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#LE ASSEMBLEE
anchesetuttinoino · 21 days
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Disinformatori di professione. Ci riferiamo alla redazione del Tg regionale del Piemonte, a partire dal capo redattore Francesco Marino e dai suoi diretti collaboratori Matteo Spicuglia e Chiara Pottini. Per ben tre volte, negli ultimi due anni, Democrazia Sovrana Popolare ha riempito, con numerose persone, saloni con assemblee e riunioni con i leader nazionali e, quello che dovrebbe essere il contenitore pluralistico della televisione di Stato in Piemonte, foraggiato con le tasse della collettività, cancella la nostra presenza. Non è un problema personale, nè di polemica partitica, perché siamo sicuri e ne abbiamo certezza, che l’ostracismo e la cancellazione della verità riguarda tutte le notizie scomode per il sistema di potere che, guarda caso proprio nella città degli Elkann e degli Agnelli, consente a quelli che vengono definiti come “giornalisti” di scegliere a loro piacimento le notizie nel loro bel baraccone costituito da un costosissimo isolato tra via Verdi e via Po a Torino, con i loro inutili uffici, dove giocano a fare la cosiddetta informazione. Facciamo girare questa vergogna tra i cittadini ed il popolo, affinché resti in memoria ed azione politica, verso questi che altro non sono che disinformatori di professione in una delle regioni più importanti del Paese. Nel nostro totale disprezzo, ci auguriamo ancora per poco, la Germania insegna. (Marco Rizzo).
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abr · 1 year
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driiiin ... scusi cosa ne pensa di questo mondo pieno di razzismo omofobia xenofobia antifemminismo? Ne possiamo parlare? Le lascio una rivista nella buchetta, ci venga a trovare ...
Il percorso del decerebrato collettivista a rompicazzo testimone di lgbteova è oramai compiuto.
Almeno i loro nonni se se stavano in sezione e si esponevano al ridicolo solo nelle assemblee studentesche.
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mezzopieno-news · 7 months
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LE ACQUE DI SCARTO DELLA CITTÀ ALL’AGRICOLTURA: SICILIA LA PRIMA IN ITALIA
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Riutilizzare le acque reflue depurate per alimentare l’agricoltura ma anche nell’industria, per usi civili e ambientali. La Sicilia è la prima regione italiana che adotta un piano per rendere circolare l’uso dell’acqua, realizzando una soluzione alla scarsità di risorse idriche a cui è soggetta la regione.
Con un decreto dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, sul riutilizzo dell’acque reflue la Regione amplia e disciplina le possibilità di impiego di questa risorsa secondo parametri di qualità e precisi standard di riferimento per ciascun ambito di riuso. La Sicilia è tra le prime a recepire la direttiva Ue in materia, anticipando anche la legislazione nazionale. L’iniziativa è il frutto di un anno lavoro congiunto con le università siciliane, le Ati (Assemblee territoriali idriche), i gestori del servizio idrico, Autorità di bacino, Arpa e Asl. Ad oggi la totalità delle acque depurate viene scaricata nella natura (mare, fiumi, bacini). La produzione, lo stoccaggio, la distribuzione e l’utilizzo di quelle che in gergo vengono definite “acque affinate” saranno oggetto di un piano di gestione dedicato. La Regione Sicilia ha inoltre previsto la realizzazione di 311 laghi artificiali.
“La depurazione delle acque è un nodo fondamentale per affrontare la crisi climatica. La corretta lavorazione delle acque e dei fanghi di risulta consentirebbe non solo di recuperare risorse primarie in campo idrico ed energetico ma anche di favorire la rigenerazione del suolo” ha dichiarato Legambiente.
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Fonte: Regione Sicilia; Presidenza della Regione Sicilia; Legambiente Sicilia; foto di Alfonso Oliveira
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diceriadelluntore · 4 months
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L'ideologia
Raramente chi cambia convinzioni cambia ideologia.
Stanisław Jerzy Lec
Come ogni volta è stato necessario dal conseguimento dei miei 18 anni, anche ieri sono andato a votare. Dalle prime lezioni Europee, la percentuale di partecipazione dei votanti è calata di quasi 20 punti percentuali.
È molto bello leggere qui le considerazioni che scorrono in dash sull'argomento, e vorrei portare la mia particolare attenzione per tre temi che trovo affascinanti ma spesso brutalmente semplificati.
I primi due sono collegati. L'aumento a livelli mai visti dell'astensione, pone in cattiva luce coloro che non hanno esercitato il proprio diritto di voto, in una posizione alquanto intrigante nell'indagine sui perché non siano andati a votare. Sulla questione, sebbene a mio parere è più importante votare che non farlo, sono molto meno estremista di chi sostiene che a)non ci si può poi lamentare e b) si fa un favore a certe fazioni politiche (questo punto sarà la partenza della seconda questione). L'articolo 48 della Costituzione Italiana stabilisce che il voto è personale, uguale, libero e segreto e che il suo esercizio è un «dovere civico». Sull'ultimo punto, che è ambiguo, la doverosità si lega solo all'espressione del vincolo politico di appartenenza al popolo, che vuol dire che se non si vota non ci sono sanzioni civili o penali, e l'unico vincolo esistente è morale. Siccome essa è varia e per fortuna non viviamo ancora in uno Stato Etico, credo che sia doveroso essere meno istintivi e più riflessivi sul punto, per lo stesso principio per cui, e ne sono fermamente convinto, è inopportuno e insensato chiedere alle famiglie di fare più figli per sostenere la natalità.
Seconda questione: i motivi del non voto. Il più sentito è la mancanza di corrispondenza tra i propri ideali e quelli proposti dalle compagini politiche. È un punto inattaccabile, lo ammetto. Ma mi chiedo a questo punto se esista davvero qualcosa che possa essere esauriente nella corrispondenza tra i nostri ideali e la realtà. Avendo avuto mezza famiglia impegnata in politica negli anni precedenti, ho avuto la fortuna di leggere i verbali delle assemblee delle sezioni del Partito Comunista Italiano della mia città e della mia provincia. Già allora esistevano le contestazioni su cosa fosse o meno di sinistra (accusando immancabilmente gli altri di non capirlo), con argomentazioni a volte di una sottigliezza politica ed intellettuale ammirevole, ma il tutto si discuteva e si "risolveva" (il più delle volte) all'interno della sezione, che poi guidava il voto, che era compatto per ideologia di partito oltre le differenze individuali, a volte dal punto di vista politico anche profonde (tanto che poi non si rinnovava la tessera, per esempio). Finita l'ideologia partitica, per motivo storici a volte validi e altri del tutto costruiti prima dal berlusconismo, poi dal populismo dilagante, non vorrei che si spingesse gli elettori a scegliere le proprie idee con la stessa mentalità con cui scegliamo un bene di consumo, attenti alle parole slogan, a particolari che politicamente sono inutili ma nella propaganda efficaci e soprattutto ad un modo di pensare che ormai, per ogni questione, polarizza l'attenzione sugli estremi delle posizioni, fa di tutto per rendere inutile il dialogo, e mette sempre le questione ad un bivio, questo si etico, per cui se non sei così non sei buono e viceversa. Dando solo una sempre più incontenibile potenza all'individualismo.
In un post che mi è piaciuto molto, @biggestluca pone l'accento sull'importanza di riprendere un discorso di cultura politica di base che, e lo condivido in pieno, è del tutto scomparsa. Anche in questo caso, il ruolo delle strutture del partito o di quelle che nella scienza politica venivano detti "corpi intermedi", si è dissolto lasciando uno spazio desolante di mancanza di riferimento, solo in parte sostituita, a volte unica via, dall'informazione personale. Che se da un lato è percorso formativo necessario, dall'altro rischia di travolgere i concetti e di definirli secondo le dinamiche del punto secondo. Faccio un esempio recentissimo: le bellissime immagini delle vittore dei ragazzi e delle ragazze dell'Atletica italiana ai recenti Europei di Roma, con la loro bellezza multiculturale (che quindi in parte è già viva e presente, sebbene impedita con norme oscene dallo Stato) sono quasi tutte descritte come una risposta anti-Vannacci, issando un pensiero che rimane pur sempre minoritario (che è quello di questo tizio, stando ai numeri), dandogli maggior importanza di quello che è. La questione gioiosa, che da un lato nasconde problematiche annose e politicamente rilevanti, finisce per essere una sorta di sfottò al personaggio salito alla ribalta delle cronache.
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der-papero · 11 months
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Ieri sera sono andato a un grandissimo sfrangimento di coglioni chiamato "concerto jazz" (no, non lo sapevo che fosse un concerto jazz ed è stata in ogni caso la mia prima volta, quindi mi sono concesso il beneficio del dubbio, che si è trasformato in una attesa confermata).
Nulla contro il jazz, intendiamoci, non lo capisco (tradotto: mi rifiuto di capirlo), ognuno a casa sua.
Ad ogni modo, ho vissuto dopo decenni quell'aria che si viveva nei circoli di sinistra che frequentavo all'Uni, circoli che, diciamocela tutta, di fondo odiavo. Erano pieni di persone che, per quanto elaborato fosse il loro pensiero, dedotti tutti i contesti si poteva riassumere in un
se non la pensi così, sei un ignorante
senza argomenti, senza che ti spiegassero perché.
Io adoravo andare a quelli degli anziani, quelli sì che la lotta la facevano sul serio. Tra loro c'era anche il preside del mio liceo, una persona che, seppur senza contatti, mi ha insegnato tanto. Gente che la famosa "catena di montaggio", la famosa "piazza", le avevano provate davvero, sapeva davvero cosa fosse uno sciopero, una lotta portata avanti per anni, c'era tutto un ventaglio di classe sociali, dall'operaio al professore blasonato, e nelle loro assemblee erano tutti sullo stesso piano, non contava quanti congiuntivi infilavi, era l'idea che c'era dietro che pesava, gente che aveva imparato le cose semplicemente capendo quanto vale il pane che portava a casa.
E invece poi mi toccava essere circondato da tutti questi stronzi col culo al caldo e la paghetta del papà, per carità, avevano letto centinaia di libri (tempo speso bene, direi), ma non sapevano dirti la differenza tra un diritto del lavoro e una lampadina, tutti futuri Elly Schlein, per intenderci (non ce l'ho con Elly in sé, ma con l'immagine che rappresenta). M'avessero mai insegnato qualcosa davvero di sinistra che fosse una, gente che campava unicamente di autoreferenzialità.
Ieri sera il locale era composto da una minoranza che amava il jazz, una maggioranza che faceva finta di capirlo per non apparire cogliona, e infine quattro anime in pena come la mia, che si chiedevano "che cazzo ci faccio qui?". Ecco, quella roba dei circoli, insomma.
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nebbiaprofumata · 6 months
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La prima riunione di condominio possiamo considerarla un'esperienza molto formativa ma anche fonte di intrattenimento per la quantità (e la qualità) del drama di cui è stata pregna.
Oltre alle sorpassabili chiacchiere sul preventivo per l'installazione delle linee vita sul tetto e la manutenzione dell'impianto elettrico esterno, motivo di grande interesse sono state le malefatte di una certa Liuba, inquilina dell'ultimo piano e grande assente della totalità delle assemblee condominiali.
Liuba non solo arreca disturbo ai condomini decidendo di fare lavatrici e lavori di carpenteria sempre tassativamente oltre la mezzanotte, fregandosene del regolamento che vieta baccano dopo le 22, ma ha anche la sfacciataggine di negare - colta sul fatto! - di aver gettato un ferro da stiro nel bidone della carta.
Il fatto è che Liuba è un'anima ribelle, che non può essere contenuta, è un po' un'artista e, in quanto artista, è eccentrica: per questo quando ha cambiato divano ha deciso di gettare il vecchio giù dalla tromba delle scale.
Un gesto evocativo che ci racconta quanto sia slegata dai dettami della società.
Il mio più grande desiderio, ora, è che Liuba prima o poi si presenti a una assemblea.
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crazy-so-na-sega · 5 months
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LACONICO
la-cò-ni-co
SIGNIFICATO Della Laconia, regione di Sparta; dei Laconi, degli Spartani; di persona poco loquace, che si esprime in modo essenziale; conciso, essenziale
ETIMOLOGIA voce dotta, recuperata dal latino Laconicus, dal greco Lakonikós ‘proprio dei Laconi’.
«Ho ottenuto solo qualche riscontro laconico.» Il carattere del popolo spartano è estremamente sfaccettato e attraente, e ha un nitore unico: difficilmente una comunità entra nella lingua, col suo nome, avendo un insieme di attributi così chiari, coerenti e incisivi. Ma togliamo un velo: questo è possibile solo in virtù della sfocatura nella percezione di un popolo infinitamente lontano nel tempo, di cui non resta praticamente traccia se non nella materia più resistente lavorata dagli esseri umani: il racconto.
Sappiamo che la gente di Sparta viveva in maniera spartana: che questa frase abbia un senso chiaro, in primo luogo, è bizzarro, in secondo luogo testimonia l’impressione storica che questo popolo ha lasciato. C’è severità, nel modo d’essere spartano, sobrietà austera, rigore, durezza, sia nella dimensione morale e di condotta di vita, sia nella dimensione estetica — premesse di un’efficienza militare che si fa stile di vita.
La considerazione dei caratteri tipici di chi abitava il luogo non è rimasta monolitica attraverso i secoli, e non è chiaro quando e quanto ci sia continuità rispetto a ciò che si pensava di loro in antichità. Ciò che è certo è che l’aggettivo ‘laconico’, che propriamente significa ‘della Laconia’, cioè della regione di Sparta, nel Peloponneso meridionale, a partire dal Cinquecento in italiano ha selezionato i propri significati su un campo estremamente specifico: la concisione nel parlare.
È chiaro: nell’eterna contrapposizione abbiamo da un lato il popolo di Atene, dedito a filosofare e a discutere nelle assemblee — una ciarla continua, pietra miliare dell’Occidente ma per un certo metro sempre ciarla. Dall’altro quello di Sparta, fattivo, concreto, che non si perde in chiacchiere, non si dilunga: s’è mai vista una genìa di militari fanatici che si diffonda in discorsi prolissi, in sbrodolature e svolazzi? C’è però un però.
L’aggettivo ‘laconico’ è piuttosto laconico: ci racconta solo una tendenza all’essenzialità nel parlare, una scarsa loquacità. È un significato vasto, che resta non tagliato: in particolare non ci dice niente sulle sue ragioni di questa manifestazione di parole in scarso numero — ragioni che possono essere le più varie e opposte.
Posso dare risposte laconiche quando temo di tradirmi e non voglio rovinare una sorpresa; ci dà risposte laconiche la figlia quando le chiediamo com’è andata a scuola, com’è andata la serata; è laconico l’idraulico a cui ci rivolgiamo da trent’anni; laconica la critica secca; l’amministrazione dirama una circolare laconica che fa intendere ciò che deve a chi deve intenderla; ed è laconico il commento della persona sotto indagine intervistata dai giornali.
Non resta fissata necessariamente un’essenzialità spartana, nel laconico. Ci può essere delicata riservatezza, inclinazione caratteriale, calcolo, freddezza, imbarazzo — non proprio il modo laconico di essere di un Rambo greco del V secolo a.C. che ci immaginiamo.
Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/laconico
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questione di stirpe.
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istanbulperitaliani · 6 months
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Le Cem Evleri
Le Cem Evleri sono luoghi di culto e di comunità della fede alevita, una delle più grandi minoranze religiose in Turchia.
"Cem" in turco significa "riunione" o "assemblea" quindi letteralmente si traduce come "case delle riunioni" o "case delle assemblee".
In una Cem Evi gli aleviti si riuniscono per praticare il loro culto, che comprende la lettura di poesie sacre, la musica, la danza e le loro pratiche spirituali. Le Cem Evleri servono anche come centri culturali e sociali, promuovendo la solidarietà e l'unità tra i membri della comunità.
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Le differenze principali tra le Cem Evleri e le moschee sunnite includono la pratica del culto e le credenze religiose.
Mentre le moschee sunnite seguono la tradizione islamica ortodossa, le Cem Evleri sono caratterizzate da pratiche religiose uniche degli aleviti, che differiscono da quelle del sunnismo. Ad esempio, gli aleviti non praticano le cinque preghiere quotidiane prescritte nell'Islam sunnita, ma si riuniscono per le cerimonie collettive nelle Cem Evleri, qui i partecipanti si dispongono spesso in un cerchio per creare un'atmosfera di comunità e di unità. Questa pratica riflette l'importanza dell'uguaglianza e dell'armonia all'interno della comunità alevita. Inoltre, è importante notare che nelle Cem Evleri non ci sono separazioni tra uomini e donne, e non sono presenti il mirhab e il minbar, caratteristici delle moschee sunnite. Inoltre, le Cem Evleri possono includere dipinti e raffigurazioni che non si trovano nelle moschee. Raffigurazioni come Ali, figura centrale nella spiritualità alevita, e Mevlana Rumi il celebre poeta e mistico sufi.
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Istanbul per italiani la tua guida turistica per Istanbul!
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francepittoresque · 10 months
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HISTOIRE | Assemblées politiques avant 1789 : peuple et décisions gouvernementales On croit assez généralement que, du 5 mai 1789, jour de la réunion des États-Généraux à Versailles, date la participation du peuple français à son gouvernement. Or la Gaule se dotait d’assemblées délibérant sur les intérêts généraux des diverses cités, et la France mérovingienne, puis celle de Charlemagne et de Saint-Louis, associa le peuple dans les décisions gouvernementales ➽ http://bit.ly/Assemblees-Politiques
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culturefrancaise · 1 year
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Victor Hugo : « Détruire la misère » (9 juillet 1849)
Le discours de Victor Hugo appuie la proposition d'Armand de Melun visant à constituer un comité destiné à « préparer les lois relatives à la prévoyance et à l'assistance publique ».
Je ne suis pas, messieurs, de ceux qui croient qu'on peut supprimer la souffrance en ce monde ; la souffrance est une loi divine ; mais je suis de ceux qui pensent et qui affirment qu'on peut détruire la misère.
Remarquez-le bien, messieurs, je ne dis pas diminuer, amoindrir, limiter, circonscrire, je dis détruire. Les législateurs et les gouvernants doivent y songer sans cesse ; car, en pareille matière, tant que le possible n'est pas fait, le devoir n'est pas rempli.
La misère, messieurs, j'aborde ici le vif de la question, voulez-vous savoir jusqu'où elle est, la misère ? Voulez-vous savoir jusqu'où elle peut aller, jusqu'où elle va, je ne dis pas en Irlande, je ne dis pas au Moyen Âge, je dis en France, je dis à Paris, et au temps où nous vivons ? Voulez-vous des faits ?
Il y a dans Paris, dans ces faubourgs de Paris que le vent de l'émeute soulevait naguère si aisément, il y a des rues, des maisons, des cloaques, où des familles, des familles entières, vivent pêle-mêle, hommes, femmes, jeunes filles, enfants, n'ayant pour lits, n'ayant pour couvertures, j'ai presque dit pour vêtement, que des monceaux infects de chiffons en fermentation, ramassés dans la fange du coin des bornes, espèce de fumier des villes, où des créatures s'enfouissent toutes vivantes pour échapper au froid de l'hiver.
Voilà un fait. En voulez-vous d'autres ? Ces jours-ci, un homme, mon Dieu, un malheureux homme de lettres, car la misère n'épargne pas plus les professions libérales que les professions manuelles, un malheureux homme est mort de faim, mort de faim à la lettre, et l'on a constaté, après sa mort, qu'il n'avait pas mangé depuis six jours.
Voulez-vous quelque chose de plus douloureux encore ? Le mois passé, pendant la recrudescence du choléra, on a trouvé une mère et ses quatre enfants qui cherchaient leur nourriture dans les débris immondes et pestilentiels des charniers de Montfaucon !
Eh bien, messieurs, je dis que ce sont là des choses qui ne doivent pas être ; je dis que la société doit dépenser toute sa force, toute sa sollicitude, toute son intelligence, toute sa volonté, pour que de telles choses ne soient pas ! Je dis que de tels faits, dans un pays civilisé, engagent la conscience de la société tout entière ; que je m'en sens, moi qui parle, complice et solidaire, et que de tels faits ne sont pas seulement des torts envers l'homme, que ce sont des crimes envers Dieu !
Vous n'avez rien fait, j'insiste sur ce point, tant que l'ordre matériel raffermi n'a point pour base l'ordre moral consolidé !
https://www2.assemblee-nationale.fr/decouvrir-l-assemblee/histoire/grands-discours-parlementaires/victor-hugo-9-juillet-1849
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ballata · 9 months
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Una serie di canzoni scritte per gli ebrei da un cantautorato italiano e straniero di sinistra..non ne riesco a trovare una, che sia una per i palestinesi di Hamas...chi glielo dice adesso ai loro fun fluido-gender-68ini- lgtb-green- arcobaleno-kefiah addict ?
Francesco De Gregori – Numeri da scaricare
Franco Battiato – Il Carmelo di Echt.
Il diario di Anna Frank – I Camaleonti
Francesco Guccini - Auschwitz
Giorni senza memoria – Radiodervish
De Andrè - Khorakhané
Baustelle – Il Finale
Lou Reed – Good Evening Mr Waldheim
Joy Division – No Lost Love
Bob Dylan – With God On Our Side
Slayer - Angel of Death
Dance me to the end of love – Leonard Cohen
Gam Gam - Elie Botbol ( la più toccante cercate il significato)
In foto lo shōfār strumento a fiato fatto di corno di ariete . Era usato fin dai più antichi tempi della storia d'Israele per suonare l'allarme, lanciare le truppe all'assalto, terrorizzare il nemico e convocare le assemblee...oggi dedicato per "suonare" Hamas
#shofar #israel #singasong #cantautorato #warsong #israele🇮🇱 #army #music #vibes #mood #strumentimusicali #idf #sayeret
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BLOCAGE GAI SAVOIR ET ASSEMBLEE GENERALE UNIVERSITE TOULOUSE JEAN-JAURÉS 300 étudiants, enseignants et personnel de l’université pour cette Assemblée Générales de l’université Toulouse Jean-Jaurès, prises de parole et votes piquet de greve des cheminots et éboueurs, coordination des étudiants a Paris, greve et journées nationales de mobilisation, l’interdiction des cours en distancies, Le soutien à l’occupation du Gai Savoir. Etc. France, Toulouse le 28, mars 2023. Prise de parole de Anouk, étudiante en cinéma, @lepoingleve_tlse ➡️ #AbacaPress #Abaca #Photographie #presse ➡️ #retraites #Fac #universite #JeanJaures #blocage #Toulouse #reformedesretraites #photographie #femmephotographe #photodocumentaire #press #photographie #leicawomenfotoproject #leicawomen #myleicaphoto #femmes #photojournalisme #toulouse #LeicaCameraFrance #LeicaCamera #Leica 📸 photo @patricia.huchot_boissier / @_abaca_ Série disponible sur #PixPalace & #Reuters https://linktr.ee/p.huchotboissier SNJ / Card number F1275 - IFJ (à Université Toulouse - Jean Jaurès) https://www.instagram.com/p/CqYwD5QD7ne/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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abr · 10 months
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Il gregge degli animaletti addomesticati che si fanno manifestare. Gli studenti, capirai. Appaiono solo loro, non significa che sian opinioni maggioritarie.
Nulla di nuovo sotto il sole, Boni, succedeva così anche nel secolo scorso: a considerare significativa espressione della maggioranza le opinioni esposte nelle assemblee studentesche o le partecipazioni agli scioperi, ora saremmo Corea del Nord o Venezuela.
Giusto ora leggo che in Olanda la gran parte dei giovani ha votato in massa i partiti definiti dai giornalai collusi "estrema destra", non socialdemocratici.
Viva la libertad, carajo!
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kadansenou · 2 years
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Contre le plan mortifère des néocolonialistes du #Canada & du Core group en #Haïti! Konpatriyòt tou patou nan Québec, Canada, leve kanpe ! Vini pou n leve vwa nou ansanm pou n travay strateji kont konplo lanmò Kanada ak #CoreGroup la mare pou kraze #Ayiti!
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JOIGNEZ-VOUS À L'ASSEMBLÉE POPULAIRE POUR HAÏTI DEMAIN,
18 février, DE 16H30 À 19H00
 AU 7655 20e Av, Montréal, QC H2A 2K8 https://mailchi.mp/be271b6946bc/assemblee-ayiti-le-18fevrier2023
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christophe76460 · 1 day
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MON FRERE MA SOEUR MES AMIS AAAAAH CE MATIN LE SEIGNEUR SAINT ESPRIT DE DIEU NOUS INTERPELLE SUR QUELQUE CHOSE DE TRES IMPORTANT
LISONS ENSEMBLELE MATHIEU 22:37_40
AMEN AMEN AMEN 🙏 🙏 🙏
×TU AIMERAS TON DIEU DE TOUTES TES FORCES
DE TOUT TON COEUR DE TOUTE TON AME +
C,EST LE 1ER ET LE PLUS GRAND COMMANDEMENT ET LE SECOND SEMBLABLE A LUI EST LE SUIVANT
×TU AIMERAS TON PROCHAIN COMME TOI MEME×
UN HEIN CE MATIN LA AYAAAH
SEIGNEUR SAINT ESPRIT DE DIEU NOUS TE DEMANDONS PARDON
VRAI OU FAUX?????
DIEU TE DIT CE MATIN DIEU ME DIT CE MATIN AIME TOI ET AIME TON PROCHAIN TON FRERE COMME TOI MEME EST CE QUE C,EST CE QUE NOUS FAISONS NOUS TOUS NOUS REPONDONS HEIN AU SEIGNEUR SAINT ESPRIT ❤️ 🙏 ❤️ 🙏 ❤️ 🙏
MON FRERE AIMONS NOUS DIEU NOUS A AIMES LE PREMIER AIMONS DIEU ET AIMONS NOUS AUSSI PARDONNEZ
COMMENT QUELQU UN QUI DIT AIMER DIEU PEUT DETESTER SON FRERE C,EST QUE TU N,AIMES PAS DIEU TU VOIS TON FRERE TU NE L,AIMES PAS ET TU AIMES DIEU QUE TU NE VOIS PAS QUI EST DANS TON FRERE ??????,SI TU N,AIMES PAS TON FRERE PAR CONSEQUENT TU N AIMES PAS DIEU PAS DU TOUT AMEN AMEN AMEN 🙏 🙏 🙏
MON AMI CHANGEONS LA.NOUVELLE ANNEE EST A LES PORTES DEBARASSONS NOUS DE CES CHOSES ET COMPORTEMENTS BIZZARES PAS DIGNES D,ENFANTS DE DIEU PAS DU TOUT YES EST CE QUE TU PEUX TE FAIRE DU MAL A TOI MEME ALORS POURQUOI TU FAIS DU MAL A TON FRERE?????
CHANGEONS HEIN MAINTENANT POUR ENTRER DANS LA NOUVELLE ANNEE AVEC UN STYLE PROPRE QUI PLAIT A DIEU
TU ES ASSIS A L,EGLISE LE PASTEUR DIT A L,ASSEMBLEE SALUE TON VOISIN TU LAISSES LE VOISIN D,A COTE POUR ALLER SALUER LE VOISIN DE DERRIERE TOI MEME TU TROUVES CA NORMAL???.
LAISSE CEUX DE DERRIERE SE SALUER ENTRE EUX ET TOI SALUE TON VOISIN JUSTE A COTE DE TOI C,EST PAS COMME CA ON FAIT ????
QUAND NOUS REJETONS LES GENS NOUS LES. METTONS A LA BOUBELLE OU LES TRAITONS COMME INFERIEURS A NOUS NOTRE PAPA BON DIEU VA DANS LA POUBELLE OU NOUS LES AVONS JETTES LA UN HEIN IL LES PREND ET PUIS IL LES POSITIONNE OUI OUI MON FRERE
DIEU EST LE DIEU DES REJETES DES AFFLIGES DES DELAISSES AMEN AMEN AMEN 🙏 🙏 🙏
NOUS PENSONS QUE QUAND NOUS REJETONS LES GENS NOS FRERES DIEU EST DERRIERE NOUS ???
NON NON ET NON C,EST ARCHI FAUX MON FRERE DIEU IL VEILLE SUR SA PAROLE POUR L,EXECUTER HALLELUJAH HALLELUJAH HALLELUJAH 🙏 🙏 🙏
MERCI DE NOUS REJETER DIEU VA NOUS IMPOSER GLOIRE A DIEU
QUE DIEU NOUS BENISSE ET NOUS AIDE A AIMER NOTRE PROCHAIN AMEN AMEN AMEN 🙏 🙏 🙏
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carmenvicinanza · 5 days
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Pina Letteriello
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Nel giorno del suo compleanno non posso non omaggiare una donna che ha attraversato la mia vita e questa terra con grazia, energia, intelligenza, ironia e tanta generosità, Pina Letteriello.
Come insegnante è stata sempre particolarmente attenta a motivare chi restava indietro, ha portato le battaglie ambientaliste nelle scuole, ha incoraggiato e accompagnato le sue classi in viaggi culturali, ha spronato alla conoscenza delle lingue e del mondo, è stata responsabile di diversi progetti extra scolastici ai quali ha dedicato la cura e la dedizione che hanno accompagnato ogni suo impegno.
Ha propugnato l’ecoturismo, promosso l’intercultura e la valorizzazione dei territori, attraverso la scoperta di paesaggi e tradizioni. Non si è mai risparmiata nella formazione e sensibilizzazione delle giovani generazioni ad adottare comportamenti rispettosi dell’ambiente.
Come organizzatrice culturale ha ideato e coordinato diversi festival teatrali, prima a Eboli e poi a Pollica, al Museo del Mare di Pioppi, dove ha creato un festival di teatro di figura che abbracciava ambiente e legalità.
Come attivista ambientale ha fatto parte di Legambiente Silaris ed è stata coordinatrice del Movimento Rinascimare che ha condotto diverse battaglie, una tra tutte, la campagna #‎notonz‬ del 2016, in difesa del litorale del Golfo di Salerno contro un progetto che prevedeva devastanti barriere artificiali.
Pina Letteriello è stata su tante barricate, non ha mai smesso di far sentire la sua voce e il suo dissenso. Ha amato il mare, la montagna, la natura e la sua terra in maniera viscerale, appassionata.
Nata a Salerno il 19 settembre 1970, si è laureata in lingue straniere all’Università l’Orientale di Napoli, ed è stato lì che l’ho conosciuta, quando, nel gennaio 1990 la occupammo, aderendo al movimento studentesco nazionale denominato ‘la Pantera‘ nato per osteggiare la riforma del ministro Ruberti, che prevedeva l’introduzione dell’autonomia finanziaria e didattica, ribadendo la necessità dell’indipendenza dell’università da interessi privati.
Nell’ateneo occupato, tra assemblee infinite, gruppi di studio, doposcuola per i ragazzini del quartiere, cortei, politica, ma anche feste, musica, racconti e scambi umani, siamo diventate amiche.
Avevamo la stessa età, la stessa provenienza geografica, la stessa acerbità e gli stessi sogni. Da quel momento non ci siamo più lasciate, fino a quando un maledetto cancro non me l’ha strappata via.
Durante e dopo gli anni universitari ha vissuto a lungo in Francia, per studio e per lavoro.
Ha insegnato francese in varie scuole del territorio salernitano tra medie e superiori.
Sposata con Rocco Tasso, amico di una vita e compagno scout, che ha ritrovato nella nostalgia della grande città quando entrambi erano tornati a Battipaglia dopo la laurea, ha avuto un figlio Jacopo e due figlie, Margherita e Giada. Le ultime due nate in casa, con parto dolce, di cui l’ultimo, in acqua. Hanno vissuto a Eboli, nella parte antica, quando vi si sono trasferiti era un luogo praticamente disabitato e non raggiunto da tanti servizi. Negli ultimi anni, alla ricerca del mare, si erano spostati ad Agropoli e poi a Torchiara, in quel Cilento che ha tanto amato e a cui ha tanto dato.
È stata un’animatrice culturale che ha portato carica e bellezza in ogni attività che l’ha vista coinvolta.
Amava il trekking, le passeggiate, scoprire nuovi borghi, il teatro, il cinema che è stato materia della sua tesi, si è sperimentata nell’arte della ceramica, nelle danze popolari, nel flamenco. Ha insegnato al figlio e alle figlie le soddisfazioni della vita semplice, nel verde, con lunghe vacanze in spartani rifugi di montagna a contatto con la natura, dove i supporti tecnologici erano sostituiti da passeggiate alla ricerca di funghi e di notti stellate davanti al fuoco.
Pina Letteriello ha vissuto intensamente, in maniera coerente, luminosa, sempre aperta a nuove cose da conoscere e stimoli per nutrire la sua anima. Amava incontrare e far connettere le persone, aveva un grande talento organizzativo e un’entusiasmo travolgente. Riusciva a socializzare con una spontaneità disarmante.
Cocciuta e determinata, non ha mai avuto paura di schierarsi, di esternare il suo dissenso sulle cose che non condivideva, si è spesa, fino, agli ultimi giorni, per mandare al Parlamento Europeo persone che condividevano ideali di convivenza e rispetto tra i popoli.
Il suo cuore si è fermato l’11 luglio 2024, a causa di un cancro che si era esteso a vari organi.
Ha lasciato la terra, ma non ha lasciato me e tutte le persone che hanno avuto il privilegio di incrociarla nel proprio cammino.
Il suo esempio, la sua bellezza, il suo sorriso enigmatico, i suoi riccioli che si muovevano a passo di danza, quella danza con cui ha attraversato tutta la sua esistenza, dimorano nella mia profonda essenza e accompagnano i miei ricordi, il mio presente e i progetti per un futuro che avremmo voluto vivere insieme, ma che mi tocca attraversare monca, senza di lei, ma insieme grata per tutta la bella vita che mi ha regalato.
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