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#Giancarlo Rognoni
adrianomaini · 7 months
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Per Salvini, due sono le ragioni per cui è da escludere che le armi destinate a Gladio siano state usate a Peteano
La notizia dell’esistenza in Italia di un’organizzazione paramilitare clandestina guidata dai servizi segreti non colse tutti di sorpresa. Ben prima della seduta della Camera sulla strage di Bologna, alcuni magistrati avevano ipotizzato l’esistenza di un elemento mancante nelle indagini che stavano conducendo, nello specifico un collegamento fra un attentato riconducibile al mondo dell’estremismo…
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bagnabraghe · 7 months
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Per Salvini, due sono le ragioni per cui è da escludere che le armi destinate a Gladio siano state usate a Peteano
La notizia dell’esistenza in Italia di un’organizzazione paramilitare clandestina guidata dai servizi segreti non colse tutti di sorpresa. Ben prima della seduta della Camera sulla strage di Bologna, alcuni magistrati avevano ipotizzato l’esistenza di un elemento mancante nelle indagini che stavano conducendo, nello specifico un collegamento fra un attentato riconducibile al mondo dell’estremismo…
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paoloxl · 2 years
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antifa: Il ginepraio di Brescia: verita', depistaggi e bugie - cronologia
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Il lungo cammino giudiziario per l’accertamento della verità sulla strage di piazza della Loggia. Dopo cinque lunghi procedimenti restano ancora molti punti oscuri e piste inesplorate
19 maggio 1974
BOMBE SOTTO I GIORNALI
Alle 3.05, in via IV Novembre, angolo piazza del Mercato, il ventenne neofascista Silvio Ferrari è ucciso dalla bomba che trasportava sulla Vespa del fratello Mauro: doveva piazzarla davanti alla redazione del Corriere della Sera. Copie di Anno Zero (gruppo nato sulle ceneri del disciolto Ordine Nuovo) vengono trovate accanto al corpo
21 maggio 1974
CAMERATI CONTRO COMPAGNI
Dopo i funerali di Ferrari, un gruppo di camerati veronesi di Anno Zero partecipa agli scontri tra neofascisti bresciani e militanti comunisti. Cinque di loro vengono arrestati per possesso di armi
22 maggio 1974
LA MAREA NERA
I sindacati confederali preannunciano una manifestazione antifascista in piazza della Loggia, contro l’ondata di attentati neri che dall’inizio del 1974 colpisce Brescia. Telefonate e messaggi anonimi annunciano vendetta per la morte di Silvio Ferrari
28 maggio 1974
LA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA
Alle 10, durante il discorso di Franco Castrezzati della Cisl, esplode una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti sotto i portici. Sei persone muoiono subito, altre due nei giorni seguenti, i feriti sono un centinaio. È la strage di piazza della Loggia
17 maggio 1977
IL CARNEFICE
Dopo quasi tre anni di controverse indagini, insieme al pm Francesco Trovato, il giudice istruttore Domenico Vino rinvia a giudizio dieci persone. Ermanno Buzzi, ladro d’arte con le SS tatuate su una mano, è accusato di aver organizzato la carneficina
3 luglio 1979
CONDANNE E ASSOLUZIONI
Dopo 16 mesi di udienze, il giudice Giorgio Allegri condanna in primo grado Buzzi all’ergastolo e il minorenne Angelino Papa a 10 anni per la strage; 6 anni a Nando Ferrari per omicidio colposo (la bomba-trappola dell’omonimo Silvio). Assolti gli altri
17 dicembre 1980
IL LATITANTE PROSCIOLTO
Ugo Bonati, uomo vicino a Buzzi e falso testimone-chiave dello "scherzetto ai rossi", viene a sua volta incriminato per strage ma scappa subito dopo la sentenza di primo grado. Un anno e mezzo dopo il giudice istruttore Michele Besson lo proscioglie
2 marzo 1982
IL CADAVERE DA ASSOLVERE
Al processo d’appello non c’è Ermanno Buzzi, strangolato in carcere dai neofascisti Mario Tuti e Pierluigi Concutelli. Il giudice Francesco Pagliuca lo definisce “cadavere da assolvere”, cancellando anche le condanne di Angelino Papa e Nando Ferrari
30 novembre 1983
NEOFASCISTI ALLA SBARRA
La Corte di Cassazione cancella quattro assoluzioni: Angelino Papa, il fratello Raffaele, Nando Ferrari e Marco De Amici, unico condannato (ma per porto di esplosivo) anche in appello. Andranno di nuovo alla sbarra, questa volta a Venezia, per strage
23 marzo 1984
NUOVI TESTIMONI
Cesare Ferri, sanbabilino prosciolto nella prima istruttoria, è di nuovo indagato per piazza della Loggia: un prete lo vide a Brescia la mattina del 28 maggio 1974. Sotto inchiesta pure i neofascisti Giancarlo Rognoni, Marco Ballan e Alessandro Stepanoff
19 aprile 1985
ASSOLUZIONI E OMBRE
Al processo di Venezia arrivano ancora assoluzioni. Per insufficienza di prove per Nando Ferrari, Angelino Papa e Marco De Amici. Formula piena per Raffaele Papa. Il giudice d’appello Corrado Ambrogi, però, ritiene credibili le accuse al gruppo di Buzzi
23 marzo 1986
PENTITI NERI E DEPISTAGGI
I magistrati Michele Besson e Gian Paolo Zorzi, dopo aver accumulato diverse testimonianze di pentiti neri e un paio di tentativi di depistaggio, rinviano a giudizio Ferri e il fotomodello Stepanoff, che gli aveva procurato l’alibi. Stralciate le altre posizioni
23 maggio 1987
ASSOLUZIONI BEFFARDE
Una massa di indizi “impressionante ed imponente”, ma “qualcosa è mancato”. La sentenza di primo grado firmata da Oscar Bonavitacola accompagna, con toni quasi beffardi, le assoluzioni per insufficienza di prove per Cesare Ferri e Alessandro Stepanoff
25 settembre 1987
L’AMMAZZASENTENZE
Corrado Carnevale, “l’ammazzasentenze”, otto mesi dopo aver reso definitive le assoluzioni di Freda e Ventura per piazza Fontana, chiude in Cassazione anche il primo capitolo di piazza della Loggia: confermato l’appello veneziano, tutti assolti
10 marzo 1989
I SERVIZI SEGRETI
Nelle udienze dell’appello Ferri affiora anche il ruolo dell’ex Sid nella vicenda. Le assoluzioni firmate da Riccardo Ferrante, alla fine, sono con formula piena. Il ricorso in Cassazione verrà bocciato il 13 novembre 1989 dal “solito” Corrado Carnevale
23 maggio 1993
LA FONTE TRITONE
Lo stralcio del giudice istruttore Zorzi si concentra su depistaggi e nuove piste, compresa un’informativa della fonte "Tritone" del Sid sul ruolo di Ordine Nuovo. La sentenza-ordinanza proscioglie Rognoni e gli altri e accusa le opacità dello Stato
15 maggio 2008
GENERALI ALLA SBARRA
Una nuova, colossale indagine condotta dai pm Roberto Di Martino e Francesco Piantoni porta a giudizio gli ordinovisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, il generale dei carabinieri Francesco Delfino e Giovanni Maifredi
16 novembre 2010
LE ASSOLUZIONI
In Assise, a Brescia, sfilano alla sbarra imputati e testimoni ingrigiti dagli anni. Delfo Zorzi è in Giappone e non si presenta, come per piazza Fontana. Il presidente Enrico Fischetti, alla fine, assolve sia gli ordinovisti che il generale dell’Arma
21 febbraio 2014
GOLA PROFONDA A PROCESSO
L’Appello del 2012, che aveva fatto uscire di scena Pino Rauti, sembrava la pietra tombale. La Cassazione, invece, riapre la partita: conferma le assoluzioni di Zorzi e di Delfino ma rimanda a processo Maggi e Maurizio Tramonte, la fonte "Tritone”
22 luglio 2015
LE CONDANNE
È il giorno delle condanne, firmate da Anna Conforti in appello a Milano. Carlo Maria Maggi è colpevole, la strage è ordinovista e Tramonte, riconosciuto in foto, era in piazza della Loggia. Confermati il ruolo e la credibilità del pentito (morto) Carlo Digilio
21 giugno 2017
LA VERITA’ PROCESSUALE
Il presidente della Prima sezione penale della Suprema Corte, Domenico Carcano, scolpisce la verità processuale per piazza della Loggia confermando il giudizio per i due condannati Maggi e Tramonte. I morti di Brescia, dopo 43 anni, hanno due dei loro colpevoli
20 dicembre 2021
L’ULTIMA INDAGINE
C’è un ultimo rivolo di indagine, condotta dalla pm bresciana Caty Bressanelli e da Emma Avezzù per la Procura dei minori: l’ex ordinovista veronese Marco Toffaloni, infatti, aveva 16 anni il giorno della strage. Accusato, con lui, Roberto Zorzi
https://www.repubblica.it/cronaca/2022/01/27/news/terzo_livello_la_strage_piazza_della_loggia_nella_nuova_inchiesta_il_ruolo_della_nato-335322093/
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