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#Lago del Fucino
affascinailtuocuore · 2 years
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F. Proia - POLVERE DI LAGO-Un viaggio mitico nel Fucino tra storia, leggenda e Realtà virtuale.
F. Proia – POLVERE DI LAGO-Un viaggio mitico nel Fucino tra storia, leggenda e Realtà virtuale.
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zenopagliai · 3 months
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LE FOLLIE degli ecologisti DI BRUXEL ci costeranno carissime, FERMIAMOLI !
Le recenti politiche europee hanno posto un’enfasi crescente sulla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, fiumi e laghi. Sebbene questa sia una mossa importante per preservare l’ambiente, non possiamo ignorare le sfide e i problemi che sorgono a causa di tali cambiamenti. In questo articolo, esploreremo i vari aspetti di questa tematica controversa e metteremo in luce gli impatti che sta avendo e avrà sul nostro ambiente e sulle comunità locali. * In Italia solo il Tagliamento è rimasto un fiume selvaggio.
Cosa vogliamo fare, allagare di nuovo l' Agro Pontino o l' ex lago del Fucino per far riformare le paludi e la malaria solo per far contenti gli uccelli acquatici e gli ambientalisti di Bruxel ? * Vogliono abbattere dighe e le centrali idroelettriche per dar modo ai pescioloni di riprodursi più facilmente ! La follia è fra noi. Recentemente è stata fermata una centrale idroelettrica abruzzese perchè se il livello dell' acqua della diga a mote fosse sceso ulteriormente le uova di alcuno pesci lacustri non si sarebbero schiuse ! follia o criminalità ecologista ? Leggi il resto: https://www.pittografica.it/rinaturalizzazione-dei-corsi-dacqua/
Pagina FB www.facebook.com/pitografica Blog Il Mondo Multidiscplinare: www.pittografica.it
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Alba Fucens era una città che era assorta sul limitare del bacino del Fucino. Conosciuta per la presenza di un anfiteatro ellittico di origine romana che però si sposa perfettamente con la scenografia attorno fatta di montagne bellissime come il massiccio del Velino con le sue due vette gemelle.
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𝙏𝙊𝙏𝘼 𝙄𝙏𝘼𝙇𝙄𝘼 L' Abruzzo è in mostra a Roma alle Scuderie del Quirinale 𝘿𝙀𝘼 𝘼𝙉𝙂𝙄𝙕𝙄𝘼: Antica divinità Italica venerata dai marsi e dalle popolazione osco-umbre dell'Italia centrale. Il luogo di culto si trova vicino al Lago Fucino presso il santuario di Luco dei Marsi, conosciuto come "lucus angitiae" il bosco sacro di Angizia. Realizzata da artigiani di formazione greca la statua è una delle poche immagini della divinitá. Bellissima e raffinata nel vestire è avvolta in un mantello che le scivola morbidamente sul corpo e adornata con gioielli che ne esaltano l'eleganza. I capelli sono delicatamente raccolti. È seduta su un trono riccamente decorato su cui è posizionato un cuscino visibile lateralmente. Il culto della divinità è legato all'acqua e al mondo sotterraneo degli animali. Era detentrice di poteri magici e curativi praticate attraverso la padronanza dei veleni naturali. Gli autori latini fanno risalire il suo nome da "anguis" serpe 🐍 e gli stessi Marsi erano ricordati come incantatori di serpenti elementi di una tradizione tutt'ora presente nel folklore abruzzese durante la festa dei serpari a Cocullo. (1° maggio) La statua dopo la mostra rientrerà nella sua sede che si trova nel Nuovo Museo delle Paludi di Celano in località Paludi 🚩Loc, Via Paludi, 1, 67043 Celano AQ 📌https://www.musei.abruzzo.beniculturali.it/musei?mid=319&nome=muse-nuovo-museo-paludi-di-celano-centro-di-restauro #Totaitalia #Scuderiedelquirinale #Lucusangitiae #lagofucino #Lucodeimarsi #deaangizia #marsi #italici #roma #nuovomuseopaludidicelano #cocullo #serparidicocullo (presso Lucus Angitiae) https://www.instagram.com/p/CRGn-XND_0o/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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kon-igi · 4 years
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Caro Kon, in merito al momento storico che stiamo vivendo, lo dico proprio papale papale: c'ho n'ansia che me se sta a porta' via. Da Roma è tutto, restituisco la linea allo studio.
Cioè, siete sopravvissuti alla
Battaglia del lago Curzio
Battaglia di Fidene
Battaglia di Cameria
Prima guerra contro Veio
Battaglia della Selva Arsia
Assedio di Roma
Battaglia del Lago Regillo
Battaglia di Preneste
Battaglia di Velletri
Battaglia di Anzio
Battaglia di Longula
Battaglia di Veio
Battaglia del Cremera
Battaglia del Gianicolo
Battaglia di Veio
Battaglia di Anzio
Battaglia del Monte Algido
Battaglia di Corbione
Battaglia di Fidene
Battaglia di Fidene
Caduta di Veio
Battaglia del fiume Allia
Battaglia dell'Aniene
Battaglia del Monte Gauro
Battaglia di Suessula
Battaglia del Vesuvio
Battaglia di Trifano
Battaglia delle Forche Caudine
Battaglia di Lautulae
Battaglia del lago Vadimone
Battaglia di Boviano
Battaglia di Camerino
Battaglia di Tiferno
Battaglia di Sentino
Battaglia di Aquilonia
Battaglia di Arezzo
Battaglia del lago Vadimone
Battaglia di Populonia
Battaglia di Heraclea
Battaglia di Ascoli di Puglia
Battaglia di Benevento
Battaglia di Messina
Battaglia di Agrigento
Battaglia delle Isole Lipari
Battaglia di Milazzo
Battaglia di Sulci
Battaglia di Tindari
Battaglia di Capo Ecnomo
Battaglia di Adys
Battaglia di Tunisi 
Prima battaglia di Palermo
Seconda battaglia di Palermo
Assedio di Lilibeo
Battaglia di Trapani
Battaglie di Monte Erice
Battaglia delle Isole Egadi
Battaglia di Fiesole
Battaglia di Talamone
Battaglia di Clastidio
Assedio di Sagunto
Battaglia di Lilibeo
Assedio di Modena
Battaglia di Cissa
Battaglia del Ticino
Battaglia della Trebbia
Battaglia di Piacenza
Battaglia di Victumulae
Battaglia del fiume Ebro
Battaglia del Lago Trasimeno
Battaglia dell'Agro Falerno
Battaglia di Canne
Prima battaglia di Nola
Battaglia della Selva Litana
Battaglia di Dertosa
Battaglia di Cuma
Battaglia di Decimomannu
Seconda battaglia di Nola
Terza Battaglia di Nola
Battaglia di Benevento
Battaglia di Munda
Battaglia di Orongi
Assedio di Arpi
Assedio di Taranto
Battaglia di Benevento
Battaglia dei Campi Veteres
Assedio di Capua
Battaglia del Silaro
Battaglia di Erdonia
Battaglie del Baetis superiore
Assedio di Capua
Incursione di Annibale verso Roma
Battaglia di Sapriporte
Seconda battaglia di Erdonia
Battaglia di Numistro
Battaglia di Ascoli
Battaglia di Lamia
Battaglia di Baecula
Battaglia di Grumento
Battaglia del Metauro
Battaglia di Carmona
Battaglia di Ilipa
Battaglia del Guadalquivir
Battaglia di Carteia
Battaglia di Crotone
Battaglia dei Campi Magni
Battaglia di Zama
Battaglia di Cremona
Battaglia dell'Aoo
Battaglia di Cynoscephalae
Battaglia di Piacenza
Battaglia di Gythium
Battaglia di Mutina
Battaglia delle Termopili
Battaglia di Corico
Battaglia dell'Eurimedonte
Battaglia di Myonessus
Battaglia di Magnesia
Battaglia del Monte Olimpo
Battaglia di Ancyra
Battaglia di Callicinus
Battaglia di Pidna
Battaglia di Pidna
Battaglia di Neferis
Battaglia di Cartagine
Battaglia di Corinto
Battaglia di Noreia
Battaglia del fiume Rodano
Battaglia del Muthul
Battaglia di Agen
Battaglia di Arausio
Battaglia di Aquae Sextiae
Battaglia dei Campi Raudii
Battaglia del lago del Fucino
Battaglia di Ascoli (Asculum)
Battaglia del fiume Amnia
battaglia di Protophachium
Vespri asiatici
Assedio di Rodi
Battaglia di Cheronea
Assedio di Atene
Battaglia di Cheronea
Prima guerra mitridatica
Battaglia di Orchomenus
Battaglia del monte Tifata
Battaglia del fiume Asio
Battaglia di Sacriporto
Prima battaglia di Clusium
Battaglia di Faventia
Battaglia di Fidentia
Seconda battaglia di Clusium
Battaglia di Porta Collina
Battaglia del fiume Baetis
Battaglia di Calcedonia
Battaglia del fiume Rindaco
Battaglia di Cizico
Battaglia del Vesuvio
Battaglia del Gargano
Battaglia di Cabira
Battaglia del fiume Sele
Assedio di Amiso
Battaglia di Tigranocerta
Battaglia di Artaxata
Assedio di Nisibis
Battaglia di Comana Pontica
Battaglia di Zela
Battaglia di Nicopoli al Lico
Battaglia di Pistoia
Battaglia di Genava
Battaglia del fiume Arar
Battaglia di Bibracte
Battaglia in Alsazia
Battaglia del fiume Axona
Battaglia del Sabis
Battaglia di Namur
Battaglia di Carre (Carrhae)
Battaglia di Avarico
Battaglia di Gergovia
Battaglia di Alesia
Assedio di Corfinio
Assedio di Brindisi
Assedio di Marsiglia
Battaglia di Marsiglia
Battaglia di Tauroento
Battaglia del fiume Bagradas
Battaglia di Durazzo (Dyrrhachium)
Battaglia di Farsalo
Battaglia del Nilo
Battaglia di Zela
Battaglia di Ruspina
Battaglia di Tapso (Thapsus)
Battaglia di Munda
Battaglia di Forum Gallorum
Battaglia di Modena (Mutina)
Prima battaglia di Filippi
Seconda battaglia di Filippi
Battaglia di Perugia
Battaglia del monte Tauro
Battaglia del Monte Gindaro
Battaglia di Naulochus
Battaglia di Azio (Actium)
Battaglia di Vellica
Assedio di Aracillum
Clades Lolliana
Battaglia del fiume Lupia
Battaglia della Foresta di Teutoburgo
Battaglia dei Pontes longi ovvero dei Ponti lunghi
Battaglia di Idistaviso
Battaglia di Medway
Battaglia di Caer Caradock
Sacco di Artaxata
Battaglia di Camulodunum
Battaglia della strada Watling
Battaglia di Rhandeia
Battaglia di Beth Horon
Assedio di Ascalona
Assedio di Iotapata
Assedio di Iafa
Battaglia del monte Garizim
Battaglia di Ioppe
Assedio di Tarichee
Assedio di Gamala
Battaglia del Monte Tabor
battaglia del fiume Giordano
Battaglia di Forum Iulii
Assedio di Piacenza
Battaglia di locus Castorum
Prima battaglia di Bedriaco
Assedio del Campidoglio
Seconda battaglia di Bedriaco
Assedio di Cremona
Assedio di Terracina
Battaglia di Roma
Assedio di Gerusalemme
Assedio di Macheronte
Assedio di Masada
Battaglia del monte Graupio
Battaglia di Tapae
Battaglia di Tapae
Battaglia
Battaglia di Tapae
Battaglia di Adamclisi
Battaglia di Sarmizegetusa Regia
Assedio di Hatra
Assedio di Dura Europos
Assedio di Ctesifonte
Assedio di Dura Europos
Assedio di Ctesifonte
Battaglia di Carnuntum
Assedio di Aquileia
Battaglia in Marcomannia
Battaglia di Cizico
Battaglia di Nicea
Battaglia di Isso
Battaglia di Lugdunum
Assedio di Nisibis
Assedio di Dura Europos
Assedio di Ctesifonte
Assedio di Hatra
Battaglia di Nisibis
Battaglia di Antiochia
Assedio di Hatra
Battaglia di Harzhorn
Battaglia di Cartagine
Assedio di Aquileia
Assedio di Dura Europos
Assedio di Hatra
Battaglia di Resena
Battaglia di Mesiche
Battaglia di Philippopolis
Battaglia di Abrittus
Assedio di Nisibis
Battaglia di Barbalissos
Assedio di Antiochia
Assedio di Dura Europos
Battaglia di Edessa
Assedio di Antiochia
Assedio di Cesarea in Cappadocia
Battaglia di Milano (260)
Battaglia del fiume Nestos
Battaglia del lago Benaco
Battaglia di Naissus
Battaglia di Piacenza
Battaglia di Fano
Battaglia di Pavia
Battaglia di Immae
Battaglia di Emesa
assedio di Palmira
Battaglia di Chalons
Assedio di Ctesifonte
Battaglia del fiume Margus
Battaglia di Callinicum
Assedio di Ctesifonte
Battaglia di Lingones
Battaglia di Vindonissa
Battaglia di Torino
Battaglia di Verona
Assedio di Aquileia
Battaglia di Ponte Milvio
Battaglia di Tzirallum
Battaglia di Cibalae
Battaglia di Mardia
Battaglia di Adrianopoli
Battaglia dell'Ellesponto
Assedio di Bisanzio
Battaglia di Crisopoli (Scutari)
Assedio di Nisibis
assedio di Amida
Battaglia di Narasara
assedio di Nisibis
Battaglia di Singara
Battaglia di Mursa Maggiore
Battaglia di Mons Seleucus
Battaglia di Reims
Battaglia di Strasburgo
Battaglia di Amida
Assedio di Aquileia
Battaglia di Ctesifonte
Battaglia di Maranga
Battaglia di Tiatira
Battaglia di Solicinium
Battaglia dei Salici
Battaglia di Argentovaria
Battaglia di Adrianopoli
Battaglia di Tessalonica
Assedio di Aquileia
Battaglia della Sava
Battaglia del Frigidus
Battaglia
Assedio di Aquileia
Battaglia di Pollenzo
Battaglia di Verona
Battaglia di Fiesole
Battaglia di Magonza
Sacco di Roma
Battaglia dei Monti Nervasos
Battaglia di Arles
Battaglia di Ravenna
Battaglia di Narbona
Battaglia dell'Utus
Battaglia dei Campi Catalaunici
Assedio di Aquileia
Sacco di Roma
Battaglia di Orleans
Battaglia di Piacenza
e te ti fai spaventare da un virus di merda?
Non vi vedevo così nervosi e sulle spine dai tempi della famigerata canzone di Alberto Fortis.
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gregor-samsung · 4 years
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“  La terra da lavorare in montagna restava poca, arida, sassosa, il clima sfavorevole. Il prosciugamento del lago di Fucino, avvenuto circa ottanta anni fa, ha giovato ai comuni del piano, ma non a quelli della montagna, perché ha prodotto un notevole abbassamento della temperatura in tutta la Marsica, fino a rovinare le antiche colture. Gli antichi uliveti sono così andati interamente distrutti. I vigneti sono spesso infestati dalle malattie e l’uva non arriva più a completa maturazione: per non farla gelare dalle prime nevi, dev’essere raccolta in fretta alla fine di ottobre e dà un vino asprigno come la limonata. Se lo devono bere, per lo più, gli stessi che lo producono. Questi danni sarebbero stati largamente compensati dallo sfruttamento delle fertilissime terre emerse dal prosciugamento del lago, se la conca del Fucino non fosse stata sottoposta a un regime coloniale. Le grandi ricchezze che annualmente da essa si ricavano, impinguano un ceto ristretto di indigeni e per il resto emigrano verso la metropoli. Bisogna infatti sapere che, assieme a vaste estensioni di terre dell’Agro Romano e della Maremma, i quattordicimila ettari del Fucino sono proprietà di una famiglia di sedicenti principi Torlonia, calati a Roma ai primi del secolo scorso al seguito di un reggimento francese. Ma questa sarebbe una tutt’altra storia. E forse, dopo aver narrato il triste destino dei Fontamaresi, per consolare i lettori scriverò un’edificante vita dei Torlognes, come in origine essi si chiamavano. La lettura ne sarà certo più divertente. L’oscura vicenda dei Fontamaresi è una monotona via crucis di cafoni affamati di terra che per generazioni e generazioni sudano sangue dall’alba al tramonto per ingrandire un minuscolo sterile podere, e non ci riescono; ma la sorte dei Torlognes è stata proprio il contrario. Nessuno dei Torlognes ha mai toccato la terra, neppure per svago, e di terra ne possiedono adesso estensioni sterminate, un pingue regno di molte diecine di migliaia di ettari. I Torlognes arrivarono a Roma in tempo di guerra e specularono sulla guerra, poi specularono sulla pace, quindi specularono sul monopolio del sale, poi specularono sui torbidi del ‘48, sulla guerra del ‘59, sui Borboni del regno di Napoli e sulla loro rovina; più tardi hanno speculato sui Savoia, sulla democrazia e sulla dittatura. Così, senza togliersi i guanti, hanno guadagnato miliardi. Dopo il ‘60 riuscì ad un Torlogne di impadronirsi a poco prezzo delle azioni di una società finanziaria napoletana-franco-spagnuola che aveva fatto perforare l’emissario per il prosciugamento del Fucino e che si trovava in difficoltà per la caduta del regno: secondo i diritti riconosciuti alla società dal re di Napoli, Torlogne avrebbe dovuto godere l’usufrutto delle terre prosciugate per la durata di novant’anni. Ma, in cambio dell’appoggio politico che egli offrì alla debole dinastia piemontese, Torlogne ricevette le terre in proprietà perpetua, fu insignito del titolo di duca e più tardi di quello di principe. La dinastia piemontese gli regalò insomma una cosa che non le apparteneva. I Fontamaresi assisterono a questo spettacolo svoltosi nella pianura e, benché nuovo, lo trovarono assai naturale, perché in armonia con gli antichi soprusi. Ma in montagna la vita continuò come prima. “
Ignazio Silone, Fontamara (brano tratto dalla prefazione dell’autore) [Libro elettronico]
[1ª ed. originale: Verlag Dr. Oprecht & Helbling AG., Zurigo, maggio 1933;
1ª ed. italiana: Editore Faro, Roma, 1947]
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“La somiglianza è con i Marsi, che fanno l’incanto per cavare l’aspide delle caverne tenebrose alla luce, e il serpe che ama le tenebre per non sentire l’incanto, che vede, che lo forza, pone l’una orecchia a terra per non sentire, e l’altra si copre con la coda” (Sant'Agostino)
1° Maggio, a Cocullo c'è la festa dei serpari, tradizione passata al Cristianesimo ma che ha origini ben più antiche.
"Angitia, figlia di Eeta, per prima scoprì le male erbe, così dicono, e maneggiava da padrona i veleni e traeva giù la luna dal cielo; con le grida i fiumi tratteneva e, chiamandole, spogliava i monti delle selve." (Silius, Punicae, Libro VIII)
I Marsi erano un popolo italico di lingua osco-umbra, storicamente stanziato nel I millennio a.C. nel territorio circostante il lago Fucino, zona che corrisponde all’ampia area dell’Abruzzo chiamata appunto Marsica. Si dedicavano all’agricoltura, alla pastorizia e alla pesca lacustre, e vengono menzionati dagli storici come “uomini fieri e indipendenti, dotati di virtù guerriere”.
“Scuotesti, vergin divina, l’auspice – ala su gli elmi chini de i pèltasti, – poggiasti il ginocchio a lo scudo, – aspettanti con l’aste protese? o pur volasti davanti l’aquile, – davanti i flutti de’ marsi militi, – co ‘l miro fulgor respingendo – gli annitrenti cavalli de i Parti?” (G. Carducci, Alla Vittoria)
Le loro gesta iniziarono a diventare leggenda a partire dal 408 a.C. quando Roma si trovò a dover affrontare una coalizione di popoli italici guidati dai Marsi che prima volevano difendere i propri territori e in seguito chiedevano il riconoscimento dei loro diritti sociali.
“Ma, come si spensero entro le mura ciclopiche di Alba de’ Marsi il re numida Siface e l’ultimo dei re macedoni Perseo crudele, il tragico erede di Demetrio Aurispa si spegne qui ne’ suoi brandelli di porpora straniero ed esule e prigione” (G. d'Annunzio)
Le testimonianze storiche su questo popolo sono numerosissime. Oltre a quelle più famose, scritte sull'immagine, vi sono Marco Tullio Cicerone, il quale scrisse che “Per immortalare la gloria di quegli uomini così valorosi, di quei fortissimi, il Senato e il Popolo romano, costruirono un monumento imperituro con incise lettere divine, come eterni testimoni del loro valore”; Tito Livio che scrisse “Solo la lealtà dei Marsi a Roma consentì ad essa di sopravvivere” mentre Silio Italico riportò persino che “Furono i guerrieri Marsi, indomiti ed impavidi, a portare Roma a dominare il mondo”.
"[Galli, Parti, Traci e Daci] ancora nascondono nel cuore il terrore dei Marsi” (Flacco) “Il guerriero della Dacia è preso dal terrore al cospetto del milite Marso” (Polibio)
Le divinità venerate erano Feronia, i Dioscuri e i Novasede, ma tra tutti c'era Angitia (adorata anche dai Peligni e altri popoli osco umbri); le sacerdotesse, e anche sacerdoti (come la figura di Umbrone presente nell'Eneide), erano incantatori di serpenti, immuni ai loro morsi, in grado di preparare antidoti contro il veleno e ricavare medicine dallo stesso e anche da alcune erbe; le donne erano solite intrecciarsi i serpenti nei capelli (e s'afferma, senza prova certa, che praticavano anche la ierodulia).
“[la IV legione, la Martia] Fedelissima, valorosissima, invitta. Forza d’animo, la robustezza fisica, scaltrezza e la disciplina sono le doti del milite Marso” (Cicerone, Filippiche) “La IV legione comprende i militi più forti d’Italia: i Marsi” (Plinio il Vecchio) “L’Italia ha partorito una vigorosa stirpe di eroi: i Marsi” (Publio Virgilio Marone)
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(l'abito di Gabriele è appena appena più vicino alla realtà, anche se si dice che i guerrieri Marsi (fin'a un certo punto) abbiano combattuto nudi; la donna dovrebbe essere la versione nyo di Abruzzo; teoricamente non dovevano essere neanche nati a quell'epoca, però morivo dalla voglia di vederli in questa versione 😅)
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fonteavignone · 3 years
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Gita a Capistrello - l’emissario del lago del Fucino
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gmalandra · 6 years
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Lago di Scanno, Abruzzo, 2009 • • • Diventato il lago più grande in Abruzzo dopo il prosciugamento del Fucino, il lago di Scanno è un bellissimo specchio d’acqua incastonato tra i Monti Marsicani, a 922 metri d’altitudine. È lungo 1722 metri e largo 700, con una profondità massima di 32 metri. L’origine del lago è naturale, si tratta infatti di un antico lago di sbarramento formatosi in seguito al distacco di una frana dal Monte Genzana. Nel 2012, si è verificato lo strano fenomeno delle bussole impazzite dei sommozzatori che non trovano più il nord una volta immersi nelle acque del lago. Sempre nello stesso anno si sono verificate delle onde anomale sul lago. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma ha trovato, utilizzando dei magnetometri ed il GPS, dei campi magnetici nella zona nord del fondo del lago, nel territorio di Villalago. • • • ★★★ 🇮🇹 Segui il mio Instagram per scoprire l’Abruzzo 🇮🇹★★★ • • • Scanno lake, Abruzzo, 2009 • • • Became the largest lake in Abruzzo after the drying up of Fucino, Lake Scanno is a beautiful stretch of water nestled between the Marzipan Mountains, 922 meters above sea level. It is 1722 meters long and 700 meters wide, with a maximum depth of 32 meters. The origin of the lake is natural, in fact it is an ancient barrier lake formed following the detachment of a landslide from Monte Genzana. In 2012, there was the strange phenomenon of crazy compasses of divers who no longer find the north once immersed in the waters of the lake. Also in the same year anomalous waves occurred on the lake. The National Institute of Geophysics and Volcanology of Rome has found, using magnetometers and GPS, magnetic fields in the northern area of the lake bottom, in the territory of Villalago. ★★★ 🇮🇹Follow my Instagram to discover more of Abruzzo🇮🇹★★★ • • •⠀ — view on Instagram https://ift.tt/2uKbVXY
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06.03.2021
Fino al 1878 il Lago di Como (Lario) non era il terzo lago (dopo Benaco e Verbano) per estensione d'Italia.
Infatti in quell'anno fu completato lo svuotamento del Lago Fucino (nella Marsica in Abruzzo, vicino ad Avezzano) che con i suoi 160 km2 superava il Lario di una quindicina.
Lo svuotamento fu deciso già in epoca borbonica e poi completato dai Savoia grazie all'ingegnere Torlonia (riferimenti abbondanti delle conseguenze sociali di quegli anni si trovano in "Fontamara", capolavoro di Silone) che sfruttò pure dei vecchi progetti e alcuni canali già realizzati degli antichi romani che miravano a regimentare il bacino che per le sue caratteristiche (carsiche-tettoniche superficiali praticamente lamillari) era "bizzoso": soggetto a seconda della stagione a furibonde esondazioni e a malsane secche.
Tra le altre cose fu uno dei primi laghi a essere oggetto di turismo di massa già in epoche antiche (una sua immagine è colta nella galleria delle mappe in Vaticano): ci sono parecchi documenti a dimostrarlo.
Se si guarda un'immagine satellitare-composita dell'intera penisola si vedrà in mezzo agli Appennini abruzzesi una macchiolina di un verde/marrone molto più chiaro: è l'attuale piana, con la tipica geometria da canalizzazione, ottenuta dallo svuotamento nel quale ora si coltivano prevalentemente patate e carote: il perimetro dell'ex lago si percorre su una comoda strada di una cinquantina, se non ricordo male, di chilometri.
Anni fa ci passai in scooter (che se dico moto, che sarebbe piu breve e comodo come termine, qualcuno potrebbe offendersi) in una mattina uggiosa e nebbiosa e dalla strada che percorre le montagne a sud-ovest notai un curioso effetto ottico che poi parlando con i locali mi fu confermato: quando è riempita di foschia la piana, essendo in leggera depressione rispetto ai paesi "esterni" sembra ancora un lago...
#sapevatelo
Mentre scrivo questo post penso al Festival di Sanremo e le sue metodologie di classifica: tifo per i Coma_Cose ma arriveranno ultimi...
Mood: Sospeso
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freedomtripitaly · 4 years
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L’emissario Claudio Torlonia che si trova in Abruzzo, terminato nel 52 d.c., è la più imponente opera idraulica della storia antica oltre che la più lunga galleria realizzata dall’uomo. Fu superato solo 18 secoli dopo, nel 1870, anno in cui terminò la costruzione del traforo ferroviario del Frejus. Nel 2018 il Fai (Fondo Ambiente Italiano) lo ha inserito tra i “Luoghi del cuore” e, con l’obiettivo di promuovere sempre più un turismo sostenibile in un territorio dalle notevoli potenzialità di sviluppo, ha realizzato il “Sentiero dell’Emissario” che oggi si può percorrere senza alcuna difficoltà. Si tratta di un percorso storico-naturalistico meraviglioso e ancora poco conosciuto. In un’ora di cammino conduce al canyon dell’Emissario, costeggiando impressionanti pareti di roccia e grotte, come quella delle “Concarelle”, attraversando opere realizzate dall’uomo di grandissimo valore, come l’arco Romano, l’antica centrale elettrica di Torlonia, il mulino Boschi e la ferrovia della tratta Avezzano-Roccasecca detta anche Ferrovia del Liri, un capolavoro di ingegneria ferroviaria, realizzata tra il 1877 e il 1902. Lo scopo che si era prefissato l’Imperatore Romano Claudio, a cui l’emissario è dedicato, era di regimentare le acque del lago del Fucino per limitarne le periodiche esondazioni e ricavare nuove terre fertili da coltivare per garantire nuove derrate alimentari a Roma. L’acqua del lago sarebbe stata drenata nel fiume Liri. Foto: Straccini ©FAI – Fondo Ambiente Italiano Si tratta di una galleria lunga circa sei chilometri, che ha origine a Borgo Incile, nel comune di Avezzano, e che termina nella parte bassa del borgo antico di Capistrello. Il complesso idraulico è dotato di 30 pozzi di aerazione e di alcune discenderie di servizio, ancora oggi accessibili con l’ausilio di apposite guide, previa autorizzazione. L’opera di Claudio rimase in funzione fino alla caduta dell’Impero Romano, ma cadde in uno stato di totale degrado fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando il Principe Alessandro Torlonia, seguendo lo stesso percorso tracciato dai Romani, riuscì a prosciugare il lago portando alla luce le fertilissime terre dell’attuale conca del Fucino. Foto: Straccini ©FAI – Fondo Ambiente Italiano I tecnici di Torlonia, però, ripercorrendo lo stesso tracciato dei Romani, compromisero gran parte delle antiche strutture, e oggi, tra le testimonianze dell’opera originaria, ci sono l’arco monumentale sul fiume Liri e la parete di roccia lavorata che lo sovrasta ai piedi dell’antico borgo di Capistrello. Proprio l’arco si trova in un profondo canyon attraversato dal fiume Liri e dall’antica Via Sorana che collegava le colonie Romane di Alba Fucens e Sora. L’arco Romano è sovrastato da un’alta parete rocciosa sagomata artificialmente e realizzata presumibilmente come supporto a un’effige commemorativa mai realizzata. Il sentiero, la cui candidatura ai “Luoghi del cuore” del Fai è stata avanzata dall’Associazione Amici dell’Emissario, formata da un gruppo di cittadini di Capistrelloche volevano far conoscere la storia di questo luogo, ancora poco noto, e per restaurare l’arco monumentale dell’Emissario Claudio, si inserisce all’interno di un più ampio progetto di recupero e di valorizzazione promosso dai Comuni di Avezzano e Capistrello, dalla Regione Abruzzo, dal Consorzio di Bonifica Ovest e dai GAL Terre Aquilane, che prevede il ripristino dell’antica viabilità che attraversava la vallata del fiume Liri. https://ift.tt/2WoE1Gm Il percorso dell’Emissario Claudio Torlonia è rinato grazie al FAI L’emissario Claudio Torlonia che si trova in Abruzzo, terminato nel 52 d.c., è la più imponente opera idraulica della storia antica oltre che la più lunga galleria realizzata dall’uomo. Fu superato solo 18 secoli dopo, nel 1870, anno in cui terminò la costruzione del traforo ferroviario del Frejus. Nel 2018 il Fai (Fondo Ambiente Italiano) lo ha inserito tra i “Luoghi del cuore” e, con l’obiettivo di promuovere sempre più un turismo sostenibile in un territorio dalle notevoli potenzialità di sviluppo, ha realizzato il “Sentiero dell’Emissario” che oggi si può percorrere senza alcuna difficoltà. Si tratta di un percorso storico-naturalistico meraviglioso e ancora poco conosciuto. In un’ora di cammino conduce al canyon dell’Emissario, costeggiando impressionanti pareti di roccia e grotte, come quella delle “Concarelle”, attraversando opere realizzate dall’uomo di grandissimo valore, come l’arco Romano, l’antica centrale elettrica di Torlonia, il mulino Boschi e la ferrovia della tratta Avezzano-Roccasecca detta anche Ferrovia del Liri, un capolavoro di ingegneria ferroviaria, realizzata tra il 1877 e il 1902. Lo scopo che si era prefissato l’Imperatore Romano Claudio, a cui l’emissario è dedicato, era di regimentare le acque del lago del Fucino per limitarne le periodiche esondazioni e ricavare nuove terre fertili da coltivare per garantire nuove derrate alimentari a Roma. L’acqua del lago sarebbe stata drenata nel fiume Liri. Foto: Straccini ©FAI – Fondo Ambiente Italiano Si tratta di una galleria lunga circa sei chilometri, che ha origine a Borgo Incile, nel comune di Avezzano, e che termina nella parte bassa del borgo antico di Capistrello. Il complesso idraulico è dotato di 30 pozzi di aerazione e di alcune discenderie di servizio, ancora oggi accessibili con l’ausilio di apposite guide, previa autorizzazione. L’opera di Claudio rimase in funzione fino alla caduta dell’Impero Romano, ma cadde in uno stato di totale degrado fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando il Principe Alessandro Torlonia, seguendo lo stesso percorso tracciato dai Romani, riuscì a prosciugare il lago portando alla luce le fertilissime terre dell’attuale conca del Fucino. Foto: Straccini ©FAI – Fondo Ambiente Italiano I tecnici di Torlonia, però, ripercorrendo lo stesso tracciato dei Romani, compromisero gran parte delle antiche strutture, e oggi, tra le testimonianze dell’opera originaria, ci sono l’arco monumentale sul fiume Liri e la parete di roccia lavorata che lo sovrasta ai piedi dell’antico borgo di Capistrello. Proprio l’arco si trova in un profondo canyon attraversato dal fiume Liri e dall’antica Via Sorana che collegava le colonie Romane di Alba Fucens e Sora. L’arco Romano è sovrastato da un’alta parete rocciosa sagomata artificialmente e realizzata presumibilmente come supporto a un’effige commemorativa mai realizzata. Il sentiero, la cui candidatura ai “Luoghi del cuore” del Fai è stata avanzata dall’Associazione Amici dell’Emissario, formata da un gruppo di cittadini di Capistrelloche volevano far conoscere la storia di questo luogo, ancora poco noto, e per restaurare l’arco monumentale dell’Emissario Claudio, si inserisce all’interno di un più ampio progetto di recupero e di valorizzazione promosso dai Comuni di Avezzano e Capistrello, dalla Regione Abruzzo, dal Consorzio di Bonifica Ovest e dai GAL Terre Aquilane, che prevede il ripristino dell’antica viabilità che attraversava la vallata del fiume Liri. Un nuovo cammino lungo la più imponente opera idraulica della storia antica che si trova in Abruzzo.
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bondante-blog · 5 years
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#guardare il #lago del #fucino nel #2019 da questa #prospettiva è davvero bello !! Questa foto non è stata #scattata oggi. Ma “#oggi “ è più #grande di quando c’era 100 e più anni fa’ .. #foto ripresa dal mio profilo #500px sto sulla scala della #torredellestelle di #aielli da lì il #panorama è fantastico !! #landscapephotography #travelphotography #discoveritaly #abruzzophotography #iphonesia #igersitalia #ig_aielli #lake #landscape #mountains (presso Aielli) https://www.instagram.com/p/BwEfmtdhUnF/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=yfybap2jerxl
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Filippo Angelitti: lo scienziato marsicano che amò Dante e le stelle Fu certamente la contemplazione dei cieli tersi nelle notti stellate di fine Ottocento, nel borgo natio di Aielli, a stimolare la fantasia del piccolo Filippo. Forse proprio in quelle notti maturò in lui l’idea di occuparsi di cose celesti e di lasciarsi alle spalle quel mondo terreno, fatto di fatica, di lacrime e miseria. Nacque da umili genitori nel 1856, proprio negli anni in cui il principe Alessandro Torlonia iniziava i lavori di prosciugamento del lago del Fucino. Abbandonò, ancora adolescente, quel piccolo gregge di case per entrare nel Convitto Nazionale dell’Aquila e, successivamente, fu ammesso all’Università di Napoli dove si laureò, brillantemente, in matematica ed ingegneria. Entrò in qualità di “calcolatore” all’Osservatorio astronomico di Capodimonte e, successivamente, in quello di Palermo, dove arrivò a ricoprire la carica di direttore per ben trentatre anni. Filippo Angelitti non può essere certo ricordato per scoperte straordinarie o studi fondamentali in campo scientifico, ma rappresenta, sicuramente, uno dei più fulgidi esempi di scienziato umanista. Appartiene a quella categoria di studiosi che, come gli uomini di scienza del XVII e XVIII secolo, basarono la loro formazione culturale su un’armonica fusione di conoscenze scientifiche e umanistiche. Nel necrologio redatto da un suo allievo devoto, l’astronomo Lorenzo Caldo viene messo in risalto lo spessore scientifico dello studioso marsicano oltre alle sue straordinarie qualità personali. Dal 1989, ad Aielli Alto, un monumento dello scultore Pasquale Di Fabio ne celebra la grandezza. La Torre medievale di Aielli, secolare avamposto di avvistamento strategico intorno all’antico lago, è stata trasformata,da alcuni anni, in osservatorio astronomico, in omaggio all’illustre concittadino; una finestra sull’Universo che forse già Filippo Angelitti aveva immaginato di poter realizzare nei suoi sogni di bambino, guardando quella torre così alta e ammirando lo spettacolo del cielo stellato che ogni sera si apriva ai suoi occhi, su quel piccolo borgo sospeso tra le montagne della Marsica. Morì, quasi cieco, il 25 gennaio 1931. (presso Aielli) https://www.instagram.com/p/BvoG24eBCaj/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1tcbq9tht7xf5
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Molti castelli abruzzesi, in seguito a forti terremoti e in conseguenza delle distruzioni causate da eventi bellici, furono trasformati o rifatti integralmente. Il castello di Celano in Abruzzo è uno dei più suggestivi di questa regione.
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personal-reporter · 5 years
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Ortucchio: il borgo sul lago esplorato da Roberto Giacobbo a “Freedom” Prima che il lago del Fucino si prosciugasse, #Ortucchio era un’isola chiamata Ortygia. Oggi Ortucchio è un #borgo che conta meno di 2mila abitanti in provincia dell’Aquila, nella zona della 
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purpleavenuecupcake · 5 years
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La Terra come mai la avete vista prima: PRISMA fa luce sullo stato di salute del nostro pianeta
Presentate al pubblico le prime immagini provenienti dal satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana. Catturatedal sensore iperspettrale, sono state ricevute a Matera ed elaborate da un team di ingegneri e scienziati. I primi risultati della missione confermano la capacità di PRISMA e l’efficacia del suo sensore iperspettrale. Le Bourget (Parigi), 18 giugno 2019. Trasparenza delle acque, stato di salute delle colture, siccità e rischio incendio, inquinamento atmosferico: oggi l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha presentato nuove immagini provenienti dal satellite PRISMA, in grado di far luce sullo stato di salute del nostro Pianeta e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Grazie al sensore iperspettrale, primo del suo tipo mai lanciato in Europa e realizzato da Leonardo, PRISMA dimostra, così, di essere un guardiano versatile per proteggere l’ambiente. Le spettacolari fotografie sono state catturate in Italia, Perù e Iraq dal potente sensore iperspettrale a bordo di PRISMA durante il Commissioning del sistema. Gestita dal Centro Spaziale del Fucino, questa fase permette il collaudo del satellite e della sua strumentazione attraverso test in orbita, fino a rendere il sistema pienamente operativo e i suoi dati disponibili alla comunità scientifica. Le immagini sono quindi state ricevute dal Centro Spaziale di Matera, dove un team composto da personale specializzato di ASI, Leonardo, Planetek, Telespazio/e-GEOS e OHB Italia le ha processate con il supporto di scienziati di IREA/CNR e Università degli studi di Milano, Bicocca. Lanciato in orbita il 22 marzo, PRISMA, di proprietà dell’ASI e realizzato da una RTI guidata da OHB Italia e Leonardo, è il primo sistema di osservazione della Terra europeo dotato di un sensore ottico iperspettrale innovativo, in grado di effettuare dallo Spazio un’analisi chimico-fisica delle aree sotto osservazione. I primi, entusiasmanti risultati della missione confermano le capacità del sistema spaziale italiano, che ha acquisito un know how molto importante, ora a disposizione delle future missioni iperspettrali in Europa e nel mondo. La prima immagine ritrae il Trasimeno, quarto lago italiano per estensione, un bacino naturale di 128 km2. Le sue risorse idriche sono fondamentali per il turismo, l’agricoltura e la pesca. In meno di 2 secondi, PRISMA ha misurato la torbidità in ogni punto del lago, rilevando le acque più limpide e le colonie di alghe. L’acqua è la risorsa più preziosa, e la sua gestione oculata, in linea con gli SDG “acqua pulita” e “vita sott’acqua” rappresenta, in un’epoca di cambiamenti climatici, un impegno fondamentale nei confronti delle generazioni future. In Perù, PRISMA ha rilevato il contenuto di acqua nelle colture, distinguendo i campi ben irrigati da quelli affetti da siccità. L’agricoltura sostenibile è una grande sfida per l’umanità: puntando su “fame zero” e “produzione e consumo sostenibili”, come indicato dagli SDG delle Nazioni Unite, PRISMA consente un monitoraggio senza precedenti della scarsità d’acqua nella vegetazione, offrendo nuovi strumenti all’agricoltura di precisione. Ogni anno si verificano circa 65.000 incendi in Europa, l’85% dei quali avviene nell’area del Mediterraneo. Il monitoraggio dell’acqua da parte di PRISMA, applicato alle foreste, può fornire un segnale precursore del rischio incendio: la terza immagine ci mostra un esempio in cui la tecnologia più avanzata può essere utilizzata per salvare vite umane e animali, proteggere la biodiversità e il suolo dai rischi idrogeologici causati dai fuochi. A Castel Fusano (Roma), un’area naturalistica messa a rischio da frequenti incendi, PRISMA ha condotto due analisi: lo stato della vegetazione, valutando il contenuto di clorofilla nelle piante, e il contenuto d'acqua nelle varie parti del parco, individuando le aree più secche e quindi maggiormente a rischio. Anche gli incendi di gas connessi all’estrazione petrolifera a Bassora (Iraq) sono stati ripresi da PRISMA. Oltre alla capacità di determinare con precisione l’estensione dell’incendio, la tecnologia iperspettrale permette di riconoscere le sostanze chimiche generate dalla combustione: anidride carbonica (CO2) e altri idrocarburi hanno la loro impronta digitale iperspettrale e PRISMA riesce a misurarla caratterizzando l’inquinamento atmosferico. PRISMA rivela tutte le sue capacità di monitoraggio del delicato ecosistema terrestre: riconosce non solo le condizioni dell’acqua e del suolo in tutto il mondo, ma anche lo stato dell’atmosfera e le sostanze chimiche che la popolano, il che è estremamente utile in caso di disastri naturali. Le entusiasmanti immagini presentate oggi offrono un assaggio di quanto il satellite potrà garantire quando sarà pienamente operativo: un grandissimo contributo al controllo dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali, un supporto fondamentale per la gestione delle risorse naturali e delle emergenze.   APPROFONDIMENTO: PRISMA, un’eccellenza tutta italiana PRISMA, di proprietà dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), rappresenta un’eccellenza derivata dalle capacità scientifica e industriale del nostro Paese di fare squadra. Il satellite, lanciato il 22 marzo 2019 con il vettore VEGA prodotto da AVIO, è stato realizzato da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, guidato da OHB Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti (terra, volo e lancio), e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica iperspettrale, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo, come i sensori d’assetto e il pannello solare. Il centro di controllo della missione è stato realizzato da Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) al Fucino, mentre l’acquisizione e l’elaborazione dei dati avviene dal Centro Spaziale di Matera. Read the full article
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