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#Gran premio di somma
fabriziosbardella · 8 months
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Il pavese della Biesse Carrera Andrea D’Amato ha vinto la sessantaseiesima edizione del Gran Premio Somma per dilettanti #granpremiosomma #ciclismo #sommalombardo #andreadamato #sport #eventi #primopiano #inevidenza #fabriziosbardella
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realnews20 · 19 days
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Morgan Spurlock è morto. L’autore di Super Size Me, il documentario dove si espose in prima persona sperimentando su di sé per un mese gli effetti dell’alimentazione da McDonald’s, aveva 53 anni. I suoi familiari hanno confermato il cancro come causa di morte. Spurlock divenne celebre a livello mondiale nel 2004 quando presentò al Sundance Film festival il film Super Size Me, vincendo dapprima il Gran premio della giuria e poi diventando un caso eclatante di successo commerciale – il documentario costò qualche decina di migliaia di dollari e incassò ben 22 milioni di dollari – nonché spunto tematico provocatorio e di discussione a livello mondiale. La locandina del film, che molti ricordano, fu quella con il faccione di Spurlock in primo piano e la bocca stracolma di patatine fritte. L’esperimento del protagonista/regista constatava nel consumare solo cibo di McDonald’ per 30 giorni, a colazione, pranzo e cena. Una delle regole era quella che Spurlock non potesse rifiutare l’opzione “super-size” offertagli alla cassa. Inoltre ridusse la sua attività fisica per risultare affine alla media dei chilometri percorsi da un adulto americano (1,5 miglia – 2,4 km). Alla fine dell’esperimento aumentò il suo peso di 11 chili, lo si vide piuttosto gonfio nel viso e nel tronco, e venne documentata a livello medico una disfunzione epatica nonché uno stato di depressione. Se da un lato Super size me tracciava una nuova era del documentario contemporaneo, sulla falsariga del collega Michael Moore, mettendo in scena fisicamente il corpo oggetto del realizzatore all’interno dei meccanismi economico-politici, qui alimentari, quindi culturali, esplorati; dall’altro metteva aspramente in scena la contraddizione di un atteggiamento sociale conformista privo di autocoscienza e capacità di discernimento per la salvaguardia della propria salute, come la spregiudicata politica di pessima alimentazione propugnata dalle catene di fast-food. Spurlock impiegò 14 mesi per tornare al suo peso forma anche grazie ad una dieta disintossicante. Mentre McDonald’s cancellò dai propri menù l’opzione “super size”, l’opera di Spurlock venne candidata all’Oscar come miglior film documentario (erano gli anni in cui Moore vinceva a Cannes con Fahrenheit 9/11). Candidatura che spalancò al regista originario della Virginia una carriera di documentarista che divenne realtà fondando la sua società di produzione Warrior Poets. Così mentre echeggiavano anche molte critiche verso Super size me – non aver documentato in modo diretto molti dati di salute durante i 30 giorni dell’esperimento o che i problemi al fegato fossero dovuti all’alcolismo di Spurlock – il film divenne strumento educativo in molte scuole pubbliche americane. Su quell’esperienza il documentarista scrisse anche un libro: Don’t eat this book: fast food and the supersizing of America. Spurlock si era laureato in cinema alla New York University nel 1993, ma il suo approccio guascone dissacrante e di sfida per le formalità sociali aveva già attecchito prima dell’exploit di Super size me, soprattutto con il popolare I bet you will su MTV dove invitava persone comuni a compiere gesti estremi (mangiare un burrito di vermi o un barattolo di mezzo chilo di maionese, bere una bottiglia di olio di merluzzo) in cambio di una somma di denaro. Insomma, una sorta di ossessione per l’uso e l’abuso del proprio corpo che finisce comunque per essere il punto centrale della rappresentazione di Super size me oltre la questione tematica dell’alimentazione industriale stigmatizzata. Con Warrior Poets, Spurlock produrrà dopo il 2004 oltre 70 documentari tra cui il suo Where in the world is Osama Bin Laden (2008) uno strambo documentario più mooriano che mai, che gira piuttosto a vuoto proprio con il regista in scena alla ricerca fisica di Bin Laden in mezzo mondo. Si occuperà anche di salario minimo in 30 Days e affronterà la sensibilità dei consumatori americani di fronte alle strategie di marketing con POM – The Greatest movie ever sold, ma senza più incidere a livello di popolarità come era accaduto con Super size me.
Tra il 2013 e i 2016 la CNN lo volle come regista e protagonista di una serie di documentari dove affrontare da insider questioni di attualità politica tra le più scottanti (la cannabis, il mondo delle armi, l’immigrazione, il mondo sindacale, ecc..). Nel 2017 nelle settimane caldissime del MeToo Spurlock di sua spontanea volontà pubblicò un post dove si definì “parte del problema”, riportando i suoi tradimenti coniugali (sic!), nonché di aver patteggiato un’accusa per molestie segbssuali di una sua assistente e di essere stato accusato al college di stupro (causa mai intentata formalmente da nessuno ndr). Il post mise fine alla carriera del documentarista che poche settimane dopo si dimise dalla sua Warrior Poets. [ad_2] Source link
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johnathanbetrebels · 4 years
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Betrebels Recensioni
Buonasera cari e ben arrivati a questa recensione riguardante betrebels esport online Francia una piattaforma per scommettere su eventi sportivi e casinò online dove scoprirete un elenco enorme di bonus e promozioni per provare praticamente gratis tutti i servizi di intrattenimento soliti delle Case da Gioco o degli allibratori di betting sportivo. Adesso vedrete una recensione esaustiva del sito di scommesse sportive virtuale dove il ciclismo e l’intrattenimento sono al top!
In questo Paese e all’estero , il gestore betrebels scommesse on-line , anche se non troppo apprezzata, sta avendo molta celebrità e apprezzamento ovunque, anche sul piano mondiale sta avendo molta forza in location come ad esempio Inghilterra, Portogallo (da cui ottengono i loro iscritti), Spagna e Repubblica Ceca e in tutti i stati di lingua spagnola.
Finalmente lasciamoci indietro le premesse e andremo a la parte che ci importa in misura maggiore, osservare questo favoloso gestore di Betting di sport, casinò e Gambling e informarsi su come poter ottenere quei bonus fantastici di cui si parla. Ecco tutte le istruzioni!
WARNING: la società non conta con una licenza aams o adm dunque i giocatori residenti in Francia non possono aprire un conto su questo portale . Poiché questo è un Casinò vietato dalla agenzia di monopoli e dogane, noi ti potremmo indirizzare a altri gestori Internet e Piattaforme di betting che lavorano con autorizzazione ufficiale di adm ad esempio Sisal. Per approfondimenti potrete andare a guardare la review di betrebels bonus on line su Cbet.it, troverete svariate informazioni che ti possono diventare interessanti .
Qualità di betrebels casino
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Questa pagina di Gambling sul web possiede una licenza non aams del paese di Curacao che è stata certificata dalla Media Entertainment NV, secondo le leggi statali in vigore a Curacao, inoltre ha ricevuto in secondo luogo una sublicenza della società Curacao Gambling Licence NV secondo la normativa di tradizione.
Offerte di betrebels
le offerte di iscrizione di betrebels online costituisce senza dubbi la parte più attesa di questo articolo e penso che anche voi non siate in disaccordo su questa affermazione!
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Il sito internet premia tutti gli giocatori con maxi pacchetti-regalo fedeltà o promozioni durante il loro soggiorno nella home del sito per spingerli a divertirsi più a lungo e per evitare il rischio di perdere denaro, e infatti si può scegliere di fare betting servendosi del bonus di benvenuto lasciando la somma versata senza correre pericolo.
Servizio Clienti di betrebels esport online
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State attenti in fondo vi scriverò un link che vi rimanderà al Casinò (in alcuni stati è impossibile arrivare al portale ufficiale non cliccando su uno di questi link, e ciò accade perché alcuni stati come la Malta e l’Francia rendono invisibili i siti , rendendo difficile così agli interessati di aprire un conto di gioco).
Vi invitiamo a finire di scorrere questa review e se vuoi registrarvi (perché ognuno è capace di fare ciò che desidera), per ora andiamo avanti con questa descrizione di betrebels poker Bookmaker .
Registrazione su betrebels bonus
A questo punto vi propongo un breve tutorial dal vivo di betrebels bonus on-line in modo che impariate a creare un vostro account di gioco da mobile o dal desktop a seconda di come fate di solito nella vostra vita privata.
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Raggiunto la pagina iniziale https://betrebels.site/it/ ci ci chiederanno di inserire i nostri dati personali, come il nome e cognome, l’indicazione dello stato da cui veniamo e altri elementi in più.
betrebels roulette on-line- Bonus di benvenuto
Riempiti i campi il profilo di gioco sarà pronto e attivato, ora decideremo di valutare se pagare soldi con rapidità o guardarci intorno ancora un po’.
Vi vorrei cosigliare, poiché siete a questo punto, di deposita una cifra senza esitazione, infatti è tutto quanto relativo a la vostra idea.
Adesso vi illustrerò le metodologie di versamento di betrebels grazie a cui puoi ricevere il denaro che desiderate depositare agilmente:
Vi indichiamo il tutorial su come realizzare l’iscrizione dal vostro smartphone:
Gestire il conto su betrebels esport online
Non lo abbiamo scritto, ma invece si conoscono alcuni individui che vincono non pochi soldi praticando fare scommesse Web purtroppo la tensione mentale non è per tutti: vi diremo logicamente che la gran parte delle scommesse vanno perduti ed è questo il motivo per cui vi consiglieremmo di scommettere con responsabilità e farlo per intrattenimento non aspettandovi di vincere in maniera spasmodica. Su questo casinò non otterrete la vincita che state inseguendo ma forse una brutta perdita.
Se sei un gamer esperto allora sei a conoscenza che le opzioni sono moltissime e sono contemplati svariati metodi bancari per ottenere i soldi e anche per depositare facilmente, secondo la mia esperienza il denaro depositato è arrivato molto rapidamente e quando ho le mie vincite viene versato anche molto rapidamente, quindi è una questione di pochi giorni quando parliamo di portafogli elettronici come Skrill o Klarna e se invece si parla di bonifico bancario il denaro ci impiegherà tempi più lunghi in dipendenza dal paese in cui ti trovi.
Ecco un elenco contutti i metodi di deposito e il deposito minimo :
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Dunque qui troverete il link alla front page del sito di betting di sport e Game Lobby Live virtuale di betrebels bonus online live, mi piacerebbe che questa recensione vi sia utile e non scordatevi di postarlo sui social.
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f1dimension · 4 years
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#accaddeoggi - 1 maggio 1994, Gran Premio di San Marino. Il primo maggio di ventisei anni fa ebbe luogo la gara più controversa e drammatica della storia della Formula 1 dell'epoca moderna, contraddistinta da una serie di incidenti che cambiarono il modo di concepire la sicurezza dei piloti e degli addetti ai lavori in pista. Subito al via Pedro Lamy colpì la Benetton di J.J.Lehto, provocando l'entrata della Safety Car. Dopo un paio di giro dietro la vettura di sicurezza la gara ripartì, ma dopo sole due tornate fu il leader della corsa Ayrton Senna ad uscire di pista. La Williams del pilota brasiliano subì il cedimento del piantone dello sterzo e alla curva del Tamburello andó dritta impattando ad oltre 200 km/h contro il muro. Senna fu colpito da un pezzo di sospensione e, sfortunatamente non riuscì mai a riprendersi, morendo alle 18.20 all'Ospedale Maggiore di Bologna. Incredibilmente la gara fu ripresa con una seconda partenza dopo oltre una mezz'ora dall'incidente, e il vincitore fu decretato in base alla somma dei tempi. A dieci giri dal termine l'ennesimo terribile incidente di giornata: una delle ruote della Minardi di Michele Alboreto si distaccó mentre il pilota milanese si apprestava a rimettersi in pista, rimbalzando ad alta velocità all'interno della pit lane e colpendo alcuni meccanici, fortunatamente senza conseguenze fatali. In questo clima surreale la gara proseguì comunque, decretando la terza vittoria consecutiva di Michael Schumacher davanti alla Ferrari di Nicola Larini (sostituto dell'infortunato Jean Alesi) e alla Mclaren di Mika Hakkinen. Karl Wendlinger, Ukyo Katayama e Damon Hill completarono la zona punti. #onthisday #sanmarinogp #imola #formula1 #1994 #ayrtonsenna #foreverayrton #michaelschumacher #keepfightingmichael #keepfighting #benettonformula #williamsrenault #minardi #michelealboreto #pedrolamy #nicolalarini #scuderiaferrari #nestedia #mikahakkinen #mclaren #remembersenna #f1 https://www.instagram.com/p/B_pE84komqi/?igshid=vwwpg2y0v8x3
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fashioncurrentnews · 6 years
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Premio Terre de Femmes, come partecipare
Torna, per la terza volta, il Premio Terre de Femmes Italia by Fondazione Yves Rocher. Un progetto importante che, a partire da quest’anno, aumenta il numero di premi, incrementando le opportunità e riconoscendo sempre più l’impegno e il valore di quelle donne che si adoperano per il bene della Natura e del Pianeta e che spesso sono escluse dai programmi di sussidi e convenzioni. Tre progetti potranno essere sovvenzionati con le nuove candidature aperte fino al 30 settembre 2018 con i seguenti premi: 10.000 Euro per la prima vincitrice; 5.000 Euro per la seconda vincitrice; 3.000 Euro per la terza vincitrice.
I dossier verranno valutati da una Giuria qualficata di esperti, quotidianamente impegnati nella valorizzazione e nella tutela dell’ambiente e/o del talento femminile, che si riunirà il 22 ottobre 2018 per selezionare i 3 progetti vincitori.
A seguire, partirà una votazione online in cui il pubblico potrà conferire la menzione di “Vincitrice Premio Pubblico Online Italia 2018” ad una delle 3 candidate riconosciute in precedenza dalla Giuria.
Bisognerà attendere la Cerimonia Nazionale che si terrà presso il Palazzo Giureconsulti in Milano il 18 dicembre 2018 per svelare a chi delle 3 candidate verranno attribuiti il 1°, 2° e 3° premio.
La vincitrice del primo premio di € 10.000 avrà la possibilità di partecipare al “Gran Premio Terre de Femmes” insieme a tutte le prime vincitrici delle Nazioni coinvolte. Una Giuria di esperti internazionali eleggerà il progetto ritenuto più meritevole, premiandolo con un’ulteriore somma di denaro pari a 10.000 euro. La cerimonia di premiazione si terrà in Francia tra marzo e giugno 2019.
Con la nuova edizione in corso, il Premio Terre de Femmes acquisisce ancora più prestigio attraverso l’istituzione di un nuovo premio denominato “Premio Terre de Femmes Internazionale”. A questo premio, la cui dotazione è di 5.000 Euro, potranno partecipare non solo tutte le candidate degli 11 Paesi delle precedenti edizioni, ma qualunque donna maggiorenne impegnata in progetti inerenti alla tematica che la Fondazione Yves Rocher svelerà nelle prossime settimane.
CHI PUÒ CANDIDARSI Può partecipare al premio Terre de Femmes qualsiasi donna maggiorenne che lavori quotidianamente ad attività a favore dell’ambiente.
COME REALIZZARE IL PROGETTO • attraverso una struttura senza scopo di lucro; • tramite una struttura con scopo commerciale con  fine ambientale o sociale; • a titolo personale. Infine, per poter essere vagliato, il progetto deve essere già stato avviato e dimostrato da azioni concrete.
Sarà possibile inviare le candidature alla seguente mail: [email protected]
TIMING Da giugno fino al 30 settembre 2018 Raccolta candidature. Bando, documentazione e info sul concorso sul concorso su bit.ly/TERRE_DE_FEMMES
Novembre 2018: Inizio votazioni online per conferire la menzione di “Vincitrice Premio Pubblico Online Italia 2018”.
18 dicembre 2018: Cerimonia di Premiazione. 3a Edizione Terre de Femmes Italia e proclamazione “Vincitrice Premio Pubblico Online Italia 2018”.
Aprile 2018: Cerimonia per “Gran Premio Terre de femme” e “Premio terre de femme Internazionale”.
L'articolo Premio Terre de Femmes, come partecipare sembra essere il primo su Vogue.it.
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pangeanews · 5 years
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Al funerale di Walt Whitman (che quest’anno fa 200 anni) c’erano politici, vecchi soldati, pescatori d’ostriche e amanti (di entrambi i sessi), si fece baldoria, rissa e poesia. Il mirabile racconto di Apollinaire
Dall’Iliade di Omero, a I morti di Joyce e Il teatro di Sabbath di Philip Roth, passando per quelle di Mariti di John Cassavetes, de L’uomo che amava le donne di François Truffaut e de Il grande freddo di Lawrence Kasdan, alcune immagini di funerali, tra le pagine scritte e il grande schermo, restano indelebili come una battuta udita in Harry a pezzi di Woody Allen (“Tu sei un mago con le parole, se no come avresti fatto a convincermi a farti un pompino al funerale di mio padre?”) e quanto certi dettagli delle cerimonie di sepoltura di tre grandi scrittori (la colossale partecipazione popolare al funerale di Victor Hugo, dopo dieci giorni di battage giornalistico, con tanto di bandiera rossa e cariche della polizia a Père Lachaise; il funerale cattolico “annacquato” di Joseph Roth, l’ebreo de La leggenda del santo bevitore fedele agli Asburgo, ma di cui i parenti non trovarono il certificato di battesimo; niente preti ma molti fiori e soprattutto soltanto donne alle esequie di Pierre Drieu La Rochelle, a Neuilly-sur-Seine).
Tra le pagine de La Vie anecdotique di Guillaume Apollinaire, si trova a vent’anni di distanza (il 1° aprile 1913) dalla cerimonia una testimonianza diretta della sepoltura (il 26 marzo 1892) del più grande poeta della giovane storia degli Stati Uniti, Walt Whitman, e di tutto quello vi girò attorno in una giornata di certo memorabile, con tante impressioni di ciò che era il popolo americano cantato nelle sue Foglie d’erba e di ciò che esso poteva portare di fronte al feretro del loro bardo: una grigliata di carne, una colossale bevuta, femmine feconde, graziosi fanciulli, bianchi e negre, bianche e negri, giornalisti e pescatori, contadini e infermieri… Ogni strato sociale della grande democrazia americana. Una musica da ballo concepita nei quartieri a luci rosse. Pugni assestati sulla bara ma anche su qualche grugno. Poeti. Versi. “Oh Capitano, mio Capitano! Il nostro tremendo viaggio è terminato! / La nave ha superato ogni ostacolo, l’ambìto premio è conquistato; / Vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta”… (Marco Settimini)
***
Il funerale di Walt Whitman raccontato da un testimone
Un testimone del funerale di Walt Whitman me ne ha raccontato i dettagli. Li ho raccolti direttamente dalla sua voce e riproduco il suo racconto tale e quale me l’ha dettato, senz’aggiungervi nulla. D’altra parte mi è stato detto che nessuno aveva ancora pubblicato una relazione dettagliata di questa sepoltura che fu una grande festa popolare.
“Walt Whitman, the good gray poet, aveva preso lui stesso delle disposizioni per il suo funerale. In segreto aveva messo da parte denaro a sufficienza per farsi costruire una tomba francamente brutta che di sicuro aveva disegnato lui stesso. Credo che la somma ammontasse a ventimila franchi. Dopo la sua morte fu affittato un grande terreno di solito occupato da circhi ambulanti. Il campo venne circondato da staccionate dipinte di verde. Furono costruiti tre padiglioni: uno per il corpo di Whitman; l’altro per fare il barbecue (bisboccia popolare in cui si arrostisce un manzo e un montone); il terzo per le bevande: barili di whisky, di birra, di limonata e d’acqua.
Tremila e cinquecento persone, uomini, donne e bambini, andarono ad assistere a quel funerale senza invito.
Avevano luogo vicino a Camden, New Jersey.
Tre grandi fanfare in uniforme suonavano a turno. Tutti coloro che Walt aveva conosciuto erano presenti: i poeti, i gli eruditi e i giornalisti di New York, gli uomini politici venuti da Washington, dei vecchi soldati, degli invalidi del Nord e del Sud, i fattori, i pescatori d’ostriche del dipartimento in cui era nato, gli stage drivers (vetturini d’omnibus) di Broadway, dei negri, le sue antiche amanti e i suoi comerados (con questa parola, che credeva fossa spagnola, designava i giovani che aveva amato nella sua vecchiaia e non dissimulava affatto il suo gusto per i ragazzi), i medici della guerra, gli infermieri e le infermiere, i genitori dei feriti e degli uccisi nel corso della guerra, tutte persone che avevano conosciuto Whitman e con le quale aveva corrisposto.
I pederasti erano venuti in massa, e il più accerchiato era un giovane tra i venti e i ventidue anni celebre per la sua bellezza, Peter Connelly, un irlandese conducente di tram a Washington prima e a Philadelphia poi che Whitman aveva amato più d’ogni altra cosa.
Tutti quanti si ricordavano d’aver spesso visto Walt Whitman e Peter Connelly seduti sul bordo del marciapiede a mangiare angurie. Così, pure in quella festa, o meglio in quel funerale, c’erano dei grandi cumuli di angurie a disposizione del pubblico.
I discorsi non erano preparati. Parlava chi voleva. L’oratore saliva su una sedia o su un tavolo e molti oratori parlavano in contemporanea.
Furono letti un gran numero di telegrammi e cablogrammi inviati da poeti americani ed europei.
Molti di quei telegrammi e cablogrammi erano redatti in versi.
La maggior parte delle arringhe riguardarono i nemici di Whitman.
Tutti bevvero enormemente. Ci furono sessanta scazzottate e la polizia intervenne arrestando cinquanta persone.
La festa durò dall’alba al tramonto. Molti degli oratori che parlarono accanto alla bara enfatizzarono i loro discorsi battendo i pugni sulla bara.
Si pensa che molti figli di Whitman fossero presenti assieme alle loro madri bianche o nere, ma non è cosa certa. Whitman era solito dire d’aver conosciuto sei dei suoi figli, ma che sicuramente ne esistevano molti altri.
Al calar del sole si formò un grande corteo preceduto dai musicisti che suonavano il rag-time. Poi veniva il feretro di Whitman portato da sei uomini ubriachi e seguito dalla folla. Si andò così dal campo recintato al cimitero dove la tomba si erigeva in cima a una collina. I musicisti non smisero mai di suonare durante tutta la cerimonia.
Gli uomini che portavano il feretro cercarono di farlo entrare nel mausoleo, ma la porta era troppo stretta; si misero a quattro zampe e issandosi il feretro sulla schiena riuscirono a entrare nella tomba. È così che il grande poeta democratico entrò nella sua ultima dimora e la folla, cantando, accarezzandosi, titubando, riprese i tram per riguadagnare Philadelphia”.
Guillaume Apollinaire
*Traduzione italiana di Marco Settimini
**In copertina: Walt Whitman fotografato nel 1891 da Samuel Murray
L'articolo Al funerale di Walt Whitman (che quest’anno fa 200 anni) c’erano politici, vecchi soldati, pescatori d’ostriche e amanti (di entrambi i sessi), si fece baldoria, rissa e poesia. Il mirabile racconto di Apollinaire proviene da Pangea.
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cheapshoesggdb-blog · 5 years
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Peer to Peer Lending
Tutto sul Peer to Peer Lending (Social Lending o Prestiti Peer to Peer)
Una possibilità di guadagnare dal 5 al 10% annuo è quella del Peer to Peer Lending (detto anche Social Lending) che consiste in prestiti peer to peer che vanno direttamente dal prestatore al richiedente senza passare per una banca.
Quali sono i vantaggi del Peer to Peer lending/Social Lending?
Il vantaggio più importante è sicuramente il rendimento che supera di gran lunga quello dei conti depositi (soprattutto con i tassi di adesso) ma anche quello della maggior parte delle obbligazioni ed azioni.
L’altro vantaggio importante è legato al fatto che di fatto sono prestiti (quasi) senza intermediario e quindi quasi tutto quello che viene pagato dal richiedente prestito va al prestatore. Questo è un meccanismo molto nuovo dato che fino ad oggi la banca o gli intermediari di credito hanno sempre preso una grossa fetta degli interessi pagati dal debitore.
Quanto è rischioso il Peer to Peer Lending/Social Lending?
I prestiti Peer to Peer sono sicuramente da considerare rischiosi e assolutamente consigliabili solo per una piccola parte del proprio capitale. Il rischio è quello che il nostro debitore non rimborsi il prestito…e nonostante le piattaforme di Peer to Peer lending cerchino di selezionare solamente debitori solventi, questa è un eventualità che non si può escludere a priori.
D’altra parte però seguendo il sempreverde principio della diversificazione anche nei prestiti peer to peer (concretamente prestando ad un numero elevato di persone somme anche molto piccole) si può ridurre il rischio specifico che un debitore non rimborsi il prestito. Se a questo si aggiunge il vantaggio sopra citato di disintermediazione del prestito (banche e altri intermediari in questo caso non prendono una grossa commissione), il rapporto rischio-rendimento può sicuramente essere considerato quantomeno interessante.
Esempio: In quanto prestatore/investitore possiamo decidere di prestare 10.000€ su una piattaforma di peer to peer lending. Invece di prestare tutta la somma ad un unico debitore (privato o azienda) possiamo dividere la somma in 100 prestando quindi 100€ a 100 debitori. Grazie a questa diversificazione riduciamo il rischio specifico: se un debitore non dovesse rimborsare il prestito avremmo perso l’1% che verrebbe sicuramente compensato ampiamente dal 5-10% annuo che riceviamo per aver prestato i nostri soldi. Possiamo inoltre scegliere a che tipo di debitore prestare dato che la piattaforma di peer to peer lending ha dati che danno indicazioni sul rischio di credito dei debitori. Ovviamente meno sicuro il prestito e più si guadagna e viceversa.
Quali sono le piattaforme di Prestiti Peer to Peer in Italia?
BORSADELCREDITO.IT
Commissioni: la piattaforma ha un’offerta per la quale chi investe 10.000€ non paga commissioni per sempre.
Nota positiva: I prestatori sono protetti dal rischio di credito atteso attraverso un Fondo di Protezione che funziona come un’assicurazione alimentato dalle imprese che ottengono i finanziamenti che pagano un “premio” in base al mercato in cui vengono collocate. In caso di incapienza del fondo però il rischio di credito resta in capo al prestatore.
SMARTIKA
Smartika chiede ai Richiedenti una commissione sul prestito ottenuto ed ai Prestatori una commissione annuale di servizio. Non ci sono sorprese, costi aggiuntivi, clausole vessatorie.
Nota positiva: I prestatori sono protetti dal rischio di credito atteso attraverso un Fondo di Protezione che funziona come un’assicurazione alimentato dalle imprese che ottengono i finanziamenti che pagano un “premio” in base al mercato in cui vengono collocate. In caso di incapienza del fondo però il rischio di credito resta in capo al prestatore.
I Prestatori pagano una commissione annuale pari all’1% della somma in prestito. Non viene chiesto nulla per le somme non ancora prestate e per quelle già ripagate. La commissione viene calcolata su base giornaliera e viene addebitata mensilmente sul conto di pagamento del Prestatore. Se, per un’urgenza imprevista di liquidità, il Prestatore chiede di cedere i suoi prestiti ad altri Prestatori per un importo pari al capitale residuo, Smartika percepisce per l’operazione una commissione di 15 € + 1% del valore dei prestiti ceduti.
Al Richiedente vengono poi addebitati 2 € all’incasso della rata mensile (nessun addebito però nel caso di prestiti a 12 mesi). Se il Richiedente estingue in anticipo il prestito, non ci sono penali e quindi non paga alcun interesse extra. Non può però ottenere il rimborso della commissione in quanto essa è a copertura delle spese di istruzione del prestito.
Come vengono tassati gli interessi ottenuti con i prestiti Peer to Peer?
Le piattaforme di Social Lending agiscono come sostituto d’imposta, operando la ritenuta d’acconto al 26% come per i conti deposito.
Gli interessi maturati devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi di fine anno dato che verranno tassati ad aliquota marginale in base al proprio scaglione Irpef.
http://parliamodisoldi.it/prestiti-peer-to-peer-lending-social-lending/
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pangeanews · 6 years
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“Mia nonna è morta e per capire dove è finita mi sono messa a studiare la fisica quantistica”: Dejanira Bada è stata elettrizzata da “Fisica quantistica per poeti”. Ecco perché
“Un tempo i giornali scrivevano che solo dodici uomini al mondo erano in grado di capire la teoria della relatività. Non penso che sia vero. Forse c’è stato un momento in cui un uomo solo ne capiva qualcosa, perché era l’unico che ci stava pensando, prima di scrivere il suo articolo. Ma dopo la pubblicazione, la teoria è stata in qualche modo capita da molta gente, certo più di una dozzina di persone. Invece penso di poter affermare con sicurezza che nessuno capisce la meccanica quantistica”. Richard Feynman, da L’universo elegante di Brian Greene
*
E con questa citazione del Premio Nobel Richard Feynman non dovremmo azzardarci a parlare di meccanica quantistica, e infatti non lo faremo, per carità!
È che un bel giorno mi sono svegliata e ho deciso di provare a leggere qualcosa al riguardo.
Era morta mia nonna, e invece di aggrapparmi alla religione sono andata in libreria a comprare sei volumi sulla fisica quantistica per capire dove se ne fosse andata e se davvero fosse andata da qualche parte oppure no. Presi qualcosa di Stephen Hawking, che avevo già letto in passato, un volume di Susskind, uno di Greene e un libro dal titolo molto attraente: Fisica quantistica per poeti del Premio Nobel Leon Lederman e del suo collega Christopher T. Hill. *
Questi due signori hanno deciso di scrivere Fisica quantistica per poeti per far capire qualcosa a noi comuni mortali. Il primo capitolo s’intitola: Se non siete scioccati, non avete capito niente. Un buon inizio, direi.
*
E il bello è che Fisica quantistica per poeti è anche un libro divertente, con un taglio ironico, perché Lederman è un gran simpaticone, un po’ come il grande Feynman, famoso anche per le sue battute, oltre ad aver ideato il metodo noto come “somma sui cammini”, che certo non starò a spiegarvi.
*
Perché per riuscire a esprimere certi concetti, bisogna averli fatti propri, avere in mente le formule ed essere in grado di spiegarle a parole, proprio come ha saputo fare Lederman. Posso anche credere di averci capito qualcosina, ma non ho la capacità di spiegare a qualcun altro l’esperimento della doppia fenditura.
*
Einstein rifiutò quasi del tutto che la natura intrinseca della fisica quantistica fosse di tipo probabilistico. Feynman, invece, accettò che la natura fosse assurda, un po’ come lo era la vita per Albert Camus.
*
“La meccanica quantistica dice che la natura è assurda dal punto di vista del senso comune. E concorda pienamente con gli esperimenti. Quindi spero che accetterete la natura per quello che è: assurda”, Richard Feynman.
*
E non vi preoccupate se leggendo Fisica quantistica per poeti a un certo punto finirete con le mani nei capelli, perché anche uno come Wolfang Pauli, che s’inventò il “principio di esclusione” a un certo punto dichiarò: “La fisica è ormai troppo difficile. Preferirei essere un attore comico, o qualcosa del genere, che un fisico”.
*
Perché la fisica, a volte, non solo risulta assurda, ma pura magia, perché va oltre ogni immaginazione e fantasia.
*
“Non solo l’universo è più strano di quanto pensiamo, è persino più strano di quanto possiamo pensare”, Werner Karl Heisenberg.
*
Fisica quantistica per poeti è un libro che dovrebbero leggere tutti, ma proprio tutti, e adatto a tutti, anche per chi come me ha sempre avuto 5 in matematica dalle elementari alle superiori. Un capolavoro che dovrebbero leggere anche i ragazzi. Anzi, un libro così dovrebbe essere letto nelle scuole. Mi chiedo spesso come mai studiamo e leggiamo tante cose dalle elementari alle superiori, facciamo un po’ di matematica e di scienze, ma nessuno ci spiega davvero come funziona il nostro mondo, il nostro universo. È un segreto di stato? È bene non far sapere come funzionano le cose ai ragazzi, altrimenti la religione non attecchirebbe bene? Perché se non fosse morta mia nonna e non avessi scelto io di dedicarmi a certe letture non avrei mai saputo nulla riguardo la teoria delle superstringhe, la relatività generale ecc.? Perché in tivù non si parla mai di questo? Vero, è molto complicato, ma esistono libri come Fisica quantistica per poeti, dove non ci sono formule matematiche difficilissime ma parole in grado di avvicinarci alla comprensione di tutto quello che ci circonda e di noi stessi. O dobbiamo basare le nostre conoscenze su chi dice che siamo fatti per il 90% di acqua?
*
“Tutti noi esistiamo, in ogni istante, in un numero infinito di universi. E non ne siamo consapevoli, noi e tutti gli altri osservatori”, Leon Lederman.
*
Quindi se tutto va bene, mia nonna se la sta spassando da qualche parte in qualche altro universo, dove non è nemmeno mia nonna.
Dejanira Bada
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pangeanews · 6 years
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Nel libero mercato vince sempre il più furbo. Ma il nostro scopo è la felicità diffusa. Intervista a Domenico Cortese su debito pubblico, credito virtuoso e bitcoin
Io faccio la parte dello scemo. Insomma, io balocco con i versi e sogno ancora a un audace governo dei poeti, dove le biblioteche sostituiscono le banche e si commerci in liriche sonanti, sonate. Di economia capisco nulla e il denaro mi serve per comprarmi i libri e far campare i figli. Domenico Cortese è giovane, capace (si è perfezionato all’Università di Dundee), e ha shakerato due cose. L’economia e la filosofia. L’economia, dice lui, “è una branca della filosofia, è filosofia che opera nel dettaglio e nel concreto, in quanto è un tentativo di trovare una razionalità nelle regole che muovono gli incentivi e le aspettative che hanno tutti nel produrre qualcosa di desiderato da scambiare”. Su questi presupposti Cortese ha inventato uno spazio pubblico, Filosofia del Debito, in cui mette un po’ di sapienza nel discettare economico. Il sito, con solide basi accademiche (nella ‘Libreria’ vi si consiglia di leggere Adorno e Bataille, Derrida, Dewey e Foucault, Hegel e Keynes), ha un certo seguito soprattutto perché Cortese, che ha anche il talento del divulgatore, è un sano anticonformista. Toglie le fette di salame dai nostri sguardi confortati dagli sciatti dibattiti tivù. Nella dinamica economica, piuttosto, Cortese legge un paradigma della nostra vita, il rispecchiamento dell’esistenza. Nell’intervista (la prima di una serie) io faccio la parte dell’impavido cretino. Lui, Cortese, cerca di dare risposte plausibili ai nostri interrogativi più inquietanti. L’economia, oggi, sembra essere la scienza prioritaria e il denaro è la ghigliottina che ci tortura ogni giorno.
Intanto, ci spieghi cosa s’intende per ‘filosofia del debito’?
Nel mio blog e nei miei lavori do una definizione di “filosofia” che può sembrare ambiziosa: la filosofia è il tentativo di razionalizzare la realtà allo scopo di renderla adeguata al nostro vissuto. Mi ispiro ad autori come i neo-pragmatisti e Gadamer, per i quali la “razionalità” è saggezza nella prassi e capacità di adeguare sé stessi al proprio contesto e viceversa. Ad un solo fine: la felicità. Condividendo il nostro ambiente con altri soggetti ciò si può fare solo massimizzando scambievolezza, cioè massimizzando il potere di negoziazione reciproco (non solo aumentando il valore dei nostri prodotti commerciali ma anche ciò che offriamo emotivamente). Ed è qua che il concetto di “debito” diviene fondamentale a livello esistenziale, come origine del suo corrispettivo economico. In una realtà asimmetrica e contingente, è costitutivo che ci siano sempre discrepanze temporali di potere di negoziazione, le quali rendono alcuni individui più o meno temporaneamente dipendenti da altri. Come direbbe Heidegger, l’esistenza umana è una mancanza, è qualcosa dovuto sempre a qualcos’altro o a qualcun altro, un debito e una dipendenza che essa si sforza a compensare o ripagare. Ecco spiegata la centralità del “debito” nel mio progetto.
Lei ha una idea piuttosto precisa di cosa sia il ‘credito’. Ci faccia capire, però, con quale sistema, oggi, le banche sono disposte a concedere credito. Che senso intimo ha il credito?
Chi si indebita riceve un’“anticipazione di compenso” da parte dell’intera società (dalla quale consuma o investe grazie al prestito). E, soprattutto, l’intera società riceve i frutti del buon utilizzo del prestito al singolo. Il fatto che i creditori oggi siano in gran parte privati fa dimenticare che il modo più razionale di interpretare un credito sia come un investimento da parte di una società che riconosce le più alte potenzialità produttive di ogni individuo. Perciò, ogni debito dovrebbe essere erogato dopo un calcolo di rischi e benefici a livello collettivo, non individuale. Per le banche private è impossibile fare ciò: per l’imprenditore-creditore individuale può essere dannosa una perdita che a livello aggregato sarebbe irrilevante o controbilanciata da uno stimolo frutto di guadagni ottenuti da altri. Inoltre, mercati secondari delle obbligazioni e cartolarizzazioni estremizzano questa mercificazione del credito, il cui valore diventa in funzione delle aspettative di aspettative di altri, perdendo del tutto contatto con il calcolo contestuale di cui parlavo. Questo sistema in particolare, insieme con gli strumenti derivati – scommesse tra due agenti economici, insensibili alle loro esternalità distributive – sono la morte etica nell’allocazione del denaro.
Il denaro sembra essere la misura della scaltrezza. Insomma, chi è più furbo fa più soldi. Non dovrebbe esistere un rapporto tra giustizia, credito, investimento?
Domenico Cortese ha inventato il sito di approfondimento ‘Filosofia del Debito’
Per la filosofia utilitaristica semplice, che in economia risale a Say, il mercato si giustifica da sé poiché il guadagno di ognuno è frutto del suo sforzo per ottenere potere di negoziazione, e l’elargizione di tale potere è frutto del consenso. Nozick ammette al massimo una redistribuzione una tantum delle necessità di base. Anche ignorando come il concetto di consenso unanime abbia senso solo se ognuno ha il controllo sulla piena realizzazione delle proprie intenzioni (il che non è in un mondo caotico e asimmetrico), questa prospettiva non vede la dimensione intersoggettiva e temporale. Le discrepanze di potere accumulate tra i soggetti possono indebolire il legame esistenziale alla base della massimizzazione della propria “produzione”: le aspettative di una reciprocazione adeguata. Il “contagio” di cattive aspettative è ben descritto, in linguaggio non filosofico, in autori come Keynes, Minsky, Kalecki, Schumpeter, Stiglitz. È evidente che l’uso del denaro solo come merce contrassegno di scambi consensuali e non allo scopo di politiche di redistribuzione di potere allontana dal fine di massimizzare la felicità e legittima eticamente l’individualismo e la furbizia di cui parla.
Tutti parlano di ‘debito pubblico’, sapendo sommariamente cosa sia. Ce lo spiega? Soprattutto, ci spiega come si fa a eroderlo nel nostro Paese?
Premetto subito che il paragone che si fa spesso del debito pubblico con quello di una famiglia è molto fuorviante. Poiché la società intera è formata da innumerevoli soggetti che si alternano nella posizione di creditore e debitore di debito pubblico, è normale o persino raccomandabile che l’“anticipazione di compenso” che ho citato prima sia non estinguibile a livello Statale. Aggiungiamoci che un governo potrebbe finanziare tale debito semplicemente con creazione monetaria tramite la Banca Centrale – come tutti i paesi eccetto quelli dell’Eurozona fanno. Se vogliamo proprio perpetrare il paragone assurdo con la famiglia, si può dire che il debito pubblico è come un marito che presta i suoi risparmi alla moglie (o che le promette di “remunerarla”, dandole dei biglietti da egli stesso creati con cui lei può “acquistare” cibo e strumenti da lui) per farle costruire un ospedale per il figlio di entrambi – e ognuno di questi gesti viene contabilizzato come “debito della famiglia”. È un investimento che, si spera, darà i risultati con la salute e la buona occupazione del figlio, che da grande presterà i suoi risparmi per sostenere la salute del padre o costruire un ospedale per suo figlio, e così via. Che famiglia squallida sarebbe se tentasse di eliminare il ricorso a questo “debito” perenne?
L’economia può essere ‘virtuosa’ o è destinata a essere ‘selvaggia’? Esistono limiti alla libera impresa economica (e all’avidità umana)?
Io credo che l’essere umano sia inscindibilmente composto di competizione e cooperazione. Due anime entrambe proficue ma complementari. Quando io strizzo l’occhio alla banca pubblica, agli investimenti in deficit, alla redistribuzione della ricchezza, alle grandi imprese pubbliche e al ridiscutere la liberalizzazione assoluta dei flussi di merci e capitali (cose ormai considerate populiste oggi) mi auguro che l’animo cooperativo della collettività umana ricominci a bilanciare quello competitivo (spesso, abbiamo visto, un gioco a somma negativa). Animo competitivo emblematizzato da istituzioni ormai prese per sacre così come sono, come il WTO e il Testo Unico sul Funzionamento dell’Unione Europea.
Ci spiega cosa sono i fatidici ‘bitcoin’? Una sola? La moneta del futuro?
Per la parte tecnica mi limiterò a dire che il Bitcoin è un tentativo di democratizzare il sistema di scambi: la criptovaluta circola tramite un database “pubblico” la cui correttezza viene controllata potenzialmente da tutti gli utenti. Viene creata nuova moneta come “premio” conferito ai migliori a svolgere questo compito. Ma il problema reale che consegue dal fatto che oggi la moneta è monopolio di determinati enti non è risolto dal Bitcoin. Il 95% dei Bitcoin viene di fatto transato a fini speculativi, in attesa che il loro valore salga per rivenderli. Siamo all’apice dell’idea della moneta come oggetto commerciale in sé, sulla cui vendita si deve lucrare e che può essere acquistata solo nella misura in cui ce la si può permettere. Tutto questo distorce lo scopo della distribuzione della moneta, che non è più effettuata dalla società al fine di massimizzare i meriti produttivi oppure gli incentivi a produrre (tramite la redistribuzione). Questa oggettivazione è manifesta, ad esempio, quando la banche commerciali pongono alti tassi d’interesse sui prestiti, sfruttando così il loro essere monopoliste ed è palese nel mercato secondario delle obbligazioni. Anche nel caso del Bitcoin occorre dunque una regolamentazione Statale.
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GESTIONE RISPARMI
http://parliamodisoldi.it/prestiti-peer-to-peer-lending-social-lending/
Tutto sul Peer to Peer Lending (Social Lending o Prestiti Peer to Peer)
Una possibilità di guadagnare dal 5 al 10% annuo è quella del Peer to Peer Lending (detto anche Social Lending) che consiste in prestiti peer to peer che vanno direttamente dal prestatore al richiedente senza passare per una banca.
Quali sono i vantaggi del Peer to Peer lending/Social Lending?
Il vantaggio più importante è sicuramente il rendimento che supera di gran lunga quello dei conti depositi (soprattutto con i tassi di adesso) ma anche quello della maggior parte delle obbligazioni ed azioni.
L’altro vantaggio importante è legato al fatto che di fatto sono prestiti (quasi) senza intermediario e quindi quasi tutto quello che viene pagato dal richiedente prestito va al prestatore. Questo è un meccanismo molto nuovo dato che fino ad oggi la banca o gli intermediari di credito hanno sempre preso una grossa fetta degli interessi pagati dal debitore.
Quanto è rischioso il Peer to Peer Lending/Social Lending?
I prestiti Peer to Peer sono sicuramente da considerare rischiosi e assolutamente consigliabili solo per una piccola parte del proprio capitale. Il rischio è quello che il nostro debitore non rimborsi il prestito…e nonostante le piattaforme di Peer to Peer lending cerchino di selezionare solamente debitori solventi, questa è un eventualità che non si può escludere a priori.
D’altra parte però seguendo il sempreverde principio della diversificazione anche nei prestiti peer to peer (concretamente prestando ad un numero elevato di persone somme anche molto piccole) si può ridurre il rischio specifico che un debitore non rimborsi il prestito. Se a questo si aggiunge il vantaggio sopra citato di disintermediazione del prestito (banche e altri intermediari in questo caso non prendono una grossa commissione), il rapporto rischio-rendimento può sicuramente essere considerato quantomeno interessante.
Esempio: In quanto prestatore/investitore possiamo decidere di prestare 10.000€ su una piattaforma di peer to peer lending. Invece di prestare tutta la somma ad un unico debitore (privato o azienda) possiamo dividere la somma in 100 prestando quindi 100€ a 100 debitori. Grazie a questa diversificazione riduciamo il rischio specifico: se un debitore non dovesse rimborsare il prestito avremmo perso l’1% che verrebbe sicuramente compensato ampiamente dal 5-10% annuo che riceviamo per aver prestato i nostri soldi. Possiamo inoltre scegliere a che tipo di debitore prestare dato che la piattaforma di peer to peer lending ha dati che danno indicazioni sul rischio di credito dei debitori. Ovviamente meno sicuro il prestito e più si guadagna e viceversa.
Quali sono le piattaforme di Prestiti Peer to Peer in Italia?
BORSADELCREDITO.IT
Commissioni: la piattaforma ha un’offerta per la quale chi investe 10.000€ non paga commissioni per sempre.
Nota positiva: I prestatori sono protetti dal rischio di credito atteso attraverso un Fondo di Protezione che funziona come un’assicurazione alimentato dalle imprese che ottengono i finanziamenti che pagano un “premio” in base al mercato in cui vengono collocate. In caso di incapienza del fondo però il rischio di credito resta in capo al prestatore.
SMARTIKA
Smartika chiede ai Richiedenti una commissione sul prestito ottenuto ed ai Prestatori una commissione annuale di servizio. Non ci sono sorprese, costi aggiuntivi, clausole vessatorie.
Nota positiva: I prestatori sono protetti dal rischio di credito atteso attraverso un Fondo di Protezione che funziona come un’assicurazione alimentato dalle imprese che ottengono i finanziamenti che pagano un “premio” in base al mercato in cui vengono collocate. In caso di incapienza del fondo però il rischio di credito resta in capo al prestatore.
I Prestatori pagano una commissione annuale pari all’1% della somma in prestito. Non viene chiesto nulla per le somme non ancora prestate e per quelle già ripagate. La commissione viene calcolata su base giornaliera e viene addebitata mensilmente sul conto di pagamento del Prestatore. Se, per un’urgenza imprevista di liquidità, il Prestatore chiede di cedere i suoi prestiti ad altri Prestatori per un importo pari al capitale residuo, Smartika percepisce per l’operazione una commissione di 15 € + 1% del valore dei prestiti ceduti.
Al Richiedente vengono poi addebitati 2 € all’incasso della rata mensile (nessun addebito però nel caso di prestiti a 12 mesi). Se il Richiedente estingue in anticipo il prestito, non ci sono penali e quindi non paga alcun interesse extra. Non può però ottenere il rimborso della commissione in quanto essa è a copertura delle spese di istruzione del prestito.
Come vengono tassati gli interessi ottenuti con i prestiti Peer to Peer?
Le piattaforme di Social Lending agiscono come sostituto d’imposta, operando la ritenuta d’acconto al 26% come per i conti deposito.
Gli interessi maturati devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi di fine anno dato che verranno tassati ad aliquota marginale in base al proprio scaglione Irpef.
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Social Lending o Prestiti Peer to Peer
Interessante questo articolo che parla di  Peer to Peer Lending.
Una possibilità di guadagnare dal 5 al 10% annuo è quella del Peer to Peer Lending (detto anche Social Lending) che consiste in prestiti peer to peer che vanno direttamente dal prestatore al richiedente senza passare per una banca.
Quali sono i vantaggi del Peer to Peer lending/Social Lending?
Il vantaggio più importante è sicuramente il rendimento che supera di gran lunga quello dei conti depositi (soprattutto con i tassi di adesso) ma anche quello della maggior parte delle obbligazioni ed azioni.
L’altro vantaggio importante è legato al fatto che di fatto sono prestiti (quasi) senza intermediario e quindi quasi tutto quello che viene pagato dal richiedente prestito va al prestatore. Questo è un meccanismo molto nuovo dato che fino ad oggi la banca o gli intermediari di credito hanno sempre preso una grossa fetta degli interessi pagati dal debitore.
Quanto è rischioso il Peer to Peer Lending/Social Lending?
I prestiti Peer to Peer sono sicuramente da considerare rischiosi e assolutamente consigliabili solo per una piccola parte del proprio capitale. Il rischio è quello che il nostro debitore non rimborsi il prestito…e nonostante le piattaforme di Peer to Peer lending cerchino di selezionare solamente debitori solventi, questa è un eventualità che non si può escludere a priori.
D’altra parte però seguendo il sempreverde principio della diversificazione anche nei prestiti peer to peer (concretamente prestando ad un numero elevato di persone somme anche molto piccole) si può ridurre il rischio specifico che un debitore non rimborsi il prestito. Se a questo si aggiunge il vantaggio sopra citato di disintermediazione del prestito (banche e altri intermediari in questo caso non prendono una grossa commissione), il rapporto rischio-rendimento può sicuramente essere considerato quantomeno interessante.
Esempio: In quanto prestatore/investitore possiamo decidere di prestare 10.000€ su una piattaforma di peer to peer lending. Invece di prestare tutta la somma ad un unico debitore (privato o azienda) possiamo dividere la somma in 100 prestando quindi 100€ a 100 debitori. Grazie a questa diversificazione riduciamo il rischio specifico: se un debitore non dovesse rimborsare il prestito avremmo perso l’1% che verrebbe sicuramente compensato ampiamente dal 5-10% annuo che riceviamo per aver prestato i nostri soldi. Possiamo inoltre scegliere a che tipo di debitore prestare dato che la piattaforma di peer to peer lending ha dati che danno indicazioni sul rischio di credito dei debitori. Ovviamente meno sicuro il prestito e più si guadagna e viceversa.
Quali sono le piattaforme di Prestiti Peer to Peer in Italia?
BORSADELCREDITO.IT
Commissioni: la piattaforma ha un’offerta per la quale chi investe 10.000€ non paga commissioni per sempre.
Nota positiva: I prestatori sono protetti dal rischio di credito atteso attraverso un Fondo di Protezione che funziona come un’assicurazione alimentato dalle imprese che ottengono i finanziamenti che pagano un “premio” in base al mercato in cui vengono collocate. In caso di incapienza del fondo però il rischio di credito resta in capo al prestatore.
SMARTIKA
Smartika chiede ai Richiedenti una commissione sul prestito ottenuto ed ai Prestatori una commissione annuale di servizio. Non ci sono sorprese, costi aggiuntivi, clausole vessatorie.
Nota positiva: I prestatori sono protetti dal rischio di credito atteso attraverso un Fondo di Protezione che funziona come un’assicurazione alimentato dalle imprese che ottengono i finanziamenti che pagano un “premio” in base al mercato in cui vengono collocate. In caso di incapienza del fondo però il rischio di credito resta in capo al prestatore.
I Prestatori pagano una commissione annuale pari all’1% della somma in prestito. Non viene chiesto nulla per le somme non ancora prestate e per quelle già ripagate. La commissione viene calcolata su base giornaliera e viene addebitata mensilmente sul conto di pagamento del Prestatore. Se, per un’urgenza imprevista di liquidità, il Prestatore chiede di cedere i suoi prestiti ad altri Prestatori per un importo pari al capitale residuo, Smartika percepisce per l’operazione una commissione di 15 € + 1% del valore dei prestiti ceduti.
Al Richiedente vengono poi addebitati 2 € all’incasso della rata mensile (nessun addebito però nel caso di prestiti a 12 mesi). Se il Richiedente estingue in anticipo il prestito, non ci sono penali e quindi non paga alcun interesse extra. Non può però ottenere il rimborso della commissione in quanto essa è a copertura delle spese di istruzione del prestito.
Come vengono tassati gli interessi ottenuti con i prestiti Peer to Peer?
Le piattaforme di Social Lending agiscono come sostituto d’imposta, operando la ritenuta d’acconto al 26% come per i conti deposito.
Gli interessi maturati devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi di fine anno dato che verranno tassati ad aliquota marginale in base al proprio scaglione Irpef.
Il mondo della finanza in generale sembra spaventare ma in realta se spiegato bene rsulta in qualche modo semplice e assimilabile dalla maggior parte delle persone, io personalmente apprezzo molto il lavoro che fanno sul sito http://parliamodisoldi.it/prestiti-peer-to-peer-lending-social-lending/ in quanto spiegano molto bene ogni aspetto del valore del risparmio
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