costante stato di ipocrisia può portare a uno squilibrio nel sistema nervoso, una sorta di disarmonia tra ciò che siamo veramente e ciò che mostriamo al mondo.
La riflessione di Pasternak è molto forte e ci chiede di riconsiderare l’importanza di vivere senza compromessi (sia interiori che esteriori), di essere in sintonia con il nostro vero io. Le impalcature esterne, le maschere che abbiamo costruito per difenderci nella vita, non possono sostituirsi alla nostra anima, né soffocare i nostri veri bisogni come persone che hanno una propria unicità. Dunque, bisogna rimettere in discussione tutto, qualora ci si accorga che la vita che stiamo vivendo non rispecchia noi stessi.
Se sentiamo che di fondo c’è un’infelicità che non si può colmare con semplici antitodi di distrazione, è il caso di andare a fondo per scoprire se le nostre istanze interiori trovano spazio nella nostra esistenza.
Contesto storico e conflitti umani
Per comprendere meglio il senso della citazione, dobbiamo approfondire anche il contesto storico in cui fu scritto il romanzo “Il dottor Živago”, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1957 e poi diffuso in tutto il mondo.
Il romanzo è ambientato in Russia, principalmente durante la rivoluzione russa e la successiva guerra civile, che hanno avuto luogo tra il 1917 e il 1922. Questo periodo storico è caratterizzato da una profonda agitazione politica, sociale ed economica, con la caduta dello zarismo, l’ascesa dei bolscevichi guidati da Lenin e l’instaurazione del regime comunista.
Nel contesto della rivoluzione russa, emerse uno scontro ideologico tra il nuovo ordine socialista e le tradizioni culturali e comunitarie preesistenti. Il regime comunista cercò di plasmare la società secondo i suoi principi, promuovendo l’uguaglianza sociale e la collettivizzazione dei beni. Tuttavia, questo portò anche a una forte repressione politica, a una limitazione delle libertà individuali e a una censura culturale.
Nel mezzo di questo scenario di tumulto politico e sociale, il protagonista del romanzo, il dottor Yuri Živago, un medico e poeta, naviga tra le sfide personali e le difficoltà esterne. Il romanzo esplora temi universali come l’amore, la guerra, la perdita e l’identità individuale, offrendo anche una critica implicita al regime comunista e alla sua influenza sulla vita quotidiana delle persone.
La citazione si inserisce perfettamente in quell’ambientazione, esprimendo il conflitto psicologico del protagonista e di molte altre persone nel dover vivere in un ambiente in cui l’ipocrisia è diventata la norma. Ogni qualvolta le esigenze umane individuali divergono in modo estremo dalle pressioni sociali e politiche, si genera una tensione che indica il livello di disarmonia tra la necessità di conformarsi alle aspettative della società imposte dal regime e il desiderio di mantenere un senso di integrità e coerenza interiore.
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- Boris Pasternak, Il Dottor Zivago. 🪶
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ivanleodomine · 29 days
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“Anche più dell'affinità delle loro anime, li univa l’abisso che li divideva dal resto del mondo”
Il dottor Zivago - Boris Pasternak
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L’art de la conversation - Rene Magritte
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-Il dottor Zivago, Boris Pasternak.
-Contengo moltitudini, Walt Whitman.
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Ci sono due tipi di donne, ed è chiaro che tu non sei del tipo più puro:
tu, mia cara,
sei da letto.
Il dottor Zivago
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occhietti · 7 months
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È una malattia di questi ultimi tempi.
Credo che le cause siano d'origine morale.
Alla gran maggioranza di noi si richiede una ipocrisia costante, eretta a sistema.
Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici. Il sistema nervoso non è un vuoto suono o un'invenzione.
La nostra anima occupa un posto nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca. Non si può impunemente violentarla all'infinito.
- Boris Pasternak - da "Il dottor Zivago"
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avereunsogno-62 · 5 months
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"Credo che non ti amerei tanto se in te non ci fosse nulla da lamentare, nulla da rimpiangere. Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita."
Boris Pasternak, Il dottor Zivago
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joy-238 · 9 months
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Ci sono due tipi di donne, ed è chiaro che tu non sei del tipo più puro: tu, mia cara, sei da letto.
Il dottor Zivago
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alonewolfr · 2 months
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Sarebbe stato bello incontrarci prima... Anche di un giorno, sì.
|| Il dottor Zivago
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Credo che non ti amerei tanto se in te non ci fosse nulla da lamentare, nulla da rimpiangere. Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita.
Boris Pasternak, Il dottor Zivago
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pensierispettinati · 2 years
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«Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, che non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita».
(Boris Pasternak, Il dottor Zivago)
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rossa-vera · 9 months
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« È una malattia di questi ultimi tempi. Credo che le cause siano d'origine morale. Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici. Il sistema nervoso non è un vuoto suono o un'invenzione. La nostra anima occupa un posto nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca. Non si può impunemente violentarla all'infinito. »
Boris Pasternak, “Il dottor Zivago”
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fridagentileschi · 2 years
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LUCIO BATTISTI E IL SUO MONDO LIBERO
Lucio Battisti cantava ''in un mondo che non ci vuole piu' il mio canto libero sei tu...'' mi sono sempre interrogata su questa frase e l'epoca in cui e' stata partorita: gli anni 60: belli all'inizio con il futuro davanti e brutti alla fine quando la sinistra prese il potere sulle menti e le persone e fu solo l'inizio di una guerra civile che con il sangue e la violenza mise le mani su ogni cosa...anche sulle canzoni. Battisti era inviso alla sinistra. Egli cantava l'individuo, l'amore...come Pasternak in Russia era censurato con ''il dottor Zivago'' perche' parlava di un sentimento borghese quale l'amore, Battisti lo era altrettanto in Italia tanto che alla fine fu costretto all'esilio...il suo individualismo non poteva in nessun modo essere accettato, men che meno il suo enorme e clamoroso successo popolare.
Già, l’individualismo.
Ogni concezione autoritaristica, totalitaria, non sopporta l’individualità, perché il fine cui si tende e creare una massa conforme, gregaria, abbeverantesi ai diktat dei capi, tanto che ogni espressione libera è avvertita come una pericolosissima minaccia, e la massima minaccia è espressa proprio dalla creativa e libera azione dell’individuo, che sfugge alle costrizioni in cui lo si vorrebbe intrappolare.
Quella individualità che i Vigilanti della Linea vorrebbero distruggere e che Lucio Battisti, con la sua arte, esprimeva in pieno, quella individualità che fece dire al filosofo Kierkegaard: “Quando si sa per esperienza che non c’è nulla di più terribile che esistere in qualità di Individuo, non si deve neppure aver paura di dire che non c’è nulla di più grande”, al contrario dei collettivisti, dei settari che “…si associano a vicenda con un gran baccano, tengono lontana l’angoscia con le loro grida; e questa banda di gente urlante crede assalire il cielo…”
Così i settari dell’odio totalitario comunista, non potendo più eliminare direttamente fisicamente le individualità, le costringono all’esilio ed espungendole dal contesto umano in cui esse liberamente attraggono e sprigionano la loro azione creativa, pensano di poter uccidere ogni libertà.
Ma la libertà non può avere contropartite: o essa è presente, oppure l’uomo si disumanizza e muore.
Lucio Battisti, come altre creative individualità, come Mina, è stato costretto all’esilio, ma la sua arte è rimasta viva, la sua anima libra ancora nel suo canto libero contro tutti i Vigilanti della Linea dell’odio.
''Nasce il sentimento
Nasce in mezzo al pianto
E s'innalza altissimo e va
E vola sulle accuse della gente
A tutti i suoi retaggi indifferente
Sorretto da un anelito d'amore
Di vero amore....''
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exvotomaexdata · 1 year
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Hai mai letto Colazione da Tiffany di Truman Capote?
E la storia di una come tutti noi.
A Sangue Freddo, lo preferisco anche al Dottor Zivago di Boris Leonidovic Pasternak.
Ma in sostanza la colazione preferisco farla da me, da te o da lui.
In silenzio, magari guardandoti, nudo si, come il teatro sperimentale, che poi non sperimenta nulla, è sempre la stessa cosa.
È il dopo colazione che è importante.
Teatralità e magnificenza sprecata.
G.
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