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#Fondazione per la ricerca e l’innovazione
personal-reporter · 3 months
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I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer a Bologna
I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer è una mostra da non perdere, aperta fino al 25 agosto al Museo Civico Archeologico di Bologna, ideata, organizzata e realizzata dall’Associazione Enrico Berlinguer – Per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della sinistra italiana, Fondazione Duemila – Centro studi e ricerca sulla cultura, laformazione, l’innovazione politica e…
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cinquecolonnemagazine · 7 months
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Ricerca e talento: la storia della Fondazione Maria Gabriella De Matteis
Ha preso il via, con un grande concerto-evento all’Auditorium Vincenzo Vitale del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, la storia della Fondazione Maria Gabriella De Matteis ispirata dai valori che la Presidente della De Matteis Food Corporation. È proprio la Fondazione ad essere protagonista della storia di oggi. Fondazione Maria Gabriella De Matteis per la ricerca ed il talento La Fondazione, dedicata a Maria Gabriella De Matteis, si impegna a valorizzare e supportare giovani talentigrazie a borse di studio per la ricerca scientifica e la formazione di musicisti meritevoli. Tutto questo è reso possibile grazie al bando 2024 dedicato alla ricerca oncologica avanzata e la borsa di studio a supporto della carriera di un allievo della Gustav Mahler Jugendorchester. Intervista a Fernando Ricci, Presidente Fondazione Maria Gabriella De Matteis Una fondazione giovane ma con alle spalle già una storia da raccontare tra passato, presente e futuro. Proprio di questo parliamo con Fernando Ricci, Presidente Fondazione Maria Gabriella De Matteis: Come nasce la Fondazione Maria Gabriella De Matteis? Nel dicembre 2022 - dopo aver combattuto un tumore per anni e con tutte le sue forze - mia moglie Maria Gabriella è stata sopraffatta dalla malattia e ci ha lasciato. La sua eredità morale, però, ispira ogni giorno me le mie figlie, Alessandra e Maria Chiara. Proprio insieme a loro ho quindi deciso di creare la Fondazione dedicata a Maria Gabriella, per riuscire a rendere reali i valori in cui ha creduto fortemente e di cui è stata testimone attiva per tutta la sua vita, ovvero - come diceva – riuscire a “plasmare un futuro condiviso dove l’innovazione, la responsabilità e la fluidità disciplinare possano creare un mondo migliore per tutti”.  Qual è la mission della Fondazione? Maria Gabriella credeva che i giovani, la bellezza delle arti e il progresso scientifico fossero i pilastri necessari a ogni cambiamento sostenibile. Come lei, anche noi pensiamo che, per riuscire a costruire un futuro migliore, dobbiamo fidarci e affidarci alle nuove generazioni. Per questo abbiamo deciso di incentrare tutte le attività della Fondazione sulla ricerca e la valorizzazione dei giovani talenti in grado - con i loro percorsi artistici e scientifici - di innovare e restituire alla società le conoscenze acquisite attraverso opportunità di formazione e ricerca. Tutti i nostri progetti e la creazione di tutti i nostri bandi puntano a questo: a cercare di creare un futuro migliore per tutti tramite un dialogo continuo e interdisciplinare tra il mondo della produzione, delle scienze e delle arti. Può descrivere i due comitati che formano la Fondazione? I comitati della Fondazione si dividono in Artistico e Scientifico. Il primo è composto da due musicisti di caratura internazionale - nonché amici miei e di Maria Gabriella - Marco Postinghel e Valérie Gillard. Loro hanno il compito di selezionare i migliori talenti musicali italiani all’interno dell’organico annuale della migliore orchestra giovanile del mondo, la Gustav Mahler Jugendorchester (GMJO) e di sostenerli poi con delle borse di studio nel prosieguo dei loro studi accademici. Il Comitato Scientifico, invece, è coordinato da Giuseppe Curigliano, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università di Milano e direttore della divisione clinica di sviluppo nuovi farmaci presso l’Istituto Europeo di Oncologia. Lui, con il supporto dei Prof. Andrea Ballabio, Silvia Novello, Gabriella Pravettoni e Paolo Marchetti, selezioneranno i migliori progetti di ricerca, e i relativi ricercatori, in grado di dare speranze e maggiori aspettative di vita nel campo dell’oncologia. Parliamo del vostro primo bando di ricerca: a chi è rivolto? Il nostro primo bando dal titolo “Integrazione della biopsia liquida nella gestione di pazienti con tumore solido” è rivolto a tutti i ricercatori under 30 e stanzia 40.000€ per finanziare i migliori progetti di ricerca su questo nuovo strumento diagnostico. La biopsia liquida, infatti, rivoluziona completamente il modo in cui si comprendono e vengono trattati i tumori. Consiste sostanzialmente nell’analizzare il materiale genetico o le cellule tumorali rilasciate nel sangue - o in altri fluidi corporei - per ottenere informazioni sullo stato e sull’evoluzione del tumore, senza dover fare una biopsia tradizionale. I vantaggi sono molteplici: si può monitorare la risposta al trattamento in tempo reale, individuare precocemente la presenza di recidive o metastasi e, allo stesso tempo, identificare eventuali mutazioni genetiche che possono influenzare la scelta del trattamento più efficace. Senza contare che questo innovativo metodo consente una personalizzazione dei trattamenti basata specificatamente sulle caratteristiche specifiche del tumore di ciascun paziente. Quali sono i vostri progetti per il futuro? In campo scientifico, per i prossimi anni, la Fondazione continuerà ad investire le proprie risorse in progetti di ricerca in ambito diagnostico, con particolare attenzione alla biopsia liquida, così da avere a disposizione uno strumento ancora più performante di prevenzione per le patologie oncologiche. In ambito artistico, invece, continueremo sicuramente la nostra collaborazione con la GMJO, per sostenere giovani eccellenze in ambito musicale, ma ci piacerebbe anche aprire il nostro raggio d’azione ad altri ambiti artistici.  Read the full article
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agrpress-blog · 11 months
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A poco più di 6 mesi dal kick-off day di presentazione dell’Institute for Transformative Innovation Research (ITIR) dell'Università di Pavia, hanno preso il via i lavori del MINDHUB “Transformative Innovation” un gruppo di lavoro sinergico focalizzato sulla collaborazione tra accademia, ricerca e impresa per esplorare l’innovazione trasformativa e coglierne i benefici. Ospiti d’eccezione del primo incontro, svoltosi presso l'Ateneo pavese lo scorso 25 ottobre, sono stati Corrado Passera, Fondatore AD e consigliere del CdA di illimity Bank S.p.A. ed Ernesto Ciorra già Direttore della Funzione Innovability del Gruppo Enel. Hanno preso parte un gruppo selezionato di top manager in rappresentanza delle loro imprese. Il modello “Mindhub” di ITIR riprende e ripensa il classico format “osservatorio”, si focalizza sul concetto di “Innovazione Trasformativa”, che si riferisce ad un processo di cambiamento epocale che combina le tre grandi direttrici del nostro tempo: rivoluzione nei modelli di business, trasformazione digitale e ripensamento del corporate purpose (verso una maggior attenzione all’intreccio virtuoso fra prosperità, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale). “Forse nella storia mai come oggi le sfide da affrontare si sono sommate tra loro - ha detto nel corso del suo intervento Corrado Passera - moltiplicando la complessità della realtà da gestire e indirizzare e rendendo evidente la necessità di nuovi approcci, sempre più sistematici, al cambiamento: servono una pluralità soggetti, ciascuno con le proprie esperienze e peculiarità, capaci di lavorare insieme verso obiettivi comuni e di mettere la tecnologia realmente al servizio delle persone, delle famiglie e delle imprese.” Ernesto Ciorra ha sottolineato come l' “innovazione trasformativa" sia legata alla necessità esistenziale del cambiamento: “Ogni 15 anni il 99% delle nostre cellule cambia affinché possiamo sopravvivere, restituendoci un’immagine del cambiamento come condizione naturale, essenza stessa del vivere. Abbracciarlo con coraggio e determinazione ci permette di guardare con occhi nuovi la nostra realtà e diventare agenti di un cambiamento che non può che essere sostenibile e, in questo, vitale. L’innovazione è lo strumento, la sostenibilità - dunque la sopravvivenza - è il fine e, se non si cambia, si muore.” I main partner di MINDHUB “Transformative Innovation” sonoAngelini Industries, beSharp e Risorse spa. Il gruppo di lavoro comprende grandi e influenti imprese che stanno affrontando rilevanti processi di trasformazione, quali: Cimbali; Crédit Agricole Italia; Goglio; Poste Italiane; Qualis Credit Risk; StartupItalia. A queste si aggiunge un gruppo di eccellenze dell’ecosistema pavese, quali: Cifarelli; ICSS; ITP; Vesenda. Partner autorevoli sono anche Fondazione per la Sostenibilità Digitale e la scale-up Planet Farms, oltre all’hub di innovazione G-Gravity. “Il panel di imprese e top manager che ha accettato questa sfida è straordinario: ciò ci elettrizza e responsabilizza molto ” - dichiara il professor Stefano Denicolai dell’Università di Pavia, presidente di ITIR e coordinatore del Mindhub - “Ora a sta a noi coinvolgerli in un viaggio di ricerca e scoperta che si mostri in grado di creare valore per gli aderenti e - questo è il nostro obiettivo - per l’intero sistema Italia e oltre, anche grazie al report che presenteremo al pubblico la prossima primavera, quale conclusione del nostro percorso appena iniziato.” All'incontro di inaugurazione di Mindhub “Transformative Innovation” hanno preso anche parte Gabriella Greison, scienziata scrittrice e divulgatrice scientifica e Stefano Epifani, presidente Fondazione per la Sostenibilità Digitale
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lamilanomagazine · 1 year
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Bologna, "Si gira": il cinema itinerante arriva al quartiere Savena
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Bologna, "Si gira": il cinema itinerante arriva al quartiere Savena. Dopo il successo della prima settimana di programmazione al giardino Sorelle Mirabal, inizia domani la programmazione al quartiere Savena, che quest’anno vedrà la piccola arena viaggiante di "Si gira!" approdare in piazza Lambrakis a Bologna. Qui da pochi giorni è stato attivato un nuovo impianto di illuminazione grazie alla progettazione condivisa con gli abitanti del quartiere volta a migliorare il benessere nel vivere gli spazi urbani, nell’ambito del progetto di ricerca europeo ENLIGHTENme, coordinato dall’Università di Bologna e realizzato insieme al Comune e alla Fondazione per l’Innovazione Urbana. Tutte le proiezioni, con inizio alle 21.30, sono gratuite e ad accesso libero. In caso di pioggia le proiezioni verranno annullate. Guadagnino e Moretti Primo appuntamento martedì 18 con Chiamami col tuo nome (2017) di Luca Guadagnino, che impose all’attenzione del grande pubblico, nel ruolo del protagonista Elio, Thimotée Chalamet, premiato con l'Hollywood Film Award al miglior attore emergente e candidato come miglior attore in un film drammatico ai Golden Globe e come miglior attore protagonista agli Oscar nel 2018. Mercoledì 19, Caro diario (1993) di Nanni Moretti, Palma d’oro a Cannes per la miglior regia, che quest’anno compie trent’anni, nella sua versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.   Disney e cult del cinema  Giovedì 20, Il re leone, capolavoro della Disney del 1994 entrato di diritto nell’olimpo dei grandi classici per l’infanzia. Torna Giorgio Diritti nella serata di venerdì 21 con il suo magnifico film d’esordio, Il vento fa il suo giro (2005), con cui vinse numerosi premi e ottenne l’insolito primato di rimanere in programmazione al Cinema Mexico di Milano per più di un anno e mezzo. Sabato 22 e domenica 23 due cult come Videodrome (1983), opera visionaria e allucinatoria di David Lynch sul potere delle immagini e dei media, e Psycho (1960) di Alfred Hitchcock, che cristallizzò per sempre nell’immaginario collettivo la “follia” di Anthony Perkins/Norman Bates. Read the full article
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I mercati emergenti rimangono un ricco terreno per gli investitori in cerca finanza alternativa
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Tra i principali fattori che nel 2022 hanno pesato maggiormente a livello azionario spiccano la guerra in Ucraina  la debolezza del settore informatico, che ha zavorrato soprattutto le azioni di Corea del Sud e Taiwan. Ma guardando al futuro, i driver di performance per il 2023 sono numerosi: la riapertura della Cina, i cui beneficiari principali saranno le azioni cinesi ma anche quelle coreane; le quotazioni di borsa interessanti, oggi sotto la media decennale; il fenomeno “nearshoring”, ovvero il potenziale rimpatrio delle catene di produzione verso paesi più vicini e alleati, dinamica che porterà vantaggi soprattutto per il Messico. Il Messico, leader a livello economico e in termini di rilevanza del mercato azionario, sta anche migliorando a livello domestico grazie all’incremento dell’export verso gli Stati Uniti. In quest’area geografica le opportunità migliori si trovano, secondo Carmignac, in settori poco frequentati come le infrastrutture, il miglioramento del tenore di vita, l’inclusione finanziaria. In Cina, invece, sono quattro i temi d'investimento da cavalcare oggi secondo Carmignac: l’incremento dei consumi, l’innovazione tecnologica e industriale, la transizione ecologica e l’assistenza sanitaria. Tra i motivi per investire oggi nell’azionario cinese spiccano anche il basso posizionamento nei portafogli globali rispetto alla media degli anni precedenti e le valutazioni azionarie a sconto, tant’è che l’indicatore prezzo/utili attesi a 12 mesi per l’indice Msci China è di gran lunga più basso rispetto all’Indice Msci World, per esempio. La Corea del Sud è invece considerata attraente in qualità di leader globale nel settore tecnologico, sfoggiando tra l’altro valutazioni di borsa interessanti in uno scenario di spesa in apparecchiature per semiconduttori vista ancora in crescita per il Paese. Non è un caso che i multipli finanziari di molti nomi di rilievo della borsa di Seul, come esempio Samsung e LG Chem, siano invitanti. Mentre serve maggior selettività sulla piazza dell’India. L’expertise emergente ESG di Carmignac Carmignac investe nei mercati emergenti fin dal 1989, anno di fondazione della società, e nel 2014 ha ottenuto la licenza RQFII dalla autorità cinesi per investire nel mercato azionario locale. Oggi l’asset manager francese può contare su una sessantina di analisti e 32 miliardi di patrimonio complessivamente gestito (fonte Carmignac), dove i tratti caratteristici si riassumono nella gestione attiva del risparmio, nell’uso della ricerca proprietaria e indipendente, nell’approccio basato su forti convinzioni (non a benchmark) da parte di analisti e gestori, nell’efficace gestione dei rischi e nell’approccio sostenibile. Carmignac si è distiinta fin dall’inizio come protagonista sui mercati emergenti attraverso un approccio sostenibile, ricevendo negli anni 18 Certificazioni ISR.Per comprendere meglio i rischi specifici e di sostenibilità dei paesi emergenti, Carmignac combina l’analisi dei fondamentali (bilanci) con quella dei criteri extra finanziari. Lo strumento di analisi proprietaria ESG, definito START, permette di intraprendere un dialogo diretto con le aziende sugli indicatori chiave, combinando e aggregando anche gli indicatori ESG dei principali data provider esistenti sul mercato. All’interno dei fondi azionari emergenti Carmignac mira a garantire un impatto positivo sulle singole società e sull’ambiente, conformandosi agli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite. La transizione energetica non potrà essere effettuata senza i paesi emergenti, che sono ormai veri e propri protagonisti nel campo delle innovazioni e delle tecnologie green, come la Cina, la Corea del Sud e l’India. Infatti, gli investimenti del 2021 nella transizione energetica (fonte Carmignac, Bnef, Bloomberg) si sono attestati a 266 miliardi di dollari in Cina, mentre Stati Uniti e Germania si sono fermati rispettivamente a 114 e a 47 miliardi. Il risultato è che il 35% degli investimenti nella transizione energetica globale è riconducibile alla Cina.   L’investimento sul campo, il fondo Carmignac Emergents Il fondo Carmignac Emergents, lanciato nel 1997, investe in trend di lungo periodo guidati da temi sostenibili in Paesi emergenti in rapida evoluzione. I gestori, Xavier Hovasse e Haiyan Li Labbé, mirano a un portafoglio concentrato e agnostico rispetto al benchmark, ricercando un'elevata generazione di alfa (sovraperformance rispetto al benchmark) nell'universo diversificato dei mercati emergenti e di frontiera. Si tratta di una strategia che combina un processo di selezione top-down e uno bottom-up per identificare le società che offrono interessanti prospettive di crescita a lungo termine, con un impatto positivo sulla società e sull'ambiente. Gli investimenti devono anche soddisfare l’Articolo 9 della normativa SFDR, contribuendo agli SDG. Il fondo punta a sovraperformare l’indicatore di riferimento (indice MSCI EM Usd) su un orizzonte di cinque anni. Il fondo ha anche un obiettivo di sostenibilità: investe a livello di portafoglio con lo scopo di ottenere un contributo positivo sull’ambiente e la società, nel rispetto degli SDG. Il processo d’investimento è focalizzato sulla crescita strutturale, a prescindere dal ciclo economico e di mercato. Il focus è sulle società operanti in paesi con fondamentali macroeconomici forti e sani, appartenenti a settori under-penetrated che beneficiano di dinamiche strutturali di lungo termine, dove l’esposizione azionaria viene gestita attivamente per adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato e limitare la volatilità. La selezione delle società da inserire nel portafoglio mira a individuare aziende di qualità con alto tasso di crescita e elevato cash flow, che hanno adottato modelli di business sostenibili in grado di autofinanziare la propria crescita e che hanno un basso livello di indebitamento associato a un’elevata qualità del bilancio. Il processo di investimento parte da un universo di oltre 1.300 azioni emergenti, che scendono a 1.070 circa attraverso i filtri di esclusione ESG; a questo punto vengono applicati gli screening Sdg, scrematura che porta a un universo investibile sostenibile di circa 420 titoli. Vengono esclusi i titoli coinvolti in petrolio e gas, carbone termico, intrattenimento per adulti, armi (convenzionali e non), tabacco, gioco d'azzardo, alcol, rispetto del Un global compact. I passi successivi del processo di selezione portano infine a un portafoglio focalizzato su 35-45 azioni. I temi d’investimento preferiti dai gestori del fondo sono: offrire tecnologie innovative, finanziare il futuro, migliorare gli standard di vita e finanziamento di tecnologie sostenibili. Nel tempo il fondo d’investimento sui mercati emergenti di Carmignac ha ottenuto un interessante profilo rendimento-rischio a 1, 3 e 5 anni: la performance è risultata superiore sia alla media della categoria (fonte Carmignac, marzo 2023) e sia all'indicatore di riferimento (Msci EM in Usd). Read the full article
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vorticimagazine · 5 months
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Digitalizzare la Pubblica Amministrazione...
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Sappiamo benissimo come il processo di digitalizzazione negli ultimi anni abbia subito una forte accelerazione, in maniera evidentissima nella Pubblica Amministrazione.
Come sempre avviene, ogni cambiamento radicale, come la scelta di digitalizzare il lavoro, porta con sé aspetti positivi e negativi, a questi, si aggiungono carenze notevoli a cui occorre necessariamente porre rimedio, se il nostro paese non vuole indietreggiare…
Il presente articolo a firma di Mauro Nicastri, Presidente della Fondazione AIDR, non solo ci illustra la situazione attuale, fornendoci una riflessione ad ampio spettro, ma fornisce possibili soluzioni adottabili. Una fondazione per la digital revolution indipendente da interessi politici ed economici, per digitalizzare, e quindi snellire e semplificare le procedure amministrative e concretamente più vicina ai giovani *di Mauro Nicastri Sin dal 2001, con il primo Piano Nazionale di e-government del Governo Berlusconi, digitalizzare le attività ha rappresentato e rappresenta ancora una grande opportunità per l’Italia, ma per coglierla appieno è necessario affrontare alcune sfide cruciali. La frammentazione delle responsabilità e delle competenze sull’innovazione italiana è uno dei principali ostacoli che rallentano questo processo di trasformazione digitale. Attualmente, si discute molto in ambienti pubblici e privati, in Italia e in Europa, su diverse questioni che riguardano l’intelligenza artificiale, la cybersecurity, l’identità digitale e altre tecnologie abilitanti come la blockchain, il metaverso e la realtà virtuale, settori cruciali per lo sviluppo economico e sociale. Una fondazione dedicata potrebbe concentrarsi su questi ed altri ambiti del digitale, promuovendo la ricerca, lo sviluppo e l’adozione di soluzioni innovative. Tuttavia, queste deleghe sono affidate a vari enti pubblici, che creano da oltre 20 anni una dispersione di risorse e una mancanza di coordinamento che non possiamo più permetterci. Come Fondazione Aidr (www.aidr.it) abbiamo sempre sostenuto che è necessario un approccio più integrato, allo scopo di “governare” i vari effetti sull'economia e la società italiana, della scelta di digitalizzare il lavoro, le imprese, la Pubblica Amministrazione, e per anticipare e gestire i cambiamenti in atto. La creazione di una fondazione per l’innovazione potrebbe essere la soluzione per superare questa frammentazione, snellire e semplificare le procedure amministrative e promuovere una digital revolution più efficace e vicina ai cittadini. Secondo il rapporto DESI (Indice europeo dell’economia e della società digitali) l’Italia si posiziona al quartultimo posto a livello europeo per diffusione di competenze digitali e nonostante il nostro Paese parta da una posizione di svantaggio le nuove tecnologie sono comunque entrate repentinamente in tutti i settori pubblici e privati e nessuno potrà esimersi dall’utilizzo di tecnologie abilitanti. In tale contesto la nascente fondazione dovrebbe avere il compito principale di fare sistema per coordinare gli sforzi e le risorse, lavorando in sinergia con tutti gli enti pubblici e i loro enti strumentali, per promuovere e diffondere la cultura e l’economia digitale in settori chiave come la sanità, la giustizia, l’istruzione, la mobilità, l’ambiente, etc. Inoltre, una fondazione indipendente da interessi politici ed economici sarebbe in grado di prendere decisioni basate sull'interesse pubblico e sulle necessità dell’innovazione italiana. Questo garantirebbe una maggiore agilità e flessibilità nel promuovere l’adozione delle tecnologie digitali e nell’affrontare le sfide emergenti. La recente edizione dell’Eurobarometro ha rilevato che sette cittadini europei su dieci considerano l’Unione europea un luogo di stabilità in un mondo in difficoltà. Le elezioni europee dell’8 e 9 giugno saranno un momento importante per il futuro della nostra Nazione e per la buona riuscita dei progetti ancora in corso come l’attuazione del programma Next generation Eu, di cui il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) italiano fa parte. L’attuale legislatura Europea lascia a quella di prossima elezione alcuni successi ma anche nuove sfide, alcune delle quali decisive. L’evoluzione della tecnologia è continua e il nostro augurio è che la nascita della fondazione per la digital revolution possa avvenire prima dell’insediamento del nuovo Parlamento e della Commissione europea per contribuire, finalmente e in modo significativo, a superare la frammentazione della digitalizzazione tra i vari poteri dello Stato e sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie digitali per il progresso della Nazione, con il contributo concreto delle cosiddette generazioni Z. *Presidente Fondazione AIDR (www.aidr.it) Per conoscere altri approfondimenti vi rimandiamo alla nostra rubrica AIDR Foto: AIDR Read the full article
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nanabianca · 7 years
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Gotto, la piattaforma per enoturismo accelerata in Hubble
Niccolò Zanchi, co-founder insieme ai fratelli Vanni Zanchi e Cristiano Filippi, ci parla di Gotto, startup accelerata in Nana Bianca e dedicata al mondo dell’enoturismo. Alla base di questo progetto stanno due obiettivi principali: rendere più diretto il rapporto tra il consumatore finale e le cantine e far conoscere l’immenso patrimonio vinicolo italiano.
Quando e come nasce l’idea alla base del vostro progetto?
Nel 2015, come esigenza personale. Io ed i miei due soci (e fratelli) volevamo visitare alcune cantine in Toscana ma ci siamo resi conto di quanto fosse difficile raccogliere informazioni e prenotare. Ci siamo detti che se lo era per noi che in Toscana siamo nati e cresciuti, sarebbe stato ancor più difficile per turisti Italiani e stranieri. Da qui è nata la consapevolezza che nel mercato del vino esistono molti intermediari, che molto spesso allontanano i consumatori da chi il vino lo produce. Gotto vuole essere uno strumento per connettere produttori di vino e consumatori al fine di instaurare un rapporto di empatia che vada oltre il mero consumo di vino.
Come funziona esattamente?
Gotto è una piattaforma per l’enoturismo, che semplifica la ricerca di informazioni e la prenotazione delle visite in cantina. Su Gotto gli utenti hanno facile accesso a cantine selezionate, con tutte le informazioni necessarie e con la possibilità di prenotare in pochi click. Le cantine ricevono pagamenti sicuri e gestiscono le prenotazioni da un sito web dedicato, in cui raccolgono statistiche suoi propri clienti per migliorare la loro offerta. Questo consente di ottenere un’organizzazione dell’offerta e della gestione delle cantine, ad oggi assente nella maggioranza dei casi.
Gotto vuole diventare un vero e proprio tour operator digitale per il turismo del vino, offrendo pacchetti enoturistici completi, facendo da intermediario da una parte all’offerta delle cantine e, dall’altra ai canali di distribuzione digitale. Per raggiungere quest’obiettivo, fa leva su un’accurata descrizione del prodotto, immagini e grafica di alto qualità e un’offerta letteralmente introvabile su altri canali.
Quanto la vostra formazione/esperienza lavorativa ha influito nella crescita del progetto?
Veniamo da settori diversi e non direttamente legati al digitale. Niccolò dalle banche d’affari, Vanni dai fondi d’investimento (anche nel settore digitale), e Cristiano dalla nautica (costruzioni in fibra di carbonio). Insieme abbiamo già fondato una start up (Carbonovus) nell’ambito di manufatti in carbonio, che cresce rapidamente e sta avendo successo. Questo ci ha sicuramente aiutato a capire come approcciare il problema che volevamo risolvere e da dove partire. Anche le nostre esperienze all’estero (Niccolò ha vissuto 7 anni in Inghilterra tra Cambridge e Londra) ci hanno sicuramente aiutato ad ampliare i nostri orizzonti e capire le necessità dei turisti che visitano l’Italia.
Quali sono gli obiettivi di business che avete già raggiunto?
Ad oggi abbiamo sviluppato la prima versione della app per gli utenti e abbiamo in portafoglio quasi 30 cantine di primissimo livello in Toscana, in crescita costante ogni mese. Stiamo ricevendo le prime prenotazioni, nonostante la stagione sia quella  invernale.
Quali sono i competitor e in cosa la vostra azienda è differente?
Il mercato del turismo del vino è abbastanza inesplorato, tuttavia nell’ultimo anno sono nati alcuni progetti (The Grand Wine Tour, WineDering, ecc.) che si muovono in direzione simile al nostro. Quello che ci contraddistingue è la volontà di creare una rete di qualità, ma trasparente, senza alcun sovrapprezzo per il visitatore e fornendo strumenti alle aziende per migliorare la proprio offerta ed organizzazione (tramite il software a loro dedicato).
Quanto è utile per lo sviluppo del vostro progetto essere in Nana Bianca?
Per noi, far parte di una realtà come Nana Bianca è fondamentale. Ci permette di mettere costantemente alla prova le nostre idee e di trovarne di nuove. Confrontarsi con persone che hanno esperienza e profonda conoscenza del mondo digitale ci spinge ogni giorno a migliorarci. Inoltre, stare accanto ad altri imprenditori che affrontano le nostre stesse difficoltà ci dà la forza per superare i mille problemi tipici di progetti di questo tipo.
Buoni propositi per il futuro?
L’Italia è il più grande produttore di vino al mondo e offre una varietà di vini e vitigni impareggiabile. Nonostante questo, il valore delle nostre esportazioni di vino è di gran lunga inferiore a quello dei nostri cugini Francesi. Il nostro sogno è contribuire, anche in minima parte, a rendere più accessibile il nostro patrimonio vinicolo e a ridurre questa differenza di prezzo.
Per te Nana Bianca è…
Una grande opportunità per noi e per tutte le persone che vogliono fare impresa in questo campo.
Gotto, la piattaforma per enoturismo accelerata in Hubble was originally published on Nana Bianca
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fedelando · 3 years
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“WINE ART CONTEST” E “GREENPRIX”: PREMIAZIONI IL 30 SETTEMBRE
Centinaia le candidature di giovani artisti e imprese innovative ai due nuovi premi del MAVV di Portici Premiazioni il 30 settembre al Galoppatoio della Reggia vesuviana 
 Si chiudono con un rilevante successo di partecipazione, anche su scala internazionale, le iscrizioni al Wine Art Contest e il GreenPrix.
I due concorsi lanciati dal MAVV, il Museo dell’Arte, del Vino e della Vite, sono dedicati all’arte, alla cultura, all’innovazione e alla sostenibilità della filiera del vino, del wine&food, dell’enoturismo e dell’industria creativa.
Sostenute, tra gli altri, dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e dalla Regione Campania, le due iniziative sono volte a coinvolgere, valorizzare e promuovere i giovani talenti artistici e i neoimprenditori per l’innovazione della filiera del vino. Presidente d’onore il ministro Stefano Patuanelli.
Il Wine Art Contest, concorso di creatività artistica ispirata dal mondo del vino, ha visto la candidatura di oltre duecento giovani artisti, non solo italiani, ben oltre la soglia inizialmente fissata a 120 partecipanti. Dei 25 i finalisti preselezionati (19 per le arti visive e 6 per le arti performative), una giuria di nomi noti del panorama culturale e artistico italiano sceglierà tre opere da premiare. Saranno conferiti assegni e riconoscimenti anche al secondo e terzo classificato, nonché premi speciali (canzone, fotografia e video, pittura). Gli artisti selezionati saranno coinvolti in workshop ed eventi del MAVV Wine Art Museum e dei partner del concorso.
Dieci le candidature selezionate al GreenPrix, un riconoscimento conferito a giovani imprese e startup innovative operanti nel settore dell’enologia che si distinguono per idee e progetti nuovi e competitivi.
I riconoscimenti verranno consegnati il prossimo 30 settembre, alle 16, nel corso di una manifestazione che si terrà nel Galoppatoio della Reggia di Portici, concesso dal Dipartimento di Agraria della Federico II, guidato dal direttore Danilo Ercolini, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Portici.
Con il saluto del ministro Stefano Patuanelli e l’attrice Marisa Laurito, che hanno personalmente sostenuto dal primo momento l’ideazione del contest e del premio, nell’occasione verranno anche consegnati i riconoscimenti del MAVV In Vino Veritas e Dea Vite, giunti alla terza edizione, conferiti a personalità del mondo scientifico, accademico, sociale e dello spettacolo per i loro meriti.
La serata sarà presentata da Noemi Gherrero, con la direzione artistica curata da Carmine Aymone, Claudio Niola e Luciano Ruotolo.
A seguire, alle 20:45, nell’area esterna al Galoppatoio, il Wine Art Fest, una serata animata dal concerto di una jazz band internazionale, aperta da una degustazione di vini di eccellenza del territorio, curata dai sommeliers professionisti dell’Ais.
Hanno concesso il patrocinio all’iniziativa: Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Ismea, Crea, Databenc, Ente nazionale per il Microcredito, Invitalia, Università degli studi di Napoli Federico II, Accademia dei Georgofili di Firenze, Accademia di Belle arti di Napoli, Conservatorio San Pietro a Majella, Fondazione ente ville Vesuviane, Unione degli Industriali della provincia di Napoli, Consiglio regionale della Campania, Città metropolitana di Napoli, Comuni di Napoli, Ercolano e Portici e il Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania.
giurie
Tra i componenti della giuria del Wine Art Contest, oltre ai docenti universitari Francesca Fariello, Lello Savonardo e Isabella Valente, i maestri Gerardo Di Lella, Tony Esposito e Peppe Vessicchio, il regista e produttore Stefano Veneruso, i curatori d’arte Emanuele Leone Emblema e Cynthia Penna, il manager Gennaro Di Cello e le giornaliste Licia Granello e Geppina Landolfo.
Per il GreenPrix la giuria è composta da Marisa Laurito, direttore artistico della Fondazione Trianon Viviani, Maurizio Bellavista, CEO di Keyone Consulting – Partiagevolato, Francesco Castagna, imprenditore e CTS dell’Unione Italiana Vini, Angelo Chianese, docente di Sistemi informativi alla Federico II, Paolo Ciaccio, COO di Entopan Innovation, Annamaria Colao, titolare della cattedra Unesco “Educazione alla salute e Sviluppo sostenibile” alla Federico II, Valentina Della Corte, coordinatrice del corso di laurea Hospitality management alla Federico II, Stefania De Pascale, vicepresidente di Crea, Enzo d’Errico, direttore responsabile del Corriere del Mezzogiorno, Danilo Ercolini, direttore del Dipartimento di Agraria della Federico II, Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana Turismo enogastronomico, Eugenio Gervasio, CEO del MAVV, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, e Daniela Savy, docente di Diritto europeo dei beni culturali alla Federico II.
sostenitori
Il Wine Art Contest e il GreenPrix si avvalgono del sostegno di Webgenesys e della sua start up innovativa Seeds, il cui intento è quello di investire sulle idee, sul capitale umano che con spirito creativo interpreta le risorse dei territori per generare soluzioni innovative e di sviluppo nel settore ICT con un focus particolare per la blockchain nel settore agroalimentare. «La nostra partecipazione – spiega Raffaele Primo, CEO dell’importante gruppo leader dell’innovazione – ha il duplice obiettivo di sostenere l’impostazione culturale e imprenditoriale del MAVV e di contribuire, sostenendo iniziative uniche e di qualità, l’innovazione di prodotto e di processo anche nella P.A.».
Sostengono l’iniziativa anche BPER Banca, Entopan Innovation, Partiagevolato – Keyone Consulting, Alma Seges e Agilae.
Collaborano, come media partner, Arga Campania, Corriere del Mezzogiorno, Miutifin, Nomea, MultiMediaNet, RAI Campania e Tips on Naples.
MAVV ringrazia per la collaborazione le Fondazioni Ampioraggio e UniVerde; le imprese 30 Miles Film, Consorzio ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components), Consorzio Costa del Vesuvio, La Dispensa del Re, Produzione Engage, Evetimes Produzioni, Nunneri Pianoforti, Palazzo del corallo – Russo cammei, Skill Factory, La Tonnellerie di Epistolato, Vacanze Campane; gli istituti di istruzione e ricerca liceo artistico statale Giorgio De Chirico di Torre Annunziata, Dipartimento di Agraria, Osservatorio Giovani – Dipartimento Scienze sociali e cattedra Unesco “Salute e Sostenibilità” dell’Università degli studi di Napoli Federico II; le associazioni Amira, Artis Suavitas, Angi – Giovani innovatori, ART1307, Assinrete, Diaphonia, Elea Academy, Macs, Museo Emblema, Portici Borbonica, Suoni del Sud, Vida Motors e Vinthropology.
MAVV – Museo dell’Arte, del Vino e della Vite
È un’impresa culturale nata per far conoscere in modo diffuso il mondo del Vino anche come patrimonio artistico, scientifico e storico del territorio. La mission è quella di promuovere il settore della cultura legato all’enologia come risorsa dello sviluppo economico e del “made in Italy”. Il MAVV è ospitato nella Reggia di Portici, dal Centro Musa del Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dove gestisce un’esposizione multimediale e interattiva sulla cultura del Vino. Le attività museali, culturali, divulgative e formative del MAVV fondano sullo stretto rapporto con l’arte e la cultura.
«Attraverso eventi, nel nome del gusto e del bello, colleghiamo il mondo del nettare degli Dei alle arti visive, alla cultura, alla storia, all’archeologia – illustra Eugenio Gervasio, fondatore del MAVV –; il tutto, con un format che coniuga innovazione e tradizione, attraverso exhibit multimediali, laboratori e percorsi sensoriali».
Il MAVV è una start up, unica e singolare nel panorama delle iniziative dell’industria culturale e turistica esperienziale, che intende diventare protagonista dell’era digitale, promuovere e sostenere le nostre eccellenze e il Made in Italy.
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Mobilità, i romani promuovono lo sharing
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I cittadini romani chiedono sempre più mobilità alternativa e vedono nel digitale una opportunità per migliorare le modalità di spostamento nella città. E’ quanto emerge dalla ricerca presentata oggi nel corso dell’iniziativa “Mobilità urbana e nuove tecnologie” organizzato dalla Fondazione Italia Digitale negli spazi di Binario F di Facebook a Roma. I romani e lo sharing Il lavoro, realizzato dall’istituto Piepoli, svela le principali tendenze in atto, facendo emergere il particolare gradimento dei giovani verso il monopattino, considerato la prima alternativa al trasporto pubblico. La maggioranza di quanti vivono a Roma è a favore di monopattini e biciclette in sharing: questa quota supera l’80% tra i giovani e scende significativamente sotto la metà solo tra gli over 64. Promesso a pieni voti il digitale come strumento per migliorare la mobilità alternativa al mezzo privato, per gli abitanti della capitale la tecnologia darà un contributo decisivo alla sicurezza della mobilità. In questo momento, circa un terzo degli intervistati vorrebbe più mezzi in sharing, mentre molti (soprattutto i più giovani) ritengono la quantità attuale di mezzi sia adeguata ma magari da comunicare meglio. Le parole dei protagonisti «La maggioranza dei romani - spiega Livio Gigliuto vicepresidente Istituto Piepoli - si dice a favore di monopattini e biciclette in sharing ed è interessante notare come, tra i giovani, i monopattini siano addirittura la prima alternativa al trasporto pubblico. Quella per lo sharing non è una passione generazionale: in questo momento, circa un terzo degli intervistati vorrebbe più mezzi in condivisione, ma sono proprio i meno giovani a richiederli. Infine è sorprendente come 6 cittadini su 10 promuovano l’idea di ridurre i parcheggi per auto private per destinarli ai mezzi in sharing». «Quanto emerso nell’indagine - spiega Francesco Di Costanzo, presidente Fondazione Italia Digitale - rappresenta uno strumento di pianificazione importantissimo per la mobilità di Roma. Come Fondazione siamo impegnati nel promuovere l’innovazione in ogni ambito, dimostrando come la chiave ‘digitale’ stia diventando insostituibile per capire meglio come evolve ogni settore della vita delle persone. A Roma quello della mobilità è molto sentito, e come Fondazione abbiamo voluto contribuire, con questo studio, a prefigurarne gli sviluppi». Ancora parole... Cristina Donofrio, General Manager Bird Italia: «Il dato rilevante che emerge da questa ricerca è che i romani non solo promuovono la mobilità alternativa ma considerano biciclette e monopattini in sharing una risorsa per combattere il traffico e l’inquinamento. Per noi di Bird è una conferma perchè, operando oltre 400 città nel mondo, sappiamo quanto la micro mobilità porti benefici concreti per la salute e la qualità della vita delle persone. Allo stesso tempo a Roma, esattamente come in tutte le grandi città, condividiamo l’importanza di avere regole chiare nell’uso dei monopattini, per incrementare la sicurezza e difendere il decoro. Anche la tecnologia può essere di grande aiuto, ad esempio con i parcheggi virtuali che stiamo sperimentando in centro città. È importante saper lavorare insieme, pubblico e privato, per rendere la mobilità di Roma sempre più sostenibile». Read the full article
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adalidda · 3 years
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Illustration Photo:  (From left) Expedition 65 Flight Engineers Mark Vande Hei, Megan McArthur, Thomas Pesquet and Shane Kimbrough participate in robotics training to support a set of spacewalks to install a pair of roll out sola arrays on the International Space Station's Port-6 truss structure. (credits: NASA Johnson / Flickr Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0))
Hubble Acceleration Program for Digital Startups in Europe
Hubble is an acceleration program aimed at digital startups. Born from the collaboration of the CR Firenze Foundation, Nana Bianca and the UNIFI Foundation for Research and Innovation, the program is a real laboratory to support and launch the best entrepreneurial ventures , selected from hundreds of applications.
Hubble is an acceleration program aimed at finding "great ideas" through periodic calls, financing them and supporting their growth. Its goal is the scouting, tutoring, and mentoring of the best business ideas, with particular attention to projects with a strong digital impact. The areas of main interest are Share Economy, Smart Cities Solution, IOT, Energy, Saas, Mobile App, Circular Economy, Health, Bioinformatics. The program is financed by the Fondazione CR Firenze and promoted by the startup studio Nana Bianca and by the Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione.
Our focus is on projects with high impact on the digital market.
1. Business Model - We scrutinize, improve, and sometimes turn around your business plan. Your team, your mentor and us.
2. Minimum Viable Product - We build all the necessary functions to test your business idea in the shortest amount of time.
3. Key Performance Indicator - We collect the metrics and iterate if necessary. We go back and forth until your product and business are viable, sustainable and scalable.
4. Go to Market - We sum it all up and prepare a market entry strategy. We define roles, tasks and specific milestones to be achieved.
5. Funding - We bring you, your team and your metrics on stage, in front of our investors community. You get ready for high growth.
6. Scale Up - You and your team are ready to scale up your operations and go big. Our job is done, but the real adventure begins.
The Acceleration takes place in Nana Bianca, a startup studio and innovation hub located in Florence, the spotlight of innovation in the region. 7000m2 of physical space, 70 Startups, 450 among developers and entrepreneurs.
Application Deadline: October 31, 2021
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lamilanomagazine · 1 year
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Pesaro: La CTE Square al lavoro con la città
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Pesaro: La CTE Square al lavoro con la città. Il territorio risponde partecipe alla prima chiamata “pubblica” del laboratorio tecnologico “CTE Square” che ha dato appuntamento ai suoi partner e agli stakeholder, nella sala del Consiglio comunale, per l’incontro “Cultura, turismo, engagement: la sfida delle tecnologie emergenti”. «Una grande opportunità per il nostro territorio che dobbiamo far diventare un generatore di ricchezze, sviluppo e competenze» ha detto il sindaco Matteo Ricci in apertura ai lavori di CTE Square, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Pesaro. Si tratta di «Un bando faticosamente vinto, ma molto meritato grazie al progetto che è stato sviluppato. L’avvicinamento a Pesaro2024 è in corso, un’occasione storica da giocarci al meglio per lasciare il segno dei prossimi decenni. Un progetto che si basa sulla sfida culturale e quella ambientale, due facce della stessa medaglia, tenute insieme dall’innovazione tecnologica. Sono tante le idee sulle quali stiamo lavorando per innescare meccanismi virtuosi. Tra queste anche la realizzazione di un elemento iconico della Capitale italiana della cultura 2024, che abbia come elemento distintivo la tecnologia, come è stato l’albero della vita” dell’Expo di Milano» ha sottolineato Ricci. La mattinata di lavoro era «aperta a cittadini, associazioni di categoria, ordini professionali, attività economiche e realtà coinvolte nel progetto della Casa delle Tecnologie Emergenti, che a Pesaro creerà un centro innovativo nei settori strategici per il territorio» ha spiegato Francesca Frenquellucci, assessora all’Innovazione e alla Partecipazione. "Con l’appuntamento di oggi entriamo nella seconda fase: una serie di incontri, previsti anche in modalità online, per finalizzare il progetto in base al settore di intervento di ciascuno dei 17 partner coinvolti. Tappe utili a percorrere al meglio questo percorso che è una grande opportunità per Pesaro, il territorio provinciale e il tessuto economico e produttivo». Tra i temi affrontati nella mattinata, il legame con “La natura della cultura” di Pesaro2024 che si intreccia e si identifica con quelli della CTE di Pesaro che si è presentata al Mise con un progetto sul tema “Cultura, turismo, engagement”. «Nel dossier elaborato per il bando da 11 milioni - ha evidenziato Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza - abbiamo raccontato come, attraverso l’innovazione, sarà possibile raccontare al meglio gli obiettivi della Capitale italiana della cultura». CTE e Pesaro2024, dunque uniti da uno stesso approccio e sguardo: «L’elemento tecnologico è presente in ciascuno dei 45 filoni di intervento di Pesaro2024 – ha precisato Vimini -: sostenibilità, tecnica e patrimonio culturale sono un’unica cosa». Un unico approccio che continuerà anche dopo dell’anno della Capitale, consegnando al territorio «Le infrastrutture tecnologiche realizzate attraverso la CTE, strumenti che continueranno a raccontare, a diffondere i dati e i contenuti principali di Pesaro2024». Il programma della mattinata ha previsto il dibattito su “Le attività di ricerca delle soluzioni innovative degli enti di ricerca e delle imprese” a cura di Università degli Studi di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Tiscali, Ebword, Sinergia, Pluservice, Associazione Cyber 4.0, Umbracontrol. Si è parlato poi de “Il ruolo delle fondazioni e degli attori della filiera culturale” a cura di Rainbow, Fondazione Rossini, Rossini Opera Festival, Conservatorio Rossini, Fondazione Nuovo Cinema. Panel a cui è seguito “Le attività di Open Innovation; la comunicazione e il trasferimento tecnologico” a cura di BpCube, Primapress, Websolute e EY, azienda che ha curato anche l’intervento conclusivo “Il modello di Analisi del Territorio”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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mezzopieno-news · 4 years
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LE FIGURINE DELLE OPERE D’ARTE: LA CULTURA DIVENTA GIOCO
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I ragazzi ora possono collezionare opere d’arte grazie alle figurine.
L’iniziativa, nata per rilanciare il gusto dell’arte tra i più giovani, è un progetto di innovazione culturale che ha vinto un bando di una nota fondazione bancaria e ha permesso di creare la prima linea di figurine ad alto potere educativo per la bellezza. Si chiama “Artonauti” ed è un prodotto editoriale di album e figure che hanno come tema l’arte nel tempo e nelle sue diverse forme ed espressioni. L’innovazione, ideata dall'impresa sociale no-profit WizArt, è quella di rendere l’arte accessibile a tutti, attraverso un mezzo stimolante e divertente per i ragazzi, sfruttando le figurine come elemento educativo e di memorizzazione.
Questi album sono pensati per i ragazzi tra i 7 e i 14 anni e sfruttano la memoria visiva e l’interazione con i compagni alla ricerca della figurina mancante, permettendo al contempo di apprendere i periodi storici e gli stili. Gli album comprendono storie, indovinelli, curiosità e informazioni utili per imparare e memorizzare senza annoiarsi, grazie a un viaggio condotto da due ragazzi Ale e Morgana e dal loro cane Argo, che insieme ai lettori attraversano le diverse epoche: dalla preistoria all’Egitto, dalla Grecia all'impero Romano, al Medioevo, fino al Rinascimento, al Barocco, all'Impressionismo per giungere infine all'arte del 900’. I ragazzi imparano così a conoscere opere di artisti come Michelangelo, Leonardo, Van Gogh e molti altri, grazie anche alle didascalie che dietro ogni figurina riportano il nome dell'opera, l'autore e il museo in cui è custodita.
__________________
Fonte: Artonauti - 26 maggio 2020
Volonwrite per Mezzopieno
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali 
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silviascaravaggi · 5 years
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MEETing. I centri di cultura digitale si incontrano a Milano
Silvia Scaravaggi per Artribune - 10 aprile 2019
IN ATTESA DELL’APERTURA DI MEET, LA SEDE MILANESE DEDICATA ALLA CULTURA DIGITALE, I CENTRI INTERNAZIONALI DEDITI A QUESTO TEMA SI SONO DATI APPUNTAMENTO NELLA METROPOLI LOMBARDA PER CONDIVIDERE LE PROPRIE ESPERIENZE.
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MEET e Fondazione Cariplo hanno organizzato a Milano il primo incontro internazionale dei centri di cultura digitale, all’interno di un luogo in divenire: l’ex Spazio Oberdan, in pieno cantiere di riprogettazione come ambiente sense and respond curato dall’architetto Carlo Ratti. La sede è evocativa e conserva la memoria di rassegne quali Invideo e Techne, che hanno segnato il passo sulla ricerca nell’ambito del video e del multimediale, del digitale e dell’arte interattiva dall’inizio degli Anni Novanta del secolo scorso. L’incontro accompagna l’apertura di MEET prevista per l’autunno 2019, con main partner Intesa Sanpaolo e altri importanti supporter come Fondazione Fiera Milano, Repower, Sigest, i canadesi George Brown College e Institute Without Boundaries, e il partner accademico Politecnico di Milano. Per il benvenuto istituzionale Filippo del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, Giuseppe Abbamonte, direttore del Dipartimento Media e Data della Europea Dg Connect, Fabrizio Paschina di Intesa Sanpaolo. Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo (prossima al cambio degli organi amministrativi) ha salutato la platea con una grande apertura verso i giovani, “un uomo della biro” − come si è ironicamente definito − che auspica MEET diventi fulcro di inclusione culturale e superamento del divario sulla conoscenza del digitale. Grande è stata l’emozione di Maria Grazia Mattei, fondatrice e presidente di MEET, poiché dopo molti anni si avvera un sogno: far nascere un centro in una città come Milano, collettore di esigenze di coesione sociale e di un approccio innovativo alle arti, per rendere comprensibili e fruibili a tutti le conoscenze e le potenzialità del digitale come maggior garanzia di scelta per il futuro.
I PROTAGONISTI
Hanno parlato della propria attività i rappresentanti delle dodici istituzioni culturali ospiti, che da anni lavorano sui temi del digitale, della tecnologia, dell’interazione tra arte e scienza: tra gli altri il Senior Director Horst Hörtner con la quarantennale attività di Ars Electronica di Linz, Christophe De Jaeger con la recente esperienza del Gluon di Bruxelles, Philipp Zielerdello ZKM di Karlsruhe e Hugues Vinet dello storico istituto di ricerca sul suono Ircam di Parigi. Impressiona in positivo trovarsi di fronte a un coeso discorso politico e programmatico: si respira la volontà di creare una rete diffusa in tutta Europa e di fatto questo è ciò che MEETing qui permette di fare.
DIGITAL HUMANISM
Tutti i centri convergono su una idea di cambio di mentalità nella nostra società: digital humanism è un concetto che ricorre tra gli ospiti, l’esigenza di andare oltre il termine digitale (Lorenzo Gerbi di Baltan Laboratories), verso la costruzione di una comunità (Mariano Salvador di Etopia), consapevoli di voler provare a rispondere ad alcune delle domande più urgenti della società, tra cui l’emergenza climatica e i flussi migratori. Non si parla di un’arte fine a se stessa, interessa che l’innovazione culturale e artistica si innesti invece nello sviluppo economico e nel cambiamento sociale: le esperienze di Le Cube presentate dal direttore artistico Carine Le Malet, del RIXC di Riga in Lettonia, raccontate dal direttore Raitis Smits, e quelle del Public Art Lab a Berlino con la curatrice Susa Pop, sottolineano l’importanza di una consapevolezza culturale in merito all’uso della tecnologia e del digitale. È necessario che emerga un pensiero filosofico in grado di accogliere la complessità come indicano i condirettori di MuDA in Svizzera, Caroline Hort, Christian Etter e Jadwiga Charzynska, direttore di Laznia, centro per l’arte contemporanea in Polonia. Sul palco un cobot, robot collaborativo, interagisce con i relatori ballando infine insieme alla coreografa e danzatrice Ariella Vidach della compagnia AIEP, nella performance CoreoBot #1, co-diretta con Claudio Prati. A chiusura Maria Grazia Mattei garantisce che le mura del palazzo non saranno un confine: MEET avrà come missione la circolazione delle idee, la messa in sinergia dei progetti in contrasto alla parcellizzazione tipica del sistema italiano. Un centro per tutti, quindi, e un luogo per nutrire la passione.
www.meetcenter.it
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nanabianca · 7 years
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EDIT, il social media management non è mai stato così semplice
Oggi vi parliamo di EDIT, startup accelerata in Hubble, insieme al suo team: Matteo Martinelli, Front End Developer, Enrica Raffa, Social Media Manager, Marco Gallotta, Account Manager, Niccolò Carlo Costa, UI/UX Designer, Leo Mainardi, Full Stack Developer e Giacomo Ranzi, Full Stack Developer. Una squadra numerosa, che ha dato vita a questo progetto partendo dalla propria esperienza. L’obiettivo? Aiutare i Social Media Manager nel loro lavoro, creando una piattaforma in grado di gestire più social contemporaneamente per più clienti.
Quando e come nasce l’idea alla base del vostro progetto?
L’idea di creare qualcosa in grado di semplificare l’iter lavorativo dei Social Media Manager nasce dal bisogno più che mai realistico e concreto di quelli che, come noi, gestiscono quotidianamente una miriade di pagine Facebook, account Twitter e profili Instagram di clienti. Qualche mese fa, stanchi di lavorare con milioni di file Excel aperti, di memorizzare password improbabili e di demoralizzarci a causa dell’eccessivo costo dei tool al momento in commercio che in piccola parte avrebbero potuto semplificarci la vita, abbiamo detto: realizziamo una app nostra!
Come funziona esattamente?
Da qui nasce EDIT, una piattaforma grazie alla quale gestire i social network in modo semplice e intuitivo. Un luogo in cui i Social Media e gli addetti ai lavori coinvolti possono fare un vero e proprio lavoro di squadra, senza intoppi e dispersione di informazioni.
Quanto la vostra formazione/esperienza lavorativa ha influito nella crescita del progetto?
Indubbiamente la nostra esperienza lavorativa, come anticipato, è il motore di tutto il progetto. E ci rende ben consapevoli di quelle che sono le esigenze del nostro target.
Quali sono gli obiettivi di business che avete già raggiunto?
EDIT è al momento allo stato embrionale. Quindi non possiamo parlare di effettivi obiettivi raggiunti in quanto una prima fase di beta testing da parte di personalità di settore (e la successiva commercializzazione vera e propria) deve ancora partire.
Quali sono i competitor e in cosa la vostra azienda è differente?
Il segmento di mercato è denso di competitor, diretti ed indiretti (i social network stessi, ad esempio, nelle proprie funzionalità native di pubblicazione e sponsorizzazione sono da considerarsi tali). Tuttavia, crediamo fortemente nella realizzazione di un tool focalizzato sull’esperienza del lavoratore, che può approcciarlo e utilizzarlo in maniera semplice e sicura. EDIT è un amico a cui rivolgersi per lavorare meglio, sia grazie all’automazione e alla semplificazione dei processi, ma soprattutto grazie alla community che orbita intorno ad esso e al suo interno.
Quanto è utile per lo sviluppo del vostro progetto essere in Nana Bianca?
Probabilmente, senza la spinta di Nana Bianca EDIT sarebbe rimasto qualcosa che avremmo utilizzato solo internamente, nella nostra quotidianità lavorativa. L’ambiente altamente professionale, che abbiamo il privilegio di condividere sia con gli altri ragazzi coinvolti in questa “missione”, sia con le personalità cardine di questa realtà, sta rendendo tutto concreto, reale, effettivamente misurabile.
Buoni propositi per il futuro?
Applicare al meglio tutti gli insegnamenti che ci vengono elargiti quotidianamente. Dalle lezioni ai consigli dei mentor vogliamo fare tesoro di ogni suggerimento e, perché no, applicare il metodo acquisito per tantissimi progetti futuri.
Per voi Nana Bianca è…
Innovazione, competenza, genialità.
Il secondo round di Hubble –  il programma di accelerazione promosso da Nana Bianca, Fondazione CR Firenze e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione – si avvia alla conclusione con l’ultimo mese di formazioni e biz review settimanali. Se vuoi partecipare al prossimo batch, sei ancora in tempo a iscriverti qui.
EDIT, il social media management non è mai stato così semplice was originally published on Nana Bianca
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italiaefriends · 5 years
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I&f Comunica
"BTO 2020"
di Riccardo Rescio per Italia&friends
Il BTO 2020, Buy Tourism Online, è l‘evento leader in italia dove il turismo dialoga con l’innovazione e il digitale. L’annuale evento si terrà alla Stazione Leopolda a Firenze il 12 e 13 febbraio 2020. Il Tourism Online, prende sempre più atto che l’online e l’innovation, costituiscono un binomio ormai inscindibile nel Travel, ecco la necessità e l’utilità di una manifestazione completamente dedicata a quello che sicuramente costituirà la metodologia più pratica e funzionale dall’utenza mondiale, nello scegliere il dove, il quando e il come, dei viaggi, delle vacanze, dei soggiorni e naturalmente di tutti i sevizi legati all’accoglienza. Una offerta complessiva di prodotti e servizi a 360 gradi, dalla ricettività ai trasporti, dalla ristorazione ai musei, dalle manifestazioni Folcloristiche all’artigianato e così via. Tutte queste attività devono lavorare, comunicare, offrire beni e servizi in sinergia tra loro, facendo necessariamente capo a questo sistema di promuovere, che non a caso è stato denominato, Buy Tourism Online. Nella Città d’Arte per antonomasia, ci saranno due giornate di incontri e workshop ispirati quest’anno dall’Onlife Manifesto della Commissione Europea e dedicati agli operatori del settore. Diversi saranno gli appuntamenti dedicati al rapporto tra tecnologia e dimensione umana, innovazione e ospitalità, che porterà a Firenze alcuni tra i più importati player del settore, solo per citarne alcuni, da Apple Academy a Fare Portal, da Google a Booking.com, da OpenTable a Just Eat, da Hospitalitynet a TripAdvisor. Anche importanti Brand di riferimento nel mercato nazionale e internazionale come Best Western Italia, Marriott, Accor Hotel hanno confermato la loro presenza alla Kermesse Fiorentina. La Formazione di settore, elemento cardine per il nostro Turismo che dovrà fare della professionalità il presupposto della qualità dei servizi offerti, sarà rappresentata da eccellenze nella ricerca e nella formazione come la Fondazione IBM Italia, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università Statale di Milano, Luiss, Ciset, Università Iulm, Università di Firenze, Campus Lucca, Università Parthenope, Università di Sassari. Toscana Promozione Turistica e Camera di Commercio di Firenze hanno la titolarità del Marchio BTO, mentre l’organizzazione è affidata a Toscana Promozione Turistica, Promo Firenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana. Il futuro è qui sta a tutti noi cogliere le opportunità che ci offre per poter far raggiungere al nostro Paese i primati che merita in tutti i campi. #comunichiamoalmondolitalia #tuttoilbelloeilbuonochece #alcentrodellabellezza
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yeschanneltech · 5 years
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Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
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Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation. E’ questo uno degli input dati da Paola Pisano, ministro dell’Innovazione, intervenuta in Bocconi a Milano.
Oltre mille giovani imprese innovative provenienti da tutta Italia e impegnate nei settori digital, life science, health, fintech e insurtech, blockchain, AI, impatto sociale, IoT, food, agritech, turismo, cultura (solo per citare i principali) si sono riunite a Milano. Le sostengono gli oltre quindicimila i partecipanti che hanno pacificamente “invaso” il Campus e il Velodromo dell’Università Bocconi. Oltre 60mila metri quadri destinati a palchi, stand e meeting room – per la quarta edizione dello StartupItalia Open Summit (#SIOS19).
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Saluti istituzionali a cura del Rettore dell’Università Bocconi Gianmario Verona, dell’assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano Roberta Cocco, del CEO di StartupItalia David Casalini, del founder di NanaBianca Paolo Barberis, e degli “Special Host” Giampaolo Colletti e Marco Montemagno.
Gianmario Verona, Bocconi
Pisano ha tracciato un profilo dei primi 100 giorni di attività alla guida del Ministero e ha rilanciato il progetto di trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation, passando anche dal contributo del Fondo Nazionale per l’Innovazione, che recentemente ha nominato il proprio Consiglio di Amministrazione.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Un capitolo importante presentato in apertura è quello della quantificazione degli investimenti dell’ecosistema startup in Italia, evidenziato dei dati della ricerca annuale realizzata da StartupItalia. “Sono stati 723 i milioni di euro investiti in startup italiane o startup fondate da imprenditori italiani nel 2019” ha dichiarato David Casalini, CEO & Founder di Startupitalia. “Il confronto con l’anno scorso è decisamente positivo: nel 2018 si erano infatti registrati 522 milioni di investimenti, un numero già di gran lunga superiore a quello dell’anno precedente (chiuso a 136 milioni). Un dato che spicca nel 2019 è la crescita ulteriore dell’equity crowdfunding che in questi dodici mesi ha raccolto 55 milioni di euro (una cifra che comprende anche le raccolte di PMI), una crescita record se si pensa che nel 2018 il totale raccolto era di 30 milioni mentre nel 2017 si era fermato appena a 11,7 milioni di euro” ha concluso Casalini.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Blockchain – Firmato accordo di collaborazione tra la Fondazione Ugo Bordoni e la Algorand Foundation finalizzato alla sperimentazione della tecnologia Blockchain Algorand.
La prima edizione dello studio sul ruolo del “Chief Innovation Officer” (a cura di StartupItalia e Università di Pavia, che ha coinvolto circa duecento dirigenti d’azienda italiani a capo di oltre seimila risorse) ha messo in evidenza una figura oggi presente solo nel 2,2% delle imprese tricolori ma che si prevede possa raggiungere il 12,8% entro il 2025.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
L’evento ha in seguito ospitato il primo meeting dell’European Blockchain Partnership, presieduto da Carlo Ferro, Presidente di ICE: un’innovazione, quella della Distributed Ledger, capace di toccare trasversalmente ogni ambito del business e che sta diventando sempre più strategico per le imprese di ogni dimensione.
Paola Pisano
Una conferma della necessità di investire in politiche volte alla riduzione del Gender Gap in Italia è stato poi l’oggetto del panel. AlmaLaurea ha realizzato una ricerca da cui è emerso, infatti, che nel 2018 le donne laureate in uno dei percorsi STEM (ingegneria, geologia-biologia, architettura, comparto scientifico e ambito chimico-farmaceutico) non sono solo state molte meno rispetto agli uomini, ma che a cinque anni dalla laurea guadagnano sensibilmente di meno (con punte che raggiungono il 20%) a parità di titolo.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
L’ Operating Director di Bocconi, Nico Valenti Gatto, ha presentato Bocconi for Innovation (B4i), la nuova piattaforma con il triplice ruolo di pre-acceleratore, acceleratore di imprese e luogo di sviluppo della corporate entrepreneurship (ossia dell’imprenditoria interna alle aziende).
La giornata si è conclusa con l’assegnazione dei premi alle realtà che più di altre hanno saputo rappresentare il talento italiano nel campo dell’innovazione tecnologica e digitale: dagli Univenture Awards (Università di Pavia) allo Special Award di ICE; dallo Scaleup Award (Italia Startup) al Mamacrowd Special Award; dall’Open Innovation al Social Innovation Award e infine con la nomina della “Best Startup of the year” che succederà a EryDel, spin-off Med-Tech dell’Università di Urbino vincitrice nel 2018.
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