The Langobards
The Langobards/Lombards/Longobards are an Italic-Germanic tribe with origins in southern Scandinavia around the first centuries B.C. and A.D.
Their steady migration southward can be retraced by archaeological artifacts, which show their Scandinavian origin.
Their early connections to (the geographical city of) Rome made them very influential in the Western Roman world; on financial, military, religious but also law practice and kingship levels.
The Lombards were quickly christened and were the founding fathers of many religious institutions in northern Italy, ruled Italy, and adapted/adopted Roman Law, making for a culturally rich period. Their capital Pavia is located in the Italian province of Lombardy, named after, you guessed it.
It has to be said (it sounds like a fake fact but it is not) that their name means “Long Beards”. In many European languages the descriptive name can be heard in “Langobard” also written as “Longobard”.
Image:
Langobardic radiate headed bow brooch
Found in: Chiusi - Tuscany, Italy
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Sesto Calende (Varese), San Vincenzo svela i suoi segreti: al via la nuova campagna di scavo, si cerca la chiesa altomedievale scomparsa
ARCHEOLOGIA | Sesto Calende (Varese), San Vincenzo svela i suoi segreti: al via la nuova campagna di scavo, si cerca la chiesa altomedievale scomparsa
Elena Percivaldi
È iniziata da pochi giorni la nuova campagna di scavi archeologici condotta dall’Università degli Studi di Milano presso la chiesa, oggi sconsacrata, di San Vincenzo a Sesto Calende (Varese). Un progetto ambizioso, quello guidato da Emanuele E. Intagliata, che nasce dalla sinergia tra le cattedre di Archeologia Cristiana e Medievale e di Archeologia Classica, sotto la direzione…
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Analisi sulla cisterna del vescovado di Termoli.
Dopo aver effettuato il primo sopralluogo nella cisterna, si è potuta iniziare tutta una serie di studi di ricerca per localizzare e circoscrivere questo edificio nello spazio e nel tempo.
La cubatura si presenta in modo naturalmente trasandato per via del lungo tempo di non-utilizzo e chiusura seguita dal prosciugamento.
È facile da subito notare molte delle linee di erosione e sedimentazione lasciate dai vari livelli idrici dell'invaso, con un ampio margine ben marcato sulla malta idraulica, nella mezzeria o poco al di sotto.
La volta a botte presenta un sesto lievemente rialzato, in mattoni, con tre scassi, uno di raccolta e due di incanalazione, circondati da circa 4 piccoli canali, due per lato, collegati a loro volta ai sistemi di ruscellamento derivanti dalle coperture superiori al vano preso in considerazione.
Si è potuti passare attraverso lo scasso principale, che a differenza del muro settentrionale, arriva ad avere uno spessore di quasi 2 metri, all'incirca intorno al metro e 50 cm, il che farebbe pensare ad una struttura fortificata, oppure ad un addossamento postumo in seguito alle stratificazioni successive.
Quanto alla datazione, per il momento è incerta, ma resta molto plausibile l'identificazione da noi proposta, che vede questa cisterna come il vaso di fabbisogno idrico di una torre maestra, o torre mastio.
Lo fa percepire la precisa proporzione del vano interno 5×5 m circa, contestualizzata alle caratteristiche tecniche e soprattutto alla documentazione storica che attesta la presenza di una torre collegata all'antico palazzo vescovile di Termoli, riportata già dal Rocchia nella sua Cronistoria di Guglionesi, databile già al 412 d.C. nel corso delle guerre greco-gotiche.
Se unita unita alla possibile presenza di un antico complesso monastico a doppio quadriportico tra il vescovado ed il palazzo Ragni, è oltremodo fattibile ipotizzare l'esistenza di una torre mastio usata dal clero termolese per potersi difendere dagli attacchi via mare, come quelli che avverranno già nell'VIII secolo.
Come per tutte le torri maestre di un insediamento fortificato, esse dovevano possedere un punto di raccolta delle acque piovane, una cisterna naturalmente, come nei casi della Rocca di Oratino, della Torre di San Marco Argentano e, nel caso della sua stessa presenza, del monastero di Santa Maria della Strada, presso Matrice (CB).
Di questa struttura ci porta memoria lo stesso Vescovo Tommaso Giannelli belle sue memorie, facendo notare come nel '700 la sua mole danneggiata e rattoppata, fosse ancora visibile, per poi essere inglobata nelle espansioni dell'edificio diocesano tra '800 e '900.
Nel secolo scorso la sua cisterna era adoperata unicamente per la conservazione "al fresco" delle damigiane di vino nel corso dell'eposcopato di Mons. Santoro, mentre poco dopo venne definitivamente tamponata con una lastra di marmo, fino ad oggi.
Gli studi proseguiranno, e a mio avviso, è possibile quasi al 100% che questo edificio potesse essere collegato alla vecchia basilica tardoantica di Termoli, forse il suo stesso campanile fortificato, alla stregua di chiese come la cattedrale di Otranto e la chiesa madre di Macchia d'Isernia.
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Luoghi dell'infinito - #Italia longobarda.
The art historical monograph "Places of Infinity" devoted its February issue to the presence of the Longobards in Italy.
A fascinating history that indelibly marked art and thought between 568 and 774 AD. A unique and extraordinary encounter with the Germanic world, from the Elbe River to the heart of the Italian peninsula.
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Ciarlatani e Longobardi: gli eventi di agosto a Cerreto di Spoleto
Cerreto di Spoleto
Festival del Ciarlatano dal 19 al 20 agosto e Ponte Longobarda dal 26 al 27 agosto: sono gli eventi culturali programmati dal Comune di Cerreto di Spoleto per i prossimi giorni di agosto. Il sindaco di Cerreto di Spoleto, Giandomenico Montesi, presentando a grandi linee gli eventi, ha ringraziato “la Regione Umbria, la Pro Loco e il Gal, ma anche tutte le associazioni che…
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Langobard Project - A Migration Period kit based on grave finds at Cividale del Friuli
When I first decided to make a Migration Period kit I wasn’t sure where to start. Fortunately I have some friends who gave me advice on a former Langobard duchy with grave finds exhibited in a modern museum located not far from Venice, a place I visit yearly. The duchy is was called Forum Julii (modernly Cividale del Friuli) and it was the first settlement of Langobards immigrating from Pannonia…
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Archeologia / Monselice (Padova), gli scavi sulla Rocca entrano nel vivo
Archeologia / Monselice (Padova), gli scavi sulla Rocca entrano nel vivo
Ultime due settimane di lavoro per gli archeologi dell'Università di Padova sul pianoro in cima al colle. Molte le novità, raccontate “sul campo” con visite guidate e conferenze.
Redazione
Ultime due settimane di scavi per la terza campagna di indagini archeologiche condotta dall’Università degli studi di Padova sulla Rocca di Monselice. Le ricerche, che termineranno il 31 maggio, sono svolte grazie alla collaborazione tra la Regione Veneto, Veneto Edifici Monumentali, l’Università e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di…
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